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Pittiruti - Lettura inaugurale

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Academic year: 2021

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Testo completo

(1)

Lo stato dell’arte dei PICC e dei

Midline nel 2016

Mauro Pi)ru*

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(7)

Midline e Mini-midline

La grande novità degli ul*mi anni è

stato l’avvento dei mini-midline

(8)

Nuova classi@icazione dei dispositivi per

accesso venoso periferico

Agocannule Cannule lunghe Midline

lunghezza 2-6 cm 6-15 cm > 15cm

Materiale Teflon Poliuretano poliuretano

Inserzione a vista anche ecoguida anche ecoguida

Tecnica dire3a Seldinger semplice Seldinger modif.

Posiz.in urgenza Si Si No

Durata pochi gg 1-2 se)mane mesi

Power injectable se 20G o > Si No/Si

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Attenzione al materiale degli

accessi venosi periferici

•  Agocannule

•  Preferire cannule corte in poliuretano quando l’accesso periferico

è previsto per più di 48 ore

•  Usare le cannule corte in teflon per accesso periferico di breve

durata

•  Mini-midline

•  Preferire mini-midline in poliuretano, preferibilmente power

injectable

•  A3enzione ai mini-midline in polie*lene (rischio di trombosi)

•  Midline

•  Abbandonare i midline in silicone

•  U*lizzare soltanto midline in poliuretano, preferibilmente power

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RICORDARE

Il materiale fa la differenza

Il vero esperto è colui che sa scegliere

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Impianto = ben codi@icato

• 

Una triade vincente e irrinunciabile:

RaPeVa

(GAVeCeLT)

Protocollo ISP

(GAVeCeLT)

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(27)

INS 2016: raccomandazioni per

l’impianto degli accessi centrali

antisepsi con clorexidina 2% salvo

controindicazioni

utilizzare sempre le massime precauzioni di

barriera

usare sempre la venipuntura ecoguidata

evitare la fluoroscopia se non indispensabile

utilizzare l’ECG intracavitario ovunque possibile

non usare mai suture: stabilizzare con

sutureless devices (ad adesività cutanea

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Tre grandi novità

La colla in cianoacrilato

La tunnellizzazione

I sistemi di ancoraggio

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Nuova prospettive per i PICC:

•  TUNNELLIZZAZIONE

•  Può espandere le indicazioni dei PICC:

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Yellow zone

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PICC

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Altra grande novità

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Al centro della gestione

I ‘bundle’

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Un nuovo concetto

La ‘protezione’ del sito di emergenza

•  Dal rischio di contaminazione extraluminale •  Clorexidina 2% in alcool 70% •  Medicazioni trasparen* semipermeabili •  Feltrini a rilascio di clorexidina (biopatch) •  Colla in cianoacrilato •  Dal rischio di sanguinamento •  Colla in cianoacrilato •  Dal rischio di dislocazione del catetere

•  Sistemi sutureless (ad adesività cutanea – SAS – integra* con la

medicazione)

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Novità nella gestione della

linea infusionale

Abbandonare il lock con eparina !!

•  Nessuna evidenza di efficacia

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INS 2016: raccomandazioni per la

gestione degli accessi venosi

antisepsi con clorexidina 2% salvo

controindicazioni

Usare medicazioni trasparenti ovunque

possibile

Flush e lock con soluzione fisiologica in tutti i

cateteri venosi periferici e centrali con la sola

eccezione dei cateteri per dialisi e feresi

Eventuale lock con taurolidina-citrato a scopo

antibatterico, in casi selezionati

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Necessità accesso venoso nel paziente adulto per infusione, prelievi o monitoraggio emodinamico!

!

!

Accesso venoso periferico!

pH 5-9!

farmaci con osmolarità <600 ! farmaci non vescicanti! farmaci non irritanti!

Accesso venoso centrale! pH >9 o <5 !

farmaci con osmolarità >600! farmaci vescicanti! farmaci irritanti!

nutrizione parenterale con osmolarità >800! necessità di prelievi ripetuti e frequenti! necessità di monitoraggio emodinamico

Agocannula!

vene superficiali del braccio disponibili! accesso periferico < 1 settimana! uso esclusivamente intraospedaliero

Cannula periferica lunga!

vene superficiali del braccio non disponibili! accesso periferico > 1 settimana

Catetere Midline!

accesso periferico > 3 settimane! accesso periferico ad uso extraospedaliero

USO INTRA-OSPEDALIERO USO EXTRA-OSPEDALIERO!

Day Hospital, Domicilio, Hospice

Catetere ad inserzione periferica PICC!

vene profonde del braccio disponibili! soltanto in elezione!

