Tra fonti e ricerca
Benito Mussolini maestro a Tolmezzo
Èva Dorigo
Cento anni fa, nel novembre 1906, Benito Mus
solini iniziava la sua seconda esperienza — a quattro anni di distanza dalla prima consumata
si nell’attuale Emilia Romagna — di maestro elementare a Tolmezzo, dove rimase fino all’a
gosto 19071.
Il maestro si era presentato al sindaco con un biglietto di raccomandazione dell’ispettore sco
lastico del distretto di Gemona, Luigi Amedeo Benedetti, che era stato'spesso costretto a no
minare, per le scuole del territorio, maestri pro
venienti da fuori, visto che la Camia non ne pla
smava: “Vien a V.S. con la presente il maestro Benito Mussolini. Il giovine ha ottimi titoli e promette di attuare i migliori propositi, tanto che ho fiducia nella sua riuscita costì”2. Quali fos
sero gli ottimi titoli — a parte il diploma preso al collegio Carducci di Forlimpopoli — non è dato sapere; diversi, invece, sono i dubbi che ac
compagnano l’ispettore, considerando anche la celerità con cui la prefettura di Forlì, quando il giovane predappiese partì per Tolmezzo, aveva informato quella di Udine dei suoi precedenti politici, inviando copia della sua scheda bio
grafica. La prima redazione di tale documento risale al 1° gennaio 1904 e in essa furono ripor
tati tutti i suoi movimenti.
Mussolini aveva vissuto in Svizzera, dal 1902 al 1904, un periodo denso di incontri, di colla
borazioni a giornali e riviste, di occasioni di stu
dio che avevano arricchito la sua formazione:
collaborò prima a “L’Avvenire del lavoratore”, settimanale del Partito socialista italiano, poi al
“Proletario”, altro settimanale socialista che si pubblicava a New York. Nell ’ ottobre 1903, men
tre risiedeva a Losanna seguendo — probabil
mente — i corsi di Vilfredo Pareto, la cui teoria delle élites eserciterà una profonda influenza sul suo pensiero, iniziò a collaborare con “Avan
guardia socialista”. Le idee di Mussolini, a quel
l’epoca, non erano ancora formate: simpatizzò con gli anarchici, anche se finì per approdare al
le idee del sindacalismo rivoluzionario di Artu
ro Labriola e Walter Mocchi.
Dopo essere rientrato in Italia per adempiere al servizio militare, al quale era sfuggito illegal
mente in precedenza, fu chiamato la “recluta ros
sa” e tenuto sotto stretta sorveglianza. Al reggi
mento, tuttavia, si comportò in modo esemplare.
A precedere e a seguire la ricca esperienza del- l’esilio svizzero, tralasciando la parentesi del X Bersaglieri, furono dunque i mesi passati da Mus
solini tra i banchi di scuola, all’opera con quel
“popolo bambino” così presente nella poetica del romanzo fascista, definito da molti “regime di pa
role”. Educare la gioventù, però, non era ancora un obiettivo primario del ventitreenne di Predap- pio, la cui volontà di far conoscere le idee socia
liste, in primis, e la cui sete di sapere avevano la priorità. L’insegnamento a Pieve Saliceto, fra
zione di Gualtieri, come a Tolmezzo, diede scar
si frutti: in entrambi i casi non venne riconfer
1Questo lavoro èil risultatodella tesidi laureaproposta e seguitadal prof.Umberto Sereni e discussa presso laFa
coltàdi Lettere e Filosofia dell’università deglistudi di Udine.
2 Pietro Cella, Storia della scuolain Camia e CanaldelFerro, Udine-Tolmezzo, Libreria EditriceAquileia,1940.
‘Italia contemporanea”,dicembre2006, n. 245
642
mato maestro per l’anno scolastico successivo dalle rispettive Giunte comunali, che all’epoca avevano l’onere di nominare i maestri.
Nel Reggiano, dove aveva insegnato come supplente temporaneo per quattro mesi, a fine anno aveva concluso che “i gobbi lo erano an
cora, ed idem dicasi dei deficienti. Per i primi la cura consigliabile è quella dell’istituto ortope
dico Rizzoli. Per gli altri occorre un altro orga
namento della vita scolastica, che dia agio agli educatori di porre in atto, almeno in parte, la trangugiata teoria pedagogica”. Il maestro so
cialista aveva comunque sottolineato: “Come pretendere un foglietto pulito da un bambino che fa il compito nella stalla per dura necessità?”3.
3 Fulvio Simonazzi, Rolando Cavandoli, Gualtieri:Vita di unacomunità dalle origini al1963,acura dell’Ammini- strazionecomunale di Gualtieri, 1983.
4 La miavita dal 29 luglio1883 al 23 novembre 1911 (d’ora inpoi La mia vita), in Edoardo e Duilio Susmel(a cura dì), Opera OmniadiBenito Mussolini,35voli.,Firenze-Roma,La Fenice, 1951-1963, voi.XXXIII, Opere giovanili, 1961, p. 261.
5 Paolo Monelli, Mussolini piccoloborghese, Milano, Garzanti, 1959. Nell’Archivio del Comunedi Tolmezzo, cart.
n. 1932(Protocollo degli esibiti1907), viene inoltre registratounprotocollo, datato15 maggio 1907, riportante l’og
getto:'‘Accompagnalettera del maestro Mussolini rinunciante al posto se non si provvede contro l’alunno Artico”. 6 La commemorazionedi GiordanoBruno. Dimostrazione davantiallacanonica, “La Patriadel Friuli”,18 febbraio 1907, n.42, riprodotto inE.e D. Susmel(a cura di), Opera Omnia di BenitoMussolini, cit., voi. I,Dagli inizi all’ul tima sosta in Romagna: 1°dicembre 1901-5febbraio1909, 1951, p. 265.
7 Bombardamentodel 1°Maggio, “La Patriadel Friuli”,3 maggio 1907, n. 105. Riprodottoin E.e D. Susmel (a cura di), Opera Omnia di Benito Mussolini,cit., voi. I,cit., p. 267 e PrimoMaggio - Conferenza Cosattini, “Il Crociato”, 4 maggio 1907,n. 101.
