Didattica delle educazioni
(Scuola dell’Infanzia)
Dott.ssa Eleonora Palmieri
Pedagogista Clinico, Insegnante,dott.ssa in Scienze e tecniche Psicologiche
Didattica delle educazioni
PARTIAMO DAI CONCETTI…….
INFANZIA DIDATTICA EDUCAZIONE
Didattica delle educazioni
INFANZIA
Il concetto di infanzia conosce una diversa
attribuzione di significato, talvolta impiegato in forma selezionata, mentre altre volte, indica genericamente la fase associabile all’idea di bambino.
( Hermes 2014 di Piero Crispiani)
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INFANZIA
Con riferimento al sistema teorico di J. Piaget, ampiamente inclusivo delle fondamentali funzioni umane, ad eccezione dell’inconscio, gli stadi evolutivi si attribuiscono sia a specifici caratteri che a tendenze evolutive alquanto regolari, avanzate dall’autore come invarianti funzionali.
( Hermes 2014 di Piero Crispiani)
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INFANZIA
CARATTERI STADIALI I° infanzia: 0-18 mesi
- Pensiero : senso – motorio, coordinamenti di sensazioni e movimenti
- Affettività adualismo;
- Morale: anomia ( primo statdio evolutivo del senso morale, l’ assenza di norme)
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INFANZIA
II° infanzia o puerizia: 1,6 – 6/7 anni
- Pensiero: rappresetnativo, intuitivo, pre-operatorio, pre-reversibile, magico, relaistico, capace di azioni sulla relatà.
- Affettività: relazioni affettivie oggettuali e personali.
- Morale: eteronomia ( provenienza dall’esterno, dagli altri, di regole, norme, valori)
- Socialità: egocentrismo.
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INFANZIA
III infanzia o fanciullezza : 6/7 – 11/12 anni Pensiero: operatorio, reversibile, causale.
Capace di operazioni sulla realtà.
Affettività: relazioni affettive astratte Morale: autonomia.
Socialità: decentramento.
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INFANZIA
IV infanzia o adolescenza: 11/12 anni ( pre- adolescenza) – 18 anni
Pensiero: logico – formale, ipotetico-deduttivo, capace di produrre ipotesi, astrazioni,
formalità probalismi.
Affettività: relazioni affettive astratte, culturali, intellettuali.
Morale: eteronomia
Socialità: decentramento.
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INFANZIA …..
tendenze evolutive( invarianti funzionali)
1. interdipendenza causale: nei processi di sviluppo vige, tra gli stadi, una relazione di necessità ed interdipendenza, nel senso che ogni stadio necessita del sufficiente sviluppo del precedente e costituisce una condizione necessaria per quello successivo.
( Hermes 2014 di Piero Crispiani)
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INFANZIA …..
tendenze evolutive( invarianti funzionali)
2. Relativa dipendenza temporale: nei processi di sviluppo, pur in presenza
dell’interdipendenza causale, vige flessibilità temporale nel senso che i termini temporali
sono solo indicativi, si possono esprimere con andamenti e cadenze diversamente distribuiti nel tempo.
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INFANZIA
Con il termine infanzia, la comunità scientifica intende la fase della vita animale che precede lo stato adulto, preparatoria, di maturazione e sviluppo delle funzioni biologiche e psichiche, associabile al concetto di età pediatrica.
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INFANZIA
Tutti gli animali esibiscono una fase pre-
adulta indicabile come infanzia, rispetto ad essi tuttavia l’uomo esprime l’infanzia più lunga in assoluto, come anche in rapporto alla durata della vita.
( Hermes 2014 di Piero Crispiani)
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INFANZIA
Tale evento, che marca con forte incidenza
l’andamento di generale della vita dell’uomo, costituisce un processo complesso ed intenso di dinamismi biologici e psichici ed è
Definito da autori o modelli teorici come sequenza di stadi, periodi o fasi.
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INFANZIA
Si tratta di scansioni temporali abbastanza omogenee nei diversi sistemi teorici, che si connotano per la compresenza di processi evolutivi delle funzioni umane
sufficientemente interagenti, coordinati, tali che ne consentono la descrizione della
complessiva funzione animale che diciamo sviluppo, esito dei processi di maturazione negli ambienti di vita
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INFANTILE
L’attributo di infantile sta ad indicare sia una
condizione di tenera età, sia uno stato minore di sviluppo generale, o del pensiero, rispetto ai propri coetanei. Se ne ricava dunque una declinazione poco selezionata nel registro linguistico e professionale, che penalizza la crescita delle scienze umane e le
conseguenti pratiche professionali.
