Allegato alla Delib.G.R. n. 53/66 del 4.12.2009
Art. 8 lett. a) della legge regionale 13 novembre 1998, n. 31. Atto di indirizzo applicativo degli artt. 40 e 41 della L.R. 12 giugno 2006, n. 9 in materia di trasferimento ai Comuni delle competenze inerenti la gestione del demanio marittimo.
Articolo 1 Definizioni
Ai fini dell’applicazione dell’art. 41 della legge regionale 12 giugno 2006, n. 9, si tiene conto delle definizioni di seguito elencate.
Per finalità turistico ricreative si intendono le attività indicate nell’art. 01, lett. da a) ad e) del D.L.
n. 400/1993 convertito in L. n. 494/1993, più precisamente:
a) gestione di stabilimenti balneari;
b) esercizi di ristorazione e somministrazione di bevande, cibi precotti e generi di monopolio;
c) noleggio di imbarcazioni e natanti in genere;
d) gestione di strutture ricettive ed attività ricreative e sportive;
e) esercizi commerciali.
Per aree scoperte, si intendono, oltre alle aree destinate alla semplice posa di ombreggi ed al posizionamento di sdraio ed affini; anche le aree scoperte le aree costituenti o utilizzate per piattaforme, piazzali, percorsi e simili, sia pure asfaltati o cementati, su cui non insistono edificazioni che sviluppano volumetria utilizzabile o praticabile.
Per opere ed impianti di facile rimozione, si intendono quelli le cui strutture possono essere effettuate con montaggio di parti elementari, come quelle costruite con strutture prefabbricate a scheletro leggero di cemento armato, normale o precompresso, di acciaio, di legno o altro materiale leggero con o senza muri di tompagno, costruiti con copertura smontabile, fondazioni isolate o diffuse che possono essere ricostruiti altrove con semplice rimontaggio e senza che la rimozione comporti la loro distruzione totale o parziale.
Le piattaforme o solette – al pari delle palificazioni in legno - costituenti la base su cui poggiano gli impianti, le opere ed i manufatti non costituiscono una componente del manufatto stesso e quindi a
nulla rileva che esse vengano danneggiate o distrutte in fase di smontaggio degli impianti, delle opere e dei manufatti.
Per opere ed impianti di difficile rimozione si intendono quegli impianti, manufatti, opere aventi struttura stabile, in muratura in cemento armato, in sistema misto, realizzate con elementi di prefabbricazione di notevole peso la cui rimozione comporti necessariamente la distruzione parziale o totale del manufatto, che non ne consente la recuperabilità. Possono sostanziarsi, ad esempio, in:
− costruzioni in muratura ordinaria con solaio in cemento armato semplice o misto;
− costruzioni in muratura ordinaria con solaio in pannelli prefabbricati su piattaforma in cemento armato;
− opere, impianti e manufatti diversi da fabbricati ed assimilabili alle predette tipologie di costruzioni.
Per pertinenze demaniali si intendono, a termini dell’articolo 29 del Codice della Navigazione, le costruzioni e le altre opere appartenenti allo Stato, che esistono entro i limiti del demanio marittimo e del mare territoriale. Sono quindi, di norma, opere ed impianti di difficile rimozione già acquisiti alla proprietà del pubblico demanio.
Articolo 2 Competenze regionali
Sono di competenza regionale le funzioni amministrative concernenti il rilascio e la gestione delle concessioni di aree e specchi acquei connessi a strutture portuali di interesse regionale e le concessioni aventi ad oggetto pertinenze demaniali marittime od opere di difficile rimozione. Sono comunque di competenza regionale tutte le concessioni demaniali marittime per finalità connesse alla pesca ed alla nautica da diporto.
Al fine di chiarire l’ambito applicativo dell’art. 40 della L.R. 12 giugno 2006, n. 9 con riferimento a specifiche fattispecie che potrebbero dare adito a dubbi interpretativi si specifica che permangono nella competenza regionale:
1) le concessioni rilasciate a favore dei Comuni, anche quando abbiano ad oggetto superfici scoperte o opere di facile rimozione, in quanto la qualità di concedente e di concessionario non possono far capo al medesimo Ente;
2) le concessioni aventi ad oggetto zone di mare territoriale e le concessioni aventi oggetto misto (specchio acqueo ed area a terra), con la sola eccezione di cui al successivo art. 3 punto 4.
A titolo di esempio permangono pertanto tra le competenze regionali le concessioni o autorizzazioni al posizionamento di gavitelli, campi boa, pontili e piattaforme;
3) le concessioni aventi finalità miste, finalità turistico ricreative e altre finalità (ad esempio pesca o nautica da diporto);
4) le autorizzazioni al posizionamento di corridoi di lancio e di atterraggio di natanti quando siano strumentali all’esercizio delle attività previste nelle concessioni aventi ad oggetto pertinenze demaniali ed opere di difficile rimozione;
5) l’emanazione dell’ordinanza balneare.
