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che cos è il colore il primo a intuire che gli oggetti non sono colorati fu Isaac Newton nel 1666.

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(1)

Come vediamo i colori?

Un apparato visivo che consente di vedere i colori costa perché implica di tradurre lunghezze d’onda diverse in risposte neurali diverse

Noi vediamo margherite bianche nell’erba verde, le mucche vedono margherite bianche tra l’erba gialla e le api erba gialla tra sgargianti

margherite verdazzurre

(2)

Come vediamo i colori?

Gli oggetti non sono colorati. Il colore è un’esperienza puramente soggettiva che dipende da:

•  la luce che gli oggetti riflettono

•  le proprietà visive dell’apparato visivo di chi guarda

Il prisma di Newton

Quando la luce del sole illumina un oggetto si hanno tre possibilità:

•  tutto lo spettro viene riflesso (oggetto bianco)

•  tutto lo spettro viene assorbito (oggetto nero)

•  una parte dello spettro viene riflessa ed una parte

assorbita (l’oggetto del colore della luce riflessa)

(3)

che cos’è il colore

© PAOLA BRESSAN, IL COLORE DELLA LUNA. LATERZA, 2007 CAPITOLO 3 - COME VEDIAMO I COLORI

4

PH ANDREW DAVIDHAZY

il primo a intuire che gli oggetti non sono colorati fu Isaac Newton nel 1666.

per provarlo, Newton fece in modo che un

sottile fascio di luce solare attraversasse

un prisma di vetro.

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che cos’è il colore

uscendo dal prisma, la luce si

scomponeva a formare un arcobaleno di colori, o spettro.

© PAOLA BRESSAN, IL COLORE DELLA LUNA. LATERZA, 2007 CAPITOLO 3 - COME VEDIAMO I COLORI

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PH ANDREW DAVIDHAZY

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Newton ne dedusse che la luce del sole (detta anche luce bianca) non è pura, ma composta di colori diversi.

© PAOLA BRESSAN, IL COLORE DELLA LUNA. LATERZA, 2007 CAPITOLO 3 - COME VEDIAMO I COLORI

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PH ANDREW DAVIDHAZY

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quando la luce bianca (che “contiene” l’intero spettro) illumina un oggetto, si danno tre casi:

1. tutto lo spettro viene riflesso, e l’oggetto appare bianco

© PAOLA BRESSAN, IL COLORE DELLA LUNA. LATERZA, 2007 CAPITOLO 3 - COME VEDIAMO I COLORI

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2. tutto lo spettro viene assorbito, e l’oggetto appare nero

© PAOLA BRESSAN, IL COLORE DELLA LUNA. LATERZA, 2007 CAPITOLO 3 - COME VEDIAMO I COLORI

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3. una parte dello spettro viene assorbita e l’altra parte viene riflessa, e l’oggetto appare del colore della luce riflessa.

© PAOLA BRESSAN, IL COLORE DELLA LUNA. LATERZA, 2007 CAPITOLO 3 - COME VEDIAMO I COLORI

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i colori “primari” della luce bianca sono rosso, verde e blu.

la somma di questi tre colori dà il bianco;

l’assenza di tutti e tre questi colori dà il nero.

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a differenza delle luci, i pigmenti danno origine a una

mescolanza sottrattiva, perché assorbono (“sottraggono”) parte della luce che li colpisce.

© PAOLA BRESSAN, IL COLORE DELLA LUNA. LATERZA, 2007 CAPITOLO 3 - COME VEDIAMO I COLORI

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mescolare giallo e blu dà verde, perché...

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pigmento giallo pigmento blu

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... solo il verde viene riflesso da entrambi.

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pigmento giallo + pigmento blu

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Come vediamo i colori?

ATTENZIONE: Quando parliamo di colore della luce riflessa non dobbiamo pensare che i raggi luminosi siano di per sé colorati… (sono come le onde radio e i raggi X!) Il colore è legato alla capacità di certi raggi di creare determinate

reazioni nel nostro sistema nervoso.

