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Capitolo 2 Classificazione di sistemi wireless

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Academic year: 2021

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Capitolo 2

Classificazione di sistemi wireless

La diffusione dei personal computer e la naturale evoluzione tecnologica, dettata dalla ricerca di sempre maggiore flessibilità, associata alla esigenze di mobilità, ha portato alla nascita di standard basati su collegamenti di tipo wireless. Questi si vanno affermando grazie agli indiscutibili vantaggi che tali dispositivi offrono uniti a nuovi servizi e risorse di grande interesse attuale di cui sono capaci questi sistemi. La loro diffusione ha preso piede grazie al fatto di non avere vincoli di cavi e cablature. Nell’ambito delle tecnologie di connessione wireless rientrano sia quelle della telefonia cellulare che quelle per l’implementazione di reti locali. Per ciascuna di queste tecnologie esistono differenti standard di comunicazione, legati all’ambiente operativo, che riguardano frequenze, bande e velocità di trasmissione. Possiamo pensare di suddividere le applicazioni wireless in tre gruppi fondamentali: sistemi di telefonia cellulare, reti locali, e sistemi cordless. Va ricordato che la schematizzazione proposta è solo indicativa e sono numerose le caratteristiche che i tre gruppi hanno in comune. .

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2.1

Sistemi wireless

Telefonia cellulare

In poco più di 10 anni i sistemi cellulari hanno rivoluzionato il mondo delle comunicazioni fornendo un sempre maggiore numero di servizi che vengono incontro alla crescente richiesta degli utenti.

I primi standard prevedevano esclusivamente la comunicazione vocale e si sono sviluppati verso lo scambio di dati di qualunque tipo: brevi messaggi di testo (SMS), fax, foto,video e filmati (MMS), e una serie di servizi quali operazioni di banking, e-mail e giochi.

Per questo tipo di sistema è necessaria la presenza di una stazione radio-base collegata a una rete fissa cablata. Le potenze utilizzate dipendono dallo standard e vanno da 0.6Watt dei primi sistemi analogici a 2Watt per i più recenti sistemi digitali.

Wireless Local Area Network (WLAN)

Le reti locali wireless sono la naturale evoluzione delle reti locali tradizionali. L’intenzione è stata quella di mantenere tutte le caratteristiche delle reti cablate in termini di efficienza, sicurezza, robustezza delle trasmissioni sfruttando tutti i vantaggi dell’assenza del cavo.

I servizi offerti sono gli stessi delle reti cablate e prevedono lo scambio di dati di vario genere. La copertura varia a seconda delle funzionalità della rete e va da 10 metri per le reti PAN (Personal Area Network) fino a 1500 kilometri per le GAN(Global Area Network).

Anche le potenze utilizzate variano secondo lo stesso criterio e si estendono in un intervallo che va dai 10 mWatt ai 100mWatt.

Per questi sistemi, così come per quelli cellulari, è necessario un punto di accesso, access point, collegato alla rete cablata che consenta di rendere la WLAN flessibile ad ogni tipo di esigenza. Essi si occupano di ricevere, bufferizzare, trasmettere dati tra gli elementi fissi e mobili del sistema.

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Sistemi cordless

Indichiamo, in questa sede, come sistemi cordless tutti quei dispositivi utilizzati in ambito personale prevalentemente di tipo domestico e che sono caratterizzati dall’assenza di un punto di accesso fisso collegato alla rete cablata. Il raggio di copertura è limitato alla funzionalità richiesta e va dai 10 metri fino ai 150 metri dipendentemente dall’utilizzo. Le potenze trasmesse vanno da 10 mWatt a 100 mWatt a seconda del tipo di servizio.

Va ricordato ancora che la schematizzazione proposta non è rigorosa come si nota da alcune affinità esistenti tra sistemi appartenenti a gruppi diversi. I sistemi cellulari,per esempio, possono essere intesi, chiaramente con funzionalità ridotte, come una rete locale di estensione metropolitana.

