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ACCORDO CESSIONE PARTE MAR LIGURE A FRANCIA

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Academic year: 2022

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MINISTRO GENTILONI FIRMA ACCORDO CESSIONE PARTE MAR LIGURE A FRANCIA

“ L

’ I t a l i a c e d e a l la Francia un’area del Mar Ligure attraverso un accordo firmato lo scorso 21 marzo senza alcuna comunicazione né da fonti ufficiali dei nostri Ministeri, né da fonti stampa nazionali. E’ un fatto gravissimo e senza precedenti soprattutto per le modalità poco trasparenti in cui esso è stato stipulato per firma del Ministro Paolo Gentiloni”.

E’quanto dichiara la deputata Silvia Benedetti (M5S) che ha depositato oggi una interrogazione ai Ministri di Esteri e di Agricoltura in sintonia con l’iniziativa dell’europarlamentare pentastellato Marco Affronte che siede in Commissione Pesca a Bruxelles. Prosegue Benedetti: “Dopo ben sei anni di negoziazioni portate avanti dai governi precedenti senza che se ne sapesse nulla, pretendiamo ora che il Governo faccia chiarezza. Chiediamo che il Parlamento sia informato sui contenuti di questo accordo che con tutta evidenza danneggia

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fortemente l’ltalia sottraendole una zona altamente pescosa.

Per quali ragioni il Governo italiano concorda con quello francese uno scambio così impari di zone marine, al punto da cedere un’area di pesca dei gamberi rossi e le zone di pesca sulle rotte del pesce spada?”

Incalza Affronte:“Ci sono due ordini di problemi relativi a questo trattato. Il primo è senz’altro quello della segretezza della trattativa. S’è proceduto senza condivisione, senza rispetto per le persone che di mare vivono” Prosegue l’europarlamentare. “E qui veniamo al secondo problema.

L’evidente assoluta mancanza di interesse dell’Italia per la Pesca. La rappresentazione plastica di questo disinteresse è la mancanza di un apposito Ministero, per quella che invece è un’attività economica tradizionale e significativa per tutto il Paese. Le conseguenze del disinteresse sono queste:

trattati sconvenienti, a cui forse, ora, bisogna cercare di mettere una pezza. Significativo che siano coinvolti Governi di tutti i colori, centrodestra, centrosinistra e tecnici. Una perversione trasversale insomma.”

Conclude Benedetti: “Ci batteremo per ciò che è nelle nostre possibilità affinchè questo accordo non venga ratificato dal nostro Parlamento e venga modificato a vantaggio dell’Italia e del comparto della pesca”

PESCA, ALLEANZA COOPERATIVE:

FAR DIALOGARE MEGLIO LA

POLITICA PER RILANCIARE

(3)

ECONOMIA BLU

“ L a

sostenibilità e c o n o m i c a , s o c i a l e e a m b i e n t a l e l e g a t a

a l l ’ a t t i v i t à d i p e s c a s i p u ò

r a g g i u n g e r e solo facendo dialogare al m e g l i o l a politica, la ricerca scientifica e gli operatori. E’ finito il tempo delle regole calate dall’alto, ora bisogna fare squadra per tutelare risorse, reddito e occupazione”.

E’ quanto afferma l’Alleanza delle Cooperative settore pesca al termine dell’incontro di oggi a Roma, voluto per definire la posizione della pesca italiana su come gestire al meglio le risorse ittiche, in vista del seminario sullo status degli stock mediterranei e sulle possibili misure di gestione, promosso dalla DG mare della Commissione europea e dal Medac a Catania dal 9 all’11 febbraio.

“Solo uno sforzo comune può consentirci di tutelare gli stock, salvaguardare i livelli occupazionali e favorire le attività delle imprese” sottolinea l’Alleanza nel rivolgere alla politica una richiesta “Dobbiamo invertire la tendenza degli ultimi dieci anni che ha visto fuoriuscire dal mercato moltissimi lavoratori e aziende del settore. Occorre mettere a punto un modello di economia blu che consenta di lavorare in armonia con l’ambiente marino.”

