• Non ci sono risultati.

1 all’ordine del giorno verrà svolto nella seduta di domani, quindi procediamo col punto n

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2022

Condividi "1 all’ordine del giorno verrà svolto nella seduta di domani, quindi procediamo col punto n"

Copied!
88
0
0

Testo completo

(1)

Comune di Treviglio

Consiglio Comunale del 17 febbraio 2010 Apertura di seduta

Presidente

… appello nominale a cura del Segretario Generale, a cui do la parola.

Prego sig. Segretario.

Segretario Generale – appello nominale

Presidente

Sono presenti 17 Consiglieri Comunali, è raggiunto il prescritto numero legale, la seduta è legalmente valida alle ore 18,21.

Come vi è stato già comunicato il punto n. 1 all'ordine del giorno, verrà…

(interventi in sottofondo)

… eh, ma anche se mi avvicino non è che…

(intervento fuori microfono)

… come vi è stato già comunicato, il punto n. 1 all’ordine del giorno verrà svolto nella seduta di domani, quindi procediamo col punto n. 2.

Punto n. 1)

COMUNICAZIONE PRELEVAMENTO DAL FONDO DI RISERVA - Presidente

Illustra il dirigente del settore, dott. Cervadoro, a cui do la parola.

Prego, dottore.

(interventi in sottofondo) Registrano, comunque.

(interventi in sottofondo) Dott. Cervadoro

Buona sera a tutti, spero che arrivi la mia voce fino in fondo. Si sente?

(interventi in sottofondo)

Il microfono non va, purtroppo.

(interventi in sottofondo)

Okay, va. Sì, allora, buona sera a tutti. L’oggetto della deliberazione è la ratifica di un prelevamento dal Fondo di riserva effettuato per poter

(2)

sostenere delle spese non previste relative a, diciamo, sono servite per aumentare gli stanziamenti relativi ai capitoli di spesa per le utenze varie del Comune. Il Fondo di riserva, come sapete, è una postazione di Bilancio che serve appunto per sopperire a eventuali esigenze e spese non previste o non prevedibili nel Bilancio di previsione e a fine anno a seguito di maggiori spese che abbiamo sostenuto e che sono arrivate sulle bollette arrivate, in particolare per il secondo semestre, soprattutto dell’acqua o delle utenze elettriche, è stato necessario appunto stanziare altre somme sui relativi capitoli, andando a prelevare un importo di Euro 122.762,63 dal Fondo di riserva.

Abbiamo provveduto con delibera di Giunta Comunale adottata il 30 dicembre 2009 e questo ha consentito, sostanzialmente, di poter stanziare sui vari capitoli le somme necessarie per il pagamento delle fatture relative alle utenze. Penso non ci siano ulteriori elementi da aggiungere.

Presidente

Ringraziamo il dirigente. Prego Consigliere Zordan, sulla comunicazione.

Consigliere Zordan

Funziona? Sì, ecco. Vedo, va be’, un aumento, un’integrazione della somma per premi assicurativi a copertura rischi conseguenti all’espletamento del mandato, i rischi aumentano, bisogna aumentare il premio, permettetemi una battuta. Ma invece, compensi incentivanti per attività di controllo evasione ICI ex art. 59, ecco, non era stato previsto il compenso incentivante, c’è stato qualche evento, qualche fatto particolare in più? E poi l’altro, scusi, m’ha colpito, il maggior incremento di spesa che ha richiesto il ricorso al Fondo di riserva, è stato l’aumento del costi dell’elettricità e il riscaldamento, ho visto. Ho visto anche un incremento notevole di costi, o almeno l’esigenza di rimpinguare il capitolo per il riscaldamento del tennis, del capannone del tennis, com’è lì… ho perso il filo, la disciplina? Interveniamo noi a integrare il riscaldamento del tendone del tennis? Ecco, erano due chiarimenti che volevo porre.

Presidente

Grazie Consigliere. Nessun’altro ha qualche domanda da porre, che a questo punto le facciamo tutte insieme al dott. Cervadoro? Nessun’altro.

Prego.

Dott. Cervadoro

(3)

Dunque, per quanto riguarda il capitolo del compenso incentivante per l’ICI, quello penso che sia un dato positivo, nel senso che quel capitolo di spesa è direttamente collegato all’attività di accertamento effettuata in relazione all’attività di contrasto all’evasione dell’imposta, quindi in funzione delle somme che vengono non solo accertate, ma effettivamente riscosse, una percentuale viene poi posizionata su questo capitolo, per poi provvedere successivamente a distribuirla all’ufficio, in relazione all’attività di accertamento svolta.

Per quanto riguarda le spese, appunto, sono state anche dovute all’inverno particolarmente rigido, che ha comportato maggiori spese e maggiori consumi, per quanto riguarda il riscaldamento, su tutte le utenze intestate all’Ente, compreso quella del tendone del tennis, certo.

Presidente Grazie.

Procediamo col punto n. 3 all'ordine del giorno.

(4)

Comune di Treviglio

Consiglio Comunale del 17 febbraio 2010

Punto n. 2)

MOZIONE CONSIGLIERA SILIPRANDI IN MATERIA DI ANTENNE DI TELEFONIA DISLOCATE SUL TERRITORIO -

Presidente

Prego Consigliera, per l’illustrazione della mozione.

Consigliera Siliprandi

Grazie Presidente. Be’, credo che ci sia poco da illustrare, credo che i cittadini sappiano tutti molto bene qual è il problema, anche perché i cittadini hanno visto improvvisamente sorgere, come due funghi, queste antenne alte 36 m., una in via Crippa e l’altra in via Colombo, da un giorno all’altro. La cosa è chiaramente molto preoccupante, molto grave anche dal punto di vista proprio dei rapporti coi cittadini, della democrazia che io trovo non esserci in questa Amministrazione, perché le cose succedono, giuste o sbagliate che siano, troppo spesso sbagliate, voglio dire, ma avvengono da un giorno all’altro, senza consultarsi con le Associazioni, gli Enti, le Consulte varie, eccetera, cioè sono tutti organismi, anche le Consulte, che dovrebbero in qualche maniera proporre o comunque dare dei consigli o comunque essere almeno informate, che sono assolutamente disattese, è disatteso il loro parere ormai da troppo tempo, anche in questa occasione comunque.

E quindi, nel mio ordine del giorno, al di là delle premesse, che sono quelle che ho accennato brevemente, e ho anche sottolineato il fatto che non è stato dato nessun avviso, non alla cittadinanza soltanto, ma tanto meno al Consiglio Comunale, agli amministratori. Si sa anche e questo lo sappiamo, nonostante la risposta un po' strana che ho visto sul Popolo cattolico dell’Assessore Tura, che mi sembra a volte molto, non so se ingenua piuttosto che ottimista, ma voglio dire, non si può prescindere dalla pericolosità delle onde elettromagnetiche, non si può prescindere perché è un dato di fatto, è un dato scientifico, lo sappiamo tutti, sappiamo anche recentemente, in questi giorni, che a Milano stanno facendo delle indagini per delle leucemie la cui causa è ignota, ma fra le varie cause è ipotizzata anche quella delle antenne di radiofonia, quindi lo sappiamo tutti che possono essere pericolose.

(5)

Il problema di queste due antenne è che sono state posizionate in un terreno dell’Amministrazione Comunale e poteva benissimo l’Amministrazione farne a meno, perché credo che nessun medico abbia ordinato alla Sindaca e all’Amministrazione di affittare il territorio dei cittadini per mettere due antenne, che sono in una posizione talmente vicina all’abitato da rendere i cittadini estremamente e giustamente preoccupati. Oltretutto non è stato nemmeno considerato nessun tipo di prudenza e di cautela, così come l’Organizzazione Mondiale della Sanità suggerisce, anche in materia di inquinamento elettromagnetico e non è stata nemmeno sentita l’ASL. Poi mi risponderà sicuramente l’Assessore e immagino che parafraserà quello che ha già scritto sul Popolo cattolico, per cui la mia replica, come dire, la riserverò a dopo, anche se potrei, come dire, farla adesso, ma lasciamo anche che gli altri parlino.

Comunque non è stato assolutamente considerato nessun principio di prudenza, di cautela, oltretutto non si è nemmeno considerato che i cittadini si sono visti sorgere davanti alle loro abitazioni delle antenne, che al di là che fanno probabilmente, speriamo no, ma molto probabilmente fanno male e possono aumentare l’incidenza tumorale, che tra l’altro vorrei ricordare che qui a Treviglio è altissima, Treviglio è la seconda città in Italia per l’incidenza tumorale, non lo dico io, ma lo dicono i risultati epidemiologici dell’ASL di Bergamo. Detto questo, abbiamo già una criticità ambientale che non dovrebbe consentirci più nulla in più di quello già che abbiamo, nonostante questo l’Amministrazione preferisce 15.000 Euro alla salute dei cittadini.

