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GLI OPUSCOLI DE "LA
PIE RA"
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L.,
1,00
, -jGIOVANNI AMENDOLA
, -.Le
forme
e'ssenziali
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pDliti a
B
if, rinno
vamento
postbBllico.
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. .. \ . • J.' \ Sarno jTipografia
Fischetti ' .1919'
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LB
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BSSBRziali dBlia Rostra
.
.
vita
politica
B
it
riRRovamBoto·
poStbBllico.
(Iliscorso-programma
tenuto
daIiiovanni
A mendola if1.0
novembre
1919
in'
Merc to
S.Severino'
,
e in,
Sarno).
::SARNO::
PREMIA,TA
TIPOGRAFIA FISCHETTI 1919 '", I, f \ ,J
.
-_
.le
forme essenziali
.
della
nestra
vita'
..
politica
e
iI
nnncvamemn
postbellicQ
I
Non mi .propongo di
esporvi,
nellaconsueta
interminabile
elencazione,
una diquelle
raccolte
di panaceepo1itichee
sociali alle
qualisi
riduconoabitualmente
iprogrammi
dei partiti,
delle coalizioni 0 deisingoli
uominipolitici:
programmi
neiquali
sitrovano allineati,
su di un.medesirno
piano
prospettico,
i
rirriedi
occorrenti a sanare lepiaghe delpresente
ed i bal's mi
portentosi
da cui civerra, pella
maturita
deitempi,
il miracolo
.
della'
perfezione politica,
lameraviglia:
dell'. Utopia
terrena,
l'avvento fulgido
di urrapili
0 menoplato
nica citta del sole ..
No:
1apolitica
non e storia e non e filo.
sofia,
scbbene essa viva di fatti e dipensiero
; ed a chi chiedecome to
chiedo,
come noichiediamo,
di assumersi le responsabilita 'della
politica,
e cioe diagire
per
tutti enell'interesse
di
tutti,
nonpub
essere consentito diindugiarsi
nella visioneprogrammatica
egenerica.
dellarealta presente. Deve,
invece,
.
chi si
presenti
4 chiedere il mandatopolitico, esprimere
con,chiarezza
\ ilproprio
giudizio
intorno alIasituazione storica
nella
Quale egli
sidispone
adagire,
e deve altresi dire versoquali
fini e con.quali
mezziegli
intenda disvolgere
la suaazion
'
cio,
perl'appunto,
che io mipropongo
di fare.circa 60
Dopo
anni dipredominio
attivo nella direzionedella
Stato,
lademocrazia
nazionale italiana si trova difronte
ad una crisi storica.
Dopo
avere creato,10
State, dopo
averloorganizzato, sviluppato,
rafforzatoguidato
attraverse 1a guerrae
.
-
--lemma:
0 realizzarsicompletamente
nellaspirito,
nelle istituzioni,
nella economia e nella cultura dell' Italia nata dalla guerra, 0 cedere la direzione dello f .ato - ed avverrebbe cio per Iaprima
volta daigiorni
delRisorgimento
ad altre.
concezioni
politiche,
ad altrimetodi,
ad altri uomini. Vedremo, tra, poco, il senso
profondo-rli questa dilemma,
rna dob biarno constatare subito che esso eposta
neI fatto. Ed a codesto dilemmarisponde ,Ia
concentrazione di forze medic che abbiamo vi-stooperarsi
supili
0 menolarga
scala,
nellanostra 'come in altre circoscrizioni elettorali. Non si
tratta,
nelnostro comeIn altri casi
analoghi,
di un'ibrida coalizione di, _
forze
inspirata
da criteriopportunistici
;giacche
I'opportuni
smo
subordina
Ieidee,
lontane,
aIle persone,prossime;
men_
tre
qui'
al contrario personeprima
lontane edivise
hanno messoin disparte
cio che Ie divideva perrispondere
allvap
'
'
"
,
pello
dell' idea. "" .
E' I' idea" e
questa:
che sidebba,
a prezzo diqualsiasi
sforzo,
e diogni
sacrificio,
conservare la direzione della Stato algrande partito
che fece l' Italia e la condusse da Novara a VittorioVeneto,
eche,
per ottenere simile scopo,gli
uomini e le frazioni fino a ieri divisi debbanocongiungere
le loraenergie
neI tentativo di realizzare interamente 10spirito
della democrazia nazionale.Pertanto,
0signori,
l' unionedegli
1l0... mini che con me scendono inquesta
lotta.distinguendosi
da altri 'uornini iquali
volleroappartarsi,'
ciechi e sordi dinnanzi allarealta,
nell'arcaismo disorpassate
intransigenze
ideologiche,
e nobilitata da un' idea: I' idea che vi fupresentata
la in veste
per
prima volta,
degriissirna,
nel programma dellademocrazia Iiberale. Cio
detto,
agiustificazione
nostra,
passo,
. oltre.'
'
.
La crisi italiana e
parte
edaspetto
della -crisi delmondo,
cosi come -Ia guerraitaliana,
fu della guerra mondialeparte
edaspetto.
Guardiamo al tutto perintendere
taparte.
.'La crisi che
oggi
scuote e.' scroll a Ie fonda menta della societa umana, e crisi morale ed e crisi socialeprima
ancora di esserecrisi
politica.