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PESCA: ALLEANZA COOPERATIVE SCRIVE A GENTILONI E CASTIGLIONE SU ACCORDO ITALIA-FRANCIA CHE RIDEFINISCE CONFINI ACQUE TERRITORIALI

I l c o o r d i n a m e n t o p e s c

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a dell’Alleanza delle cooperative scrive al Ministro Paolo Gentiloni e al Sottosegretario Giuseppe Castiglione per chiedere di fare chiarezza sull’accordo bilaterale tra Italia e Francia in base al quale sono stati ridefiniti i confini delle acque territoriali tra i due paesi, con un ampliamento delle acque francesi a discapito di quelle italiane, che ha portato al sequestro di un peschereccio italiano da parte delle Autorità francesi, sollevando ancora una volta il problema della giurisdizione delle acque . “Non vogliamo – afferma l’Alleanza-entrare nel merito della questione del sequestro del peschereccio, ma chiediamo chiarezza al fine non solo di evitare che altri spiacevoli episodi possano ripetersi, ma per capire le ricadute di queste scelte sugli operatori della filiera ittica nazionale, da sempre attivi in quelle acque, che non sono stati informati e coinvolti.

Occorre valutare se ci sono gli estremi per una revisione dell’accordo”.

L’Alleanza auspica per il futuro un maggiore coinvolgimento delle associazioni della pesca su decisioni che incidono direttamente sulle attività della flotta peschereccia nazionale.

PESCA, TRIVELLE, M5S: NO A

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SVENDITA TREMITI PER 2MILA EURO AD AZIENDA A RISCHIO

“ R e v o c a r e l

’ a u t o rizzazione a trivellare al largo delle isole Tremiti, concessa dal Governo per meno di duemila euro alla Petroceltic Italia srl e verificare la solidità economica della società la cui liquidità, secondo alcuni esperti, finirà entro questo mese e i cui trascorsi finanziari sarebbero segnati da numerose ombre, come ad esempio il trasferimento illegale di fondi”. Lo chiedono i deputati del M5S delle Commissioni Agricoltura e Ambiente in un’interrogazione ai ministri dell’Ambiente e dello Sviluppo Economico.“Ancora una volta assistiamo ad un Governo che svende il bene comune alle lobby industriali per pochi spiccioli – affermano i parlamentari 5stelle – Il caso della Petroceltic, autorizzata a trivellare al largo delle Isole Tremiti per meno di duemila euro, presenta inoltre un’ulteriore aggravante: da più fonti emerge una società sull’orlo del fallimento, con alle spalle un operato economico-finanziario discutibile e che rischia di pregiudicare quello che nell’Adriatico rappresenta un vero

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paradiso naturalistico, con i suoi ecosistemi marini e le risorse ittiche su cui si basa l’economia locale. Un doppio scempio che sancisce la sconfitta dello Stato e che rischia di replicarsi visto che in tutta Italia, tra mare e terra, sono 226 le richieste di trivellare”.

“Chiediamo che il nostro territorio non venga più messo a rischio e che una classe dirigente disposta a svendere il patrimonio collettivo per risanare i conti di aziende in fallimento sia mandata a casa una volta per tutte ”, conclude Giuseppe L’Abbate, capogruppo del M5S in Commissione A g r i c o l t u r a a l l a C a m e r a e p r i m o f i r m a t a r i o dell’interrogazione.

ILO C188: SODDISFAZIONE E GRATITUDINE UILAPESCA PER INIZIATIVA VENITTELLI

“Esprimiamo soddisfazione e gratitudine all’onorevole Venittelli per la sua iniziativa di proporre al parlamento la ratifica della Convenzione ILO C 188 sul lavoro nella pesca.

Finalmente, dopo sei anni di silenzio da parte del governo, una richiesta promossa dalla Uilapesca e portata avanti insieme a Fai e Flai approda in Parlamento. Un sincero grazie per aver ascoltato con attenzione e fatta propria questa nostra proposta”.

Cosi la segretaria generale Enrica Mammucari e il segretario nazionale Fabrizio De Pascale commentano l’iniziativa assunta da Laura Venittelli, responsabile Pd del settore pesca, che ha depositato alla camera una proposta di legge in tal senso.