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2.2 Standard wireless

Seguiamo la schematizzazione indicata precedentemente per classificare anche gli standard wireless utilizzati

2.2.1 Telefonia cellulare

Verso la fine degli anni 70 iniziano a diffondersi i cosiddetti sistemi cellulari. Esistono attualmente nel mondo almeno sei diversi (ed incompatibili) standard per le comunicazioni radiomobili cellulari, tutti basati sull’uso della modulazione di frequenza per la trasmissione analogica della voce [1]. In Europa i sistemi più diffusi sono l’NMT (Nordic Mobile Telefon-system), sviluppato dai paesi nordici e i TACS (Total Access Communications System), sviluppato dalla Gran Bretagna e simile alla standard americano AMPS (Advanced Mobile Phone System). Il primo sistema è stato realizzato in due versioni, operanti attorno a 450 MHz e 900 MHz, mentre il secondo lavora intorno a 900 MHz. Entrambi i sistemi impiegano la modulazione di frequenza con un solo canale per portante (SCPC, Single Canal Per Carrier) [2].

I sistemi successivi, di seconda generazione, basati sull’impiego di tecnologia digitale, sono stati in origine sostanzialmente tre: quello nordamericano (IS-54, soppiantato poi dall’IS-95 con accesso a divisione di codice), quello europeo (GSM, Global Sysytem for Mobile communications), adottato anche in molti paesi asiatici ed in Australia e, quello giapponese.

Il primo sistema radiomobile italiano, il RTMI (Radio Telefono Mobile Integrato), entrato in servizio nel 1973 e destinato ad una fascia molto ristretto di utenza, operava intorno a 160 MHz ed aveva caratteristiche piuttosto primitive. Esso è stato soppiantato nel 1985 dal sistema di seconda generazione RTMS (Radio Telephone Mobile System) operante intorno a 450 MHz, di tipo cellulare, impiegante ancora la modulazione FM. Nel 1990 è entrata in servizio la rete cellulare TACS a 900 MHz con analoghe caratteristiche di modulazione e canalizzazione. Dall’ottobre del 1992, infine, è stato attivato il sistema cellulare numerico paneuropeo, GSM, operante intorno a 900 MHz, avente caratteristiche nettamente innovative e superiori rispetto ai sistemi che l’hanno preceduto, soprattutto per quanto riguarda la densità geografica di utenze e che consente

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l’attivazione di servizi non previsti dal TACS quali la trasmissione dati, il facsimile numerico,la posta elettronica, il trasferimento di chiamata, la teleconferenza, l’accesso all’ISDN, e molti altri. In un secondo momento il sistema GSM è stato ulteriormente sviluppato e opera attualmente anche alla frequenza di 1800 MHz.

Gli standard di ultima generazione sono il GPRS (General Packet Radio System) e l’UMTS (Universal Mobile Telephone System) [3].

Il GPRS è un nuovo standard per la telefonia mobile che usa le stesse frequenze del GSM ma è basato sulla commutazione di pacchetto. Nella trasmissione dei dati in Internet viene utilizzato ormai da diverso tempo la commutazione di pacchetto, con il protocollo TCP/IP. Nella commutazione a pacchetto, l’informazione, prima di essere trasmessa, viene divisa in più "pacchetti" per poi essere riassemblata nel terminale all’arrivo. Ogni pacchetto contiene l'indirizzo del mittente e l'indirizzo del destinatario. Ciò consente di aumentare la velocità di trasmissione dei dati e di impegnare la linea di comunicazione solo per il tempo necessario al trasferimento dell'informazione. Il GSM non consente l'utilizzo di tale tecnologia per cui si parla per il GPRS di terminale di “seconda e mezzo” generazione. L'avvento del GPRS è un passo importante verso la creazione di un nuovo mondo della comunicazione mobile, un inizio che prepara la strada ai dispositivi di Terza Generazione.

