Eventuale incompatibilità dell’attività svolta dal magistrato onorario quale Dirigente medico presso l'A.S.S..
(Risposta a quesito del 18 gennaio 2017)
Il Consiglio superiore della magistratura, nella seduta del 18 gennaio 2017, ha adottato la seguente delibera:
“- vista la nota pervenuta in data 12 dicembre 2016 del Presidente del Tribunale di sorveglianza di con la quale si chiede di esprimere un parere in ordine all'attività svolta dal dott. …, esperto del Tribunale di sorveglianza di …, atteso che: “il professionista ha rappresentato che la sua posizione professionale è mutata rispetto all'epoca di presentazione della domanda di partecipazione al Concorso per la nomina di Esperto per il triennio 2017/2019: dal gennaio 2016 (e fino al 31 dicembre p.v.) è Dirigente medico di I livello presso la Struttura Complessa Accertamenti Clinici di Medicina Legale del Dipartimento di prevenzione presso l'A.S.S. n. 1… e, di fatto, è lo specialista che, su richiesta della magistratura di sorveglianza, valuta lo - e relaziona sullo - stato di salute dei detenuti ristretti presso la locale Casa circondariale e sui detenuti domiciliari nel circondano, nel caso di istanze di benefici, basate per l'appunto su ragioni di salute, laddove non siano sufficienti le notizie reperite presso l'Area sanitaria dell'istituto penitenziario o la documentazione prodotta dall' interessato.
Stando a quanto dallo stesso riferito, nel corso del 2016 avrebbe effettuato circa dodici interventi complessivi su incarico del MDS e del TDS di …, taluni, peraltro, relativi alla medesima persona.
Ora, ipotizzando che il contratto annuale in scadenza venga rinnovato anche per il 2017, chiedo se, a parere dell’Ottava Commissione, per salvaguardare l'immagine terza del Tribunale di Sorveglianza percepita dall'esterno possa essere sufficiente richiamare l'Esperto alla rigorosa osservanza del dovere di astensione dai casi dallo stesso seguiti ed assicurare in tal senso un'attenta sorveglianza.
Non si è in grado, evidentemente, di prevedere la frequenza delle eventuali situazioni di vera e propria incompatibilità (può solo dirsi che le presenze medie presso la Casa Circondariale di … si aggirano intorno alle 180/200 unità).
Tuttavia, è doveroso sottolineare che il contributo di medico legale nel Collegio appare estremamente prezioso, stante la delicatezza delle numerose valutazioni sanitarie cui il Tribunale di Sorveglianza è chiamato ad operare; mentre, in organico, è presente solo un altro medico, specialista in psichiatria. Anche per questo motivo, il caso merita attenta e ponderata valutazione;
privarsi di un simile ausilio costituirebbe, infatti, un obiettivo depauperamento della indispensabile pluralità professionale all'interno dell'organo collegiale.
Nelle more, in attesa della risposta alla presente richiesta, il nominato continuerà, comunque, a partecipare alla fase di formazione già in corso.”
- vista la circolare CSM P - 19453/2015 del 26 ottobre 2016 concernente relativa ai criteri per la nomina e conferma degli esperti dei Tribunali di sorveglianza per il triennio 2017-2019” e, in particolare, l'articolo 7, concernente le cause di incompatibilità con l'esercizio dell'attività di esperto di sorveglianza, il quale, al punto 6, prevede che: “Se l'esperto di sorveglianza svolge attività socio- sanitaria o comunque collabora con i servizi territoriali, è necessario che ne sia assicurata la posizione di terzietà rispetto ai procedimenti trattati; in ogni caso, l'esperto non può trattare procedure seguite dai servizi territoriali con i quali egli a qualsiasi titolo collabora, venendosi altrimenti a configurare una ipotesi di astensione. Il Dirigente dell'ufficio giudiziario cura che ogni interferenza o confusione dei ruoli sia evitata, anche attraverso l'applicazione delle regole fissate dal Consiglio superiore della magistratura nella circolare sulla formazione delle tabelle degli uffici giudiziari”;
- ritenuto, pertanto, che debbano essere sempre assicurate la posizione di terzietà e l'imparzialità del giudice rispetto ai procedimenti trattati e che dovrà essere cura del dirigente dell'Ufficio giudiziario evitare che vi siano interferenze o confusione di ruoli;
- che, con riferimento allo svolgimento nel territorio di attività socio-sanitaria, la predetta circolare non pone un'incompatibilità rigida e strutturale;
- rilevato, inoltre, che il magistrato onorario non può trattare procedure seguite dai servizi territoriali con i quali a qualsiasi titolo il medesimo, il coniuge, il convivente, o i suoi parenti sino al secondo grado o affini in primo grado collaborano, venendosi altrimenti a configurare un'ipotesi di astensione;
- considerate le ragioni di funzionalità del Tribunale di sorveglianza, per come rappresentate dal Presidente nella nota di cui in premessa;
- ritenuto, pertanto, che eventuali profili d'incompatibilità, così come indicati nel quesito, siano da accertarsi in concreto e possano essere risolti con l'utilizzo dell'istituto dell'astensione, restando altrimenti pur sempre aperta la strada della valutabilità in sede disciplinare dei comportamenti tenuti dal magistrato onorario:
delibera
di rispondere che gli eventuali profili d'incompatibilità come indicati nella nota in oggetto sono da accertarsi in concreto e possono essere risolti con l'utilizzo dell'istituto dell'astensione; si invita pertanto il Presidente del Tribunale di sorveglianza di … a vigilare che ogni interferenza o confusione dei ruoli sia evitata, anche attraverso l'applicazione delle regole sulla formazione delle tabelle dell'ufficio giudiziario.”
