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Didattica per obiettivi

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Academic year: 2022

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(1)

Didattica per obiettivi

A.A. 2012-2013

(2)

Modello

Conserva, presenta, tratta l’informazione

Non modifica lo scopo (es. Far apprendere), ma il modo con cui lo si raggiunge (attività, risorse, tipi di interazioni fra soggetto e risorse)

E’ MODELLO IN QUANTO…

- Rappresentazione costruita intenzionalmente per uno scopo

- Dispositivo che permette di realizzare simulazioni di processi e previsioni

- Astrazione della realtà resa esplicita tramite un linguaggio

- Esplicitazione di una concettualizzazione.

(3)

Modellizzare

È un processo dinamico ed evolutivo che si sviluppa in tre fasi:

1. l’interpretazione: dipende dalle conoscenze dell’osservatore

2. rappresentazione: l’immagine mentale del sistema diventa l’immagine mentale del modello

3. esternalizzazione: l’immagine diventa visibile e condivisibile attraverso un

linguaggio, un sistema di rappresentazione

(4)

SOGGETTO

OGGETTO

PRODOTTO PROCESSO

MODELLO DEI PROCESSI COGNITIVI SUPERIORI

MODELLO DEI TALENTI PERSONALI

MODELLO DELL'ARRICCHIMENTO

CULTURALE

MODELLO DELLE COMPETENZE

DI BASE

didattica trasmissiva

individualizzazione

standardizzazione degli esiti scolastici interdisciplinarietà

metacognizione

abilità mentali superiori

diverse intelligenze

personalizzazione

concezione esistenzialista

(le opere significative per il soggetto)

concezione essenzialista

(le grandi opere)

SOGGETTO

OGGETTO

PRODOTTO PROCESSO

MODELLO DEI PROCESSI COGNITIVI SUPERIORI

MODELLO DEI TALENTI PERSONALI

MODELLO DELL'ARRICCHIMENTO

CULTURALE

MODELLO DELLE COMPETENZE

DI BASE

didattica trasmissiva

individualizzazione

standardizzazione degli esiti scolastici interdisciplinarietà

metacognizione

abilità mentali superiori

diverse intelligenze

personalizzazione

concezione esistenzialista

(le opere significative per il soggetto)

concezione essenzialista

(le grandi opere)

(5)

Taba e il modello lineare I

H. Taba (1962) individuò dei passaggi che rimandano ad una linearità del processo:

diagnosi dei bisogni,

formulazione degli obiettivi,

selezione dei contenuti,

organizzazione dei contenuti,

(6)

Taba e il modello lineare 2

selezione delle esperienze di apprendimento,

organizzazione delle esperienze di

apprendimento (organizzazione di spazi e tempi, scelta dei mediatori)

determinazione di ciò che si deve valutare

e di come e con che strumenti è possibile

farlo.

(7)

Programmazione per obiettivi

(F. Tessaro)

(8)

Positivo/negativo

L’attenzione è sul prodotto, l’origine

comportamentista è individuabile in Skinner, e poi in Bloom, Gagnè, Bandura

La relazione è deterministica-causale

Risultato finale condiviso che viene chiarito mediante l’uso di tassonomie.

Valutazione “oggettiva” e standard che permettono la confrontabilità, la velocizzazione di procedure.

L’attenzione è centrata sulla performance finale.

(9)

Obiettivo

Descrizione di una performance che gli studenti devono dimostrare

Si esprime attraverso parole che non permettono molte interpretazioni: scrivere, selezionare, risolvere, costruire, riconoscere...

Per valutare il conseguimento di un obiettivo bisogna chiarire la

Performance

Condizioni in cui si deve realizzare (su che cosa agisce?)

Criterio (l’abilità con cui farlo: velocità, precisione, standard accettabile)

(10)

La performance

chiaramente definita

Capire i principi della compravendita

Essere in grado di elencare le ossa del corpo.

Apprezzare l’abilità degli altri e

comportarsi da spettatore intelligente.

Essere in grado di interiorizzare le tragedie di Shakespeare.

Essere in grado di descrivere le

indicazioni per l’uso di un pacemaker.

(11)

Individuare gli obiettivi

Partire da una attività, un argomento che si considera utile per quella classe.

Analisi dei contenuti.

Scelta degli obiettivi.

Individuazione del metodo.

Analisi di fattibilità e di coerenza con gli obiettivi determinati nei programmi

ministeriali.

Definizione degli obiettivi.

(12)

Per riflettere sul linguaggio in uso nella scuola

FASE 2

Obiettivi: •Descrivere, sul campo, in modo scientifico, attraverso schede, alberi, arbusti ed erbe in base alle loro caratteristiche macroscopiche

•Consapevolezza di ciò che si è appreso e non, così da porre

domande di chiarimento o di approfondimento agli esperti (come si rende visibile?)