Le caratteristiche principali che contraddistinguono il GPRS sono :

• una velocità massima teorica di trasmissione dati (bit rate) di 171.2 Kbps • trasmissione basata sulla commutazione a pacchetto

• connettività always on (sempre aperta) • possibilità di accesso ai servizi internet

• tariffazione costi per quantità dati e non rispetto al tempo come nel GSM.

Ciò consente una maggior efficienza nella trasmissione delle informazioni attraverso la rete di telefonia mobile. Il più recente standard proposto è l’UMTS che rientra nella classe di sistemi di terza generazione. E’una tecnologia avanzata sviluppata dall'Unione Internazionale Telecomunicazioni "IMT-2000". Rappresenta una rivoluzione nella comunicazione wireless, con nuovi servizi legati alla convergenza tra i vari sistemi quali: internet, IP (internet protocol), TD (trasmissione dati), CM (comunicazione mobile). L'UMTS nasce come uno standard di sistema multimediale mobile, consentendo ai nuovi terminali di visualizzare immagini a colori, filmati, trasmissioni televisive,video telefonate, video conferenze, musica, e-commerce e altri, consentendo di fornire servizi sia in banda stretta che larga (bandwith on

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demand), con QoS ( Quality of Service, qualità di un servizio nella telefonia mobile) costante su qualsiasi ambiente, consentendo l'interazione con network wired (fissi) e la condivisione per roaming internazionale. La trasmissione dei dati convergerà sul protocollo IP (commutazione a pacchetto) garantendo servizi multimediali avanzati, mentre la trasmissione voce sfrutterà l'esistente network GSM basato sulla commutazione di circuito, usufruendo di terminali multistandard, capaci di connettersi sia su GSM che su UMTS attraverso opportune procedure di handover. Il bit rate dell'UMTS (velocità di trasmisione dati) è flessibile e in funzione delle condizioni in cui opera, generalmente da 64/144 kbps a 1024/2048 kbps. Da un punto di vista tecnico potremmo definire l'UMTS uno standard che si basa sulla tecnologia W-CDMA per i segnali di fonia (voce) con modalità FDD (frequency division duplex), e sulla TD/CDMA bande di frequenza asimmetriche, per la trasmissione di dati, con modalità TDD (Time Division Duplex, tecnologia impiegata nella gestione del traffico asimmetrico su una stessa frequenza portante). Grazie al trasferimento dati ad alta velocità, l'UMTS consente di arrivare fino a 2Mbit/s per utenze a bassa mobilità, fino a 384 Kbit/s su micro e macro celle con una limitata mobilità. L'UMTS offre un data rate on demand (su richiesta) e le frequenze di trasmissione utilizzate sono comprese fra 1,9 GHz ed i 2,2 GHz. La banda messa a disposizione è quella compresa tra 1885-2025 MHz e 2110-2200 MHz; i primi 15 MHz rappresentano lo spettro assegnato al DECT (Digital Enhanced Cordless Telecomunication), standard digitale criptato per telefonini. Dai 1920 Mhz ai 1980 MHz in uplink e dai 2110 ai 2170 MHz in downlink.

Sistema Bit rate (kbps) f0 (MHz) Banda %

TACS 450/900 GSM900 9 920 7.5 GSM1800/DCS 9 1795 9.4 PCS 9 1920 7.2 GPRS 171 1795/1920 (come GSM) come GSM UMTS da 64 a 2048 1950 MHz uplink 2140 MHz downlink 12.2

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2.2.2 WLAN

Le reti locali wireless sono l’evoluzione senza fili delle reti locali cablate. I dispositivi wireless permettono agli utenti di restare sempre connessi ad una rete aziendale da qualsiasi luogo. Questa possibilità offre agli utenti la massima flessibilità, produttività ed efficienza anche in luoghi dove la predisposizione dei cavi può essere difficile o costosa. Le prime connessioni furono stabilite una ventina di anni fa ma l’adozione della tecnologia è avvenuta molto lentamente sostanzialmente per tre motivi. Innanzitutto, le velocità originarie di trasmissione wireless erano troppo lente e decisamente inferiori rispetto a quelle delle LAN cablate. Secondariamente il mercato era dominato da soluzioni proprietarie che non seguivano standard specifici e che limitavano l’interoperabilità dei dispositivi. Infine le soluzioni proprietarie a bassa velocità erano molto costose rispetto a quelle cablate. Oggi la situazione è cambiata radicalmente. Nel 1999 l’IEEE (Institute of Electrical and Electronics Engineers) ha ratificato lo standard 802.11b, che ha permesso velocità di trasmissione massime di 11 Mbps, analoghe a quelle delle connessioni a 10 Mbps, tipiche di molti workgroup basati su Ethernet.

