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Migliorare la qualità delle vostre foto: ecco come fare in poche e semplici mosse

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Academic year: 2022

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Migliorare la qualità delle vostre foto: ecco come fare in poche e semplici mosse

Vuoi aumentare la qualità di una vecchia foto? Hai intenzione di rendere un’immagine sfocata un po’ più nitida e di schiarire immagini scure, che hai realizzato in modo non proprio magistrale? Certo che si può! Non è necessario essere un fotografo professionista per scattare delle belle foto, in quanto grazie nuovi software disponibili in rete, è possibile creare maggiore nitidezza, contrasto oppure luminosità alle tue fotografie, riuscendo a migliorare la qualità in un semplice clic.

Scegli un software di elaborazione foto

Se stai cercando un software di elaborazione grafica di questo tipo, lo trovi qui. Movavi Photo Editor consente di migliorare l’immagine in modo molto rapido e praticamente, con un sistema che si può definire “intuitivo”. Basterà innanzitutto installare il software che viene scaricato, seguendo le indicazioni presenti sul sito Movavi. Successivamente poi, si può avviare il Photo Editor cliccando sull’icona che dà inizio rapidamente al programma. Con lo strumento di ricerca, puoi cercare l’immagine che hai intenzione di modificare per aumentare nella qualità in maniera netta e precisa. Il file di immagine viene trascinato nell’apposita sezione, per iniziare a lavorarci sù e per iniziare a capire in che modo il programma ti aiuterà a raggiungere il risultato voluto sulla fotografia che desideri migliorare.

Quali sono le mosse per migliorare una foto

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Per migliorare la fotografia bisogna procedere nella scheda

“regola” e si possono correggere il contrasto e la luminosità, in maniera più o meno automatica, con l’apposito movimento della levetta che spingeranno il parametro nel modo in cui preferisci. Se invece di muoverla in modo manuale, preferisci affidarti al programma, potete scegliere Magic Enhance. Con questa funzione, sarà possibile migliorare in automatico in maniera evidente tutti i parametri che riguardano i colori e le intensità dell’immagine stessa. Ovviamente, se non sei soddisfatto del risultato puoi sempre tornare indietro e visualizzare la differenza rispetto al file originale che il programma ti mette sempre come termine di confronto, a portata di mano.

I parametri da utilizzare

Tra le varie opzioni presenti c’è quella che riguarda l’esposizione della foto che può essere regolata, oltre alla nitidezza che ti aiuta a risolvere eventuali problemi all’immagine. Le funzioni messe a disposizione da Movavi Photo Editor sono numerose e quindi semplicemente iniziando ad usarlo, si capirà in modo rapido come farlo funzionare al meglio. Una volta raggiunto il risultato desiderato, non ti resta che salvare la fotografia modificata e usufruirne come meglio credi. Insomma, bastano davvero poche mosse e sarà possibile migliorare notevolmente, rispetto all’originale, la foto che hai scelto. Tutto in pochi semplici passaggi.

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Sapri fra i migliori paesi da visitare in Italia secondo Travel365

La Campania è una regione tra le più belle e popolari del bel Paese. E’ conosciuta per i suoi paesaggi marini esotici e per i magnifici borghi costieri. Dalla Costiera Amalfitana con i bellissimi paesini di Amalfi, Ravello e Positano fino alla Penisola del Sorrento, e ancora l’Isola di Capri e le meraviglie archeologiche di Pompei e Paestum. Infine Napoli, l a c i t t à p i ù f a m o s a e i m p o r t a n t e d e l l a r e g i o n e , e probabilmente di tutto il Sud Italia. 
Ma al di là delle bellezze “convenzionali” che vengono spesso decantate in tutte le guide del mondo, sono tantissime le perle nascoste meno conosciute, disseminate in tutto il territorio regionale.

Ciascuna di queste località cela un mondo magico fatto di stupende meraviglie naturali, storiche, archeologiche e culturali.
Tra queste vi è il grazioso Borgo di Sapri, in Provincia di Salerno, recentemente inserito dal noto magazine di viaggio online Travel365 fra i migliori paesi poco conosciuti da visitare in Italia.

