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Rassegna stampa 22 giugno 2012

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Academic year: 2022

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Rassegna stampa

22 giugno 2012

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Periodo 16 - 22 giugno 2012

UNIVERSITÀ

Bankitalia e i laureati: “Trovano lavoro poco ... Il Sole 24 Ore 17 giugno

Facoltà più internazionali Il Sole 24 Ore 18 giugno

La piazza dell’Università per i dottori all’americana Il Corriere della Sera 18 giugno

INNOVAZIONE

I vincitori del premio inventore europeo Il Sole 24 Ore - Nòva 17 giugno Il drone più piccolo pesa meno di 11 Kg La Repubblica Aff&Fin 18 giugno

Parchi hi-tech a prova di crisi Il Sole 24 Ore 18 giugno

L’innovazione è ai vertici Il Sole 24 Ore 19 giugno

Un algoritmo per comprare dalle aziende La Repubblica 19 giugno

Le vie dell’Ict portano a Trento Il Sole 24 Ore 20 giugno

RICERCA

L’inventore della plastica pulita La Repubblica 20 giugno

Se il laboratorio è femmina La Repubblica 22 giugno

Nuove trame nella rete della ricerca Modena Outlook giugno

START UP

Idee anche su Facebook. Così la start-up è servita Il Sole 24 Ore 20 giugno

FINANZIAMENTI

L’azienda a caccia di ricercatori Il Sole 24 Ore 21 giugno Riscritti gli incentivi alla ricerca Italia Oggi 22 giugno AZIENDE

UniCredit per le Pmi “digitali” Il Sole 24 Ore 21 giugno

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Il Sole 24 Ore

UNIVERSITÀ

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UNIVERSITÀ

Il Sole 24 Ore

18 giugno 2012

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Il Corriere della Sera

UNIVERSITÀ

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Il Sole 24 Ore – Nòva 17 giugno 2012

INNOVAZIONE

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La Repubblica - Affari&Finanza

INNOVAZIONE

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INNOVAZIONE

Il Sole 24 Ore 18 giugno 2012

segue>>

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Il Sole 24 Ore

INNOVAZIONE

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INNOVAZIONE

Il Sole 24 Ore

19 giugno 2012

(11)

INNOVAZIONE

La Repubblica

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Il Sole 24 Ore 20 giugno 2012

INNOVAZIONE

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La Repubblica

RICERCA

segue >>

(14)

La Repubblica 20 giugno 2012

RICERCA

(15)

La Repubblica

RICERCA

segue >>

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La Repubblica 22 giugno 2012

RICERCA

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Modena Outlook

RICERCA

Innovazione | Servizi al tessuto produttivo regionale

OUTLOOK 50

Nuove trame nella della ricerca RETE

Il network dell’alta tecnologia dell’Emilia-Romagna si allarga

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Modena Outlook giugno 2012

RICERCA

OUTLOOK 51

U

n grande innesto, con alte po - tenzialità e un delicato lavo- ro di integrazione per sprigio- narle. È questa la nuova fisionomia della rete dell’alta tecnologia dell’E - milia-Romagna: nata con 35 laborato- ri finanziati dalla Regione, divisi in sei piattaforme tecnologiche (agroali- mentare, Ict, costruzioni, energia e am - biente, meccanica, scienze della vita) ha appena inglobato 51 nuove entità di natura privata, afferenti a imprese produttive. Dunque una crescita di quasi il 150 per cento, una sfida in ter mini sia di volumi sia di coordina- mento, data la storica distanza tra realtà pubbliche e private e la diffi- denza manifestata a volte dalle a - zien de nei confronti della ricerca pura delle università, troppo spesso ancora arroccate nella tanto evocata torre d’avorio.

A definirlo innesto è proprio Fran - cesco Paolo Ausiello, direttore tecnico di Aster, il Consorzio tra la Regione Emilia-Romagna, le università, gli en ti di ricerca nazionali operanti sul

Aster è una delle più originali

esperienze di rapporto pubblico-privato sul fronte

della ricerca industriale.

