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Le “basi” (genetiche) dell’obesità

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Angrisani F, Arienzo MR. Medico e Bambino Pagine Elettroniche 2019;22(9):230 https://www.medicoebambino.com/?id=PSR1909_20.html

230

MeB - Pagine Elettroniche

Volume XXII

Novembre 2019

numero 9

I POSTER DEGLI SPECIALIZZANDI

LE “BASI” (GENETICHE) DELL’OBESITÀ

Francesca Angrisani, Maria Rosaria Arienzo

Scuola di Specializzazione in Pediatria, Università della Campania “Luigi Vanvitelli”

Indirizzo per corrispondenza: francesca.angrisani92@gmail.com

Giunge presso il nostro ambulatorio dei Disturbi Nutri-zionali un bambino di sei anni per obesità di grado severo (BMI 32, 05 DS +3) a esordio precoce. La sua anamnesi evidenzia una storia di IRR fin dalle prime epoche della vita, enuresi primaria monosintomatica (attualmente par-zialmente controllata dalla terapia), disturbo del linguag-gio e un lieve ritardo mentale in follow-up neuropsichia-trico. Viene riferita, inoltre, iperfagia fin dall’età di 3 anni circa con conseguente rapido incremento ponderale fino all’attuale condizione. In considerazione del quadro clini-co (macrocefalia, obesità di grado severo, marcata acan-thosis nigricans, livelli pressori borderline) e anamnestico (forte familiarità materna per T2DM), si decide di ricove-rare il piccolo. Gli approfondimenti praticati nel corso della degenza evidenziano, inoltre, un quadro di sindrome metabolica, un reperto ecografico di ipoplasia renale sini-stra (con funzionalità globale ancora conservata) e con-fermano i valori pressori elevati (> 90° percentile per età), per cui iniziava trattamento farmacologico. In considera-zione dell’iperfagia e dell’esordio precoce dell’obesità, veniva praticata indagine genetica per MC4R e deficit di leptina, risultate negative.

Alla dimissione, in seguito a prescrizione di adeguati consigli nutrizionali, veniva programmato follow-up au-xologico.

Nei mesi successivi, la compliance si dimostra estre-mamente scarsa e di fronte al notevole ulteriore incremen-to ponderale e alle continue (ed estenuanti) richieste della madre di altre indagini per “capire” il motivo dell’ingravescente incremento ponderale del figlio, deci-diamo di eseguire CGH-array. L’analisi effettuata sul DNA del piccolo rivela la presenza di una delezione di circa 597,7 kb della regione 16p11.2. Tale delezione, ere-ditata dalla madre, coinvolge 20 geni in particolare KIF22, PRRT2, ALDOA, TBX6 e CORO1A.

I dati di letteratura associano la delezione di questa re-gione a disturbi del linguaggio, macrocefalia e obesità a penetranza incompleta.

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