La guerra,piuttosto
checrearla,
I' harivelata;
e noicrediamo
che laguerra
sia
stato unbene,
an cheperche
'rese evidenteagli
occhi di. tutti un maleprofondo
eminaccioso,
e cicostringe oggi
aguarire
pe-r
non morire.Dobbiamo ammettere che i due
grandi partiti
estremi-il socialista ed -il cattolico internazionalisti ed universalisti entrambi nella
concezione
e nelmetodo,
hanno avvertitopri
ma emeglio
delle variedernocrazie
nazionali
il caratterepr,o
5
Iondo
dei mali cheaffligevano
lasocieta,
laimpossibilita
di continuare a vivere nelprovvisorio,
e Ja necessita di una organica
ricostruzionespirituale
e .sociale. Ma laguerra-ha
svegliato
Ie democrazie dal sonno in cui erano immerse e Ie co-.stringe oggi
a cirnentare il Ion)pensiero
conproblemi
fon damentali. La guerra, riassurnendo unlungo
processoeli
riflessione critica _e rafforzandolo col sussidio diun'esperienza
quanta
mai solenne edecisiva,
cipermette
digiungere
a concetti, che,
senza essere ne socialisti -necattolici,
consentono .al nuovopensiero.
liberate di arrivare alIapiena
consapevo
lezza deiproblemi
morali esociaIi,
rivelati a tutti dalIa guerra. La vecchia societaborghese,
su cui caddeirnplacabile
la sentenza
della
storianelI'agosto
del14,
era fondata suIdogma
individualista;
pietra
angolare
su cuipoggiavano
ilpartico
larismo
'degli
individui, delIe classi edegli
'
Stati,
e la conseguente
anarchiadegli
interessiprivati
e deirapporti
interna-:zionali. Riconosciamo
loggi,
ritornando ad un' idea madre' diGiuseppe
1\'lazzini,
inquel
dogma,
un errore; edin quell'
er-.rore
)a
causaprima
del cataclisma.storico
di cui fummospet
tatori ed attori..
Fu anzitutto un errore intellettuale e
morale,'
nato dalpensiero
critico 'edaggravate
dalla coscienza romantica edutjlitaria
dell'uomomoderno;
rna fu altresi un errorepolitico
perche
esso· dava una base instabile alia vita deipopoli
ed.
ai
rapporti internazionaIi,
ed u..,n errore socialeperche
da esso nasceva il 'disordine interno della societa contro il
quale
do veva tatalrnenteinsorgere
lacritica
amara e I' azione.
dissol
..vente del socialismo. La guerra ci ha ilIuminato.
L'individuo
.
non ha diritti assoluti contro la tradizione e contro la
societa;
perche
tradizione e societaentrano
a costituirlo inlarga
misura. Pertanto l'autonomia del
singolo,
su cui e fondatala
liberta
civile,
non assolve I'individuo dalle sueresponsabilita
verso il
passato,
ilpresente
e l'avvenire .della societa in cui'egli
vive;
rna anzi Ie_rende pili precise
edimperative. Cosi,
ad
esempio,
pur senza intaccare ilprincipio
dellaproprieta
privata,
bisogna
proclamare
che il diritto diproprieta
nonpub
essere
rivolto contro Ia.societa,
laquale
pub
e deve assicu .rarsi
dell'irnpiego
produttivo
dellaricchezza,
ed hapieno
di ritto di controllaregli
interessiprivati
dal cuigiuoco
anar, chico
pub
ssere travoIta in situazioni che I'interessano tuttaquanta;
dicostringere
individui, classi
e ceti a tener conto, -nella lora azioneeconomica,
della solidarieta di Iatto che in--,dissolubilrnente Ii
congiunge,
e per cui l'azione di ciascuno slI
,
ripercuote,
fatalmente,
avantaggio
od asvantaggio
ditutti.
LD stesso va
ripetuto
nel campo deirapporti
internazionali.
Dobbiamo
riconoscere,
oggi,
che il mondo europeo anteceden te alla
guerra
era fondato suIc.sordine,
e che la guerra ci 'haimposto
la creazione di un ordine nuovo. Solo talecreazione
potra eliminare,
per unlunge periodo,
le cause delconflitto
tra
classi epopoli
e ridare alla coscienza moralequell'equilibrio
che da circa due secoli essa aveva smarrito.La necessita in cui
gli
Stati si trovano di risolvere siffattiproblerni
neltempo
stesso in cuiliquidano
la guerra e dannoopera
all'indisperisabile
ricostruzione del loraorganismo
spie
ga 'Ie
scosse, isussulti,
Iecrisi,
attraverso cui li vediamopenosarnente riprendere
la lora norrnale esistenza. 'Da noicome altrove. lncediamo cautarnente sull'orlo di un abisso che si chiama
rivoliizione.
Siamoprotetti, qui
inItalia,
dallagrande
quantita
diesperienza
storica che e ammassata nel fondo inconsapevole
delle coscienzepili umili;
siamo minacciati invece dalla coltura poco
diffusa,
dal Ieroce individualisrno delleclassi
politiche, dalla
retoricanazionale
e dalsentimentalismo
e
Iantasioso
loquace
delle masse. Occorregrande
fermezza dicarattere e
grande precisione
di idee persuperare la crisi.
S
ci collochiamo daquesta
angolo
visuale noipotremo
considerare con
tranquillita
un fatto che turba edimpressiona
molti in
questa
vigilia
elettorale: e cioe illargo
equasi
totale
rinnovarnento
cne siprevede
dellaCamera
elettiva. Siamodi fronte ad una rivoluzione elettorale la cui
importanza
storica supera di gran
lunga
quella
della rivoluzioneparlamen
tare del '76. Ma dire rivoluzione elettorale
equivale
a ·dire che ipili
vasti eprofondi rivolgimenti
possono, in
Italia,
operarsi
nell'orbita
della'legallta
senzapregiudizio
dell' ordine,
pubblico
e della stabilita della Stato.
Quale
constatazionepo trebbe esserci
pili
gradita?
