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Academic year: 2022

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ARF8ICAP

COMUNE DI URBINO

CONCORSO INTERNAZIONALE DI IDEE

"AREA DEL MERCATALE"

RELAZIONE GENERALE

30 AGOSTO 2018

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INDICE

01 pag 1 PREMESSA - CONSIDERAZIONI E OBIETTIVI GENERALI 02 pag 3 LA VIABILITA' (LA SEGNALETICA E LA CARTELLONISTICA) 03 pag 4 GLI INTERVENTI IPOTIZZATI LUNGO LA SS 73 BIS

04 pag 5 L'ACCESSIBILITA' DEI BUS ALLA PIAZZA - L'AREA POLIFUNZIONALE 05 pag 6 LA PENSILINA DI ATTESA DEI BUS

06 pag 7 IL PLASTICO DELLA CITTA'

07 pag 7 ULTERIORI PARCHEGGI A RASO A QUOTA PIAZZA 08 pag 7 L' AREA COMMERCIALE PRIVATA - I DEHORS

09 pag 8 L'AUTORIMESSA INTERRATA, I GRIGLIATI DI AREAZIONE, LE RAMPE DI ACCESSO- LE SCALE DI FUGA - L'ASCENSORE

10 pag 9 LE PAVIMENTAZIONI DELLA PIAZZA DEL MERCATALE, DELLA VIE MAZZINI E GARIBALDI, DELLA PIAZZA DELLA REPUBBLICA

11 pag 10 IL VERDE NELLA PIAZZA DEL MERCATALE

12 pag 10 IL PALCO DELLA MUSICA - LA GRADONATA DELLA CAVEA 13 pag 12 LA SOTTOGRADONATA

14 pag 13 RICORDO DI PLUTO 15 pag 13 IL SOPPALCO 16 pag 14 IL PALCOSCENICO

17 pag 15 MEMORIAL (IN FIERI) DELLA STORIA E DEGLI UOMINI DELLA CITTA' PANNELLI E STELE - ILLUMINAZIONE E DNA

18 pag 16 LA COLLINA DELLE VIGNE - PREMESSA - LA SCALA MOBILE 19 pag 17 LA TIPOLOGIA DEI PERCORSI

20 pag 17 IL VERDE: LA TIPOLOGIA DELLE PIANTUMAZIONI RIFERITA ALLE SUBZONE 21 pag 18 LE AREE BELVEDERE

22 pag 18 IL PIAZZALE E LA CASETTA DELLE VIGNE 23 pag 19 L'EVENTUALE PERCORSO VITA

24 pag 19 L'EVENTUALE LAGHETTO

25 pag 19 L'EVENTUALE GRANDE SCIVOLO

26 pag 19 LA OCCASIONALE PISTA DI SCI E IL TRACCIATO PER LA PISTA DEGLI SLITTINI - I PERCORSI CON LE CIASPOLE E GLI SCI DI FONDO

27 pag 19 L'ARREDO URBANO MINORE, SPECIFICO 28 pag 20 LE OPERE DI URBANIZZAZIONE SPECIFICHE

LA RACCOLTA E L'UTILIZZO DELLE ACQUE PIOVANE

29 pag 20 I BOX E I PARCHEGGI NELL'AREALE DELLA COLLINA DELLE VIGNE 30 pag 20 IL FRONTE DELLE CABINE DI DECOMPRESSIONE GAS METANO 31 pag 20 CONCLUSIONE

file 18073015 URBINO RELAZIONE.doc in t3 ultimo aggiornamento 31 luglio 2018

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1 01 PREMESSA - CONSIDERAZIONI E OBIETTIVI GENERALI

Obiettivo principale del progetto, area Mercatale e Collina delle Vigne, è stato quello di cogliere i suggerimenti del territorio e di dare una risposta puntuale, coordinata, per ogni singolo luogo, nell'ottica di formare ovunque nuovi specifici poli di attrazione che, integrandosi reciprocamente, portino ad una maggiore utilizzazione dell'areale e facciano rinascere, nuovo, un centro vitale che ha una lunga storia. Si è tentato di captare il telaio neuronico della strutturazione, ambientale ed umana del luogo, per suggerire come e dove intervenire, con macro e micro proposizioni integrate, per indirizzare diversamente il futuro non solo del luogo, ma della città, del territorio più vasto.

Si è cercato di raccogliere lo spirito di grande libertà compositiva suggerito dal bando, con l'augurio di portare a galla proposte che altrimenti non sarebbero mai state osate: esplorare i confini che la fantasia ha suggerito nell'ambito delle tradizioni culturali, delle conoscenze scientifiche del nostro momento storico, delle personali attitudini.

Una libertà che in questa fase è anche una libertà da condizionamenti economici, nella consapevolezza di proporre interventi di lunga prospettiva.

Due sono gli interventi considerati importanti, certamente innovativi, di forte impatto, e quindi oggetto di particolare attenzione: la strutturazione di un'area di piccolo spettacolo, in piano o preferibilmente in leggera gradonata, e la risalita meccanizzata sulla Collina delle Vigne, tra Mercatale e la parte alta della via Fratelli Rosselli. Si integrano a questi, come elementi strutturanti il telaio del progetto, la formazione di un'area polifunzionale (con destinazione base a sosta di bus, ma aperta a tante altre funzioni, come suggerirà il futuro; l'ampliamento dei dehors dell'area commerciale, i nuovi percorsi pedonali soprattutto nella collina, tra i quali importante viene considerato l'asse pedonale longitudinale centrale che dal piede della via Fratelli Rosselli porterebbe, passando per la Casetta delle Vigne e per la fermata intermedia della risalita meccanica, per puntare sulle mura che verrebbero sottopassate, e portarsi al di la', in piano, verso l'Oratorio di san Giovanni; e da qui facilmente in piazza della Repubblica, centro cittadino. Della piazza del Mercatale si è cercato di risolvere la scardinante presenza della autorimessa interrata, i suoi condizionamenti di portata statica e di ventilazione.

Dalla piazza del Mercatale viene eliminato ogni parcheggio privato; riducendo la superficie veicolare e a parcheggio si cerca di incrementare al massimo le superfici pedonali e a verde. La bretella che, oltrepassata la porta di Valbona, arriverebbe alla SS 73 Bis, troverebbe un viale alberato ai lati ("boulevard"), conformato planimetricamente ad arco, non più rettilineo, superata la nuova aiuola fiorita.

Si sono colti nel progetto punti particolari per significarli con interventi mirati, come il sottopassaggio (sormontato dal simbolo "URBINO luce del mondo"), che può essere visto come cripta interconfessionale, le 2 scale elicoidali ai lati della DATA per le quali si prevede un doppio memorial della città e degli uomini che hanno dato lustro alla stessa, nei secoli, nel mondo;

simboleggiati entrambi (unificante il messaggio) dalla lampada verticale a luce dorata al centro dei vani conformata come il DNA umano.

Due piante simbolo, alle estremità opposte della piazza, se possibile degli esemplari, un cipresso nell'aiuola est ed un abete rosso (albero di Natale) presso la porta di Valbona, punto di transito fondamentale. Infine a completare la proposta un plastico della città, espressa come punto di irradiazione nel mondo; e invito alla immersione.

Sono considerati input salienti, caratterizzanti il progetto nell'area Mercatale:

1) regolamentare la circolazione veicolare, con realizzazione di 3 rondò, con la leggera deviazione sommitale della risalita ovest dell'autorimessa, con inquadramento chiaro dello stazionamento temporaneo dei bus; apertura a valenze di utilizzo diverse per l'area polifunzionale; realizzazione di una veicolarità a traffico limitato e di servizio, avvolgente lungo le mura; ma di fatto pedonabile;

2) ampliamento deciso dell'area pedonalizzata, con funzioni differenziate, separandola nettamente da quella veicolare; apertura di molti percorsi pedonali protetti (sottopasso, ad es.); due pensiline attesa bus e navetta; destinazione di una vasta area a spettacoli, con palco della musica/palcoscenico e soprattutto, nel caso di sviluppo in gradonata, caldeggiato, la formazione di un affascinante sottocavea, punto focale di incontro; luogo innovativo per qualsiasi occasione dalla prima mattina all'ultima sera; i due interventi più importanti sulla piazza sono stati impostati sull'area sovrastante l'autorimessa interrata, per la impossibilità di trovare qui altre funzioni correttamente proponibili;

3) incremento deciso delle aree destinate a verde, in particolare quelle in piena terra, quindi atte alla crescita di piante di alto fusto (area contro le mura, area ai lati della bretella); per caratterizzare separatamente le subaree;

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2 4) trovare una possibile risposta alle esigenze private dei commercianti e abitanti della fascia commerciale bassa del Mercatale, con ampliamento delle aree utilizzabili antistanti i negozi (dehors) e cercando di trovare una risposta alla realizzazione di box e parcheggi pertinenziali (ponendo ovviamente a loro carico i costi);

5) significazione religiosa aperta (cripta interconfessionale) come segno di accoglienza, apertura, verso i giovani studenti con proprie tradizioni;

6) mascheramento per quanto possibile, dei grigliati di areazione shunt dell'autorimessa, mantenendo la funzione traspirante.

