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Qualità della vita: oltre il Pil!

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Academic year: 2022

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(1)Qualità della vita: oltre il Pil! « Non possiamo misurare i successi del Paese sulla base del Prodotto interno lordo. Il Pil comprende anche l’inquinamento dell’aria, la pubblicità delle sigarette. […] Cresce con la produzione di napalm, missili e testate nucleari, si accresce con gli equipaggiamenti che la polizia usa per sedare le rivolte e aumenta quando sulle loro ceneri si ricostruiscono i bassifondi popolari. Il Pil non tiene conto della salute delle nostre famiglie, della qualità della loro educazione o della gioia dei loro momenti di svago». Bob Kennedy. Qualità della vita. Metodologia. Per misurare la qualità della vita può essere sufficiente basarsi su un numero, come il Prodotto Interno Lordo, per avere un'idea reale della crescita e del benessere di un Paese, al di là della ricchezza che produce? Per poter constatare la “felicità” delle regioni Italiane un sistema alternativo lo stanno sperimentando da alcuni anni gli economisti dell'associazione Sbilanciamoci! con il Quars. A differenza del Pil, il Quars misura il benessere delle regioni italiane basandosi volutamente su indicatori diversi da quelli tradizionali e tiene conto di parametri come la distribuzione del reddito, la solidarietà, la quantità di lavoro sommerso, le iniziative di welfare pubblico, la tutela dei diritti di genere e di cittadinanza, il rispetto dell'ambiente, la qualità dell'aria, il numero di asili nido per abitante e la soddisfazione degli utenti nelle strutture sanitarie e negli ospedali. In tutto, le variabili misurate sono 41 e sono raggruppate in sette macro-indicatori: Ambiente, Economia e Lavoro, Diritti e Cittadinanza, Istruzione e Cultura, Salute, Pari Opportunità e Partecipazione. Analizzando questo metodo di classificazione si è in grado di cogliere come la ricchezza di una regione non sempre sia sinonimo di benessere dei suoi abitanti, che la correlazione tra PIL e “qualità della vita”non sia affatto scontata. Per questo motivo, per misurare questi tipi di fenomeni, bisogna assumere un approccio più complessivo. Alla luce dell’attuale crisi economica e dei tagli alla finanza delle comunità locali questa classifica assume ancora più importanza per verificare i limiti di politiche indirizzate solamente alla ricerca di una crescita economica e non di quella sociale.. 0,8 0,6 0,4 0,2 0 -0,2 -0,4 -0,6 -0,8 -1. Ordinati per classifica Prodotto interno lordo Serie1. Analizzandi i dati del Quars sulle regioni italiane risalta la spaccatura tra nord e sud con le regioni centrali a ricoprire un ruolo da cuscinetto tra queste due realtà. Le dimensioni che registrano maggiormente questa divisione sono tre: partecipazione, economia e lavoro e pari opportunità. Dal terzo posto dell’Umbria e dal primo del Trentino Alto Adige si può dedurre una migliore gestione del territorio nelle regione più piccole, indirizzate verso una sostenibilità maggiore per le diverse unità di misura. Nella tabelle in alto i dati rappresentati riguardano i risultati del Quars mentre la posizione delle regioni riguarda la classifica 2011 del Pil regionale. In questo modo, vista la non linearità delle colonne, si mette in evidenza come la ricchezza interna non coincida con il benessere della popolazione e di come il solo Prodotto Interno sia una unità di misura errata per esaminare la qualità della vita della popolazione.. È possibile applicarlo agli Stati Europei? Anche per quanto riguardo l’unione Europea è apparsa ormai chiara la necessità di trovare delle misure alternative al Pil per misurare il benessere e lo sviluppo sostenibile. Un'iniziativa molto interessante è quella promossa dall'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (Ocse), che ormai da anni si occupa del tema della misurazione del benessere e della sua implementazione nei paesi membri. L’obiettivo di questi lavori è quello di fornire uno strumento per la comparazione della qualità della vita dei paesi sviluppati e in via di sviluppo, sulla base di molti indicatori. Il 12 ottobre 2011 l’Ocse ha pubblicato il primo rapporto sul benessere nella storia dell’organizzazione dal titolo ”How’s Life?”. Lo studio “How’s life” rientra nell’iniziativa dell’OCSE “Better life” ha visto anche il lancio di Your Better Life Index , uno strumento interattivo messo in rete con l’obiettivo di coinvolgere i cittadini in questa riflessione sui fattori che contano per la qualità della vita e su cosa i governi stanno facendo, o dovrebbero fare, per aumentare il loro benessere. Utilizzando il 'Better Life Index' ognuno può assegnare un valore alle 11 dimensioni prese in esame, a seconda dell’importanza che attribuisce loro per la qualità della propria vita. Questo personale indice viene raffrontato con le performance dei singoli Paesi e consente di vedere, quindi, quali sono quelli che maggiormente rispecchiano la propria idea di benessere. Tutto ciò comporta che al centro dell'azione politica siano posti i bisogni, le preoccupazioni e le aspirazioni delle persone e la sostenibilità delle nostre società..

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