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A chiederlo sono i medici di famiglia come mostrano i risultati emersi dall’indagine realizzata dal Centro Studi Fimmg su quanto la Medicina Generale

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14 M.D. Medicinae Doctor - Anno XXIV numero 7 - ottobre 2017

L

88% dei medici di medicina generale ritiene che sia utile impegnarsi per recuperare le possibilità di prescrivere diretta- mente farmaci che adesso posso- no essere prescritti solo dagli spe- cialisti. Il 46% è favorevole anche se il Piano Terapeutico dovesse essere compilato dallo stesso Mmg. È quanto emerge dalle ri- sposte al questionario “Il medico di medicina generale e la prescri- zione dei farmaci innovativi” realiz- zato dal Centro studi della Fimmg in occasione del 74° Congresso nazionale del sindacato.

L’indagine, a cui ha partecipato un campione rappresentativo di oltre 500 medici di medicina generale, è stata effettuata per comprende- re quanto la Medicina Generale sia sensibile all’esigenza di recu- perare un ruolo prescrittivo diretto rispetto a molti farmaci che attual- mente possono essere prescritti, in genere compilando un Piano Terapeutico (PT), solo da medici specialisti.

Dallo studio emerge che nella ca- tegoria c’è la percezione che que- ste limitazioni prescrittive stiano comportando difficoltà assisten- ziali per molte patologie croniche prevalenti. In particolare, il 58%

del campione ritiene che le attuali normative ostacolano ‘molto-mol- tissimo’ la gestione del paziente diabetico da parte del Mmg. Tra le condizioni per le quali auspica maggiormente l’abolizione dei pia- ni terapeutici c’è: il diabete mellito (per il 39.2% del campione), la te- rapia anticoagulante orale (per il 31.8%), la BPCO (per il 20%).

Per Paolo Misericordia, responsa- bile del Centro Studi della Fimmg, questi dati rendono evidente quella che fino ad ora era stata solo una percezione: “una parte importante dell’assistenza è condizionata ne- gativamente dal fatto che i Mmg non possono prescrivere farmaci innovativi”.

¼

¼ I farmaci biologici

Un focus particolare è stato con- dotto nei confronti dei farmaci biologici e dei loro biosimilari: clas- si di farmaci emergenti, spesso utilizzati nella cura di patologie croniche, per i quali i Mmg, oltre a subire generalmente importanti li- mitazioni prescrittive, sono esclusi da interventi formativi - informativi anche da parte dell’industria far- maceutica produttrice. L’insulina e i suoi analoghi (per il 67% del cam-

pione) e l’eparina a basso peso molecolare (per il 32.7%) sono le classi di farmaci ‘biologici’ ritenute avere maggiori ricadute sull’attivi- tà del Mmg; per il 17.3% del cam- pione, ricadute importanti vengo- no attribuite agli anticorpi mono- clonali per le malattie autoimmuni- tarie, per il 10,4% per i vaccini, per l’8.8% per gli anticorpi monoclo- nali per le patologie oncologiche.

Pur non essendo formati sull’argo- mento, il 70% dei medici di medi- cina generale individua la corretta definizione di ‘questa classe di farmaci; sia per i ‘biologici” sia per i “biosimilari” i Mmg, nella so- stanziale totalità dei casi (quasi il 95% del campione) auspica co- munque interventi di informazione e formazione.

“Quello che emerge dall’indagine è una importante disponibilità della categoria a recuperare spazi prescrittivi che normative illogi- che ed anacronistiche stanno precludendo al Mmg” - afferma Misericordia - avendo la consape- volezza che tali limitazioni sono alla base di significative distorsio- ni assistenziali ed ostacolo a pre- se in carico adeguate di molti pazienti affetti da patologie croni- che prevalenti”.

A chiederlo sono i medici di famiglia come mostrano i risultati emersi dall’indagine realizzata dal Centro Studi Fimmg su quanto la Medicina Generale

sia sensibile all’esigenza di recuperare un ruolo prescrittivo diretto rispetto a molti farmaci che attualmente possono essere prescritti solo da medici specialisti

Vogliamo recuperare

il nostro ruolo prescrittivo

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