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“L’Italia, attraverso la contrattazione collettiva e la legislazione esistente, assicura già ai lavoratori della pesca elevati standard di protezione sociale, ma siamo convinti”

proseguono i segretari “che con l’entrata in vigore della Convenzione sarà più facile assicurare ai lavoratori di tutti il mondo maggiori tutele sociali e migliori condizioni di lavoro, combattendo così il dumping sociale di cui l’Italia è tra le principali vittime. Sarà inoltre anche più facile combattere lo sfruttamento delle persone e contrastare con più forza la piaga della pesca illegale che, in molti casi, utilizza proprio lo sfruttamento del lavoro irregolare per raggiungere il suo scopo”.

PESCA, ALLEANZA: BENE SGRAVI

FISCALI PER IMBARCAZIONI CHE

OGGI PAGANO BENZINA QUANTO

AUTOMOBILISTI. NOSTRA

BATTAGLIA DA TEMPO

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S o d d i s f a z i o n e e s p r e s sa dall’alleanza delle cooperative per l’iniziativa intrapresa dai deputati del partito democratico in a riguardo gli sgravi fiscali sulle accise del carburante per la pesca. “Bene che sia stato riconosciuto il lavoro che da tempo porta avanti l’alleanza delle cooperative in particolar modo Federcoopesca – spiegano ad AGRICOLAE a sostegno delle piccole imbarcazioni c h e o g g i p a g a n o l a b e n z i n a q u a n t o l a p a g a n o g l i automobilisti”.

PESCA, DEPUTATI PD: IN ARRIVO

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SGRAVI FISCALI SU ACCISE CARBURANTE

L

’ e n n e s i m a e s i g n i ficativa battaglia in favore del comparto ittico e delle marinerie sta per diventare realtà, quella che permetterà agli armatori e alle cooperative armatoriali di approvvigionarsi della benzina senza più pagarne le relative accise, con uno sgravio notevole del prezzo”. Con questo messaggio, i parlamentari dem Laura Venittelli (responsabile nazionale Pesca e Acquacoltura del Pd) e Diego Crivellari evidenziano come questo iter defiscalizzante sia ormai in dirittura d’arrivo.

Un decreto ad hoc che sarà a breve pubblicato in Gazzetta Ufficiale metterà ordine in un comparto a cui questa possibilità era stata preclusa, con grave pregiudizio per le attività ed i redditi di chi esercita l’attività di pesca a mare e nelle acque interne; questo nonostante il legislatore nazionale avesse regolato nel dettaglio i regimi di tassazione agevolati per alcuni prodotti, recependo quanto disposto da

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direttive comunitarie.

“L’incessante opera che stiamo promuovendo nelle sedi opportune – concludono i deputati Venittelli e Crivellari – sta mettendo fine in pochi mesi a tutta una serie di situazioni in cui si privilegiavano altri comparti e penalizzavano quello della pesca, una rivoluzione consapevole di cui siamo fieri portatori in Parlamento e che sta creando un consenso sempre più solido sui territori a vocazione ittica, costiera e delle acque interne”.

PESCA, OLIVERIO (PD): BENE APPROVAZIONE DECRETO ROSSETTO CICERELLO

Finalmente atti che sanno corrispondere alle esigenze di un comparto, quello ittico, che a causa delle tante restrizioni dell’Unione Europea rischia inesorabilmente di tirare i remi in barca. Così il Capogruppo del PD in Commissione Agricoltura di Montecitorio Nicodemo Oliverio.

L’approvazione del D.M. del 28.12.2015 sul ‘Rossetto- Cicerello’ da parte del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e forestali pone, infatti, fine ad una lunga e complessa vicenda, e consente il recupero, il mantenimento e la valorizzazione di antiche tradizioni del mondo della pesca e della gastronomia locale in diverse regioni italiane ed, in particolare, in Calabria.

La scadenza delle deroghe previste dall’entrata in vigore del regolamento (CE) 1967/2006, ha determinato l’impossibilità di utilizzare anche attrezzi a basso impatto, impedendo così una qualsiasi attività di pesca speciale di queste specie.

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Complice un deciso disinteresse della Regione Calabria nella scorsa legislatura, si è venuto a creare di fatto una situazione drammatica nelle aree interessate, in particolare della Calabria, nelle quali l’economia di intere marinerie dedite alla piccola pesca costiera è legata a questa attività mirata alla cattura di risorse di piccola taglia (rossetto e cicerello) che andrebbero perse se non catturate.

