• Non ci sono risultati.

- Relazione invarianza idraulica e criteri di smaltimento acque nere

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2022

Condividi "- Relazione invarianza idraulica e criteri di smaltimento acque nere "

Copied!
7
0
0

Testo completo

(1)

Comune di Castel San Pietro Terme

Comparto produttivo e commerciale Ca Bianca 5 - Poggio Piccolo

Committente : EMME.PI IMMOBILIARE s.r.l.

- Relazione invarianza idraulica e criteri di smaltimento acque nere

Progettisti:

Studio Associato Preger BUILDING & DESIGN s.r.l.

20 dicembre 2013

(2)

2

RELAZIONE INVARIANZA IDRAULICA.

1. UBICAZIONE E PREMESSE.

L’area oggetto di intervento è ubicata nel comune di Castel San Pietro Terme (provincia di Bologna), a nord del capoluogo, con accesso dalla Strada Provinciale Colunga.

In particolare l'area è situata a nord della via Emilia e della Autostrada, in prossimità del casello di Castel San Pietro.

L'area risulta delimitata a N e W dalla via Colunga, a E dalla via San Carlo e dal confine con il Comune di Castel Guelfo, a Sud dal comparto produttivo Cà Bianca.

Ad W l'area risulta confinante con terreni agricolo di altra proprietà.

L'area risulta attraversata con andamento N-S, dallo Scolo Sestola, di proprietà demaniale.

Tale Scolo riceve le acque bianche del comparto.

Dal punto di vista dello scolo delle acque superficiali l'area di progetto risulta completamente definita: infatti non riceve acque dalle aree confinanti, essendo delimitata a N, E, W dai fossi di scolo che corrono lungo la sede stradale o ai piedi della scarpata e che si riconnettono allo Scolo Sestola.

A S l'area non riceve acque dal PIP Ca Bianca e anzi lungo tutto il confine meridionale esiste un fosso che costituisce la laminazione del PIP e che versa autonomamente nello Scolo Sestola tramite una tubazione diam. 400

.

L’area ha una superficie territoriale reale di 135.791 mq. a destinazione industriale e commerciale come definito all'art. 22.2.3 delle NTA del PRG vigente.

La superficie reale è considerata a sud con il confine corrispondente al piede dell'argine di contenimento del fosso di laminazione della lottizzazione produttiva, mentre in effetti il confine catastale risulterebbe nel pieno corpo di tale argine.

(3)

3

L’area è collocata nella zona di pianura a nord del capoluogo. Il paesaggio è prettamente agricolo, con campi a colture estensive e rade alberature, caratterizzata essenzialmente dal reticolo stradale e dal sistema dei canali di scolo e di irrigazione.

In prossimità dell'area, ad E, scorre il Canale di Medicina.

Per trasformazione del territorio ad invarianza idraulica si intende la modifica di un'area in modo che i deflussi superficiali provenienti dall'area stessa non provochino un aggravio della portata di piena del corpo idrico ricevente.

Nelle trasformazioni urbanistiche che comportano parziali impermeabilizzazioni del territorio dovranno essere predisposti volumi di invaso di compensazione.

Tali volumi di invaso dovranno garantire l'invarianza del picco di piena del corpo idrico ricevente e svuotarsi nelle 24 ore successive all'evento.

La portata al colmo di piena risultante dal drenaggio dell'area rimarrà così costante prima e dopo l'intervento urbanistico di trasformazione del suolo, garantendo il principio di invarianza idraulica.

Lo strumento urbanistico prescrive la realizzazione di invasi di laminazione pari a mc. 500 per ogni ha. di superficie impermeabilizzata.

2. CALCOLO DELLA LAMINAZIONE

Nella situazione attuale il terreno presenta una generale pendenza verso N e drena prevalentemente (circa 80%) attraverso una serie di scoline con andamento NNE intercettate a circa m 40 dalla rotatoria da un fosso superficiale con andamento ESE che si connette con lo Scolo Sestola subito prima del tombamento diam. 800 dello stesso al di sotto della sede stradale.

Per il resto il terreno scola verso le canalette stradali a loro volta ricollegate allo Scolo Sestola che quindi è l'unico corpo idrico ricevente i deflussi superficiali dall'area di progetto.

Il dimensionamento dell'attuale drenaggio verso o Scolo Sestola può essere effettuato considerando la caratteristica integralmente permeabile dell'attuale terreno coltivato e quindi un coefficiente udometrico U pari a 10 l./sec. * ha e quindi pari a 136 l/sec.

