• Non ci sono risultati.

Effetti dell’attività fisica in un soggetto sedentario dismetabolico, affetto da sindrome di Turner

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2021

Condividi "Effetti dell’attività fisica in un soggetto sedentario dismetabolico, affetto da sindrome di Turner"

Copied!
4
0
0

Testo completo

(1)

37

CASO CLINICO

Effetti dell’attività fisica in un soggetto sedentario dismetabolico, affetto da sindrome di Turner

Passalia A

1

, Biancalana V

1

, Sudano M

2

, Turchi F

2

, Fedrighelli G

2

, Andreani M

2

, Stocchi V

1

1

Dipartimento di Scienze Biomolecolari, Scuola di Scienze Motorie, Sezione Scienze Motorie e della Salute, Urbino (PU);

2

Servizio Integrato Territoriale (SIT) Struttura Dipartimentale Complessa di Endocrinologia e Diabetologia, Area Vasta n. 1, Urbino (PU)

Corrispondenza: dott.ssa Annunziata Passalia, c/o Dipartimento di Scienze Biomolecolari, Scuola di Scienze Motorie, Sezione Scienze Motorie e della Salute, via I Maggetti 26, 61029 Urbino (PU) – e-mail: annunziata.passalia@uniurb.it

Pervenuto il 19-05-2015 • Revisione del 06-11-2015• Accettato il 16-12-2015

Parole chiave: Sindrome di Turner, livello di attività fisica, sindrome metabolica • Key words: Turner’s syndrome, physical activity level, metabolic syndrome

Abbreviazioni: ACSM, American College of Sports Medicine; BMI, body mass index, indice di massa corporea; DBS, diastolic blood pres-

sure, pressione diastolica; 7-DR, 7 Day Physical Activity Recall; IDF, International Diabetes Federation; MET, metabolic equivalent, unità

di consumo metabolico-equivalente; PA, pressione arteriosa; SBP, systolic blood pressure, pressione sistolica; SM, sindrome metabolica.

G It Diabetol Metab 2016;36:37-40

Storia clinica

La paziente (G.B.), affetta da sindrome di Turner è stata reclutata presso il SIT di Diabetologia-Endocrinologia del- l’Area Vasta 1 – regione Marche, dove è attivo un servi- zio di counseling dell’esercizio fisico. La diagnosi da sindrome di Turner al 60% le è stata diagnosticata all’età di 5 anni. Al momento dello studio, la paziente aveva 24 anni. La giovane donna afferiva al SIT di Diabetologia in quanto da qualche anno presentava i parametri carat- teristici della sindrome metabolica (SM). Nelle donne con sindrome di Turner, spesso si evidenziano elevati livelli di colesterolo e ipertrigliceridemia. Nel 10-34% dei casi è presente un’alterata tolleranza glucidica. Inoltre, in età adulta, in più della metà delle donne si evidenzia insu- lino-resistenza e propensione a sviluppare diabete mel- lito di tipo 2.

Clinicamente, la sindrome è caratterizzata da alterazioni funzionali che interessano vari organi e da un insieme di caratteristiche fisiche e disfunzioni che dipendono dal- l’assenza totale o parziale (aploX o mosaicismo) della se- conda X, o da alterazioni strutturali di essa

(1,2)

. Nella paziente le anomalie riscontrate non erano tali da com- prometterne il trattamento educativo verso l’esercizio fisico. Arrivata al SIT di Diabetologia G.B., è stata sotto- posta a una serie di esami ematochimici e antropome- trici: glicemia a digiuno, colesterolo, colesterolo HDL, trigliceridi, TSH, emocromo + F, peso, altezza, circonfe- renza vita-fianchi. Al fine di valutare il livello di attività fi- sica, alla paziente è stato chiesto di indossare per una settimana il SenseWear® Body Monitoring System e di sottoporsi alla somministrazione volontaria del questio- nario 7 Day Physical Activity Recall (7-DR)

(3)

.

.

L’intervento

educativo, finalizzato a un processo di cambiamento dello stile di vita, basato su un aumento dell’attività fi- sica, è durato 18 mesi. L’obiettivo di questo studio è stato quello di valutare gli effetti dell’attività fisica in un sog- getto dismetabolico, sedentario, affetto da sindrome di Turner. Gli esami ematochimici, antropometrici e la somministrazione del questionario sono stati effettuati al- l’inizio e alla fine dello studio. Il SenseWear® Body Monitoring System, è stato indossato per una settimana al momento dello studio, e successivamente per un’altra settimana alla fine della raccolta dati.