Questa attività rappresenta una fonte di reddito non sostituibile con altre attività della pesca artigianale, ed evita la concentrazione di molti operatori nelle stesse aree sulle stesse risorse ittiche.

L’attività delle pesche speciali regolamentate insieme a quelle tradizionali sugli ambiti locali, coinvolge centinai di imbarcazioni di piccola pesca costiera, con un numero significativo di addetti coinvolti.

Il Decreto Ministeriale del Dicastero delle Politiche agricole, in stretta collaborazione con le regioni interessate, in particolare con la Calabria, ha consentito di recuperare l’attività delle pesche speciali di quelle che mirano a specie adulte di taglia piccola (come rossetto e cicerello), che vedono coinvolti oltre 3.000 pescatori di diverse regioni italiane, dei quali un terzo operanti nella regione Calabria, con un indotto assolutamente rilevante, per evitare che oltre alla perdita economica venga persa anche una secolare tradizione.

Non passi inosservato il fatto che in Calabria questo tipo di pesca rappresenta una specificità per la gastronomia r e g i o n a l e , u n v e r o e p r o p r i o c a v i a l e d e i p o v e r i , particolarmente ricercato e apprezzato con notevoli ricadute economiche per l’intero settore.

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PESCA, VENITTELLI, PD:

INTERROGAZIONE AL MISE SU PERMESSO RICERCA IDROCARBURI.

RISPEDIAMO AL MITTENTE FACILI PRESE DI POSIZIONE

“Presenteremo una interrogazione urgente al Ministero dello Sviluppo Economico alla riapertura dell’attività alla Camera dei deputati per appurare quale passaggi siano stati fatti per concedere il permesso di ricerca alla società Petroceltic Italia srl nel mare Adriatico. D’acchito pare evidente un corto circuito tra il Mise e l’asse Governo-Parlamento che nella Legge di Stabilità si adoperavano per salvaguardare le coste dal rischio delle trivellazioni del sottosuolo marino”.

L’onorevole del Pd Laura Venittelli annuncia con queste parole la volontà di promuovere un atto di sindacato ispettivo verso l’atto ministeriale che ha concesso il permesso di ricerca alla Petroceltic Italia srl.

“Rispediamo al mittente le facili prese di posizioni e le invettive ricevute da qualche esponente di opposizione, nel merito cercheremmo di arrivare in fondo a chiarire la vicenda, fermo restando tutti gli impegni assunti con l’opinione pubblica sulla necessità di tutelare l’ecosistema marino. Una svolta come la manovra più blu della storia recente, per gli interventi in favore dell’economia marittima sostenibile, non può essere messa in discussione da chi agisce nel sottobosco dei dicasteri”.

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FEDERCOOPESCA FVG: ACCORDO PER LA CASSA INTEGRAZIONE IN DEROGA

È stato firmato l’accordo per la cassa integrazione (cig) in deroga a beneficio dei lavoratori del comparto della pesca del Fvg. L’accordo è stato sottoscritto – alla presenza della Direzione marittima per il Fvg – dalle organizzazioni della pesca (Federcoopesca Confcooperative, Legapesca, Agci Agrital, Federpesca) e quelle sindacali (Flai Cgil, Fai Cisl, Uila Uil). Ad annunciarlo, Fabrizio Regeni, presidente di Federcoopesca Confcooperative, associazione di categoria che, per l’intero comparto pesca della regione, ha organizzato e promosso le procedure che hanno portato alla sottoscrizione dell’importante accordo.

La cig in deroga per la pesca è uno strumento essenziale per il sostegno al reddito dei lavoratori del comparto, colpiti dal fermo pesca che interessa l’Alto Adriatico per diversi mesi all’anno, a causa del sovrasfruttamento delle risorse ittiche. Durante questo periodo di inattività gli armatori, cioè i proprietari delle barche, ricevono un indennizzo: per i lavoratori del settore la cig in deroga costituisce quindi l’unico strumento di sostegno al reddito durante la sosta forzata dell’attività di pesca.

L’accordo, valido per il 2015, consentirà ora l’avvio delle procedure per l’erogazione dei trattamenti ai lavoratori del comparto interessati dai provvedimenti di cassa integrazione.

