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STORIA DELLA TELEVISIONE

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(1)

TEORIA E TECNICA DEL LINGUAGGIO RADIOTELEVISIVO A.A. 2010/2011

STORIA DELLA TELEVISIONE

G.Trapanese

(2)

Nei primi del ‘900 il cinema era il leader dello spettacolo nello spazio pubblico.

Dal grande al piccolo schermo

Nel 1927 si passa al Cinema sonoro (24 fotogrammi al

secondo)

1895:

prime proiezioni

cinematografiche in pubblico dei fratelli Lumière al Gran Cafè di Parigi

Dal

Cinema Muto (16 fotogrammi al

secondo)

Infine si arriva alla TV

(25 fotogrammi al secondo)

(3)

Esperimenti di trasmissione

Anni ’30:

molti Paesi svilupparono tecniche di trasmissione televisiva

Dopo il 1945:

si torna a parlare di radiovisione (per intendere la televisione “primitiva”)

Tra il 1936 e il 1939:

in Germania, Inghilterra e Stati Uniti iniziarono alcune trasmissioni, ma con la Guerra Mondiale ci fu un periodo di stasi

Tra il 1948 e il 1952:

negli Stati Uniti c’è il decollo della

televisione con successi e fenomeni di costume mai conosciuti prima e così originali tanto che si crea un modello televisivo proprio: la tv

all’americana.

(4)

TV all’americana

Il modello si fonda sulla competizione tra più network, finanziate dagli investitori pubblicitari e gratuite per lo spettatore.

Programmi: basati sull’intrattenimento

Generi televisivi: quiz and game show, spettacoli di varietà,

fiction seriali.

Programmi: di informazione

Generi televisivi: notiziari, programmi di

approfondimento condotti da anchorman, inserti su

spettacolo/sport/politica Programmi culturali o di impronta pedagogica si svilupperanno a

partire dagli anni ’60 solo sulla TV via CAVO

(5)

TV all’europea

Il modello ha caratteristiche di monopolio e di servizio pubblico

Programmi: con funzione pedagogica

Generi televisivi: notiziari, romanzi sceneggiati, opere teatrali e letterarie, rubriche

culturali, rotocalchi di

approfondimento, pochi giochi e varietà

L’offerta televisiva è limitata e senza concorrenza, in bianco e nero su un solo canale disponibile in un numero ristretto di ore.

Nel palinsesto (parola greca= “raschiato più volte”) ogni serata era dedicata ad un genere differente.

Di interesse per i dirigenti delle tv europee erano il gradimento delle proprie trasmissioni e la qualità dei programmi.

(6)

La tv in Italia

Il

3 gennaio 1954

nasce la TELEVISIONE ITALIANA

“La Rai, Radio Televisione italiana, inizia oggi il suo regolare servizio di trasmissioni

televisive. Le maggiori trasmissioni dell’odierno programma sono: ore 11.00 Telecronaca dell’inaugurazione degli studi

di Milano e dei trasmettitori

di Torino e di Roma; ore 15.45 Pomeriggio sportivo; ore 17.30 Le miserie del Signor

Travet film diretto da Mario Soldati”

(Fulvia Colombo, “prima sig.na Buonasera”, 3 gennaio 1954)

(7)

Programmazione del 3 gennaio 1954

Ore 11.00: Cerimonia di inaugurazione

Ore 14.30: Arrivi e partenze (con Armando Pizzo e Mike Buongiorno, regia di Antonello Falqui)

Ore 14.45: Cortometraggio

Ore 15.00: Orchestra delle quindici (musica leggera, presenta Febo Conti, regia Eros Macchi)

0re 15.45: Pomeriggio sportivo (ripresa in diretta di un avvenimento) Ore 17.45: Le miserie del signor Travet (film di Mario Soldati) Ore 19.00: Le Avventure dell’arte: Giambattista Tiepolo, a cura di

Antonio Morassi

Ore 20.45: Telegiornale

Ore 21.15: Teleclub (curiosità culturali e varie presentate da <<note personalità>>)

Ore 21.15: L’Osteria della Posta di Carlo Goldoni (in diretta) Ore 22.15: Settenote (Virgilio Rientro presenta musica leggera)

Ore 23.15: La Domenica Sportiva: risultati, cronache filmate e commenti sui principali avvenimenti della giornata

(8)

