NETTUNO – Network per l’Università ovunque Corso: Laurea a distanza in Ingegneria Informatica Insegnamento: Reti di Calcolatori II
Docenti: prof. Pier Luca Montessoro, prof. Mario Baldi Collaboratore alle attività di laboratorio: ing. Davide Pierattoni
VIDEOLEZIONE N° 24 – IPv6 e mobilità nelle reti IP DOMANDE DI RIEPILOGO
ARGOMENTI:
- IP versione 6 (IPv6) - Indirizzamento - Altre novità - Mobile IP
- La mobilità nelle reti IP - Meccanismi chiave
1. Qual è la ragione principale che ha portato alla necessità di definire una nuova versione per il protocolo IP?
L’esaurimento dello spazio di indirizzamento.
2. Come si intende assegnare gli indirizzi di tipo global aggregatable in modo da ottimizzare il routing grazie alla possibilità di aggregare indirizzi?
Si basa l’assegnazione sulla organizzazione gerarchica dei service provider. I service provider di tipo tier 1 sono detti top level authority (TLA) e gli viene assegnato un prefisso di 16 bit chiamato TLA identifier (TLA ID). Ai service provider di tier 2 e a tutte le organizzazioni che sono collegate ai service provider di tier 1 viene assegnato un prefisso dal rispettivo provider di tier 1 a partire dal suo TLA ID. Questo prefisso, normalmente di 48 bit, è chiamato NLA ID (next level authority ID).
3. Descrivere brevemente le modalità di autoconfigurazione delle stazioni previste in IPv6.
IPv6 prevede due modalità di autoconfigurazione.
Nella modalità stateless una stazione è in grado di costruirsi da sola un indirizzo link local tramite il quale è in grado di comunicare con le stazioni collegate direttamente. Usando i meccanismi di neighbor discovery la stazione è in grado di verificare che nessun’altra stazione stia utilizzando lo stesso indirizzo. Sempre tramite i meccanismi di neigbor discovery la stazione identifica i router attivi sulla rete e da questi apprende il prefisso utilizzato sul proprio link. Grazie a questo la stazione è in grado di autoassegnarsi un indirizzo globale combinando il prefisso appreso dal router all’identificativo di host usato nell’indirizzo link local e di cui ha già verificato l’univocità.
Nella modalità stateful la configurazione si approggia ad un server DHCP operativo sul link cui la stazione è collegata.
4. Spiegare cosa si intende per stazione dual-stack e quale utilità questa abbia.
Una stazione dual-stack dispone sia della pila protocollare IPv4 sia di quella IPv6. In questo modo la stazione è in grado di comunicare sia con stazioni IPv4 generando e ricevendo pacchetti IPv4, sia con stazioni IPv6 generando e ricevendo pacchetti IPv6. La coesistenza dei due stack nelle stazioni è alla base per una transizione graduale e il più possibile “indolore” da IPv4 a IPv6.
5. Cosa è il care-of-address secondo la soluzione mobile IP?
Un indirizzo utilizzato da una stazione mobile quando si trova al di fuori della propria rete principale, detta anche home network.
6. Come fa una stazione mobile IP a ricevere i pacchetti inviatele al proprio indirizzo principale (home address) quando si trovi in una rete differente (foreign network)?
Il pacchetto destinato alla stazione viene inoltrato verso la home network della stazione. Un home agent che si trova lungo la strada del pacchetto lo imbusta in un pacchetto IP (tunneling) destinato al care-of-address. I router inoltrano il pacchetto verso il care-of-address. La terminazione del tunnel (cioè il nodo che estrae il pacchetto esterno da quello più interno) può essere la stazione mobile stessa, o un agente (foreign agent) attivo nella rete in cui la stazione si è spostata.