La VOCE del VOLONTARIO
PERIODICO A CURA DEI VOLONTARI DELLA PROTEZIONE CIVILE BALVANO
INDICE
MARZO 2018 N.2
Cari Le ori e Care le rici, ci scusiamo per il ritardo di questa edizione ma una forte ondata di cibo ci ha vis impegna durante queste vacanze pasquali. Infa , come tu sapete, la Pasqua balvanese è un vero e proprio tour de force alimentare in cui le nostre nonne e le nostre mamme si sbizzarriscono a cucinare per “eserci di familiari” affama , usando tu i tegami e le pentole conosciute dallo scibile umano una maestria degna dei migliori chef del mondo. Ma tu ques manicare non devono distogliere la nostra a enzione da quelle che sono state le ricorrenze importan del mese di marzo. E se qualcuno se ne è dimen cato, ci pensa “La Voce del Volontario” a ricordarlo a tu .
Il 3 Marzo 1944, a Balvano presso la galleria “Delle Armi”, accadde la più grande tragedia ferroviaria d’Italia anche soprannominata come “Strage del treno 8017” dal numero del convoglio coinvolto. Sicuramente mol se ne sono dimen ca e sopra u o i nostri giovani, molto probabilmente, non sono neanche al
corrente di ciò che è accaduto in quella data forse perché nessuno ne parla. Ma noi non vogliamo che questo accada. È impossibile dimen care ed è ancora più impossibile non conoscere. In questa edizione vogliamo s molare tu i nostri ragazzi, e non solo, ad informarsi e per questo mo vo abbiamo chiesto aiuto al noto Avv.
Gianluca Barneschi, autore del libro
“BALVANO 1944” che ci ha deliziato con un suo fantas co ar colo che troverete nelle pagine seguen . Per lo Staff de “La Voce del Volontario” è stato un enorme piacere poter collaborare con il Sig. Barneschi poiché sposiamo lo stesso obie vo, ovvero tenere in vita le 600 vi me della strage con il ricordo di ciò che è avvenuto.
E ricordate una cosa, CHI DIMENTICA E’ COMPLICE!
BUONA LETTURA.
Alfonso Simone
Editoriale pag.1
Balvano 1944 pag. 2 3
Donne pag 456 Ricetta del
mese pag 7
Sport pag 89 I nostri contatti
pag 10
EDITORIALE
BALVANO 1944
Nella fredda e umida ma na del 3 marzo 1944 sul marciapiede della stazione ferroviaria di Balvano giacevano i corpi delle oltre 600, vi me della più grave tragedia ferroviaria della storia.
Chi scrive, dai primi anni ’90 si è dedicato a ricerche ed inves gazioni, sviluppatesi prima in Italia e poi all’estero: ciò ha prodo o la pubblicazione di due libri (uno dei quali vi orioso nel pres gioso Premio Le erario
“Basilicata”), la partecipazione a decine e decine di even commemora vi e scien fici in ogni zona d’Italia, organizza e patrocina da is tuzioni universitarie e amministrazioni locali, associazioni di Lucani, gruppi di appassiona di storia e di ferrovia. Senza dimen care il notevole interesse media co determinato dall’uscita dei volumi: di tu ciò è possibile trovare piccola selezione in You Tube e nella pagina Facebook
“Balvano 1944 Indagine su un disastro rimosso”.
Purtroppo come anche tes moniato proprio da You Tube, la divulgazione della tragedia del Treno 8017 ha determinato anche il cos tuirsi di curiose ed emblema che sindromi: dopo che per 60 anni nessuno si era interessato
adeguatamente a questa vicenda storica, l’uscita del mio primo libro ha dato luogo a tu a una serie di produzioni in prevalenza scopiazzate dal mio lavoro e chi non si è esercitato nell’arte del plagio si è invece dedicato alla propalazione di ricostruzione della tragedia strumentalmente fasulle..
Così a fronte di quanto risultante dall’indagine svolta dalla commissione d’inchiesta anglo‐
americana, contenuta in microfilm desecreta da chi scrive presso gli archivi britannici, c’è ancor a chi, in maniera poco corre a e anche poco rispe osa, con nua a raccontare sciocchezze.