Per la prima volta, le wireless LAN potevano essere utilizzate dalla maggior parte degli ambienti operativi e delle applicazioni per ufficio. I vari fornitori iniziarono a supportare in breve tempo lo standard 802.11b con una conseguente e sostanziale diminuzione dei costi ed un aumento della domanda. Questo standard inoltre assicurava l’interoperabilità dei dispositivi. Fu poi costituita la WECA (Wireless Ethernet Compatibility Alliance), un’associazione internazionale senza fini di lucro per la certificazione dell’interoperabilità dei dispoitivi wireless LAN sulla base delle specifiche IEEE 802.11b e per la promozione dell’uso dello standard in tutti i segmenti di mercato. La WECA ha denominato lo standard 802.11b con l’acronimo Wi-Fi (Wireless Fidelity). Questo termine indica inequivocabilmente lo standard 802.11b così come Ethernet indica lo standard IEEE 802.3.

Con la rapida adozione dello standard 802.11b gli utenti potevano scegliere tra un’ampia gamma di dispositivi wireless ad alte prestazioni a basso costo. Tuttavia, ancora più importante è stata la possibilità per molte aziende, di aumentare il proprio valore con l’aggiunta della tecnologia wireless.

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Come per ogni altra tecnologia, anche quella wireless subice un’evoluzione continua ed offre miglioramenti nella velocità, nella larghezza di banda, nella sicurezza. Lo standard 802.11b opera sulle banda radio libera a 2.4 GHz con una velocità massima di trasferimento dei dati di 11 Mbps. Le antenne trasmissive possono essere in grado di coprire un’area che varia dai 350 metri fino a diversi kilometri. Per alcune aziende simili prestazioni sono sufficienti per le loro attuali esigenze. Altre, tuttavia, chiedono una nuova generazione di dispositivi che siano in grado di garantire throughput, accesso e funzionalità maggiori per i loro utenti wireless in continuo aumento. I fornitori di tecnologia wireless stanno lavorando per lo sviluppo di due standard di prestazioni superiori: l’802.11a e l’802.11g [4].

L’IEEE ha ratificato lo standard 802.11a nel 1999 ma i primi prodotti conformi sono apparsi nel mercato solo nel dicembre 2001. Questo standard offre una velocità di trasmissione massima dei dati di 54Mbps ed otto canali di frequenza non sovrapponibili. Caratteristiche che consentono di aumentare la capacità di rete e di creare implementazioni senza interferenze dalle celle adiacenti. Con l’utilizzo della porzione di banda radio libera a 5GHz, lo standard 802.11a, è anche immune da interferenze provenienti da dispositivi che operano sulla banda a 2.4GHz. Tuttavia, non è compatibile con gli attuali dispositivi wireless conformi all’802.11b. Le organizzazioni con dispositivi 802.11b che desiderano avere ulteriori canali e la velocità offerta dalla tecnologia 802.11a devono installare un’infrastruttura wireless completamente nuova. E’ importante notare che i dispositivi a 2.4 e 5GHz possono operare nello stesso ambiente fisico senza interferenze. Una barriera all’adozione mondiale dell’802.11a è rappresentata dalla mancata approvazione di utilizzo in tutto il mondo da parte degli organismi competenti e dal rifiuto di alcune aziende di adottare questo standard.

