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Atri è un antica città abruzzese del Medio Adriatico. E situata in provincia di Teramo nel comprensorio delle Terre del Cerrano la cosiddetta Costa

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ATRI

Atri è un’antica città abruzzese del Medio Adriatico. E’ situata in provincia di Teramo nel comprensorio delle Terre del Cerrano la cosiddetta “Costa Giardino”,ma è assai più vicina e meglio collegata con Pescara e la sua area

metropolitana.

Già sede di Ducato, Atri rappresenta uno dei centri artisticamente e storicamente più significativi dell’ Italia centro-meridionale. Ha un territorio

molto vasto, di quasi cento kilometri quadrati.

Per un breve periodo alla fine degli anni venti, furono uniti ad Atri anche gli attuali comuni confinanti di Pineto e Silvi Marina. Nel comprensorio atriano

sono incluse le frazioni di Casoli e di Atri (la più popolosa), Fontanelle, San Giacomo, Santa Margherita e Treciminiere.

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Geografia fisica

La città sorge su tre colli (Maralto, Muralto e Colle Di Mezzo) che si affacciano sul Mar Adriatico, verso il quale digradano, e su maestosi calanchi. Atri è attraversata dall’autostrada A/14 Adriatica. E si estende nei pressi della Strada Statale 16 Adriatica. Li si trova una grande area industriale che confina con quella della vicina Pineto. Dal centro storico di Atri si

raggiungono in 10 minuti d’auto le spiagge di sabbia. La zona costiera è raggiungono in 10 minuti d’auto le spiagge di sabbia. La zona costiera è oggi area marina protetta e nelle acque antistanti la Torre di Cerrano giacciono ancora i resti del porto di Atri.

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Piazza Duomo ad Atri

La Basilica Concattedrale di Santa Maria Assunta, fu costruita a partire da 1260 circa e finita nel 1305. la chiesa era stata costruitasull’Ecclesia di Sancta Maria de Hatria.

Nel 1335 sul lato sud fu edificata la chiesa di santa Reparata, modificata nel

‘500. La facciata presenta un grande portale e un grande rosone; sul lato sud si aprono 3 portali del XIV secolo il campanile sul lato nord è il più alto d’Abruzzo, per questo è visibile da più punti.

La prima parte della torre campanaria in pietra, fu iniziata nel 200 fino alla cella campanaria e completata in mattoni con la cuspide ottagonale di Antonio Da Lodi.

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Interno del Duomo

L’interno del Duomo è impreziosito da una tela di scuola fiorentina del XVII secolo, ora al Museo Capitolare. Nei pressi del coro, lato nord, è presente il noto

affresco del XIII secolo rappresentante la leggenda francese de "L'incontro dei ora al Museo Capitolare. Nei pressi del coro, lato nord, è presente il noto

affresco del XIII secolo rappresentante la leggenda francese de "L'incontro dei vivi e dei morti". Nella navata centrale, due acquasantiere, una delle quali (1400 o 1500) è retta da una scultura che rappresenta una donna in costumi locali. Sulle colonne vari affreschi del Trecento-Quattrocento, tra i quali una Trinità a tre volti (XIV secolo), una Madonna adorante il Bimbo (1460-70) di Andrea de Litio e del suo allievo Ugolino da Milano e una Madonna di Loreto (1450) di Andrea de Litio.

Sul coro, il capolavoro di Andrea de Litio: le storie della Vita di Maria e Cristo (1480-81) e sulla volta le virtù teologali e negli spicchi i quattro evangelisti e i quattro dottori della Chiesa. Inoltre, molte raffigurazioni di santi. Questo ciclo di affreschi è il più grande d'Abruzzo e uno dei più grandi dell'Italia Centro- Meridionale.

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Monumenti di interesse chiesa Santa Reparata

Si trova lungo Via Roma ed è annessa alla concattedrale; l'elegante chiesa ha due entrate, una lungo il marciapiede accanto alla concattedrale e un'altra, minore, lungo la navata destra del Duomo. Venne eretta nel 1355, in onore di Santa

Reparata (martire di Cesarea), la quale era stata dichiarata patrona della città due anni prima; venne però ritoccata alla fine del Seicento e intorno al 1740 da Gian Battista Gianni, ed oggi si presenta in veste barocca. La chiesa, a croce greca, ha una facciata con un portale settecentesco che ha una nicchia con una statua del Trecento di Santa Reparata con la palma e la città di Atri sulla mano;la statua, però, Trecento di Santa Reparata con la palma e la città di Atri sulla mano;la statua, però, si trovava sulla medievale Porta Macelli, che venne demolita nel 1859 dal sindaco per rendere più agevole il passaggio, ma gli atriani salvarono la statua che si

trovava sull'arco e la misero sulla facciata della chiesa di S.Reparata. Il modellino di Atri che la santa porta sulla mano presenta il campanile del duomo con la punta ottagonale: si deve pensare allora ad un rifacimento successivo, perché il

completamente della torre con il tamburo ottagono risale al 1502. L'interno è ad una navata e presenta ricchi stucchi barocchi e, su un altare, le statue

ottocentesche dell'addolorata e del Cristo morto, portati in processione il venerdì Santo. Ma il vero tesoro della chiesa è il grande e pesantissimo baldacchino ligneo realizzato da Carlo Riccione nel 1690-92, noto intagliatore e scultore allievo dello stesso Bernini[senza fonte] (infatti il Baldacchino è molto simile a quello del Vaticano).

Anticamente il baldacchino era in concattedrale e fu spostato nel 1970.