Primi effetti sociali

della nascita della tv e…

“ Da qualche mese, nella vita dei piccoli paesi della risaia vercellese, è entrato un elemento nuovo: la televisione, e si può già dire che essa incida sul costume

paesano più di quanto non abbia fatto in tanti anni il cinema. Infatti, nei paesi dove esiste una sala cinematografica gli spettacoli sono saltuari o limitati ai giorni festivi, e assistervi assume un carattere di eccezionalità. Invece la televisione c’è tutte le sere,e vi si assiste in un ambiente tradizionale e tipico della vita paesana: l’osteria; e non c’è da pagare lo spettacolo, ma solo la consumazione, che poi non è dappertutto obbligatoria […]. I quattro locali

pubblici di Lignina (paese di 1350 abitanti, nella quasi totalità braccianti) hanno messo uno dopo l’altro la televisione. Al circolo ENAL di Ronsecco (1700 abitanti, braccianti e salariati agricoli) alla sera, da quando c’è la televisione, la sala è tanto piena che hanno dovuto mettere un cartello: si prega di lasciare libero il passaggio fra i tavolini. Mentre nella vita delle nostre città la televisione ha ancora un peso irrilevante, nella vita paesana si può già dire che essa eserciti un’influenza sulle abitudini sociali: e, al contrario di quanto può parere a prima vista, la sua fortuna si adatta particolarmente ad una situazione di povertà e isolamento, dove altri svaghi sono inaccessibili e le possibilità di spostamento limitate”.

Italo Calvino, La televisione in risaia, “Il Contemporaneo”, 1954

(9)

…successivamente i secondi effetti.

Se nei primi anni della avvento della televisione in Italia, paese ancora

agricolo-comunitario, la gente si riuniva nelle piazze, nei bar, nei cinema, nei teatri per assistere alla programmazione; successivamente, in pieno boom economico (fine anni

’50), iniziò la tendenza all’acquisto del proprio apparecchio televisivo da

mettere in casa.

(10)

Spettatori in numeri

1954

: 24.000 abbonati

Fine 1954

: 90.000 abbonati

1964

: più di 5 milioni di abbonati

La TV è una sorta di grande orologio che scandisce, attraverso i suoi ritmi, i suoi appuntamenti, le abitudini di ascolto condivise dall’intera popolazione e favorisce una sorta di unificazione all’interno di un tessuto sociale che non disdegna di rivelare le sue trame…rispecchia i mutamenti della società dopo

aver alimentato le condizioni di questi mutamenti.

Aldo Grasso, Storia della Televisione Italiana, Garzanti, Milano, 1992

(11)

Periodi della Tv Italiana

1) PALEO-TELEVISIONE o TV delle ORIGINI: monopolio RAI con una mission ad impronta pedagogizzante con intenti di istruire ed educare le masse

2) NEO-TELEVISIONE (Umberto Eco, 1983): televisione confidenziale, autoreferenziale, ludica; si afferma durante gli anni ’80 periodo del

duopolio Rai-Fininvest; il pubblico è targettizzato a seconda dell’offerta 3) TV- TEMATICA: si afferma con l’avvento della tv digitale satellitare e

terrestre a partire dagli anni ’90; offerta di nicchia per un pubblico medio- alto; è la tv della convergenza con altri media come il computer e Internet

Aldo Grasso, op.cit., Garzanti, Milano, 1992

(12)

PALEO-TELEVISIONE

1954-1975 1954-1975

• Progetto formativo, comunicativo, a caratteri pedagogici e educativi

• Funzioni dell’emittenza pubblica erano di servizio sociale e di divulgazione culturale

• Rapporto paternalistico-didascalico con il telespettatore

• Palinsesto rigido, imperniato sulla separazione tra generi nettamente definiti (informazione, cultura, spettacolo)

Programmi: Lascia o Raddoppia?, Campanile Sera, Non è mai troppo tardi con il Maestro Manzi,

(13)

Il caso

“Lascia o raddoppia?”