Nel Luglio 2003 è stato definitivamente approvato lo standard 802.11g [5]. Questo standard offre anch’esso una velocità massima di trasmissione dei dati di 54 Mbps ma rispetto all’802.11a ha un ulteriore ed interessante vantaggio: la compatibilità verso le apperecchiature 802.11b. Entrambi hanno la stessa banda libera 2.4 GHz che permette loro di condividere gli stessi canali ma limita al tempo stesso la capacità wireless. Nella tabella che segue sono messe a confronto le principali caratteristiche dei 3 standards. I campi marcati indicano il sistema con le prestazioni migliori.

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Tab. 2 2 Confronto tra gli standard wireless più utilizzati

Oltre alla famiglia degli standards IEEE 803.11 per le WLAN esiste anche lo standard Hiperlan, disponibile in due versioni,1 e 2, che rappresenta la risposta europea da parte dell’ETSI al mercato wireless. Similmente al dominante standard Wi-Fi, Hiperlan si avvale quasi sempre di un punto di accesso alla rete cablata che consente di collegare quest’ultima con la rete wireless e far comunicare tra loro tutte le postazioni. Hiperlan1 e Hiperlan2 operano nei 5 GHz, raggiungendo velocità di trasferimento di 20 Mbps e 54Mbps.

Sistema Bit Rate (Mbps) f0 (GHz) banda %

802.11a 54 5.25 3.8 802.11a 54 5.775 1.73 802.11b 11 2.442 3.43 802.11g 54 2.442 3.43 Hiperlan1 20 5.25 3.8 Hiperlan2 54 5.25 3.8

Tab 2.3. Velocità di trasmissione e frequenze di lavoro dei principali sistemi WLAN

2.2.3 Applicazioni Cordless

I sistemi cordless sono dispositivi utilizzati in ambito personale prevalentemente di tipo domestico e sono caratterizzati dall’assenza di un punto di accesso fisso collegato alla rete cablata. Il primo sistema cordless in ordine di tempo è il DECT (Digital Enhanced Cordless Telecomunication). E’ uno standard europeo che consente di utilizzare, nell'ambito cittadino, il proprio cordless per uso domestico, come un normale telefono cellulare; quando si è nelle vicinanze della propria abitazione (massimo 300 metri) è

Standard 802.11a 802.11b 802.11g Numero di canali X Interferenza X Larghezza di banda X X Potenza assorbita X X Copertura X X Upgrade/ compatibilità X Prezzo X X

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possibile ricevere ed effettuare chiamate sfruttando il collegamento con la propria base; quando si esce fuori dalla copertura della propria base si può continuare ad usare il terminale, in area urbana, sfruttando la copertura garantita da microcelle installate dall'operatore che fornisce il servizio. Una delle comodità consiste nel fatto che in entrambi i casi precedenti si continua ad usare il proprio numero telefonico della rete fissa.

I terminali DECT di prima generazione sono sfruttabili solo come cordless domestici. Essi sono dotati però, grazie alla tecnologia digitale, di prestazioni aggiuntive rispetto ai cordless analogici.

Lo standard DECT è stato pensato prevalentemente per l'utilizzo di telefoni cordless collegati a centralini telefonici nelle sedi di imprese con un numero di dipendenti relativamente elevato.

Per poter invece utilizzare un terminale DECT sulla rete cittadina, occorre che questo sia compatibile con un protocollo, il GAP (Generic Access Profile), che consente di potersi connettere anche con stazioni radio base fornite da costruttori differenti e quindi anche con quelle installate dall'operatore o dagli operatori che forniscono il servizio DECT cittadino.