Come egli stesso ammise e come si ricava dalle cartelle sull ’ ordinamento delle scuole e dal
le deliberazioni della Giunta e del Consiglio co
munale conservate presso l’archivio del Comu
ne, a Tolmezzo ebbe problemi di disciplina con l’intera classe: “Quaranta ragazzetti vivaci, ta
luni dei quali anche incorreggibili e pericolosi monelli”4 li avrebbe definiti più tardi, ma in par
ticolare fu un alunno a procurargli diversi pro
blemi. “Pregiatissimo Signor Direttore — scris
se — la prevengo con questa che da oggi non farò più scuola, se non si risolverà la questione che Le ho posta stamani. Non intendo di essere angustiato 4 ore al giorno e non sopporto la pro
strazione spirituale che ne consegue. Poiché cre
do di aver esaurito i mezzi pedagogici a me no
ti, così preferisco di andarmene piuttosto che sottostare ad un martirio del quale non ambisco
affatto la molto relativa palma. Favorisca tra
smettere questa mia decisione a chi spetta per gli opportuni provvedimenti”5.
Durante i nove mesi di insegnamento in Car- nia, gli fu anche rivolta, dalle pagine dei quoti
diani dell’epoca e nel corso delle sedute della Giunta e del Consiglio comunale tolmezzino, la pesante accusa di avere l’abitudine di bestem
miare durante le lezioni; tale accusa nasce pro
babilmente della nomea che si era creato in pae
se per i suoi molteplici interventi durante le ma
nifestazioni politiche e, non di meno, a causa della sua vita privata.
In occasione dell’anniversario della morte di Giordano Bruno, il 17 febbraio 1907, venne or
ganizzata, dal gruppo anticlericale tolmezzino, una conferenza durante la quale Mussolini pre
se la parola: da un articolo di “La Patria del Friu
li”6, quotidiano dei moderati di Udine, del gior
no seguente sappiamo che il discorso, incen
trato sulla vita e le opere del filosofo nolano, durò circa tre quarti d’ora e fu applaudito dal pubblico presente.
Anche in occasione della festa del 1° maggio Mussolini si distinse, distribuendo un manifesti
no inneggiante alla rivoluzione socialista; non è rimasta purtroppo copia di tale foglietto di pro
paganda, ma siamo a conoscenza del suo conte
nuto grazie ad alcuni articoli pubblicati in quei giorni su “Il Crociato”, giornale cattolico del Friuli, e ancora su “La Patria del Friuli”7: Mus
solini si rivolgeva ai lavoratori spingendoli ad accelerare il processo di dissoluzione della so
Benito Mussolini maestro a Tolmezzo 643
cietà borghese per arrivare alla — a suo parere
— “civiltà superiore”, quella cioè dei proletari.
L’appuntamento successivo fu la commemo
razione di Garibaldi. Prendendo in esame la fit
ta corrispondenza8 che Mussolini intrattenne du
rante il soggiorno tolmezzino con l’amico ed ex compagno di scuola Alberto Calderara, si è ri
cavata 1 ’ intenzione del maestro-agitatore di pub
blicare in un numero unico, dedicato all’eroe ri
sorgimentale, alcuni frammenti della Notte di Caprera di D’Annunzio, componimento delle Laudi che celebra proprio gli eroi della patria.
Non sappiamo se all’intenzione seguì l’effetti
va pubblicazione, poiché anche di quel numero unico non è rimasta copia. Ancora una volta so
no gli articoli dei quotidiani dell’epoca a par
larcene: “Il Lavoratore friulano”, “Il Crociato”,
“La Patria del Friuli”, “Il Giornale di Udine” ri
portarono la notizia secondo cui “Lo Staffile”
— titolo di quel numero unico — fu pubblicato il 30 maggio 1907, festa del Corpus Domini, e come suo autore unico fu indicato proprio il mae
stro Benito Mussolini.
8E. e D. Susmel (a cura di), Opera Omnia di Benito Mussolini, cit., voi.I,cit., Appendice,pp. 217 sg.
9 Al“Vero Eretico”,“La Patriadel Friuli”, 3 giugno 1907, n. 131, riprodotto inE.e D. Susmel (a curadi), Opera Om
nia di Benito Mussolini,cit., voi.I, cit., pp.269-270.
10La mia vita, cit., p. 262.
11Perquesti racconti si veda ancoraPierGiuseppeAvanzato, Gente diTumieg, racconti, immagini e poesie, o si par li con il dottor Romano Marchetti(Tolmezzo, 26 gennaio1913), da noi intervistato. Figlio deldirettoredidattico del
le scuoledi Tolmezzo,Sardo, nel periodo incuiMussolini vi insegnò, Romano Marchetti ricorda iracconti del padre e ha conservato larelazioneda questi compilata sui nove mesi di insegnamento delgiovane romagnolo.
In entrambi i casi si trattava di pubblicazioni a carattere fortemente anticlericale che uscivano dalla fucina di un fantomatico Circolo di studi sociali tolmezzino, la cui esistenza venne messa in dubbio dagli stessi quotidiani (non si sapeva infatti quando era stato istituito, chi e quanti era
no i soci). Su “Lo Staffile” compariva la firma
“Vero Eretico”, pseudonimo del quale Mussoli
ni si sarebbe servito più tardi, soprattutto negli articoli pubblicati a Oneglia nel 1908. Contro il Vero Eretico si scagliò il corrispondente da Tol
mezzo per “La Patria del Friuli”, Petrus.
L’articolo in questione è interessante anche perché l’autore vaticinava un glorioso avvenire a quel maestro di provincia: “Voi avete senza
dubbio davanti a voi un avvenire radioso. Fra non molto i vostri nemici ‘sbigottiti e sudi’ as
sisteranno al progressivo vostro innalzamento [...] vedranno voi elevarsi [...] fino a toccare i fastigi della gloria”9. Sono solo alcune delle fra
si di Petrus che, a posteriori, colpiscono per la loro lungimiranza e capacità di anticipare le fu
ture gesta di Mussolini, quando ancora ne era, soprattutto ideologicamente, molto lontano.
Se queste furono le occasioni pubbliche in cui si rese protagonista della vita politica e cultura
le tolmezzina, di altra natura furono invece le scelte di vita personali, contrassegnate da nu
merose ubriacature e da frequenti relazioni amo
rose. Tra i tolmezzini vengono concordemente ricordate le prime: passava da un’osteria all’al
tra fino a quando, abbandonato anche dagli ami
ci, vagava da solo per le stradine del paese in preda ai fumi dell’alcol. Fu spesso ritrovato ad
dormentato sulle strade di Tolmezzo: in un’oc
casione sul parapetto del lavatoio pubblico, al
trimenti davanti al Tribunale, sotto i portici;
un’altra notte fu ritrovato al cimitero di Santa Maria oltre But, tra le tombe.