E ora la struttura ha avviato un nuovo step: l’accreditamento

di 48 laboratori e tre centri per il trasferimento tecnologico.

La famiglia si allarga per offrire alle imprese supporto efficace

nell’innovazione

di Federica Vandini

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Modena Outlook

RICERCA

52 OUTLOOK

Innovazione | Servizi al tessuto produttivo regionale

territorio, Cnr ed Enea, l’Unioncamere e le associa- zioni imprenditoriali regionali: una realtà nata nel 2001 allo scopo di promuovere e coordinare azioni per lo sviluppo del sistema produttivo regionale ver - so la ricerca, per il trasferimento tecnologico e per lo sviluppo in rete di strutture dedicate alla ricerca in - dustriale.

«È vero», ammette il manager, da 35 anni nel set- tore, «questa novità sovverte la situazione originaria.

Ma avevamo comunque previsto che sarebbe suc ces - so, quindi abbiamo a lungo pensato a come fa re fun- zionare le cose». A ogni nuova realtà accreditata (48 laboratori e tre centri per il trasferimento tecnologi- co) è stato chiesto a quale piattaforma voleva essere aggregata. La crescita più importante, coerentemen- te con la vocazione produttiva del territorio, l’ha a - vuta la piattaforma della meccanica, più che tripli- cata passando da 8 a 26 strutture. I rappresentanti dei nuovi laboratori sono entrati come uditori vo - lonta ri nei tre team che svolgono il lavoro di piatta- forma: marketing, prodotto e scenari. «Così facendo, non c’è nessuna distinzione negli snodi operativi del - la piattaforma tra laboratori pre-accreditati e nuo vi ingressi».

Per quanto riguar da le singole competenze, ver- ranno aggiunte accanto a quelle attualmente esi- stenti nel catalogo della ricerca, un’enorme enciclo-

pedia che oggi si compone di oltre cinquemila voci ed elenca tutte le capacità che la rete è in grado di espri- mere. Dunque ci sarà una parità anche in termini di visibilità. «Abbiamo voluto introdurre, seppure in mo - do lieve e graduale, il concetto di concorrenza: le im - prese esterne potranno scegliere tra laboratori fi - nanziati dalla rete e laboratori privati. Si allarga la pos sibilità di scelta, e lo abbiamo fatto perché siamo convinti che ci sia spazio per tutti», spiega Ausiello. «I centri accademici sono bravi nel portare avanti una ricerca per volta, di alto valore, ma non sono struttu- rati per dare più risposte a esigenze di prodotto». A - ster si attende che la scelta cadrà in prevalenza nel set tore servizi, una domanda di ricerca applicata di breve termine: e qui i laboratori privati giocheranno un ruolo fondamentale. «Nella ricerca di lungo perio- do invece, ancor più se finanziata a livello europeo», prosegue il direttore del consorzio, «credo che i labo- ratori da più vecchia data nel network manterranno una leadership in grado di compiere ricerca a nche in campi totalmente inesplorati».

Una sana concorrenza

Insomma, a Bologna scommettono su una suddivi- sione naturale dei compiti, prevedendo che le new en - try si assumano una richiesta di ricerca che c’è, e che gli altri non erano in grado di soddisfare. «Un con to è

Accreditamento

Nutrita la rappresentanza modenese N

on manca una folta rappresentanza

locale tra i laboratori privati che sono entrati a far parte del network coordinato da Aster. Visibilità, maggiori opportunità inter- nazionali e diversificazione dei prodotti e soprattutto della clientela sono i principali motivi che hanno spinto le realtà di questa provincia a chiedere l’accreditamento. Tra queste Neotron, che da 30 anni si occupa di analisi chimiche, microbiologiche e senso- riali nel settore alimentare; Tec Eurolab, fon- data nel 1990 da Paolo Moscatti, che oggi conta 55 tecnici con diverse specializzazioni per servire moltissimi settori come l’aero- nautico e aerospaziale, oil&gas, biomedicale e trasporti; Crit Research, società nata nel 2000 da un gruppo di aziende interessate a

far valere di più gli effetti della ricerca indu- striale.