“Cicerone la definì una piccola gemma del mare del sud per la sua bellezza mozzafiato. Si tratta di una stupenda cittadina nel cuore del Golfo di Policastro, un luogo di grande importanza naturale ma soprattutto storica e culturale.

Ovviamente il territorio è apprezzato per le sue spiagge, ma la cittadina può essere visitata seguendo due interessanti itinerari proposti dalla Pro Loco cittadina.”

In realtà chi conosce bene la bellezza di Sapri, non si stupisce affatto di questa prestigiosa menzione. Oltre al caratteristico centro storico, a Sapri possiamo ammirare attrattive come la Chiesa Parrocchiale e le stupende opere custodite al suo interno, numerosi siti archeologici, e tantissime bellezze naturalistiche.
Sapri è una gemma di rara

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bellezza capace di offrire un’infinità di soluzioni per chi vuole concedersi una vacanza nel Sud Italia. Rappresenta tutte le caratteristiche che rendono la Campania una regione unica:

i colori ed i profumi del sud, la brezza marina, i reperti storici che testimoniano un passato da protagonista nel mediterraneo.
Insomma Sapri è davvero un luogo speciale, e siamo orgogliosi che le sue bellezze vengano apprezzate anche nel resto d’Italia e del mondo.

Crescono le denunce in Campania per furti di identità online

Internet ha stravolto letteralmente il nostro modo di vivere.

Oggi tutto il mondo occidentale è connesso online: 2 famiglie italiane su 3 dispongono di un pc o un tablet, e quasi tutti abbiamo a disposizione uno smartphone con connessione 3g.

Grandi e piccoli hanno familiarizzato con termini quali like, share, visualizzazioni, notifiche e quant’altro.
Purtroppo però il mondo di internet può diventare molto pericoloso soprattutto per i più giovani, non a caso, proprio negli ultimi anni, si sono diffusi sempre più concetti come cyberbullismo ed online predators.
La notizia di oggi riguarda proprio le insidie del web. A darla è l’azienda che gestisce il Network Emade Chat: una rete di community che comprende alcune delle più famose chat senza registrazione italiane come chatinsieme.it, entrainchat.it e la stessa 5chat.it.
Pare che in tutta Italia, ed in particolar modo nella regione Campania, ci sia stato un vero e proprio boom di furti di identità online.

“La nostra azienda opera nel settore delle community da quasi

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due decenni. Abbiamo visto nascere il web ed evolversi, ed abbiamo osservato come si sono evoluti a loro volta gli utenti delle chat.
Fino a qualche anno le chat IRC erano un ambiente di nicchia, riservato a pochi appassionati. Oggi sono invece un luogo di scambio virtuale che coinvolge migliaia di persone giornalmente. Il nostro network totalizza quasi 50mila accessi quotidiani; in 20 anni mai come adesso riceviamo continue segnalazioni da parte della polizia postale riguardo a presunti furti d’identità. Veniamo contattati giornalmente dagli agenti della polizia postale di città come Salerno, Napoli, Caserta, i quali ci chiedono i tabulati delle conversazioni online indispensabili per lo svolgimento delle loro indagini.”

Ma come funazionano le chat online? E quali sono le dinamiche di tale “furto di identità”?
Le chat senza registrazione sfruttano il protocollo IRC per consentire la comunicazione fra sconosciuti. Per chattare solitamente basta semplicemente scegliere un nome di fantasia ed entrare in una delle tante

“room”. Spesso accade che uno degli utenti online finge di essere un’altra persona (solitamente una persona conosciuta, un amico o un ex-partner) e comincia a diffondere dati personali ed informazioni sensibili su tale persona, come il nome, la città di residenza o il numero di telefono. Le giustificazioni a tale gesto sono diverse: a volte si tratta di una ripicca per un torto ricevuto, altre volte invece vuole essere un semplice gioco per interrompere la noia. 
La cosa terribile è che questo genere di “scherzi” spesso commesso da ragazzini ai danni di loro coetanei, possono avere conseguenze terribili. Può capitare infatti che le vittime dello scherzo s i a n o v e n g o n o a v v i c i n a t e d a s t a l k e r e malintenzionati.

Insomma il problema è piuttosto allarmante.