Allora io chiedo, attraverso questo ordine del giorno, che proprio per salvaguardare la salute e il bene, il bene-salute dei cittadini, chiedo che il Consiglio Comunale impegni Sindaco e Giunta a recedere dai contratti di affitto dei terreni in cui insistono le antenne, ricercando eventualmente soluzioni alternative, perché è ovvio che da qualche parte bisogna metterle, ma non lì e non così vicino, sicuramente comunque soluzioni alternative non pericolose per la salute dei cittadini e comunque non pregiudizievoli per i loro interessi economici, perché c’è anche questo da dire, che è chiaro che una casa con un’antenna davanti è ovviamente svalutata, è chiaro che è meno importante della salute, ma bisogna anche tenere conto di questo fattore. Grazie.

Cioè non può l’Amministrazione arricchirsi, a scapito poi delle tasche dei cittadini, doppiamente. Grazie.

Presidente

Dichiaro aperta la discussione. Invito i Consiglieri a iscriversi. Ha chiesto la parola il Consigliere Manenti, prego.

(6)

Consigliere Manenti

Grazie Presidente. Allora, il mio primo intervento sarà di carattere giuridico-urbanistico e diretto a dimostrare l’illegittimità dei provvedimenti assunti dall’Amministrazione Comunale, poi invece il secondo intervento, più breve, sarà politico. Allora, io parto nel leggervi, perché non solo faccio mia, ma è una sentenza pronunciata in nome del popolo italiano, dal Tribunale Amministrativo Regionale della Lombardia, Sezione distaccata di Brescia, la n. 2.381 del 2009, che se poi qualche collega Consigliere vuole gliela posso passare. Vi leggo la motivazione. Mi riferisco all’antenna di via Abate Crippa, poi affronterò invece l’argomento dell’altra antenna.

Il punto di partenza è la norma attributiva del potere non esercitato in concreto dall’Amministrazione, che è l’art. 338 del Testo unico leggi sanitarie, si ricordi bene questo numero, Assessore Tura, perché poi torna in argomento, sulla base della sua dichiarazione sull’articolo.

Allora, i cimiteri devono essere collocati alla distanza di almeno 200 m.

dal centro abitato, è vietato costruire intorno ai cimiteri nuovi edifici entro il raggio di 200 m. dal perimetro dell’impianto cimiteriale, quale risultante dagli strumenti urbanistici vigenti nel Comune, o in difetto di essi, comunque quale esistente in fatto, salvo le deroghe ed eccezioni previste dalla legge. Le disposizioni del comma precedente non si applicano ai cimiteri di guerra… non mi interessa, il contravventore è punito con la pena… non mi interessa.

Allora, il Consiglio Comunale, perciò competenza è sempre del Consiglio Comunale e non di alcun altro organo, può approvare, previo parere favorevole della competente Azienda Sanitaria Locale, la famosa ASL richiamata nella richiesta della collega Siliprandi, la costruzione di nuovi cimiteri o ampliamenti di quelli già esistenti, a una distanza inferiore a 200 m. dal centro abitato, purché non oltre il limite di 50 m.

quando ricorrano anche alternativamente le seguenti condizioni: 1) risulti accertato dal medesimo Consiglio Comunale che per particolari condizioni locali non sia possibile provvedere altrimenti; 2) l’impianto cimiteriale sia separato dal centro urbano da strade pubbliche, almeno di livello comunale.

Qui salto una parte, non meno interessante, arriviamo al punto, perché affronta il problema delle antenne, come potete capire, questa benedetta sentenza e le antenne in ambito cimiteriale. Il posizionamento dell’opera, cioè dell’antenna, nella fascia di rispetto di 200 m. dal perimetro del cimitero, nella fattispecie in esame, è dato di fatto pacifico, il manufatto è posizionato a circa 20 m. dal muro del

(7)

cimitero; allora, il nostro, l’ha misurato il geom. Riganti, distanza 11 m.

dal muro del cimitero, la nostra antenna è a 11 m., qui nel caso trattato alla fine del 2009, perché la sentenza è successiva alla vostre delibere, è recentissima. Allora, la difesa del Comune e della contro interessata affermavano peraltro che non vi sarebbe stata violazione sostanziale del vincolo di inedificabilità di 200 m., in quanto il manufatto in questione, per le sue caratteristiche peculiari, si tratta di un traliccio per telecomunicazione, non avrebbe violato la ratio del divieto di edificazione; esso infatti non sarebbe destinato alla presenza stabile di persone, con il che verrebbe meno quell’esigenza sanitaria che è sottesa alla creazione del vincolo di inedificabilità. E di fatto, inoltre, dice sempre il Comune, non sarebbe violata neanche l’ulteriore ratio cui presidia il vincolo di tutela e cioè la possibilità di ulteriore espansione dell’area cimiteriale, in quanto tra il manufatto ed il cimitero, con una piccola via, cosa che non c’è a Treviglio, che costituisce ostacolo fisico, preclusivo a qualsiasi possibilità di allargamento dell’area cimiteriale. È interessante anche questo, perché noi il nostro cimitero non lo allarghiamo verso l’ex Statale, ma lo allarghiamo indietro.

Però arriva a decidere il TAR, nonostante queste difese del Comune, dice, anzitutto ci si permette di ricordare che in realtà il vincolo cimiteriale ha una triplice finalità, per tutti ma non Treviglio, eventualmente, in quanto oltre alle esigenze sanitarie e alla salvaguardia della possibilità di espansione del perimetro cimiteriale, esso, notatelo bene, garantisce anche il rispetto della tranquillità e del decoro dei luoghi di sepoltura; non lo dico io, lo dice il TAR della Lombardia. Cita anche altre sentenze e dice che il vincolo cimiteriale impone un divieto assoluto di edificazione e persegue la triplice finalità di assicurare condizioni igieniche, di salubrità, mediante la conservazione di una cintura sanitaria intorno allo stesso cimitero, di garantire la tranquillità e il decoro ai luoghi di sepoltura, di consentire futuri ampliamenti del cimitero, che vengono incisi da una struttura impattante quale un traliccio di telecomunicazione, che non è più rispettoso della pietas nei confronti dei defunti, di quanto non lo sia un’abitazione di residenza.

Occorre inoltre aggiungere che le valutazioni e impatto sulla concreta compatibilità dell’opera con l’area cimiteriale, quale quella non …?...

sono estranee alla disciplina del vincolo di inedificabilità, perché si fonda su valutazioni astratte, prese in considerazione una volta per tutte dal legislatore, sul punto, Consiglio di Stato, Sez. IV, sentenza n. 4.256 del 2008, dove si dice: il vincolo di rispetto cimiteriale preclude il rilascio della concessione edilizia, anche in sanatoria, ai sensi dell’art.

33, legge 28 febbraio ’85, n. 47, senza necessità di valutazione in ordine alla concreta compatibilità dell’opera con i valori tutelati dal

(8)

vincolo. Da ultimo, si aggiunge che la valutazione introdotta in giudizio sull’estraneità di un traliccio di telecomunicazione dalla disciplina del vincolo di inedificabilità, non trovano alcun fondamento nella norma attributiva del potere. In nessuna disposizione dell’art. 338 sopracitato infatti il vincolo di inedificabilità viene limitato soltanto alle abitazioni, ove è prevista la stabile residenza di persone.

Qui comunque va avanti, non voglio perdere tutto il tempo, ma la posso consegnare, e conclude ovviamente nel condannare questo Comune bergamasco a strappare su l’antenna autorizzata vicino al cimitero e a pagare le spese di lite e i danni. Questa è la conclusione, sentenza della fine del ’99. Sul punto, che poi magari nel secondo intervento se volete ve la distribuisco, sul punto interviene l'Assessore Tura sul giornale dove dice, ma no, molto banalmente, subodorando questo, citando una sentenza che non ha nulla a che vedere alla situazione oggi discussa, mi dice, ma non è così, la nuova L.R. 33 del 30-12-99, non ha confermato la fase cimiteriale.

