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Chi ha la partita Iva è persona fisica o giuridica?

13 Agosto 2018 | Autore: Carlos Arija Garcia

La differenza tra queste due categorie di contribuenti. Chi è tenuto ad aprire una posizione Iva ed a chi basta il codice fiscale.

Fisica o giuridica che sia, al Fisco piace ogni tipo di persona. L’importante è che

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paghi le tasse. È il contribuente a dover capire bene la propria identità da un punto di vista fiscale. Ad esempio, sapere se chi ha la partita Iva è persona fisica o giuridica e, in base a quello, come deve comportarsi nei confronti dell’Agenzia delle Entrate.

Ricordiamo che ci sono tre tipi di contribuenti:

la persona fisica, detta anche «comune cittadino», come ad esempio il lavoratore dipendente;

la persona fisica titolare di una ditta individuale, come il libero professionista;

la persona giuridica, identificata in un’azienda, una società o un’organizzazione.

Chi dei tre è tenuto ad aprire la partita Iva? Gli ultimi due. Il primo verserà le tasse dalla sua busta paga (le famose quanto odiate trattenute fiscali) ed avrà soltanto un codice fiscale. Gli altri due, cioè coloro che hanno un’attività in proprio, dovranno sottoporsi al loro rispettivo regime Iva e rispettare le sue scadenze.

La partita Iva è un codice numerico di 11 cifre assegnato dall’Agenzia delle Entrate che identifica un soggetto tenuto all’imposizione fiscale indiretta. Può essere richiesta anche telematicamente. I modelli sono:

AA9/11 per le ditte individuali (quindi persone fisiche);

AA7/10 per le altre società (quindi persone giuridiche).

Si tratta, dunque, di un codice destinato sia alla persona fisica a seconda del lavoro che svolge, sia alla persona giuridica (in questo caso sempre e comunque). Bisognerà, dunque, partire dalla differenza tra una persona fisica ed un’altra in modo da capire chi è tenuto ad aprire la partita Iva ed a chi basta avere nel portafoglio il codice fiscale. Dopo di che arriveremo ai dettagli sulla persona giuridica, sull’obbligo della partita Iva e ciò che comporta.

Persona fisica e giuridica: qual è la differenza?

Per dirla nel modo più semplice possibile, la persona fisica è un qualsiasi individuo vivente in carne ed ossa, con un nome ed un cognome, che ha acquisito

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alla nascita la capacità giuridica, cioè quei diritti e quei doveri comuni ad ogni essere umano. La persona giuridica, invece, è l’insieme organizzato di persone e di beni che l’ordinamento considera un soggetto di diritto.

A differenza di quella fisica, la persona giuridica deve avere almeno queste due caratteristiche fondamentali:

un elemento composto da una o più persone o da un capitale che hanno o servono ad uno scopo (per esempio, lo svolgimento di un’attività);

il riconoscimento formale dato da un provvedimento o da una normativa (SpA, Srl, Snc, ecc).

Persona fisica: codice fiscale o partita Iva?

Come anticipato, la persona fisica può essere dotata sia del semplice codice fiscale sia della partita Iva, a seconda se si tratta di un lavoratore dipendente che non esercita un’altra attività o di una ditta individuale, come quella avviata da un libero professionista.

La differenza è che il codice fiscale ce l’hanno tutti mentre la partita Iva spetta solo alla ditta individuale.

Il codice fiscale delle persone fisiche è composto da 16 caratteri alfanumerici (quindi lettere e cifre) in questo modo:

6 caratteri che corrispondono a cognome e nome (ad esempio Arija Garcia Carlos sarà RJG CLS);

2 caratteri che corrispondono all’anno di nascita (ad esempio 66);

1 lettera che corrisponde al mese di nascita (si parte dalla A per gennaio);

2 numeri che corrispondono al giorno di nascita e al sesso. Se si tratta, ad esempio, di un uomo nato il giorno 2 del mese, verrà scritto 02. Se si tratta di una donna, a quella cifra viene sommato il numero 40, quindi diventerà 42;

1 lettera e 3 cifre per indicare il Comune o lo Stato di nascita. Se si tratta di un cittadino straniero o italiano nato all’estero si usa la lettera Z;

1 carattere di controllo creato da un algoritmo.

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Chi, invece, è un lavoratore autonomo ha un codice di 11 cifre che, di solito, coincide con la partita Iva. Quest’ultima viene generata in questo modo:

7 cifre che corrispondono al numero sequenziale di iscrizione al Registro delle Imprese;

3 cifre che corrispondono all’Ufficio;

1 cifra di controllo.

Può succedere, però, che partita Iva e codice fiscale non siano uguali, anche se, ormai, capita molto di rado. Lo sono al momento in cui è stata aperta la posizione di chi ne fa richiesta ma la partita Iva può cambiare se il titolare, ad esempio, sposta la sua attività in un’altra provincia L’altra possibilità è che un’attività venga chiusa e se ne riapra un’altra: in questo caso, cambierà la partita Iva. Il codice fiscale, invece, rimarrà sempre invariato.

Partita Iva: per chi è obbligatoria?

Chiunque svolga un lavoro autonomo è tenuto ad aprire una partita Iva, che si tratti di una persona fisica o giuridica, purché superi il reddito annuale di 5.000 euro. Questo codice serve ad emettere una fattura e per pagare i contributi al Fisco e alla previdenza sociale.

La partita Iva è obbligatoria per le persone fisiche che hanno una ditta individuale, cioè un’entità creata allo scopo di avviare un’attività economica professionalmente organizzata che produce o scambia beni o servizi. Quindi, si parla di persone fisiche che aprono una ditta a capo della quale c’è un’unica persona in grado di svolgere direttamente l’attività e di rispondere di eventuali debiti. Un qualsiasi libero professionista rientra in questa categoria ed è tenuto ad aprire la partita Iva.

Anche le persone giuridiche, cioè le società o le associazioni, le organizzazioni o le cooperative, sono obbligate ad avere una partita Iva, che si tratti di persone giuridiche pubbliche o private. Qual è la differenza tra queste due? La persona giuridica pubblica è, come lo stesso nome fa capire, quella che insegue un interesse pubblico (ad esempio un ente statale, o così dovrebbe essere), mentre quella privata è la società che persegue soltanto il proprio interesse.

Autore immagine: isorepublic.com

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