Pare infatti che nell’ultimo mese ci siano state oltre 25 segnalazioni, 9 delle quali provenienti da un comune campano.

Per cercare di arginare il fenomeno è fondamentale innanzitutto educare la popolazione a l’utilizzo di tali strumenti. Sicuramente le istituzioni potrebbero fare molto di più in questi termini, ad ogni modo una grossa mano può essere

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data attraverso una corretta informazione. 
In molti infatti non sanno che questo genere di “scherzi” rappresentano una chiara violazione della privacy, pertanto sono a tutti gli effetti reati punibili penalmente.
Tra l’altro attraverso i dati registrati dai server delle chat, è possibile ricercare le discussioni avvenute fra gli utenti online e tramite gli indirizzi IP associati ad ogni messaggio, rintracciare e v e n t u a l i c o l p e v o l i è p r a t i c a m e n t e u n g i o c o d a ragazzi.

Pertanto occhio a come vi “divertite”sul web, ma soprattutto prestate attenzione a come si “divertono” i vostri figli.

Scafati. Ennessimo furto in abitazione

A n c o r a f u r t i a S c a f a t i . Q u e s t a v o l t a é t o c c a t o a d un’abitazione della frazione Cappella essere l’obiettivo dei ladri. Durante la scorsa notte ignoti sono entrati furtivamente dalla finestra di un’abitazione e hanno commesso un furto ai danni di un anziano residente della zona ,Antonio Vitiello. Il signor Vitiello si è ritrovato al risveglio con la casa messa a soqquadro ed un furto di circa €100. L’ amara sorpresa ieri mattina quando l’anziano svegliatosì ha trovato i vestiti dove erano riposti i 100 euro a terra, i ladri erano stati alla ricerca di preziosi. L’anziano vista la modica cifra sottratta sta ancora vagliando l’opportunitá o meno di sporgere denuncia. (g.a.)

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Torna libera la “ladra” di un neonato

NOCERA INFERIORE - Riconquisterà la completa libertà entro la fine del mese prossimo, maggio, l’infermiera che, sei anni fa, rapì un neonato dall’ospedale di Nocera Inferiore. Annarita Buonocore, nocerina, ritornerà donna libera avviandosi al completamento del percorso di affidamento ai servizi sociali in prova. La donna, infatti, aveva il permesso di andare a lavorare in ospedale, al Cardarelli a Napoli, per poi rincasare. Ora, a distanza di anni, il percorso giudiziario sembra avviarsi alla conclusione. La vicenda fece molto rumore assurgendo immediatamente agli onori della cronaca nazionale.

Era il 7 giugno del 2010 quanto scattò l’allarme. Un neonato era stato portato via dalla culla del reparto ginecologico dell’ospedale Umberto I di Nocera Inferiore. Al momento del rapimento il bimbo era nato da appena tre ore e l’allerta non fu proprio tempestivo. I genitori del piccolo Luca, papà Fabio e mamma Annalisa Fortunato, precipitare nella disperazione confidando nelle ricerche e nella mobilitazione generale. A dare una svolta alle ricerche fu l’identitkit fornito da un testimone: “Ho visto una infermiera portare via il bambino, somigliava alla mia vicina di casa”. Passano le ore, si susseguono le notizie. Poi in serata, il ritrovamento. Il piccolo Luca viene ritrovato. Era a casa della donna, in pieno centro cittadino.Con la Buonocore fu in un primo tempo fermata anche la figlia, poi rilasciata. Annarita, separata, vive con due figlie (una ragazza di 19 anni e una minore di 11all’epoca dei fatti), aveva preso un giorno di ferie. Annarita Buonocore di fronte agli inquirenti si sarebbe chiusa in un mutismo totale poi avrebbe spiegato il movente del suo folle gesto:

c o n q u i s t a r e i l p r o p r i o c o m p a g n o d o p o u n a b o r t o . I protagonisti.Il medico. È stato un medico dell’ospedale Umberto I di Nocera a consentire alla polizia di arrivare ad Annarita Bonocore. L’uomo conosceva la Buonocore e stava