Allora, l’Assessore Tura, che evidentemente non ha una cultura giuridica, deve sapere prima di tutto che una legge regionale non può abrogare una legge dello Stato italiano, perché nella graduazione delle fonti la legge nazionale prevale sempre su una legge di natura regionale e sul punto, e sul punto non c’è neanche, delega, delega del governo alla regione, di decidere sulle distanze cimiteriali, non c’è delega. E allora io curioso sono andato a leggermelo il suo citato, la sua citata legge 33 del 30-12-2009, sono andato a leggermela, che non è nient’altro che la nuova legge sanitaria della Regione Lombardia. Non avendo lei citato l’articolo mi sono letto praticamente tutta la legge, di 120 articoli, fin quando mi sono trovato l’articolo da lei citato, che è l’art.

75, in tema di cimiteri, dove mi si dice, sette, art. 75.7, i Comuni definiscono, lett. d), l’ampiezza delle aree di rispetto cimiteriale, di cui al comma 4 e al comma 6, lett. b), perciò ferma la delega sanitaria, ci sono alcuni punti dove il Comune invece può incidere, ma non sono tutti, mi dice, rispetto del comma 4 e del comma 6.

Allora andiamo a leggerli cosa dicono questi commi qua, questi commi qua mi dicono che, allora, il comma 4 mi dice, art. 75.7 comma 4…

(intervento fuori microfono)

… ecco, e dice, l’area cimiteriale delimitata da idonea recinzione, l’area di rispetto lungo il periodo cimiteriale è definita considerando, allora, la necessità di dotazione di parcheggi, l’eventuale necessità di ampliamento, l’eventuale presenza di servizi e impianti tecnologici, il rispetto delle attività di culto dei dolenti. Allora, certo, io rifaccio il cimitero, faccio il programma di rifacimento del cimitero, vado a studiare l’ampiezza dell’area di rispetto, nel limite della legge sanitaria, quando

(9)

mi si dice che nei Comuni superiori ai 20.000 abitanti non può essere mai inferiore a m. 100, l’area di rispetto, va da m. 100 a m. 200, ma lo dice la legge, la legge dello Stato. Poi il comma n. 6 mi dice che sono, riguarda, diciamo, l’ampiezza della fascia di rispetto nell’ipotesi in cui io mi costruisco, chiedo di costruire la cappella a casa mia, cioè non ha nulla a che vedere con la fattispecie in esame, questo è un cimitero che esiste a Treviglio non so da quanti anni, non c’è Minuti, ce lo potrebbe dire, da moltissimi anni, è un cimitero storico per Treviglio, è un cimitero su cui quando questo Consiglio, Sindaco Zordan, ha dovuto decidere di costruire il parcheggio, è venuto in Consiglio Comunale, il Consiglio Comunale ha deliberato, ha deliberato che poteva rientrare nella distanza di m. 50, perché c’era la possibilità di arrivare fino a m. 50, abbiamo chiesto il parere all’ASL, com’è obbligatorio, perché me lo dice la legge, me lo dice il succitato art. 338, anzi, il citato art. 338 da parte del TAR, e solo dopo aver assunto questa delibera da parte del Consiglio Comunale, pur essendo un’opera pubblica, abbiamo potuto costruire il nostro parcheggio, ma prima abbiamo dovuto modificare su questo lato la distanza, chi era in Consiglio all’epoca, eravamo più di uno…

(intervento fuori microfono)

… se lo ricorda…

(intervento fuori microfono)

… allora, c’è un’altra antenna…

Presidente

Consigliere, concluda…

Consigliere Manenti

… io ho finito il mio tempo, sull’altra antenna spiegherà Mangano il perché. E poi sul secondo intervento dirò perché è illegittima anche l’altra, l’altra antenna. Grazie…

Presidente Va bene.

(interventi in sottofondo) Consigliere Manenti

… illegittima anche l’altra…

Presidente

(10)

Nessun altro è iscritto? Consigliere Mangano, prego.

Consigliere Mangano

Visto che sono stato chiamato in causa, intervengo. Allora, mi viene da fare una breve riflessione, dice, chi di spada ferisce di spada perisce, io qua vedo molti, diversi Consiglieri, o quanto meno appartenenti alla passata Minoranza, che in merito all’antenna, quella di cui si faceva riferimento, Brambilla, il Consigliere Brambilla, si sono strappati le vesti, creando un movimento di opinione pubblica contro la passata Amministrazione che era insensibile a prendere posizione nei confronti di quell’antenna che è stata realizzata vicino al cimitero. A differenza di questa Amministrazione, quella Amministrazione che non era sensibile ai problemi ambientali, Legambiente ci aveva attaccato quella volta e alcuni esponenti dell’oggi P.D., allora Ulivo, me ne viene uno in mente, Chicco Crippa, tanto che erano venuti qua in Comune a protestare per quella antenna.

All’epoca quella Amministrazione aveva fatto ricorso al TAR, il TAR aveva dato ragione alla società, perché c’era la legge Gasparri che permetteva quella realizzazione. Oggi mi pare, l’avvocato, la legge Gasparri è stata… è incostituzionale, quindi questa Amministrazione penso poteva attivarsi diversamente. Un noto esponente del P.D. ci dice che quando si governa bisogna infarinarsi, almeno, così ho letto sui giornali e quindi bisogna avere il senso di responsabilità, ma anche allora bisognava avere senso di responsabilità, non è che quando si è al governo si cambia e questa cosa, Assessore, l’ho vista anche sul cromo esavalente e lo stiamo adesso vedendo anche sulla questione delle antenne.

Per quanto riguarda le antenne anch’io ho letto il Popolo cattolico e in una sua risposta c’è scritto, cioè nel corso dice, è necessario colmare al più presto questo vuoto, perché manca il piano di localizzazione, con il Piano dei servizi del P.G.T., in quanto il Regolamento approvato dal Consiglio Comunale di Treviglio nel 2004, che individuava le aree interdette dall’installazione degli impianti e le aree soggette a particolare tutela, non dispone purtroppo nulla per armonizzare il loro inserimento urbanistico. E allora, mi viene in mente cosa ha deliberato questo Consiglio il 22 aprile del 2008, quando ha approvato il Piano delle consulenze e nel Piano delle consulenze sono stati destinati 15.000 Euro per la redazione del Piano di localizzazione degli impianti di telefonia mobile, sì, sì, Sindaco non mi dica di no, perché mi sono attrezzato…

(intervento fuori microfono)

(11)

… mi sono attrezzato, qui ci sono 15.000 Euro e quindi non è che è una mia invenzione, sono trascorsi due anni e di questo piano almeno non ne vedo alcuna… non è stato portato all’attenzione del Consiglio. Come mai questa Maggioranza, che ha fatto sul problema ambientale, sulla difesa e sul rispetto giusto dell’ambiente, si è dimenticato di questo passaggio? Quando aveva fatto una presa di posizione forte in occasione dell’antenna, prima, che era stata inserita? Come mai non avete sentito il bisogno che quell’Amministrazione un Regolamento lo aveva fatto, ma non era completo, perché bisognava fare il Piano di localizzazione? Due anni non sono stati sufficienti, anzi, questo era del 2008, ma voi siete insediati dal 2006, penso che questo argomenti, visto che ci sono 86 antenne nel nostro territorio, o quasi, sono 86 le antenne che abbiamo sul territorio che lei ha citato?

(intervento fuori microfono)

Ah, forse di più, e quindi penso che era un’emergenza e doveva essere, questo Piano di localizzazione non doveva essere, aspettare che fosse lo strumento del Piano di governo del territorio con il Piano dei servizi per poter… se è un’emergenza poteva essere fatto e quindi recepito quando il Piano di governo del territorio sarebbe stato approvato o adottato da questo Consiglio Comunale.

Quindi sull’argomento penso che ci sia da parte vostra una negligenza, io rilevo, non rifaccio l’aspetto giuridico che ha fatto il Consigliere Manenti, però per quanto riguarda l’aspetto politico penso che voi siete in gravissimo ritardo e pertanto quindi da parte vostra dovete recuperare il tempo perso. Grazie.

Presidente

È iscritto a parlare il Consigliere Riganti, ne ha facoltà.

Consigliere Riganti

Grazie. Avevo, col Consigliere Manenti, fatto un’interpellanza al Sindaco in merito alle antenne chiedendo chiarimenti, volendo dei dati precisi e però questa interpellanza nell’ordine del giorno è stata posta dopo la mozione, cioè dopo non si potrà discutere dei dati che verranno consegnati, si sperava che la risposta all’interpellanza fosse pronta e venisse consegnata in questo momento, se possibile. Grazie.

Presidente

Nessun altro è iscritto? Consigliere Merisi, prego.