Per entrambi gli areali:

1) venire incontro alle esigenze differenziate delle 3 principali categorie sociali presenti sul territorio, favorendo la creazione di punti di incontro, ritrovo, ristoro, a caratteristiche diverse (dehors, palco della musica (se possibile realizzando il sottocavea), sviluppo micro commerciale della stazione intermedia della risalita meccanica e ristrutturazione allo stesso fine della Casetta delle Vigne come punto di ristoro; ma cercando di attivare quasi ovunque strutture per quanto possibile ad uso gratuito; si è fatta attenzione a dare una risposta alle varie fasce di età (scivolo, sabbiere, albero di Natale, alberi e arbusti da frutta per i bambini, pista da jogging, sport della neve, percorso vita, area di incontro al coperto, per i ragazzi; percorsi facili per mamme con carrozzine o disabili o anziani; riapertura della pista di bocce per gli anziani, da ben ubicare; e in via trasversale, sollecitazioni culturali, religiose, botaniche, culinarie, musicali, commerciali, ....etc;

2) favorire le percorrenze a piedi, con apertura di nuovi (pochi) tracciati: (lungo il viadotto; da Mercatale all'imbocco con la via Fratelli Rosselli, nella tratta lungo la SS 73 bis fino al sottopasso della cappella interconfessionale e soprattutto dando significato al lungo tracciato che dal Tridente (Collegi) porterebbe dal piede della F. Rosselli alla Casetta delle Vigne e da qui alla stazione intermedia della risalita meccanica e sottopassante le Mura per giungere all'Oratorio di san Giovanni, evitando l'erta risalita della via Mazzini o l'utilizzo della coppia degli ascensori; e infine un nuovo percorso pedonale idoneo ai disabili (8%) tra Mercatale e Albornoz; e il raddoppio, in area "pomario", del tracciato lungo le curve di livello, per favorire il transito di mamme con passeggini; ma offrire anche un anello per gli allenamenti podistici;

3) rendere più accessibili i luoghi, in particolare quelli oltre collina, con la scala meccanica;

4) favorire l'attuazione di molteplici attività, oggi qui difficilmente praticabili (palco della musica, sport, gioco, punti belvedere invitanti al relax;

Il progetto ha cercato di dare una risposta alla triplice natura sociale che compone la città, i residenti (comprendendo gli operatori commerciali, turistici), gli studenti e il corpo insegnante dell'università, i turisti. Molte delle strutture proposte hanno l'ambivalenza di poter essere di volta in volta indirizzate alle tre tipologie di possibili utenti. In particolare si è ritenuta oggi insufficiente la risposta locale alle esigenze del tempo libero di tutte e tre le fasce sociali . Aree che aprano alla libera interattiva conoscenza reciproca. Tempo libero che dovrebbe svilupparsi preferibilmente a costi ridotti per l'utenza.

5) favorire, con ricchezza di attrattive, la conoscenza territoriale, storica, umana: plastico della Urbino storica, pannellature nelle scale elicoidali ai lati della DATA, sottolineate da particolari simbologie (lampada verticale riprendente il DNA umano), messaggi incisi, incassati a pavimento (Virgilio, Ovidio); pannellature Braille di ambientazione per ciechi;

6) adozione di limitate, poche, semplici scelte materiche, cromatiche (collante del progetto questa unitarietà, si spera non in dissonanza con i caratteri urbanistici ed architettonici della città storica):

mattonato per le pavimentazioni pedonali, disegnato ad archi concentrici su tutta la piazza;

rivestimento in cotto della copertura del palco della musica, rivestimento in porfido di tutte le aree veicolari, abolendo ovunque la presenza di asfalto e cemento; sviluppo multisensoriale dell'apporto del verde;

7) non viene dimenticata la valenza economica, i ritorni economici che l'attuazione delle idee progettuali e la successiva gestione determineranno nelle svariate attività commerciali, culturali, di spettacolo, ludiche, sportive. In tutto questo favoriti dalla centralità che l'area del Mercatale e quella della Collina delle Vigne hanno con la città storica e le sue aree circostanti di sviluppo.

8) SPONSOR: per l'impiego innovativo di alcuni componenti progettuali e la qualificante collocazione ambientale, l'indirizzo progettuale che l'Autorità Comunale adotterà, si dovrebbe contare sulla adesione di qualificati produttori/sponsor, anche per la rinomanza a livello mondiale che l'attuazione potrà determinare; e il prestigio che ne potranno ricevere.

9) l'impostazione di grande massima a cui al momento è stata sviluppata la progettazione non ha ovviamente portato alla desiderata definizione accurata delle idee di base e di questo ci rammarichiamo, confidando nella capacità di suggerimento che quanto illustrato possa indicare la

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3 possibile evoluzione nelle fasi definitiva ed esecutiva, con il necessario apporto del dialogo costruttivo con la committenza pubblica e la cittadinanza.

Il progetto, unitario, si può articolare ed attuare in molti subprogetti che possono o meno essere recepiti, ritoccati; possono essere realizzati in tempi diversi. Ogni intervento dovrebbe comunque essere attuato nel suo far parte di un unico disegno.

Una proposta collettiva, la nostra, ovviamente non condivisa in tutti i singoli punti espressi nemmeno all'interno del Gruppo proponente: ma si è ritenuto di uscire con la visione di proposte più allargata, consapevoli che le idee più significative troveranno la forza di emergere e quelle meno fondate moriranno da sole.

Alla tavola 1, generale, in scala 1:1000, è stata riservata la sintesi delle caratteristiche peculiari del progetto, augurandoci che se ne evidenzi la coerenza in cui inevitabilmente si tradisce un linguaggio urbanistico-architettonico-ambientale personale; ma ci si augura che prevalga la considerazione per le idee portanti, sottolineate e motivate anche nel dettaglio nella seguente relazione.

10) indipendentemente dalla proposta allegata si sottolinea l'importanza che la città di Urbino dovrebbe attribuire ad una proposta forte, in quanto è sotto gli occhi di tutti come l'innovazione architettonica inneschi un richiamo profondo in larghe fasce della popolazione mondiale (basti vedere il Guggenheim di Bilbao, il complesso di Calatrava a Valencia, il Beaubourg a Parigi, l'Opera di Sidney, il Mart di Rovereto, la Sagrada Familia a Barcelona...: tutte strutture strettamente legate ad iniziative coraggiose e aprioristicamente impensabili, di forte impatto).

02 LA VIABILITA' (LA SEGNALETICA E LA CARTELLONISTICA)

Il tracciato della SS 73 BIS tangenzia l'area di intervento e la conformazione del territorio non si presta a proposte di variazione locale del suo tracciato. Vengono riconosciuti e sottolineati i due punti locali di interconnessione con la città, modificandone in un caso il ruolo; caratterizzandoli con due piccoli rondo', quello a levante piantumato (esemplare di cipresso) e quello a occidente, più importante, in cui si prevede di allocare un messaggio-simbolo, quale importante punto focale.

Qui infatti viene ad innestarsi uno dei collegamenti di deflusso dal centro cittadino, quello che dalla piazza della Repubblica, lungo la via Mazzini e la porta Valbona, lega da questo lato veicolarmente la città, nell'ambito dell'area oggetto di studio. La modalità di traffico qui prevista è quella di tipo limitato, in essere.

Verso l'aiuola del rondo' ovest verrebbe leggermente deviata la tratta superiore della rampa ovest di risalita dall'autorimessa, per controllare e limitare i punti di conflitto sulla statale.

La strada statale ha nelle sue tratte di arrivo, da est e da ovest, una larghezza di 8 metri, mentre nella tratta compresa tra i due nuovi rondo' risulterebbe di 10 metri. Ne consegue che si potrebbero destinare questi due metri di larghezza "supplementare" per realizzare la continuità del percorso pedonale esterno sul lato sud della piazza, sul bordo delle arcate del viadotto, con visuale aperta verso valle. Analogamente si propone di proseguire, lungo l'arrivo da ovest, all'esterno del muretto di contenimento veicolare, il percorso pedonale, oggi portato avanti sino a 150 metri dalla piazza Mercatale. Questo comporterà un piccolo allargamento dell'imbocco della stradina sterrata che porta ai civici 7 e 9 della via Luciano Laurana.

