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Casa di Riposo autosufficienti RSA non autosufficienti

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Academic year: 2022

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Casa di riposo /RSA

• Principalmente una Casa di Riposo è adibita ad ospitare anziani autosufficienti

• La Residenza Sanitaria Assistenziale (RSA) è una struttura

sociosanitaria residenziale dedicata ad anziani non autosufficienti, ma anche ad adulti disabili, che necessitano di assistenza medica,

infermieristica e riabilitativa a tempo pieno.

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Come si accede in RSA

• Primo passo: consiste nel contattare i servizi

sociali del Comune di residenza dell'anziano, per prendere appuntamento con l'assistente sociale e dare avvio alle

pratiche di richiesta per l'accesso in casa di riposo.

• Secondo passo: relazione medico di base e riunione UVM per attribuire un punteggio al soggetto non autosufficiente e porlo in graduatoria

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Unità Valutativa Multimediale UVM

• Per accedere alla valutazione da parte dell’UVM è necessario che il medico di base, un servizio sociale, uno specialista ospedaliero o altri professionisti inoltrino specifica segnalazione al punto unico di

accesso PUA.

• L’accesso alle Residenze Sanitarie Assistenziali, ai centri diurni

anziani, Alzheimer e per disabili, a forme di assistenza domiciliare di carattere sociosanitario, assistenza domiciliare integrata (ADI e ADI cure palliative), comprensiva di interventi di supporto domiciliare (SAD), assistenza domiciliare per persone con demenza (ADPD) e altri interventi sono subordinati alla valutazione dell’Unità Valutativa Multidisciplinare.

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RSA

• RSA con nucleo ad alto fabbisogno assistenziale per le forme di demenza con disturbi comportamentali

• RSA con nucleo ad alto fabbisogno assistenziale sanitario

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Unione Provinciale Istituzioni Per l'Assistenza - U.P.I.P.A.

• rappresenta il luogo d'incontro delle ex I.P.A.B. ora Aziende

Pubbliche per i Servizi alla Persona della provincia di Trento e delle altre istituzioni (pubbliche e private) non aventi scopo di lucro che operano prevalentemente nel settore socio-assistenziale e

sanitario.

• L'Unione coopera inoltre ad ogni iniziativa sociale nel settore

dell'assistenza e si cura di predisporre programmi per la ricerca, la formazione e l'aggiornamento del personale degli enti associati.

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Cervello

• Contiene 86 miliardi di neuroni tra loro interconnessi

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Demenza

• La demenza non è una malattia specifica, bensì un termine generale che descrive una vasta gamma di sintomi associati al declino della memoria o di altre abilità del pensare, sufficientemente grave da ridurre la capacità di una persona di svolgere le attività quotidiane. Il morbo di

Alzheimer rappresenta il 60-80% dei casi. La Demenza vascolare, che si verifica dopo un ictus, è il secondo tipo più comune di demenza. Tuttavia, vi sono molte altre condizioni che possono provocare sintomi di demenza, tra le quali alcune sono reversibili, quali, ad esempio, i problemi di tiroide e quelli dovuti a carenze vitaminiche.

• La demenza è spesso definita erroneamente “senilità” o “demenza senile”, il che riflette la convinzione, un tempo molto diffusa, ma errata, che un grave declino mentale rappresenti una caratteristica normale dell’invecchiamento.

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Tipi di demenza

• Morbo di Alzheimer.

• Demenza vascolare.

• Demenza con corpi di Lewy.

• Demenza frontotemporale.

• Demenza pugilistica.

• Demenza associata ad HIV.

• Malattia di Huntington.

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Alzheimer

• L'avanzare del morbo di Alzheimer attraverso il cervello provoca sintomi sempre più gravi, tra cui:

• disorientamento

• i cambiamenti di umore e di comportamento

• una sempre più marcata confusione su eventi, tempi e luoghi

• sospetti infondati relativi a famiglia, amici e persone che assistono

• una più grave perdita di memoria e mutamenti di

comportamento, nonché difficoltà nel parlare, deglutire e camminare.