«Possiamo giocare con efficacia il nostro ruolo grazie al radicamento nel campus uni- versitario», spiega Enzo Madrigali, direttore di Democenter-Sipe, società consortile che riunisce istituzioni, associazioni di categoria, fondazioni bancarie e oltre 60 imprese del territorio, «e grazie alla nostra vicinanza alle imprese, testimoniata dai numeri: nel 2011 sono state 391 le aziende che si sono rivolte a noi, di cui 171 per progetti di ricerca e innovazione, e 144 le nuove aziende ad alta tecnologia che abbiamo sostenuto con i nostri servizi».

«Crediamo sia un importante riconoscimen- to in più per il nostro lavoro», afferma Rita

Chendi di Ncs Lab, che si occupa di proget- tazione e design, engineering e consulenza, testing in laboratorio e produzione di prototi- pi e pre-serie. «Oltre a essere una vetrina che potrà dare valore aggiunto alle varie attività, evidenziando competenze e partico- larità».

«Ci siamo sentiti all’altezza della richiesta, e da parte nostra c’era la volontà di essere più a contatto con il mondo universitario e della ricerca», aggiunge Giuseppe Sant’Unione, direttore di Modena Centro Prove, attivo nel settore metallurgico e ceramico. «Vogliamo essere parte della squadra, e crediamo che sia un’occasione anche per l’università avere al proprio fianco laboratori industriali che quotidianamente fanno analisi».

«L’ingresso di un così consistente numero di laboratori privati

è un innesto utile per il consorzio perché viene incontro alle richieste delle imprese, soprattutto di quelle piccole», spiega Francesco Paolo Ausiello, direttore tecnico di Aster.

«Abbiamo voluto

introdurre

in modo graduale

il concetto

di concorrenza»

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RICERCA

OUTLOOK 53

«I centri accademici sono efficaci nella ricerca di alto valore, ma non sono strutturati per dare risposta a una domanda di ricerca applicata di breve termine.

Qui i laboratori privati giocheranno un ruolo fondamentale.

Nella ricerca di lungo periodo invece, ancor più se finanziata a livello europeo, è probabile che i laboratori da più vecchia data nel network manterranno una leadership in grado di compiere ricerca anche in campi totalmente inesplorati»

spaccare una provetta di cemento per scoprirne l’ap- plicabilità immediata, un conto è cercare di capire qua le tipo sarà più affidabile tra dieci anni».

L’auspicio è che l’esempio dei laboratori privati fac- cia da scuola e da apripista per i laboratori della re te accademica affinché questi, quando a fine 2013 ter- mineranno i finanziamenti del programma attuale dei tecnopoli, imparino a camminare sulle loro gam - be, e siano in grado di sopravvivere senza ulteriori aiuti, ma sostentandosi almeno in parte con il pro- prio volume d’affari. «Nessuno, davvero nessuno, si aspetta che un laboratorio viva di autofinanziamen- to», chiarisce Ausiello. «Ci riescono solo quelli che fanno analisi e hanno servizi a tariffario. Però è indi- spensabile che tutti i contratti che oggi vivono pre- valentemente di cont ributi arrivino ad autofinan- ziarsi per almeno un 30-40 per cento». Questa per- centuale oggi è ferma al 20 per cento: dai privati so - no arrivati circa 15 milioni all’anno, rispetto ai 70 mi - lioni messi sul piatto dall’ente di viale Aldo Moro. È un incremento fattibile? «Non sono pessimista, pur-

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OUTLOOK 55

Innovazione | Servizi al tessuto produttivo regionale

LA RETE DELL’ALTA TECNOLOGIA DELL’EMILIA-ROMAGNA

35 laboratori finanziati dalla Regione, 48 laboratori privati e 3 centri privati per il trasferimento tecnologico

sono suddivisi in 6 piattaforme tecnologiche:

• agroalimentare • costruzioni • energia e ambiente • Ict e design

• meccanica e materiali • scienze della vita

Per finanziare i laboratori nel 2011 sono serviti 85 milioni di euro di cui 70 milioni dalla Regione e 15 milioni dai privati

ché l’attività venga sempre più spinta verso le im - prese». Anche se le iniezioni di liquidità da parte dei privati segnano un po’ il passo in questa seconda on - data di recessione. Il «cruscotto» della rete, ovvero i contratti commissionati, annovera al suo interno 670 progetti, di cui 230 in corso. Attualmente, il con- tributo vivo dei privati è calato dal 42 per cento al 35 per cento: se nel 2009, con la prima fase della crisi, c’era ancora fieno in cascina, oggi le imprese devono stringere di più la cinghia, e il fabbisogno di finan- ziamenti aumenta. Seppure con alcune felici contro- tendenze: il settore alimentare, per esempio, ha in - crementato la parte di spesa senza finanziamenti dal 38 per cento al 44 per cento. Una buona risposta, pe - rò compensata da altri settori, come quello medicale, dove il contributo privato è crollato dal 92 all’80 per cento circa.

Per avere traccia di queste tendenze, ad Aster han no osservato scenari e megatrend, diventate due sezioni di studio del consorzio: così emerge oggi che l’agroalimentare è un settore in crescita, perché ba - silare ed eccellente in Emilia-Romagna. All’opposto si colloca l’energia-ambiente: «È un punto cri tico, su cui c’è molta richiesta ma non siamo bene attrezzati:

in questo settore abbiamo strutture di ricerca da mi - gliorare». Fiore all’occhiello rimane la meccanica: «An - drà sempre bene perché è molto flessibile, ma si do - vrà capire quali sono i beni su cui puntare. Noi decli- niamo lo sviluppo tecnico sotto due aspetti, prodotto e tecnologie, ma i prodotti non dipendono dalle tec- nologie. Semmai è il contrario: se una popolazione,

L’esempio dei laboratori privati potrà fare da scuola per quelli della rete accademica affinché questi ultimi imparino a camminare sulle loro gambe, sostentandosi almeno in parte con il proprio volume d’affari.

«Nessuno si aspetta che un laboratorio si autofinanzi», chiarisce Ausiello.

«Però

è indispensabile che tutti i contratti che oggi vivono prevalentemente di contributi arrivino

ad autofinanziarsi almeno per un 30 o 40 per cento»

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RICERCA

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56 OUTLOOK

che sta invecchiando in una realtà urbana, chiederà in futuro una mobilità migliore aumenteranno le ri - sposte in quel campo». Insomma, sono le esigenze del - le persone a muovere le tecnologie e non viceversa, e di questo la ricerca di domani non potrà non tenere con - to. L’esempio della mobilità non è casuale: sul territo- rio si osserva già una richiesta da parte delle perso- ne che invecchiano. «Però siamo ancora fermi alla mo - tor valley, e invece dovremmo passare presto alla e - lec tric motor valley», incalza Ausiello. «Ma qui non si produce mobilità elettrica. Bisogna aprire gli occhi:

si potranno anche produrre splendide macchine u - ten sili, ma se poi il mercato richiederà prodotti in pla - stica, cosa ce ne faremo del tornio?». Lo stesso discor- so può essere applicato alle costr uzioni: «È un setto- re in cui da sempre siamo ad ottimo livello, ma ormai scontiamo un ritardo: la ceramica fotovoltaica arriva adesso, ma avrebbe dovuto essere pronta già anni ad - dietro. Inutile continuare a fare mattoni se la do man - da vuole prodotti leggeri e isolanti. Certo, gli stimoli non mancano, e abbiamo tutte le opportunità e le car te in regola per poter fornire prodotti attuali e aggiorna ti».

Innovazione | Servizi al tessuto produttivo regionale

Tellure Rôta, azienda produttrice di ruote industriali, da oltre 20 anni ha internamente un laboratorio di test e collaudo.

Le sempre maggiori competenze della struttura scientifica hanno portato TRLab ad accreditarsi ad Aster.