Dal punto di vista emotivo/relazionale, la paziente era in grado di gestire in maniera più o meno autonoma la pro- pria vita. G.B. al momento dello studio frequentava il 2° anno di Scienze della Formazione, percorso che ha concluso positivamente nei due anni successivi con la di- scussione della tesi di laurea. Le sedute di counseling del- l’esercizio fisico sono state effettuate con scadenza mensile per un periodo complessivo di 18 mesi.

Durante le sedute di counseling, venivano affrontati i principali fattori di ostacolo che impedivano uno stile di vita più attivo, oltre a essere fornite indicazioni specifi- che sulla tipologia dell’attività fisica e/o esercizio da ese- guire. Nel corso delle sedute di counseling, G.B. veniva accompagnata dalla madre.

All’inizio dello studio la paziente era ben disposta a

cambiare le sue abitudini quotidiane e ha dimostrato

un certo interesse nei confronti dell’attività fisica e/o

esercizio fisico, soprattutto in relazione all’acquisizione

di una maggiore autonomia nonché benessere. Ma il

percorso non è stato lineare, ci sono state delle ricadute

seguite da momenti di abbandono. Cambiare stile di

vita da inattivo ad attivo non è semplice, ma neanche

(2)

impossibile; attraverso lo sportello di counseling al- l’esercizio è stato possibile seguire G.B. in questo diffi- cile percorso. Al termine dello studio, sono stati rilevati sia un incremento del livello di attività fisica sia un mi- glioramento dei parametri ematochimici e antropome- trici.

Esame obiettivo, esami di laboratorio e strumentali

Alla prima visita ambulatoriale G.B. pesa 73,5 kg, ha un BMI di 28,7 kg/m

2

; PA 140/85 mmHg; glicemia a digiuno 104 mg/dl; livello attività fisica sedentario (< 150 min/

settimana), valutato attraverso il 7-DR e il SenseWear

®

Body Monitoring System (Tab. 1).

Strategia diagnostico-terapeutica

Analizzando la storia di G.B. si decide in accordo con il team di diabetologia di intraprendere un percorso edu- cativo adatto alla particolare situazione della paziente.

Considerando il quadro clinico, aggravato da uno stile di vita scorretto, ci si è posti degli obiettivi da raggiun- gere a breve e a lungo termine. È importante precisare che la paziente, per quanto disponibile verso un cam- biamento dello stile di vita, era ipocinetica e poco in- cline al movimento. Per cui, attraverso lo sportello di counseling all’esercizio fisico, che ha come obiettivo quello di motivare i soggetti affetti da disturbi meta- bolici del SIT di Diabetologia-Endocrinologia verso uno stile di vita più attivo, si è cercato di educare la paziente verso un mutamento dello stile di vita basato appunto su una maggiore attività fisica e/o esercizio fisico. G.B., non presentando alterazioni tali da comprometterne il movimento, è stata trattata come un soggetto disme- tabolico, per cui, le indicazioni riguardo all’attività fi- sica e/o esercizio fisico sono state effettuate nel rispetto delle linee guida sia dell’American College of Sports Medicine (ACSM) sia dell’International Diabetes Fede-

ration (IDF), tenendo comunque in considerazione le attitudini personali della paziente

(4,5)

. Il modello di counseling utilizzato per raggiungere il nostro obiettivo è stato: “il modello teorico di cambiamento”

(transtheoretical model of behaviour change), dove il pro- cesso di cambiamento avviene attraverso specifici stadi

(6)

.

Dalla letteratura si evince come il counseling per l’eser- cizio fisico sia al momento una strategia di approccio ri- conosciuta utile nell’indirizzare la popolazione dismeta- bolica, e non solo, verso l’effettuazione dell’attività fisica

(7,8)

. Il modello teorico di cambiamento oltretutto viene utilizzato dall’ACSM nel promuovere e/o mante- nere l’attività fisica nelle persone affette da disturbi me- tabolici.

Risultati

Osservando il percorso di G.B. a 18 mesi, si denota un andamento positivo rispetto al basale, sia per quanto concerne i parametri ematochimici e antropometrici sia per quanto riguarda il livello di attività fisica.

Nello specifico, come illustrato nei grafici riportati (Figg. 1, 2 e 3), si evince un significativo miglioramento della gli- cemia a digiuno, del peso corporeo, del BMI e dei valori pressori. Inoltre, tramite il SenseWear

®

armband è stato possibile riscontrare un aumento dell’intensità dell’eser- cizio fisico, espresso attraverso i MET; esattamente si è passati da una media di 3,5 MET, a una media di 6 MET a settimana

(9)

.