Prima puntata 26 novembre 1955

Conduttore Mike Bongiorno, un giovane che il giovedì sera comincia a porre domande ai concorrenti in studio sotto forma di quiz

Funzione: impriniting pedagogizzante Effetti nella società: ha permesso l’elevazione dell’obbligo scolastico e

la riforma della scuola media inferiore (1962) Mike e Lascia o raddoppia? 2 icone della tv delle origini

Aldo Grasso, op.cit., Garzanti, Milano, 1992

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Il caso

“Non è mai troppo tardi”

Prima puntata 15 aprile 1960

Conduttore: Maestro Alberto Manzi, con gessetti, sguardo severo ma comprensivo ha alfabetizzato generazioni di italiani insegnando a “leggere, scrivere e far di conto”

Funzione: programma di educazione popolare a cura della pubblica istruzione

Effetti nella società: in quegli anni circa 35.000 italiani superarono l’esame di V elementare grazie ai suoi insegnamenti; è uno dei personaggi che ha unificato linguisticamente penisola

(15)

La programmazione RAI nel 1957 - Domenica 3 febbraio

Ore 10.15 La domenica degli agricoltori Ore 11.00 La Santa Messa

Ore 11.30 Itinerari, documentario sulla Terra Santa Ore 15.00 Pomeriggio Sportivo

Ore 17.15 Ho ucciso tuo fratello, film di Maria Schell Ore 20.00 Notizie sportive e Tg

Ore 20.50 Carosello

Ore 21.00 Primo applauso (aspiranti alla ribalta, con Enzo Tortora)

Ore 22.45 Album Tv (scorribanda attraverso i personaggi televisivi degli ultimi 12 mesi)*

Ore 23.35 Cineselezione

La TELEVISIONE parla della TELEVISIONE

* Dopo appena 3 anni di vita la tv già ripropone se stessa: si è arrivati a intuire il potenziale della METATELEVISIONE

(16)

CAROSELLO

Primo grande periodo nella storia della pubblicità televisiva

italiana

Nasce nel periodo della Paleotelevisione 3 gennaio 1957

Rubrica in onda ogni giorno alle ore 20.50 dopo il

telegiornale della sera sulla RAI

(17)

CAROSELLO

Carosello prende avvio sull’unica rete televisiva Nazionale.

L’origine etimologica del termine, scelto in quanto alludeva a qualcosa di rotondo, deriva

da un gioco con la palla introdotto a Napoli nel XV e XVI secolo o da salvadanai di forma

sferica: i “carusielli”

Attraverso più di 4000 slogan ha costruito un linguaggio innovativo e tipicamente italiano di

fare pubblicità

(18)

CAROSELLO

Carosello si rivela uno strumento in grado di catturare l’attenzione di grandi e piccoli

Nasce perché il pubblico stava crescendo, sia numericamente che da un punto di vista generazionale, e permette di trasformare la TV,

oggetto di consumo occasionale, collettivo e limitato, in un medium domestico di massa

Quando nasce Carosello la RAI conta 5494 dipendenti, trasmette 2000 ore di TV l’anno: è già una grande azienda

anche se non fa ancora notizia sui giornali

Perché nasce Carosello?

(19)

CAROSELLO

Carosello risulta figlio di più padri:

Giovanni Fiore, direttore commerciale della SIPRA Aldo Da Col, direttore generale della SIPRA

Riccardo Ricas, funzionario della SIPRA Gino Sinopoli, condirettore della SACIS*

Mario Severati, direttore generale della SACIS Vittorio Cravetto, dirigente RAI addetto al varietà

Carosello si basava su una serie di regole precise stabilite in un regolamento interno della SACIS

*SACIS: società per azioni commerciali iniziative Spettacolo, azienda consociata della RAI che gestisce la produzione degli spot pubblicitari che vengono trasmessi sulle reti televisive e radiofoniche dell’emittente pubblica.

(20)

CAROSELLO

PEZZO

di 1 min e 45 sec propone uno

spettacolino

Ogni pubblicità del Carosello era composto da un siparietto contenente un filmato suddiviso in 2 parti

CODINO di 30 sec

parte vera e propria della pubblicità

Fu sostituito dopo gli anni ’70 da TELECOMUNICATI di un minuto e negli anni ’80 dagli SPOT più brevi.

(21)

CAROSELLO

Le regole di CAROSELLO/1

1. Il nome del prodotto reclamizzato può essere reso visibile solo 6 volte

2. Nessun pezzo può andare in onda per più di una volta

3. Devono essere escluse opere che “presentino la disonestà, il vizio o il delitto in maniera atta a suscitare compiacenza o

imitazione” o che risultassero “volutamente volgari, truci, ripugnanti, terrificanti”. La presentazione di storie

poliziesche è consentita “a condizione che il reato non sia riprodotto con eccessivi particolari tecnici o raccapriccianti e che ne derivi una pronta condanna”