Quanto alle relazioni amorose, non appena arrivò in Camia e seppe che le sue vecchie fiam
me, la maestra Virginia Salvolini e la maestra Paolina Danti, erano state trasferite anch’esse da quelle parti (rispettivamente a Osoppo e a Re
sia), riannodò gli antichi rapporti, soprattutto mediante un attivo scambio di lettere. E, men
tre “la vita della scuola e ancora più quella del paese” lo “abbruttivano”10, si diede da fare an
che con le donne cantiche. Ma non solo. L’ami
co di Benito, il tolmezzino Giobatta Ciani, rac
contò11 di essersi recato in bicicletta con lui a Pontaffel, nome tedesco di Pontebba, presso una
“casa di tolleranza”.
Èva Dorigo
Ma fu a Tolmezzo che intrecciò i rapporti più duraturi: “Durante il carnevale strinsi una rela
zione amorosa con tale Graziosa Bocca, che ab
bandonai per la padrona della pensione, Luigia P., donna sulla trentina e ancor bella e piacente nonostante il suo avventuroso passato. Dall’a
prile all’agosto durò assidua la nostra relazio
ne”12. Luigia Paggietta, l’amante di Benito, era nata a Tolmezzo il 27 settembre 1877 ed era la moglie del proprietario della Trattoria alla Sca
la, dove Mussolini soggiornò durante il periodo tolmezzino. La relazione con la donna sposata fece molto scalpore in paese tanto che gli ulti
mi mesi, in particolare, “furono assai tempesto
si”. “Ebbero luogo tra me e il marito della P.
spiegazioni assai penose, scambio d’invettive e un pugilato, nel quale la peggio toccò natural
mente al marito, più vecchio e più debole di me.
Nel paese non si parlava che di questa nostra scandalosa relazione”13. A questo proposito si tramanda da tempo la voce che dalla relazione tra i due fosse nato un erede del futuro duce, di cui però non esistono prove. Per anni si è cre
duto che il figlio dell’ostessa fosse anche figlio di Mussolini, ma al tempo il piccolo aveva già 8 anni, come confermano i documenti consulta
ti presso l’anagrafe storica del Comune14.
12La miavita, cit.,p. 262.
13La miavita, cit.,p. 262.
14 Si veda il documenton. 30 allegato al presentelavoro.
15Lamia vita, cit., p.262.
16Lettera ad AlbertoCalderara,probabilmentedellaseconda decade di agosto del 1907,in E.e D. Susmel (a cura di), Opera Omnia di BenitoMussolini, cit., voi. I, cit., pp. 220-221.
17 P. Monelli, Mussolini piccolo borghese,cit.
18 La lue, osifilide, èunamalattia infettiva trasmessa percontatto sessuale oattraverso la placenta dalla madreal fe
to; anche la blenorragia, ogonorrea, da cui fu più probabilmente colpito edi cui fu egli stessoaparlare hauna tra
smissione di tipo sessuale.
19 Paul O’Brien, Al capezzale di Mussolini. Ferite e malattia 1917-1946, “Italia contemporanea”, 2002,n. 226.
Fu probabilmente anche per questo motivo che il periodo tolmezzino venne da lui conside
rato di “dissipazione fisica e spirituale”15. Spi
rituale perché non riuscì a continuare i suoi stu
di (aveva diversi progetti in corso: studiava la
tino, letteratura tedesca e francese; prendeva le
zioni di disegno e calligrafia e pare avesse an
che iniziato a scrivere una storia della filosofia);
fisica perché, come sappiamo da un’altra delle lettere al Calderara, nell’agosto del 1907 dovet
te sostenere delle spese per quella che lui stes
so definì la sua “ultima malattia”16. Con ogni probabilità si trattava della sifilide o di una ma
lattia analoga. In proposito, Paolo Monelli17 ri
porta nel suo libro il racconto del dottor Ric
cardo Pascoli di Tolmezzo, medico veterinario a San Leonardo di Passiria, cui i fatti furono ri
feriti direttamente dallo zio materno, l’avvoca
to tolmezzino Dante Marpillero, amico di Mus
solini. Fu questi, infatti, a portare Benito in ospe
dale, dopo averlo trovato in procinto di suici
darsi nella sua stanza della Trattoria alla Scala.
Mussolini, infatti, aveva già scritto alcune let
tere nelle quali spiegava di volersi togliere la vi
ta proprio a causa della malattia. Sul tavolo del
la stanza giaceva una pistola carica; Marpillero allora la prese, la scaricò e condusse l’amico dal dottor Cecchetti, il primario dell ’ ospedale di Tol
mezzo, che iniziò la cura della “lue”18.
Il precario stato di salute di Mussolini di quel periodo trova ulteriore conferma in un recente saggio di Paul O’Brien19. Lo studioso, basan
dosi sul parere di alcuni specialisti in medicina e attraverso la rilettura di diversi documenti, so
stiene che non furono le ferite riportate nel 1917, nel corso della prima guerra mondiale, la vera causa della lunga convalescenza prescrittagli.
Secondo O’Brien, infatti, Mussolini avrebbe, grazie all’aiuto di alcuni medici amici e forse anche a una spinta politica, nascosto le sue rea
li condizioni di salute. Sembra piuttosto essere la sifilide la malattia di cui soffriva, un’infer
mità che, molto probabilmente, aveva contratto
Benito Mussolini maestro a Tolmezzo 645
durante il soggiorno tolmezzino e che l’avreb
be tormentato per tutta la vita.
In termini di bilancio dell’esperienza sappia
mo che il periodo intercorso tra il novembre 1906 e l'agosto 1907 non fu positivo per il giovane Benito: per quanto concerne l’insegnamento l’avventura tolmezzina gli confermò la sua scar
sa propensione per quel tipo di professione; per quanto riguarda l’impegno politicoTolmezzo gli poteva offrire solo un po’ di spazio aH’intemo delle sporadiche manifestazioni del gruppo an
ticlericale, distante com’era dalle potenzialità della realtà svizzera, che lo vide fervido prota
gonista tra il 1902 e il 1904, o di un comune del
la rossa Emilia di quegli anni, soprattutto in ter
mini di propaganda socialista, di vivacità dei di
battiti, di qualità della formazione degli aderen
ti al Partito socialista.
