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ATTENTATO ALLA COSTITUZIONE E ALTO TRADIMENTO di Leonardo Mazzei

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ATTENTATO ALLA COSTITUZIONE E ALTO TRADIMENTO di Leonardo Mazzei

[ 30 maggio 2018 ]

MAZZEI SPIEGA PERCHÉ CI SONO SIA L’ATTENTATO ALLA COSTITUZIONE CHE L’ALTO TRADIMENTO. LO FA COMPARANDO LA VICENDA ATTUALE A QUELLA DEL 1991 QUANDO I PROGENITORI DEL PD (PDS) CHIESERO DI

PROCESSARE COSSIGA

Buffa la storia. Nel 1991 l’appena nato Pds – il secondo

stadio del curioso serpentone metamorfico Pci-Pds-Ds-Pd, come lo chiamava Costanzo Preve – chiese l’impeachment dell’allora presidente Cossiga. Oggi, i nipotini dei pidiessini sono

rimasti invece gli unici ad applaudire il Mattarella. Insieme a loro i rimasugli della vecchia Dc, con i quali han dato vita al più elitario dei partiti italiani: il Partito Democratico.

Ora, siccome i media di regime all’unisono difendono

l’eversore del Quirinale, rovesciando la realtà delle cose al fine di convincerci che la guerra è pace, la libertà è

schiavitù, l’ignoranza è forza, ci siamo andati a rileggere gli argomenti di allora. E lo abbiamo fatto attraverso le cronache de la Repubblica, cioè del massimo organo

dell’attuale disinformazja sistemica.

Proponiamo perciò un istruttivo esercizio. Quello di mettere a confronto le accuse di allora a Cossiga (Pds 1991) con i fatti di oggi (Mattarella 2018). Pur nella diversità dei casi

troveremo tante analogie. Naturalmente, l’attacco frontale al principio della sovranità popolare del Mattarella è ben più grave delle scorrerie del Cossiga di allora, ma qui ci

interessa soprattutto mettere in luce il doppiopesismo, l’ipocrisia e la falsità dei disonesti patentati che oggi coprono, addirittura santificandolo, il sig. Sergio

Mattarella. Alla fine giudicheranno i lettori.

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(le parti virgolettate sono tratte da la Repubblica del 7 dicembre 1991 – le sottolineature sono nostre)

Pds 1991 – Cossiga viene accusato di aver superato i limiti dei suoi poteri: «la tesi centrale della denuncia — messa a punto e sottoscritta dalle presidenze dei gruppi di Camera e Senato sulla base della bozza stilata da Luciano Violante — è che Francesco Cossiga li abbia “intenzionalmente” varcati per “modificare la forma di governo”».

Mattarella 2018 – Se un presidente della repubblica si arroga il diritto di impedire la formazione di un governo che ha dalla sua non solo la maggioranza parlamentare, ma anche (a differenza di tutti i governi precedenti) la maggioranza degli elettori, non siamo palesemente di fronte al tentativo

di modificare la forma di governo, passando di fatto ad una incostituzionale repubblica presidenziale? Che ci dice in proposito Luciano Violante?

Pds 1991 – «Le ragioni della denuncia. Il presidente viene accusato di aver “interferito illegalmente nelle attività del Legislativo, dell’Esecutivo e del Giudiziario“, e di aver avviato “l’esercizio di una propria funzione governante“.

Mattarella 2018 – Non limitandosi ad “interferire”, il

Mattarella ha scientemente bloccato l’attività legislativa, nonché impedito quella dell’esecutivo. Di più, sta cercando di mettere in piedi un esecutivo privo di base parlamentare al solo scopo di preservare l’allineamento del nostro Paese ai desideri della Germania, con ciò rovesciando il senso del voto del 4 marzo. E che abbia assunto l’esercizio di una propria

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funzione governante, è provato dal discorso tutto politico — altro che super partes! — della sera del 27 maggio.

Pds 1991 – «Cossiga, sostiene il Pds, ha aperto un

“incostituzionale circuito tra partiti e presidente”, e assunto comportamenti da “capo di un partito” violando “un inderogabile dovere di imparzialità”».

Mattarella 2018 – Sulla violazione dell’inderogabile dovere di imparzialità, non occorre spendere troppe parole. Lo

schieramento di parte del Mattarella l’hanno capito tutti. Ma proprio tutti. Fingono di non capirlo solo i giornalisti (per ragioni di busta paga) e certi costituzionalisti da salotto (per ragioni di casta).