Se larivoluzione elettorale del '19 deve allontanare dal nostro paese altrepili
pericolose
scosse, noi laregistrererno
fragli
eventi.piu
Iausti della nostra sto- ria. E se la
riforma.
elettorale,
ad onta di inconvenienti chesi
riveleranno
sernprepili
gravi
a misura che noiprosegui
remo nella
esperienza
che ne andiamofacendo,
avra contribuito ad
incanalare
nelle vielegali
tutti i tentativi dirivolu
zione e di reazione scatenati dalla guerra, essa. ciapparira
'
storicamente
giustificata
epoliticamenteutile
e salutare.: Del resto non vanno
dimenticate,
in
quest'ora,
le criticheche
rivolgemmo
in altritempi
aquella
classepolitica
cheoggi
vediamocostretta
ad un cosi·-7
mento. Fu
aftermato,
pill volte,:
che ilpopolo
italiano valeva assaipill
della sua classedirigente
e fu affermatocio,
soe con
prattutto,
pill
manifcstafagtone,
durante il corso della'guerra.
Qual
rnaraviglia,
dunque,
seoggi
ilpopolo
italianola sua classe e
giudica
dirigente
Iargamente
la rinnova?Non ci
sentiamo,
oggi,
di fronte ad un cosigrave
crepu scolo diuomini,
di rievocare errori e di rinnovare criticneche sono nella
memoria
ditutti:
solo, diciamo che lacrisi
.
della nostra classe
politica dirigente,
svalutatadagli
erroridella
guerra
della pace, erainevitabile;
che essa e intima menteconservatrice,
inquanto
permette
didistinguere
le responsabilita degli
uomini daquelle
del
regime
e della na-"zione ; che
infine,
dopo
avere invocato tante volte' il rinno vamento ed ilringiovanimento
della nostra vitapubblica,
noicrediarne che non si debba temere l'avvento del nuovo. Nel.
nuovo troveremo
Ia
salvezza e la fortuna d' Italia.Abbiamo
detto
che la guerra rivelo i maliprofondi
dellasocieta moderna e ci
apri,
attraverso i'pill
crudeliorrori,
lavia per
guarirli.
La guerragiunse
nel rnondo come una ne.
-'cessita ineluttabile e colora stessi
popolo
.ed uorniniche ne furono i
promotori
ed iprotagonisti,
ciappaiono oggi,.
nella luce della
storia,
cornegli
strumenti fatali dell' inevitabile. II '
pangerrnanismo
questa
errorespirituale
cosi
Ierocemente ,_
aggressivo
non fu 'chel'esagerazione
di un errore:
pill
generale
e diffuso sebbene rneno accentuato e 'visibile.
-L'umanita,
costretta a difendersi dalpangermanismo,
si difeseda se
stessa,
rinnovo 10spirito
ed il cuore, e creo Iecondi
zioni necessarie per la fondazione di ut:! nuevo ordine.
Ma,
se ci collochiarno da un
punto
di vista esclusivamente italiano,
dobbiarno
dire che per I'Italia la guerra[u
in un senso:anche
pill
preciso
una necessita .ineluttabile :giacche
I'Italia,
.
,
I
legata
da mille vincolimorali,
politici
ed economici ai duegruppi contendenti,
nonpoteva
materialmente sottrarsi al conflitto;
perche,
se perassurda
ipotesi
avessepotuto
·farlo e 10 avessefatto,
con do avrebbe sottoscritto allapropria
decadenza storica,
avrebbe dovuto,rinunciare
persempre
a risol vere ilproblema
della
suaindipendenza,
avrebbepassiva
mente accettato il dominio del-qualsiasi
gruppo
vincitore edavrebbe infine efficacernente collaborate a stabilire suI conti
nente e nel rnondo la tirannia
medio-europea.
La guerra fuuna necessita : l'averla
riconosciutatempestivamente,
l'essersiad essa liberamente
"
contorrnato,
.costituisct-.
e costituira sern7
mente
questa
grande gesta rapprer
-mta ilnostro
risorgimento
Se anche da essa non ci fossero deri
vero e
piu
maggiore.
vati che
sacrifici,
perdite
edelusioni,
il solo fatto di averla e voluta e di .averlasaputa
combattere,
costituirebbe,
per l'onoreper l'avvenii edel nostro paese
unvantaggio piu prezioso
diqual
siasi altro
vantaggio.
Ma la guerra ci diede invece soddisfazioni,trionfi ed
acquisti;
epertanto
ogni
tentativo dipostuma
denigra
e va con Abbiarno
zione
svalutazione
respinto
energia.
oggi
il confine. storico
Aelle Alpi,
cuiaspirammo
per secoliinvano,
Trento e Trieste sono
italiane,
e nella stessodisputato
Adria ticosignoreggia,
ad, onta diogni
contrarieta,
la bandiera ita Iiarra E'se
e ,vero che Fiume non ha visto ancora accolti. isuoi
voti,
e vero altresi -che i1Goverrio
e con essoif popolo
d'Italia non .rinuncia a rivendicarne
l'imprescrittibile
diritto.crollo 'e Ia monarchia
OItre il confine
conquistato
disparye
degli Asburgo,
-secolare minaccia "epericolo
'permanente
per
fa patria
nostra, Scomparve
altresi,
e vero, con lasparizione
dei treimperi, .l'antico equilibrio europeo,
ma e pur vero che.
.
la situazione internazionale dell'Italia
e,
amalgrado
dicio,
fondamentalmente
migltorata,"
e che ad onta delle apparenzee che si riscontrano nel
egemoniche
delle,
realiprevalenze
mondo
internazionale,
alIa nostrapolitica
estera si apronooggi
viepili larghe
epili
sicure..
Spetta
a noi di. riconoscerle e di tentarle. Siamo fermamente' convinti che Ie difficolta che parvero insormontabili ad. vittoriosamente una
politica
esteramiope
edaugusta,
sarannosuperate
nell'avvenire, e che l'Italiapotra
trovare Ia soIuzione
-dei suoi
maggiori problerni
vicini e lontani in una vasta edorganica polttica
europea. Tutto 'cia ci ha dato laguerra;
tutto ,cio noi non avremrno
conseguito
se la guerra non fosse..