Ma se a Tolmezzo Mussolini non trovò ter
reno fertile per esprimere quella che era allora la sua concezione della politica e della propa
ganda anticlericale e socialista, ciò non dipese dalla piccola città alpina20, una realtà poco sta
tica e chiusa. Per quanto lontana — come lo fu più tardi in epoca fascista e come per certi ver
si lo è tuttora — dai grandi dibattiti teorici a cui Mussolini aveva assistito durante l’adolescenza in Romagna e l’esilio svizzero e, per quanto po
chi dei suoi protagonisti fossero dotati della pre
parazione culturale che il maestro romagnolo vantava, in essa e nel territorio circostante sta
va germogliando una nuova realtà, figlia della medesima parte politica, che Mussolini non sep
pe apprezzare e dalla quale non cercò nemme
no di imparare nulla: il sistema cooperativo.
20 Francesco Micelli, Quasi un 'introduzione: Tolmezzo, piccola cittàalpina, in Giorgio Ferigo, Lucio Zanier(acura di) Turnici;:,Udine, Società filologica friulana,1998.
21 ClaudioMagris,Mussolinibocciato,“Corriere dellasera”,27 febbraio 1993.
Tra la fine del Settecento e l’inizio dell’Ot
tocento, nel territorio cantico era nata e cresciuta rapidamente, grazie soprattutto all 'apporto espe- rienziale della componente operaia emigrante, una concezione solidaristica della società e del
l’economia che aveva creato le premesse per l’i- stituzione di società operaie di mutuo soccorso,
latterie sociali, cooperative di consumo, di cre
dito e simili. Fu a Tolmezzo che prese vita, pro
prio tra il 1906 e il 1907, la più importante e du
ratura di queste realtà: la Cooperativa cantica di consumo. Essa, assieme alla Cooperativa di cre
dito e alle varie filiali sorte in tutti i paesi della Camia, svolse il ruolo di traino economico del
la zona fino all’avvento del fascismo.
Erano questi i frutti della realtà socialista del
la Camia i cui protagonisti avevano soprattutto a cuore la ripresa economica della loro terra, an
che se, a volte, dietro a tale obiettivo umanita
rio, si celava la ricerca di un profitto personale.
In ogni caso, la realtà socio-politica della Tol
mezzo del primo decennio del Novecento, do
minata da un socialismo di stampo riformista — che aveva realizzato in Camia la grande catena di cooperative denominata “Le Gamiche” — e caratterizzata da qualche sporadico sprazzo ri
voluzionario, forse proprio alimentato dalla pre
senza del maestro romagnolo, dovette sembra
re stretta al socialista Benito Mussolini, giova
ne insegnante elementare con un passato di stu
di, conferenze, dibattiti, incontri con rappresen
tanti intemazionali del partito, nonché plasma
to dalle esperienze anarchiche paterne.
Tolmezzo era una sorta di specchio di quella provincia italiana che, con Claudio Magris, è fa
cile definire come la parte migliore dell 'Italia, nel
la sua espressione di “dignità, rispetto del lavoro e della precisione, attenzione alla realtà concreta e autonomia di giudizio”21. Ma era una realtà pe
riferica e, pertanto, doveva risultare un microco
smo soffocante per un uomo come Mussolini che, innanzitutto, non ci era nato, e poi aveva speri
mentato altre realtà, come quella della Svizzera, un paese a forte presenza operaia e sindacale, e della stessa Romagna, culla di nuove idee politi
che e vivace crocevia, nonché meta privilegiata dei cambiamenti in corso di quell’inizio secolo.
Anche il movimento fascista, in Camia, fe
ce scarsi proseliti persino tra coloro che aveva
Èva Dorigo
no conosciuto il maestro durante il soggiorno tolmezzino. Suoi unici seguaci furono infatti quei notabili, rappresentanti del liberalismo, che, scalzati dal potere con la violenza squa
drista i socialisti e i popolari, fino ad allora gli unici detentori delle cariche pubbliche, potero
no finalmente occupare i posti di rilievo del ca
poluogo camico. Pertanto, il fascismo in Car- nia non fece altro che mettere nelle mani dei
“siors” il destino economico di Tolmezzo e dei paesi circostanti.
Nella vita di Benito Mussolini, la sua espe
rienza di insegnante a Tolmezzo non lasciò trac
ce durature; tuttavia, è possibile stabilire una connessione tra Mussolini giovane maestro e Mussolini duce. Per un anonimo francese cita
to dal maestro Mazza22, fondatore dello scou
tismo cattolico e autore di un tentativo di ap
plicarne i principi di base alla scuola fascista,
“Mussolini è soprattutto un maestro di scuola e tratta gli italiani come un popolo di scolaretti da educare”.
Forse una delle caratteristiche che accompa
gnò sempre Mussolini fu proprio la sua costitu
tiva, ipertrofica vocazione pedagogica. Una vol
ta salito al potere riuscì a mettere a frutto, a suo modo naturalmente, quelle “non comuni risorse intellettuali”23 che gli aveva riconosciuto il di
rettore didattico di Tolmezzo alla fine dell’anno scolastico e che non aveva saputo convogliare nella scuola. Nelle vesti del duce divenne invece un maestro autorevole e temuto, carico di cari
sma e di fascino, capace di tenere le sue lezioni all’aperto, sul palcoscenico della storia, mosso dall’alto fine di formare “l’uomo nuovo fascista”.
Èva Dorigo
22 Mario Mazza, La disciplina della squadra-Balilla, Brescia,Editrice LaScuola, 1941.
23 Dallaminuta,datata 18 agosto 1907, della relazione contenente il giudiziorelativo all’anno di insegnamentodel maestroBenito Mussolini, deldirettore didattico dellescuolediTolmezzodal 1906, Sardo Marchetti, avutadalfiglio Romano.