Nonostante per implementare una rete DECT in un'area urbana, occorra un elevatissimo numero di stazioni base (almeno una ogni 300 metri), è anche vero che l'installazione delle stesse è relativamente semplice e veloce, al punto da consentire di coprire in modo accurato una città piccola in alcune settimane. L’elevato numero di microcelle garantisce inoltre un segnale ottimale anche all'interno di edifici e consente un volume di traffico molto più elevata rispetto ai sistemi cellulari, evitando di raggiungere la saturazione anche all'interno di luoghi chiusi densamente frequentati. I terminali DECT sono caratterizzati da piccole dimensioni, basso costo ed elevati tempi di standby e conversazione. La tecnologia digitale garantisce alcune prestazioni, già riscontrate nel sistema GSM, quali l'autenticazione del terminale, la crittografia delle conversazioni, la riduzione delle interferenze e anche una specie di handover, gestito in questo caso dal terminale stesso, che consente di proseguire la conversazione anche in movimento, solo però se ci si muove a bassa velocità (max 40 km/h). Sono inoltre disponibili alcuni servizi supplementari quali il trasferimento di chiamata, il Voice Mail e lo sbarramento alle chiamate uscenti, inseribili come sul GSM con diverse modalità. In Italia, il servizio DECT cittadino era stato lanciato con la denominazione FIDO da parte di Telecom Italia che ha definitivamente sospeso il servizio a partire dal 30 giugno 2001.

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La banda operativa è 1880-1900 MHz ed offre una capacità complessiva di 120 canali vocali, che possono essere presenti nel loro complesso anche in unica cella, grazie alla bassa potenza emessa dai terminali ed al raggio d'azione ridotto delle celle, che per questo motivo vengono chiamate microcelle. Il numero delle portanti radio è 10 e la spaziatura di canale è di 1728 KHz.

Viene utilizzata la modulazione digitale GFSK (Gaussian minimum Frequency Shift Keying). La tecnica di trasmissione è di tipo TDMA (Time Division Multiple Access) combinato con TDD (Time Division Duplex) e FDMA (Frequency Division Multiple Access) con 12 intervalli per portante radio (Time Slot). La velocità di trasmissione è di 1152kbps. Le potenze utilizzate sono di circa 10mWatt per il terminale mobile e di 250mWatt per la stazione base.

Il secondo standard utilizzato in reti di tipo PAN è bluetooth. Lo scopo principale della nascita della tecnologia bluetooth risiede nella capacità di far dialogare e interagire fra loro dispositivi diversi (telefoni, stampanti, notebook, PDA, impianti HiFi, tv,computer, PC, cellulari, elettrodomestici) senza la necessità di collegamenti via cavo. All'interno del panorama wireless il Bluetooth è sicuramente una tecnologia che rivoluzionerà il mercato della connessione delle reti wireless, principalmente per i bassi costi di trasmissione su cui essa si basa e soprattutto per la possibilità di far comunicare qualunque tipo di dispositivo wireless attraverso onde radio. La tecnologia Bluetooth è specificatamente progettata per realizzare la comunicazione senza fili per apparecchi di piccole dimensioni. Tutte le apparecchiature bluetooth predisposte in un ambiente di lavoro sono nella condizione di generare piccole reti ad uso personale, cioè generano un'interconnessione di comunicazioni dati come avviene in una rete LAN. Diversamente da una LAN i dispositivi interconnessi non si limitano ai computer ma ad altri apparecchi elettronici diversificati come cellulari, cuffie, proiettori, scanner, videocamere, fotocamere, elettrodomestici vari. Si opera intorno alla frequenza di 2,4 GHz che corrisponde alla banda libera ISM (Industrial Scientific Medical). Le frequenze utilizzate variano da paese a paese, in relazione alle normative nazionali e sono riasunte in tabella.

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Queste piccole reti sono generalmente chiamate piconet. Una piconet è costituita da due o più periferiche che condividono un canale di comunicazione utilizzando bluetooth , fino ad un massimo di 8 dispositivi. Il sistema di comunicazione bluetooth è progettato per funzionare anche in ambienti con forte presenza di interferenze per assicurare collegamenti sempre efficienti e affidabili. La velocità di comunicazione è prossima ad 1 Mbps anche con piccole potenze nell'ordine di alcuni milliWatt, mille volte inferiore alla potenza di un cellulare GSM., impiegando la tecnologia TDD (Time Division Duplex). In relazione alla potenza i dispositivi Bluetooth vengono distinti in classi, classe 1, 2, 3; generalmente un notebook implementa un terminale bluetooth in classe 2 con raggio d'azione di diversi metri.