Dalla porta di Valbona al rondò ovest il tracciato veicolare viene ridisegnato, sia per eliminarne la rigidità, ma soprattutto per ampliare lo spazio antistante la struttura edificata della piazza (Borgo Mercatale), per promuoverne un miglior utilizzo (turistico-commerciale). In questa tratta il lato verso strada non prevederà più dei parcheggi, ma una frangia a verde (arbusti e fiori), alberata con un filare arcuato di piante in grado di ombreggiare il fronte commerciale tra mattina e mezzogiorno. Sul lato verso il centro della piazza verrebbe aperto ortogonalmente un parcheggio per 4 vetture destinato a disabili e 2 per taxi. Sul lato ovest della strada, appena passata la porta di Valbona arrivando dalla città, rimarrebbe l'attesa per la navetta; qui potrebbe essere trasferita la pensilina a copertura vetrata oggi presente circa 40 metri più a est. A monte di questa fermata l'area che oggi vede la presenza di 4 piccoli magazzini, si ritiene di proprieta' sia comunale che privata, verrebbe interessata da un piccolo fabbricato di circa 16x16 metri, da adibire ad autorimessa (box) al piano interrato e a parcheggio a raso al piano superiore, da porre a disposizione pertinenziale delle strutture commerciali del fronte edificato della piazza, ottenendo complessivamente circa 12+12 posti macchina. Realizzabile solo se a carico di questi privati.

Nel ridisegno della percorribilità veicolare della piazza verrebbe conservato un tracciato lungo le mura, ma normalmente non aperto alle auto private (se non in caso di eventi eccezionali) e solo se strettamente legato a funzioni di servizio (rifornimenti) e di sicurezza (vigilanza, VVF, ambulanza e simili). Il percorso, anche questo volutamente sinuoso, si scosta maggiormente rispetto ad oggi dal perimetro delle mura, per accentuare la superficie a verde piantumabile lungo

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4 le stesse. Questo tracciato permetterà l'accesso all'area polifunzionale, che potrà nei suoi vari utilizzi proponibili, prevedere l'allestimento di manifestazioni, esposizioni, mercati, etc, che richiedono l'accessibilità veicolare.

L'area della piazza è purtroppo fortemente caratterizzata dalla presenza dei grigliati di areazione e dei paletti (dissuasori dall'avvicinamento) relativi alla sottostante autorimessa. Il loro tracciato, le loro scale di fuga, verranno mantenuti integri, con le precisazioni di finitura superficiale che verranno meglio precisate nella descrizione dei percorsi pedonali e del verde.

Questa bretella sarà a senso unico, in senso antiorario, controllata sia all'imbocco che in uscita da due sbarre o da due coppie di pilomat telescopici a scomparsa, posizionati in leggero arretramento rispetto alla normale viabilità carraia della SS e dell'asta veicolare che dalla porta di Valbona porta alla SS 73 bis. L'uscita verso ovest viene posta in corrispondenza e in continuità con lo spezzone veicolare di imbocco per la risalita, normalmente pedonale, alla collina delle Vigne. Questa tratta troverà in testata un rondo' per facilitare il ritorno e per garantire una idonea accessibilità ai mezzi dei VVF.

Nella revisione della viabilità, almeno in questo ambito territoriale, si farà attenzione alla eliminazione di qualsiasi insegna pubblicitaria e la stessa cartellonistica della segnaletica stradale sarà la più limitata possibile, compatibilmente con la necessità del messaggio da trasmettere e della sicurezza.

03 INTERVENTI IPOTIZZATI LUNGO LA SS 73 BIS

Compatibilmente con le direttive dell'ANAS (anche se a nostro giudizio la tratta rientrante nel bando dovrebbe essere declassata ad urbana) si prevedono i seguenti interventi, seguendoli da est verso ovest:

a) realizzazione di una aiuola spartitraffico di fronte all'accesso verso l'interno della piazza (bus di transito) e di fronte all'accesso est all'autorimessa interrata. Questa aiuola, del diametro di 10 metri, della superficie lorda di quasi 80 mq, vedrà anularmente una carreggiata monodirezionale di 4 m. L'aiuola prevederà al proprio interno la realizzazione di un riporto di terreno vegetale nell'idonea quantità per raggiungere uno strato sottostante idoneo per l'installazione di piante anche di alto fusto. L'aiuola verrebbe piantumata, come da indicazione, con un esemplare di cipresso (od un cipresso neonato, dell'età di questo intervento), contornandolo in basso da piante da fiore. Cordonatura in porfido;

b) utilizzo dei 2 metri di maggiore larghezza oggi presenti nella tratta della SS nell'attraversamento del viadotto per destinarli a marciapiede pedonale lato valle, al fine di permettere una continuità di transito anche su questo lato periferico dell'intervento; questo marciapiede sarà pavimentato in cotto (160 mq) e bordato (80 ml) da cordonatura di porfido, soprattutto se anche il sedime veicolare sarà così ripavimentato; questo marciapiede servirà anche per accedere al piede delle 12 aste portabandiera che si suggerisce di installare all'esterno del parapetto. Sono le bandiere delle giornate di gala, di festività comunale abbinata ad incontri internazionali.

c) IL SIMBOLO LUMINOSO NELL'AIUOLA OVEST: "URBINO LUCE DEL MONDO"

Per indirizzare il traffico alla bretellina mercantile (verso la porta di Valbona), comprendendo con questo anche l'uscita del traffico cittadino (veicoli privati e navette) e quello dei bus di transito, verrebbe formata una seconda rotonda, diametro esterno di almeno 16 metri. Verso questa verrà orientata la testata terminale della rampa di accesso ed uscita ovest della autorimessa, per ridurre i punti di conflitto. L'aiuola centrale, del diametro di 8 metri prevederebbe al centro una scultura- simbolo per identificare questo come uno dei punti chiave di riferimento della città, da noi previsto in una composizione sfrangiata di cristalli di quarzo: auspicato simbolo doppiamente luminoso, destinato a caratterizzare lo spirito illuminante espresso nei secoli dalla città: per la sua ubicazione con le sue sfaccettature, risponderà variamente ai raggi solari che la colpiranno per quasi tutte le ore della giornata e di notte per la illuminazione artificiale dal basso installata alla sua base.

d) IL SOTTOPASSAGGIO PEDONALE - LA CRIPTA INTERCONFESSIONALE

l'ipotesi realizzativa della scultura nella sua ipotetica configurazione ha suggerito di utilizzare lo spazio sottostante come svincolo per distribuire i sottopassaggi pedonali prevedibili a questo incrocio, con risalite sia sull'estremità della piastra commerciale che dall'incrocio tra la Luciano Laurana con la SS 73 bis; per accedere da questi punti sono state previste due scalette pedonali a pianta circolare, con disegno si ritiene innovativo a gradini lunati, ad esempio in pietra rosata del Furlo, come evidenziato sui disegni. Per permettere l'accesso al luogo anche ai disabili dal primo piano interrato dell'autorimessa verrebbe realizzato un condotto in piano. I collegamenti di raccordo sarebbero larghi 2,70 m; in ciascun condotto una porta in cristallo antisfondamento controllerà gli accessi. Le porte, di forma quadrata, con lato di 2,40 m, saranno del tipo a bilico

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5 verticale, con asse di rotazione centrale. La vetrata apparirà per metà trasparente, sul lato di avanzamento e per metà specchiata. Le porte saranno dotate di chiusura automatica; saranno provviste di serratura di sicurezza elettrocomandabile a distanza, in quanto, di notte, l'accesso sarà presumibilmente interrotto (e sempre sotto controllo via TVCC). Per segnalare il fatto la copertura delle scalette, circolare, bombata, emisferica e realizzata in policarbonato infrangibile, calerà telescopicamente sul proprio supporto.

Lo spazio che si potrà realizzare inferiormente allo snodo, con diametro massimo di 16 m, si presenterà come l'interno di un geode; potrà costituire una cappella/cripta interconfessionale, dedicata in maniera aperta alle religioni tutte del mondo, in risposta al probabile ampio spettro delle religioni professate dagli studenti. La scritta GOOD IS TOO BIG TO FIT INTO ONE RELIGION e almeno i simboli delle 5 religioni più diffuse nel mondo (ebraica, cristiana, islamica, buddista, induista...) segnaleranno la destinazione. Questa struttura nasce dalle considerazioni incrociate della presenza multireligiosa (e multietnica) della popolazione universitaria, ma anche dal calo di attenzione di gran parte dei giovani al pensiero metafisico. La sala riporterà 16 nicchie (una ogni 22,5°), 3 delle quali saranno utilizzate per i citati collegamenti di accesso. Per una strana coincidenza le città sante di riferimento delle principali religioni del mondo sono tutte orientate in una fascia molto ristretta in direzione sud est rispetto a Urbino.

La parete perimetrale risolta a nicchie ha anche la funzione di ripartizione delle spinte orizzontali del terreno circostante e dei carichi dinamici dei mezzi in transito superiormente, qui interessati ad operare una rotazione di tracciato.