Consigliere Merisi

(12)

Grazie Presidente. Un piccolo e modesto contributo, che deriva dalle mie conoscenze specifiche nel settore. Non voglio, ah innanzitutto chiedo al Consigliere Manenti se gentilmente può farmi avere una copia di quella sentenza, sì, domani. Ecco, però volevo sottolineare alcuni aspetti di tipo legislativo, e cioè, il 338 del Testo unico delle leggi sanitarie, che è una legge, la 1265 del 1934, è in parte, da un punto di vista pratico, superato, perché dopo quell’anno, diciamo così, si sono susseguite almeno due norme in ambito di Polizia mortuaria specifica, leggi nazionali, una era la 290 e l’altra non ricordo più il numero, chiedo scusa, faccio ammenda. Ma all’interno, o meglio, di traverso, o in concorso a queste due norme di Polizia mortuaria, nazionali, ci sono state altre norme, ad esempio una L.R. n. 66, che cito a memoria, c’è qualcuno qua tra il pubblico che mi può confortare, perché queste persone hanno avuto con me un confronto su questa legge e addirittura la legge 66 prevedeva una serie di deroghe, fra cui anche, quella che poi sarebbe arrivata con la legge 33, di adesso e mi riferisco alle distanze.

In pratica con la 66 si poteva fare di tutto e poi ancora anche all’interno dell’area di rispetto cimiteriale. È vero che le norme citate del Consigliere Manenti parlano anche di decoro, io volevo però ritornare ad aspetti che più mi premono, senza offesa per nessuno, evidentemente. Allora, innanzitutto non è l’ASL che deve controllare la potenza di questi campi elettromagnetici, ma ricordo ancora una volta, l’ho già fatto in quest’aula, dal 1992 le competenze ambientali sono passate all’Arpa, non è colpa mia e passatemi la celia, come ASL, se l’Arpa poi a Bergamo è nata nel 2000 e non solo a Bergamo. Ricordo che le misure di questa potenza, mettiamola, passatemi il termine, sono in capo all’Arpa, l’Asl non ha né gli strumenti né le competenze.

La mia competenza però mi porta a ricordare come bisogna fare una piccola distinzione, sostanziale però, sui campi elettromagnetici e adesso la sto portando un po' da un punto di vista della salute, campi elettromagnetici, ci sono quelli che ci becchiamo, passatemi il termine, al di sotto delle linee ad alta tensione, ma ci sono anche quelle che ci becchiamo, ahimé, purtroppo, in casa, io non sto dando la colpa a nessuno, io sto solo dicendo che se andiamo a leggere l’articolo del Corriere della sera di questa mattina, sul caso citato dalla collega Siliprandi a proposito delle leucemie, è vero che è un dato preoccupante, è vero che nel giro di neanche un mese sono stati raggiunti il numero di casi attesi, questo è il termine tecnico, in un anno, di leucemie, sono leucemie linfatiche acute, quindi sono di un certo tipo, colpiscono soprattutto i bambini e non la faccio lunga da un punto di vista medico perché non mi sembra proprio il caso, però se andiamo a

(13)

leggere quell’articolo dice anche quello che ho detto poco fa, attenzione ai capi elettromagnetici domestici, i frigoriferi, i microonde e tutto quello che abbiamo in casa, possono contribuire pesantemente alla presenza di campi elettromagnetici.

Un altro piccolo appunto da un punto di vista legislativo, è vero quello che dice il Consigliere Manenti, ci mancherebbe, che una legge regionale non può travalicare una legge nazionale, voglio ricordare però al Consigliere Manenti che ad esempio, e sono due esempi sostanziali e fondamentali e importantissimi, a mio avviso, ad esempio abbiamo una legge nazionale per le estetiste e una legge regionale per le estetiste e se andiamo a leggere in fondo c’è scritto, sulla legge regionale, è fatto comunque obbligo il rispetto in Regione Lombardia, ci sono delle piccole differenze sostanziali se vogliamo, dal loro punto di vista, in Regione Lombardia si deve applicare questo. Altra legge nazionale, decisamente molto ma molto più importante, molto ma molto più delicata, è la legge sui disabili, quella di qualche anno fa, non l’ultima, c’era una legge nazionale, la 13, la 5 scusate e la 13 che era regionale, ebbene, la grossa e sostanziale differenza era addirittura sulla pendenza delle rampe, una portava il 5% e una portava l’8%, scusatemi ma un disabile di queste differenze le sente, passatemi il termine, sulle braccia.

Allora anche in questo caso bisognerebbe capire quale legge va applicata, devo dire però che prima della legge 33, quindi diciamo dal 1995 in poi, o meglio ancora, dal 1990, data dell’ultima legge nazionale in ambito di Polizia mortuaria, la Regione Lombardia ha legiferato parecchio in materia cimiteriale, ci sono altre leggi, ci sono Regolamenti, ci sono tutta una serie di indicazioni che probabilmente la L.R. 33, dico probabilmente, cerca di spazzare via, allora altrettanto probabilmente ritorniamo invece al discorso della salute. Allora, se è vero come è vero, che i campi elettromagnetici a tutt’oggi non hanno un’evidenza scientifica decisiva, di apportare problemi di salute gravi, questo è quello che mi risulta, non dico senza tema di smentita, sono pronto comunque a correggere quello che dico, dimostratemelo però, è altrettanto vero e questo è uno studio del gennaio del 2010, sarà un caso, sarà uno studio fatto un po' come, così, sarà una boutade, dite quello che volete, sta di fatto che hanno scoperto che sui topi, esponendo i topi a campi elettromagnetici tipo quelli del telefonino addirittura non si formano le placche responsabili del morbo di Alzheimer.

Con questo non voglio dire che fa tutto bene o che fa tutto male, voglio solo riportare l’attenzione al danno…

Presidente

(14)

Consigliere, concluda…

Consigliere Merisi

… ho chiuso, grazie, al danno sulla salute. Poi eventualmente intervengo ancora. Grazie.

Presidente

Grazie. Nessun altro vuole intervenire nel dibattito? Possiamo procedere con la replica da parte del proponente? Prego Consigliera Siliprandi…

(intervento fuori microfono)

… prima l'Assessore allora.

Assessore Tura

Va be’, le considerazioni sono davvero molte e quindi è difficile essere sintetici, se ripercorro un attimo quello che comunque ho anche scritto sul Popolo cattolico e poi ho anche scritto nella risposta all’interpellanza dei Consiglieri Manenti e Riganti, emerge chiaramente che comunque questa decisione dell’Amministrazione non è stata affatto una decisione presa in sordina, senza nessuna forma di partecipazione, perché questo argomento, questa possibilità è stata proprio affrontata all’interno della Consulta per l’ambiente, c’è un verbale scritto che lo comprova e tra l’altro è un verbale pubblicato anche sul sito internet del Comune, queste domande sono state poi sottoposte agli uffici e hanno tutto il vaglio interno, quindi il Servizio urbanistica, il Servizio ambiente, la Commissione paesaggio e quant’altro, per cui tutta l’istruttoria interna è stata fatta apertamente e ripeto, i risultati sono stati poi anche sottoposti alla Consulta per l’ambiente, è stata fatta una deliberazione poi che dà puntualmente, come dire, segno di tutti questi passaggi, questa deliberazione è stata assunta nel febbraio del 2008, è stata pubblicata, quindi voglio dire, tutto quello che poteva essere fatto per rendere noti, come dire, istruttoria fatta e le decisioni dell’Amministrazione, è stato fatto, quindi nulla che è stato fatto in sordina, all’insaputa dei cittadini, e così via, quindi questo credo che sia fuori dubbio.

Per quanto riguarda poi l’aspetto, come dire, legato alla sentenza che citava appunto, sentenza recente, del 2009, che citava prima l’avv.

Manenti, non nego che possa aver aperto qualche dubbio rispetto al problema della distanza, dubbio che però, ripeto, allora quando è stata assunta la deliberazione di Giunta i servizi interni non hanno

(15)

minimamente sollevato, anche perché il Regolamento comunale approvato nel 2004, nell’elencare le aree che erano interdette dalla possibilità di collocare appunto le antenne, non hanno, non rilevava appunto il discorso del cimitero.

E in ultimo comunque, quindi il Regolamento l’abbiamo, è tuttora vigente, ha anche una planimetria allegata e quindi non segna affatto questa interdizione rispetto all’area cimiteriale. Tanto è vero appunto che gli uffici, con una relazione, hanno detto che le tre localizzazioni erano perfettamente compatibili con il Regolamento comunale.