Pds 1991 – Questo comportamento da capo-partito, scrivono i pidiessini, avviene con: «La strumentalizzazione” dei

media “per conquistarsi una parte dominante nei conflitti da lui stesso aperti”».

Mattarella 2018 – Leggere i giornali di questi giorni basta e avanza per ritrovare l’analogia con il 1991. Ma purtroppo

l’appiattimento mediatico di oggi è ben più grave di quello di allora. Evidentemente il sistema si è affinato. Sta di fatto che le quotidiane veline del Quirinale sembrano l’unica fonte dei giornaloni del sistema.

Pds 1991 – Golpe ed “attentato alla

Costituzione”. Evidentemente termini appropriati per i

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pidiessini di allora. Così riportava la Repubblica: «Dopo aver riassunto le funzioni e i poteri legittimi del

presidente della Repubblica, la denuncia replica alle critiche di chi scorge nel tentativo di colpo di Stato l’unico possibile “attentato alla Costituzione”. Il golpe, ammette il documento, è la “massima forma” di attentato alla Costituzione. Ma in realtà, proprio per i poteri di cui

dispone il capo dello Stato, il reato “di regola non si

consumerà con un colpo di Stato nelle forme classiche”. E si concretizza, invece, in “ogni atto seriamente diretto, non a compiere un ‘semplice’ abuso, ma ad alterare illegittimamente i rapporti tra i poteri dello Stato”.

Mattarella 2018 – Eccoci spiegato dagli accusatori di allora — curiosamente i difensori di oggi — il perché l’accusa di

“attentato alla Costituzione” sia del tutto imputabile al

Mattarella, dato che esistono vari tipi di golpe, e quelli con il dispiegamento dei carri armati sono solo una piccola

minoranza, mentre la prolungata azione per alterare

illegittimamente i rapporti tra i poteri dello Stato è la forma tipica dei colpi di Palazzo, come quello messo in atto dal Mattarella in questi giorni.

Pds 1991 – Sempre con riferimento a «fatti diretti a mutare la Costituzione o la forma del governo con mezzi non

consentiti» i pidiessini accusano Cossiga di usurpazione di potere politico. «A norma dell’ articolo 287, Cossiga

ha “usurpato un potere politico” di pertinenza del

Parlamento quando ha minacciato di non firmare, e di fatto non ha ancora firmato, la proroga della Commissione stragi».

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Mattarella 2018 – Ora, la Commissione stragi sarà stata pure importante, ma aver bloccato governo e parlamento non è un fatto di una gravità incommensurabilmente maggiore alle minacce cossighiane?

Pds 1991 – Questa l’ultima chicca: «Nella primavera scorsa, (Cossiga) si oppose all’ingresso del Pri nell’esecutivo in base al “singolare principio” dell’omogeneità di giudizi tra governanti e Quirinale».

Mattarella 2018 – Ventisette anni dopo, il “singolare principio” denunciato nel 1991 diviene normale prassi quirinalizia.

C’è altro da aggiungere per far entrare in certe refrattarie zucche la gravità di quanto sta avvenendo? Chi scrive non si illude, che non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire. Ma anche lorsignori non si illudano, che milioni e milioni di persone semplici hanno già capito, Capito tutto, forse fin troppo.

PS – Mentre pubblichiamo questo articolo, sulle analogie tra i casi Cossiga e Mattarella, la situazione è più confusa che mai. Avendo voluto giocare la carta dello spread per

terrorizzare gli italiani — la paura, ricordiamocelo sempre, è l’arma preferita da lorsignori — gli apprendisti stregoni del Quirinale si sono ritrovati con una situazione fuori controllo sui mercati finanziari. Situazione che loro stessi hanno

prodotto con l’inevitabile drammatizzazione causata dal diktat mattarelliano del 27 maggio. Siamo cioè all’effetto boomerang, lo spread gli sta ritornando addosso e Cottarelli sarà forse una meteora più breve di Conte. Vedremo nelle prossime ore, ma di certo sappiamo di quale pasta “democratica” è fatto

Mattarella, a quali interessi risponde, di quali azioni è

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capace. Probabilmente all’accusa di attentato alla

Costituzione andrà aggiunta adesso anche quella di alto tradimento degli interessi nazionali.

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