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Relazione semestrale al 30 giugno 2016 del Fondo Comune di Investimento Mobiliare Aperto Armonizzato denominato BancoPosta Obbligazionario Italia

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Relazione semestrale al 30 giugno 2016

del Fondo Comune di Investimento Mobiliare Aperto Armonizzato

denominato

“BancoPosta Obbligazionario Italia Dicembre 2019 ” istituito e gestito da

BancoPosta Fondi S.p.A. SGR

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INDICE

Relazione Semestrale al 30 giugno 2016

del Fondo Comune di Investimento Mobiliare Aperto Armonizzato BancoPosta Obbligazionario Italia Dicembre 2019

istituito e gestito da BancoPosta Fondi S.p.A. SGR

Nota Illustrativa

Premessa

Considerazioni generali Mercati

Prospettive Regime di tassazione

Fondo BancoPosta Obbligazionario Italia Dicembre 2019

Situazione Patrimoniale del Fondo

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Premessa

La Relazione Semestrale del fondo al 30 giugno 2016 (ultimo giorno di borsa italiana aperta del I semestre 2016) istituito e gestito da BancoPosta Fondi S.p.A. SGR, è stata redatta in conformità alle disposizioni emanate dalla Banca d’Italia con Regolamento del 19 gennaio 2015. La Relazione Semestrale si compone di una Situazione Patrimoniale accompagnata da una Nota Illustrativa che fornisce, tra l’altro, indicazioni sia sulla politica di investimento seguita nella gestione del patrimonio del fondo nel corso del semestre, sia sulle prospettive di investimento. Poste Italiane S.p.A. – Patrimonio BancoPosta, società controllante di BancoPosta Fondi S.p.A. SGR, rappresenta il Collocatore delle quote del fondo comune di investimento illustrato nella presente Relazione Semestrale.

Considerazioni generali

Nel primo semestre del 2016 la crescita globale ha proseguito a velocità limitata ma ha perso progressivamente slancio a seguito del rallentamento delle economie emergenti, legato al crollo dei prezzi delle materie prime. Le principali macro aree hanno tenuto il passo, con l’eccezione del Giappone. L’orientamento delle politiche monetarie si è mantenuto espansivo, anche oltre le attese, mentre l’impostazione delle politiche fiscali ha assunto un tono progressivamente meno restrittivo. Le previsioni del Fondo Monetario Internazionale (World Economic Outlook, aprile 2015) collocano la crescita globale per fine 2016 al 3,2% e per fine 2017 al 3,5%, quindi in ribasso rispetto alle previsioni di gennaio, ancora trainata dai paesi emergenti (4,1% nel 2016 e 4,6% nel 2017), seguiti da Stati Uniti ed Europa (rispettivamente 2,4% per il 2016 e 2,5% per il 2017, e 1,5% per il 2016 e 1,6% per il 2017), mentre per il Giappone si prevede un passo molto più modesto che da 0,5% previsto per fine 2016 potrebbe recedere a -0,1% nel 2017. L’inflazione ha continuato a muoversi su livelli depressi, lontani dalle medie di lungo periodo e dai target delle Banche Centrali e le stime ufficiali sull’inflazione nelle economie avanzate si limitano allo 0,7% per fine 2016 e all’1,5% per fine 2017. Negli Stati Uniti, il PIL del primo trimestre 2016, +1,1%, è stato fondamentalmente condizionato dalla contrazione dell’export, legato al crollo del commercio internazionale e dalla diminuzione degli investimenti privati. La crescita è stata trainata dalla domanda interna, sulla scia dei progressi conseguiti sul mercato del lavoro che ha visto proseguire la discesa del tasso di disoccupazione fino al 4,7% pur con una media mensile di nuovi occupati in netto calo, fenomeno tipico di un ciclo maturo che si avvicina alla piena occupazione e con una crescita dei salari che è rimasta sotto controllo tenendo lontano i rischi di surriscaldamento del sistema. L’inflazione è salita solo timidamente, favorita anche dal recupero dei prezzi petroliferi, raggiungendo l’1%, livello comunque ancora lontano dal target del 2% della Federal Reserve (FED), tanto che l’autorità monetaria non solo ha lasciato i tassi di interesse fermi per tutto il semestre del 2016 (0,25-0,5%), ma a giugno ha ridimensionato le previsioni a medio termine sul costo del denaro (1,5% a fine 2017 e 2,5% a fine 2018), facendo riferimento ad uno scenario centrale prospettico caratterizzato da bassi livelli di PIL e di produttività e da inflazione contenuta. In Area Euro, nel primo trimestre del 2016 il PIL ha messo a segno una crescita in termini aggregati di 0,6%