!

Catetere ad inserzione centrale CICC!

vene profonde del braccio non disponibili! inserzione in condizioni di urgenza! necessità di catetere ‘medicato’! necessità di > 3 lumi!

!

Catetere ad inserzione femorale!

non tunnellizzato!

in situazioni di emergenza!

tunnellizzato!

presenza di ostruzione vena cava superiore!

!

ACCESSI A MEDIO TERMINE (< 4 MESI)!

! PICC!

-vene profonde del braccio disponibili!

CICC tunnellizzato!

-vene profonde del braccio non disponibili!

!!

ACCESSI A LUNGO TERMINE (> 4 MESI)!

!

uso episodico: < 1/settimana:!

Port! !

uso frequente: > 1/settimana:!

Catetere Cuffiato Tunnellizzato CCT!

ad inserzione periferica/centrale/femorale

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in collaborazione con

Mauro Pittiruti, Giancarlo Scoppettuolo

MANUALE GAVeCeLT

DEI PICC

E DEI MIDLINE

Indicazioni, impianto, gestione

Mauro Pittiruti, Giancarlo Scoppettuolo

MANUALE GAVeCeLT DEI PICC E DEI MIDLINE

Indicazioni, impianto, gestione

g34,00

L’uso di dispositivi per accesso venoso è fondamentale per ogni pa-ziente che necessiti di prelievi ripetuti, nutrizione artificiale, chemio-terapia, antibioticoterapia o di qualunque altro trattamento per via endovenosa, sia in ambito ospedaliero che domiciliare. La grande novità degli ultimi dieci anni in questo campo è stata l’improvvisa e straordinaria diffusione dei PICC e dei Midline, cateteri venosi inseriti con tecnica ecoguidata, il cui impianto è affidato sia a medici che a infermieri propriamente addestrati.

L’introduzione e la diffusione dei PICC in Italia è legata storicamen-te proprio all’attività scientifica e didattica degli Autori del presenstoricamen-te manuale. Il volume fornisce le indicazioni cliniche per l’utilizzo di tali dispositivi e ne illustra, con l’ausilio di numerose foto, i dettagli per l’impianto e la gestione nei diversi scenari clinici. Il manuale prende in esame anche le caratteristiche tecniche dei materiali, gli aspetti relativi alla rimozione e alla sostituzione di PICC e Midline e le linee guida per la prevenzione delle complicanze.

MANU

ALE GA

VeCeL

T DEI PICC E DEI MIDLINE

M. Pittiruti

G. Scoppettuolo

9 7 8 8 8 2 1 4 3 9 2 6 1

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N.B.

•  Il sito di emergenza a livello del terzo medio del braccio ( = PICC )

può essere par*colarmente indicato in determinate situazioni:

•  Tracheostomia

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Rischio di trombosi sintomatica da CVC

•  CICC (giugulare interna, anonima, succlavia, ascellare)

1-3%

•  FICC (femorale) 5-10%

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Bundle GAVeCeLT per la prevenzione della

CRT

(99)

Nifong TP &McDevittT. CHEST Publishedonlinebefore printFebruary 24,2011

Venous

stasis

Catheter

size

relative

to

vein

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(101)

Bundle GAVeCeLT per la prevenzione

della CRT

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Bundle GAVeCeLT per la prevenzione

della CRT

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45.2 %

19 %

4.2 %

1.5 %

5.6 %

Petersen Am J Surg 1999 Luciani, Radiology 2001 Puel, Cancer 2003

Melina Verso, J Clin Oncol 2003

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Bundle GAVeCeLT per la prevenzione

della CRT

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Scelta del sito di emergenza

Migliore stabilizzazione:

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Sutureless devices

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Sutureless devices

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Sutureless devices

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Accesso centrale intraosp.

•  Scelta tra CICC e PICC

•  Come prima scelta, preferire sempre i PICC

•  Prendere in considerazione i CICC:

•  In caso di controindicazioni locali bilaterali al posizionamento di un

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PICC in Terapia Intensiva

•  La sedazione farmacologica del paziente non è

controindicazione al posizionamento del PICC (specialmente se il paz. viene mobilizzato passivamente)

•  La presenza di plegia dell’arto su base neurologica (paraplegia,

SLA, etc.) è invece una controindicazione al PICC,

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Altra opzione: CICC + PICC

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254 pazien* oncologici in NPD

Calo ponderale > 10% nel 60% dei paz.