,
'.
stata.·
Se bene
riflettiarno,
dunque,
ne i risultati dellagrande
la rivoluzione che essa d terminaguerra,'
nepacifica
politica
nel nostro paese,
giustificano
un eccesso dipessimismo.
Abbiarno da un lato un accrescimento di territorio 'e di
potenza,
- dall'altro un rinnovamento della classe
dirigente
che il paeseopera,
attingendo
direttarnente alleprofonde
riserve di energia
dellastirpe.
Se ci facciamo a considerare le nostre .con dizionifinanziarie,
economiche 'esociali,
noi ci sentiarno in
-dotti alla
maggiore serieta,
rna non riusciarno neppurequesta
volta ad essere ,vinti dal
pessimisrno.
-E'
superfluo
ricordaregli
elernenti costitutivi della situa-9
80 sale verso
i
100miliardi,
accrescendosi di un miliardo almese, e di cui fa
parte
un debitoingente
versol'estero;
unosbilancio commerciale che era
taggio nel '17,
per
avvicinarsiad accentuarsi nel corso del
pante
tra l'entrata e Ia spesadi 11 miliardi in
"nostro
svanai 13
nel
'18 e con'tendenza
'
19;
lasproporzione
preoccudella Stato che tende a
peggio
rare per l'incremento continuo di tutte Ie aziende statali ; la
-persistente
difficolta nellasrnobilitare
e nel ridurre al normalei bilanci
-militari; infine, pili
preoccupante
ditutto,
la diffi colta diporte
.un terrnine al continuo .progressivo
aggravamento della
situazione,
causa Ia stanchezza morale che ci allontana dai
soli,
rimedi veramenteefficaci, quali
sono la produzione
ordinata,
ladiscipIina
interna ed il lavoropacificoe
fecondo. La corsa
agli
aumentidegli stipend]
e deisalari,
l'intolleranza della sforzo metodico e
.prolungato,
la maniascioperaiuola
e le abitudinispenderecce
create dallaguerra:
tutto cio
cospira
a-perpetuare
e ad aggravare la situazioneeconomico-finanziaria
gia
gravissima
nellaQuale
ci troviamo.non e certo confortante e la
Questo quadro
preoccupazione
che esso
gehera
in noi si accresce, se epossibile, quando
dallaconsiderazione
della,
finanzapassiarno
aquella
della economianazionale.
Qui
cicolpisce
10spettacolo,
della nostradipen-_
denza dall'estero per cuiquasi
meta delpopolo
italiano vivedi
importazione
e, nonpotendo
0 nonsapendo
pagare 1'. importazione
conl'esportazione
0 collavoro,
determina un progressivo aggravameato
del nostro debito' verso l'estero;
edinsieme ci
colpisce
10spettacolo
di una industria sorta con la guerra, che nonpuo
in granparte sopravvivere
alla guerra, rna che non vuole ed in certa misura nonpuo
smobilitarsine
.
trasformarsi;
dal che deriva una crisicomplessa
che in veste cosi i ceti industriali come i lavoratori dellegrandi
in dustrie belIiche.Occorrera
determinare alpili presto,
per 1'1talia,
il sistema economico della . -'maggiore possibile p odu-_
zione,
uniformare ad esso il futuro sistemadoganale
e l'azionedella Stato in materia
economica,
ed avviarci intal
modo verso ilmiglioramento
di una situazione laquale,
se dovessepersistere,
ci condurrebbe al fallimento ed alia rovina. Mafinche in tal senso non ci saremo decisamente
orientati,
erescera,
se epossibile, Tasprezza
delle condizioni divita,
si acuiranno in. modo semprepili
pericoloso
i conflittisociali,
si Iarapili
intensa epili
feroce lacornpetizione
fra ceti ed individuiper
laconquista
di un benessere chesfuggira
gradualmente
a tutti 1 sarasempre
pili spietata
la contesa per il.,
tozzo di pane tra colora
che,
selavorassero
invece
didispu
tarsi,·
potrebbero produrre,
col lavorosufficiente
per tutti. 7'delle
lorabraccia,
paneI
Tale la
situazione
.
,
.
organica
del nostro."
'paese,
guardata
con occhio freddo e scevro
d'illusione.
Ebbene,
dopo
averlariconosciuta
perquella
che e. noiripetiamo
che essaimpone
agli
italiani lapili vigile
serieta ed ilpill
severorna non
giustifica
ilpessirnisrno
e 10sconforto.
Lapatriottismo,
guerra
cidato
I'inestirnabile
beneha
della
vittoria;
ed un simile bene.
merita
di
esserepagato.
Noi stiamoattualmente
il
pagando
suoprezzo.
Allorche
ci saremoIiberati
daquesto debito,
'co
glieremo
veramente ilfrutto della
vittoria.Paesi,
del nostropili
forti epili
ricchi,
attraversano
crisinon meno
gravi
dellanostra: si
guardi
all'Inghilterra
per
persuadersene.
10 ho fedenell'avvenire
d'Italia.Credo
che lagravita
dei nostriproblemi
non
oltrepassi
ancoraIa
capacita
di resistenza e di azionedel nostro Stato e del nostro
popolo
.. Ma per resistere eper
agire
enecessario
.volere:qui.
e ilpunta
centrale della nostraII
questione.
problema
deIl'Italia
attuale esoprattutto
problema e
un
.
dr
volonta,
cioe unmorale:
problema
constatazione
questa
chegiustifica
tutti
i·dubbi,
rna altresile
speranze.·
,Iegittima
tutteTra
gli errori
commessf dagli
uomini che diressero la
ness uno
. guerra
apparira,
inavvenire,
tanto grave edimper
donabile
quanta queIlo
che fucornpiuto
nelgiorno
stessodell'arrnistizio.'
