Analisi della vulnerabilità sismica della scuola “Micheli” di Livorno 256

9. CONCLUSIONI

Analisi della vulnerabilità sismica della scuola “Micheli” di Livorno 256

9. CONCLUSIONI

A conclusione di questo studio, si desidera riassumere in maniera sintetica quanto emerso durante lo sviluppo delle analisi illustrate nei precedenti capitoli. Esaminando i risultati ottenuti dalle analisi è possibile stabilire che l'edificio non è in grado di far fronte alle prescrizioni minime dettate dalla normativa vigente, com'era lecito aspettarsi. Tenendo conto dell'età della struttura essa però risulta in buone condizioni, considerando anche l'assenza di quadri fessurativi riscontrabili ad un'analisi visiva. Anche la qualità muraria è risultata essere di buona fattura, nonostante l'utilizzo di materiali non eccellenti.

I problemi dell'edificio sono legati essenzialmente alla sue caratteristiche architettoniche e progettuali, le stesse per le quali la scuola fu molto apprezzata all'epoca della costruzione.

Uno dei problemi principali è sicuramente quello legato alla snellezza dei muri, causato sopratutto dall'altezza e non tanto dallo spessore, totalmente conforme alle tecniche costruttive dell'epoca; l'eccessiva altezza era un tempo giustificata da requisiti igienico- sanitari e d'illuminazione, come dimostrano anche le ampie finestre presenti, ed anche da uno stile architettonico monumentale e funzionale con la quale si cercava di dare lustro, imponenza e rigore agli edifici pubblici.

Da un punto di visto di analisi dei meccanismi locali, l'edificio può risentire della mancanza di un corretto comportamento scatolare, dovuto all'assenza di cordoli o catene; i meccanismi attivabili sono dunque risultati essere solo quelli legati al ribaltamento delle pareti. Si potrà quindi evitare l'attivazione di tali cinematismi con il semplice inserimento di catene metalliche da collocare in corrispondenza dei solai e in adiacenza ai muri trasversali. Si consiglia di utilizzare capochiave a scomparsa o ad iniezione, a tutela delle caratteristiche artistiche dell'immobile.

Per le verifiche alle analisi globali, si è visto che si potrà giungere ad un miglioramento, anche

importante, sopratutto se si migliorerà il livello di conoscenza, portandolo ad LC3. La verifica

più gravosa risulta essere quella a pressoflessione ortogonale, a causa delle già note carenze

dei maschi; il software di calcolo ci ha però permesso di effettuare la verifica utilizzando due

modelli sollecitanti differenti: uno più realistico, che calcola le azioni sollecitanti di ogni

singolo maschio murario, e quello convenzionale della normativa, §7.2.3, notando che le

sollecitazioni indicate dalle NTC risultano essere molto più penalizzanti. Per ridurre il

problema legato alle azioni fuori piano si è ipotizzato un intervento che ha molteplici

9. CONCLUSIONI

Analisi della vulnerabilità sismica della scuola “Micheli” di Livorno 257 funzioni: infatti introdurre un telaio irrigidente orizzontale riduce la luce libera deformabile, influendo quindi sulle verifiche a pressoflessione ortogonale, riduce l'attivazioni di alcuni meccanismi locali e, con l'inserimento di opportuni controsoffitti, riduce il consumo energetico.

In conclusione, viste le limitate possibilità di intervento causate anche dalla tutela artistica

dell'immobile, sarebbe opportuno per tali edifici storici, intervenire per eliminare eventuali

meccanismi locali e migliorare la risposta alle azioni sollecitanti come possibile, ma

sopratutto, a parere di chi scrive, riflettere se, a distanza di oltre 100 anni, tale fabbricato

risponda ancora in maniera adeguata alle esigenze richieste da un edificio scolastico.