POLITECNICO DI MILANO Scuola di Architettura e Società Laurea Magistrale in Architettura A.A. 2014 / 2015
Al di là del muro.
Milano incontra l’Oriente Europeo alla Fabbrica Borletti
Relatore: Gian Luca Basso Peressut
Correlatori: Arnaldo Arnaldi, Pierpaolo Gianotti
tesi di laurea di Madalina Drumcea 797198
2
ABSTRACT
Due racconti che s’intrecciano, due muri che si abbattono.
Da una parte c’è l’Officina Meccanica Borletti, un tassello del patrimonio abbandonato di Milano. Celato tra via Costanza, via Romolo Gessi e via Andrea Cecchi, appare come un edificio in evidente stato di abbandono, soffocato da un muro, un cancello e del filo spinato. La sua storia prende avvio agli inizi del secolo scorso, quando il marchio Borletti, eccellenza della meccanica di precisione, si afferma come una delle voci più autorevoli dello scenario industriale milanese, perdura per tutto il Novecento, fino agli anni Novanta, quando la Fabbrica viene dismessa.
Dall’altra parte c’è una riflessione sociologica che parte dall’analisi della Milano multiculturale dove la percentuale di immigrati provenienti dall’oriente europeo è preponderante eppure minoritaria dal punto di vista dell’offerta culturale.
L’ipotesi di riqualificazione parte, allora, dalla volontà di intrecciare diversi ambiti disciplinari: l’architettura e la società. Si vuole aprire la Fabbrica, alla città, in primo luogo e farla diventare un punto di incontro con una parte della popolazione fortemente attiva sul territorio, portatrice di una cultura che pare, tuttavia, essere lontana. Al contempo essa diventa un punto di riferimento per quella parte di popolazione che cerca un contatto diretto con la propria cultura di origine. Il progetto abbatte dei muri, reali e metaforici, lavorando principalmente per sottrazione, liberazione dello spazio, ripristino delle condizioni tipologiche iniziali di progetto. La Fabbrica diventa uno spazio da attraversare, dove incontrare l’altro, conoscerne la storia, le tradizioni. Il vecchio spazio si rinnova come luogo destinato alla cultura, declinata nel suo senso più ampio, tramite l’inserimento di nuove funzioni quali un mercato, una scuola, una biblioteca, un ristorante e un forum polifunzionale, dove intrecciare relazioni. Questa ricerca di incontro dell’altro e partecipazione condivisa si traduce nel progetto degli spazi interni e degli elementi di arredo.
La tesi diventa, allora, occasione per riflettere sul tema della riattivazione dello spazio dimenticato e sulle potenzialità dell’architettura all’interno delle dinamiche sociali.
3
Indice delle tavole
Tavola 0_abstract Tavola 1_introduzione
Tavola 2a_analisi: dal patrimonio della Milano abbandonata alla Fabbrica Borletti
Tavola 2b_analisi: dal patrimonio della Milano abbandonata alla Fabbrica Borletti, dettagli Tavola 3a_analisi: Milano multiculturale
Tavola 3b_ analisi: Milano multiculturale, schemi esplicativi Tavola 4a_definizione del concept
Tavola 4b_definizione del concept, schemi esplicativi Tavola 5a_inquadramento urbano e sezione longitudinale Tavola 5b_inquadramento urbano, elementi di dettaglio Tavola 6a_nuovi spazi: il mercato, la piazza e il piano terra Tavola 6b_nuovi spazi, elementi di dettaglio
Tavola 7a_nuovi spazi: la biblioteca
Tavola 7b_nuovi spazi, elementi di dettaglio Tavola 8_nuovi spazi: la scuola
Tavola 9_nuovi spazi: il ristorante