Tab.2 5 Potenze impiegate dallo standard bluetooth

Lo standard Bluetooth, dunque, consente di creare delle Wpan (Wireless personal area networks), con diversi nuovi servizi, che vengono definite "reti wireless individuali", ossia gruppi di dispositivi differenti tra loro collegati per soddisfare le esigenze del singolo.

SISTEMA BIT RATE

(Mbps)

f0 (GHz) BANDA %

DECT 1 1890 1

BLUETOOTH 1 2.442 3.43

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2.2.4 Confronti e normative

Di seguito sono riportati dei grafici che mostrano le normative attualmente in vigore per i vari paesi [6]. Il grafico 2.1 riporta i valori di potenza ed il valore massimo del guadagno di antenna relativi alla normativa statunitense per la frequenza operativa di 5 GHz. I grafici 2.2 e 2.3 riportano le stesse informazioni relative ai paesi europei e al Giappone.

Stati Uniti

Fig. 2.1 Normativa statunitense relativa a 5 GHz

Europa

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Giappone

Fig. 2.3 Normativa giapponese relativa a 5 GHz

La banda che lavora intorno ai 5 GHz, ha delle caratteristiche diverse rispetto a quella operante a 2.4 GHz.Il grafico sotto riportato mostra un confronto tra le due frequenze riportando sulle ascisse i data rate e sulle ordinate la distanza di copertura in metri. Si evidenzia, ad esempio, come si possa ottenere la stessa copertura lavorando a 2.4 GHz, con un bit rate di 11 Mbs e a 5.2 GHz lavorando con un bit rate di 12Mbps

Fig. 2.4 Confronto tra 5 GHz e 2.4 GHz

La tabella successiva, riporta un confronto tra gli standard WLAN 802.11a e 802.11b.

Caratteristiche 802.11a 802.11b

Data rate 6, 9, 12, 18, 24, 36, 48, 54 Mbps 1, 2, 5.5, 11

Mbps

Modulazione BPSK,QPSK, 16QAM,64QAM DSSS

Frequenza operativa U-NII 5.5 GHZ ISM

2.4-2.4835GHz

Banda 16.56 MHz 22MHz

Prezzo indicativo di mercato-2002 $199/249 $100/149

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Nei due grafici seguenti si riportano tutti gli standard wireless analizzati, in funzione del data rate e del livello di mobilità. L’ultimo grafico riporta anche le curve in funzione del prezzo di mercato riferiti al marzo 2003 [7].

Fig. 2.5 Livello di mobilità degli standard

Fig. 2.6 Livello di mobilità degli standard e prezzi di mercato

Livello di mobilità Bluetooth Wi-Fi WLAN Vettura Movimento Movimento Fisso Fisso Outdoor Indoor LAN UMTS Bluetooth DECT GSM , 0.1 1 10 100 Mbps (data rate)

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Bibliografia:

[1] Ruggero Reggiannini,“Appunti di sistemi di radiocomunicazione” Seu Ed.

[2] W.C.Y. Lee, “Mobile Cellular Telecommunication Systems”, McGraw-Hill, New York, 1989

[3] Simon R. Saunders, “Antenna and propagation for wireless communication systems”, 2000 John Wiley & Sons

[4] Guida alla tecnologia wireless LAN Cisco Systems, http://www.cisco.com [5] www.ieee.org

[6] Avaya wireless “5 GHz wireless market education primer” ottobre 2001, Avaya Inc. [7] J. H. Winters “Next generation wireless systems and smart antennas”, 25 marzo 2003, JWC

Figura

Tab. 2 2 Confronto tra gli standard wireless più utilizzati
Tab. 2 4 Frequenze utilizzate dal sistema bluetooth
Fig. 2.1 Normativa statunitense relativa a 5 GHz
Fig. 2.3 Normativa giapponese relativa a 5 GHz
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