(4)

4

Tale deflusso equivale a quello portato da una condotta di scarico diam. 350 piena all'80% e con pendenza del 0,5%.

L’impianto urbanistico di progetto è ordinato secondo uno schema ad L con prevalente orientamento N-S e E-W.

I due fronti principali sono rivolti verso la via San Carlo e verso la rotonda di collegamento tra la San Carlo e la via Colunga.

Dalla rotonda, come previsto del resto dal PRG vigente, deriva la strada principale di accesso e distribuzione del comparto.

A regime si prevede che rimarranno superfici a verde, permeabili, per mq. 30.063 (verde pubblico e privato) e mq. 826 (verde stradale) e superfici realizzate con masselli di cemento su massicciata di sottofondo, parzialmente permeabili, per circa mq. 17.722 (parcheggi) e mq. 5.298 (percorsi pedonali).

Le superfici impermeabili (edifici e asfalti) assommeranno a mq. 78.397.

Considerando le superfici a masselli di cemento come permeabili cautelativamente al 25% (contro il 50% assunto da alcuni testi), avremo una Superficie Permeabile Equivalente post intervento, pari a mq. 36.644 (26,9 %) ed una Superficie Impermeabile Equivalente di mq. 99.147 (73,1 %).

Assumendo per le superfici impermeabili un coefficiente udometrico U pari a 100 l./sec. * ha, avremo:

3,6644*10 + 9,9147*100 = 40,64 + 991,47 = l./sec. 1.032,11.

Il Coefficiente Udometrico medio vale 76,01 l./sec.*ha.

Da questi dati si calcola il Volume Minimo di Invaso:

50*3,55 - 15*0,73 - 50*0,27 = 145 mc./ha

Riteniamo opportuno comunque dimensionare la capacità di invaso come se tutto il terreno fosse impermeabile e quindi per 13,57*500 mc. = 6.785 mc., arrotondati a mc. 7.000.

Tale laminazione è realizzata in destra delle Scolo Sestola con una depressione inerbita del terreno al di sotto della scarpata stradale e lungo la canaletta con restituzione nella stessa, mentre

(5)

5

in sinistra dello Scolo Sestola è realizzata la laminazione principale organizzata su due depressioni inerbite in prossimità della rotatoria e da un collettore di laminazione costituito da una tubazione diam. 1.200 interrata che raccoglie tutti gli scarichi acque bianche e li restituisce in caso di incapienza alle vasche di laminazione tramite pozzetti a sfioro e opportune canalizzazioni di raccordo.

L'altezza dello sfioro è inferiore alla quota di scorrimento delle fognature afferenti.

Il collettore pertanto scarica sulle vasche solo quando in pressione, limitando i periodi di allagamento delle stesse ai casi di piogge più consistenti.

Sia il collettore che le vasche sono collegate allo Scolo Sestola, in corrispondenza dell'attuale fosso, la cui geometria di immissione non viene modificata. Subito a monte della immissione nello Scolo Sestola il fosso esistente viene intercettato da un pozzetto dotato di valvole clapet di ritegno per la immissione dal sistema di laminazione.

Invariata la sezione del fosso di immissione, la condotta a monte derivante dalla laminazione sarà strozzata al dimensionamento corrispondente al deflusso ante operam e sarà pertanto diam. 350 piena all'80% e con pendenza del 0,5%.

Per ulteriore cautela e semplicità costruttiva il progetto utilizza una tubazione in PVC diam. 315.

La capienza totale della laminazione sarà quindi di mc. 7.000 e la capienza sufficiente alla laminazione di piogge di mm. 70, pari a circa la media massima mensile del trentennio.

Nei mesi di pioggia si prevede che la vasca si riempia 1/2 volte al mese.

In caso di fenomeni di particolare intensità e durata, da individuarsi in piogge di mm. 100, si prevede la possibilità dell'allagamento delle zone a verde esterne alle vasche di laminazione per un battente massimo di cm. 5/10 e successivo deflusso naturale nei corpi idrici perimetrali, senza rischio di allagamento delle sedi stradali interne o esterne all'area di intervento.

A tal fine le aree a verde saranno in sede di intervento, opportunamente sagomate.

(6)

6

Opere idrauliche acque nere

La rete delle acque nere raccoglierà gli scarichi dei nuclei servizi igienici e sarà collegata ad un collettore esistente lungo la strada provinciale.

Stante la scarsa ricettività di tale collettore collegato all'impianto di depurazione del capoluogo, verrà realizzata una vasca di contenimento di capienza pari alla quantità di deflusso giornaliera.

