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View of CONFRONTO TRA DUE DOSAGGI IN REAL-TIME PER LA DETERMINAZIONE QUANTITATIVA DI HBV-DNA

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CONFRONTO TRA DUE DOSAGGI

IN REAL-TIME PER LA DETERMINAZIONE QUANTITATIVA DI HBV-DNA

Ciotti M.1, Marcuccilli F.1, Guenci T.1, Belladonna S.2,

Pulvirenti F.R.2 , Perno C.F.1

1Laboratorio di Virologia Molecolare, Policlinico Tor Vergata, Roma 2Abbott Molecular, Roma

Introduzione. Abbiamo effettuato un confronto tra due dosaggi quantitativi di HBV-DNA basati su amplificazione del target in fase omogenea e utilizzo di sonde fluore-scenti: Roche COBAS Ampliprep-COBAS TaqMan HBV(CAP-CTM) e Abbott RealTime HBV. Entrambi i dosaggi prevedono l’estrazione automatica del DNA virale per affinità con microparticelle magnetiche e si basano, per la generazione del segnale, sull’idrolisi di un probe fluore-secente. Le principali differenze riguardano la regione tar-get (pre-core per CAP-CTM, porzione N-terminale alta-mente conservata del gene S per Abbott RealTime) e la stra-tegia di calibrazione del test (standard interno di quantifi-cazione per CAP-CTM; curva esterna di calibrazione memorizzata per Abbott RealTime).

Metodi. Sono stati analizzati con il test Abbott, 128 pioni di siero positivi al test CAP-CTM, compresi i cam-pioni con target rilevato ma con risultato al disotto del limi-te di sensibilità (“<12 UI/mL, target delimi-teclimi-ted”). L’accuratezza del test Abbott è stata verificata mediante l’a-nalisi del pannello proficiency QCMD HBV06-01. Risultati. Tutti i campioni, tranne uno (<12 UI/mL con CAP-CTM), sono stati rilevati dal test Abbott, per una sen-sibilità relativa pari a 99,2% (127/128; IC al 95%: 97,7%-100,0%). Dei rimanenti 23 campioni con risultato CAP-CTM inferiroe a 54 UI/mL (limite inferiore di quantifica-zione), ve ne erano 8 con risultato Abbott compreso nel range dinamico del dosaggio. Inoltre, 4 campioni fuori scala con il test Roche (>8.0 log UI/mL), erano ancora quantificabili con Abbott (limite superiore di linearità =9 log UI/mL). Per i 100 campioni quantificabili con entrambi i metodi, l’equazione della retta di regressione lineare (y=Abbott, x=Roche) era y=0,9916x–0,2169, con coeffi-ciente di correlazione r=0,9612. L’analisi di Bland-Altman mostrava una differenza media (Abbott-Roche) pari a –0,246+ 0,26 log UI/mL. La differenza dei valori osservati tra il test Abbott RealTime e la media generale di consenso del pannello QCMD HBV06-1 era compresa tra –0,22 e +0,04 (media=-0,13) se espressa in log copie/ml, come richiesto dal programma di controllo di qualità.

Conclusioni. Il nuovo dosaggio Abbott RealTime HBV ha mostrato, nei confronti del test CAP-CTM HBV, un’ottima correlazione, una sensibilità almeno equivalente ed un range dinamico più ampio. La lieve differenza di valori osservata (Abbott-Roche =-0,246), probabilmente dovuta a un differente processo di standardizzazione dei kit, non influenza la sensibilità del test Abbott a basso livello. In questo ambito di valori, il test Abbott appare al contrario rispondere meglio, probabilmente in virtù di un’elevata precisione.

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RIATTIVAZIONE DI HBV DOPO TRATTAMENTO IMMUNOSOPPRESSIVO: CASE REPORT

Clerici P.1, De Paschale M.1, Guastoni C.M.2, Neri A.L.2

1U.O. Microbiologia, 2U.O. Nefrologia,

A.O. Ospedale Civile di Legnano (Mi).

Paziente maschio di 76 anni in dialisi peritoneale dal 1996 per postumi di gromerulonefrite post infettiva.

Da tale periodo risulta essere presente positività per anti-HBs (debole) e anti-HBc totale, mentre risulta negativo per HBsAg e anti-HCV.

Nel 2002 ricovero per peritonite sclerosante in uremico. Anti-HBs e anti-HBc totale positivi, negatività per HBsAg, e anti-HCV (HBeAg e anti-HBe negativi). Tali risultati si confermano costantemente fino al 2005.

Nel 2005 amputazione 3° dito del piede destro per lesioni ischemiche. La ricerca dell’anti-HBs risulta per la prima volta negativa (HBsAg e anti-HCV negativi), transaminasi (ALT) normali e bilirubinemia totale nella norma. Tali risultati sono rimasti invariati fino al maggio 2006. Nel maggio 2006 ricovero per gangrena arto inferiore dx con intervento di amputazione dell’arto al 1/3 medio di coscia. Inizio terapia immunosoppressiva (Tamoxifene 10 1 cp/die) per peritonite capsulante. HBsAg, anti-HBs, HBeAg, anti-HBe, anti-HCV negativi, transaminasi (ALT) normali e bilirubinemia totale nella norma. Fino a gennaio 2007 le transaminasi sono rimaste nella norma.

Il paziente viene ricoverato nel febbraio 2007 per coleci-stite. ALT: 225 U/L, bilirubina totale: 6.01 mg/dL. La sie-rologia evidenzia una positività elevata per HBsAg (con-fermata con test di neutralizzazione) per anti-HBs (203 mIU/mL), HBeAg, anti-HBc IgM e anti-HBc totale (anti-HBe negativo). La ricerca dell’HBV-DNA con metodica PCR ha dato risultato positivo (> 3.8 x 106 UI/mL).

E’stato retrospettivamente ricercato l’HBV-DNA (metodi-ca PCR) sul prelievo stoc(metodi-cato del maggio 2006 che è risul-tato positivo (1.56x102UI/mL).

Le transaminasi sono lentamente discese (44 U/L) come anche la bilirubina (2.44 mg/dL) fino a metà febbraio 2007 quando il paziente è deceduto.

In conclusione il trattamento immunosoppressivo in un paziente emodializzato può riattivare un’infezione latente di HBV anche in presenza, da anni, di positività per anti-HBs.

volume 22, numero 3, 2007 POSTER

Microbiologia

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