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CAPITOLO 7
CONCLUSIONI
L’eruzione 2002-2003 è stato uno dei più importanti eventi effusivi dello Stromboli negli ultimi due secoli. Nel corso dell’eruzione che ha avuto una durata di circa 7 mesi, sono stati emessi 8-9⋅10
6m
3di magma, quantità leggermente maggiore rispetto a quella emessa nell’eruzione effusiva 85-86 (5- 6⋅10
6m
3).
Questa eruzione ha offerto l’occasione di campionare in modo sistematico il magma emesso durante i 7 mesi di durata dell’eruzione e seguire l’evolversi dei fenomeni vulcanologici attraverso misure di diverso tipo (osservazioni visive, deformazioni, comportamento sismico del vulcano, degassamento, irraggiamento termico…). In particolare questo studio chimico petrografico e mineralogico ha permesso di verificare se la composizione dei prodotti emessi differisca da quella delle scorie eruttate durante la normale attività stromboliana persistente, e di individuare possibili relazioni tra variazioni composizionali e variazioni dei parametri eruttivi (es. velocità di flusso, posizione delle bocche, ripresa dell’attività esplosiva ai crateri).
Le variazioni composizionali ottenute rientrano negli intervalli osservati nei
prodotti ricchi in cristalli emessi dal vulcano negli ultimi decenni, sia come
scorie che come lave. Non ci sono variazioni della cristallinità, composizione dei
bordi dei cristalli e o dei vetri di pasta di fondo. L’assenza di variazioni
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significative durante l’evento effusivo ci permette di fare alcune considerazioni conclusive sul sistema di alimentazione del vulcano.
Studi precedenti, anch’essi basati sulle caratteristiche chimiche e mineralogiche dei prodotti ricchi in cristalli, suggeriscono la presenza di un corpo magmatico superficiale, fortemente degassato, nella parte superficiale del cono (non più profondo di 1 Km), con un volume complessivo di circa 10
7-10
8m
3[Landi et al., 2004, Francalanci et al.,1999]. Questo corpo magmatico è continuamente
alimentato dal profondo, attraverso l’immissione di piccole quantità di magma ricco in volatili ed efficienti processi di mescolamento con il magma residente, che avvengono contemporaneamente al rapido degassamento e cristallizzazione a bassa pressione del magma che alimenta il sistema. Gli episodi di alimentazione dal profondo sembrano essere molto frequenti e non sempre associati ad episodi parossistici, durante i quali il magma profondo arriva in superficie. Sulla base di questi studi è stato anche ipotizzato che il sistema magmatico superficiale abbia caratteristiche chimico-fisiche costanti, non sembra cioè che siano presenti zonature nella composizione mineralogica e nella quantità di cristalli. E’
comunque possibile che ci siano magmi con caratteristiche diverse nella parte più bassa del sistema superficiale, che non vengono normalmente emessi.
Il volume di magma emesso durante l’evento effusivo 2002-2003, è stato stimato
intorno a 8-9⋅10
6m
3, che dà una media annua di circa 1.5⋅10
7. Questo valore
risulta superiore di un ordine di grandezza rispetto alle stime minime di flusso di
magma medio del vulcano (4⋅10
6). Sembra quindi che ci sia stato un maggiore
svuotamento del sistema superficiale rispetto a quello che si osserva durante
l’attività stromboliana normale. Sicuramente almeno nella fase iniziale
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