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sostegno al reddito disponibile delle famiglie. La BCE stima che il PIL dovrebbe chiudere il 2016 con un tendenziale di 1,6% che nel 2017-2018 dovrebbe raggiungere l’1,7%. L’inflazione, negativa nei primi mesi dell’anno, è tornata in territorio positivo solo a giugno, 0,1%, quando l’indice al netto delle componenti più volatili ha quasi raggiunto l’1%. Le stime ufficiali collocano l’inflazione a fine 2016 a 0,2%, nel 2017 a 1,3% e nel 2018 a 1,6%, e proprio l’obiettivo di riportare l’inflazione definitivamente in territorio positivo, favorendo al contempo il miglioramento dei flussi monetari e creditizi, ha spinto le autorità centrali ad attuare nuove misure di allentamento che si sono rivelate di fondamentale importanza anche nella gestione del risultato, inaspettato, del referendum con cui l’Inghilterra ha deciso di lasciare l’Europa, processo che comunque richiederà tempi lunghi per realizzarsi sia dal punto di vista politico che economico.

Mercati

Nel primo semestre 2016 i principali listini azionari internazionali hanno avuto un andamento contrastato, con l’indice americano S&P500 in rialzo dell’1,72%, il Nikkei 225 (-18,17%) e l’Eurostoxx 50 (-12,87%) in forte calo. Il semestre è stato caratterizzato da elevata volatilità: nei primi due mesi del 2016 si è assistito ad una forte discesa degli indici con perdite comprese tra il 10% negli Usa e il 15% in Europa e Giappone. Negli Usa, lo S&P500 ha recuperato e ha chiuso il semestre in positivo sostenuto dalla politica monetaria della Fed che ha continuato a rinviare il rialzo dei tassi. In Europa, invece, il rimbalzo è stato meno brillante, condizionato sia da una ripresa economica più limitata che da attese sulle potenziali conseguenze del Brexit, che ha innescato un’ondata di vendite sia sulla sterlina, facendola crollare contro dollaro al minimo dal 1985, che sui mercati azionari, preoccupati non solo dalla riduzione strutturale della crescita inglese ma anche, nel medio termine, dalle possibili ripercussioni sulle economie dei paesi europei con importanti legami commerciali con la Gran Bretagna. Per quanto riguarda il mercato dei titoli governativi europei il primo semestre del 2016 è stato positivo, in particolare per i paesi “core” dove il rendimento a scadenza del Bund 10y è sceso da 0,63% di fine 2015 a -0,13% portandosi per la prima volta nella storia in territorio negativo. Il rendimento del BTP 10y è diminuito da 1,60% a 1,25%. A condizionare l’andamento del mercato sono stati i miglioramenti dei fondamentali macro ma ancor di più le manovre espansive della BCE che a marzo ha ridotto il tasso sui depositi da -0,3% a -0,4%, ha aumentato gli acquisti mensili di titoli da 60 a 80 bn allargando ai corporate bond e ha pianificato nuove “TLTRO” ovvero aste di liquidità con le quali le banche possono prendere denaro a prestito a condizioni estremamente favorevoli. Nel corso del semestre lo spread tra il Btp decennale ed il corrispondente titolo tedesco è aumentato da 97 punti base a 137 punti base.