Il mo vo non è solo quello, divenuto abbastanza pico nei nostri tempi, derivante dalla smania di protagonismo, ma anche di distogliere l’a enzione dalle pesan responsabilità personali per il tremendo bilancio della tragedia. Infa , grazie ad una clamorosa le era che mi venne inviata nel dicembre 2009 da “uno che c’era” in quella tremenda no e del 3 marzo 1944 (riportata nella seconda edizione del mio saggio), è emersa la precisa conferma in merito alle gravissime negligenze che aggravarono enormemente il bilancio della tragedia (626 mor ) e all’iden ficazione dei rela vi responsabili.
Eppure la tragicità della vicenda e la finalità del lavoro mio e di chi lo ha sostenuto, nella loro essenza culturale e sociale, erano e sono finalizza a
cos tuire, a raverso la divulgazione della tragedia, quel risarcimento morale da decenni invocato dai paren delle vi me.
Ciò avrebbe dovuto s molare buoni sen men , solidarietà e partecipazione.
Non è stato così per tu e questo spiace, ma come sopra evidenziato per qualcuno è più facile plagiare, rispe o al lavorare e, in un caso, la coscienza sporca non ha imposto un con nente silenzio.
Nell’introduzione del mio volume ho riepilogato di cosa siano sta capaci taluni (dal furto e alla truffa con destrezza, all’isterico lancio del mio volume per terra, ai tenta vi di bieco sfru amento, precedu da boico aggi, sino a giungere alla criminale millanteria condita di minacce ed aggressioni fuori luogo e fuori bersaglio, da parte di sogge che, viceversa, dovrebbero esser tormenta dalle loro responsabilità).
Mol amici lucani si sono indigna per queste bru e manifestazioni, m a ciò non deve distoglierci dai risulta raggiun .
I fa ormai parlano da soli, perché ormai, grazie all’aiuto di tante persone posi ve e volenterose, la tragedia di Balvano, a raverso un cen naio di even , decine di ar coli e servizi radiotelevisivi (realizza persino nella lontanissima Australia), è finalmente uscita dall’oblio.
E finalmente, nel XXI° secolo, per chi lo voglia non ci sono più segre in merito a questa strage con tan colpevoli e mol responsabili.
Devo ribadire che la conseguenza più bella di questa mia avventura le eraria, iniziata nei primi anni ’90 per pura passione è stata ed è la conoscenza che mi è stata permessa della terra lucana e dei lucani.
In ciascuna delle mie presentazioni, illustrando i filma che le cara erizzano, non manco mai di so olineare quanto la zona nella quale avvenne la tragedia sia meravigliosa ed incontaminata e degnissima di essere valorizzata a livello turis co e ricrea vo…e poi quan cari amici, straordinari figli e figlie della terra lucana ho conosciuto in tu ques anni? Tan ssimi in tu ’Italia, e se non avessi deciso, tan anni fa, di iniziare ad indagare sulla tragedia del 3 marzo 1944 ciò mi sarebbe stato precluso.
Sono dunque sono grato che le mie fa che mi abbiano consen to ciò.
E’ stato un grande onore (ma anche il compimento di una “missione morale”) per chi scrive essere stato incaricato di redigere il testo della lapide commemora va apposta il 3 marzo 2016 per volontà del Sindaco di Balvano, Costan no Di Carlo, della giunta comunale e di tu a la comunità balvanese, a completamento della meritoria opera di restauro della stazione ferroviaria.
Questo il testo della lapide:
“In memoria di coloro che persero la vita il 3 marzo 1944, a bordo del Treno 8017, l’Amministrazione Comunale di Balvano ed i ci adini vollero porre termine all’oblio, affinché il ricordo perenne cos tuisca risarcimento morale per le sofferenze di tu . BALVANO, 3 marzo 2017”
Ma non finisce qui….