Riflettanza (%)

Lungh. d’onda (nm) 400 500 600 700

Riflettanza (%)

Lungh. d’onda (nm) 400 500 600 700

20 40 60 80 100

Carta nera Carta grigia

Carta bianca

cavolo pomodoro

limone arancia

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i colori si differenziano l’uno dall’altro sulla base di tre caratteristiche distinte.

1. tinta: la qualità che permette di distinguere il verde dal rosso, dal giallo, dal blu eccetera.

la grandezza fisica corrispondente alla tinta è la lunghezza

d’onda.

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2. chiarezza: quanto il colore è chiaro o scuro.

la grandezza fisica corrispondente alla chiarezza è la quantità di luce riflessa.

ciascuno di questi tre colori diminuisce in chiarezza dall’alto verso il basso.

come si differenziano i colori!

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3. saturazione: quanto il colore è vivido (intenso, puro) o pallido (sbiadito, scolorito).

questo rosso diminuisce in

saturazione dall’alto verso il basso.

come si differenziano i colori!

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ecco come un

fiore appare a noi

e come lo stesso fiore appare a

un’ape (che vede l’ultravioletto)

qual è allora il VERO colore del fiore?

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il fatto che uno stesso oggetto appaia in tinte diverse a

creature diverse mostra che questa domanda non ha senso.

gli oggetti non sono colorati

il colore è un’esperienza soggettiva che dipende da due cose:

1. la luce che gli oggetti riflettono 2. il sistema visivo di chi guarda

© PAOLA BRESSAN, IL COLORE DELLA LUNA. LATERZA, 2007 CAPITOLO 3 - COME VEDIAMO I COLORI

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l’esperienza del colore è collegata a una proprietà fisica della luce:

la lunghezza d’onda.

se l’occhio rispondesse in modo identico a tutte le lunghezze d’onda, il mondo apparirebbe in bianco e nero.

il problema è quindi quello di tradurre lunghezze d’onda diverse in risposte neurali diverse.

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la nostra retina contiene tre tipi di fotorecettori (i coni)

sensibili alla lunghezza d’onda.

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pur

rispondendo

tutti a un’ampia

porzione dello spettro, i tre tipi di cono danno una risposta massima alle lunghezze

d’onda...

medie lunghe corte

(coni “blu”) (coni “verdi”) (coni “rossi”)

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le curve di sensibilità dei coni sono parzialmente

sovrapposte, per cui una data lunghezza d’onda stimola i tre

coni in modo differente.

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ad esempio, una luce che provochi

!  una risposta vigorosa nei coni “rossi”

!  una risposta media nei coni “verdi”

!  nessuna risposta nei coni “blu”

verrà vista come arancione.

al cervello arriva quindi una tripletta di segnali,

e il rapporto fra i tre segnali specifica un certo colore.

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ai livelli successivi del sistema visivo, i messaggi provenienti dai fotorecettori

vengono organizzati e

rielaborati. questa attività di organizzazione ha inizio già nelle cellule gangliari della retina.

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alcune cellule gangliari vengono attivate dal rosso e inibite dal verde

o viceversa (sistema rosso-verde)...

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altre cellule gangliari vengono attivate dal blu e inibite dal giallo

o viceversa (sistema giallo-blu).

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+ blu - giallo

+ giallo - blu

+ verde - rosso

+ rosso - verde

+ nero - bianco

+ bianco - nero

coni

cellule bipolari

c. sensibili colore (spettralmente opposte) c. sensibili chiaro/scuro

cellule gangliari

419 nm 531 nm 559 nm

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le cellule della corteccia visiva hanno proprietà ancora più complesse. qui una cellula che risponda vigorosamente alla presenza di un dischetto rosso

•  aumenta ulteriormente la propria attività se attorno al dischetto rosso c’è un anello verde

•  ma la diminuisce se attorno al dischetto rosso c’è un anello rosso.

(29)

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possiamo ora capire come mai il rosso appaia tanto più vivace quando sta su

sfondo verde che quando sta su sfondo rosso.

le cellule che rispondono a dischi rossi su sfondo verde sono le più comuni nella corteccia visiva della scimmia.

