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GLI INTERVENTI PROPOSTI DAL GRUPPO DI LAVORO 1.

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CONFERENZA STAMPA

RELAZIONE FINALE DEL GRUPPO DI LAVORO

SULLA SITUAZIONE EPIDEMIOLOGICA DELLA REGIONE CAMPANIA ED IN PARTICOLARE DELLE PROVINCE DI CASERTA E NAPOLI (CITTÀ ESCLUSA), CON RIFERIMENTO ALL’INCIDENZA DELLA MORTALITÀ PER MALATTIE ONCOLOGICHE

AVERSA - 8 GENNAIO 2013 SCHEDA 3 di 4

GLI INTERVENTI PROPOSTI DAL GRUPPO DI LAVORO

1. Ampliare e migliorare la conoscenza dei fenomeni (in modo da basare le scelte su conoscenze solide) attraverso:

ulteriori indagini epidemiologiche su piccole aree con forti sospetti di danno da inquinanti;

misurazioni sistematiche e attendibili di esposizioni ambientali connesse a rifiuti;

l’integrazione dei dati provenienti da soggetti diversi;

l’analisi degli interventi effettuati dalla metà degli anni ’90 sulla base di accordi e finanziamenti del Ministero dell’Ambiente;

la sorveglianza sistematica e in continuo dei determinanti di salute concorrenti allo sviluppo di malattie cronico degenerative.

2. Migliorare il quadro strategico attraverso:

l’attivazione di una specifica linea progettuale “Cantiere su Ambiente e salute” nel prossimo Piano Nazionale di Prevenzione (PNP) che permetta il coinvolgimento di istituzioni e stakeholder;

lo sviluppo di un programma di identificazione di risorse produttrici di salute e la definizione delle modalità per il loro coinvolgimento;

lo sviluppo di proposte normative per inserire una valutazione d’impatto sulla salute nella normativa ambientale.

3. Esercitare influenza sugli interlocutori mediante azioni di indirizzo, attraverso la partecipazione del Ministero della salute ai tavoli costituiti presso il Ministero dell’Ambiente.

4. Garantire che la Regione abbia strumenti per la realizzazione di interventi efficaci, attraverso:

il sostegno alle attività istituzionali sulle esposizioni e lo stato di salute attraverso iniziative comuni di formazione;

il sostegno alle azioni del Piano regionale di Prevenzione;

l’assistenza alla Regione nella prevenzione secondaria per ridurre il carico di malattie cronico- degenerative;

il rafforzamento e il sostegno all’integrazione tra gli enti responsabili del controllo ambientale (ARPA) e sanitario (ASL);

il rafforzamento delle capacità locali di documentazione e ricerca su rischi occupazionali, percezione del rischio, outcome minori;

la valorizzazione dei registri oncologici, attraverso l’estensione a tutto il territorio;

la promozione ed il sostegno alla comunicazione istituzionale sulle evidenze disponibili e sullo

stato di salute.

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5. Stabilire alleanze con la società civile e le istituzioni attraverso collaborazioni e partnership, prevedendo anche apposite carte di rapporti con le forze sociali (sindacati, associazioni, amministrazioni locali) attive sul territorio.

6. Rendere concreta la responsabilità dei diversi attori del sistema, attraverso regole esplicite e consensuali sulla pubblicazione di piani, relazioni, rendiconti, eccetera, e prevedendo il coinvolgimento della popolazione (come per l’audit civico).

Peraltro, giova ricordare che il Ministero della Salute, attraverso il Centro nazionale per la prevenzione e il controllo delle malattie (CCM), già solo in questi ultimi quattro anni, ha finanziato sette progetti della Regione Campania, di cui due relativi alla esposizione a rifiuti, tre agli stili di vita, prevenzione dell’obesità e attività fisica ed un altro relativo alle malattie cronico degenerative, in particolare all’aspetto della multimorbidità, per un totale di oltre due milioni di euro.

Inoltre sempre il CCM, negli ultimi tre anni, ha finanziato quattordici, tra progetti ed azioni

centrali, che vedono la Regione Campania, attraverso sue strutture, come Unità operativa; essi

spaziano ancora dal tema dei rifiuti a quello delle malattie croniche ed agli stili di vita, a riprova

dell’impegno costante del Ministero ad affiancare le strutture regionali nell’affrontare i grandi

temi della sanità pubblica.

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