Dall’analisi del questionario si è potuto rilevare un trend positivo del livello di attività fisica: > 150 min/settimana vs < di 150 min/settimana, che secondo l’American Dia- betes Association sono i minuti indicati per mantenere un buono stato di salute

(10)

.

Passalia A et al.

Tabella 1 Andamento delle variabili prese in considerazione prima e dopo 18 mesi di intervento.

Variabili Baseline

a

18 mesi

Glicemia a digiuno 104 70

Peso 73,5 65

BMI

b

28,7 25

Valori pressori Sistolica Diastolica Sistolica Diastolica 140 mmHg 85 mmHg 120 mmHg 80 mmHg Livello attività fisica Sedentario Attivo (7-DR)

c

< 150 min/settimana > 150 min/settimana

aBaseline si riferisce alle variabili misurate al primo giorno di counseling dell’esercizio.

bBMI: body mass index, determinato dal rapporto tra il peso corporeo e l’altezza al quadrato (kg/m2).

c7-DR: 7-Day Physical Activity Recall.

120 100 80 60 40 20 0

Glicemia a digiuno

gen-12 mar-12 mag-12 lug-12 set-12 nov-12 gen-13 mar-13 mag-13 lug-13 set-13 nov-13 gen-14

(mg/dl)

Figura 1 Glicemia a digiuno analizzata all’inizio e alla fine dello studio.

38

(3)

Discussione

L’obiettivo del nostro caso clinico è stato quello di valu- tare come un incremento dell’attività fisica possa influire sulla condizione metabolica di una paziente sedentaria affetta da sindrome di Turner.

Le pazienti affette da sindrome di Turner hanno bisogno di un approccio multidisciplinare, al fine di migliorare la loro condizione clinica. Il protocollo di follow-up deve

seguire un percorso ben delineato e prefiggersi determi- nati obiettivi, che sono differenti in base alle diverse fasi di crescita del soggetto o delle patologie associate even- tualmente presenti.

Come già accennato, il percorso di G.B. è stato altale- nante. Per un tempo limitato la paziente ha saltato le sedute di counseling con momentaneo abbandono del- l’attività motoria. Il ritorno è stato volontario e nel giro di qualche mese si sono rivisti i primi benefici. Nonostante le raccomandazioni fornite dalle varie organizzazioni del settore

(10,11)

sull’importanza dell’attività fisica nel mante- nimento e/o miglioramento dello stato di salute, non sempre è fattibile, e comunque non è facile, incoraggiare un soggetto a praticare attività fisica, soprattutto se il soggetto in questione presenta delle problematiche ine- renti la salute. I risultati ottenuti dal presente lavoro sono in linea con quanto avvalora la letteratura, dimostrando come l’esercizio fisico effettuato con assiduità determini nel tempo un miglioramento dello stato di benessere ge- nerale; arrivare a motivare un soggetto dismetabolico se- dentario con sindrome di Turner a effettuare attività fisica costantemente per almeno 150 minuti a settimana, ha Effetti dell’attività fisica in un soggetto sedentario dismetabolico, affetto da sindrome di Turner

80 70 60 50 40 30 20 10 0

Peso corporeo/BMI

Peso corporeo (kg)

gen-12 mar-12 mag-12 lug-12 set-12 nov-12 gen-13 mar-13 mag-13 lug-13 set-13 nov-13 gen-14

BMI (kg/m2)

Figura 2 Peso corporeo e BMI analizzati all’inizio e alla fine dello studio.

160 140 120 100 80 60 40 20 0

Valori pressori

SBP (mmHg)

gen-12 mar-12 mag-12 lug-12 set-12 nov-12 gen-13 mar-13 mag-13 lug-13 set-13 nov-13 gen-14

DBS (mmHg)

Figura 3 Valori pressori analizzati all’inizio e alla fine dello studio.

Flow-chart diagnostico-terapeutica

Donna di 24 anni affetta da sindrome di Turner al 60%, diagnosticata dall’età di 5 anni

Sindrome di Turner al 60%

Sindrome metabolica Anamnesi Scompenso tiroideo

Ipertensione arteriosa Ipocinesia

Peso: 73,5 kg Esame BMI: 28,7 kg/m

2

obiettivo PA: 140/85 mmHg

Glicemia a digiuno: 104 mg/dl Sedentaria: < 150 min/settimana

Esami ematochimici/antropometrici Glicemia a digiuno

Esami Colesterolo totale, C-HDL, TG, TSH di laboratorio Emocromo + F

e strumentali Peso, altezza, circonferenza, vita/fianchi

SenseWear

®

Body Monitoring System 7-DS

Strategia

terapeutica Counseling dell’esercizio fisico

39

(4)

portato a un notevole miglioramento per quanto ri- guarda sia gli esami ematochimici sia quelli antropome- trici. L’incremento dell’attività fisica ha determinato una diminuzione dei valori pressori che sono frequentemente elevati nelle pazienti con sindrome di Turner. È impor- tante sottolineare che, attraverso i controlli della paziente (ogni 6 mesi), riusciamo a monitorare i risultati ottenuti e attestare che questi sono rimasti costanti anche dopo il trattamento.

