Cinquant’anni di assistenza sociale in Ticino.
Contestualizzazione
Prof. Spartaco Greppi, Responsabile CCLWS, DEASS SUPSI
Il Programma Nazionale di Ricerca 76 (PNR 76): «Assistenza e coercizione:
passato – presente – futuro»
• Il PNR 76 si orienta ai seguenti obiettivi:
– analizzare le caratteristiche, i meccanismi e gli effetti della politica e della prassi in materia di assistenza in Svizzera;
– individuare le possibili cause di pratiche assistenziali che ledono l’integrità delle persone interessate o consentono di tutelarla, al crocevia tra ordine sociale e diritti individuali;
– studiare le conseguenze delle pratiche di assistenza sociale sulle persone interessate;
• Il PNR 76 integra il lavoro della Commissione peritale indipendente internamenti
amministrativi (CPI) istituita nel 2014 dal Consiglio federale, incaricata di esaminare
Lo studio: «Ordinary practices and representations beyond scandals.
Questioning regional dissimilarities (1960-today)»
• Questo studio si concentra sulle categorie “madri single” e “tossicodipendenti” al fine di identificare le temporalità discorsive e la loro evoluzione nel corso di sessant'anni.
• Attraverso l’analisi dei discorsi dei media, degli esperti, degli attori politici e pubblici, si mira a una comprensione più profonda dei cambiamenti e della continuità del discorso su queste categorie nella regione del lago Lemano (Arc Lemanic: Vaud e Ginevra) e nella parte di lingua italiana della Svizzera (Ticino e Moesano).
• Gli attori discorsivi considerati: Stato (politiche pubbliche); Media di servizio pubblico (Archivi RTS/RSI); Esperti e esperte (riviste professionali e di settore, ricerche
universitarie).
• Come cambiano i discorsi tra gli anni Sessanta e oggi? Quali sono, a livello discorsivo, le interrelazioni tra politiche pubbliche, visibilità mediatica e professionisti? Questi discorsi hanno un aspetto performativo?
Team di ricerca
• Prof. Nelly Valsangiacomo, UniL (requérante),
• Prof. Jean-Michel Bonvin, Unige (co-requérant), Prof. Spartaco Greppi, Supsi Lugano (co-requérant)
• Gwenaëlle Bhasin, doctorante UniGe,
– Projet de thèse déposé et accepté: « La figure de la personne toxicomane entre assistance, contrainte et responsabilisation: analyse des discours associatifs, professionnels, institutionnels et leurs évolutions »
• Chiara Boraschi, doctorante UniL,
– Projet de thèse déposé et accepté: « La maternité célibataire au prisme du discours médiatique : représentations sociales et enjeux politiques »
• Thierry Delessert, chercheur post doc avancé, UniL,
• Laura Bertini, chercheuse post doc avancée, Supsi Lugano.
La Legge sull’assistenza sociale dell’8 marzo 1971
• Nel contesto dello studio e della sua prospettiva storica, assume un ruolo particolarmente stimolante la Legge sull’assistenza sociale (LAS) dell’8 marzo 1971.
• Una Legge che rappresenta un fondamentale punto di svolta della
legislazione sociale del Cantone e che al contempo si inserisce perfettamente
nel percorso storico analizzato in questa ricerca.
Assistenza pubblica vs assistenza sociale
• Dalla legge sulla pubblica assistenza del 1944 alla legge sull’assistenza sociale e qui si trova sintetizzato il carattere innovativo della legge dell’8 marzo 1971
• Cesura rispetto al passato
Quando incombeva alle famiglie provvedere ai bisogno dei propri membri,
mentre lo Stato, con i Comuni e i privati, interveniva in maniera parziale o
totale ove i componenti la famiglia non erano in grado di farlo
Il contesto del costruendo Stato sociale
• LAS arriva dopo l’entrata in vigore di una serie di assicurazioni sociali – AVS 1948,
– AI 1960,
– Legge cantonale su assicurazione obbligatoria e facoltativa contro le malattie 1964,
– PC 1966.
• Numero di assistiti tendenzialmente in diminuzione negli anni Sessanta.
• Ma ancora importante, nonostante crescita economica e perché le assicurazioni sociali
«non hanno ancora raggiunto limiti tali da convenientemente parare l’avvenimento dei rischi da esse coperti» (Messaggio 1651).
Una nuova problematica
• «L'immagine dell’ assistito, che si ricollegava in passato soprattutto con lo stato del
malato, dell’anziano, dell’ infortunato, dell’invalido, del disoccupato, della madre nubile, dell’ orfano ecc., permane» (Messaggio 1651)
• Ma aumento dei casi d’ assistenza a giovani ed a famiglie con genitori in giovane età
• In generale, le autorità intervengono in misura importante al sostentamento degli assistiti unicamente in considerazione delle precarie condizioni economiche, senza che «alcuno dei rischi considerati sopra (malattia , infortunio, invalidità, disoccupazione ecc.) abbia spiegato i propri effetti» (Messaggio 1651)
• Sono i «beneficiari di sussidi a domicilio per guadagno insufficiente» (Messaggio 1651)
• «Al complesso di situazioni che le assicurazioni sociali già considerano, si aggiunge qui dunque un’altra problematica, strettamente legata allo sviluppo socio-economico del
Paese».
L’assistenza sociale come «Investimento sociale»
• La legge vuol essere in sostanza un’affermazione nel senso che «l’ assistenza sociale non è carità, né beneficenza, non è neppure mezzo di frenare moti
incomposti di masse lavoratrici insoddisfatte: l’ assistenza è un dovere, un obbligo della collettività verso quei membri di essa che si trovano in
condizioni disagiate, e quindi si risolve in un vantaggio della collettività stessa, perché il benessere della parte non può che contribuire al benessere del tutto»
(Qui il Messaggio cita Luigi De Litala, Diritto delle assicurazioni sociali, Torino, UTET, 1959, pp. 22-23)
Le prestazioni
• Prestazioni ricorrenti: vitto, abbigliamento ed alloggio adeguati o altri elementi materiali indispensabili, cure mediche, assistenza morale richiesta dallo stato della persona
indigente, …
• Prestazioni speciali: formazione scolastica e professionale ai fanciulli ed adolescenti, il riadattamento professionale d’adulti, la possibilità alle madri d’occuparsi dei figli e
l’assistenza geriatrica agli anziani
• Prevenzione per evitare che il disagio si manifesti pienamente e produca nefasti effetti sia sul piano materiale, sia su quello morale, determinando costi ben maggiori di quelli che si sono evitati non intervenendo preventivamente in maniera tempestiva