L'anello centrale dello spazio interno sarà rialzato preferibilmente di circa 72-75 cm, perchè questa parte potrebbe costituire un tavolo, del diametro max di 360 cm; che potrebbe quindi accogliere una tavola rotonda sino a 18 persone. Il tavolo, per rappresentare l'unità e le differenze del mondo, sarà realizzato con intarsio di centinaia di tronchetti di tante essenze provenienti dalle più svariate località del mondo. A corona, al contorno dell'ambiente, su sgabelli (a tronco di cono, impilabili nel non uso) potrebbero assistere quasi 100 persone. Sopra il tavolo, di giorno e di notte, pioverà zenitalmente la luce, ricordando il significato del divino nella vita di ciascun uomo. Il pavimento, analogamente al tavolo, dovrebbe essere composto con la posa di innumerevoli piastrelle a pianta triangolare equilatera di marmi e graniti provenienti anch'essi da tutto il mondo. I 16-18 sedili centrali sarebbero in blocchi monolitici, diametri 40-45 cm, altezza 42-45 cm, in materiali provenienti dai luoghi sacri significativi: travertino da Roma, pietra di Gerusalemme dalla Palestina, marmo nero per la Mecca, granito "imperial red" o alabastro per l'India,...

L'atmosfera interna, in piccolo, vorrebbe ricordare il memorial dell'olocausto di Tel Aviv, il monumento delle fosse Ardeatine, la chiesa nella roccia di Helsinki.

e) l'estensione del percorso pedonale esterno al muretto per gli ultimi 125 m mancanti dal punto di attraversamento pedonale all'imbocco della via privata Luciano Lurana, quella che porta ai civici 7 e 9 della stessa. Il tipo di manufatto, su struttura metallica posta a sbalzo verso l'esterno, con pavimentazione in legno-cemento, dovrebbe essere identico a quello già posto in essere, purchè non ne siano stati riscontrati difetti. Sul terminale l'accesso privato andrebbe preventivamente leggermente spostato a valle, su terreno pubblico, compensando la superficie usocapita per il passaggio pedonale, spostando la rete di recinzione verso valle; il tutto a complete spese pubbliche.

f) Nell'ottica di eliminazione di ogni traccia di asfalto su tutte le superfici pavimentate di nuovo disegno relative alla veicolarità stradale, in particolare qui per il sedime della SS 73 BIS, partendo dal punto di ampliamento del percorso pedonale sino all'aggiramento della seconda aiuola a sudest, quando la strada ritorna a larghezza di 8 m, verrebbe ripavimentata in Sampietrini calcarei ammonitici o in porfido val di Cembra (TN), in analogia con le altre aree pavimentate in città.

Opzionali perchè condizionati dall'assenso ANAS, si pensa difficilmente ottenibile.

04 L'ACCESSIBILITA' DEI BUS ALLA PIAZZA - L'AREA POLIFUNZIONALE

Non c'è modo di reperire una spazio di sosta per i bus in stretta aderenza alla SS, se non ev.

sacrificando un filare di 10 piante d'alto fusto ed ottenendo una risposta non soddisfacente alle molteplici diversificate situazioni che si presentano. Per dare una più appropriata risposta, la più contenuta possibile, si è ritenuto di dover penetrare con un tracciato veicolare aggirando dall'esterno le risalite dall'autorimessa e, proprio per la riduzione massima della destinazione, la strada interna ritornerebbe su se stessa con un controarco che risponde alla conformazione posteriore del corpo palcoscenico, anche rimarcato con disegno similare dalla pensilina di attesa dei bus. Lo spazio che viene così delimitato sarà contornato su tre lati dal verde, che avrà la funzione di nascondere al massimo gli intagli delle rampe di accesso all'autorimessa e di nascondere alla vista il grigliato di areazione della stessa, in questa tratta risolto a pergolato di

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6 glicini, gelsomini e perchè no, viti. L'area rimanente, conformata a ventaglio, ad arpa (qualcosa ricorda Nazca), vedrebbe le 9-10 isole di parcheggio, profonde 12 metri e larghe almeno 4, compenetrare a pettine le aree pedonali di carico/sbarco, larghe 2,5 m, nel rispetto, per entrambe le superfici pavimentate, del disegno di anularità e di radialità impostato unitariamente per tutte le pavimentazioni, uno dei tessuti materici principali della piazza. Una superficie complessiva di circa 25 x 40 m, 1000 mq.

L'aver fortemente condizionato buona parte della piazza con la strutturazione del piccolo teatro richiedeva un contraltare meno rigido nelle destinazioni d'uso.

Per contro, come alternativa, la piazza potrebbe prevedere una pavimentazione unitaria, in considerazione delle più svariate attività che qui potrebbero essere svolte, soprattutto nei periodi di minor carico del traffico tramite bus, che ci risulta per contro accentuato ad esempio a Natale e Pasqua, in concomitanza con ferie scolastiche.

L'area polifunzionale è marginale alla viabilità passante e quindi non è condizionata nelle destinazioni d'uso. A scopo puramente suggeritivo si segnala la possibilità attuativa di:

- mercatini di Natale (tra l'8 dicembre e il 6 gennaio di ogni anno), mercato dell'usato, mercato di antiquariato; il Mercato di Natale reincarna l'antica vocazione del luogo; casette prefabbricate in legno con i contorni illuminati da piccole luci multicolori, tra profumi e musiche tradizionali trasmessi da altoparlanti o giocate sullo stesso palco del piccolo teatro; sperando nella concomitante magia dei fiocchi di neve; area per giochi liberi dei ragazzi, come ad esempio un campo di pattinaggio a rotelle e una fontana ludica, se possibile abbinata alla diffusione sonora.

Inserimento in tal caso di bocche di getti d'acqua intermittenti: a tale scopo l'invaso oltre a prevedere tombini per lo scarico normale pluviale, potrebbe anche avere bordo rialzato per permettere una raccolta limitata (20 cm?) delle acque per sguazzare d'estate, ma anche per permettere d'inverno, temperature permettendolo, una superficie ghiacciata per questo tipo di pattinaggio. Compatibilmente con il conseguente sovraccarico strutturale.

L'area potrebbe anche prevedere incassate delle piccole luci a led entro custodie stagne per segnalare con la accensione regolata da un computer le ore del giorno e lo spostamento dell'orbita solare tra equinozi e solstizi: una grande e forse innovativa meridiana.

Inserimento in tal caso all'intradosso, in corrispondenza dei meridiani e delle linee dell'equatore e dei tropici, del Cancro e del Capricorno, di circa 72 lampade a led stagne con accensione programmata , che evidenzieranno di ora in ora la posizione solare nelle varie parti del mondo. Il meridiano centrale sarebbe quello di Urbino (più che quello dell'ora solare media italiana) ponendo così la città al centro di una configurazione Urbinocentrica, anche deformata a occhio di bue: con una planimetria innovativa che potrebbe essere approntata in collaborazione con la locale Facoltà di Geografia. In questa configurazione la colorazione dell'area non risulterebbe quella base della piazza in cotto e porfido, ma in tonalità presumibilmente sfumate tra blu/azzurri, verdi, marroni e bianchi; realizzabile in resina.

Ma potrebbe essere vista anche come pura area di parcheggio dei veicoli privati quando grandi manifestazioni cittadine lo richiedessero.

Nella seconda alternativa (rappresentazione del mondo, vedere hall aeroporto di Praga) il manto di pavimentazione superficiale sarebbe realizzato se possibile con un unico getto di calcestruzzo senza giunti (a meno di non predisporli rimarcando meridiani e paralleli con listelli di ottone annegati) e quindi con l'inserimento di una rete elettrosaldata di continuità antifessurazioni; finitura superficiale idonea ad un utilizzo intenso anche abrasivo, come potrebbe essere l'area di pattinaggio a rotelle, un'attività di skate board. Verniciatura finale preferibilmente a disegno nell'ipotesi di prevedere il mondo (fisico) entro una grande ellisse circoscrivibile. Questa ipotesi suggerirebbe anche l'idea della pista a circolazione anulare. L'area infine ha anche le dimensioni per poter prevedere una pista di atterraggio di elicotteri, in emergenza.

05 LA PENSILINA DI ATTESA DEI BUS

Intimamente connessa con il disegno del tracciato di transito veicolare dei bus all'interno della piazza è pensata una pensilina posta sul lato città, considerato che il percorso, a senso unico, è previsto in arrivo dalla rotonda est sulla SS. La pensilina, con forma a unghia lunata, a losanga allungata avvolgente, circa 15 x max 5 m, con altezza inferiore a 4 m, risponderebbe plasticamente alla forma del palcoscenico a cui si avvicina di spalle, ma con la differenza del materiale, interamente in cristallo, parzialmente riflettente e opalino, da calibrare negli effetti in via sperimentale. Posta in prossimità del plastico perchè la struttura della città venga colta anche dai viaggiatori in solo transito. La stessa panchina sottostante, a sedile continuo, dimensionata per circa 30 persone, parteciperà al discorso delle panchine che nascono dalla pavimentazione come

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7 ritorni d'onda, con basamento in mattoni e rivestimento superiore in materiale lapideo bianco. Una tabella minimalista riporterà orari e percorsi delle linee in transito.