Negli ultimi anni, la ricerca ha fatto notevoli passi avanti sulla sindrome di Turner. Gli studi in merito hanno per- messo di ampliare le conoscenze e conseguentemente migliorare le prospettive di vita per le donne affette da tale sindrome. È opportuno però precisare come al mo- mento ci siano pochi lavori sui benefici indotti dall’eser- cizio fisico nelle pazienti con sindrome di Turner.

Pertanto, anche se ulteriori studi e approfondimenti sa- ranno necessari a riguardo, i nostri dati ci permettono di suggerire che una buona educazione al movimento potrà sicuramente migliorare la vita delle ragazze affette da sindrome di Turner.

Ringraziamenti

Si ringrazia la prof.ssa Elena Barbieri per il suo prezioso contributo.

Bibliografia

1. Hjerrild BE, Mortensen KH, Gravholt CH. Turner syndrome and clinical treatment. Br Med Bull 2008;86:77-93.

2. Elsheikh M, Casadei B, Conway GS, Wass JA. Hypertension is a major risk factor for aortic root dilatation in women with Turner’s syndrome. Clin Endocrinol (Oxf) 2001;54:69-73.

3. Sallis JF, Haskell WL, Wood PD, Fortmann SP, Rogers T, Blair SN et al. Physical activity assessment methodology in Five-City Project.

Am J Epidemiol 1985;121:91-106.

4. ACSM’s Guidelines for Exercise Testing and Prescription. 8

th

ed. Bal- timore (MD): Lippincott Williams & Wilkins 2010.

5. International Diabetes Federation. The IDF consensus worldwide definition of the metabolic syndrome. April 14, 2005: http://

www.idf.org/webdata/

6. Hillsdon M, Foster C, Thorogood M. Interventions for promoting physical activity (rev). Cochrane Database Sys Rev 2005;

CD003180.

7. Moyer VA; U.S. Preventive Services Task Force. Behavioral coun- seling interventions to promote a healthful diet and physical activ- ity for cardiovascular disease prevention in adults: U.S. Preventive Services Task Force recommendation statement. Ann Intern Med 2012;157:367-71.

8. Peterson JA. Get moving! Physical activity counseling in primary care. J Am Acad Nurse Pract 2007;19:349-57.

9. Mansoubi M, Pearson N, Clemes SA, Biddle SJ, Bodicoat DH, Tolfrey K et al. Energy expenditure during common sitting and standing tasks: examining the 1.5 MET definition of sedentary be- haviour. BMC Public Health 2015;15:516.

10. American Diabetes Association. Standards of medical care in diabetes - 2013. Diabetes Care 2013;36(suppl. 1):S11-66.

11. World Health Organization. Global recommendations on physical activity for health. Geneva: WHO, 2010.

Passalia A et al.

40

Riferimenti

Documenti correlati

Alla morte di Maometto seguì il periodo dei califfi (632-661), che guidarono gli Arabi alla conquista di un vasto impero.. Dopo la morte del quarto califfo prese il potere

Il 12 ottobre 1492 Colombo sbarcò a San Salvador (un’isola delle attuali Bahamas): pen- sava di essere arrivato in India, in realtà aveva scoperto un nuovo continente, di cui

Alla morte di Alessandro Magno nac- quero i regni ellenistici... la linea

Nell’ultima colonna della tabella viene riportato il numero di gestori di eccezione associati al metodo corrente, questa scelta è dovuta al fatto che nella versione attuale

I progetti sviluppati hanno consentito l'ingresso o il consolidamento della presenza in un mercato estero attraverso azioni di pianificazione strategica, lo studio di

In the same vein, unlike the ISIL ideology and Jihadist militant orthodoxy of other groups, which widen the scale of blasphemy (takfir) to encompass any Muslim and any

Também em Saramago é possível destacar esta característica, não só nos últimos romances, mas também nas mencionadas re-Escrituras bíblicas: o “jogo dos

The study focuses on the period between 1989 and 2010, two decades that include symbolic events in terms of the regulation of religious diversity in both Quebec and France,