Documenton. 1 Documento n. 2
N. PROT.2175 del26/10/1906 NUMERO DELL’E- SIBITO
ESIBENTE: GEMONAISPETTORESCOLASTICO DATADELL’ESLBITO: 26/10
OGGETTO:ACCOMPAGNA AL SINDACO IL MAESTROBENITO MUSSOLINI PERCHÉ NE PROPONGA PERLA SUA NOMINA
N. PROT. 2187del 27/10/1906 NUMERO DELL’E- SIBITO1416
ESIBENTE:GEMONAISPETTORESCOLASTICO DATA DELL’ESIBITO: 27/10
OGGETTO: TRASMETTEDECRETO DI NOMINA D’UFFICIOMUSSOLINI BENITO A MAESTRO DELLESCUOLE DELCAPOLUOGO
Fonte: Archivio del Comune di Tolmezzo, Cartolare n. 1931: Protocollo degli esibiti1906[Protocollo del
lacorrispondenza del Comune in arrivo e inpartenza].
Tolmezzo
17 febbraio Ladimostrazione
Lo diciamo subito,Tolmezzo non si unì alla grande manifestazione liberticida indettadalComitatocen
trale degli anticlericali.Icattolici di Tolmezzoerano però preparati ed anche ieri serailCircolocattolico riunitoinassemblea, sotto la presidenza del giovane sig. Moro votò un ordine del giorno di protesta ed ave
va deciso di fare una contro-dimostrazionenel caso gli avversari fossero scesi in campo.Ben200 copie del numerounico No\ e 100 del foglietto volante Per la libertà vennero oggilargamente diffusi fra la po polazione cheli commentò favorevolmente.
Fonte: articolo da “Il Crociato”, a. Vili, 18 febbraio 1907, n. 40.
Benito Mussolini maestro a Tolmezzo 647
Documento n. 3
Tolmezzo
La commemorazione di Giordano Bruno Dimostrazione davantialla canonica 18 — (pertelefono). — lersera, all’albergo Roma, eb beluogo una riunione privata allo scopodi comme
morare Giordano Bruno. Gl’intervenutierano circauna settantina.
Parlò per primoil sig.Mameli Marioni, invitandoi pre
sentialla lotta contro ilprete.
Il consiglierecomunale Tosoni invitò il maestroBus solini[sic]a parlare. E il maestro allora improvvisò un discorso commemorativo. Parlò per circa tre quarti d’o
ra delfratediNola,rilevandonelo spirito ribelle e bat
tagliero.
Definì il Bruno come il più grandeinnovatore della sua epoca edil precursore del liberopensiero.
L’oratore fu vivamente applaudito.
Il consigliere Tosoni ringrazia il maestro ed invitò a parlare l’avv.Spinotti, ilquale si alzò e disseche la riunione dovevaessere meglio preparata per riuscire più numerosa esignificativa.
Deplorò che in unariunione privata sia intervenutala benemerita.
(Noi, a questo proposito, notiamochei carabinieri eb
bero un bigliettod’invito da un organizzatore dellariu nione).
L’avv. Spinotti terminò invitando tuttiallalotta con
tro i clericali.
Finiti idiscorsi,tuttii presenti sialzarono e uscirono sul
lapiazza XXsettembre,dove si ordinarono in corteo;e al canto dell’“Inno dei lavoratori” sirecaronodavanti alla canonica, dove si fermarono ed emisero grida di“Vi
va la Francia anticlericale! Evviva il martire diNola!”.
Tutti poi si recarono ad una bicchierata alla trattoria alla “Cooperativa cantica”.
Fonte: articolo da “La Patria del Friuli”,a. XXXI, 18 febbraio 1907,n.42.Riprodotto in Edoardo e Duilio Susmel (a curadi), Opera Omnia diBenito Mussolini, Firenze-Roma, La Fenice, 1951-1963, voi. I, Dagliini zi all’ultima sosta inRomagna : 1 ° dicembre1901-5 febbraio1909,1951,p.265.
Documento n. 4
Tolmezzo
18 febbraio Le Chiassate di ieri sera
Contrariamente alle nostre previsioni, gli anticlerica
li di Tolmezzo pensarono di fare, ierisera, laloro ma
nifestazione. Fuvviunaconferenza privataall’Alber- goRoma, in cui l’avv. Spinottiesortò i25presenti ad unirsi contro icattolici,trattandolicoipiùbelliepite
ti. Parlarono anche il maestro Musolino [sic], Mario ni e Tosoni, fecero un’apoteosi d’amoreche si risfogò poi appena finita la conferenza.
Alle ore 91/2 coll’Inno dei Lavoratoricantato sotto la Canonica, colle frequenti grida di viva Giordano Bru
no, abbasso ilparroco,abbasso icattolici esimili in sulti che questi giovani scolari delloSpinotti avevano imparato.(+)
Yindtkorst Fonte: articolo da“Il Crociato”, a.Vili, 20febbraio
1907, n. 42.
Documento n. 5 Tolmezzo
21 febbraio Ancora sulla dimostrazionedi domenica Sullaconferenzaprivata tenuta domenica sera 17 coir, facciamoalcuni appunti.
I discorsi fatti conversero tutti ad innalzare Giordano Bruno a martire ideale del libero pensiero, e ad infie
rire contro iCattolici, che secondo leparole degli ora tori, hanno frequenti riunioni(difatti nella passataset timanasi tennero3 assemblee numerosissime eden tusiaste) hanno Casse, circoli, Unioni, Cooperative ecc...
La morale fu dunque di combattere iCattolici- per
ché?... perché hanno Casse,cooperative ecc... cioè perché s’occupano dellesorti dei lavoratori... Per que sto l’avv.Spinotti (quello della tenda di pace) tuona
va: non lasciatevifar lo sgambettodaiCattolici!...
E questaèquellalottaleale, chetale sichiama, ocui siam fattisegno soloperché siamoorganizzati e per ché le nostre file si addensanoinvecedisottigliarsi.
E che quei 25 giovanisapessero ciò che gridavano ba
sti sentire due lorogridiemessisotto l’abitazione del parroco: Viva illiberopensiero - abbassoi cattolici!
Una seconda osservazione. Comemai un maestro co
munale chefa scuola ai bimbi d’una intera cittadinan za,tieneunaconferenzacontro iprincipi religiosi di quella cittadinanza che glidaunpane?... I genitori de
gli scolaripossono essere tranquilli di veder ilorofi
gli istruiti da tali maestri.Noipensiamo chelacosa piùgrave, più sacra, più alta, difficile e delicata sia l’e
ducazione dellegiovini menti,equesta non può farsi da menticosì antireligiose, sm.