•Capacità di osservazione per cogliere analogie e differenze

•Considerare l’ambiente naturale (montano) non come una realtà museale ma come una realtà a disposizione dell’uomo che deve essere utilizzata ma anche amata e rispettata

•Comprendere l’importanza della presenza di ogni specie arborea per la salvaguardia del territorio e dell’ambiente

FASE 3 Obiettivi:

•Ordinare e dare un senso al materiale raccolto

•Cooperare in piccoli gruppi per la produzione si schede botaniche (attività)

•Sintetizzare e trarre conclusioni sul percorso fatto

(13)

Secondo esempio su cui riflettere

Finalità: sviluppo del senso di appartenenza e per lo sviluppo di un comportamento consapevole e responsabile delle

persone

Obiettivi e strategie (non vanno inserite in un unico elenco, non corretta definizione degli obiettivi) 1. Leggere il paesaggio alla luce delle attività legate alla

presenza dell'uomo

2. Recuperare il significato delle attività tradizionali

3. Acquisire tecniche e metodologie di rilevamento del

territorio, di censimento faunistico e di rilievo vegetazionale 4. Formulare ipotesi di valorizzazione, salvaguardia ed

eventuale utilizzo delle zone prese in esame

5. Approfondire il concetto di sviluppo sostenibile ed ecocompatibilità

6. Progettare ed elaborare un sentiero natura in cui vengono illustrati gli argomenti trattati

7. Comprendere l'importanza del ruolo della Comunità

Montana come ente di ricerca, tutela e valorizzazione delle risorse del territorio coinvolte nei confronti dell’ambiente.

(14)

Esercitazione: costruire la valutazione di un obiettivo specifico

Performance.

Condizioni.

Criterio.

(15)

Come pensare agli

obiettivi?

(16)

Definire l’obiettivo

Patrizia Magnoler

(17)

La tassonomia di Bloom

La tassonomia segue il principio della

complessità crescente. Si ispira anche ad un principio psicologico dello

sviluppo dell’apprendimento.

Tassonomia cognitiva, affettiva e

psicomotoria organizzata, per ciascuna area, in 6 macrocategorie

(18)

Tassonomia1:

Conoscenza

Capacità di richiamare alla memoria dei fatti particolari e generali, dei metodi e dei processi, oppure un modello, una struttura, un ordine.

Es. conoscenza di dati, persone, luoghi

Conoscenza di teorie

Conoscenza di metodi per ottenere dei dati….

(19)

Tassonomia2:

Comprensione

È il livello più elementare del “capire”.

L’alunno è in grado di comprendere ciò che viene comunicato senza

stabilire necessariamente un rapporto tra questo materiale e un altro, oppure di cogliere tutto il significato.

Es. sa ripetere quanto appena

ascoltato

(20)

Tassonomia3:

Applicazione

Utilizzazione delle rappresentazioni astratte in casi particolari e concreti.

Queste rappresentazioni possono prendere la forma sia di idee generali, di regole di procedimento, o di metodi largamente diffusi, di teorie da applicare.

Es. saper applicare in modo appropriato teorie per spiegare un fenomeno

(21)

Tassonomia4-5: Analisi e sintesi

Analisi. Separazione degli elementi e delle parti costitutive di una comunicazione in modo da

rendere chiara la gerarchia relativa delle idee e/o dei rapporti fra le idee espresse.

Sintesi. Riunione delle parti per formare un tutto che precedentemente non esisteva, dotato di

significato.

Es. individuazione di elementi e delle relazioni (analisi)

Individuazione di principi di organizzazione (analisi)

Elaborazione di una quadro delle relazioni (sintesi).

(22)

Tassonomia6: Valutazione

Formulazione dei giudizi sul valore del materiale e dei metodi utilizzati per uno scopo preciso. Utilizzazione di criteri per la formulazione del giudizio.

Es. valutare una comunicazione in rapporto al rigore, alla coerenza.

(23)

Tassonomia: alcune riflessioni

Induce una chiarificazione degli obiettivi e una loro organizzazione però, se diventa un puro esercizio tecnico, si trasforma in un

riduzionismo del processo di costruzione del sapere. Ogni elemento non può essere visto come isolato (riduzione) ma come facente parte di un sistema.

La tassonomia non era stata individuata per suggerire una gerarchizzazione nella

progettazione ma per sostenere l’analisi del compito.