Il provvedimento, inoltre, copre non solo i periodi di fermo pesca programmata (il c.d. “fermo pesca biologico”, cioè un periodo in cui le barche dei pescatori si fermano e non pescano per permettere ala risorsa pesce di riprodursi), ma anche i fermi pesca intervenuti nel corso dell’anno per altre cause (mancanza di pesce o maltempo).

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PESCA, UILA “UN TESTO UNICO PER LA SICUREZZA NEL SETTORE”

“In questa giornata di profondo dolore e cordoglio per la scomparsa di Gaetano Pensabene, amico caro, esempio e figura di rilievo per la Uila Sicilia e la UilaPesca in particolare, lo voglio ringraziare per essere stato presente alla nostra iniziativa a Mazara che a lui voglio dedicare”.

Lo dichiara Enrica Mammucari, segretaria generale Uilapesca, in riferimento al convegno svoltosi, sabato, a Mazara del Vallo per la presentazione dei risultati finali del progetto

“La sicurezza nelle nostre reti”, realizzato con Ital-Uil e Inail. Presentata dal segretario nazionale Uilapesca Tommaso Macaddino, la ricerca volta a promuovere la cultura della prevenzione e la conoscenza delle tutele esistenti tra gli addetti del settore, dimostra in termini scientifici come la pesca sia tra i mestieri più faticosi e maggiormente usuranti per la salute umana.

“Ciò nonostante la legge italiana non riconosce alla pesca il carattere di attività usurante e nessun indennizzo o prestazione speciale sono riconosciuti ai pescatori” insiste Mammucari per poi aggiungere: “È dunque nostra intenzione diffondere questa ricerca non solo tra i pescatori ma anche tra le forze sociali e politiche per creare consenso e c o n v i n c e r e i l p a e s e s u c o m e s i a g i u s t o e d o v e r o s o ricomprendere la pesca tra le attività usuranti e dotarla di un sistema stabile di ammortizzatori sociali”. “Sono quasi dieci anni che attendiamo i decreti attuativi per la pesca del

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testo unico sulla sicurezza. Il settore è stufo” prosegue la segretaria “E’ quindi nostra intenzione prendere l’iniziativa e, insieme alle forze politiche disponibili e, soprattutto ascoltando la voce dei pescatori, avviare un confronto per definire noi una proposta di testo unico sulla sicurezza nel settore: un testo che possa riordinare, semplificare, eliminare le contraddizioni e le incongruenze legislative tuttora esistenti e che, soprattutto, sia chiaro e comprensibile dagli armatori e dai lavoratori che dovranno metterlo in pratica.”

Un appello subito ripreso da Nicodemo Oliverio, capogruppo Pd i n c o m m i s s i o n e a g r i c o l t u r a a l l a C a m e r a , c h e , p u r impossibilitato ad intervenire a causa dei lavori in Aula della Legge di Stabilità, ha fatto sapere in una nota da lui inviata di volersi impegnare a “costituire un gruppo di lavoro per l’elaborazione di un testo che raccolga e affronti in modo sistemico i temi della sicurezza sul lavoro, della navigazione, della tutela dell’ambiente e dell’ambiente e della salute dei pescatori, e valuti l’ipotesi di costituire un’agenzia unica per il mare”. Sulla stessa linea anche Laura Venittelli, responsabile Pd pesca e acquacoltura, che nel suo messaggio ha annunciato che il tema della sicurezza nel lavoro ittico sarà discusso “a gennaio nella riunione del forum nazionale per trovare sintesi e proposte provenienti dalle testimonianze dirette degli operatori delle varie regioni costiere, partendo dall’assunto che un mestiere come quello del pescatore debba essere considerato usurante e per questo si lavorerà a stretto contatto con le categorie”. Oliverio e Venittelli ha, inoltre, concordato nel riconoscere al sindacato il grande lavoro svolto per ammodernare il settore ittico, la sua normativa e promuovere il tema della sicurezza.

Numerosi gli interventi che si sono succeduti all’incontro,

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presieduto dal segretario generale Uila Stefano Mantegazza, tra cui il Sottosegretario Giuseppe Castiglione, il presidente Ital-Uil Gilberto De Santis, Sergio Iavicoli, Direttore DiMEILA – Inail e Luigi Giannini, vice presidente Federpesca.