Sull’aumento dello spread dei bond periferici in generale hanno pesato, oltre ai rischi di rallentamento globale, il deterioramento del settore finanziario italiano e il Brexit che ha generato una ancora maggiore preferenza per gli asset non rischiosi. Anche in USA, la prospettiva di un ciclo di rialzi lento, graduale e limitato ha determinato una forte performance dei Treasury decennali i cui rendimenti hanno raggiunto l’1,45%, minimo storico. Il mercato dei corporate bond ha registrato un’evoluzione positiva nel primo semestre 2016 sia in termini di restringimento degli spread di credito che di riduzione dei rendimenti assoluti, anche se si sono registrate periodiche fasi di volatilità, una innescata dal crollo del prezzo del petrolio, l’altra da Brexit, che hanno prodotto temporanei allargamenti degli spread. Sul finire del semestre il comparto ha poi beneficiato del programma di acquisto di titoli corporate non finanziari investment grade (CSPP) lanciato dalla BCE.

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PRINCIPALI INDICI DI MERCATO

Azionario Variazioni*

USA

S&P 500 Index (Dollaro USA) 1,72%

Dow Jones (Dollaro USA) 1,85%

Nasdaq (Dollaro USA) -4,41%

Europa

Eurostoxx 50 Index (Euro) -12,87%

DAX Index (Euro) -9,89%

CAC 40 Index (Euro) -9,40%

FTSE 100 (Sterlina) 3,67%

Pacifico

Nikkei (Yen) -18,17%

Hang Seng Index (Dollaro HKD) -4,97%

Italia

FTSE Mib (Euro) -24,37%

Obbligazionario Variazioni**

Europa

Germania 1-3 anni (Euro) 0,33%

Germania 3-5 anni (Euro) 1,71%

Germania 7-10 anni (Euro) 6,23%

Italia

Italia 1-3 anni (Euro) 0,25%

Italia 3-5 anni (Euro) 1,28%

Italia 7-10 anni (Euro) 3,22%

Corporate Europa

Citigroup Eurobig 1-3 1,00%

Citigroup Eurobig 3-5 2,39%

Citigroup Eurobig 7-10 6,75%

* Variazioni dei prezzi dal 30 dicembre 2015 al 30 giugno 2016 (fonte Bloomberg)

**Variazioni complessive calcolate in base ai livelli degli indici di settore Citigroup (fonte Bloomberg); gli indici obbligazionari sono rappresentativi dell’andamento dei titoli con scadenza all’interno del segmento considerato (1-3 anni, 3-5 anni, 7-10 anni)

Per quanto riguarda il mercato dei cambi, nei primi mesi dell’anno l’Euro si è marginalmente rafforzato (il cambio vs dollaro USA è passato da 1,08 circa di inizio gennaio a 1,14 di fine aprile), per via dell’atteggiamento più prudente del previsto della FED; successivamente, la valuta europea è tornata verso 1,11 a fine semestre sulla scia della volatilità seguita al Brexit.

PRINCIPALI TASSI DI CAMBIO CONTRO EURO Variazioni*

Dollaro USA/Euro 1,58%

Yen/Euro 13,07%

Sterlina/Euro -13,02%

*Variazioni dei prezzi dal 30 dicembre 2015 al 30 giugno 2016, (fonte Bloomberg)