Doveva
il.Governo, proclamare
'inquel giorno
che Ia guerra non era
finita,
<the 10 sforzo e ladisciplina
cierano tuttavia
indispensabili
: ed il paese, a cui, la fine delleostilita
giungeva
improvvisa,
avrebbe intesoseguito
comedopo
Caporetto.
Doveva,
ilGoverno
tenderee
ed
rapidamente
abilmente
aIla pacemigliore
e mettersi incondizione di smo
bilitare al
.
pili
presto
in tutti iInvece
I
bilito una cosa sola r 10
spirito
campi.
nazionale.
Visse ilgoverno
nel smoprovvi-.
sorio,
in si cullo nelle.iIlusioni,
non seppe ne vincere ne ritirarsitempo;
lascio che la situazione interna siaggravasse
e siaggrovigliasse
mentre
nonriusciva
a darci una pace accettabile,
e'lasciava
intensificare
Iediscordie
interne.
e crescere la
delusione
e
.l'amarezza
nell' anima nazionale. Mai Iun
tesoro
fu
pili.
colpevole Ieggerezza,
conpili grande
sperperato
conpili
insipiente
inettitudine.:
Con
la forza morale dellavittoria
dovevamo affrontare subito i
problerni
del dopo
guerra:
attendernmo
invece chequesta
forta andasse indi
e gran
parte
spersa che i
problemi
siIacessero
e minac
11
ciosi. II
Governo
.attuale li trovecettare
irnprorogabili
e dovette accompiti
ed'a
assurnersi
responsabilita
che sisarebbero
irn
posti
qualsrasi
altroche
nella
medesi
rna ora.Governo,
fossegiunto
alpotere
Qui,
cadonoopportune
alcune
parole
dichiarimento
intorno alIa mia
attitudine
verso iI.
Ministero
'
. Ci
.
giungono
opposti
rimproveri:
taluno,
incarnare in se
l'archetipo
delimpaziente
diafferma
che .noi non
siamo ministeriali
perfetto' ministeriale,
'abbastanza;
tal' aItroritenendo che la
invece,
, fortuna
dell'Italia
sirealizzi .al
massimo
gra
do in
commovente
armoniaI con la
propria,
attraverso
la crisidell'attuale
Gabinetto,
ci fa torte. di esserloAlIa
ma censura io
vorrei,
almenatroppo.
pri
noscere un certo
fondamento
diperquanta
rhi
riguarda,
ricoragione.·
Se mi con,
siderare i miei
volgo
'a
-pochi
anrii di attivita. scusa
se mi I
giornalistica
.chiedol'argomento
costringe
parlare
di mee
. sono
a ...:_
indotto a
concludere
che in meprevale
ilternperarnento
diopposizione.
Dal '12 al '14infatti,
condussiuna serrata e
sistente
campagna
contro la perpolitica
.estera diGiolitti
e diSan
Giuliano;
nel '16prornossi
unmovimento
di critica e diopposizione
alOoverno
dell'On.
Ie sorti della
guerra
potessero
Salandra
.perche
ternevo cheessere
\ com promesse
odaggra
vatedagli
errori dicolore
cui nenel '18
condussi
la nota era' affidata I'altadirezione;
I
dell'On.
Sonnino
carnpagna
centro lapolitica
estera,
Riconosco
dunque,
senzail
ternperarnento
delministeriale
difficolta,
che fa difetto in me,perfetto
e'perpetuo,
e che ionon
posso
assumere, inquesta
campo,
gli
impegni
a cui altrisente di
potere
brillanternente
farfronte 'con la
sicurezza
chegli
deriva da unpassato gia
lungo
e finora non' mai srnentito.
Ma,
ciodetto,
debborivolgermi
agli
altri censoridichiarare
chein
due occasioni perio rni sono
rato a' favore di un
Governo:
e cioeapertamente
schie-'
l'on.
Orlando,
ed attraverso Ia recente crisidopo
Caporetto,
perNitti. Nel di
Stato,
per l'on.primo
caso era ingioco
laesistenza
nazionale,
nelsecondo
caso sitrattava
didifendere
e diconservare 16
Stato
Italiano.
Qualsiasi
Governo
si fosse trovatoa
raccogliere
Ia
eredita
Orlando-Sonnino avrebbe
dovuto
assurnersi
bilita
responsa
, e.
compiere
attiche
I' On. Nittisi e
assunto
ed ha compiuto. Non
ho apentirmi
di essere staterninisteriale
per I'Qn.Orlando
dopo
Caporetto,
come non hodi
a,
pentirmi
esserlo
stato
per
.l'on. Nittiattraverso
la'crisi
recente.'
della Camera
elettiva,
rende normalmenteII rinnovarnento
necessario il riesame della
situazionej,
litica. Epoiche
it rinnovamento al
quale
andiarno incontro sararadicale,
quasi
.e
essere
e ovvio che la situazione
politica potra
totale,
pensarericonsiderata ad una scadenza non lontana. Cio mostra di in tendere 10 stesso Ooverno
allorche,
adottando altrove oil criac
terio .della
concentrazione delle forzemedie,
ha prornosso cordi, tra candidati ministeriali e candidati diopposizione,
nell'interesse
dellaconcordia-
costituzionale. Ci avviamodun-I
que
verso l'avvenire conpiena
liberta digiudizio
intorno aici dalla situazione.
,problemi,
che saranno-imposti
Che cosa dovremo chiedere all'azione del Ooverno?
