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UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DELL AQUILA

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Academic year: 2022

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UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DELL’AQUILA

Dipartimento di Medicina Clinica, Sanità Pubblica, Scienze della Vita e dell’Ambiente

Insegnamento:

Biologia Molecolare della Cellula e dello Sviluppo

A.A. 2014-2015

Docente:

Mara Massimi

APOPTOSI

Lezioni 5-6

(2)

Nei mammiferi in sviluppo modella le dita delle zampe

Cellule in apoptosi

Nella metamorfosi del girino contribuisce ad eliminare la coda.

Programma di “suicidio” cellulare

strettamente regolato, mediato da enzimi proteolitici attivati da segnali di morte

extracellulari o intracellulari.

 consente di mantenere costante il numero di cellule e la loro composizione

 consente l’eliminazione delle cellule indesiderate.

MORTE CELLULARE PROGRAMMATA - “APOPTOSI”

(3)

Apoptosi nello sviluppo del topo

(4)

LE CELLULE ANIMALI HANNO BISOGNO DI FATTORI

DI SOPRAVVIVENZA PER SOPRAVVIVERE

(5)

Figure 46-2 LA NECROSI E’ IL RISULTATO DI UN DANNO CELLULARE. Di norma sono colpiti gruppi di cellule. Nella maggior parte dei casi, porta a una risposta infiammatoria.

(6)

Figure 46-1 L’APOPTOSI – SUICIDIO CELLULARE ATTIVO - Solitamente colpisce singole cellule.

Le cellule vicine rimangono sane. Di solito non scatena una risposta infiammatoria.

(7)

Le cellule apoptotiche sono distrutte dall’interno

(8)

Le cellule in A e B (in apoptosi) rimangono relativamente intatte mentre la cellula in C (in necrosi) sembra essere esplosa

Le cellule apoptotiche possono essere distinte morfologicamente

(9)

SCANNING ELECTRON MICROGRAPH OF INTACT AND APOPTOTIC MOUSE SARCOMA CELLS.

Intact cells are covered with microvilli, whereas apoptotic cells have numerous smooth blebs.

(From Wyllie AH, Kerr JFR, Currie AR: Cell death: The significance of apoptosis. Int Rev Cytol 68:251-305, 1980.)

(10)
(11)
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LE TAPPE PRINCIPALI DELL’APOPTOSI

(13)

L’ELIMINAZIONE DELLE CELLULE APOPTOTICHE AVVIENE PER FAGOCITOSI

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NECROSI –

Morte cellulare incontrollata

• Rigonfiamento cellulare e di tutti i compartimenti

• Permeabilita‘ alterata della membrana

• Lisi cellulare con rilascio di enzimi lisosomiali nel fluido extracellulare

• Infiammazione

APOPTOSI –

Morte cellulare programmata

• Perdita dei contatti cellulari

• Condensazione citoplasmatica e riduzione del volume cellulare

• Permeabilita normale della membrana

• Cromatina condensata in tipici aggregati granulari

• Frammentazione tipica della cromatina

• Frammentazione della cellula in corpi apoptotici senza rilascio di citoplasma

• Esposizione della fosfatidilserina

• infiammazione assente

(16)

Tutte le apoptosi sono morti cellulari programmate, ma non sempre è vero il contrario

• In alcuni sistemi (es. muscoli della falena adulta del tabacco al momento dell’uscita dal bozzolo) le cellule vanno incontro ad una morte cellulare programmata con quadri sostanzialmente diversi da quelli

dell’apoptosi:

– La cromatina non si condensa – Il DNA non viene degradato

– Il citoplasma non si segmenta nei corpi apoptotici

– Viene indotto un gene responsabile della poli-ubiquitinazione

che svolge un ruolo importante nella degradazione proteica

intracellulare.

(17)

Figure 46-3 THE TWO PHASES OF APOPTOSIS

Note that the latent phase can be subdivided into two stages: a condemned stage, during which the cell is proceeding on a pathway toward death but can still be rescued if it is exposed to anti-

apoptotic activities, and a committed stage, beyond which rescue is impossible.