Gianluca Barneschi
La coper na del libro dell'Avv. Barneschi
Come tu sappiamo, nel giorno dell’8 marzo ricorre la “Giornata internazionale delle donne”, comunemente de a “Festa delle donne”. Questa ricorrenza fu is tuita per commemorare le conquiste poli che, sociali ed economiche delle donne, ma anche per ricordare e contrastare le discriminazioni e le violenze da loro subite nel corso della storia. Dopo la Seconda Guerra Mondiale si è pensato che la scelta di questa celebrazione fosse riconducibile ad una tragedia avvenuta nel 1908, che avrebbe avuto come protagoniste delle operaie della fabbrica tessile “Co on” di New York, rimaste uccise durante un incendio. In realtà questo fa o non è mai accaduto. Gli avvenimen che hanno realmente portato all’is tuzione di questa festa sono più lega alla rivendicazione dei diri delle donne, ad esempio il diri o al voto, o enuto in Italia nel 1945. Il primo avvenimento importante fu il VII congresso della II internazionale Socialista svoltosi a Stoccarda nell’agosto 1907, durante il quale si discusse della ques one femminile e del
voto alle donne e i par socialis si impegnarono a lo are per riuscire ad introdurre il suffragio universale. Alcuni giorni dopo fu tenuta la Conferenza internazionale delle donne socialiste, durante la quale fu is tuito l'Ufficio di informazione delle donne socialiste e Clara Zetkin ne fu ele a segretaria. Tu avia i socialis erano contrari all’alleanza con le femministe, ma non tu e le donne socialiste condivisero tale idea. In par colare Corinne Brown, la quale il 3 maggio 1908 presiede e la Conferenza del par to socialista, riba ezzata
“Woman’s Day”. Durante quest’ul ma si parlò dello sfru amento delle operaie da parte dei datori di lavoro, delle discriminazioni sessuali e del diri o al voto. Si arrivò così alla decisione di riservare l’ul ma domenica di febbraio 1909 all’organizzazione di una manifestazione per il voto alle donne. Il 23 febbraio del 1909 si tenne negli USA la prima
“giornata delle donne”. Nel 1910 a Copenaghen, durante la
seconda Conferenza
internazionale delle donne socialiste, seguendo l’esempio degli Sta Uni , si decise di is tuire una giornata internazionale dedicata alla rivendicazione dei diri delle donne. Negli anni successivi, fino allo scoppio della , sono state organizzate molte altre giornate dedicate ai diri delle donne. A San Pietroburgo, l'8 marzo 1917, le donne manifestarono per chiedere la fine della guerra. Nel 1921, per ricordare questo evento, durante la Seconda conferenza internazionale delle donne
comuniste, fu stabilito che l'8 marzo fosse la Giornata internazionale dell'operaia. In Italia la prima giornata della donna si è svolta nel 1922, ma il 12 marzo e non l'8. Nei decenni successivi il movimento per la rivendicazione dei diri delle donne ha con nuato ad ingrandirsi in tu o il mondo. Nel se embre 1944 a Roma è stato is tuito l’UDI, Unione Donne Italiane, e si è deciso di celebrare il successivo 8 marzo la giornata della donna nelle zone liberate dell'Italia.
Dal 1946 è stata introdo a la mimosa come simbolo di questa giornata. In Italia solo negli anni Se anta si ha la nascita di un vero e proprio movimento femminista. Nel 1975 è stato definito dalle Nazioni Unite come l’Anno Internazionale delle Donne e l’8 marzo di quell’anno i movimen femminis di tu o il mondo hanno manifestato per l’uguaglianza dei diri tra uomini e donne. Purtroppo questa importante ricorrenza ha perso un po’ il suo valore iniziale. Infa sempre più donne considerano questa giornata come un’occasione per uscire con le amiche per concedersi sfizi che altrimen non sarebbero permessi, nonostante ci siano organizzazioni che con nuano a sensibilizzare l’opinione pubblica sui problemi che riguardano il sesso femminile. Il più importante fra tu è la violenza contro le donne, ossia la violenza perpetrata contro le donne basata sul genere, ritenuta una violazione dei diri umani. La violenza all’interno delle relazioni affe ve è la più diffusa.
Ha radici nella disparità dei diri GIORNATA INTERNZIONALE DELLE DONNE
e so omissione delle donne nella società patriarcale. Spesso le violenze trovano forza nella paura delle conseguenze di chi le subisce, se osa ribellarsi o se non fa la cosa giusta, ossia interagire nel modo ritenuto giusto dal partner. Esistono diversi pi di violenza: violenza fisica, ossia ogni forma contro il corpo o la proprietà di chi la subisce con il fine di fare male e/o spaventare.
Violenza psicologica, ossia la mancanza di rispe o che offende e mor fica la dignità, è la prima che si manifesta e comprende in midazioni, umiliazioni, rica , isolamento completo dalla vita sociale.
Violenza sessuale, ossia il coinvolgimento in a vità sessuali senza consenso. Violenza economica, cioè ogni forma di controllo sull’autonomia economica, come so rarre o impedire l’accesso al denaro.