Articolo 3
Competenze dei Comuni
Oltre alle competenze già chiaramente descritte dall’art. 41 della L.R. n. 9/2006, inerenti l’elaborazione ed approvazione dei Piani di utilizzazione dei litorali, il rilascio e la gestione delle concessioni con finalità turistico-ricreative su beni del demanio marittimo e della navigazione interna aventi ad oggetto aree scoperte o aree che comportino la realizzazione di impianti di facile rimozione, ivi comprese quelle disciplinate con deliberazione della Giunta regionale n. 24/24 del 19 maggio 2009 a favore delle aziende alberghiere, sono trasferite ai Comuni le funzioni inerenti : 1) le autorizzazioni temporanee per lo svolgimento di attività ludico ricreative, sportive e
cinematografiche in attuazione della deliberazione della Giunta regionale n. 25/17 del 26 maggio 2009;
2) le concessioni aventi ad oggetto superfici occupate virtualmente (cavi, cavidotti, tubi e condotte interrate o poggiate sul demanio marittimo, piscine);
3) le concessioni aventi ad oggetto tipologie strutturali miste ed in particolare aree scoperte o coperte con strutture di facile rimozione cui siano annesse opere di difficile rimozione o pertinenze di modeste dimensioni, sino ad massimo di mq 60 di superfici coperte, quali:
spogliatoi per i dipendenti, depositi per attrezzature balneari, bagni, cucine, locali tecnici, camminamenti, tubi di adduzione;
4) le autorizzazioni al posizionamento di corridoi di lancio e di atterraggio di natanti quando siano strumentali all’esercizio delle attività previste nelle concessioni di competenza delle
soggetti che non siano titolari di concessioni demaniali marittime (per es. corridoi di lancio destinato al kite-surf);
5) le funzioni di cui all’ art. 68 del codice della navigazione (vigilanza sull’esercizio dell’attività di commercio itinerante e delle altre attività connesse alle finalità turistico –ricreative esercitate nel demanio marittimo);
6) le attività di polizia amministrativa, di vigilanza e di applicazione delle sanzioni amministrative, ai sensi dell’art. 54 del codice della navigazione, nonché di determinazione dell’indennizzo, ai sensi dell’art. 8 del D.L. n. 400/1993, connesse con l’esercizio delle funzioni conferite (utilizzazione del demanio marittimo difforme da quella ammessa dalla concessione demaniale marittima di competenza comunale) e la competenza a ricevere rapporto, ai sensi dell’art. 17 della L. 24 novembre 1981, n. 689, limitatamente all’ipotesi in cui la condotta sanzionata costituisca violazione dell’ordinanza balneare e/o dell’art. 1161 del codice della navigazione.
Articolo 4 Disposizioni transitorie
I procedimenti concernenti il rilascio o la modifica di titoli concessori avviati e non ancora conclusi alla data del 31 ottobre 2009, sono temporaneamente sospesi con provvedimento del Direttore del Servizio Demanio e patrimonio, ed i relativi fascicoli sono trasmessi alle amministrazioni comunali competenti per la conclusione dell’iter procedurale.
Si considerano non ancora conclusi i procedimenti per i quali alla data del 31 ottobre 2009 non siano stati completati o comunque definitivamente acquisiti i necessari atti endoprocedimentali, quali pareri, autorizzazioni, licenze o permessi promananti da autorità diverse dai Servizi del Demanio e patrimonio territorialmente competenti.
Nelle more del recepimento da parte dello Stato italiano della Direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio 2006/123/CE del 12 dicembre 2006, si rende necessario regolamentare il regime transitorio al fine di assicurare la continuità dei servizi alla balneazione, in armonia a quanto è stato già oggetto di approvazione da parte della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome nella seduta del 23 novembre 2009.
Pertanto, sarà compito delle singole Amministrazioni comunali procedere, con cadenza annuale, alla proroga delle concessioni demaniali sino alla definitiva approvazione dei piani d’utilizzo dei litorali, in favore dei concessionari in regola con il pagamento di tutte le annualità del canone e del sovracanone regionale previsto dal titolo concessorio.
La proroga di cui al capoverso che precede sarà disposta dalle Amministrazioni comunali previa presentazione di apposita istanza da parte dei concessionari.
Il provvedimento con il quale venga, eventualmente, denegata la richiesta, potrà essere assunto esclusivamente in presenza di un giustificato motivo. Costituisce giustificato motivo oltre la morosità anche per una sola rata di canone e sovracanone regionale, l’avvio di uno dei procedimenti previsti agli articoli 42, 45 e 47 del Codice della Navigazione.
Qualora l’Amministrazione comunale competente adotti un provvedimento con il quale rigetti l’istanza di proroga del titolo concessorio, in assenza di giustificato motivo, ovvero nell’ipotesi di inerzia da parte della stessa, potranno essere attivati i poteri sostitutivi spettanti alla Regione, il cui esercizio è attribuito al Servizio del Demanio e Patrimonio territorialmente competente.