• Non ci sono risultati.

- 249 - Conclusioni

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2021

Condividi "- 249 - Conclusioni "

Copied!
3
0
0

Testo completo

(1)

Conclusioni

(2)

Conclusioni

- 249 - Conclusioni

L’art. 120 del D.Lgs. 18 agosto 2000, n° 267 “Testo Unico delle leggi sull’Ordinamento degli Enti Locali” ha disciplinato la facoltà delle città metropolitane e dei comuni di costituire, anche con la partecipazione della provincia e della regione, società per azioni a capitale misto pubblico/privato, denominate Società di Trasformazione Urbana, finalizzate alla progettazione e alla realizzazione di interventi di trasformazione urbana in attuazione degli strumenti urbanistici vigenti.

Le società a capitale misto costituite fra privati ed enti locali non sono una novità assoluta, in quanto erano state già previste per l’esercizio dei servizi pubblici, nonché la realizzazione delle infrastrutture necessarie al loro svolgimento, dalla Legge di ordinamento delle autonomie locali n° 142/1990 e ripreso dalla legge n° 498/1992, all’art.12 (disposizioni ormai tutte confluite nel citato Testo Unico).

Gli intenti del legislatore, in questo caso, sono però più ambiziosi, giungendo per certi versi a delineare un vero e proprio istituto di urbanistica operativa, sorretto da capitali privati con i quali far fronte alle esigenze poste da interventi complessi di trasformazione del territorio. In generale, si può dunque affermare, che i presupposti per un corretto utilizzo di tale strumento, possono essere:

¾ la pronunciata crisi delle condizioni urbanistiche, correlate all’esigenza di un innalzamento degli standard di qualità delle realtà locali;

¾ la presenza di interventi di particolare complessità che richiedono ingenti apporti economici e qualificate esperienze per la gestione tecnico- economica dell'iniziativa.

Nonostante ad oggi l’effettiva costituzione di tali società risulti presentare

numerose incertezze, con la presente tesi, ci proponiamo di mettere in luce una soluzione

di concertazione urbanistica che renda possibile la realizzazione di interessi comuni e che

possa fornire una valida alternativa nell’ottica del soddisfacimento di particolari esigenze

che scaturiscono di volta in volta dall’Amministrazione Pubblica (Comune di Collesalvetti

nello specifico) e dal privato proprietario della porzione di terreno oggetto di studio.

(3)

Conclusioni

- 250 -

Allo stato attuale è tuttavia possibile qualche importante considerazione:

a) l’ente locale ha in questo caso recuperato un ruolo primario e più incisivo negli interventi di trasformazione del proprio territorio, che fino agli anni

‘90 ed in parte ancora oggi, è stato sostanzialmente rimesso, per le difficoltà operative concernenti l'attuazione dei piani regolatori generali, all'iniziativa dei privati attraverso Piani di Lottizzazione;

b) le scelte che l’amministrazione dell’ente locale è chiamata a fare, sia in merito agli interventi sia alle modalità di gestione della S.T.U., non devono rispondere solo all’interesse della componente pubblica, ma sottostare alla

“prova del mercato”. Questo per non incorrere, come già accaduto in passato in esperienze simili, ad una tiepida reazione del mondo degli operatori privati. Pertanto, grande importanza riveste la qualità della partecipazione dei privati in tali enti, sia a livello logistico per una migliore agilità gestionale dell’ente costituito, sia in relazione all’esecuzione dei programmi per la maggior comunanza di obiettivi con il sostrato sociale.

È in questo senso che attraverso la redazione del documento preliminare alla progettazione del complesso edilizio in esame, andiamo a prendere in considerazione tutte le esigenze e le richieste della committenza che nel caso specifico è rappresentata dal Comune di Collesalvetti (Li).

Non di meno saranno prese in esame le richieste del privato che potrà scegliere di

aderire alla cessione dell’area di sua proprietà e conferire sul piano economico-finanziario

con la Pubblica Amministrazione al fine di perseguire con quest’ultima una perfetta

sinergia delle risorse.

Riferimenti

Documenti correlati

La ratio irrinunciabile del divieto di cumulo delle cariche di parlamentare e di sindaco è proprio quella di evitare il cumulo di funzioni che richiedono un impegno costante

6. Gli interventi finanziari disposti dalle comunita' montane e da altri soggetti pubblici a favore della montagna sono destinati esclusivamente ai territori classificati montani.

39 Disposizioni in materia di inconferibilità e incompatibilità di incarichi presso le pubbliche amministrazioni e presso gli enti privati in controllo pubblico, a norma

(73) Per le nuove disposizioni in materia di città metropolitane, province e unioni e fusioni di comuni, vedi la L. Le comunità montane sono unioni di comuni, enti locali

Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali. Se il bilancio di previsione non è approvato dal Consiglio entro il 31 dicembre dell'anno precedente, la

e) i rapporti con gli altri enti operanti nel territorio. La legge regionale può escludere dalla Comunità montana i comuni parzialmente montani nei quali la popolazione

L.vo 18 agosto 2000, n° 267 “Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali”, sulla proposta di deliberazione in oggetto si esprime. • in ordine alla

Visto l'art.151, comma 1, del testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali, approvato con decreto legislativo 18 agosto 2000, n.267, il quale fissa