Restringiamoci,
perragioni
di serietaevidenti,
a considerare i
compiti
dell'avvenire immediate.vit La
passata. Iegislatura
accornpagno
I' Italiafino',
allacompito
di estrarretona;
alJa
prossima Iegislatura
spettera
il.
dalla
vinoria
.il frutto della vittoria. Pergiungere
a tal fine ·OCC0rre dareopera
ad una ricostruzione"
organica
della vitanazionale in tutti j
campi.
Una simile opera richiede concordia, tenacia,
silenzio. Dobbiarnoaspirare
ad unperiodo
ditempo.
nelquale
Iepolemiche
cessino dall'agitare gli
animi,
nel
quale -gli sconvolgirnenti
alla vitapubblica
cedano il po lavoro stoagli
interessi dellavita
privata,
nelquale
ilpri
della vita na- I
sia e
vato il
protagonista
silenziosoprovvido
zionale. Durante
gli
anni della guerragli
uomini sono statistrappati
violentement.e dal loro tocolare:dapprima reagirono
contro la tirannia della storia che violava, con la
privazione
e con la morte, la loro vita individuale;
poi
si sono cosi completarnente
identificati colgrande
processo storico che Ii di,
stoIse da se
stessi, che oggi
e difficile convincerli ad abban.donare Ie strade ed a tornare nelle case.
Eppure ,e
necessarioche la dei cittadini si convinca che in
grande maggioranza
utilmente alla vita un sol modo essa
puo
ormaipartecipare
essere del 00
pubblica:
colla voroprivato.
Devecompito
coscienza dei cittadini con
verne di far sorgere nella
questa
vinzione.
Ma dcbbono i cittadini stessi aiutare il Ooverno in
questa
_opera necessaria. Se tutti
gli
Italiani che attualmente si agitano,
polernizzano, scioperano.
scrivono articoli incendiari,pro
e con
e
nunciano discorsi
apocalittici
prornuovorjodiscussioni
vulsionid'ogni specie,
tornassero nelle loro case eriprendessero
-la
--1
•
13
_ gu erra, noi avremmo
risoluto
it nostroproblema
di volonta e
-l'Italia
sarebbe salva.- Per otten ere che si
crei
tiel paese un ambiente
Iavorevole
aquesto
necessario « ritorno al lavoro», .noi dovrerno
opporci
ferrnarnente ad
ogni
iniziativa diretta a rinnovare e ad ina...i dissensi che la 0 ad
.sprire
accompagnaroho
guerra,'aprire
questioni
nuove inutili epericolose.
Intendiamo riferirci aIle inchieste che taluno. forseprornuovera
suaspetti
vari dellanostra guerra: cia e
oramai
materia di storia ed etempo
fi nalmente che lapolernica
taccia. L' Italia e unagrande
con:valescente e chi veramente l'ama non deve
imporle
10sforzo,
che essa non
potrebbe sopportare,
di rinnovatedissensioni
intestine.
,COStdovremo
opporci
adiniziativepericolose
e vane,come
quella
dei fautori della_Costitu
te,'
iquali
ne vo
-gliamo entrare qui
nel merito non avvertono come una similequestione,
dato che si riuscisse veramente adimporla
alPaese,
comprometterebbe
ill, modo definitivo il ritorno alla
lavoro,
pacificazione
degli
anirni,
la soluzione deiproblemi
sostanziali ed il nostro credito all'estero,
costbisognoso
dl esserecon
olidato.'
, '
Questo
perquanta si
riferisce
alproblema
morale cheriguarda
governo ecittadini,
e di fronte alquale
la solidarieta delI'uno e
degli
altri. e inscindibile. Venendo ora a con siderarequella
che epiu propriamente
I' azione del Governodiremo che essa dovra mirare innanzi tutto a
migliorare
Ie'
nostre relazioni
internazionali,
lequali
dovranno essere curatetutte
quante
con lamaggiore precauzione
e researnichevoli,
o
quanto
me nocorrette,
dove lascino adesiderate.
Anche nelcampo della
politica
estera devono subentrare ilsilenzio,
la cautela e lapreparazione.
Nonpossiamo
pensare,' oggi,
aduna,
ripresa
seria dipolitica
estera,
sebbene sia daaugurare
chetale
argomento attragga
lariflessione
degli
uominipoli
tici ai'quali apparterranno
Ieresponsabilita
del dornani :oggi
noi dobbiamo chiedere aIle nostre relazioni
internazionali
unconcorso
serio e concreto per laIiquidazione
della guerra, eper determinare condizioni che consentono' la
ripresa
dellanostra ·economia.
Occorre,
inpari tempo',
avviare ad unsicuro
equilibrio
il bilancio della Stato. Provvedimenti seri e
I
risolutivi
in/
tal senso siimpongono
e dovranno essererapidamente
attuati..
Centro tali
provvedirnenti
si e manifestata la resistenza diambienti bancari ed
industriali, soprattutto
dell' alta Italia. E'ove non cessasse,
ogni
Governoavra
il dovere' di'pa'ssare
.oltre,
senza ulterioreperdita
ditempo.
l<Je critiche che si fanno,
all'imposta patrimoniale
0 alprestito
forzoso suipatrimoni,
a
vantaggio
diun'irnposta
Iortementeprogressiva
suIreddito,
sono teoricamente
giusie
; ma hanno inpratica
il grave difetto,
di .rinviare di
treppe
la sisternazione del bilancio cui urgeinvece
provvedere.
A cio che vi e digiusto
nelle critiche sirisponde
distribuendo ilpagamento
dellaimposta
durante una serie di anni abbastanzalunga
perche
siapossibrIe,
ai col
-piti,
diridurla,
interisificando
ilrisparmio,
ad una forte imposta
sulreddi
I o.Ma,
cio concesso,Ie,
esige
nze delbilancio
dovranno
prevalere
senzaritardo.