Suggerivano poi di fare ulteriori passaggi in Commissione paesaggio per quanto riguardava due localizzazioni in particolare, quindi quella del centro storico e quella di via Crippa, i passaggi sono stati fatti, con gli esiti appunto che poi ho già avuto modo di illustrare.

Per quanto riguarda invece il discorso della legge regionale, ora io non pretendo certo appunto di confrontarmi con l’avv. Manenti in materia giuridica, dico soltanto che comunque se valesse così, in maniera così rigida il principio per cui la Regione Lombardia non può normare in materia sanitaria, allora tutta la normativa, non soltanto quella che citava prima il Consigliere Merisi, ma anche tutta la legge stessa 33, che è appunto legge regionale, non avrebbe ragione di essere emanata.

Mi risulta anche che è la Costituzione iscrive, prevede che la tutela della salute sia materia concorrente, non è una materia nemmeno esclusiva, come invece è la tutela dell’ambiente, la tutela dell’ambiente è materia riservata allo Stato, competenza esclusiva dello Stato, la tutela della salute è materia di competenza concorrente, quindi lo Stato fa leggi quadro, le Regioni invece fanno disposizioni attuative che possono essere anche diverse dalle disposizioni di carattere statale e questo lo vediamo tutti i giorni, con diverse, come dire, decisioni prese da Regione Lombardia.

Questa legge, ripeto, è una legge recente, del dicembre di quest’anno, non ha ancora avuto un’attuazione con un Regolamento specifico, però già mette in discussione questo limite dei 200 m. che prima lei citava.

Quindi credo che rispetto alla decisione presa a suo tempo dalla Giunta, quindi nel 2008, l’operato è stato più che corretto, e rispetto anche, come dire, adesso al fatto che concretamente l’antenna poi venga, come dire, sia stata realizzata adesso, di fatto comunque questa legge, fa venir meno anche i dubbi appunto che potevano essere suscitati in base alla sentenza che lei citava.

Per quanto riguarda poi il discorso di tutela della salute, non sto a rifare le considerazioni che ha già fatto meglio di me comunque il Consigliere Merisi, che tra l’altro credo che abbia delle competenze anche maggiori

(16)

delle mie al riguardo, comunque credo che sia fuori discussione che il fatto di mettere un’antenna su un’area pubblica o un’area privata, non cambi minimamente quello che potrebbe essere il presumibile impatto, impatto che ripeto a tutt’oggi non viene segnalato, ancora l’altro giorno ho parlato con la dirigente regionale dell’Arpa che si occupa dell’inquinamento elettromagnetico e mi ha ribadito che per quanto riguarda le antenne per la telefonia mobile la loro potenza è talmente limitata che di fatto non c’è nessuna limitazione, nemmeno applicando i criteri regionali, possono di fatto essere messe dappertutto, perché hanno una potenza che è sempre inferiore ai 300 watt, per cui anche lei era stupita che ancora oggi ci sia questo tipo di polemica a questo riguardo. È vero che l’inquinamento elettromagnetico, ma lo ricordava prima il Consigliere Merisi, può creare dei problemi, ma non si può fare di tutto un unico fascio, ci sono le alte frequenze e ci sono le basse frequenze, ci sono potenze decisamente diverse e comunque a Treviglio praticamente c’erano già credo 88 stazioni radio-base, queste sono le 90me che vengono inserite, per cui non capisco perché 88 stazioni di radio-base sono passate nel completo silenzio e queste qui, come dire, facciano tanto scalpore.

Ricordiamo tra l’altro che alcune stazioni di radio-base sono in capo, come dire, alle forze dell’ordine piuttosto che alla Protezione Civile, piuttosto che alla Croce Rossa e così via, perché svolgono una funzione di pubblico servizio, così come del resto anche le antenne per la telefonia, lo dice la legge nazionale in questo caso, non regionale, sono individuate come opere di urbanizzazione, opere di urbanizzazioni primarie, per cui di fatto non possono nemmeno essere limitate, così come magari qualcuno vorrebbe, in ogni caso.

Non so se posso aggiungere, devo dare qualche altra risposta, ma credo, insomma, di aver detto quello che era essenziale, però sono comunque a disposizione. In ogni caso ribadisco, non c’è nessun, se anche ci fossero problemi per la salute, voglio dire, cosa che non è, a tutt’oggi nessuno, anche per quanto riguarda i campi elettromagnetici, delle basse frequenze, di fatto i limiti normativi sono molto più alti di quelli che però sono i limiti per i quali alcuni studi invece ritengono possono essere identificati dei pericoli per la salute; nel caso invece dell’inquinamento elettromagnetico delle alte frequenze, questo tipo di evidenza ancora non c’è stata e comunque in ogni caso, ripeto, sia che venga installata su un terreno privato, sia che venga installata sul terreno pubblico, non cambia nulla, tanto è vero che l’integrazione al Regolamento attuale, quello appunto di cui parlava prima il Consigliere Manenti, che tipo di finalità avrebbe? Avrebbe la finalità…

(cambio cassetta)

(17)

… andare, come dire, a concedere a dei privati dei profitti notevoli, perché se le antenne venissero poste su aree private, come appunto è avvenuto a Treviglio nella stragrande maggioranza dei casi, i privati si trovano ad avere ovviamente una considerevole entrata. Quindi i vicini di casa saranno in ogni caso comunque beffati lo stesso, ugualmente, e in questo caso perlomeno, voglio dire, è l’Ente pubblico che gestisce l’installazione e quindi può, a parte che non può gestirle in maniera impositiva, perché non è che se noi andiamo adesso ad adottare un Regolamento che individua le aree più idonee, le aree consigliate, questo Regolamento diventa vincolante per il privato, se il privato ritiene che sia necessaria una localizzazione in un’altra area per lui più consona e il privato che ha la disponibilità dell’area gliela concede, il Comune può opporsi a questo;l’unico parere vincolante nella procedura per quanto riguarda le autorizzazioni per le antenne per la telefonia è quello dell’Arpa, è l’unico parere vincolante, quindi comunque non cambierebbe nulla in ogni caso.

Però chiaramente, in uno sforzo di migliorare quello che è il governo del territorio, l’immagine del territorio, chiaramente il Comune può indicare delle aree che sono più idonee e quindi consigliare gli operatori di telefonia, anche al fine di evitare contenziosi e così via, di utilizzare quelle aree; questo lo può fare ed è questo che verrà fatto all’interno del P.G.T., però questo tipo di indicazione non è per nulla vincolante per il privato, anzi molti cittadini penso che auspichino che appunto molti privati non si facciano condizionare da questa regolamentazione e vadano ancora a scegliere aree private, garantendo quindi delle cospicue entrate. Grazie.

Presidente

Grazie Assessore. Consigliera Siliprandi, vuole replicare? Prego, cinque minuti.

Consigliera Siliprandi

Allora, Assessore Tura, io credo che lei più che un Assessore all’ambiente sarebbe un ottimo, anzi è un ottimo Assessore all’ambiente inquinato. Lei si assume una bella responsabilità, intanto disattende completamente le linee guida dell’OMS, dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, è come se non esistesse, esiste solo la sua organizzazione, con il suo punto di vista. Le opinioni della comunità scientifica le disattende completamente, chissenefrega, lei ha le sue, addirittura recentemente abbiamo visto quali sono le sue opinioni sull’amianto, perché le ho qui, a verbale, l’amianto secondo lei non è pericoloso, il cromo esavalente secondo lei, le ho a verbale, poi le

(18)

leggo, secondo lei il cromo esavalente possiamo averne anche 50 microgrammi, neanche 5 della falda, non è pericoloso, cioè secondo lei non è pericoloso assolutamente nulla, tanto meno le antenne, ma perché mai?

Merisi dice, non c’è evidenza scientifica, ma Federico, io ti rispetto molto come medico e so che tu hai una grande attenzione per quello che, tutto quello che può essere di pericolo per la salute umana, però mi sembra strano che tu non ricordi che non c’era evidenza scientifica nemmeno vent’anni fa per quanto riguarda l’amianto e ora quelli che stanno morendo adesso, per fortuna cominciano ad avere, purtroppo non potranno vivere, però se non altro vengono considerati dei criminali, come lo erano e come lo sono, quelli che hanno provocato la morte per amianto; io non vorrei che la stessa cosa succedesse adesso per questi inquinamenti, perché li stiamo proprio sottovalutando volutamente, per pochi denari. Qui mi dice l’Assessore, l’Arpa non risulta, dice, da una risposta che dà a un’interrogazione dei miei Consiglieri colleghi, dice, non risulta che abbia fatto dei controlli; ma scusi, se non lo sa lei, Assessore! Lei dovrebbe sapere molto bene se ha fatto dei controlli, sa molto bene che non li ha fatti e lo sa molto bene perché le due antenne non sono ancora attive e come fa l’Arpa a fare dei controlli su delle antenne che non sono attive? Quindi è inutile che lei dica, non mi risulta, non li ha fatti. Poi lei dice anche, be’, potrebbe anche farli, il potrebbe non significa nulla, l’Arpa li dovrà fare, perché è l’Amministrazione che li deve chiedere, l’Arpa non va a caso a fare controlli, così, per il divertimento di farli, li fa se l’Amministrazione li chiede e questa Amministrazione lo deve fare, per rispetto della salute dei cittadini.