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DIDATTICA
Fenomeno e teoria. Insegnamento nelle sue diverse sedi ed espressioni e problemi
connessi. Didattica anche come teoria dell’insegnamento. La Locuzione viene utilizzata in varie associazioni concettuali.
( Hermes 2014 di Piero Crispiani)
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DIDATTICA
Didattica cieca: didattica priva di una visione sistemica e teoricamente argoemtnata
dell’agire insegnativo nelle sue poliedriche manifestazioni (Crispiani)
Didattica cognitivista: didattica che sollecita i processi mentali individuali orientata ai
principi delle scienze cognitive e ad una visione attiva e plastica dell’agire del
pensiero, della mente umana
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Didattica come teoria della cultura. È la teoria di O. Willmann e sulle dinamiche interazioni tra cultura, conscenza, formazione e scuola.
Didattica laboratoriale – azione didattica che si esercita attraverso l’attivazione di
situazioni, sussidi e processi in laboratori, in forma individuale o collettiva e con modalità attive, costruttiviste, esplorative, di ricerca.
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Didattica metacognitiva: azione didattica diretta ed indiretta che sollecita attività di metacognizione, autoregolazione, mentalismo, mediante l’insegnamento, la partecipazione cognitiva, la cooperazione, forme di autoanalisi, autobiografia formativa.
Didattica narrativa: stile didattico ed organizzativo che sollecita l’attività narrativa ed i processi cognitivi diacronici come
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Didattica naturale: azione didattica orientata a modalità procedurali spontanee e legata al
comportamento immediato delle persone.
Didattica per concetti: In E. Damiano è un orientamento epistemologico e didattico collocabile all’intersezione tra l’ Oggetto culturale, il Soggetto in apprendimento e l’Azione didattica.
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Didattica popolare: in p. Crispiani è l’insieme di maestrie professionali, sostenute da
intuizioni elevatamente vissute, inerenti la pratica dell’insegnamento ( organizzazione dei contenuti, l’attenzione agli errori degli
allievi, la sensibile percezione delle difficoltà, la capacità di iterare in modo sempre nuovo le attività didattiche, l’abilità di piegare
linguaggio e materiale alla capacità degli alunni.
( Hermes 2014 di Piero Crispiani)
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EDUCAZIONE
Termine polisemico soprattutto nella letteratura anglofona, direttamente indica l’azione educativa, l’agire educativo mentre, nella riflessione epistemologica, rimanda anche all’azione teorica, quindi alla teoria dell’educazione come studio del fenomeno educativo.
(Hermes 2014 di Piero Crispiani)
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EDUCAZIONE
In ambito latino il termine appare più univoco intorno al significato di azione educativa. In altre prospettive teoriche il termine si correda di significati più selezionati come il training, la mediazione, il sostegno. In Pedagogia clinica l’educazione si declina essenzialmente come relazione di aiuto allo sviluppo.
(Hermes 2014 di Piero Crispiani)
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EDUCAZIONE
La locuzione viene utilizzata in varie associazioni concettuali.
Educazione clinica – Processo di aiuto allo sviluppo della personalità o di sue componenti, mediazione, relazione di aiuto. Aiuto intenzionale, clinico e scientificamente orientato, recato ai processi evolutivi di ciascun individuo, in relazione ai suoi bisogni soggettuali. Educazione diretta o indiretta, inconsapevole o intenzionale, differenziale, compensativa, ecologica, clinica, diagnostica, promozionale, progettata, permanente, decentrata.
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EDUCAZIONE
Educazione differenziale- Educazione che favorisce la realizzazione delle differenze individuali.
Educazione diretta – Azione educativa orientata a soggetti in educazione.
Educazione indiretta- Azione educativa
orientata ad ambienti, sussidi, programmi, prevenzioni, progetti, procedure, testi,
destinati all’educazione.
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Esercitazione…..Alla scuola dell’infanzia Quale Didattica?
Quale educazione?