06 IL PLASTICO DELLA CITTA'

Il plastico, previsto per la sola zona storica dell'abitato, in scala 1: 250, dimensioni 5 m x 3 circa, sarebbe realizzato con gli edifici staccati per isolati e con forme semplificate in bronzo-oro apparente, su fondo stradale in bronzo scuro; se possibile da un pannello apposito si potrebbe anche renderlo interattivo, con identificazione luminosa delle più significative strutture urbane, degli interessi culturali, turistici, etc..

Radialmente al plastico, verrebbero incassate nella pavimentazione di base, in corten lucidato, delle lastrine in bronzo dorato con incisi o riportati i nomi delle più significative città del mondo opportunamente direzionandole e riportando la distanza in km: più le città sono vicine più le bandelle sono centripete, più lontane, centrifughe. Intendendo con questo rafforzare il messaggio di questo come uno dei luoghi di irradiazione nel mondo, Urbino "place du monde" ; potrebbero essere anche segno di gemellaggio.

Un piccolo rialzo/podio potrebbe servire in occasioni di celebrazioni e per avere una visione generale, con il pannello Braille. In stretta connessione con l'uscita dal piccolo teatro.

Potrebbe essere abbinata una sola antenna portabandiera, in acciaio troncoconico non rastremato, in acciaio corten o verniciata in bianco, con la sola bandiera della città.

Questo plastico potrebbe essere ipotizzato in alternativa nella piazza della Repubblica, al posto della fontana che pare solo le colombe apprezzino.

07 ULTERIORI PARCHEGGI A RASO A QUOTA PIAZZA

Oltre ai parcheggi dei bus sulla piazza saranno previsti solo i parcheggi essenziali, quali quelli per i disabili (4), per i taxi (2), per l'ev. ambulanza (1). Quindi a livello piazza si perdono tutti i parcheggi oggi presenti per i veicoli privati in transito, indirizzandoli necessariamente verso il parcheggio interrato. Solamente in emergenza (eventi eccezionali) lungo la strada di arroccamento che corre lungo le mura potrebbe essere permessa la possibilità di 18 parcheggi; a tale scopo le postazione saranno segnate nella pavimentazione in cotto con dei piccoli tozzetti di marmo bianco incassati al livello dello stesso manto stradale.

08 L' AREA COMMERCIALE PRIVATA - I DEHORS

Uno degli obiettivi del progetto di risistemazione della piazza è quello di ampliare la superficie antistante il fronte privato edificato, intendendo incentivarne la vocazione commerciale.

A questo obiettivo il tracciato della strada fuoriuscente dalla porta di Valbona, per arrivare al nuovo rondò previsto sulla SS 73 bis, è stato deviato verso est, gonfiandolo ad arco, eliminando tra l'altro tutti i parcheggi previsti sul lato ovest di questa bretellina.

La superficie antistante passerebbe da poco più di 1000 a oltre 1200 mq, ma potrebbe anche aumentare. Con la affittanza delle più ampie superfici destinate ai dehors e date in concessione, il Comune dovrebbe recuperare nel tempo i costi di questa parte dell'intervento.

Pavimentazione integrale per la parte pedonalizzata in cotto, con disegno unitario come previsto per tutta la piazza, a cerchi concentrici, che sottolineano l'appartenenza ad un unico disegno compositivo. La pavimentazione proseguirebbe anche oltre l'angolo, lungo la SS 73 bis, purtroppo non avendo la possibilità di ampliarne il ristretto sedime. Nell'area pavimentata, presso le aiuole a verde, verrebbero posizionare 2-4 panchine, per agevolare la sosta dei passanti.

Centralmente all'area, con distacco diretto dalla strada veicolare, un doppio scivolo permetterà l'accesso per il carico/scarico, in orari concordati, dei camioncini di rifornimento e smaltimento rifiuti dei commercianti.

Sul bordo, verso strada, l'area pedonale verrebbe bordata da una aiuola fiorita, la cui cura dovrebbe essere demandata al consorzio dei commercianti di questo fronte. Nelle aiuole, con disegno arcuato e continuo, un filare di alberi destinati a divenire di alto fusto ed ombreggianti, interdistanziati tra di loro da permettere la richiusura delle chiome e, nell'eventualità non desiderata, lasciare aperta in futuro la possibilità di parcheggi disposti in spina, perpendicolarmente. Le piante dovrebbero essere di una sola essenza ed età, a foglia caduca, scelti per la fioritura e/o il loro profumo (tigli, ciliegi, ...) o soprattutto per la colorazionre autunnale delle foglie (querce, lecci, olmi, platani, ippocastani e, se possibile, a completamento, non per il filare, le non autoctone gincko biloba, per la stessa ragione.

All'incontro tra le due aree in cui si configurerà il nuovo assetto, lo snodo verrebbe segnato dalla scaletta di sottopasso pedonale che porterebbe verso la cripta/cappella interconfessionale.

L'intervento prevede la scarifica dell'intera superficie, la ripavimentazione, la realizzazione delle aiuole a verde e la fornitura in opera degli alberi citati, lo scivolo per il carico/scarico merci.

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8 09 L'AUTORIMESSA INTERRATA, I GRIGLIATI DI AREAZIONE, LE RAMPE DI ACCESSO-

LE SCALE DI FUGA - L'ASCENSORE

Il progetto prende atto della presenza dell'autorimessa interrata sottostante centralmente la piazza del Mercatale, su due livelli sovrapposti, con le relative intercapedini di areazione, con doppia rampa di accesso che serve i due livelli a doppio senso di circolazione e sostanzialmente non ne modifica la funzione.

La realizzazione delle due aiuole sulla SS 73 BIS rallentando i veicoli, favorirà la conoscenza di questa struttura sotterranea.

Poche le modifiche che verrebbero apportate, qui di seguito precisate:

a modifica della conformazione della tratta terminale superiore della rampa posta a sud ovest, orientandola verso la aiuola spartitraffico di nuova introduzione, al fine di ridurre i punti di conflitto;

b abolizione di buona parte o di tutti i paletti di acciaio inox a protezione dei grigliati superiori in quanto i nuovi tracciati non porterebbero più autoveicoli in prossimità degli stessi, o l'impedimento avverrebbe con cordonatura rialzata;

c ricopertura dei grigliati esistenti in tre differenti modalità:

- nelle zone destinate a verde al grigliato esistente verrebbe sovrapposta una pannellatura a nido d'ape aperto, in gomma morbida, di colore verde clorofilla, con colore garantito nel tempo (resistenza ai raggi UV); in queste zone sarà anche favorito lo sviluppo di piante tappezzanti che nascondano per quanto possibile la sottostante struttura;

- nelle zone destinate a percorsi pedonali al grigliato esistente verrebbe sovrapposta una pannellatura a nido d'ape aperta, in gomma, di colore rosso cotto; di tipo duro solo ove prevista l'area di ristorazione all'aperto;

- nelle zone destinate a traffico veicolare al grigliato esistente verrebbe sovrapposto un grigliato anch'esso conformato a nido d'ape aperto, in acciaio corten, verificato unitamente al sottostante per garantire il passaggio dei mezzi; maglia stretta antitacco e con superficie superiore antiscivolo.

Tutti i tre tipi di grigliato dovranno mantenere le caratteristiche di ventilazione dei grigliati originari.

d eliminazione del piccolo blocco di servizi igienici posto all'angolo NE del 1° interrato, in quanto sostituito da più adeguata struttura al piano terreno, meglio rispondente alle esigenze dei disabili; con recupero dei possibili pochi posti macchina; e trovando nella zona il filtro fumo necessario per il nuovo ascensore;

e apertura nell'angolo sudovest del condotto che porterebbe alla cripta/cappella interconfessionale, costituendo, in connessione a quanto previsto al punto f seguente, un accesso idoneo ai disabili alla stessa; e una possibile ulteriore via di fuga;

f l'intervento più significativo ed economicamente importante sarebbe quello di introdurre un impianto di risalita dai due piani dell'autorimessa al piano della piazza (ascensore), e, in connessione con la eventuale realizzazione della cavea, estendendolo verso l'alto per servire il piano ammezzato e il coronamento stesso della gradonata, permettendo quindi ai disabili anche l'accesso a questi livelli. Di questo intervento se ne parlerà anche altrove.

g importante è anche la verifica della situazione dell'impermeabilizzazione esistente e del suo stato a seguito degli interventi sulla pavimentazione della piazza sovrastante, all'interno naturalmente del perimetro grigliato;

h è stata presa in considerazione e scartata, per i costi e per i condizionamenti, la possibilità di ampliare la ricettibilità dell'autorimessa realizzando nuovi posti macchina ai lati esterni delle due rampe esistenti. L'intervento ovest avrebbe garantito la realizzabilità di molti posti macchina, che sarebbero stati destinati alla struttura commerciale sovrastante; ma avrebbero condizionato la desiderata espansione delle alberature di alto fusto;

i si ritiene qui proponibile l'installazione di una stazione di ricarica abbinata per veicoli elettrici (a pagamento);

l nell'autorimessa si realizzarà la posa a soffitto dell'impiantistica bassa inerente le strutture superiori (piccolo teatro, palcoscenico, ...), elettrica ed idrosanitaria;

m per armonizzare le tonalità cromatiche apparenti in tutta la piazza le due rampe dell'autorimessa dovrebbero essere verniciate in "color porfido", bruno rossastro.