Poi, Assessore, lei parla di coinvolgimento della Consulta paesaggio, coinvolgimento, della salute ambiente, guardi che io ho chiesto i verbali agli uffici, non esistono verbali, vi sono verbali che risalgono a più di due anni fa e sono assolutamente negativi per l’ipotesi di qualsiasi antenna, ma non c’era nemmeno l’ipotesi allora di due antenne Wind in via Crippa e in via Colombo. Quindi sta dicendo delle cose, Assessore, che non sono assolutamente reali, lei sta raccontando una favola, una favola che non è sicuramente quella che possiamo applicare alla mia mozione. Poi avete parlato tanto di morti e del cimitero, ma dei vivi? Ma dei vivi affinché non si ammalino, non ne parla nessuno?

Presidente

Grazie. Procediamo quindi con le repliche, sia dei… un intervento per gruppo e anche l'Assessore. Prego, iniziamo dall'Assessore.

(19)

Assessore Tura

Io volevo semplicemente fare due piccole precisazioni. Per quanto riguarda, come dire, le raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità a cui alludeva prima la Consigliera Siliprandi, resto in attesa di ricevere questa documentazione, premesso però che voglio vederla soltanto se parla di inquinamento elettromagnetico da alte frequenze, non da basse frequenze, perché altrimenti parliamo di cose diverse. Allora, se lei mi fa vedere delle raccomandazioni, dei pareri, che parlano di rischi comunque connessi e comprovati…

(intervento fuori microfono)

… e comprovati…

(intervento fuori microfono)

… legati all’inquinamento da alte frequenze, allora posso, come dire, prenderle in considerazione e magari anche rivedere il mio parere, perché voglio dire, non ho problema a cambiare parere, non ho nessun tipo di legame affettivo con i pareri precedenti, che possono aver dato comunque, appunto. Siccome anch’io mi sono documentata e ho parlato anche con persone che ne sanno più di me, non ho mai trovato nulla che dicesse quanto lei sta affermando e lo confermava anche prima il Consigliere Merisi. Quindi se lei ha della documentazione, però specifica…

(intervento fuori microfono)

… specifica, che si riferisce all’inquinamento da alte frequenze, allora, voglio dire, posso anche rivedere il mio parere.

Per quanto riguarda invece l’Arpa, allora, poi magari torneremo sull’argomento, perché appunto è stato oggetto anche dell’interpellanza dei Consiglieri Manenti e Riganti, ma se lei ricorda, noi abbiamo chiesto più volte comunque all’Arpa di fare i controlli, che abbiamo chiesto e pagato in convenzione, l’Arpa ancora adesso deve completare praticamente quello che è stato convenuto per l’anno 2008. I problemi che abbiamo avuto nel gestire la convenzione con l’Arpa, convenzione per noi preziosissima e unica tra i Comuni della Lombardia credo, perché qualche Comune so che ha fatto delle convenzioni per dei controlli specifici su qualche situazione, ma una convenzione per un controllo a 360 gradi sull’ambiente mi risulta che nessun Comune ce l’abbia, tanto è vero che non hanno nemmeno voluto rinnovarcela proprio perché era una convenzione atipica. Poi grazie all’ordine del giorno di questo Consiglio Comunale, qualche mese fa approvato, l’Arpa si è decisa e ci ha dato la disponibilità ancora per il 2009, anche per un ambito di azione di controllo più ristretto di quelle, come dire, approvate nel 2007 e nel 2008.

(20)

Comunque, per quanto riguarda l’inquinamento elettromagnetico, abbiamo chiesto 15 controlli, a tutt’ora l’Arpa ci risulta che ne abbia fatti 8 e ce ne ha riportati con report soltanto 5. Quindi noi abbiamo chiesto i controlli e questo è quello che abbiamo ottenuto e ripeto, proprio per i problemi che abbiamo avuto, che riteniamo non siano da imputare all’Arpa, sono da imputare alle risorse di cui l’Arpa dispone. Abbiamo chiesto appunto all’Arpa di, come dire, di chiedere alla Regione di essere messa in condizione di avere più risorse e anche noi stessi, grazie all’ordine del giorno di questo Consiglio Comunale abbiamo chiesto alla Regione di mettere in condizione l’Arpa di lavorare di più e in maniera tale veramente da garantire un controllo sul territorio.

Purtroppo a tutt’oggi queste risposte esaustive non le abbiamo ancora avute perché, ripeto, il controllo elettromagnetico l’abbiamo chiesto nel 2008, abbiamo chiesto 15, come dire, postazioni di controllo, ce ne ha fatto il controllo soltanto su 8 postazioni, a quanto ci risulta e ci ha dato un report soltanto per le prime 5, quindi più di così non so cosa possiamo fare. Il carteggio di mail che intercorre tra me e l’Ufficio Ambiente e l’Arpa di Bergamo è veramente copiosissimo, ed è agli atti.

Presidente

Grazie. Procediamo con le repliche, un Consigliere per gruppo.

Consigliere Manenti, prego.

Consigliere Manenti

Grazie. Mi sarei aspettato una risposta diversa, nel senso di smentita assoluta di quanto io avevo affermato, mi riferisco sempre all’antenna del cimitero e perciò di tranquillizzazione della legittimità urbanistica dell’antenna e invece, caro Consigliere Merisi, la risposta è ben diversa, data dall’Assessore, che peraltro non ha competenza in quella materia lì, pertanto va chiesto agli uffici competenti in materia urbanistica del Comune; scopriamo una cosa, che c’è una legge nazionale, c’è successivamente una legge regionale e non c’è legge a Treviglio, l'Assessore ha detto che nel 2008 il Comune di Treviglio non sapeva che ci fosse la legge, è preoccupante, lei ha detto che nel 2008 lei non sapeva dell’esistenza dell’art. 338 della legge sanitaria…

(intervento fuori microfono)

… la sentenza è della fine del 2009, non potevano averla, allora…

(intervento fuori microfono)

… no, lei ha detto che nessuno le aveva detto che c’era questo, che c’era questo, sennò non… dott.ssa Tura, è toppata malamente, il problema vero, il problema vero e io spero di aver torto in quella materia qua, il problema vero è che bisogna toglierla quell’antenna lì,

(21)

bisogna toglierla domani mattina, perché non solo è illegittima come posizione, io non entro nelle argomentazioni che non conosco, quelle quell’inquinamento, perché non è materia che conosco e perciò non entro, ma il TAR dice che sulle zone inedificabili non può essere nemmeno condonata, non ci possono essere strumenti. Noi l’avevamo uno strumento, c’è uno strumento che si poteva applicare, era quello, è uscita questa legge regionale, applicavamo sul nuovo cimitero una nuova regolamentazione, andavamo a regolamentare il limite dei… il limite, ma non possiamo scendere al di sotto dei 50 m. perché me lo dice la legge. A un certo punto lo capisce anche lei, perché lo scrive sul Popolo cattolico, fra un minimo e un massimo, il minimo è 50 m., abbiamo permesso di costruire un’antenna a 11 m. dal muro del cimitero, questa antenna non ha storia, prima che gli attuatori la tolgano e lei pensi, sono caduto anch’io, io quando ero Assessore sono caduto nel medesimo errore, però mi sono accorto subito e me l’hanno fatto rilevare, quando avevamo messo, approvato dal Consiglio Comunale, i cartelloni pubblicitari al di fuori del cimitero, ci siamo accorti, nonostante l’approvazione in Consiglio Comunale e abbiamo chiesto all’azienda di spostarli, perché non c’era il rispetto della distanza dei 200 m. dal cimitero o quanto meno dei 50, deroga che comunque il Consiglio Comunale avrebbe potuto dare.