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uscendo dall’ospedale quando l’ha incrociata, con un bambino in braccio. Al momento non ha fatto caso alla cosa ma quando è stato diffuso l’identikit della «falsa» infermiera che aveva rapito un bimbo, ha riconosciuto la donna nell’immagine. A quel punto il medico ha immediatamente avvertito la polizia, che ha mostrato una foto della donna alla madre di Luca, che ha riconosciuto l’infermiera. Dopo la grande bufera mediateca, la donna ritornò in auge solo un anno dopo. Si seppe che avrebbe atteso la sentenza della Corte d’Appello di Salerno nel reparto di Medicina dell’ospedale Cardarelli dove è tornata a lavorare. Come infermiera. Un fatto di giudiziaria come tanti, sembrava, se la protagonista non fosse stata Annarita Buonocore. La donna si è riappropriata di una parziale normalità da oltre un mese. In silenzio. Per non destare ulteriore clamore. Rispettando, ovviamente, dei limiti imposti dai giudici. Come, per esempio, effettuare i turni solo di mattina. Ma pur sempre in reparto. I suoi avvocati, Giuseppe Bongiorno e Aldo Di Vito, dopo aver letto le motivazioni della condanna,fecero appello per avere una riduzione della pena contestando l’accusa e, non ultimo, una provvisionale (quantificata in 30mila euro) ritenuta «non equilibrata». La sentenza, emessa dal Gup Vincenzo Ferrara del tribunale di Nocera Inferiore, che accolse le richieste del pm Giancarlo Russo riconoscendo la donna colpevole di sequestro di persona e non, come avevano chiesto i difensori di Buonocore, di sottrazione di minore. «Una pena eccessiva, non proporzionata al reato commesso — spiegò l’avvocato Bongiorno». Il lavoro, dunque. Il ritorno in ospedale che fece tanto discutere. «Non capisco tutto questo clamore per un ritorno al proprio posto di lavoro. Un detenuto ha il diritto di farlo, almeno chiederlo, specie se questo rappresenta l’unica fonte di sostegno economico per la propria famiglia.

Non dimentichiamo che la signora ha due figlie – spiegò Aldo Di Vito, difensore dell’infermiera -. Sembra strano solo perchè intorno alla vicenda c’è stato un clamore che definisco eccessivo».

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I nocerini «a Monte»: ecco le ragioni

di Alessio Vicidomini

NOCERA. Il lunedì in Albis conserva ancora un sapore antico a Nocera dove non si vedono nocerini salire al vicino Santuario di Montalbino mentre sono assai numerosi quelli di Pagani.

Perché?

E’ storia vecchia di quasi mezzo millennio, ormai. Tuttavia ancora ben viva, forse perché è sempre cosa opportuna non andare contro la tradizione.

Si era nel 1595 e a quel tempo Nocera aveva il nome di Nocera de’ Pagani, non perché i suoi abitanti fossero ancora lontani dal Cristianesimo, ma perché abitavano in città i membri della nobile famiglia dei Pagano che, per ostentare il loro benessere e la loro potenza economica, partecipavano in massa alla processione del Corpus Domini reggendo le quattro aste del Pallio, della tenda di seta sotto la quale il vescovo procedeva, reggendo tra le mani ostensorio contenente l’Ostia consacrata. Ogni volta, puntualmente succedevano botte tra le famiglie nobili che contendevano l’ambito privilegio ai Pagano. Lo scontro era anche violento, benché il contesto non fosse quello ideale. La litigiosità tra nobili coinvolgeva anche le altre classi sociali cittadine soprattutto il lunedì in Albis quando c’era la lunga ascesa al Santuario di Santa Maria dei Miracoli sul Montealbino. A parlare dell’antica tradizione, lo storico Antonio Pecoraro (nella foto in basso).

Perché si andava, e si va, al Santuario di Montalbino?