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Chiesa Sant’Agostino

Si trova lungo il centralissimo Corso Elio Adriano. Venne eretta probabilmente nel XIII secolo e modificata nel XIV secolo ma dedicata ai Santi Giacomo e Caterina. Venne poi modificata ancora e dedicata a Sant'Agostino;

probabilmente subì un rifacimento barocco. Oggi la chiesa è sconsacrata ed è adibita ad auditorium civico, ma conserva ancora alcuni elementi antichi.

La chiesa ha una facciata con portale decorata con santi e motivi vegetali. È La chiesa ha una facciata con portale decorata con santi e motivi vegetali. È

del 1420, opera di Matteo da Napoli, ed è considerato uno dei capolavori dell'artista; nelle decorazioni lo scultore scolpì una lumaca, perché era molto lento nei lavori tanto che gli atriani gli assegnarono il nome di

"ciammaica", che in dialetto locale significa lumaca e l'artista volle scolpire quell'animale a ricordo. Vi è poi un campanile simile a quello del Duomo, ma di dimensioni ridotte, probabilmente dello stesso Antonio da Lodi.

L'interno è ad una navata e, anche se oggi è sconsacrata, presenta ancora gli elementi originari: le vetrate, gli altari barocchi, una cappella con resti di affreschi e, pezzo forte, un grande affresco della Madonna delle Grazie tra santi e devoti (XV secolo), opera di Andrea De Litio, che si trova

accanto all'ingresso laterale sul lato sinistro.

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ARCHITETTURE CIVILI

Sparse nel territorio del Comune, diverse fontane archeologiche sec. X a.C. (come la Canale e la Pila, sulla strada per il mare, la Sp 28 per Pineto).

Palazzo Acquaviva: noto anche come palazzo ducale, fu costruito nel 1395 e fino al1760 fu la residenza degliAcquaviva d'Aragona, duchi di Atri. Dal 1917 vi è ospitato il Municipio. Nota per il suo caratteristico torrione medievale, dà nome alla piazza antistante (Piazza

Acquaviva).

Palazzo di Valforte: imponente edificio situato di fronte al Municipio, fu costruito nelXVIII secolo da un ramo cadetto della nobile famiglia Sorricchio, allora divenuta proprietaria delle tenute vinicole di Valforte (nei pressi di Città Sant'Angelo).

Casa Paolini: elegante edificio rinascimentale, posto quasi di fronte allachiesa di San Francesco. Perfettamente conservato è il portale, delXVI secolo.

Francesco. Perfettamente conservato è il portale, delXVI secolo.

Albergo Nuovo: edificio in stile liberty costruito nel1922, in Piazza Francesco Martella.

Ospitò per lungo tempo l'unico vero hotel della città.

Palazzo Vecchioni: grande edificio che occupa tutta Via Probi, sul lato destro della chiesa di San Francesco. Costruito alla fine del Seicento, dalXIX secolo in poi fu diviso tra vari

proprietari (che in parte ne modificarono l'assetto in base ai propri gusti). Il nucleo più importante del palazzo, completamente affrescato, è di proprietà della famiglia Scalone.

Palazzo Illuminati: si trova lungo Corso Elio Adriano ed è il palazzo più grande della città (dopo il Municipio). Costruito nel1882, dal1883 al1917 ospitò sia la sede comunale che il carcere; quindi, fino al 2002, è stato sede del Liceo Classico. Oggi ospita la sede distaccata del Tribunale di Teramo. Caratteristica dell'edificio sono i suoi portici.

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ARCHITETTURE CIVILI

Palazzo Mambelli: in Piazza Duomo, fu edificato intorno al1750 su un preesistente edificio. Della costruzione precedente, è ancora rimasto il bel porticato. Il palazzo si sviluppa per buona parte di Via Card. Cicada, fino a Piazza San Pietro (anche se oggi è diviso tra varie famiglie).

Palazzo Grue: bella costruzione neogotica, dietro la chiesa di San Nicola. Fu costruita dalla famiglia Illuminati su una precedente casa medievale dei Grue, i noti ceramisti diCastelli.

Palazzo Arlini: costruzione semplice ma molto imponente, in Via Ferrante. Appartenuto a questa nobile famiglia lombarda, nonostante le trasformazioni barocche ha conservato quasi del tutto il nobile famiglia lombarda, nonostante le trasformazioni barocche ha conservato quasi del tutto il suo carattere rinascimentale.

Palazzo Bindi: tutto in mattoni, sito tra Via San Domenico e Via Santa Chiara. È del XVIII secolo, ma l'aspetto attuale risale a rifacimenti dell'inizio del XX secolo.

Palazzo Guidetti: si trova accanto a Palazzo Bindi. Risale alla fine del Settecento e i soffitti delle stanze sono ornati da delicati affreschi neoclassici con le scene dellaDivina Commedia.

Il Teatro Romano : area archeologica, nei pressi di Palazzo Cicada, sec. III - II a.C.

Il Teatro Comunale : Progettato nel 1857 dell’ingegnere teramanoNicola Mezucelli. La costruzione iniziò solo nel 1872sotto la direzione dall’architetto Francesco Consorti. Nel 1879 la volta della platea venne decorata dal pittore napoletano Giustino di Giacomo con un affresco dal titolo

“Armonia e melodia” raffigurante la musa Euterpesu un cavallo alato. L’opera, che nell’ambito dei lavori di restauro degli anni ’80 presentava forti lacune, fu oggetto nel 1987 di un restauro-ripristino da parte dell’artista Ireneo Janni. Il teatro, dal tipico impianto neoclassico, con tre ordini di palchi, costituisce un mirabile esempio di Teatro all'italiana.

Palazzo Cardinal Cicada sec. XVI (sorge sull'omonima via del centro storico)

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