Qui non è neanche derogabile, perciò io dico e io consiglio togliamola, andiamo a fare l’accordo, prima prendiamo quell’antenna lì e la spostiamo quanto meno oltre i 50 m., portando però in Consiglio Comunale l’approvazione sulla deroga, perché sennò è 200 m. Perché è vero quello che dice Merisi, ma la legge sanitaria da me citata e la legge regionale non sono in contrasto, assolutamente, non sono in contrasto, ma si devono fondere in due, perché la norma che io ho stampato è aggiornata ad oggi, cioè aggiornata a ieri, e noi nell’approvare il nuovo Regolamento possiamo andare a fare un minimo e un massimo, ma non possiamo andare sotto i 50 m.

Ma poi, ma poi, io trevigliese, io ho i morti seppelliti nel cimitero di Treviglio, io ho i morti, come penso tutti i trevigliesi che ci sono in questa sala, hanno delle fonti nel cimitero di Treviglio, il Comune di Treviglio ha l’obbligo di rispettare la tranquillità e il decoro del luogo di sepoltura, quell’antenna dà fastidio, dà fastidio a chi va per i sepolti nel cimitero. La mia preghiera è, toglietela intanto che non avete fatto un danno, che un domani vi può provocare anche un danno personale, nonostante il vostro aumento delle assicurazioni; toglietela, andate a concordarla con l’azienda e la fate spostare in un luogo idoneo. Questo era sulla prima antenna.

(22)

Sulla seconda antenna un solo accenno, faccio notare che lì è tutto sanabile, ma anche lì, anche sulla seconda antenna, ci vuole un passaggio in Consiglio Comunale e non penso che sia sufficiente la delibera di questa sera, dove voi rigetterete la richiesta della dott.ssa Siliprandi, non è sufficiente, bisogna fare un passaggio in Consiglio Comunale di ratifica, perché avete costruito l’antenna in un parcheggio, per la modificazione della destinazione di uno standard invece a un utilizzo privato, deve deliberare il Consiglio Comunale, ad oggi è legittima, però legittimabile con un intervento del Consiglio Comunale.

L’altra non è neppure legittimabile. Grazie.

Presidente

Grazie Consigliere. La parola al Sindaco. Prego.

Sindaco

Mi sembra che il Consigliere Manenti sia intervenuto più sull’aspetto giuridico della vicenda, mentre gli altri interventi, o quanto meno quello della dott.ssa Siliprandi, riguarda più il cuore diciamo di tutela ambientale della vicenda, o della faccenda. Allora, io credo che per non, la Consigliera Siliprandi dice che noi raccontiamo favole, io mi permetto di dire che forse lei fa della filosofia, perché io non l’ho mai sentita dire dove metterebbe le antenne o non l’ho mai sentita fare una campagna per un nuovo stile di vita e per abolire o ridurre i cellulari, perché poi i problemi sono questi, eh, perché dove mettiamo le antenne? Allora, l’Opposizione può anche proporre e dire, cari Assessori e caro Sindaco, le antenne potrebbero essere poste qui, qui e qui, tenendo conto che non possiamo decidere dove c’è rete o non rete, dobbiamo dire, dare delle localizzazioni dove è utile per il gestore mettere l’antenna, perché altrimenti saremmo tutti capaci di metterle in piena campagna, però la concretezza non c’è, fa della filosofia Consigliera Siliprandi, ci dica secondo lei dove vanno le antenne.

Seconda premessa…

(intervento fuori microfono)

… la seconda premessa è che io sicuramente farò in modo che nel P.G.T. o nel Regolamento che accompagnerà il P.G.T. questa faccenda sarà il più possibile articolata e il più possibile regolamentata e dico il più possibile perché c’è la legge Gasparri, che non è assolutamente decaduta, che ci mette in queste condizioni. Io ho sentito parecchi Sindaci in questi giorni, per confrontarmi e tutti mi hanno detto una cosa vera, che là dove si fanno antenne, anche con i Regolamenti migliori di questo mondo, c’è da parte dei cittadini una presa di posizione e la parte politica generalmente demagogicamente lascia perdere, così

(23)

l’antenna viene messa, come è stato fatto in zona ovest, in spazio privato.

Non ho sentito nessuna voce sollevarsi quando l’antenna è stata messa in spazio privato e parlare di tutela e parlare di tutela della salute, si parla di tutela della salute quando la cosa è strumentalizzabile politicamente, perché in zona ovest è stata messa l’antenna, nessuno ha fiatato, era in spazio privato, appena si tende a rispettare le regole, perché noi stiamo rispettando le regole, nessuno di noi vorrebbe mettere le antenne, quasi tutti noi siamo disposti a rinunciare al cellulare, appena si tenta di rispettare le regole, ecco che se è strumentabile politicamente, perché Mangano, mi viene da dire che forse, non so, governare significa rispettare le norme; tu dici, da ambientalisti non siete più ambientalisti, io dico da non ambientalisti diventate ambientalisti per opposizione, ma io se prevarico una norma, se prevarico una regola, prevarico gli interessi o i diritti di qualcuno.

Quindi io oggi ho la legge Gasparri, non posso fare altrimenti se non studiare, insieme a tutti voi, insieme alle Associazioni ambientaliste, il miglior Regolamento possibile per tutelare la salute dei trevigliesi.

Dopo di che devo dire che la…

(intervento fuori microfono)

… mettere le antenne negli spazi privati significa anche non poter intervenire, qualora le leggi migliorassero e quindi qualora potessimo avere più autonomia, perché decidono Regione e Stato in questo caso, rispetto alla collocazione delle antenne, potremmo non poterle più rimuovere dallo spazio privato, perché non possiamo più andare a ricollocarle secondo un piano o una programmazione territoriale che andiamo a fare.

Io davvero ci ho pensato tanto e sono sinceramente convinta che bisogna cambiare stili di vita per tante cose, per le macchine, per le antenne, per l’inquinamento acustico, per l’inquinamento…

(interventi in sottofondo)

… cioè, è questa la nostra vita e quindi dobbiamo in questo, su questo specifico argomento, attenerci alle norme e rispettare i diritti di tutti. Poi se insieme alla Seconda Commissione, a questo Consiglio, alle forze, alle Consulte, eccetera, riusciamo a fare un Regolamento che è meglio di quello approvato nel 2004, io ce la metterò tutta, voglio dire, perché non è che mi piaccia mettere le antenne a Treviglio.

Chiudo dicendo semplicemente questo, io mi assumo la responsabilità della negligenza di cui parlava Mangano e me l’assumo non solo per questa cosa, anche per un’altra cosa, che è il Regolamento edilizio, perché sono estremamente seria su questa cosa; allora, noi questi due Regolamenti, pur avendoli in programma e avendoli tra gli obiettivi, non

(24)

li abbiamo fatti per agganciarli al Piano di governo del territorio, perché credevamo di poter arrivare forse con un pochino più di anticipo rispetto adesso, che ci siamo arrivati, e presto ci arriveremo, quindi io mi assumo questa responsabilità e questa negligenza, però non mi si parli di negligenza in questo senso, perché io potrei citare mille negligenze anche del… e non lo volevo fare, perché l’elusione e l’evasione fiscale l’abbiamo fatta e non è stata neanche presa in considerazione da voi, l’Ufficio di piano che è stato portato da Treviglio a Caravaggio l’abbiamo riportato a Treviglio, i 3,8 milioni di crediti non esigibili, abbiamo avuto l’accortezza di pulirli dal Bilancio e così via, potremmo andare avanti, perché negligenze ne abbiamo fatto noi, negligenze avrete fatto voi.

Quindi io mi assumo la responsabilità di questa negligenza, ho sbagliato, però io qui prometto che appena ci sarà il Piano delle regole, ciò che è recepibile dal Piano delle regole lo metteremo nel Piano delle regole e se non sarà sufficiente faremo un Regolamento integrativo, con la collaborazione di tutti, ma io oggi ho la legge che non mi consente di dire questo no.

Presidente

È iscritto a parlare il Consigliere Guzzetti, ha la parola.

Consigliere Guzzetti

Grazie. Be’, tante cose che volevo dire le ha anticipate adesso il Sindaco, sicuramente volevo ricordare che il Decreto legge 198 del 2002, il Codice unico delle comunicazioni, 259 del 2003, è stato proposto e voluto dal parlamentare Gasparri, che è componente l’attuale Maggioranza di governo in Regione e in Provincia, che di fatto autorizza i gestori della telefonia mobile a, senza bisogno di nessuna autorizzazione, a installare antenne, semplicemente con una Denuncia di inizio attività.