è probabile che vi sia una ragione funzionale: le

scimmie hanno soprattutto bisogno di vedere frutti

rossastri contro uno sfondo di fogliame verde.

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si pensa che, nei primati, l’evoluzione del sistema rosso-verde (che ci differenzia dagli altri mammiferi) sia stata guidata dalla necessità di individuare facilmente

bacche e frutti (rossi o arancio) contro lo sfondo verde della vegetazione...

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CAPITOLO 3 - COME VEDIAMO I COLORI

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e le foglie più tenere e nutrienti, quelle nuove (rosse in molte piante africane), che senza il sistema rosso-verde è impossibile distinguere dalle foglie verdi.

© PAOLA BRESSAN, IL COLORE DELLA LUNA.

CAPITOLO 3 - COME VEDIAMO I COLORI

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ecco come appaiono i frutti rossi:

a chi non ha il sistema rosso-verde (ad esempio i cani e le api)

e a chi ce l’ha (ad esempio noi e gli uccelli)

© PAOLA BRESSAN, IL COLORE DELLA LUNA. LATERZA, 2007 CAPITOLO 3 - COME VEDIAMO I COLORI

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insomma, vediamo a colori perché in un mondo colorato è più facile trovar da mangiare che in un mondo in bianco e nero.

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fisicamente, questi due anelli hanno lo stesso colore.

l’anello piccolo appare

rossastro perché si trova su sfondo blu;

l’anello grande appare

bluastro perché si trova su sfondo rosso.

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fisicamente, questi due anelli hanno lo stesso colore.

l’anello piccolo appare

rossastro perché si trova su sfondo blu;

l’anello grande appare

bluastro perché si trova su sfondo rosso.

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© PAOLA BRESSAN, IL COLORE DELLA LUNA. LATERZA, 2007 CAPITOLO 3 - COME VEDIAMO I COLORI

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fisicamente, questi due anelli hanno lo stesso colore.

l’anello piccolo appare

rossastro perché si trova su sfondo blu;

l’anello grande appare

bluastro perché si trova su sfondo rosso.

l’esaltazione della differenza fra i colori di due superfici vicine si chiama contrasto.

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le mattonelle

“BLU” sulla

faccia superiore del cubo di

sinistra

sono identiche alle mattonelle

“GIALLE” sulla faccia superiore del cubo di

destra.

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)$!%*%+),$!%/9+.&9%$

tutte queste

mattonelle sono fisicamente

GRIGIE,

come possiamo controllare

nascondendo i colori vicini.

anche questo è un effetto di contrasto.

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fissate la crocetta bianca fra il disco arancio e quello verde per una decina di secondi almeno.

alla pressione di un tasto, i due dischi verranno sostituiti da due dischi gialli.

i due dischi gialli appaiono identici?

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per un attimo, il disco giallo a

sinistra (preceduto dal disco arancio) è

apparso verdolino.

il disco giallo a destra (preceduto dal

disco verde) è apparso aranciato.

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questo è un esempio di adattamento, ovvero di diminuzione della sensibilità a un dato stimolo in seguito a una esposizione

prolungata a quello stimolo.

l’adattamento al disco verde ha diminuito la vostra sensibilità al verde; il giallo appare ora meno verde (e più rosso), quindi

aranciato.

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l’adattamento è alla base del fenomeno delle immagini consecutive.

fissate la crocetta bianca per una ventina di secondi. alla pressione di un tasto, comparirà uno sfondo neutro (acromatico). continuate a

fissare la crocetta.

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l’adattamento al disco verde ha causato la comparsa di un disco rosato:

diciamo che questo particolare rosa è il complementare di questo particolare verde.

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l’adattamento al disco arancio ha causato la comparsa di un disco azzurrino:

diciamo che questo particolare azzurro è il complementare di questo particolare arancio.

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l’adattamento a un colore produce un’immagine consecutiva del colore complementare.

l’adattamento al verde produce un’immagine consecutiva rossastra, perché sbilancia il sistema rosso-verde.

l’adattamento al giallo produce un’immagine consecutiva

bluastra, perché sbilancia il sistema giallo-blu.