Lo scarico da tale vasca avverrà mediante pompaggio o comunque tramite valvola elettrocomandata con possibilità di monitoraggio da parte di HERA.

La quantità massima media giornaliera di scarico ammessa nel collettore comunale sarà pari a 1 l./sec.

Tutti gli scarichi provenienti dai servizi verranno dotati di fossa IMHOF adeguatamente dimensionata e di sifone firenze adeguatamente ventilato.

Gli scarichi derivanti da servizi pubblici (bar, ristoranti, arre attrezzate esterne, verranno dotati di idonei pozzetti degrassatori..

E' esclusa la possibilità di conferimento alla fognatura acque nere di reflui industriali, che andranno ogni caso preventivamente depurati all'interno dei lotti di insediamento.

Il dimensionamento della rete acque nere è effettuata sula base delle utenze previste.

Nel lotto 1 avremo:

40 negozi per i quali è previsto una dotazione unica di bagno con antibagno ad uso del personale (1 wc + 1 lavabo)

5 pubblici esercizi con servizi distinti per il personale e per gli utenti (1 + 2 wc e 1+ 2 lavabi);

4 nuclei bagni per gli utenti del centro commerciale, ciascuno con 3 wc e 3 lavabi.

Nel lotto 2, stante la notevole variabilità delle condizioni determinate dagli usi ammessi consideriamo in via preliminare la presenza di 1 nucleo bagni da 3 wc + 3 lavabi ogni mq. 1.500 di SU realizzabile, per un totale arrotondato quindi di 30 nuclei bagni.

(7)

7

Operando con il criterio delle unità di scarico (rif. A. Gallizzio Impianti Sanitari Hoepli ed.) avremo un totale di 456 unità di scarico per il lotto 1 e 630 per il lotto 2 e per un totale di 1088 unità, ciascuna pari a 28 l/min.

La quantità massima di scarico nella giornata considerata di 10 ore di attività, sarà pari a lt. 18.278.

Da questo dato innanzitutto deriviamo il dimensionamento della vasca di contenimento che sarà di mc. 30 in grado cioè di contenere, unitamente alle fosse Imhof previste, circa due giorni di scarico dei servizi presenti a struttura integralmente realizzate.

La quantità di scarico giornaliera, assumendo una portata massima di scarico di 1 l/sec. (pari peraltro al dimensionamento della erogazione di acqua potabile all'intero complesso), si scarica in poco più di 5 ore.

Di qui, e considerando l'orario essenzialmente diurno di funzionamento del complesso, la scelta di scaricare nel collettore diam. 250 esistente esclusivamente nelle ore notturne, quando presumibilmente il collettore stesso risulta meno impegnato.

Tale soluzione è possibile sia con utilizzo di pompe sia con valvole elettrocomandate e scarico per gravità, stante la quota di scorrimento (- 2,80 m.) del collettore comunale.

Il progetto esecutivo sarà redatto in accordo con Hera.

Riferimenti

Documenti correlati

Scarico in corpo idrico superficiale Scarico sul suolo Depuratore acque reflue urbane. Depuratore acque reflue urbane Trattamento in loco Trattamento

Nella seguente tabella sono elencate le concentrazioni regolatorie accettabili (Re- gulatory Acceptable Concentrations=RAC) per i prodotti fitosanitari nelle acque su-

Qualora, invece, gli esiti di monitoraggi pregressi, anche condotti a scopo di studio, abbiano gia' evidenziato la presenza di tali sostanze in concentrazioni superiori agli SQA di

• ACQUE METEORICHE DI COPERTURA - tutte le acque meteoriche che insistono sulle aree coperte o impermeabilizzate non soggette a traffico veicolare, vengono raccolte

La presente relazione riguarda gli aspetti tecnici della rete fognaria connessi alla urbanizzazione di un’area commerciale esistente di proprietà della Alì spa e

SCHEMA DELLE RETI TECNOLOGICHE - SMALTIMENTO ACQUE NERE, METEORICHE E DELLE COPERTURE, RETE IDRICA.

- LE RETI IDRAULICHE ESISTENTI ED INTERFERENTI CON IL LOTTO DI INTERVENTO DOVRANNO ESSERE RIMOSSE PREVIA INTERCETTAZIONE E COLLEGAMENTO AI NUOVI COLLETTORI DI PROGETTO O RIFACIMENTO

PROGETTAZIONE IMPIANTI TECNOLOGICI E PREVENZIONE INCENDI:. Studio Tecnico