Fonte:articolo da “Il Crociato”, a. Vili, 22 febbraio 1907, n. 44.
Èva Dorigo Documenton. 6
Tolmezzo
Pro Giordano Bruno
Anche noi l’ebbimo in Tolmezzo la nostra brava di mostrazione anticlericale,lasera del17 corr. L’ideadi farlasorse all’ultimo momento quando mancava il tem po alle praticheoccorrenti perché la commemorazio
ne di Giordano Bruno fosse tenuta in pubblico.Inter
venne,ad onta della impreparazione, circa un centi- najodipersone nella sala superiore dell’albergoRo
ma. Parlarono lungamente MameliMarioni, e deipre
senti, dopo il Marioni, furono invitati aprenderela pa
rola il maestro Musolino [sic]per dire dell’opera e del pensiero di Giordano Bruno edaggiunsepocheparo
le l’avv.RiccardoSpinotti. (+)
Fonte: articoloda“Il Lavoratorefriulano”,periodico settimanalesocialista, a. IV, 23febbraio 1907, n. 118.
Riprodotto inE.e D.Susmel (a curadi),Opera Om nia di BenitoMussolini, cit., voi.I, cit., p.266.
Documento n. 7
Tolmezzo Le chiassate di domenica
(+)Parlano ancheil maestro Musolino [sic], Marioni eTosoni,fecero un’apoteosid’amoreche risfogò poi appena finita laconferenza.Alle ore 91/2 coll’inno dei lavoratoricantatosotto la Canonica,collefrequenti grida di viva Giordano Bruno, abbasso il parroco, ab basso i cattolici esimili insulti che questi giovani sco
lari dello Spinotti avevano imparato (+).
Fonte: articoloda“Il Piccolo Crociato”,organodella democrazia cristiana del Friuli, a. VIU, 24 febbraio1907, n. 8. Riprodotto in E. eD. Susmel(a cura di),Opera Omnia di Benito Mussolini, cit., voi. I, cit., p. 266.
Documento n. 8
Tolmezzo, 6 marzo 1907 Scrivimi il significato esatto di quum chehotrovato così frequentementenellefavoleesopiane. Inquitè al presenteo al perfetto?
Vedi — ora sonosenzamaestro — non ho che i tuoi libri e unagrammatica di proporzioni modestissime.
Non mancherebbe la buona volontà,se la mia stanza fosse meno fredda.Credi che potrò superare l’esame?
C’è solo laversione dal latinoin italiano. Mi propon
go di lavorare nelle prossime vacanze estive,e se non avrò finito diconiugare il verbo “incretinare”. Tanti salutia tuamamma.Ti stringo la mano tuo
MUSSOLINI Fonte: E.e D. Susmel (a cura di), OperaOmniadiBe nito Mussolini, cit., voi.I, cit, p. 218.
Documento n. 9
Tolmezzo
Bombardamento del 1°Maggio {Petrus). - Inoccasione del PrimoMaggio venneaf
fisso edistribuito a mano un manifesto dipiccolo for
mato con sopra la seguente scritta: “Circolo di Studi Sociali”.
Siincomincia conuna palesemenzogna, perchéil sud
detto Circolo esiste solonella mente dichifu l’esten sore delmanifestoin parola, il quale estensore, a quan to pare, dopo d’essere passato per le innumeri ed in
tricate gradazioni del socialismo finì coll’abbracciare le teorie anarchiche.
Ilpeggio si èchenel manifesto iparadossi si susse guono conuna cinematografica rapidità, tanto che, a lettura finita, dopo un lungorespiro, nonsi può a me
no di riderne di cuore.
Immaginate che in un punto,chedeve certo averri
chiesto il maggior concentramento delle sue facoltà mentali, rivolgendosi agli operai in tonoammonitore eprofetico dice: “O proletari!non rassegnatevidun
que, néaspettate fatalisticamente che ilvostro desti
no si compia.Voi dovete affrettare ilprocesso di dis
soluzione dellaciviltàborghese eprepararvi, nelle vo streassociazioni di mestiere, a raccogliere l’eredità economica”.
Ma dite chi credepiùa similistrombazzature o colpi dicannone, aseconda chemeglio piaccia giudicarli?
Forse quindici o venti anni addietro qualcheincosciente fanaticopoteva tendere l’orecchio aquesteparole ro
boanti e, coi timpani rintronati, accarezzarepoi la ro
sea visionedel giorno in cui la civiltà borghesevinta cedesse armi e sostanze. Ma oggi che si assiste al pro
gressivo,ineluttabiledissolvimento del partito socia
lista,ora in cui i suoi profeti cadono colle ali incene
ritedaicocentiraggidellaverità, in questomomento che il socialismo ci fa pensarea un paralitico delqua le il medico conta i battiti e ne predical’imminente fi ne, chi puòcrederea simili chimeriche esagerazioni?
Il soledeldi là dell’avvenire, per chi osservibene, vasemprepiù offuscandosied allontanandosi ese
Benito Mussolini maestro a Tolmezzo 649
qualcunoosa credere ancora alle fandoniedi certi al lucinati è certo che finirà per nonvederci più neppu re di giorno.
Fonte: articolo da“La Patria delFriuli”, a. XXXI,3 maggio1907,n. 105. Riprodotto inE. e D. Susmel (a cura di), Opera Omnia diBenito Mussolini, cit., voi. I, p. 267.
Documenton.10
Tolmezzo
2maggio Primo Maggio - Conferenza Cosattini.
(+) Un’altracosa;Cosattiniparlòche essi non eccita
no all’odio.Unavviso pubblicato dai socialisti, inti tolato “Circolo di studi sociali” (non sisa però dove esista) e, a quantosidice, pubblicato da un Maestro (il qual Maestro fecepoi lasera un altro discorso rivolu
zionario) conteneva questi brani: “Il primo Maggio...
deveessere... non il gridodi pacee l’innodella fra ternità universale... Dev’essere ungiorno disciopero generale, simbolo e preludio della Rivoluzione socia
le:questavoce domani saràla diana squillante la re surrezione dei lavoratori di tuttoil mondo. Voi dove te accelerare ilprocesso didissoluzione della civiltà borghesee prepararviad accoglierne l’eredità econo
mica. Solo così celebreretedegnamente il 1° Maggio.