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Demenza a corpi di Lewy

• I corpi di Lewy sono inclusioni citoplasmatiche neuronali

sferiche, eosinofile, composte di aggregati di alfa-sinucleina, una proteina sinaptica. Essi si sviluppano nella

corteccia di alcuni pazienti che hanno demenza con corpi di Lewy primaria.

• La caratteristica principale della demenza a corpi di Lewy è il declino delle facoltà mentali nella vita quotidiana. All'inizio ciò vale soprattutto per la capacità organizzativa, l'orientamento, l'adattabilità e l'iniziativa. La memoria rimane ben conservata all'inizio.

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Demenza e Parkinson

La demenza del morbo di Parkinson è il deterioramento cognitivo caratterizzato da corpi di Lewy nella substantia nigra; si sviluppa tardivamente nel morbo di Parkinson.

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Demenza fronto-temporale

• La demenza frontotemporale, che si riferisce a un gruppo di demenze, deriva da disturbi ereditari o spontanei (che si

manifestano per ragioni sconosciute) che causano la degenerazione del lobo frontale e a volte temporale del cervello.

• Personalità, comportamento e linguaggio vengono colpite maggiormente rispetto alla malattia di Alzheimer, mentre la funzione della memoria viene colpita meno.

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Demenza vascolare

• La demenza vascolare è la perdita della funzione mentale dovuta a una distruzione del tessuto cerebrale in seguito alla diminuzione o al blocco dell'apporto di sangue. Il più delle volte la causa sono gli ictus, importanti o molti lievi.

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Da dove vengono i coronavirus

• I coronavirus sono virus che circolano tra gli animali e alcuni di essi infettano anche l’uomo.

• I pipistrelli sono considerati ospiti naturali di questi virus, ma anche molte altre specie di animali sono considerate fonti. Ad esempio, il Coronavirus della sindrome respiratoria del Medio Orientale (MERS- CoV) viene trasmesso all’uomo dai cammelli e la sindrome

respiratoria acuta grave Coronavirus-1 (SARS-CoV-1) viene trasmesso all’uomo dallo zibetto.

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E’ lo stesso virus della SARS?

Severe acute respiratory syndrome

•No, il nuovo coronavirus (ora denominato SARS-CoV-2 e già denominato 2019-nCoV appartiene alla stessa famiglia di virus della

Sindrome Respiratoria Acuta Grave (SARS) ma

non è lo stesso virus.

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Covid 19

• Il virus della SARS e dell’influenza stagionale sono

cugini alla lontana del covid 19 che è molto diverso

dai precedenti

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Come il virus infetta l’organismo

• Nel caso di SARS-CoV-2, è la glicoproteina Spike (S) che determina la specificità del virus per le cellule epiteliali del tratto respiratorio. Il modello tridimensionale della proteina studiato in laboratorio

suggerisce che SARS-CoV-2 sia in grado di legare il recettore ACE2 (in inglese Angiotensin-converting enzyme 2) espresso nelle cellule dei capillari dei polmoni.

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Come il virus infetta l’organismo

•Il nostro sistema immunitario è in grado di riconoscere le proteine Spike, dunque le difese immunitarie

stimoleranno la produzione di linfociti B, che generano anticorpi, e linfociti T che distruggono le cellule infette.

In questo modo il nostro organismo lavora per ottenere

l’immunità senza essere infettivo.

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Risposta organismo

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• La risposta immunitaria innata

• Si tratta di una reazione non specifica che prevede diversi meccanismi di difesa che entrano in funzione allo stesso modo contro qualunque agente

estraneo riconosciuto come nocivo. Di questa tipologia di difesa immunitaria fanno parte alcuni leucociti, come i basofili, i neutrofili e macrofagi, e le

citochine, importanti messaggeri chimici che hanno il compito di modulare la reazione di difesa e di consolidare la memoria immunitaria.

• In alcuni individui la risposta immunitaria innata può essere tanto efficiente da riuscire a contrastare il manifestarsi dei sintomi propri dell’infezione, esattamente come avviene per chi contrae il Covid-19 ma risulta

asintomatico.