Ed a ri stabilirel'eq
uilibriodel bilancio dovramio .concorrere altri
mezzi,
alcuni deiquali
potranno
esserci facilitati dallc.nostre relazioniinternazionali,
se .
sapremo
opportunarriente
coltivarle.
"
Senonche
il bilancio della State nonraggiungera
uncqui
librio stabile e sicuro se' non
gi
ung ererno a st abilire'Quale
dovra essere il sistema econornico
italiano,
nell'avvenire
pros simo.Qui
citroviarno,
ancora unavolta,
di -fronte alproble
,ma della
liquidazione
dena guerra, laquale
11a create 'un regime
diprezzi
alti e dimercato
chiuso,
a cui iprodultori,
che se ne sono
giovati,
non intendono rinunciare. Siamo di,
fronte ad un Iatto la cui moral e non
.
gravita
pub
sfuggire:
che le
medesirne
grosse
fortune,
create con la guerra, Iequali
recalcitrano di
fronte
all'rrnposta
patrimo
niale,
tentano di rinserrare I economia nazionale nel carceredi un
protezionisrno
,
follemente
inasprito.
Facciamolarga
parte
aIle necessita diliquidare
l'economia bellica senza scosse e col minima di perdite;
rnaassumiamo.:
inquesta
'materia,
un criterio di utilitagenerate,'
e nonpossiamo
preoccuparci
se laricchezza,
che laguerra
concentro
prodigalmente
inpoche mani,
dovra tornare adistribuirsi
piu
equamente
in tutto il paes.e. Ne ci sentirerno dl sforzare l'econorn.a italrana, con artificiose tariffeprotettive,
e
produrre
ClO che fuindispensabile
durante la guerra, rna che non' ci occorrepiu
durante la pace, 0pub
essere.vantaggio
sarnente
importato
in cambio dirnerci
che noipossiamo
pro'
durre in condizioni
migliori.
' INon accettererno
gli
inasprirnenti
enormi che ci vengonopreannunciati
con Ia tariffageneraIe provvisoria,
recenternenteelaborata,
se non aragion
veduta,
eprevio
esame e consen'
so. da
parte
degli agricoltori
;giacche
non, crediarno ne economicamente
vanhggioso,'
nepoliticarnente
utile,
10 sforzare-
15
tore di messi e che tutto
predispone
all'agricoltura
edall'in
dustria rurale. Non 10 crediamo
politicamente
utile
anche per.
.
una che
..
ragione
sarasfuggita
amolti,
e che estrettamente
connessa alla
guerra,'
Gli altiprezzi
della Stato bellico han nobeneficatoIargarnente
agricoltori
econtadini;
ed egenerale
ilfenomeno dei contadini che
acquistano
la terra daiproprie
:
tari dando
origine
in tal modo ad unlargo
frazionamento dellaproprieta
rurale. IIfenorneno,
che SI verifica anche nelle regioni
classiche dei conflitttagrari;
e.salutare:
in' esso noi vediamo la
base
sicura di una solida pacesociale,
e di una'grande
prosperita
economica. L'Italia devepoggi
are,'
politica
mente ed economicamente
sull'agricoltura,
ed avviarsi a di ventare unagrande
dem.ocrazia di contadini.Qui'
sta' il baluardo della
pace
socale e delJa difesa dello Stato.-E'
neces sariopertanto
che la voce-degli
agricoltori
ahbia a suonare forte ed alta allorche si trattera dideterrninare
il futuro regime
doganale,
e che le richieste delprotezionismo
industriale,
abbiano ad essel'e
_
severamente contenute.·
L'azione del Governo dovra tarsi sentire
pot-ntemente,
nella ricostruzione della
scuola,
dell'esercito e dell'armata. LaScuola e decaduta a. tal segno, che se noi non
provvederemo
d'urgenza
a ricrearla ab-imis,
presto
essa sara ridotta ad un.
ricordo. e ad una
pietosa
rovina. Gli ord.namenti rnilitari vanno
profondamente rimsneggiat-,
cosi da renderli conforrni at concetto della nazionearmata;
egii
ordinarnenti scolastici e.quelli
rnilitaridovranno
essereconsiderati
insierne,
poiche,
come la guerra ha
svelato,
I' educazione e -la dilesa nazionalesono intimamente
congiunte
ed il limite della resistenza di un esercito rnoderuo va cercatopili
che nella sua forzaorganica,
nell'educazione
inlellettuale e morale del popolo
da cui essoattinge
Iorza, vita,
ideal ita edenergia
-combatiiva. La nuova nonlegislatura,
appena assicurato '1'equilibrio,
dovraesigere
che
questi
dueproblerni
commessi edugualmente essenziali, .
affrontati.
"
vengano
Ma non basta, La
legislatura
che iinmediatamente sue..
cede alIa guerra 'ha-un debito d'onore verso la memoria dei
.
.
caduti,
verso iI buon nomed'Italia,
e devesapersi
sdebitare
superando qualsiasi
ostacolo edogni possibile
difficolta. Unpaese che ha sostenuto ed ha vinto una
grande guerra,
cheha sacrificato centinaia
di
migliaia
di vite per teneredegna
mente il suo
posto
fra Iegrandi
Potenze,
ed alquale,
grazie
a talisacrifici,
e stato riconosciuto unposto
direttivo nell'organizzaziorie.