Prospettive

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FONDO BANCOPOSTA OBBLIGAZIONARIO ITALIA DICEMBRE 2019

Il fondo ha realizzato nel corso del semestre una performance negativa pari a -0,28% per la Classe A e pari a -0,36% per la classe B, espresse al lordo dell’effetto fiscale. Nel mese di gennaio, è stato distribuito un provento per la Classe A di €0,0750 per singola quota e per la Classe B di € 0,0950 per singola quota, pertanto, la performance “total return”, comprensiva dell’impatto di tutti i proventi distribuiti, è pari a 1,04% per la classe A ed a 1,29% per la classe B. In relazione allo stile di gestione adottato, non è possibile individuare un parametro di riferimento (benchmark) rappresentativo della politica d’investimento del fondo. Nel corso del periodo di riferimento, in linea con la politica di investimento, si è provveduto al tendenziale mantenimento di un portafoglio costituito da titoli obbligazionari di emittenti governativi e societari con vita residua media prossima all’orizzonte temporale del fondo e, dunque, decrescente con il trascorrere del tempo. Tale portafoglio è costituito in via principale (almeno il 70% del patrimonio del fondo) da titoli di Stato italiani e da obbligazioni emesse da società italiane. Previsto l’investimento in via al più contenuta in strumenti obbligazionari di emittenti di altri Paesi dell’Area Euro. A fine semestre (valori comprensivi del rateo e percentuali calcolate sul patrimonio netto del fondo) l’investimento in obbligazioni societarie è pari a circa il 26%; circa il 74% il peso della componente governativa investita in emissioni italiane, mentre il residuo corrisponde a liquidità. Al 30 giugno 2016 con riferimento alla componente investita in obbligazioni societarie (23 emissioni su un totale di 32, ciascuna con un peso alla data inferiore al 7% circa), il portafoglio è investito in emissioni del settore finanziario (circa 16,2%), servizi di pubblica utilità (circa 4,1%), consumi durevoli (circa 0,7%), telecomunicazioni (circa 2,7%), energetico (circa 1,5%), consumi discrezionali (circa 1%). Con riferimento alla componente investita in obbligazioni governative (9 emissioni su un totale di 32), il portafoglio è investito esclusivamente in emissioni dello stato italiano (sia obbligazioni con cedola che obbligazioni zero-coupon come ad esempio i titoli per i quali è avvenuta un’attività di separazione della componente cedolare, c.d. “stripping”). Da un punto di vista del rischio paese, il portafoglio nel suo complesso è investito esclusivamente in emissioni dell’UE (Italia circa il 92,8%, Spagna circa il 3,9%, Germania circa l’1,4%, Francia circa 1,3%, e Olanda circa 0,6%). A fine semestre la duration del portafoglio è pari a circa 3 anni e 1 mese. Il portafoglio è investito totalmente in emissioni in Euro. In conformità a quanto previsto dal regolamento del fondo, la SGR ha adottato un sistema di valutazione interno del merito creditizio che tiene anche conto, in via non esclusiva, dei giudizi espressi dalle agenzie di rating. Sulla base dei giudizi ottenuti da tale sistema di valutazione interno, alla data di riferimento del presente documento, sono presenti nel portafoglio esclusivamente emissioni con giudizio pari a “adeguata qualità creditizia”. Con riferimento ai giudizi espressi dalle principali agenzie di rating, alla data di riferimento del presente documento, sono presenti nel portafoglio esclusivamente posizioni con giudizio pari a

“Investment Grade”; nell’ambito del giudizio “Investment Grade” il rating più basso presente nel portafoglio titoli è pari a BBB- (corrispondente al livello più basso della scala Investment Grade) relativo alle seguenti posizioni: titoli di stato italiani e assimilati con un peso del 74% circa, Intesa Sanpaolo e Unicredit entrambe con un peso del 6,7% circa e altre posizioni con un peso inferiore al 2,3% circa. Non sono state attuate strategie di copertura del rischio di credito. La performance “total return” del fondo nel periodo di riferimento è stata positiva. Tale andamento positivo è riconducibile in misura principale al contributo positivo del rendimento cedolare dei titoli inclusi in portafoglio.

Prospettive del Fondo

Fino al termine dell’orizzonte temporale (Dicembre 2019) la politica di investimento sarà orientata al tendenziale mantenimento della attuale composizione di portafoglio. Il gestore potrà effettuare sostituzioni di emissioni in coerenza con la politica di investimento del fondo riportata nella documentazione d’offerta.