10 LE PAVIMENTAZIONI DELLA PIAZZA DEL MERCATALE, DELLA VIE MAZZINI E GARIBALDI, DELLA PIAZZA DELLA REPUBBLICA

La piazza del Mercatale prevederà due tipologie di pavimentazioni principali, quella predisposta per i percorsi veicolari e quella per i percorsi pedonali. La prima sarà realizzata, come finitura, in cubetti o lastrine di porfido val di Cembra o in calcare (ammonitico) come impiegato variamente

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9 nella città storica. La seconda sarà in mattonato di cotto posato a coltello. Il cotto sarà talora richiesto con una particolare cottura anche differenziata, per renderlo fiammato nei colori tra l'ocra e l'arancio, che lo renda più resistente all'usura (klinkerizzato) e con forma anche a spigoli longitudinali superiori leggermente arrotondati per evitare lo sbrecciamento. La cordonatura tra i due materiali sarà in binderi di porfido, o di pietra, del tipo previsto per la pavimentazione stradale.

La posa dei mattoni avverrebbe ad anelli concentrici originantisi tra cavea e palcoscenico. Talora, per particolari sottolineature, saranno inserite delle liste di ottone ossidato per accentuare l'effetto di irradiazione, come ad esempio attorno al plastico o per suddividere i posteggi dei bus nella zona polifunzionale. La stesura ad anelli e radiale della pavimentazione farà presente in ogni punto il senso di appartenenza ad un disegno generale ed inviterà a guardare verso il cuore della proposta progettuale.

La strada veicolare prevista in aggiramento in senso antiorario il teatro, monodirezionale, larga 6 m, per il suo carattere di strada normalmente pedonale, prevederà la pavimentazione anche qui in ammattonato in cotto posato a coltello. Qui verranno inseriti dei tozzetti di marmo bianco per segnalare le campiture di stalli occasionali di autovetture; a questo proposito si sottolinea come ovunque non si utilizzerà la verniciatura in bianco sulle superfici pavimentate e ad esempio le strisce pedonali degli attraversamenti saranno ottenute dall'incastro nella pavimentazione di tozzetti in marmo bianco (Carrara?) delle dimensioni di 25 x 25 cm o sottomultipli o multipli (max 50 x50 cm; la strada transitabile in queste occasioni si restringerebbe a 4 m e gli stalli avrebbero le dimensioni di 2 x 5 m. Questa strada è pensata per attività di servizio (rifornimenti, pulizie, sicurezza, soccorso, VV.F... e simili) e sarà utilizzata in genere in orari prestabiliti, fuori orario.

Identici i materiali impiegati per il rivestimento della via Mazzini, prevedendo, come in essere, ma in maniera più regolare, la presenza di percorsi pedonali laterali e la corsia veicolare centrale (questa a valore costante (6 metri si ritiene opportuno), ma da verificare lungo tutto il tracciato - strozzatura sommitale- con un rilievo minuto). Tra le due superfici non esisterebbe una differenza di quota nella bordatura. La mattonata, come anche la parte veicolare, potrebbe evidenziare una posa spigolata, corrugata, per garantire una migliore presa, sia per i pedoni che per i veicoli. La posa della mattonata non sarà orizzontale, ma inclinata, per favorire lo sgrondo delle acque verso il centro della carreggiata o ove più opportuno per la raccolta. La ripavimentazione di questa strada andrebbe se possibile interconnessa con la realizzazione di una distinta fognatura bianca sottostante che porti, se possibile, ad un serbatoio interrato presso la porta di Valbona e da qui derivare per la subirrigazione automatica del verde di nuova realizzazione sul lato nord ed est della piazza. Con sgrondo finale nel vallone, da est.

La piazza della Repubblica evidenzierà solo le parti pedonali in cotto, ove è in attività la superficie esterna occupata dai bar. Qui la mattonata, non essendoci pendenza, dovrebbe essere liscia, non corrugata. Per il resto la superficie rimane quella in pietra calcarea o porfido. Alla fontana centrale potrebbe essere sostituito in opportuna scala il plastico previsto in basso in piazza del Mercatale.

Per la via Garibaldi non si propongono interventi, pur non ritenendo ben inserito il suo assetto nei materiali, colori e forme nel contesto della città.

Benchè in uso ormai in tutta Italia i percorsi attrezzati per non vedenti, mai visti in vero uso, non ci appaiono significativi e necessari e si vorrebbe non prevederne l'uso.

Con questo progetto, nell'ambito della sola piazza del Mercatale, le superfici ad aree pedonali passerebbero da indistinte a oltre 2400 mq (a decremento di quelle veicolari).

LE PANCHINE DELLA PIAZZA

Le panchine dovrebbero partecipare al gioco compositivo della pavimentazione in cotto, riprendendone la tessitura e risolvendo in onda curva il rialzo; il ripiano superiore sarà bianco, come se si trattasse della schiuma alla cresta dell'onda. L'impostazione a onde della pavimentazione porterà a dei risvolti di pavimentazione, con piano superiore ad esempio in beola bianca argentata della Valdossola, o in quarzite dorata di Sanfront: materiali non assorbenti la pioggia, resistenti all'usura, autopulibili con le piogge.

11 IL VERDE NELLA PIAZZA DEL MERCATALE

Nell'area della piazza sono previsti notevoli interventi sul verde, con caratteristiche differenziate per zone, per cui la descrizione avviene a comparti.

A I 10 tigli esistenti sul viadotto della SS 73 bis vengono conservati.

B La nuova aiuola est posta in prossimità della Porta di santa Caterina vedrebbe la posa in opera di un cipresso, già un esemplare, oppure un "neonato", per significare con questa pianta la rinascita della piazza; simbolo verde dell'operazione.

C La lunga e ristretta fascia al piede delle mura, tra la salita di santa Caterina e la porta di Valbona verrebbe caratterizzata in composizione libera, accuratamente distanziata dalle mura, con

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10 essenze molto diversificate, di media taglia, di forza differenziata, da fiore, da frutto, da fogliame variegato, come potrebbero essere dei lecci, dei ciliegi, delle querce piramidali, qualche olmo, qualche melo da fiore, pruno, etc; al piede degli alberi, a macchie, arbusti e fiori variamente composti per fioriture differenziate; presso gli accessi pedonali agli ascensori, alla Data e alla rampa di Federico delle piante profumate come biancospini, lillà, lavande, gelsomini, rose, oleandri. Concluderà, in prossimità della porta di Valbona, nell'aiuola posta tra il passaggio pedonale verso le Scalette del Teatro e la porta Valbona stessa, solitario, un esemplare di abete rosso, destinato a illuminarsi durante le festività natalizie, interrompendo l'usanza dell'albero tagliato per l'occasione. In questa tratta è prevista la intercettazione delle calate pluviali (e reti ad es. da via Mazzini) e la realizzazione di una rete di irrigazione automatica interrata a perdere.

D A coronamento avvolgente l'area polifunzionale, sostanzialmente posizionata sopra l'autorimessa e quindi con ridotta possibilità di terreno vegetale, il verde dovrebbe fermare la vista tra la strada e il parcheggio bus, sia con una forte presenza di arbusti nel parterre, che risolvendo il tracciato del grigliato di areazione dell'autorimessa con un pergolato continuo a tunnel (archi e tiranti di interconnessione), realizzato con la piantumazione di piante rampicanti da foglia cromatica, da fiore e da profumo, come edere, glicini soprattutto, bignonie, maggiociondoli, vite del canada' e simili; e, a terra, tappezzanti.

Nella ristretta fascia posta a est della discesa orientale all'autorimessa, per la presenza di terreno pieno sottostante, saranno previste piante di maggior fusto (alto fusto), come descritte al punto C.

Analogamente nelle due aiuole minori previste a diaframmare la presenza del plastico della città e del corpo del piccolo teatro.

E La fascia a verde di coronamento al piede del corpo del palcoscenico, lato posteriore verso valle, sarebbe prevista con cespugli da fiore o colorati, ma spinosi (pungitopo), per essere dissuasivi dall'accesso: quindi biancospini, rose, ginestre, agrifogli-pungitopo, ginepri ...; anche qui con il concetto di privilegiare piante profumate e da fiore.

F La piccola aiuola che vede oggi e in previsione l'attesa della navetta proveniente da via Mazzini, presso la porta di Valbona, manterrebbe la presenza dei magnifici esemplari di ippocastano bianco, che potrebbero essere ripresi come essenza del boulevard.