Violenza religiosa, che si manifesta con la mancanza di rispe o verso la sfera religiosa o spirituale e si ha nelle coppie miste. Stalking, che è l’insieme di comportamen persecutori ripetu e intrusivi come minacce, pedinamen , telefonate o a enzioni indesiderate volte
a ledere la libertà e la sicurezza della vi ma. La violenza ha molte conseguenze, sia sulla salute fisica, sia psicologica di chi la subisce, le quali possono manifestarsi nel breve periodo ma anche nel tempo, e per molto tempo. A differenza del resto dell’Occidente, in cui i primi
Centri an violenza nascono già a par re dagli anni se anta, in Italia sono na alla fine degli anni novanta grazie ad associazioni di donne provenien dal movimen delle donne che adesso si sono riuni nella Rete nazionale dei Centri an violenza e delle Case delle donne. Nel 2008 è nata la federazione nazionale che riunisce 80 Centri an violenza in tu a Italia chiamato “D.i.Re:
donne in Rete contro la violenza alle donne” che fa parte dell’organizzazione europea WAVE, network Europeo dei centri an violenza. A par re dal 2005 si è assis to ad un diba to pubblico sempre più intenso sui media italiani in seguito all’introduzione del termine “femminicidio” e nel 2013 del provvedimento de o “Decreto femminicidio” disposizione in contrasto alla violazione di genere. Dal 2006 si stanno sviluppando molte campagne di sensibilizzazione dire e agli uomini e, più recentemente, promosse
da uomini. La legge contro la violenza di genere persegue tre obie vi principali: prevenire i rea , punire i colpevoli, ma sopra u o proteggere le vi me. Nel 2009 è stato introdo o il reato di a persecutori (stalking), e la legge sulle “Disposizioni urgen in materia di sicurezza e per il contrasto della violenza di genere”, rafforzando così la tutela giudiziaria e il sostegno alle vi me, ed inoltre la possibilità di permessi di soggiorno per mo vi umanitari per le vi me straniere. Questa norma va rientra nel quadro delineato dalla
“Convenzione di Istanbul” del 2011, considerato il primo strumento internazionale giuridicamente vincolante “sulla prevenzione e la lo a alla violenza contro le donne e la violenza domes ca”, con la novità di riconoscere tali violenze come una forma di violazione dei diri umani e di discriminazione. Inoltre prevede anche la protezione dei bambini tes moni di violenza domes ca. In Italia, della raccolta e monitoraggio dei da se ne occupa l’OSCAD (osservazione per la sicurezza contro gli a discriminatori), organismo interforze Polizia‐Carabinieri e per le segnalazioni è a vo il numero verde 1522. Inoltre ci sono mol interven : la tutela delle vi me di maltra amen e violenza domes ca, le risorse per finanziare un Piano d'azione an violenza e la rete di case‐
rifugio, la formazione sulle tecniche di ascolto e approccio alle vi me, di valutazione del rischio e individuazione delle misure di protezione, i corsi sulla violenza domes ca e lo stalking. Inoltre le prefe ure promuovono inizia ve di sensibilizzazione e informazione, con il fine di comba ere sul nascere la violenza di genere, come la formazione nelle scuole, corsi di formazione per gli operatori delle stru ure sociosanitarie o gruppi di lavoro per pianificare le inizia ve e divulgare la “best prac ce”. Dai da Istat risulta che nel corso della propria vita poco meno di 7 milioni di donne tra i 16 e i 70 anni hanno subito una qualche forma di violenza. Vale a dire circa una donna su tre.
Violenze subite troppo spesso dai propri partner, a uali o passa . Ma purtroppo poche sono le denunce delle vi me. Infa le indagini dell’Istat condo e sulla popolazione femminile hanno rilevato uno scarto sensibile fra il numero di
intervistate che riferiscono di essere state vi me di violenze e il numero di coloro che dichiarano di aver denunciato tali violenze alle autorità competen . Purtroppo mol ssime donne che inizialmente trovano il coraggio di denunciare, ritrovandosi di fronte agli inves gatori, ritra ano i maltra amen subi . Con la conseguenza che più della metà degli uomini indaga sono in libertà. Un altro dato preoccupante riportato dall’Istat è la percentuale dei bambini che assistono a episodi di violenza sulla propria madre. Il 69% dei casi vede i bambini dire amente coinvol . Da che dovrebbero spingere ancora più donne a denunciare e proteggere loro stesse e i loro bambini da ques scenari di violenza. Ma le poche denunce sono fru o di un more de ato dal sen rsi “sola” a contrastare le violenze. Per questo mo vo il 25 Novembre del 2017 a Milano, durante la Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, sulla facciata di Palazzo Pirelli è stata proie ata la scri a “Non sei sola”. Perché nessuna donna è sola, sopra u o in queste circostanze, ed è una verità di cui tu e noi dobbiamo prendere coscienza.