«Perché di lassù la Vergine vigilava sull’intera Valle del Sarno, su quello che era stato il cuore della Confederazione sannitica Meridionale capeggiata da Nuceria. Certo i più non ricordavano più gli antichi fasti di quella Confederazione che

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nel III sec. a. C. batteva moneta e dettava legge, ma tra la gente aleggiava comunque un ricordo, anche se impreciso. Ma era una memoria che agli inizi del 1500 era stata rinverdita dalle imprese di un nocerino doc, si direbbe oggi. Era Giambattista Castaldo, generale di Carlo V d’Asburgo, che, alla testa delle orde germaniche dei lanzichenecchi, aveva messo Roma a soqquadro e il Papa alla berlina. Anzi aveva fatto anche di peggio, permettendo ai soldati di violentare a viso aperto le monache di clausura e di dare la comunione ai somari che reggevano nei loro basti le masserizie della truppa. Aveva depredato le chiese della Capitale e portato a Nocera la Madonna d’Alba di Raffaello. Era ii 1529, anno del sacco di Roma! Poi, preso dal rimorso, aveva fatto costruire il Santuario della Madonna dei Miracoli e vi aveva messo a capo suo fratello che era monaco olivetano. E poiché il Santuario mariano era presso la sorgente della Matrognana, cara a Giunone che al tempo della Confederazione sannitica v i g i l a v a s u l c o n f i n e s u d - o r i e n t a l e d e l l ’ a n t i c a Confederazione, quelli che andavano fin lassù a Pasquetta rinnovavano inconsapevolmente, e senza rendersene più conto, i loro antichi fasti guerrieri per i quali erano stati chiamati a presidiare Roma nell’imminenza della battaglia di Canne!».

Ma questi ricordi che ella rievoca non le sembrano troppo lontani?

«Potrebbe essere cosi. Ma non era invece lontano assai il momento in cui Monsignor Carlo Baldino, il più illustre cittadino che avesse Nocera nel 1595, fu incaricato dalle Università nocerine “di sopra” e “di sotto” di mettere pace tra i nocerini che si accapigliavano per la precedenza nel salire al Santuario e di disciplinare i rapporti socio economici tra le università nocerine soprane, prima fra tutte quella di “Nocera Corpo” e quella di “Pagani” , i cui nomi erano nella denominazione della “Città di Nocera de’ Pagani”.

Stabilì Monsignore che, per motivi di ospitalità, prima salissero i “cugini” paganesi e poi i “Nocerini”. Ed è così ancora oggi».

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Santuario della Madonna dei Miracoli di Montalbino, Nocera Inferiore

Scafati/S.Valentino Torio.

Minorenni alle slot machine, finanzieri in azione

SCAFATI / SAN VALENTINO TORIO. Scommesse clandestine e gioco d’azzardo, i finanzieri di Scafati hanno constatato, in tre diverse sale da gioco, operanti tra Scafati e San Valentino Torio, la presenza di minorenni intenti al giuoco ovvero in procinto di puntare su eventi previsti dai vari palinsesti a loro offerti. In tutte le sale dedicate esclusivamente al gioco è fatto obbligo di esporre in maniera visibile, nei punti di ingresso al locale, avvisi recanti il divieto di accesso e di gioco per i minori di anni diciotto. Controlli mirati, in una sala da gioco Videolottery, e in due diverse agenzie scommesse. Ai rispettivi titolari delle attività commerciali comminate sanzioni amministrative pecuniarie da 5.000 a 20.000 euro nonché con lachiusura dell’esercizio commerciale da dieci a trenta giorni.

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Enzo Colabene

Scafati. Affari in città:

cambia lo schieramento

In edicola, oggi, su Le Cronache

SCAFATI. Un multisala, un centro commerciale oppure una nuova struttura per ospitare studenti: sarebbero queste le vere pietre miliari della “Scafati che cambia” a ridosso delle prossime elezioni datate 2018. In campo, stavolta, non c’è un giovane Pasquale Aliberti, ma piuttosto vecchie conoscenze della classe imprenditoriale cittadina. Questa volta, a dettare le regole, c’è il centro-sinistra. O meglio, quello che si fa chiamare tale per contrapporsi alla cordata degli