giuridica
delmondo,
deve sapere cancellare da
, ,se stesso talune brutture e talune inferiorita intellettuali ,e so
che 10 debilitano e l"avviliscono. Non ci
gioverebbe
.avereciali,
distrutto
l'impero
nernico ed esserci assicurati un confine si se la Patria dei nostri morti non dovesse essere liberatacuro,
terre donde sorsero
dalla vergogna dell'
analfabetisrno,
seTecombattere e
per
vincere i contadini meridionali non dop r
vessero essere rialzate ad un
grado
di civilta materiale chele
renda
omogenee col resto d'Italia. Nontorniarno,
condo,
tradizionale e
gia
.superata
questione
delmezzogiorno,
alla
veniva trent'anni or -sono, rna affermiamo
Quale
prospettata
inanzi tutto un'interesse dell'Italia stabilire un'unifor
che
.ernita di
sviluppo
tra tutte le sueparti,
si che possano procon, unico
ritmo;
e che fino-aquando
tale risultatogredire
non 'sia stato
raggiunto,l'Italia
sara soltanto una mezzaItalia,
e non
potra
realizzare tutta la suacapacita
. di ricchezza e dipotenza. Poiche,
dunque,
si tratta di un interessegerierale
Italiano,
dove 10 Statoescogitare
ed attuare tuttequelle
prov videnze elencate 'estiidiate
pili
volte,
che concorrario a farci.raggiungere
10 scopo. Deve 10Stato,
logicamente
ed onestamente,
addossarsi la spesa, 0quasi
tutta fa spesa occorrente .per trasformare razionalmente ilMezzogiorno.
Finche 8i andrainnanzi on
leggi
che,
prevedendo
opportune
operepubbliche,
addosseranno la
meta,
il Iterzo 0 il.quarto.
della spesaaj
bilanci cornunali e
provinciali,
iquali,
come e noto, non harinomargini
sufficientipersostenere
talialiquote, s'i
giungera
sol'tanto ad
accumulare,
presso ilTesoro,
residui inutilizzatl, che.
,
finiranno per essere assorbiti dalle
regioni
nellequali
i bi:'sono -
lanci
degli
Enti Iocalipili prosperi
e.piu
robusti colinvece di il dislivello esi
risultato
di accrescere,'
diminuire,
stente
tra ilMezzogiomo
ed il restod'Italia.
Occorre che 10Stato si assuma tutto intero il peso ed. il
merito
dell'iniziativa.occorrente: i rnilioni
cosl
spesi
non andrannoperduti
,perche
fruttificheranno in civilta ed in
cultura,
vale a dire In ricchezza. Uno
Stato,
che per Ie sue necessita digrande
potenza
deve chiedere il sangue e
gli
averi dipopolazioni
vi venti incondizioni sociali
sfavorevoli,'
devepoter
dareoggi
strade,
acque, scuole e
provvidenze
economiche 'come ieri diedefucili,
cannoni,
rnitragliatrici
equanto
altro funecessario
per com'
, .battere e per, m'orire.:
rna
Lo Stato deve
agire
di sua compi
etainiziativa,
scioltocoi rnezzi liberi e flessibili di una dal1e
pastoie
burocratiche,grande
industria. Segiungessimo
a metterci perquesta
via,
la diventerebbe in'
pochi
anni unquestione
delMezzogiorno
/
'
J
ricordo e l'Italia ne uscirebbe
pili grande, pili colta, spiritual
mentepili
forte,
econornicamente pili
potente.
essere mettersi. Ne ab
E su
questa
via,
devepossibile
biamo una prova nella costituzione dell'Erite nazionale contro I'analfabetismo affidato all' alto sen no ed alia fervida
energia
.
'di Andrea Torre. Occorre
proseguire
nella stessa direzione edeliminare in
pochi
anni,
insieme con l'anaHabetismo, cio chevi e di
pi,li
stridente nella differenza di condizioni culturali e sociali tra Ie dueparti
d'Italia. .__:
Infine e tocco il limite di cio che
potra
essererichiesto
-dovremo affrontare il tema
.alla
venticinquesirna legislatura,
della riforrna amministrativa nel suo
'duplice aspetto
di decentramento e di 'sistemazione dei bilanci locali. Vecchi pro
getti germogliati
nella mente diCavour,
diI:arini,'
diMinghetti
e di
Crispi
dovranno essere riesumati se si vorra mirare alfine di rendere
-piu
vasta epili
discentrata, e neltempo
stessointensa e
pill
efficace,
I'azione della Stato..
,
pili
contro Non credo che let
diffidenza,
generalrnente
diffusa10 sia
.
l'influenza .dello Stato e
jft
'Stator.
Iegittima: giacche
preferire,
di solito,
in'Italia,
aquella degli
Entipubblici
inferiori. Si tratta
soltanto
di non 'confondere 10 Stato con la burocrazia cen tralizzatrice, e dipermettere
all'azione stataledi
circolare,
con liberta e conscioltezza,
in tutti i meandridell'organismo
nazionale.E,
poiche
diproposito
hoescluso
daquesta
esposizione
tutto cio che non si riferisca alla situazione
presente
ed aIprossimo
avvenire,
mi affretto a concludere.coriservate Ie forme essenziali della nostra .Noi
vogliamo
vita
politica,
rnavogliamo
neltempo
stesso the lamateria.
di essa sia
profondamente
rinnovata,
anzirivoluzionata.
Deve essere mantenuto adogni
costo I'ordinepubblico,'
deve esserepreservato,
anziacccresciuto,
ilprestigio
dellaStato; rna alla direzione di esso, che
vogliamo
conservato insua tradizione. nelle sue finalita e nei suoi
tegralrnente
nellaorgani
essenziali, debbono 'essere' chiamati nuovi ceti ed uo-·mini' nuovi..
'
La classe
dirigente
italiana
ecomposta
ancora dei detritiinsensibile ideali
di
quella borghesia
che per secoli fuagli
e Iecondati dalla di unita e di
indipendenza,
appena ravvivatiscarsa
generazione
dei creatori delRisorgi
rnento. II sen o sto
-rico della'
dernocrazia,
sta nongia
comefraintesero
i vecchi- nella critica astratta delle istituzioni che cr reggono,