MIPAF, PESCA: SOSTENIBILITÀ E INNOVAZIONE PER IL RILANCIO DEL SETTORE

I l M i n i s t e r o d e l l e p o l i t i c h e a g r i c o l e alimentari e forestali r e n d e n o t o c h e s i è svolta questa mattina, presso la sede della D i r e z i o n e G e n e r a l e della pesca marittima e dell’acquacoltura, la conferenza stampa sul tema ‘La nuova pesca in Italia: le scelte della sostenibilità e dell’innovazione’ alla presenza del Sottosegretario con delega alla pesca Giuseppe Castiglione, del Capo Dipartimento delle politiche competitive, della qualità agroalimentare, ippiche e della pesca Luca Bianchi, del Direttore Generale della pesca marittima e acquacoltura Riccardo Rigillo e del Capo Reparto Pesca Marittima del Corpo delle Capitanerie di Porto C.A. (CP) Vincenzo Morante.

“Considerando l’attuale periodo congiunturale e le indicazioni

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della Politica comune della pesca – ha affermato il Sottosegretario Castiglione – il bilancio è positivo, anche a livello europeo, alla luce della chiusura di tutte le procedure di infrazione. La Commissione ha riconosciuto infatti l’impegno profuso dall’Italia negli ultimi tempi, ai fini del pieno e puntuale rispetto delle regole comuni in materia e per il contrasto della pesca illegale. Le scelte che devono ispirare oggi la pesca italiana sono la sostenibilità, l’innovazione e la redditività. È necessario quindi un cambiamento di mentalità per tutto il settore e gli strumenti da adoperare devono interessare non solo l’attività di pesca, ma anche la regolazione e la gestione dell’attività stessa, nonché gli effetti su scala più ampia. In particolare, la gestione amministrativa della pesca richiederà una spinta alla modernizzazione attraverso la digitalizzazione. La sfida digitale è ormai un tema di interesse non solo italiano e un dato acquisito per l’economia europea, oltre che una chiave per lo sviluppo globale”.

Nel dettaglio:

La revisione del sistema di gestione

La chiave operativa sarà la revisione del sistema di gestione, a partire dal concetto di autorizzazione alla attività e dalla definizione di tipologia di pesca. In questo quadro sarà sempre più importante l’attenzione agli stock di specie obiettivo (o “target”) assieme a una razionalizzazione degli attrezzi e mestieri di pesca, preferendo un numero ristretto di attrezzi, efficienti e poco impattanti, per tutte le flotte.

L’utilizzo di tecnologie legate all’economia blu

Accanto a questi strumenti sarà necessario utilizzare quelle tecnologie legate alla “economia blu”, non esclusive della pesca ma che riducano l’impatto indiretto delle attività di pesca sugli ecosistemi. L’eco-efficienza dei motori delle

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imbarcazioni potrà essere il fattore trainante di questa s t r u m e n t a z i o n e . M o t o r i n o n p i ù a l i m e n t a t i c o n o l i combustibili, ma con gas sono il contesto per fare un ulteriore lasso verso la eco-compatibilità e la eco-efficienza attraverso l’introduzione di biogas (prodotto quindi da riutilizzo di scarti organici) quale combustibile in una sorta di circuito virtuoso produzione-consumo.

Le possibilità di finanziamento del FEAMP

Su tutti questi obiettivi e strumenti sarà un valido ausilio il FEAMP (Fondo Europeo per gli Affari Marittimi e la Pesca) che prevede possibilità di finanziarie tutte queste linee di azione, con investimenti mirati all’incremento di selettività (delle attrezzature); a una maggiore efficienza degli strumenti di controllo; a una migliore eco-efficienza energetica.

Rapporti con l’Unione europea

Chiuse tutte le procedure di infrazione. L’Italia quindi non ha procedure di infrazione aperte in materia di politica comune della pesca.

– La procedura di infrazione sulle reti da posta derivanti

Nel luglio 2014, è stata formalmente chiusa la procedura d’infrazione riguardante le reti da posta derivanti.

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– La denuncia per le autorizzazioni alle volanti

Nel settembre 2015, nell’ambito della procedura “EU Pilot”, è stata archiviata la denuncia presentata da privati in materia di autorizzazioni temporanee concesse dall’Amministrazione italiana alle “volanti”. In caso di accertata violazione delle regole della UE, la Commissione avrebbe avviato una procedura formale di infrazione.

