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Il ruolo di INDIRE nel percorso di formazione

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Academic year: 2022

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Il ruolo di INDIRE nel  percorso di formazione 

Seminario di formazione Dirigenti Scolastici di  nuova nomina a.s. 2012/2013

Roma, 4 ottobre 2012

Massimo Faggioli m.faggioli@indire.it

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Il nuovo istituto

Il Decreto‐Legge 6 luglio 2011, n. 98:

e’ soppresso l’ANSAS ed e’

ripristinato l’Istituto nazionale di  documentazione, innovazione e 

ricerca educativa (INDIRE), quale ente 

di ricerca con autonomia scientifica, 

finanziaria, patrimoniale.

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Il nuovo istituto

La legge 10 del 26 febbraio 2011 definisce  il sistema nazionale di valutazione e 

conferma il ruolo di INDIRE, con compiti  di:

1. sostegno ai processi di miglioramento e  innovazione educativa 

2.formazione in servizio del personale della  scuola 

3.documentazione e ricerca didattica

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Il nuovo regolamento del SNV

1. supporto alle scuole nella definizione e attuazione  dei piani di miglioramento 

2. sostegno  ai processi di innovazione centrati sulle  nuove tecnologie, 

3. Servizi di consulenza e di formazione in servizio del  personale

4. sviluppo di ambienti e servizi di  e‐learning 5. sviluppo di un sistema di documentazione

6. monitoraggio delle innovazioni degli ordinamenti, 

7. gestione di programmi e dell’UE

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INDIRE in questo progetto

1. predisposizione di una piattaforma e  dei materiali per la formazione on line 2. formazione dei mentor e 

predisposizione dei materiali per il  percorso di tirocinio

3. Elaborazione di un modello di piano di  miglioramento

4. elaborazione, in collaborazione con 

INVALSI, di un portfolio elettronico

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La formazione in servizio oggi:

fattori di criticità

1. fine del modello ”aggiornamento”

2. fine del modello “e‐learning” classico 3. usi e costumi dei “digital immigrants”

4. tendenza alla trasmissione P2P 5. Indifferenza diffusa allo “scopo”

6. legami deboli nel sistema 

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La scuola è un sistema a 

legami deboli? (Weick, 1988)

Immaginate di essere arbitro, allenatore, giocatore o spettatore  di una singolare partita di calcio: il campo ha forma circolare: le  porte sono più di due e sono sparse disordinatamente lungo i  bordi del campo; i partecipanti possono entrare e uscire dal  campo a piacere: possono dire: “ho fatto goal” per quanto 

vogliono, in ogni momento e per quante volte vogliono; tutta la  partita si svolge su un terreno inclinato e viene giocata come se  avesse senso. Ora, se sostituiamo nell’esempio l’arbitro con il  preside, gli allenatori con gli insegnanti, i giocatori con gli 

studenti, gli spettatori con i genitori e il calcio con l’attività

scolastica, si ottiene una descrizione altrettanto singolare delle  organizzazioni scolastiche. 

(Weick K., Le organizzazioni scolastiche come sistemi a legame debole, 1988,in Zan S.,  Logiche di azione organizzativa, Il Mulino, Bologna.) 

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La formazione in servizio oggi:

come fare?

1. Modificare lo spazio della mediazione  didattica abbandonando la “terra di  mezzo” (il corso tradizionale)

2. Integrare “vicino” e “lontano”: servizi di  supporto diretto sul territorio e 

formazione on line

3. Personalizzare i percorsi e decentrare i 

ruoli delle figure in gioco 

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La formazione on line : cosa fare?

Equilibrare i flussi nel sistema di co‐cosruzione di  sviluppo professionale attraverso:

1. L’immissione di apporti esterni (i contenuti  della comunità scientifica, l’interazione/ 

consulenza con figure di alto rilievo, …)

2. Il lavoro di gruppo in rete (classe virtuale,  tutor, project work, simulazioni ..)

3. L’interazione sincrona (eventi, laboratori,  …)

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La formazione on line : cosa fare?

3. L’uso di strumenti che favoriscano 

metacognizione e autovalutazione (diario  di bordo, dossier, e‐portfolio, …)

4. La crescita di una comunità di pratiche  professionali (confronto di esperienze,  condivisione di materiali, …) 

5. Lo sviluppo di ambienti collegati alla 

dimensione della formazione continua

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La formazione a scuola:

cosa fare?

3. Creare modalità di intervento di lungo periodo  mirati su team o sull’intera scuola

4. Negoziare gli interventi considerando i bisogni e i  tempi della scuola (coach, tutor)

5. Introdurre momenti/strumenti di innovazione  (mentor) da sperimentare sul campo

6. Spingere la scuola a valutare il cambiamento 

introdotto nei comportamenti professionali e nelle 

performances dell’organizzazione (miglioramento)

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La formazione nell’anno di  prova: specificità…

• Problemi connessi all’interpretare un  nuovo ruolo

• Necessità di un accompagnamento 

“esperto” (mentor)

• Focus sui temi emergenti

• Intreccio tra instradamento professionale,  riflessione personale/autovalutazione,  

valutazione esterna

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