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La risposta immunitaria adattiva

• Questa seconda fase della risposta immunitaria viene definita adattiva poiché agisce in funzione del patogeno che si trova a dover contrastare, mettendo in atto una risposta specifica per l’antigene da combattere. È in questo momento che entrano in gioco gli anticorpi, anche chiamati immunoglobuline, che si

legano al virus impedendogli di entrare in contatto con le cellule. Le due principali tipologie di anticorpi sono le Immunoglobuline M (IgM), che si sviluppano per prime e forniscono una protezione a breve termine, e le

Immunoglobuline G (IgG), che vengono prodotte dopo circa due-tre settimane e provvedono alla protezione a lungo termine. Il nostro corpo mantiene infatti memoria delle differenti IgG prodotte per combattere un antigene ed è quindi in grado di prevenire un’infezione ad opera dello stesso patogeno ricreando le stesse IgG.

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• I ricercatori hanno scoperto che il livello di IgG è significativamente più basso nei pazienti asintomatici rispetto a quelli sintomatici. Ben il 40% dei soggetti asintomatici sono risultati sieronegativi entro due mesi, contro quasi il 13% di chi aveva sviluppato i sintomi del Covid- 19. È stata anche osservata una notevole differenza nei livelli di 18 citochine pro e anti-infiammatorie, più bassi in chi non ha

sviluppato sintomi.

• Nei soggetti asintomatici si verifica quindi una risposta immunitaria più debole rispetto a quanto succede nei pazienti sintomatici.

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vaccini

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Come si trasmette il covid 19

•SARS-CoV2 viene trasmesso principalmente

tramite droplet e aerosol da una persona infetta

quando starnutisce, tossisce, parla o respira e si

trova in prossimità di altre persone.

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Sintomi

• I sintomi di COVID-19 variano sulla base della gravità della

malattia, dall'assenza di sintomi (essere asintomatici) a presentare febbre, tosse, mal di gola, debolezza, affaticamento e dolore

muscolare. I casi più gravi possono presentare polmonite, sindrome da distress respiratorio acuto e altre complicazioni, tutte potenzialmente mortali.

• Perdita improvvisa dell’olfatto (anosmia) o diminuzione dell'olfatto (iposmia), perdita del gusto (ageusia) o alterazione del gusto

(disgeusia) sono stati riconosciuti come sintomi di COVID-19.

• Altri sintomi meno specifici possono includere cefalea, brividi, mialgia, astenia, vomito e/o diarrea.

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Chi è più a rischio?

• Le persone anziane di età superiore ai 60 anni

• quelle con patologie preesistenti, come ipertensione arteriosa,

problemi cardiaci, diabete, malattie respiratorie croniche, cancro e i pazienti immunodepressi (per patologia congenita o acquisita,

trapiantati o in trattamento con farmaci immunosoppressori) hanno maggiori probabilità di sviluppare forme gravi di malattia. Anche gli uomini di questi gruppi sembrano essere a un rischio leggermente maggiore rispetto alle donne.

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Contagiosità

• Il periodo infettivo può iniziare uno o due giorni prima della

comparsa dei sintomi, ma è probabile che le persone siano più

contagiose durante il periodo sintomatico, anche se i sintomi sono lievi e molto aspecifici. Si stima che il periodo infettivo duri da 8 a 10 giorni nei casi moderati e in media fino a due settimane nei casi

gravi.

• Variante omicron e omicron 2 più contagiosa

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Trasmissione del virus

• Sì, le persone infette possono trasmettere il virus sia quando

presentano sintomi che quando sono asintomatiche. Ecco perché è importante che tutte le persone positive siano identificate mediante

test, isolate e, a seconda della gravità della loro malattia, ricevano cure mediche. Anche le persone confermate ma asintomatiche devono

essere isolate per limitare contatti con gli altri. Queste misure interrompono la catena di trasmissione del virus.

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Misure di prevenzione

• Distanziamento fisico

• Utilizzo della mascherina (FFP2 o chirurgica)/FFP3 e cambio della stessa

• Temperatura corporea (lettori digitali)

• Lavaggio frequente delle mani con acqua calda e sapone per almeno un minuto.

• Disinfettanti mani

• Docce calde

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I Nuovi Vaccini

•I nuovi vaccini contro il SARS-CoV-2 si basano

su una tecnologia totalmente innovativa. Sono

frutto di una ricerca che non ha precedenti nella

storia dell'uomo

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Come funziona il vaccino

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Riferimenti

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