«In questo modo potremo offrire i nostri servizi anche a soggetti diversi rispetto ai tradizionali stakeholder di Tellure Rôta», spiega Pierluigi Borghi, direttore scientifico di TRLab

Quello sugli scenari è stato un lavoro partecipati- vo, che ha coinvolto cento aziende quali testimonial del tessuto regionale, che hanno il polso di 13 mega- trend e 110 tecnologie. «Abbiamo cercato di far capi- re ai ricercatori che è necessario saper anticipare i clienti, intravedere a quale prodotto stanno lavoran- do e pensare da subito alla tecnologia da sviluppare.

D’ora in poi sarà vitale intuire e seguire i trend che stanno cambiando il mondo, perché si rischia di a - vere prodotti non solo antiquati ma anche non più a norma». Su questo terreno chi si muove meglio è l’Ict, unico settore in cui è prevalente la partecipa- zione a progetti internazionali. «Ha un’altissima per - vasività: serve a tutti. La nostra Ict è pronta, forse un po’ sottodimensionata e sottofinanziata perché mol te imprese so no piccole, e il contesto delle azien- de è frantumato, fatta eccezione per colossi come il Ci ri e Softech. Ma è anche vero che sono vulnerabili solo per la dimensione, non certo per la loro brillan- tezza». Il prossimo terreno di sfida su cui le aziende dell’Information technology potranno farsi valere è il bando Smart cities, che rende bene conto della per- vasività dell’Ict, evocandola nella pubblica ammini-

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RICERCA

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strazione, nel domestico e nelle imprese.

TRLab, il laboratorio

dell’impresa entra nella rete

Il limite dimensionale è quello che ha spinto all’accreditamento TRLab, strut- tura scientifica interna a Tellure Rôta, og - gi in forza alla piattaforma della Mec ca - nica. TRLab è una struttura scientifica interna all’azienda di Formigine, ma con piena au tonomia operativa. Il laboratorio da oltre 20 anni svolge attività di ricerca finalizzate alla definizione di soluzioni in - novative per rispondere a esigenze di mo - vimentazione in ambiente industriale, con ser vizi di test e collaudo su ruote e sup - porti in materiali elastomerici, termopla- stici e metallici. Una realtà innovativa, che conta un personale di sei unità e si muo ve da quando è nata sempre nello stesso ambito. «Abbiamo scelto l’accredi- tament o come completamento di un tas- sello che mancava», spiega il direttore scientifico di TRLab Pierluigi Borghi,

«Vor remmo muoverci in una dimensione europea, avere un costante monitoraggio sui bandi internazionali per essere pronti a metterci in gioco non appena sia possi- bile. Sono ambiti che un piccolo laborato- rio fatica ad avere sotto controllo autono- mamente. La partecipazione a una strut- tura più grande e organizzata ci sarà es - senziale per crescere». All’inizio non è man - cato un po’ di spaesamento: «Stiamo en - trando nell’ingranaggio, e nonostante que - sto periodo di crisi non sia il momento migliore per ricevere dalle imprese ri - chie ste di ricerca, qualche contatto l’ab- biamo ricevuto». L’obiettivo è ambizioso:

arrivare nel giro di un paio d’anni ad a - vere un’attività verso terzi prevalente ri - spetto al lavoro interno legato all’azienda madre. «Se poi i nuovi clienti diventeran- no anche clienti per Tellure Rôta, ci sarà un doppio beneficio». Per ora, TRLab è con - centrato a inserirsi al meglio in un mec- canismo nuovo per una struttura privata.

«C’è una parte burocratica, di per sé non pesante, ma nemmeno immediata, cui fa - re fronte. Così come non è immediato en - trare nella filosofia di Aster: tra i suoi o -

Innovazione

Modena Outlook

RICERCA

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OUTLOOK 59

Meeo offre applicazioni in campo meteorologico.

«Il rapporto tra mondo della ricerca e imprese è ancora lacunoso», sostiene Marco Folegani, uno dei fondatori della società.

«Oggi la ricerca si ostina a rimanere technology push invece di essere market pull.