G L'areale compreso tra il piccolo teatro e la discesa ovest all'autorimessa, in cui non si ha inferiormente la presenza dell'autorimessa interrata e storicamente con una presenza molto più accentuata dell'attuale con alberi di alto fusto verrebbe riportata alla scelta antica, confermando le piante in essere (in particolare i tigli) mentre per gli ailantus l'obiettivo, immediato o a breve termine, sarebbe quello della loro eliminazione, per le caratteristiche infestanti. L'essenza principale prevista in filare arcuato a fare da contraltare a quello sul bordo dell'area commerciale sarebbe una pianta di alto fusto che verrà selezionata tra querce, olmi, ippocastani e simili.

Particolarmente ricco di arbusti e fiori con caratteristi analoghe a quanto altrove segnalato i bordi verso l'area occidentale del percorso veicolare e quello contrapposto a est verso l'area pedonale.

H Lo spazio antistante i dehors commerciali del Mercatale sarebbe caratterizzato da un filare arcuato di piante di alto fusto come in G, con arbusti e fiori nelle sottostanti aiuole a proteggere e delimitare l'area pedonal-commerciale.

12 IL PALCO DELLA MUSICA - LA GRADONATA DELLA CAVEA

Si propone l'installazione di un'area per pubblici spettacoli, strutturata con un palco della musica (chiamato poi anche palcoscenico) ed una area, anche di solo parterre, per assistere agli spettacoli. La soluzione minimalista la si può facilmente dedurre dai disegni non prevedendo la cavea. Qui, per brevità purtroppo di presentazione, viene percorsa prevalentemente la soluzione più complessa, più costosa, ma per la quale vogliamo sottolineare che entrambi gli spazi, sopra e sotto la gradonata sono significativi e che forse soprattutto il sotto determinerà per la città un punto significativo di incontro quotidiano. Lo sviluppo più completo potrebbe prevedere anche la copertura con un tendone avvolgibile sopra la cavea, per proteggere gli spettatori da eventi atmosferici.

Si propone quindi di realizzare nella piazza una struttura atta a spettacoli di varia natura (teatro, concerti musicali, comizi, anche proiezioni cinematografiche, marionette e simili) con l'obiettivo di rispondere ai desideri della popolazione residente, del corpo universitario e dei turisti. La capienza prevista è di circa 1000-1200 persone, ma la si potrebbe incrementare, volendo, riducendo da 93,75 a 83,3 o a 75 cm il passo dei gradoni, incrementando il numero delle gradonate, pur mantenendo costante l'inclinazione; l'interspazio tra le sedute sarà compreso tra 54 e 60 cm, con massimo affiancamento di 16 sedute quando l'accesso avviene da entrambi i lati e 8 quando l'accesso avviene da un solo lato. I gradoni troverebbero un coronamento in sommità e a due altezze intermedie valore doppio (187,5 cm, nel progetto base oppure 167 o 150 cm nelle soluzioni

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11 di compattamento) con larghezza cioè idonea al passaggio-transito simultaneo di 3 (2) persone.

Tutta la struttura vuole essere contenuta nella altezza indicata dalle mura antistanti, con valore di circa 6 metri per il parapetto sul piazzale. Ne consegue che il rialzo previsto tra un gradone e il successivo sarà pari alla altezza di un gradino normale e quindi di 17 cm a cui aggiungere 2/3/4 cm nei tre casi per lo sgrondo delle acque pluviali..

La gradonata in sommità prevede un possibile collegamento in orizzontate verso le mura nel tracciato che queste hanno tra la porta di Valbona e il torrione di risalita di Federico di Montefeltro.

Questo elemento vuole essere anche valenza di via di fuga in emergenza dalla sommità della cavea, ma anche costituire un percorso "turistico" in carenza di spettacoli. Aiuteranno allo scopo anche le due terrazze fuoriuscenti dal percorso sommitale per costituire dei punti di particolare belvedere, quello a est verso il torrione e il palazzo principesco, quello a ovest con apertura aperta verso la porta di Valbona, la collina delle Vigne e la fortezza di Albornoz.

La presenza di una autorimessa sotterranea non eliminabile nella zona centrale della piazza del Mercatale limita grandemente le soluzioni urbanistico-architettoniche proponibili. La proposta allagata, che sicuramente farà molto discutere sia per le caratteristiche di inserimento ambientale che anche per quelle statiche, è resa possibile dalla apertura dimostrata dal bando di concorso; e si ritiene anche rispondente agli obiettivi di lunga prospettiva che la comunità di Urbino e del territorio possono prefigurare; e percorribile sotto tutti questi punti di vista dopo più approfondite future analisi.

CONSIDERAZIONI DI RISPONDENZA AMBIENTALE

Si ritiene che il grande vuoto che contraddistingue oggi la piazza del Mercatale, la sua rigidità, non corrispondano allo spirito del territorio e alla strutturazione plastica che la città si è data nei secoli.

Non va dimenticato che storicamente qui era presente un grande vallone e non una piazza indifferenziata di ben 11.000 mq circa. E che le funzioni storiche che l'hanno tenuta in vita nei secoli oggi non hanno più ragioni di vita. Si tratta certamente del più noto biglietto da visita di Urbino, con la strutturazione imponente di elevate mura, i grandi torrioni, le più esili torricelle, incornicianti il palazzo di Federico di Montefeltro.

Si è ritenuto, con la proposta, di mitigare (e solo parzialmente) le visuali basse oggi offerte alla differenti visuali dal circondario, mai cercando di intaccare quelle più elevate. Ottenendo questo sia attraverso il verde, ovunque disperatamente mantenuto anche quando non condiviso nelle essenze, ovviamente implementandolo, e soprattutto con l'introduzione del nuovo complesso edificato sulla superficie. Quest'ultimo si presenta smorzato nelle forme arrotondate, nel suo declivio, nascondendo in maniera molto limitata solo piccola parte delle mura basse, mai offrendo impedimenti visuali ai profili dello sky-line a chi percorresse la sommità delle mura dipartentesi dalla porta di Valbona verso il torrione di Federico o interrompesse le viste a volo d'uccello dalla collina delle Vigne. Le Mura sono giocate come controquinta ambientale dell'area di sosta esterna al polo di incontro.

Il progetto risponde ai corpi cilindrici di Francesco di Giorgio con strutture a conformazione centrale. Il sogno sarebbe trasportare qui lo spirito che è connesso con la scalinata antistante il duomo di Spoleto, il grande raccoglimento offerto dalla concavità della piazza del Campo di Siena, la piazza della Signoria a Firenze .... ; creare un ambiente che possa apparire progettato e costruito da tempo, in cui non appaia fuori luogo una illuminazione con fiaccole e in cui non appaia stonato l'abbigliamento di allora.

La struttura introdotta, di forte valore plastico, viene mediata dalla leggerezza della forma arrotondata, che le ombre degli sbalzi operati al contorno più elevato dovranno attutire.

Dalle gradonate si propone una inedita visuale aperta verso valle, sino al Monte Nerone sulla destra, con quell'allargamento di orizzonti che il teatro di Taormina ci ha insegnato ad amare.

LE MOTIVAZIONI FUNZIONALI

Da millenni la progettazione architettonica ha individuato nella configurazione teatrale una struttura rispondente ai desideri di incontro degli uomini. Il modello architettonico non si è molto modificato nei secoli, a conferma della correttezza dei modelli primitivi. Gli scriventi sono consapevoli della presenza sul territorio di altre strutture rispondenti in parte a questi requisiti, con differenti capienze di persone, anche al coperto; ma la loro ubicazione, la loro matrice spesso legata alla sola popolazione studentesca, il loro utilizzo non libero, non aperto, ha trascurato i desiderata più o meno inconsci della popolazione residente e di quella occasionale turistica, e questo ne ha condizionato lo scarso utilizzo.

Si ritiene di proporre in questo luogo una struttura più facilmente usufruibile, vicina alla popolazione tutta (residente, studentesca/universitaria, turistica), ottenendo, ci si augura anche

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12 come risultato, quello di favorire una integrazione trasversale tra queste differenti sfaccettature umane, un incontro anche delle diverse fasce generazionali.

Il forte intervento proposto sulla piazza dovrebbe costituire un nuovo polo di aggregazione, di attrazione, rafforzando, implementando, il telaio neuronico della città e favorendo la vitalità di alcune strutture vicine, oggi forse non nel pieno delle loro valenze, il nucleo della DATA e la stessa collina delle Vigne.

CONSIDERAZIONI STRUTTURALI

La piazza sopra l'autorimessa progettata e realizzata in tempi recenti è stata sicuramente prevista per sovraccarichi importanti, certamente superiori ai 500 kg/mq derivanti dalla normativa nell'ipotesi di folla compatta. E' stata nell'arco della sua vita sinora assoggettata ripetutamente a questi sovraccarichi non presentando, a conoscenza della scrivente, nessun importante problema statico, anche in relazione agli eventi tellurici verificatisi con epicentri non molto distanti. La cavea ipotizzata è stata progettata accuratamente tenendo presente la maglia della pilastratura sottostante modulata su interassi incrociati di circa m 7,50 x 7,50. A maggior cautela si ritiene opportuno scarificare localmente l'area interessata per alleggerire i carichi permanenti, e per introdurre una zattera metallica di ripartizione con la stessa crociatura; attuare, se necessario, una fasciatura in fibra di carbonio alle pilastrature verticali e alle travature orizzontali sottostanti. Il criterio della zattera intende scaricare su un più esteso telaio di pilastri il carico della cavea e del palcoscenico. Inoltre tutta la struttura che ci si propone di realizzare dovrà essere con particolari caratteristiche di leggerezza oltre che di solidità, per cui si ritiene che la soluzione strutturale indirizzi verso l'impiego del legno lamellare e solo per alcuni elementi strutturali (ad esempio le colonne e le principali travature) l'utilizzo dell'acciaio (è immaginato il corten spazzolato).