“Alibertiani” del terzo turno. Tutto si sta preparando infatti, dietro alle quinte: questo è il punto di vista dei bene informati. Sarebbe proprio la realizzazione di alcune strutture commerciali come il multisala, un grande supermarket oppure un edificio scolastico, il pomo della discordia che ha messo a soqquadro un gruppo politico-affaristico che fino a qualche giorno fa, aveva mangiato nello stesso piatto. Nei mesi scorsi erano stati presentati a Palazzo Meyer tre possibili progetti ma, pare, che tutti e tre siano stati bocciati per motivi di tipo “urbanistico”. La reazione dell’imprenditore che ha ricevuto l’ennesimo diniego per la sua area che, di certo, non può tornare ad essere industriale vista la crescita che la zona ha avuto negli ultimi anni, è stata alquanto anomala. Lui, che in passato ci aveva già provato, ha deciso di candidarsi a sindaco e di riunire tutte le forze politiche anti-Aliberti, se non anche di raccogliere

“gli scontenti” a cavallo tra i partiti, per costruire una

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grande squadra. A testimonianza di questo particolare clima, da qualche settimana, risulta anche una ovvia conseguenza, il cambio di passo di alcuni organi di informazione, proprio nei confronti di questa amministrazione. Da guardie, a ladri. Da santi, a peccatori. Il clima sta cambiando anche a Palazzo Meyer dove il primo cittadino Pasquale Aliberti è sempre più circondato dai suoi dissidenti. Ad indebolire ulteriormente il sindaco, l’allontanamento, tutt’altro che personale, con il suo vice, Giancarlo Fele. Mentre però il numero uno di Palazzo di città prova a ricomporre i pezzi tra “l’ira funesta” degli scontenti e il “fiato sul collo” delle opposizioni e dell’Antimafia, c’è chi se ne approfitta cercando consensi urbanistici per i propri progetti e “minacciando” candidature qualora non dovessero arrivare i placet promessi e sperati.

Uno scontro tra potenze economiche, questo, che investe i settori sportivi, commerciali e sanitari del territorio e sta tracciando il solco divisorio per capire – davvero e senza teatrini – nelle mani di chi andrà lo scettro del comando dopo Aliberti.

Valeria Cozzolino

Scafati. Sim: «Posaceneri e cestini installati in città non sono idonei»

SCAFATI. Attacco di Scafati in Movimento contro le scelte dell’amministrazione. Scrive Giuseppe Sarconio di Sim: «Ancora una volta ci ritroviamo a fare i conti con una politica che non vuole cambiare modo di pensare e vedere le cose. Qualche politico eletto si rende conto che si fanno le cose senza

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senso e senza ragionamento ? I posacenere e i cestini dei rifiuti installati in città non sono adatti per risolvere il problema era più opportuno installare apposite colonnine dove poter gettare mozziconi in modo da evitare, come quelli attuali, il riempirsi di acqua o g n i v o l t a c h e p i o v e e soprattutto avere una facile manutenzione per la pulizia, mentre i cestini dei rifiuti non a i u t a n o i l c i t t a d i n o a differenziare i rifiuti, in t a n t i s s i m e c i t t à s i s o n o installati cestini con almeno le p r i m e t r e t i p o l o g i e p e r l a differenziata in questo modo il c i t t a d i n o v i e n e p i ù sensibilizzato e invogliato a rispettare determinate norme che sono sia per legge e sia di civiltà. Infine non si è pensato a risolvere la brutta visione dei cestini distrutti e dei portavaso disseminati sul tutto il corso nazionale che sono attualmente inutilizzabili. Da più di un anno abbiamo proposto varie soluzioni per impedire tutto ciò ma come sempre siamo stati messi da parte da un’amministrazione che continua a non voler nemmeno ascoltare alcune proposte che sono solo di buon senso. La vogliamo finire o no di spendere soldi dei cittadini senza ritrovarci nessuna soluzione? Tutto questo danneggia l’immagine e la vivibilità della città» .