Il network dovrà essere capace di invertire questo paradigma»

biettivi, giustamente, c’è di riuscire a prevedere sce - nari di ricerca che si profileranno da qui a qualche anno, anche nell’ottica di attrarre finanziamenti in - ternazionali», precisa Borghi. «Questo obbliga a una revisione delle competenze. Per esempio, fare parte della rete significa che, di fronte a una richiesta che non possiamo evadere direttamente, per soddisfarla si veicola la ricerca verso la struttura giusta, con attrezzature ed esperienze adeguate, coinvolgendo anche altri laboratori». Ci si aiuta a vicenda, con lo scopo di migliorare la propria visibilità mostrando capacità di problem solving. «Finora ab biamo privi- legiato gli ambiti del collaudo e del controllo dei pro- dotti finiti. Da qui in avanti vorremmo am pliare le nostre competenze nel campo della progettazione e sviluppare ancora di più attività di ri cerca. La Rete, da questo punto di vista, è un luogo for midabile per lo scambio di saperi e know how. Uno strumento u - tile di tante piccole aziende regionali per le quali non è semplice rapportarsi alle strutture universitarie, soprattutto per i tempi di risposta».

Meeo, diversificare il business

Ambito completamente diverso, ma medesime fi - nalità di diversificazione del business per Meeo (Me - teorological Environmental Earth Observation) a -

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RICERCA

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Innovazione

zienda-laboratorio ferrarese nata nel 2004 su iniziativa di tre ricercatori per svilup- pare e commercializzare prodotti nell’am- bito dell’osservazione terrestre. Ini zial men - te orientata alle applicazioni in campo me - teorologico con commesse e sclu si va men - te dall’Agenzia spaziale eu ropea, la socie- tà ha poi ampliato la sua offerta di prodot- ti e servizi per il monitoraggio dell’ambien - te, per la gestione del suolo e per l’agricol- tura, ed è con queste credenziali che og gi è stata assegnata al la piattaforma E nergia Ambiente e Ict. Me eo è in grado di fornire un’ampia serie di servizi pronti al l’uso, ba - sati su analisi multispettrali, mul tisen so - re e multitemporale di dati sa tel li tari. Ad esempio, nel le province di Cuneo e Ales - sandria l’a zienda ha fornito un pa rere in - dipendente sul monitoraggio delle polveri sottili del sistema di centraline Ar pa: at - traverso il satellite è stato rilevato il con - tributo del le vicine autostrade sull’inqui- namento cittadino, elemento mancante nelle tra dizionali analisi. «Già pri ma del - l’accreditamento, avevamo rapporti con il Cnr», spiega Marco Folegani, uno dei tre fondatori di Me teorological En vi ron men - tal Earth Observation, oggi re sponsabile del settore Sviluppo e sicurezza, «ma, sulla ba - se del nostro background accademico, è mol - to evidente come manchi an co ra uno scam - bio proficuo tra il mondo del la ricerca e quel - lo delle imprese». Una con sapevolezza che alimenta anche un po’ di scetticismo nei gio - vani scienziati.

«Purtroppo oggi la ricerca si ostina a ri - manere technology push invece di essere market pull. Il successo della rete dipende- rà dal la volontà e dalla capacità di inverti- re que sto paradigma», è la convinzione di Fo le gani. «Ma anche a livello europeo in questo momento il mercato non è molto ri - cettivo: se sommiamo questo dato al fatto che nella ri cerca a tutti i livelli sono le pub- bliche am ministrazioni a tenere le redini, si spiega la mancanza di stimolo nelle a - zien de». So no altre parole ma gli stessi concetti espressi dal direttore di Aster: i prossimi mesi diranno se questa conver- genza di idee sarà sufficiente a far attec-

chire l’innesto.

Modena Outlook

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Il Sole 24 Ore 20 giugno 2012

START UP

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Il Sole 24 ore

FINANZIAMENTI

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Il Sole 24 ore 20 giugno 2012

FINANZIAMENTI

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Italia Oggi

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Il Sole 24 Ore 21 giugno 2012

AZIENDE

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