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CAROSELLO

Le regole di CAROSELLO/2

4. Non si devono presentare con compiacimento vicende di adulterio e “deve in ogni caso essere posto in rilievo che le relazioni adulterine costituiscono una grave colpa”

5. Le relazioni sessuali non devono eccitare, le scene erotiche sono proibite e persino i baci devono essere rappresentati con discrezione e senza indurre a morbose esaltazioni

6. Tra le regole non esplicitamente scritte: non si possono pronunciare termini come sudore, forfora, depilazione, deodorante e così via, non si possono pubblicizzare indumenti intimi

(23)

1975/76

Rottura del monopolio pubblico e arrivo dell’emittenza privata

1975:

la legge n° 103 ribadisce il MONOPOLIO della RAI, ma il controllo dell’azienda passa dal GOVERNO al PARLAMENTO, viene introdotto un terzo telegiornale e una terza rete che si va ad affiancare alla prima rete (1954) e alla seconda (1962)

1976:

sent. C.C. n° 202 dichiara il monopolio pubblico ancora

legittimo per quanto riguarda le trasmissioni RTV a livello

nazionale, ma afferma il principio della LIBERTA’ di IMPRESA

radiotelevisiva a livello locale.

NASCE la NEO-TELEVISIONE

(24)

NEO-TELEVISIONE

-Periodo del Duopolio- -Periodo del Duopolio-

Nascono tante emittenti private con programmazioni minime legate soprattutto alla

commercializzazione di prodotti (es. vendite e aste).

La RAI

- amplia e rafforza la sua offerta (più programmi nei 3 canali)

- adotta nel 1977 il colore (10 anni dopo gli altri paesi

europei)

Ambito privato Ambito pubblico

Negli anni ’80 sorgono circuiti nazionali efficienti di tv

private commerciali (Fininvest)

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NEO-TELEVISIONE

1976-1990 1976-1990

• La programmazione si fonda prevalentemente sull’intrattenimento.

Genere che tende ad inglobare gli altri generi (informazione e cultura)

• Formato generalista: con programmi, argomenti e contenuti rivolti a tutte le età e a tutte le categorie sociali che si pensa siano graditi alla generalità Degli spettatori

• Aumento delle ore di trasmissione che vengono frammentate da spezzoni pubblicitari

• 1986 nasce l’Auditel (società che si occupa della misurazione quantitativa degli indici d’ascolto)

• Si sviluppa lo ‘zapping’ grazie all’invenzione del telecomando

• L’offerta televisiva cambia e diventa un continuo fluire di elementi narrativi.

Nasce quello che Raymond Williams chiama FLUSSO TELEVISIVO.

(26)

Strategie della NEO-TELEVISIONE

1) GIOCARE SUL SICURO – usare formule, programmi o format che sono già consolidati in altri paesi

2) FARE SPETTACOLO – i programmi devono intrattenere la spettatore divertendolo o ponendolo di fronte ai drammi della vita, alle tragedie 3) RIFLETTERE I VALORI MEDI della SOCIETA’ – tv dei buoni

sentimenti

4) RICONOSCIBILITA’ – creare l’identità di rete attraverso gli stessi personaggi e programmi

5) GIOCARE sugli ERRORI degli ALTRI – soprattutto nelle logiche di programmazione

6) TUTELARE il PRIME TIME – fascia oraria di massimo ascolto

(20.30-22.30) all’interno della quale viene messa molta pubblicità, utile alla fidelizzazione e alla creazione dell’immagine di rete

(27)

Tre ondate della NEO-TELEVISIONE

Enrico Menduni, I linguaggi della Radio e della Televisione, Laterza, Bari-Roma, 2002 Enrico Menduni, I linguaggi della Radio e della Televisione, Laterza, Bari-Roma, 2002

A) 1976-1980:

funzione associativa, unità nazionale, generi che mettessero d’accordo tutti.