Solo cosìaffretterete il giorno in cuila borghesia avrà innanzi ilterribile dilemma — o abdicare osoccom
bere. —Allorasoloverràla civiltà superiore. Nonpiù catene terrene,ilvecchio iddio èa terra — il proleta rio havinto e grida —io sonoil lavoro, io sono il pa ne, io sono la vita”.
Queste furono lefrasimoderatissime di uno degli edu
catori dei nostri figli, frasi che fecero andare in giubi loil nostro soprintendentescolastico sig. Giovanni Gressani perla frase “il vecchio iddio è a terra”. E Cosattini aveva letto questo avviso: glieloaveva fat
to leggere il sig. Gressani e perquesto potè sostenere con forza che “noi protestiamo con tutta l’animano
stra, con tuttoil nostro cuore contro coloro che dico
no chenoi eccitiamo all’odio!!!”.
Wintdhorst
Fonte: articolo da “Il Crociato”, a. Vili, 4 maggio 1907, n. 101.
Documento n. 11
Tolmezzo,8 maggio 1907 Carissimo Alberto,
ho ricevuto tuttoe ti ringrazio. Il 2 giugno questo “Cir
colo di studii Sociali” pubblicherà un numero unico in commemorazionediGaribaldi.Ho idea di pubblicare alcuniframmenti dellaNotte di Capreradi d’Annun zio. Vediun po’ diprocurarmela -magariaprestito - per pochi giorni. Mi sono cacciato senz’altronelDe Bello Gallico, ma procedo, per mancanza di tempo, a passo di lumaca. Le prossime vacanze ci ritroveremo senz’altrocon gli amici.
Tante cose tuo
MUSSOLINI Fonte: E. e D. Susmel (a cura di), Opera Omnia di Be nito Mussolini, cit., voi. I,cit.,p.219.
Documento n. 12
Lettera aldirettore didattico di Tolmezzo [15 maggio 1907 o qualche giorno prima (sive
da documento n.29)]
Pregiatissimo Signor Direttore, la prevengo con que
sta cheda oggi non farò più scuola,senon si risol
verà la questione che Le ho posta stamani.Nonin tendo di essere angustiato 4 ore al giornoe non sop porto la prostrazione spirituale che neconsegue. Poi
ché credodi aver esaurito i mezzi pedagogici ame noti,così preferiscodi andarmene piuttosto chesot
tostare ad unmartirio del quale nonambisco affatto la molto relativa palma. Favorisca trasmettere questa mia decisione achispetta per gli opportuniprovve dimenti.
Fonte: Paolo Monelli,Mussolini piccolo borghese, Mi
lano, Garzanti, 1959.
Documento n. 13
Tolmezzo, 17 maggio 1907 Carissimo,
questo per il Dizionario. La Notte di Caprera tisarà ri
tornata nonappenav’avrò tolto quanto mioccorre.Se mi capiteràagiornidiaveredisponibili cinque lire te lo scriverò emi manderai quella “Storiadella lettera turatedesca” di cuimolto tempo fa ebbi aparlarti.
650
Stanimi sano e se è verocheil temposiagalantuomo conto rivederti bientót.
Una buona stretta di manodaltuo
MUSSOLINI
Fonte: E. e D. Susmel(acura di), Opera Omnia di Be
nito Mussolini, cit., voi. I, cit., p. 219 (annotazionesu un vagliadi 4 lire).
Documento n. 14
Tolmezzo Numero Unico
Il 2 giugno p.v., edito da questo Circolo di Studi So ciali uscirà Lo Staffile, numerounico dipropagandaan ticlericale.Conterràinteressantissimiarticolie Varia zioni su motivi dicronaca, riferentisi alla vitalocale.
Raccomandiamo la nostra pubblicazione aicompagni ea tutticoloro che vedononelprete l’elemento nemi
codelliberopensiero.Unacopia cent. 5.
Per ordinazioni rivolgersi a Ferrucio Menchini- Tol
mezzo.
Fonte:articolo da“Il Lavoratore friulano”,a. IV, 25 maggio 1907, n. 131.RiprodottoinE. e D. Susmel (a curadi),Opera Omnia diBenitoMussolini,cit., voi.
I,cit., pp. 267-268.
Documento n. 15
Tolmezzo
27maggio Lo staffile
Unavviso affisso ieri, annuncia alcoltopubblico ed all’inclita, cheil giorno 2 Giugno p.v. inoccasione di 25°anniversario della morte di Garibaldi, si pub blicherà acura delCircolodi studisocialidi Tol
mezzo(?)un numero unicointitolato Lo Staffile. Non occorreessere profetiperpredire che questo nuovo parto dell’ipotetico Circolo di studi sociali, nonsarà altro che una pubblicazione sovversiva, inneggiante alla Rivoluzione sociale ed all’anarchia.Percon
vincersenebasteràdare un’occhiataaquell’epiletti
co manifestino che fu pubblicatoin occasionedel 1°
Maggio eLo Staffile uscirà dalla medesima fucina.
Fonte: articolo da “Il Crociato”,a. Vili, 28 maggio 1907, n. 120.
Documento n.16
Tolmezzo
“Lostaffile”
Nel 2giugnop.v. secondoquanto annunziano alcuni manifesti a carattericubitali affissi perlecantonate, vedrà luce qui inTolmezzo unnumero unico dal tito
lo “Lo staffile”, con articoli di attualità.
Fonte:articoloda “La Patria del Friuli”,a. XXXI, 28 maggio 1907,n. 125.
Documento n. 17
Da Tolmezzo Per il 2 Giugno
Ci scrivono in data30:
(y).-Il Circolo di studisociali Tolmezzinoper il25°
anniversario della morte di Garibaldi, ha pubblicato ed oggi,anticipatamente, posto in venditaun numerouni co di propaganda anticlericale intitolato Lo Staffile.
Èquesta la secondamanifestazione di vita di questo Circoloche non sappiamo néquandosiastatoistitui
to néquanti soci conta.
Però a giudicare dal numerounico chemanifestamen
te si rileva operadi una sola persona eprecisamente della stessa che pubblicò il manifesto I maggio, deve- si ritenereche l’accolta di studiosi chequestocircolo conta non sia molto numerosa, o per lo meno chead uno solo incomba l’ufficio... di relatore.