(47)

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in presenza di linee sottili, la differenza fra i colori di due superfici vicine non viene

aumentata, ma ridotta.

qui il rosso aranciato e il rosso magenta sono in realtà identici...

(48)

CAPITOLO 3 - COME VEDIAMO I COLORI

49

... come possiamo dimostrare

cancellando gli altri colori.

(49)

CAPITOLO 3 - COME VEDIAMO I COLORI

50

... come possiamo dimostrare

cancellando gli altri colori.

questo effetto si chiama

assimilazione.

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© PAOLA BRESSAN, IL COLORE DELLA LUNA. LATERZA, 2007 CAPITOLO 3 - COME VEDIAMO I COLORI

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questo è lo spettro riflesso da un pezzo di carta bianca sotto una luce al neon

e sotto una comune lampadina al tungsteno.

il colore di un oggetto dipende dalla gamma di lunghezze d’onda che l’oggetto riflette, ma questa dipende a sua volta dalla gamma di

lunghezze d’onda che lo illumina.

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© PAOLA BRESSAN, IL COLORE DELLA LUNA. LATERZA, 2007 CAPITOLO 3 - COME VEDIAMO I COLORI

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ad esempio, la carta bianca riflette molte più lunghezze d’onda corte (blu) sotto la luce al neon

che sotto la lampadina al tungsteno.

i due spettri non sono uguali.

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la parete sul fondo appare bianca alla luce di una

lampada che simula la luce del giorno

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azzurra alla luce di una lampada al mercurio

la parete sul fondo appare bianca alla luce di una

lampada che simula la luce del giorno

© PAOLA BRESSAN, IL COLORE DELLA LUNA. LATERZA, 2007 CAPITOLO 3 - COME VEDIAMO I COLORI

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azzurra alla luce di una lampada al mercurio

viola alla luce di una lampada al sodio, come quelle degli stadi la parete sul fondo appare bianca alla luce di una

lampada che simula la luce del giorno

© PAOLA BRESSAN, IL COLORE DELLA LUNA. LATERZA, 2007 CAPITOLO 3 - COME VEDIAMO I COLORI

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(55)

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azzurra alla luce di una lampada al mercurio

viola alla luce di una lampada al sodio, come quelle degli stadi

e arancione alla luce di una comune lampadina al

tungsteno.

la parete sul fondo appare bianca alla luce di una

lampada che simula la luce del giorno

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eppure normalmente non ci accorgiamo di questi cambiamenti:

sotto luci diverse, la carta rimane bianca, le foglie verdi e i pomodori rossi.

il fenomeno per cui il colore delle cose tende a rimanere costante

nonostante cambi la composizione spettrale della luce che le illumina è detto costanza di colore.

la costanza di colore è dovuta soprattutto al fatto che

il rapporto spettrale fra i diversi oggetti della scena rimane lo stesso quando la luce cambia.

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in alcune persone i coni del rosso o quelli del verde sono inattivi. in questo caso il sistema rosso-verde non funziona, e il mondo appare in sfumature di giallo e blu.

questo disturbo, detto discromatopsia (o daltonismo) ha una base genetica, ed è molto comune nei maschi: 1 uomo su 12 è daltonico.

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ecco come la stessa scena appare

a un individuo con normale visione dei colori

(sinistra)

a un individuo daltonico

(destra)

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© PAOLA BRESSAN, IL COLORE DELLA LUNA. LATERZA, 2007 CAPITOLO 3 - COME VEDIAMO I COLORI

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il fiore del trifoglio (magenta) riflette rosso e blu

© PAOLA BRESSAN, IL COLORE DELLA LUNA. LATERZA, 2007 CAPITOLO 3 - COME VEDIAMO I COLORI

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un daltonico percepisce solo la componente blu

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la vegetazione (verde) riflette verde e giallo

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un daltonico percepisce solo la componente gialla (NB: il marrone è un giallo scuro)

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