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Presidi utilizzati

PICC HOHN GROSHONG T. PORT

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Presidi utilizzati

PICC HOHN GROSHONG T. PORT

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Complicanze infettive

PICC HOHN GROSHONG T. PORT

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Complicanze infettive

PICC HOHN GROSHONG T. PORT

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Complicanze non infettive

PICC HOHN GROSHONG T. PORT

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Complicanze non infettive

PICC HOHN GROSHONG T. PORT

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Accesso venoso centrale < 4 mesi

Scelta obbligata

Preferire sempre i

PICC

In pazien* con controindicazioni locali bilaterali al

posizionamento di un accesso brachiale,

posizionamento di catetere tunnellizzato in

v.ascellare o in v.femorale (

CICC tunn

. o

FICC tunn

.)

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Tunnellizzazione + SAS

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Indicazioni del PICC port

Stesse indicazioni del port tradizionale

(ovvero: uso prolungato ed episodico,

meno di una volta a settimana), e in più:

•  Prevista radioterapia della zona toracica

•  Prevista ricostruzione con utilizzo del pettorale

•  Protesi mammarie bilaterali e ingombranti

•  Posizione supina difficile o imposssibile (insuff. respiratoria)

•  Radiodermite o altre alterazioni cutanee locali

•  Tracheostomia con complicanze locali

•  Obesità patologica

•  Terapia con cetuximab

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Controindicazioni al PICC port

•  Stesse controindicazioni dei PICC:

•  Vene piccole, trombosi locali, fistola AV, paralisi del braccio,

rilevanti problemi ortopedici o dermatologici a livello del braccio, linfadenectomia ascellare, etc.

•  Chemioterapia domiciliare per > 12 ore (rischio di

dislocazione dell’Huber durante il sonno)

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Tecnica

•  Ambiente dedicato, lavaggio delle mani, massime

protezioni di barriera, clorexidina 2%

•  Puntura e incannulazione ecoguidate di vena di

dimensioni appropriate

•  Catetere in silicone o poliuretano, 4 – 6 Fr

•  Minima tunnellizzazione, per evitare kinking (tasca in

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PICC port

•  XX secolo (‘arm port’, ’PAS port’, ‘brachial port’)

•  Procedura medica, eseguita in sala operatoria o radiologica:

costosa

•  Incannulazione ‘blind’ di vene della piega del gomito + tasca

nel braccio o avambraccio: mal tollerato dal paziente, alto rischio di complicanze

•  XXI secolo (‘PICC port’)

•  Procedura infermieristica, eseguita ‘bedside’ o in ambiente

dedicato: costi ridotti

•  Venipuntura ecoguidata + tasca al 1/3 medio del braccio:

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Rilevanza dei PICC Team

Mul*professionali

Mul*disciplinari

•  Cos*tui* da personale specificamente e appropriatamente

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Chi inserisce i PICC?

Un medico o un infermiere, purché

appropriatamente addestrato

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in collaborazione con

Mauro Pittiruti, Giancarlo Scoppettuolo

MANUALE GAVeCeLT

DEI PICC

E DEI MIDLINE

Indicazioni, impianto, gestione

Mauro Pittiruti, Giancarlo Scoppettuolo

MANUALE GAVeCeLT DEI PICC E DEI MIDLINE

Indicazioni, impianto, gestione

g34,00

L’uso di dispositivi per accesso venoso è fondamentale per ogni pa-ziente che necessiti di prelievi ripetuti, nutrizione artificiale, chemio-terapia, antibioticoterapia o di qualunque altro trattamento per via endovenosa, sia in ambito ospedaliero che domiciliare. La grande novità degli ultimi dieci anni in questo campo è stata l’improvvisa e straordinaria diffusione dei PICC e dei Midline, cateteri venosi inseriti con tecnica ecoguidata, il cui impianto è affidato sia a medici che a infermieri propriamente addestrati.

L’introduzione e la diffusione dei PICC in Italia è legata storicamen-te proprio all’attività scientifica e didattica degli Autori del presenstoricamen-te manuale. Il volume fornisce le indicazioni cliniche per l’utilizzo di tali dispositivi e ne illustra, con l’ausilio di numerose foto, i dettagli per l’impianto e la gestione nei diversi scenari clinici. Il manuale prende in esame anche le caratteristiche tecniche dei materiali, gli aspetti relativi alla rimozione e alla sostituzione di PICC e Midline e le linee guida per la prevenzione delle complicanze.

MANU

ALE GA

VeCeL

T DEI PICC E DEI MIDLINE

M. Pittiruti

G. Scoppettuolo

9 7 8 8 8 2 1 4 3 9 2 6 1

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Riferimenti

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delle complicanze infettive, raccomandano (a) di scegliere il sito di inserzione dell’accesso centrale considerando anche il rischio infettivo, (b) di utilizzare i PICC come

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