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Elenco degli strumenti finanziari in portafoglio alla data della Relazione in ordine decrescente di controvalore

STRUMENTI FINANZIARI Codice ISIN Controvalore in Euro

% incidenza su attività del

Fondo

1 BTP 4,5% 01/02/2020 IT0003644769 76.228.425 25,793

2 BTP STRIP 0% 01/08/2019 IT0003268585 43.587.132 14,748

3 BTP 4,25% 01/09/2019 IT0004489610 34.254.350 11,591

4 BTP STRIP 01/05/2019 IT0001247235 30.619.005 10,360

5 BTP 4,25% 01/03/2020 IT0004536949 25.046.140 8,475

6 INTESA SANPAOLO 4,375% 15/10/2019 XS0842828120 19.297.631 6,530

7 UNICREDIT SPA 3,625% 24/01/2019 XS0973623514 11.811.360 3,997

8 UNICREDIT SPA 1,5% 19/06/2019 XS1078760813 7.672.725 2,596

9 TELEFONICA 4,71% 20/01/2020 XS0842214818 6.458.872 2,185

10 SNAM 3,5% 13/02/2020 XS0853682069 5.034.510 1,704

11 BTP HYBRID 01/02/2020 IT0004848617 4.685.007 1,585

12 ENI SPA 4,125% 16/09/2019 XS0451457435 4.167.495 1,410

13 GAS NATURAL CAP 6% 27/01/2020 XS0829360923 3.490.643 1,181

14 UNIONE DI BANCHE 2,875% 18/02/2019 XS1033018158 2.962.952 1,003

15 TERNA SPA 4,875% 03/10/2019 XS0436320278 2.370.989 0,802

16 SOCIETE GENERALE 2,25% 23/01/2020 XS0876828541 1.931.076 0,653

17 DAIMLER AG 1,75% 21/01/2020 DE000A1R0TN7 1.820.895 0,616

18 ING BANK NV 1,25% 13/12/2019 XS1080078428 1.762.526 0,596

19 BTP STRIP 01/11/2019 IT0001247243 1.688.151 0,571

20 BNP PARIBAS 2,5% 23/08/2019 XS0819738492 1.342.475 0,454

21 DEUTSCHE TEL FIN 2% 30/10/2019 XS0850057588 1.243.707 0,421

22 BMW FIN NV 3,25% 14/01/2019 XS0729046218 1.050.976 0,356

23 ABERTIS 4,75% 25/10/2019 ES0211845252 1.033.254 0,350

24 SNAM 5% 18/01/2019 XS0806449814 730.437 0,247

25 SANOFI AVENTIS 4,125% 11/10/2019 XS0456451771 528.998 0,179

26 ATLANTIA 4,5% 08/02/2019 XS0744125302 230.954 0,078

27 IBERDROLA INTL 4,25% 11/10/2018 XS0767977811 219.020 0,074

28 ATLANTIA 3,625% 30/11/2018 IT0004869985 216.986 0,073

29 BTP 4,5% 01/03/2019 IT0004423957 112.160 0,038

30 BTP 4,25% 01/02/2019 IT0003493258 111.165 0,038

31 SANTANDER INTL 4,125% 04/10/2017 XS0544546780 105.010 0,036

32 TOTAL CAPITAL 4,875% 28/01/2019 XS0410303647 5.641 0,002

Totale 291.820.667 98,742

Altri Strumenti finanziari

Totale Strumenti Finanziari 291.820.667 98,742

Di seguito sono dettagliate (in unità di Euro) le variazioni della consistenza del patrimonio in gestione, verificatesi nel corso del primo semestre, dovute a sottoscrizioni (incrementi) e rimborsi (decrementi).