CONTENITORE (Buona Domenica, Domenica in)

TALK SHOW (Bontà Loro)

FICTION (serie USA e latino-americane come Dallas, Dynasty, Happy Days)

ASTE, TELEVENDITE, TELEPROMOZIONI

- analisi dei generi-

B) Anni ’80:

rapporto diretto con il pubblico nuovo ruolo dei conduttori CINEMA

INTRATTENIMENTO: (quiz e giochi a premi come Il pranzo è servito, OK il prezzo è giusto, La ruota della fortuna)

con contaminazione di altri generi – sportainment, edutainment, infotainment – (Quark, Il processo del Lunedì, Film Dossier)

C) Fine ’80- inizi 2000:

la TV mette in scena la verità e la realtà TV VERITA’ (Chi l’ha visto?, Telefono Giallo)

REALITY SHOW (Grande Fratello) e SOAP OPERAS (italiane Un posto al sole, Vivere)

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Il caso “Bontà Loro”

Prima puntata 18 ottobre 1976 Conduttore Maurizio Costanzo

Primo talk show italiano realizzato con un budget ridottissimo ed elementi scenografici scarni

Effetti nella società: si apre l’era dei salotti di discussione televisivi

Tanti nomi noti hanno partecipato al programma: Umberto Agnelli, Marcello Mastroianni, Alberto Lattuada, Goffredo Parise, Alberto Bevilacqua, Tina

Anselmi, Lina Wertmüller…

(29)

Il caso “Happy Days”

Prima puntata 12 agosto 1977

Sitcom ambientata negli anni ’50 in una provincia americana, con protagonisti Tre bravi ragazzi Richie Cunningam, Potsie Weber, Ralph Malph, la famiglia Cunningam e l’amico ribelle Arthur Fonzarelli detto Fonzie

Effetti nella società: i giovani iniziano a vestire come Fonzie con giacca di pelle, stivali a punta e si esprimono attraverso i suoi gesti e il suo gergo (schioccare di dita e ripetitivo “hey!”)

Da qui prendono il via altri spin off Laverne e Shirley, Mork e Mindy e Jenny e Cachi

(30)

Il caso

“Il pranzo è servito”

Prima puntata 13 settembre 1982 alle ore 12.40

Gioco a premi condotto da Corrado Mantoni poi Claudio Lippi e infine Davide Mengacci

Funzione: si propone come modello di quiz alla portata del grande pubblico, con domande facili e giochini semplici, accomodati dal conduttore che assegna vincite modeste a chi riesce a completare un tabellone (che rappresenta un pranzo completo) scoprendo le giuste caselle.

(31)

Il caso “Quark”

Prima puntata 18 marzo 1981

Rubrica a carattere scientifico condotta da Piero Angela la più longeva della trasmissioni scientifiche italiane

Effetti nella società: produce divulgazione scientifica attraverso l’intento didascalico della tradizione televisiva; la scienza e la tecnica diventano alla portata di tutti

Propone agli spettatori I “viaggi nella scienza” costituiti in buona parte da filmati della BBC introdotti con chiarezza e semplicità dal conduttore in uno studio scarno

Negli anni il programma ha dato vita a rubriche-satellite e ad edizioni sempre innovative e al passo con i tempi

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Il caso

“Chi l’ha visto?”

Prima puntata 18 marzo 1989

Programma d’attualità condotto da Donatella Raffai e Paolo Guzzanti,

Alessandra Graziottin, Luigi De Majo, Giovanna Milella, Marcella De Palma, Daniela Poggi

Effetti nella società: nei primi anni venne accusato di ledere la privacy e di sfruttare il disagio di alcune persone in difficoltà economiche, familiari, personali

Dedicato alle persone scomparse, ai rapimenti, alle sparizioni spontanee, alle fughe preparate. Vengono contattati i familiari e chiesto l’aiuto del pubblico per il ritrovamento

(33)

Il caso

“Il Grande Fratello”

Prima puntata 14 settembre 2000

Reality Show, dal format “Big Brother” olandese prodotto dalla Endemol Italia e condotto da Daria Bignardi, poi Barbara D’Urso, in fine Alessia Marcuzzi

tutte e tre con Marco Liorni

E’ un format al limite tra un voyeristico reality, un game show giocato al ritmo

di nomination ed eliminazioni e un talk show destinato a far diventare gossip

gli avvenimenti all’interno della Casa

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Il caso

“Un posto al sole”

Prima puntata 21 ottobre 1996

Serial prodotto da Grundy production Australia con format e Centro di Produzione RAI di Napoli

Setting urbano, modello degli affari e della classe media partenopea, soap opera che dura da 10 anni, predomina il dialogo tra gli attori, vi è una ridondanza degli elementi informativi da parte dei personaggi i quali raccontano le loro storie felici e/o drammatiche

(35)

TV tematica TV tematica

Tv tematica o di Narrowcasting:

forma di televisione non generalista di solito a pagamento

Questa tipologia televisiva inaugura la terza era nella storia

della tv italiana

Presenta un’offerta di nicchia per un pubblico medio-alto

Si sviluppa parallelamente alla tv generalista ma non

la soppianta

(36)