Simona Cannonito
CASATIELLO stampo 24cm Ingredien per l'impasto:
‐375 ml acqua
‐650 gr farina
‐10 gr lievito
‐15/20 gr sale
‐25/30 gr stru o
‐25 ml olio PREPARAZIONE:
Fate sciogliere il burro in acqua a temperatura ambiente e versatela nella campana della planetaria, unite i grassi (olio e stru o) e iniziate a mescolare aggiungendo un po’ di farina, appena si assorbe aggiungere il sale e tu a la farina restante, il tu o in 10 minu con la planetaria e l'impasto risulterà morbido ma non troppo. Adagiarlo su un banco da lavoro, dare una forma sferica, lasciarlo riposare senza coprirlo, nel fra empo prepariamo il ripieno.
INGREDIENTI PER IL RIPIENO:
Il ripieno è a piacere..
‐50 gr prosciu o co o
‐50 gr salamino Napoli
‐50 gr speck
‐50 gr mortadella
‐50 gr provola/ formaggi vari
PREPARAZIONE:
Togliere eventualmente le pellicine del salme, fare una cube ata c/a 1cm per lato sia i salumi sia i formaggi
FASE FINALE
Prendere l'impasto stenderlo sul banco da lavoro, versate il cube ato di salumi e formaggi e lavorare fino a quando tu i cube ni saranno incorpora , una spolverata di pepe nero e dare una forma a filoncino.
Imburrate lo stampo e ponete il casa ello al suo interno e coprite con uno strofinaccio asciu o e pulito e lasciatelo riposare e lievitare c/a 1/1:30 ore.
Per ul mo, forno preriscaldato a 170° per 75 minu ... dopo la co ura lasciarlo in epidire e servire.
Si può conservare per 3/4 giorni a temperatura ambiente o in luoghi freschi e ben coperto.
RICETTA DEL MESE
Vincenzo Di Stasio: E’ l’uomo chiave della squadra. Tanta corsa e sacrificio e so o porta non perdona, mai! Si consacra così un vero goleador e chiude la stagione con 19 goal all’a vo.
Voto: 9
Rocco Marcogiuseppe: Il nostro centravan si conferma letale anche nel girone di ritorno siglando altri 4 gol. Chiude la stagione in doppia cifra con 10 gol totali.
Voto: 8
Alfonso Simone: Il nostro Capitano è sempre l'ul mo a mollare...recupera un'infinità di palloni e in alcune circostanze va anche vicino al gol.
Voto: 7
Andrea Turturiello: Migliora molto nel girone di ritorno diventa un o mo leader difensivo difficile da superare e riesce a segnare anche 2 gol
Voto: 7
SPORT: PAGELLE GIRONE DI RITORNO
Il Campionato di calcio a 5 Open 16, organizzato dal CSI Potenza, non si conclude nel migliore dei modi per la squadra della Protezione Civile Balvano che chiude in ul ma posizione. Ma non è questa la cosa importante. Ciò che evince da questa esperienza è che un gruppo di ragazzi, che inizialmente non condividevano nulla, sono riusci a giocare insieme ben dieci par te migliorando giorno dopo giorno e impegnandosi sempre di più. Era questo l’obie vo di questa prima stagione.
Ecco a voi le pagelle:
Cris an Turturiello: Come nel girone d'andata gioca pra camente in tu i ruoli con tanto sacrificio...finisce la stagione con 2 gol totali.
Voto: 6.5
Benjamin Bovino: Doveva essere uno dei nostri bomber ma non trova mai la rete...
Da il suo contributo con gli assist, di cui uno di pregevole fa ura.
Voto: 6
Antonio Le Caldare: So o porta sbaglia diverse occasioni anche per colpa della sfortuna ma nonostante tu o si impegna e si sacrifica per la squadra.
Voto: 6
Rocco Bovino: Il nostro terzo por ere gioca quasi tu o il girone di ritorno da tolare ma purtroppo delude tu e le aspe a ve comme endo errori imperdonabili.
Voto: 4.5
Vincenzo Di Stasio
NUMERI UTILI:
‐Carabinieri di Balvano: 0971 992012
‐Comune di Balvano: 0971 992414 / 0971 992002
‐Farmacia Rubino (Balvano): 0971 992143