Prima ho sentito Mangano che diceva che è incostituzionale…

(intervento fuori microfono)

… bene, benissimo, però…

(intervento fuori microfono) Presidente

Non parlate fra di voi, per cortesia…

(intervento fuori microfono)

… Consigliere Guzzetti…

Consigliere Guzzetti

(25)

… sì, però, cioè allora sarà una parte, però molto probabilmente pone dei limiti notevoli per quanto riguarda l’installazione per la telefonia mobile, non voglio entrare nel merito, comunque sicuramente non è che dà delle regole, dà la possibilità di fare delle regole precise…

(intervento fuori microfono)

… scusa, posso andare avanti? E sicuramente c’era una considerazione da fare, che sono state installate delle antenne su proprietà comunale, che hanno avuto delle reazioni, di critiche, eccetera, mi sembra, era doveroso dare una risposta a queste critiche e l’Assessore ha argomentato facendo riferimento alle sentenze, contestate, però io penso che…

(intervento fuori microfono)

… non entro nel merito, però sicuramente la Giunta e i tecnici della nostra Amministrazione Comunale si prenderanno la responsabilità di queste risposte tecniche per l’installazione.

L’altra cosa che già ha anticipato anche il Sindaco, che volevo comunque riprendere come raccomandazione, è quella di rivedere appunto prima di concedere nuove installazioni, con riferimento appunto al Piano dei servizi citato, di rivedere il Regolamento comunale, quello che è stato approvato con la delibera dell’Amministrazione Zordan nel 2004, coinvolgendo logicamente la Consulta per l’ambiente, la Commissione paesaggio, la Consulta urbanistica e tutto quello, e diciamo gli organismi che sono preposti e che potrebbero dare un contributo per tutelare nel miglior modo possibile la salute e le esigenze dei nostri cittadini. Ho sentito il Sindaco, mi sembra disponibile, chiedo che questa sia una raccomandazione ufficializzata, prima di installare nuove installazioni, di arrivare a questo, alla revisione di questo Regolamento. Grazie.

Presidente

Grazie. Consigliere Merisi, è iscritto a parlare, interviene per il suo gruppo? Prego, cinque minuti.

Consigliere Merisi

Grazie Presidente. Intervengo per alcune precisazioni. Innanzitutto l’amianto sono 40 anni, non sono 20, di vent’anni sono il periodo minimo di latenza, per cui sui testi scientifici si intende dall’esposizione all’insorgenza dei sintomi, per doverosa informativa, come diceva qualcuno. Le antenne che vengono installate oggi sono tutte devattate, questo è il termine tecnico, traduco meglio, depotenziate, per cui anche se io vado sotto a misurare e l’ho fatto anche personalmente, ma

(26)

questo è un altro discorso, misuro comunque dei campi elettromagnetici molto ben al di sotto di quello che è il limite di legge nazionale, evidentemente, in questo caso. La necessità attuale è di avere tanti ombrelli piccoli e non più uno solo grande, questo è il motivo per cui c’è la tendenza a installare più di una antenna, rispetto a non dico vent’anni fa, ma rispetto solo a cinque anni fa. I controlli di cui accennavo prima sono stati fatti dalla Protezione Civile e sono stati citati anche nella risposta dell'Assessore Tura, controlli fatti che sono pubblicati sul sito della Protezione Civile, quindi sul nostro sito.

È doveroso ricordare poi che Arpa controlla il progetto, quindi controlla tutta la documentazione che l’installatore allega alla richiesta di, allora, scusate, alla Denuncia di inizio attività. Allora, è evidente che se io devo tenere buono quello che dice il costruttore di case, devo tenere buono anche quello che mi mette su l’antenna, questo è un po' un ragionamento per assurdo, d’altra parte però è già stato detto, i controlli si possono fare tranquillamente dopo, quando l’antenna funziona e se l’antenna funziona tra virgolette male, quindi se vengono superati i campi, il valore indicato dalla legge nazionale, evidentemente l’antenna anche e soprattutto in questo caso, per motivi di salute pubblica, può essere comunque tolta e può essere anche imputato al costruttore non solo il danno per la salute umana, ma anche, permettetemi, il falso in atto pubblico di chi ha scritto che andava tutto bene.

Volevo solo ricordare poi che l’antenna potrebbe essere considerata, ai sensi della normativa regionale sui cimiteri, un impianto tecnologico, per cui da un altro punto di vista, avv. Manenti, non entro in merito, qualcuno la considera così, da un punto di vista urbanistico e da un punto di vista costruttivo-edilizio, scusate il termine. Per cui ben vengano i controlli, sono già stati fatti, li abbiamo anche agli atti, negli anni precedenti ci hanno sempre detto che eravamo a posto, questo non significa che da parte di questa Amministrazione ci sia un abbassamento della guardia su un problema sufficientemente delicato.

Grazie.

Presidente

Grazie. Consigliere Mangano, è iscritto a parlare. Prego.

Consigliere Mangano

Grazie Presidente. Allora, il senso del mio intervento è stato colto perfettamente dal Sindaco, non è stato colto dall'Assessore, che non m’ha dato risposta, è stato colto invece perfettamente dal Sindaco.

Signor Sindaco, per fare le proposte, penso che la mia parte politica,

(27)

almeno per quanto mi riguarda di proposte solitamente ne fa, in relazione, con modestia, le ha già fatte, quindi la critica che rivolge all’Opposizione io la respingo per quanto riguarda la mia parte; però nello stesso tempo le voglio rispondere a questo, il Piano di localizzazione, è quello che lei, non è tanto il Regolamento che è stato fatto ed è migliorabile, manca una cosa, il Piano di localizzazione, che potrebbe essere fatto prima ancora che si faccia il P.G.T., visto che ci sono delle difficoltà sul P.G.T., quindi questo suo impegno nasce, lo sta ufficializzando, su proposte e su stimolo dell’Opposizione.

La legge va rispettata, non ho detto che la legge non deve essere rispettata, deve essere rispettata e ci mancherebbe altro, i telefonini ci sono e quindi nessuno dice che non bisogna utilizzarli, il mio intervento era volto ad accelerare il Piano di localizzazione e su quel piano noi daremo il nostro contributo, la nostra… se siamo in grado faremo le nostre proposte, come le abbiamo fatte in tanti altri campi. Quindi sull’argomento io dico noi siamo disponibili nella misura in cui, poi non è che possiamo conoscere tutte le antenne che ci sono, è solo gli uffici che lo sanno, per cui magari in zona ovest io non ero al corrente che ci fosse, mentre su questo, vuoi perché i giornali ne hanno parlato, magari è un argomento che è stato affrontato. Pertanto, quando verrà fatto il Piano di localizzazione, daremo il nostro contributo, se saremo in grado di farlo. Grazie.

Presidente Prego Sindaco.

Sindaco

Sì, io volevo subito rispondere, in modo che serva anche a tutti gli altri, che questa raccomandazione proposta da Guzzetti e ripresa con forza anche da Mangano io la accolgo e sicuramente rispetterò questo impegno.

Presidente Grazie.

(interventi fuori microfono) Be’, siete pari, non vedo…

(intervento fuori microfono)

… non vedo gli estremi del fatto personale, poiché non vi è indicazione di nessuna condotta concreta. Consigliere Riganti prego, ha la parola.

(interventi fuori microfono) Prego Consigliere Riganti.

Riferimenti

Documenti correlati

La dichiarazione di voto sull’emendamento è strettamente personale e comunque sarà contraria, ma non per questioni di scarsa timidezza, anzi, sono dell’idea che

E proprio a questo proposito io volevo chiedere, perché pur nel dettaglio delle varie tipologie, volevo chiedere se era possibile ricevere da Lei anche

Ho dedicato un po' di tempo a questi due aspetti, perché secondo me sono quelli essenziali poi del Bilancio, quelli che lo qualificano in maniera più

[r]

Prendo la variabile fuori base con coefficiente di costo ridotto pi` u piccolo (quindi la x 32 ) e aggiungo il relativo arco all’albero di supporto (vedi Figura 2). Non esistono

La base ´e ammissibile ma non ottima per il problema di I fase (vi sono coefficienti di costo ridotto positivi nella riga t).. Applicando le regole viste a lezione il cardine si

Due terzi dei pazienti e metà dei loro familiari sanno dei farmaci innovativi in ambito oncologico e la maggioranza è a conoscenza del fatto che tali farmaci sono limitati alla

Elementi questi che, come dicevamo, insieme alle categorie prese in considerazione nei paragrafi precedenti, concorrono alla definizione di spreco dal punto di vista dei