– La procedura di infrazione per la mancata presentazione del piano di gestione delle draghe idrauliche (sistema di pesca dei molluschi bivalvi)

Nel dicembre 2015, è stata formalmente chiusa la procedura per la mancata presentazione del piano di gestione delle draghe idrauliche, ai sensi del regolamento n. 1967/2006 del Consiglio dell’Unione europea.

ADOTTATO IL NUOVO PIANO DI

GESTIONE PER LA PESCA DEL

ROSSETTO IN TOSCANA E LIGURIA

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Il Ministero delle politiche agricole a l i m e n t a r i e forestali rende noto che è stato firmato oggi al P a l a z z o

dell’Agricoltura i l d e c r e t o d i adozione del nuovo Piano di gestione per la pesca del rossetto (Aphia minuta) con la sciabica e la circuizione senza chiusura in Toscana e Liguria (zona GSA 9), in deroga alle misure tecniche previste dal Regolamento (CE) n. 1967/2006, ‘Regolamento Mediterraneo’.

Il nuovo piano consentirà la pesca del rossetto in queste aree fino al 2018.

Il Decreto è stato adottato a seguito dell’approvazione del piano di gestione da parte della Commissione europea.

“Siamo molto soddisfatti del lavoro svolto a Bruxelles a favore dei pescatori di Toscana e Liguria. – ha sottolineato il Sottosegretario con delega alla pesca Giuseppe Castiglione – L’adozione immediata del decreto ministeriale, a seguito dell’approvazione da parte degli uffici di Bruxelles del piano di gestione, è un grande atto di responsabilità del Governo nei confronti dei pescatori che hanno tanto atteso il nulla osta della Commissione europea. La pesca del rossetto in Toscana e Liguria dà lavoro a circa 130 imprese che impiegano 800 persone e il Governo ha ben presente che ogni giorno di attesa per l’approvazione del piano di gestione ha comportato, in considerazione dell’avvio del periodo di pesca, gravi difficoltà ai pescatori. Per questo abbiamo cercato di accelerare il più possibile i tempi della burocrazia europea, che richiedeva maggiori informazioni di carattere scientifico in merito alla conservazione della risorsa. Grazie a un attento lavoro di coordinamento, ora possiamo autorizzare in

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tempi brevissimi le imbarcazioni che presenteranno la domanda”.

Il rossetto è un piccolo pesce osseo caratterizzato da una taglia massima di 6 cm. In Italia rappresenta un’importante risorsa della pesca artigianale e la sua cattura, nei mesi invernali, è una consuetudine della flotta artigianale. La pesca del rossetto è svolta tradizionalmente sotto costa mediante l’uso di sciabiche e reti da circuizione senza chiusura.

Il Regolamento Mediterraneo consente deroghe, se giustificate da vincoli geografici specifici, alle attività di pesca che non abbiano un impatto significativo sull’ambiente marino, interessino un numero limitato di imbarcazioni, non possano essere esercitate con altri attrezzi e rientrino in un piano di gestione.

La pesca del rossetto è stata quindi autorizzata nella GSA 9 (Liguria, Toscana) per il triennio 2011-2014, in deroga al Regolamento comunitario 1967/2006, nell’ambito di un piano di gestione approvato dalla Comunità europea e scaduto nel 2014.

Il Mipaaf ha proceduto a ripresentare un nuovo piano di gestione nazionale 2015-2018 in deroga ai valori minimi stabiliti dal Regolamento Mediterraneo relativi alla distanza dalla costa e profondità per le sciabiche da natante per la pesca del rossetto nelle acque territoriali del GSA 9, piano che è stato approvato solo in questi giorni dagli uffici di Bruxelles.

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PESCA, UILA: “LA SICUREZZA NELLE NOSTRE RETI”, CONVEGNO CONCLUSIVO A MAZARA DEL VALLO CON CASTIGLIONE, OLIVERIO, VENITTELLI, ROSTELLATO, DE SANTIS, GIANNINI, MANTEGAZZA

Si svolgerà sabato 19 dicembre a Mazara del Vallo (Tp) alle ore 9,30 presso la Sala Consiliare “31 marzo 1946” il convegno conclusivo del progetto “La Sicurezza nelle nostre reti”

realizzato dalla Uila Pesca in collaborazione con Ital-Uil e Inail, che mira a promuovere la cultura della prevenzione e la conoscenza delle tutele esistenti tra gli addetti del settore.