Stazione unica appaltante, il

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sindaco ora ci ripensa:

«Aderire». La posizione di Sim

Aliberti cambia idea e propone l’immediata adesione del Comune di Scafati alla Stazione Unica Appaltante. “La dottoressa Sorrentino, funzionario delegato alle gare e ai contratti, fino ad oggi ha svolto un compito eccellente – così in una nota di Palazzo Mayer – Affidarsi alla Stazione Unica Appaltante sarà un ulteriore momento di garanzia per tutti al fine di abbattere il clima di sospetto che la nostra opposizione cerca da tempo di creare. Andiamo avanti in questo 2016 con nuove opere affidando alla So.Re.Sa quale centrale di committenza regionale, appalti pubblici e accordi quadro di lavori”. “Vedremo se alle parole seguiranno i fatti – così Mario Santocchio, Fdi – noi già due anni fa avevamo chiesto, invano, l’adesione”. L’adesione alla Stazione Unica Appaltante fu oggetto di una interpellanza presentata in consiglio comunale dal Partito Democratico nel settembre 2013, bocciata dalla maggioranza. “Non possiamo che esserne felici e apprezzare il totale cambio di rotta del Sindaco sulla questione. Una proposta che ha sempre avversato sia in Consiglio Comunale che nelle Commissioni Consiliari attraverso l’avv. Diego Chirico, all’epoca Presidente della Commissione Regolamento e che ora pare averlo convinto – così Margherita Rinaldi, segretaria del Pd – Peccato che ancora una volta il sindaco mistifichi la realtà. Oggi, infatti, Aliberti prova a convincerci che tale decisione sarebbe scaturita dal clima di sospetto che la sua opposizione violenta avrebbe ingenerato e dalla conseguente necessità di dare prova di trasparenza in materia di appalti. Certo avremmo apprezzato che questa esigenza di trasparenza fosse stata sentita fin da subito, come noi chiedevamo, e non dopo le inchieste della DDA che hanno inevitabilmente gettato un’ombra sulla gestione degli

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appalti qui a Scafati. Ciò che è ancor più grave però, e che Aliberti tace, è che la Stazione Unica Appaltante è diventata obbligatoria per legge da novembre 2015 – prosegue la dirigente democrat – Nessuna scelta politica di trasparenza quindi, ma semplicemente un atto divenuto obbligatorio per l e g g e c h e A l i b e r t i v u o l e r i v e n d i c a r e , m e n t e n d o spudoratamente”.

Adriano Falanga

Scafati in Movimento. Aliberti fa solo campagna elettorale

«Ottima l’adesione alla stazione unica appaltante. Siamo lieti di questa notizia ma non siamo lieti di come viene usata».

Scafati In Movimento critica il sindaco e aggiunge «ancora una volta Aliberti si diletta ad essere un venditore di fumo, l’adesione alla Stazione Unica Appaltante questa non è una scelta, come dice lui dovuta ad un atto dimostrativo di trasparenza nei confronti dell’opposizione, ma è una convenzione dovuta per legge, una legge che risale al novembre scorso più volte rimandata. Già dal primo gennaio 2015 i comuni piu grandi dovevano aderire per gli appalti alle stazioni uniche appaltanti, c’è stato poi un rinvio al primo luglio e a gennaio 2016 è diventato definitavamente obbligatorio, non una scelta. Ogni scusa è buona per fare campagna elettorale».

Riferimenti

Documenti correlati

c) pari a cinque anni nei casi diversi da quelli di cui alle lettere a) e b), salvo che sia intervenuta riabilitazione. Nei casi di cui alle lettere b) e c)

Questo il tweet di Stefano Caldoro, attuale capo dell’opposizione di centrodestra in Campania, dopo la decisione della prima sezione civile del tribunale di Napoli

I concorrenti devono essere in possesso dei requisiti di capacità economica e finanziaria e di capacità tecnica e professionale, nonché dei requisiti di

Indicare eventuali altri soggetti, non ricompresi nelle categorie precedenti, la cui posizione, in base alla normativa vigente, risulta rilevante ai fini

10 Devono essere indicate le persone cessate dalla carica nell’anno antecedente la data di pubblicazione del bando di gara quali titolare e/o legale

Il progetto dei lavori oggetto del presente appalto, il presente bando, il disciplinare di gara con i modelli e il regolamento per lo svolgimento della gara in modalità

Per le società di capitali anche consortili ai sensi dell'articolo 2615-ter del codice civile, per le società cooperative, di consorzi cooperativi, per i consorzi

L'appalto è connesso ad un progetto e/o programma finanziato da fondi dell'Unione europea: vedasi disciplinare. VI.3) Informazioni complementari Vedasi Disciplinare