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volume 20, numero 3, 2005 Microbiologia Medica 197

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STUDIO EPIDEMIOLOGICO E OTTIMIZZAZIONE DI REAL-TIME PCR PER L’IDENTIFICAZIONE DI ADENOVIRUS IN CAMPIONI CLINICI.

La Rosa1G., Muscillo1M, Di Grazia1A., Fontana1S.,

De Carolis2E.,. Sali2M, Manzara2S. and Fadda2G.

1 Istituto Superiore di Sanità, Roma.

2Policlinico A. Gemelli, Università Cattolica “S. Cuore”, Roma.

Introduzione. Gli Adenovirus sono un gruppo

estremamen-te eestremamen-terogeneo e diffuso di virus, spesso associati ad epidemie influenzali. In Italia non esistono dati sulla loro circolazione nell’uomo né sono stati proposti metodi per la loro determi-nazione qualitativa e quantitativa.

Metodi. In questo lavoro, una collezione di 103 isolati

clini-ci proveniente dall’ Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma costituita da tamponi fecali (71%), faringei (25%), liquor (1%), urine (2%) e materiale bioptico (1%) inoculati su cellule Vero o Hep2, è stata inizialmente identificata mediante immunofluorescenza. Successivamente i DNA estratti da lisati cellulari sono stati amplificati mediane PCR avente come target il gene “hexon”. L’analisi delle sequenze degli amplificati ha rivelato che tutte le specie da A ad F sono presenti in Italia e che la specie C ha una prevalenza del 77% con i sierotipi 2 (53,4%), 1 (15,6%) e 6 (8,7%).

L’amplicone del sierotipo 2 è stato clonato in plasmide pCR4-TOPO e lo stock plasmidico utilizzato per la calibra-zione di una RealTime PCR.

Una curva di calibrazione è stata ottenuta con diluizioni sca-lari in base 10 di uno stock contenente 25 picogrammi/ml (4.46x109 genome/ml) di plasmide. Una seconda curva di

calibrazione è stata ottenuta con diluizioni scalari di adeno-virus 2 da 1,22x10-2a 5,59 CCID

50/ml. Il segnale

fluorescen-te, ottenuto con lo stesso probe su tutti i sierotipi della colle-zione, è stato determinato usando il metodo TaqMan ed appa-recchiatura ABI7000.

Risultati. Il doppio sistema di calibrazione ha permesso di

stabilire un rapporto medio genomi/particelle infettanti pari a 8,12x105. Questo parametro ha permesso di dedurre che la

concentrazione delle particelle infettanti nei campioni di lisa-ti originari variava da 10 a 103CCID

50/ml e che la soglia di

sensibilità del metodo è di 10-4-10-5CCID

50/ml. Come

con-trolli positivi sono stati utilizzate soluzioni titolate di Adenovirus 40 e 41 dell’ATCC.

Conclusioni. La sensibilità e caratteristiche del protocollo lo

rendono applicabile all’identificazione e quantificazione di adenovirus direttamente in campioni clinici.

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