(18)

Le cellule apoptotiche sono riconoscibili anche biochimicamente

Si vengono a creare estremità libere al 3’-OH che possono essere marcate secondo la tecnica TUNEL (TdT-mediated dUTP nick end labeling) secondo cui l’enzima

deossinucleotide terminale transferasi (TdT) aggiunge catene di deossinucleotide marcato (dUTP) alle estremità 3’-OH dei frammenti di DNA

(19)

RILASCIO DEL CITOCROMO “C” E FRAMMENTAZIONE NUCLEARE

(20)

I geni coinvolti codificano per proteine con funzioni specifiche

– proteine in grado di marcare la cellula per indurla alla morte programmata (KILLER)

– proteine che operano nei processi di degradazione cellulare quale ad es. la degradazione del DNA

– proteine coinvolte nella fagocitosi e nella successiva elaborazione di

ciò che rimane della cellula stessa

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ANALISI GENETICA DELL’APOPTOSI

• Vengono prodotte 947 cellule

somatiche durante l’embriogenesi

• Di queste, 131 vanno incontro a morte cellulare programmata in localizzazioni e tempi riproducibili

Caenorhabditis elegans

(22)

Figure 46-9 GENETIC DISSECTION OF PROGRAMMED CELL DEATH.

The ced (cell death abnormal) mutants of the nematode worm C. elegans affect the killing, engulfment, and degradation stages of programmed cell death.

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(24)

Figure 46-10 INTRODUCTION TO CASPASES.

A, The 13 mammalian caspases fall into three groups. Where it has been determined, the portions of the zymogens that give rise to the large (blue) and small (yellow) subunits are shown. B, Initiator caspases have large prodomains that participate in subcellular targeting. Two procaspases come

together to form the active enzyme. C-D, Crystal structure of caspases 1 and 3. The catalytic residues come primarily from the large subunit (blue). In the pro-inflammatory caspase 1-like enzymes, the catalytic site is relatively open. In the caspase 3-like enzymes (involved in apoptosis),

the small subunit (yellow) forms a "hood" that limits access to the active site. The space-filling structure (red) represents a peptide inhibitor covalently bound in the active site of the enzyme.

(25)

Da “Cellule”, B. Lewin et al.., I ed., ital. Zanichelli

(26)

L’apoptosi dipende da una cascata proteolitica intracellulare mediata da CASPASI

C ASP ASI

C: cisteina; asp: specificita’ per l’acido aspartico; asi: proteasi

(27)

Da “Cellule”, B. Lewin et al.., I ed., ital. Zanichelli

LE CASPASI INIZIATRICI (-2, -8, -9, -10 nei mammiferi) SONO ATTIVATE DA DIMERIZZAZIONE

(28)

Da “Cellule”, B. Lewin et al.., I ed., ital. Zanichelli

(29)
(30)

Il rilascio del citocromo “c” e di altre proteine mitocondriali è rigidamente regolato dalle proteine Bcl2 che possono essere

pro-apoptotiche o anti-apoptotiche

(31)

DUE VIE DI INDUZIONE DELL’APOPTOSI

• LA VIA INTRINSECA, O MITOCONDRIALE.

• LA VIA ESTRINSECA, OSSIA QUELLA DIPENDENTE DA

RECETTORI ESTERNI, I RECETTORI “DI MORTE”.

(32)

La via intrinseca dipende dal rilascio nel citosol di proteine mitocondriali che a loro volta attivano una cascata proteolitica di CASPASI

(es.Bax/Bak)

(33)

La via intrinseca dell’apoptosi è regolata dalle proteine

antiapoptotiche Bcl2 e

pro-apoptotiche

“solo BH3”

(34)

UNA PROTEINA MITOCONDRIALE CRUCIALE NELLA VIA INTRINSECA E’ IL CITOCROMO C

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La via estrinseca è attivata tramite recettori “death” della famiglia

dei recettori TNF (fattore di necrosi tumorale)

(39)

A differenza degli altri recettori

TNFR1 induce sia segnali pro-

apoptotici che anti-apoptotici

(40)
(41)

I fattori di sopravvivenza extracellulari inibiscono l’apoptosi con diverse modalità

(42)

Alcune delle condizioni che scatenano l’apoptosi

(43)

 La morte programmata è un processo tipico dello sviluppo e normalmente avviene per APOPTOSI

 L’apoptosi si verifica anche in molti altri contesti e svolge un ruolo nella normale omeostasi tissutale e nell’inibizione di processi patologici.

 La vita di una cellula all’interno dell’organismo è sempre “a rischio”.

 Dietro stimoli appropriati oppure privata dei contatti con il proprio micro- ambiente (tessuto) o delle vie di comunicazione (connessioni nervose) la cellula si “autodistrugge”.

 La maggior parte delle cellule animali sono dotate delle molecole

necessarie per l’attuazione dell’apoptosi attraverso vie che devono essere attivate da stimoli appropriati

 La continua verifica di “appartenza” all’ambiente che la circonda

impedisce alla cellula di innescare il processo di morte e le consente di rimanere in vita

In conclusione……

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