TV tematica TV tematica

offerti da società che ne propongono uno, due, al

massimo tre

Broadcasting VS narrowcasting

offre un bouquet assortito di canali che soddisfano esigenze particolareggiate

dei clienti

CANALI via Etere TV via cavo/satellite

Finanziati da

investitori pubblicitari Finanziata da

clienti-consumatori (abbonamenti)

Target: generalista (la famiglia) Target: segmentato (il singolo)

(37)

Pay Tv e Pay per view Pay Tv e Pay per view

Pay Tv:

Pay Tv:

denominazione di ogni emittente che fornisce la propria denominazione di ogni emittente che fornisce la propria programmazione solo in base alla sottoscrizione di uno specifico programmazione solo in base alla sottoscrizione di uno specifico

abbonamento. Può essere diffusa attraverso tutti i mezzi di trasmissione del abbonamento. Può essere diffusa attraverso tutti i mezzi di trasmissione del

segnale televisivo. Il segnale, solo per essere ricevuto dagli abbonati, segnale televisivo. Il segnale, solo per essere ricevuto dagli abbonati, viene criptato al momento dell’emissione, decodificato e reso visibile tramite viene criptato al momento dell’emissione, decodificato e reso visibile tramite

un’apposita apparecchiatura collegata al televisore (decoder) un’apposita apparecchiatura collegata al televisore (decoder)

Pay per view:

Pay per view:

denominazione di un tipo di programmazione denominazione di un tipo di programmazione televisiva in cui la spesa è proporzionata al consumo: l’utente paga solo gli televisiva in cui la spesa è proporzionata al consumo: l’utente paga solo gli

spettacoli che sceglie di vedere.…l’utente sceglie in un catalogo i film, spettacoli che sceglie di vedere.…l’utente sceglie in un catalogo i film, i documentari o gli avvenimenti sportivi a cui è interessato e le richiede i documentari o gli avvenimenti sportivi a cui è interessato e le richiede con una telefonata…evoluzione del pay per view è la video on demand (con con una telefonata…evoluzione del pay per view è la video on demand (con l’ausilio delle tecnologie informatiche, l’utente può scegliere direttamente dal l’ausilio delle tecnologie informatiche, l’utente può scegliere direttamente dal video il programma desiderato attraverso appositi menù e il telecomando).

video il programma desiderato attraverso appositi menù e il telecomando).

Aldo Grasso, op.cit., Garzanti, Milano, 1992

(38)

Tv a pagamento in Italia Tv a pagamento in Italia

Ritardo dell’avvento delle tv a pagamento rispetto ad altri paesi europei e USA

Principali cause

duopolio Rai-Mediaset con concentrazione delle risorse impedimenti nello sviluppo

delle tecnologie via cavo e via satellite

(39)

Tv a pagamento in USA Tv a pagamento in USA

Il cavo si afferma già negli anni ‘60. In ogni città “cable operators”

(gestori di tv via cavo) offrono in abbonamento, la ricezione di canali

specializzati oltre alla ritrasmissione dei network televisivi già ricevibili via etere.

Il pacchetto di canali (bouquet) ha un affollamento pubblicitario ridotto rispetto ai network e permette di seguire molti interessi specializzati

(canali di cinema, sport, informazione, hobby) detti canali tematici.

I satelliti per le TLC permettono alle reti via cavo locali di collegarsi agevolmente fra loro per scambiarsi programmi.

(40)

Tv a pagamento in Europa Tv a pagamento in Europa

Dagli anni ’70 si sviluppa una doppia tendenza:

TV pubblica:

trasmette via etere

TV privata:

trasmette via cavo e satellite

(41)

Tv a pagamento italiane Tv a pagamento italiane

- Cenni storici- - Cenni storici-

Prime tv a pagamento anni ’90 (Telepiù poi Stream)

1997: diventa operativo il primo satellite digitale con copertura nazionale (Hot Bird II del Consorzio della poste europee Eutelsat)

L. n° 249/1997: liberalizza i servizi di Telecomunicazione e anche la Tv via cavo e via satellite

Oggi ci sono più di 3 milioni di antenne satellitari mentre la

ricezione via cavo è limitata ad alcune città o società private

(Fastweb a Milano, Torino, Genova, Bologna, Roma e altre

più piccole ad es. Civitanova)

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