Il numero unico contienenulla dinotevole o nuovo.
Degno di rilievo è solo illinguaggio violento e deplo revoleche sotto il titolodi:Variazioni su motividi cro nacalo scrittore dello Staffile si compiace di usarever so il corrispondente dellaPatria del Friuliche in oc casionedella pubblicazione del I maggio s’erado
mandato:Madaquando esiste un circolo di studiso cialiaTolmezzo?ed aveva qualificatoperanarchico lo scrittoredel manifesto.
“C’è,scrive lo scrittoredello Staffile, un Petrus aTol
mezzoe una Patriadel Friuli a Udine.
“Ponendo in evidenza l’espressionePetrus-Patria vi troviamogliesponenti comunidella stessa acefalia mentale.Siadetto per chi conosce l’algebra [sic].
“Petrusnega1’esistenzadi un circolo di studi sociali in Tolmezzo e noi glirispondiamo conunnumero unico.
Non potremo darglimiglior prova della nostra vitalità”.
Qualevitalità? Quella dell’unico scrittore del manife stoedello Staffile? Nonfu mai posta in dubbio!
Ma poiché è sempre coluiche scrive, è lecito, per lo meno, pensare che isuoi consoci siano tutti morti o...
non sianmai esistiti.
Benito Mussolini maestro a Tolmezzo 651
Fonte: articolo da “IlGiornaledi Udine”,31 maggio 1907, n. 129. Riprodotto in E. e D. Susmel (a cura di), Opera Omniadi BenitoMussolini, cit., voi. I,cit., p. 268.
Documento n. 18
Tolmezzo
31maggio
“Lo staffile”
Questonumero unico che doveva essere pubblicato domenica, venne invece diffusoieri, giorno del Cor
pusDomini. Si capisce che intendevanoconciò, di contrapporrequesta pubblicazione, atea edantireli
giosa,alla grande processionedelCorpus Domini.Ma la processione adonta ditutto ciò riescisolenne,anzi più solenne degli altrianni per concorso difedeli.Que sto prova che Lo Staffilefu accoltomolto ostilmente dallapopolazione,che giustamenteprotesta controquel maestro perchéèmaestro,un educatore deinostri fi gli, l’autore principale di questo libello, che getta il fango sui sentimentipiùsantidella grandissimamag gioranzadeicittadini, di quei cittadini che gli danno un pane. In altra corrispondenza confuteremo le spu
dorate menzognedi questonefando libello.
Fonte: articolo da “Il Crociato”, a.Vili, 1 ° giugno1907, n. 123(anche in “Il Piccolo Crociato”, a.Vili,9 giu gno 1907, n. 23).Riprodotto in E. e D. Susmel(a cu
ra di), OperaOmnia di Benito Mussolini, cit., voi.I, cit., p. 269.
Documento n. 19
Tolmezzo Al “Vero Eretico”
Povero VeroEretico'. direttore, compilatore, nonché gerente responsabile del numero unicoLo Staffile.
Veramenteil vostro foglio,lo constato “con sincero rammarico”, nonmeritava una accoglienza così osti le e burlesca quale gli èstata fatta.
Dopo oltre un mese di sudato lavoro, dopoaverescar tabellato tutti i trattati discienze sociali erivedutoper finogli scritti dei principali teologi da San Giovanni Crisostomo a San Cipriano, non è giustoche la gente giudichicosì cervelloticamente l’operavostra. Biso gnaessere logici! Ogni lavoroha ben diritto di essere adeguatamente ricompensato! Invece vi è stato perfi no chiha ardito giudicare il vostro profondo elabora
to come un buon passaporto per la libera entrata in ma
nicomio. Suvvia! Fa propriomaleveder prenderele cose così allaleggera. Come? Unuomo come voiche è inpieno possessodell’algebra, scienza cosìastrusa, che ha meditato lunghe ore sopra i volumi di KarlMarx, diArturo Labriola,di GiorgioSorel ecc. ecc. eche ha avuto perfino il coraggio di confutare il socialista Van- dervelde, volerlo confondereconun’accolta di ma niaci! È troppo, sì, ètroppo!
Ma non vi scoraggiate!Voi avete senza dubbio davanti a voi unavvenire radioso. Fra non moltoivostrine
mici “sbigottitie sudi” assisteranno al progressivo vo stro innalzamento e, struggendosidalla bile, vedran no voi elevarsi,e su, su fino a toccarei fastigi della gloriae della immortalitàe assidervi qualprence in mezzoaisommiche onorano ilmondi civile.
Le vostre indiscutibili qualità ed attitudini di giornali
sta vipermetteranno ben tosto di occupare un posto eminente fra lainnumerevoleschieradicatoni sterco
rari (direbbe ilD’Annunzio) a alla vostrapresenza scompariranno, qualnebbiaal sole, icronistiBarbini, Ometti, Simoni, Monicelli ecc. ecc.
Continuate deh! Continuate e perseveratenella via intrapresa, voi che conoscete l’algebra.L’umanità at
tende ansiosamenteda voila soluzione, di almeno uno deigrandi problemi chel’agitanoedèdisposta fin d’oraa preparare i fondiper un imponenteedenor me mausoleo.
Peròprima di abbandonare l’arte magistrale (da voi cosìbene iniziata) e didare per sempre ilsaluto a Tol
mezzoper benaltroepiù degno loco,siatecortese di una vera e formale promessa.Assicuratemi cioèche almenoper lametàdi luglio preparerete altre staffila
te per far tacere i maligni,altrimenti vi assicuro dovrò io prenderepubblicamentelevostredifese eallora...
icattivi staranno freschi!
Tolmezzo,1 giugno 1907
PETRUS Fonte: articolo da“La Patriadel Friuli”, a.XXXI, 3 giugno 1907, n. 131. Riprodotto inE.e D.Susmel (a cura di), Opera Omnia di Benito Mussolini,cit.,voi. I, cit., pp. 269-270.
Documento n. 20
Tolmezzo, 4 giugno 1907 Carissimo,
guardadi procurarmi, anche nuovi, i libri Lavita di Ge
sù di Rénan eJesus di Pietro Nahor-Edizione della
“Rassegna Intemazionale”,Piazza in Lucina, Roma.
Non possodarti a propositodiquesto libro altre indi
cazioni. Io lo conosco dietrouna buona recensione.