CLASSE A

Incrementi: sottoscrizioni:

- sottoscrizioni singole 9.099

- piani di accumulo - switch in entrata Decrementi:rimborsi:

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Situazione al 30 giugno 2016

ATTIVITA’

Situazione al Situazione a fine esercizio precedente 30 giugno 2016

Valore complessivo

% tot. attività

Valore complessivo

% tot. attività A. STRUMENTI FINANZIARI QUOTATI 291.820.667 98,742 300.761.167 98,692

A1. Titoli di debito 291.820.667 98,742 300.761.167 98,692

A1.1 Titoli di Stato 216.331.535 73,199 224.704.674 73,735

A1.2 Altri 75.489.132 25,543 76.056.493 24,957

A2. Titoli di capitale A3. Parti di O.I.C.R.

B. STRUMENTI FINANZIARI NON QUOTATI

B1. Titoli di debito B2. Titoli di capitale B3. Parti di O.I.C.R.

C. STRUMENTI FINANZIARI DERIVATI

C1. Margini presso organismi di compensazione e garanzia C2. Opzioni, premi ed altri strumenti finanziari derivati quotati C3. Opzioni, premi ed altri strumenti finanziari derivati non quotati D. DEPOSITI BANCARI

D1. A vista D2. Altri

E. PRONTI CONTRO TERMINE ATTIVI E OPERAZIONI ASSIMILATE

F. POSIZIONE NETTA DI LIQUIDITA’ 413.900 0,140 499.896 0,164

F1. Liquidità disponibile 412.553 0,140 498.924 0,164

F1.1 di cui in Euro 412.553 0,140 498.924 0,164

F1.2 di cui in valuta

F2. Liquidità da ricevere per operazioni da regolare 1.347 0,000 972 0,000

F2.1 di cui in Euro 1.347 0,000 972 0,000

F2.2 di cui in valuta

F3. Liquidità da consegnare per operazioni da regolare

F3.1 di cui in Euro F3.2 di cui in valuta

G. ALTRE ATTIVITA’ 3.304.713 1,118 3.485.094 1,144

G1. Ratei attivi 3.304.713 1,118 3.485.094 1,144

G2. Risparmio d’imposta G3. Altre

TOTALE ATTIVITA’ 295.539.280 100,000 304.746.157 100,000

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PASSIVITA’ E NETTO

Situazione al Situazione a fine esercizio precedente 30 giugno 2016

Valore complessivo Valore complessivo

H. FINANZIAMENTI RICEVUTI

I. PRONTI CONTRO TERMINE PASSIVI E OPERAZIONI ASSIMILATE

L. STRUMENTI FINANZIARI DERIVATI

L1. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari derivati quotati L2. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari derivati non quotati

M. DEBITI VERSO I PARTECIPANTI 276.212 198.673

M1. Rimborsi richiesti e non regolati 262.225 194.376

M2. Proventi da distribuire 13.987 4.297

M3. Altri

N. ALTRE PASSIVITA’ 147.085 152.552

N1. Provvigioni ed oneri maturati e non liquidati 147.085 152.552

N2. Debiti d’imposta N3. Altre

TOTALE PASSIVITA’ 423.297 351.225

VALORE COMPLESSIVO NETTO DEL FONDO 295.115.983 304.394.932

VALORE COMPLESSIVO NETTO DEL FONDO – CLASSE A 157.105.848 162.929.661 VALORE COMPLESSIVO NETTO DEL FONDO – CLASSE B 138.010.135 141.465.271

Numero delle quote in circolazione – Classe A 27.346.362,136 28.280.663,272

Numero delle quote in circolazione – Classe B 23.865.492,415 24.372.744,155

Valore unitario delle quote – Classe A 5,745 5,761

Valore unitario delle quote – Classe B 5,783 5,804

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Iscritta al n° 23 dell'Albo delle Società di Gestione del Risparmio (Sezione Gestori di OICVM)

BancoPosta Fondi S.p.A. SGR con Socio Unico

Sede Legale e amministrativa: Via Marmorata, 4 ­ 00153 Roma ­ Fax 06 57018240

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