Patrizia Magnoler

(24)

Attività, Metodi, Tempi, Risorse, Valutazione

Patrizia Magnoler

3 livelli nella didattica per obiettivi

(25)

Patrizia Magnoler

FINALITA’

(26)

Per ricordare…. Unità Didattica

“parte di programmazione a logica

puramente sequenziale. Consta di una serie di eventi didattici (lezioni,

esercitazioni, verifiche...) e la sua

articolazione è scandita in: prerequisiti, analisi e stesura di obiettivi disciplinari, scelta e organizzazione degli eventi

didattici, metodologia, strategie,

strumenti, tempificazione, verifica e valutazione.” (R. Crosio[1]).

[1] Roberto Crosio, corso SSIS di Torino La didattica breve e la didattica modulare

Patrizia Magnoler

(27)

Le Unità di

Apprendimen

to

(28)

COSA SONO LE UdA

Sono eventi nel senso “vedono” il dispiegarsi dell’attività educativa: si configurano come progettazione a maglie larghe. Le

specificazioni nascono in itinere dall’interazione fra docente e studente, soprattutto centrate

sulle strategie che favoriscono l’apprendere;

Non definiscono una precisa metodologia per la progettazione ma stimolano l’utilizzo di diverse modalità progettuali (programmazione per

concetti, per progetti, per obiettivi) a seconda dello scopo;

Sono occasioni di apprendimento in quanto

permettono forti percorsi di personalizzazione.

L’esperienza è il mediatore iniziale.

(29)

UNITÀ DI APPRENDIMENTO

Sono costituite dalla progettazione di 1) uno o più obiettivi formativi tra loro

integrati

2) dalle attività educative e didattiche unitarie, dai metodi, dalle soluzioni organizzative

3) dalle modalità con cui verificare sia i livelli delle conoscenze e delle abilità acquisite, sia se e quando tali conoscenze e abilità si siano trasformate in competenze.

(30)

Compito di apprendimento :

Unitario

È uguale per tutti. La personalizzazione è nell’acquisizione delle conoscenze,

delle abilità, dei comportamenti utili alla concretizzazione dell’intero. Definito

anche intero prassico.

Il compito unitario costituisce l’intero di apprendimento ossia un compito di vita reale, tratto da prassi reali, sensate e compiute, ciascuna con un proprio fine.

Il compito unitario può essere

identificato anche all’interno di mondi

culturali

(31)

OBIETTIVI FORMATIVI 1

Si distinguono dagli Obiettivi Didattici in quanto sono interni, inerenti ad un intero prassico, non esistono mai isolati, astratti, fine a se stessi. Non debbono essere

proposti secondo un ordine epistemologico ma secondo un ordine psicologico (dalle

Indicazioni: l’ordine epistemologico di presentazione delle conoscenze e delle abilità che costituiscono gli obiettivi

specifici di apprendimento non va confuso con il loro ordine di svolgimento

psicologico e didattico con gli allievi )

(32)

Relazione fra OD e OF

L’Obiettivi Formativi ha il compito di identificare il compito unitario, lo sfondo e l’orizzonte da cui partire e ritornare;

gli Obiettivi Didattici si presentano invece come le sue articolazioni

interne, a questo punto sensate,

perciò formative.

(33)

Didattica per concetti

A.A. 2012-2013

(34)

Deve costituire una occasione di confronto fra pari.

Diviene modalità di arricchimento di pensiero e ristrutturazione.

Avvia una riflessione e ristrutturazione del pensiero soggettivo.

Permette di definire la conoscenza di una comunità in relazione ad un

concetto.

Effetti desiderati della CC

(35)

Si tratta di sostenere l’interlocutore nel

proprio discorso in modo tale che possa

riformulare,

chiarire,

ristrutturare,

modificare

quanto già affermato senza che l’intervistatore aggiunga nulla di

personale (proprie opinioni, giudizi, ecc.)

Le domande e il

rispecchiamento

(36)

Costituiscono gli elementi fondamentali per conoscere.

La disciplina scientifica è caratterizzata da un ordine interno che lega i concetti (struttura concettuale).

Diverse tipologie di concetti: oggetti, eventi, astratti.

Consentono il ragionamento, le categorizzazioni…

L’importanza dei concetti

(37)

Valorizza la conoscenza esistente

Scoperta delle teorie ingenue

Rappresentazione con mappe

Individuazione dell’evento critico.

Predisposizione di una rete di interventi (RC)

La valutazione

Caratteristiche della didattica

per concetti

(38)
(39)

Mappa concettuale (MC)

Colloquio clinico

matrice cognitiva (MC)

Individuazione del percorso da

sviluppare: la rete concettuale (RT)

Esperienza critica

Valutazione

Tappe

(40)

Confontate la Mappa concettuale

con la Matrice Cognitiva proposta e identificate dei concetti che

vorreste sviluppare

Progettate un Blocco delle Rete Concettuale partendo da

esperienze dei soggetti. Lo scopo è di mettere in crisi misconoscenze o concetti non definiti.

Progettare

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