Il peso complessivo della parte più significativa (cavea) è stato provvisoriamente precalcolato non risultando importante anche per la ridotta altezza del corpo di fabbrica; e verrebbe ripartito su una superficie ampliata.

Questi criteri di leggerezza realizzativa comportano anche il raggiungimento di un obiettivo non secondario che è quello di rendere facilmente eliminabile la struttura qualora in futuro, per qualsiasi motivo, la si ritenesse inopportuna, obsoleta.

Intelaiata nelle tre direzioni spaziali per una opportuna ripartizione dei carichi soprattuto in stato di emergenza, la struttura di sostegno della gradonata sarà costituita oltre che dalle colonne citate anche da una maglia incrociata di travi radiali inclinate e da travi orizzontali arcuate in modo da costituire un telaio spaziale rigido ed elastico, in grado di rispondere opportunamente con reazioni di trazione, compressione, flessione; in acciaio, preferibilmente di tipo corten, senza oneri manutentivi nel tempo. Le strutture saranno ovviamente progettate in verifica sismica.

13 LA SOTTOGRADONATA

Intimamente connessa alla opportunità di risposta civica offerta dalla sovrastante cavea lo stesso vano che se ne ricaverebbe inferiormente potrebbe costituire una connessa motivazione di adozione della proposta: il sottocavea può essere il vero polo qualificante di tutta la proposta, vero germe di vitalizzazione dell'areale.

Viene articolato in diverse aree funzionali, ma l'intero invaso può anche essere diversamente utilizzato oggi o in futuro; obiettivo quello di creare un naturale ritrovo, in questo luogo che storicamente ha svolto (e che oggi ha in parte perso) la vocazione di favorire legami tra gli uomini:

- il vano principale potrebbe essere sede di multiformi attività, si prevede in continua evoluzione nel tempo, confidando in una gestione aperta e orientata al futuro; esempi di come strutturarla potrebbero essere Eataly (autogrill di Modena), oppure soprattutto Moreschi a Prata Camportaccio (SO)il bar del negozio Thun a Bolzano, il ristorante Lodenwirt a Vandoies; strutturato sia come piccolo self service free flow, settorializzato a isole, anche con servizio alla carta (godendo per questo di una saletta riservata), anche se sicuramente ci sono esempi nel territorio (piatti di cucina legati al territorio e alla stagionalità; in cui organizzare serate gastronomiche differenziate a tema richiamando a turno gli chef emergenti; essere quindi nel contempo food bar, tea room, pasticceria, gelateria, pizzeria, birreria, paninoteca, norcineria; il tutto settorializzato a isole.

Ed inoltre: una più completa sede dell'ufficio informazioni turistiche, di immagine; una eventuale area fitness (?); l'area di servizio annessa, che comprende la cucina, la dispensa e il relativo blocco di servizi igienici M/F del personale. Al tutto, separatamente, si integra:

- una area a disposizione dei giovani, al coperto, ma in area aperta, motivata dal fatto di conservare le ventilazioni naturali delle intercapedini qui sotto affioranti; per questa ragione la pavimentazione nella parte in aria esterna sarà in continuità come quella delle adiacenti aree pedonali, in cotto.

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13 Il pannello di rivestimento sul fondale del blocco servizi sarà in pannelli frangivista in acciaio corten o in color cotto, in grado di assicurare la ventilazione dei retrostanti locali di antibagno.

Il progetto approfitta della conformazione bassa degli intradossi sottostanti il primo ordine di gradonata per realizzare inferiormente un blocco di servizi igienici a destinazione pubblica che vorrebbe sostituire quelli meno conosciuti e più ridotti posizionati al 1° piano interrato dell'autorimessa, lato nord.

Si tratterrà di una area a connessione WI FI libera, gratuita, senza limiti di tempo; alle pareti, in connessione con la modulazione dei tavoli delle prese elettriche a libera disposizione; sono pensati dei tavoli e panche di tipo fisso o variamente componibile. Qui potrebbe essere gestito dai giovani un juke box multimediale in cui ciascuno possa proporre la propria musica preferita formando via via un archivio musicale sempre aggiornato, con segnalato il gradimento. Qui è previsto il punto bancomat; qui è pensabile una scaffalatura di libero accesso per una biblioteca di libero interscambio; qui è prevedibile la installazione di distributori automatici di cibo e bevande, qui una parete sarà a disposizione per i messaggi reciproci tra ragazzi (Tatsebao).

Sul contropannello sommitale verso l'esterno sarà installabile un doppio o triplo schermo (videoproiezione dai canali televisivi), per richiamare i giovani a visionare i programmi di loro maggior interesse, con attivazione del sonoro solo per uno degli stessi. Ci sarà il problema di dove nascondere le parabole di ricezione televisiva.

14 RICORDO DI PLUTO

Nel desiderio di entrare nello spirito, nell'atmosfera del territorio, suggeriamo la realizzazione di una semplice statua che ricordi la figura di Pluto; l'abbiamo pensata davanti all'area dedicata ai ragazzi. La figura si presenterebbe di spalle, ispirati da una delle sue ultime fotografie; in grandezza naturale mentre con il suo andare ciondolante e dimesso si incammina verso un piccolo paradiso di fiori che gli si chiude attorno, rose, biancospini, ginestre, palle di neve: tentando di ricostruire e fissare nella memoria la struggente visione di un uomo che in silenzio, dolcemente, si allontana, ci abbandona. Nell'augurio che il messaggio subliminale che ha trasmesso ai ragazzi oltrepassi la sua generazione, la nostra generazione.

15 IL SOPPALCO

La struttura a piano terra è condizionata dimensionalmente dal rispetto dei grigliati di ventilazione della sottostante autorimessa, che vengono conservati in uscita all'esterno. Ma superiormente, per la parte sottostante il guscio alto della cavea sono prevedibili, in coronamento anulare dei soppalchi, variamente raggiungibili da 4 o sei scalette; inoltre, nel caso di prolungamento dell'ascensore è prevedibile una fermata anche a questo livello, garantendo così anche a questo piano l'accessibilità ai disabili.

Serramenti con profilati semplici in corten o in alluminio anodizzato bronzo e pannelli vetrati di tipo fisso, in genere in curva, demandando la ventilazione alle porte di accesso e alle interconnessioni orizzontali arcuate in pianta poste a livelli differenziati ogni 240 cm; areazione e illuminazione attuati nei distanziamenti orizzontali; vetrate a scalare rovescio anche con fronte non verticale orientando localmente verso le visuali premianti. Riflettenti le quinte delle antistanti mura di questo lato della città.

Vetrate panoramiche a conformazione curva offriranno visuali sull'arco delle mura, dalla porta di Valbona e alla torre elicoidale di Federico. I serramenti di questo piano, diversamente da quelli trasparenti di piano terra, sarebbero parzialmente specchianti, per offrire alle viste dall'esterno continui mutevoli effetti prospettici delle strutture storiche.

Il vetro specchio della facciata rivolta alla città rifletterà le mura storiche sfumandole; non facendo pienamente vedere gli interni alti se non quando illuminati internamente alla sera, di notte.

La parete di testata retrostante, lato mura, della gradonata, è volutamente aggettante, sia per i giochi di riflessione offerti alle due provenienze dalla città sia per costituire inferiormente un percorso protetto dalle intemperie .

Questi spazi in soppalco, di profondità ridotta, "arrampicati", permetteranno di suddividere a piccoli gruppi i visitatori, offrendo maggiore intimità; e in contemporanea anche una bella visione dell'intradosso ligneo della cavea, strutturata a carena di fasciame "all'inglese" e delle attrezzature poste al piano inferiore. Le tonalità calde combinate dalla pavimentazione in cotto, dal soffitto nervato, rigato ad onde, in legno, sottolineato dallla illuminazione dorata notturna o dai punti caleidoscopici diurni, la conformazione spaziale a conchiglia, la spazialità rappresentativa che porterebbe ad una intimità, dovrebbe incontrare il favore dei visitatori, offrendo anche qualità acustiche ottimali.

Tutta la struttura dell'intradosso della cavea sarà interessata dalla presenza di inserti di vetri tipo Murano, nelle tonalità cromatiche dell'arcobaleno, che, posti in corrispondenza delle alzate delle

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