“Si tratta di una ricerca assolutamente innovativa per il settore” Spiega Enrica Mammucari, segretaria generale della Uilapesca “Per la prima volta, infatti, tecnici della sicurezza hanno misurato, con apposite apparecchiature, carichi di lavoro, sforzi e posture assunte dai lavoratori a bordo, al fine di verificare la possibilità di introdurre possibili miglioramenti ed eventuali modifiche alle procedure di lavoro utili a garantire una maggiore tutela della salute di tutti i pescatori”.

Parteciperanno all’evento, tra gli altri, Giuseppe Castiglione, Sottosegretario di Stato Mipaaf, Nicodemo Oliverio, Capogruppo PD Comagri – Camera dei Deputati, Laura Venittelli, Responsabile Nazionale settore pesca e acquacoltura del PD, Gessica Rostellato, Commissione Lavoro – Camera dei Deputati Gilberto De Santis, Presidente Ital-Uil, Sergio Iavicoli, Direttore DiMEILA – INAIL, Luigi Giannini, vice presidente Federpesca.

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La ricerca verrà presentata dal segretario nazionale Uilapesca Tommaso Macaddino, da Francesco Draicchio e Alessio Silvetti del Dipartimento medicina del lavoro dell’Inail e da Elio Munafò della consulta medici Ital-Uil. Presiederà i lavori il segretario generale della Uila Stefano Mantegazza. Il sindaco di Mazara del Vallo Nicolò Cristaldi porterà i saluti della città al convegno che si chiuderà con l’intervento del segretario genrale Uilapesca Enrica Mammucari.

STABILITA, ACI PESCA: LA

LEGGE PIU BLU DEGLI ULTIMI

ANNI. ECCO LE NORME PIU

IMPORTANTI

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“ E

’ l a l e g g e d i s t a b i l i tà più blu degli ultimi anni. Apprezziamo il grande lavoro svolto dal parlamento e dal governo a sostegno della pesca italiana”.

Commenta così il coordinamento pesca dell’Alleanza delle cooperative italiane il via libera della commissione bilancio della Camera dei deputati agli emendamenti dedicati al settore.

Ecco in sintesi le misure più importanti:

Un credito d’imposta per l’acquisto di beni strumentali nuovi destinati a strutture produttive nelle regioni del Mezzogiorno (Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Molise, Sardegna e Abruzzo) dal 1° gennaio 2016 fino al 31 dicembre 2019. La misura dell’agevolazione è differenziata in relazione alle dimensioni aziendali: 20 per cento per le piccole

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imprese, 15 per cento per le medie imprese, 10 per cento per le grandi imprese (comma 52-bis). Si precisa che (sub.

0.7.39.65) per le imprese agricole attive nella produzione p r i m a r i a , d e l l a p e s c a e d e l l ’ a c q u a c o l t u r a , d e l l a trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli e della pesca e dell’acquacoltura, ove acquistino beni strumentali nuovi, le agevolazioni in esame sono concesse nei limiti e alle condizioni previste dalla normativa europea in tema di aiuti di stato del relativo settore.

Il comma 245-bis differisce una serie di termini per consentire l’accesso al fondo di solidarietà nazionale per le imprese ittiche che hanno subito danni a causa di avversità atmosferiche di eccezionale intensità, previsti dal D.L. 5 maggio 2015, n. 51.

Il comma 254-ter prevede la possibilità di utilizzare le risorse del Fondo europeo per gli affari marittimi e per la pesca (FEAMP) anche per la concessione delle garanzie e degli aiuti per l’accesso al credito erogati dal ISMEA in favore delle imprese della pesca e dell’acquacoltura.

La proroga al 31 dicembre 2016 del programma triennale per la

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pesca e l’acquacoltura il cui fondo viene incrementato di ulteriori di 3 milioni di euro; uno strumento indispensabile per lo sviluppo del comparto, alla vigilia dell’effettiva entrata in vigore del Feamp, il nuovo fondo strutturale per la filiera.

A questo si aggiunge, lo ricordiamo, il finanziamento alla Cassa integrazione destinata al settore per il 2016, attraverso un emendamento approvato nel corso della prima lettura al senato.

Riferimenti

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