Capitolo IV
Identificazione delle conchiglie utilizzate nella decorazione “cardiale”: l’attività sperimentale
L’attività sperimentale effettuata dalla scrivente e dalla Dott.ssa Cristina Fabbri ha avuto come obiettivo l’identificazione, a livello di genere e di specie, delle conchiglie utilizzate nella decorazione “cardiale” della ceramica di Cala Giovanna Piano. Tra i frammenti che presentano questo tipo di decorazione sono stati scartati i campioni di dimensioni troppo ridotte e quelli nei quali la lettura dei motivi decorativi è resa difficile dall’incrostazione calcarea che ricopre la superficie dei reperti.
La fase iniziale del lavoro ha previsto la selezione delle conchiglie da usare per la sperimentazione, nella fattispecie bivalvi (Fig. 22) e gasteropodi (Fig. 23):
Per ogni conchiglia sono state prese le misure di larghezza (L), altezza (H) e nei bivalvi della cerniera (C):
Fig. 23. Struttura gasteropode Fig. 22. Struttura bivalve
Fig. 24. Acanthocardia tubercolata 1 L= 35 mm;
H= 37 mm; C= 21 mm
Fig. 25. Acanthocardia tubercolata 2 L=27 mm;
H= 26 mm; C= 15 mm
Fig. 26. Laevicardium oblungum L= 36 mm;
H= 43 mm; C= 22 mm
Fig. 27.Glycymeris glycymeris L= 43 mm;
H= 40 mm; C= 21 mm
Fig. 30. Columbella rustica L= 10 mm;
H= 16 mm
Fig. 31. Conus mediterraneus L= 9 mm;
H= 17 mm
È necessario specificare che tutte le conchiglie scelte sono presenti nella malacofauna di Cala Giovanna Piano (BISCONTI 2007) ad eccezione del
Laevivcardium oblungum (Fig. 26) che peraltro risulta essere frequentemente usato nei motivi decorativi.
Nella fase successiva sono state modellate 13 tavolette di argilla di 9,5×7 cm e su di esse sono stati riprodotti i motivi decorativi riscontrati nei frammenti di Cala Giovanna Piano, ovvero i fasci di linee dentellate e le file di punti impressi (Fig. 32; 33).
Ad ogni tavoletta è stata associata una scheda descrittiva in cui sono stati riempiti i seguenti campi:
DATI GENERALI - Numero di test
- Argilla utilizzata: in questo caso argilla fluviale proveniente dal fiume Arno e raccolta in località Limite nei dintorni di Empoli (FI);
- Forma e dimensioni a pasta molle: tavoletta 9,5×7 cm - Lavorazioni effettuate: decorazione
DECORAZIONE
- Quando: in questo caso la decorazione è stata effettuata sempre a pasta molle
- Tecnica: impressione
- Strumento: in questo caso la conchiglia
- Dimensioni: vengono riportate le misure della conchiglia (L, H, nei bivalvi C) (vedi sopra);
- Dettagli strumento→ questa sezione comprende i seguenti campi: • descrizione: genere e specie della conchiglia;
• parte utilizzata: viene specificata la parte della conchiglia utilizzata. Per la produzione di linee dentellate è stato usato il bordo inferiore e il margine dorsale dei bivalvi, per i punti impressi l’apice dei gasteropodi o l’umbone dei bivalvi.
• inclinazione: può essere di 90° (parte utilizzata della conchiglia perpendicolare alla parete) (Fig. 33, 1.a; 2.a; 3.a; 4.a) o di 45° (parte utilizzata della conchiglia inclinata rispetto alla parete) (Fig. 33, 1.b; 2.b; 3.b; 4.b). In base all’inclinazione l’impronta lasciata sulla pasta si presenta diversa;
• movimento: il movimento effettuato può essere impressione o rotazione. Quest’ultimo si riferisce esclusivamente al margine dei bivalvi;
• motivo ottenuto: i motivi ottenuti sono costituiti da fasci di linee dentellate (con o senza marginatura), sono fasci di linee dentellate o file di punti impressi, talora associati.
Fig. 33: Alcuni esempi dei motivi riprodotti (1-2 a,b: linee dentellate; 3-4 a,b: punti impressi).
La fase successiva è consistita nel recupero delle impronte dei motivi decorativi delle tavolette di argilla e dei reperti ceramici oggetto di studio. Per le impronte sono stati utilizzati panetti di pasta Fimo, un materiale simile alla plastilina che presenta minor plasticità rispetto ad essa.
I “negativi” ottenuti dalle decorazioni dei reperti ceramici sono stati confrontati con quelli delle tavolette di argilla al fine di poter riscontrare l’uguaglianza delle impronte e il riconoscimento della conchiglia utilizzata per la decorazione nei reperti ceramici neolitici (Fig. 34-59).
Per quanto riguarda i fasci di linee dentellate, le conchiglie usate risultano essere l’Acanthocardia tubercolata 2 (Fig. 25), il Laevicardium oblungum (Fig. 26), la Mysia undata (Fig. 28) e il Glycymeris Glycymeris (Fig. 27). La conchiglia maggiormente riconoscibile è il Glycymeris per la caratteristica impronta del bordo inferiore della valva costituito da un margine liscio (dorsale) e uno dentellato (ventrale). Il Laevicardium e la Mysia lasciano un’impronta con due margini dentellati molto fini e fitti mentre non è stato riconosciuto il solco a sporgenze
quadrangolari del bordo di Acanthocardia o di Chlamys (Fig. 29). Della conchiglia di Acanthocardia è stata usata la valva dorsale inclinata a 45° che lascia sulla pasta una successione di triangoli abbastanza ravvicinati tra loro. Nella maggior parte di casi il movimento effettuato sembra essere la rotazione del bordo sulla pasta: tale movimento permette infatti di ottenere linee più lunghe e diritte rispetto all’impressione, la quale lascia invece sulla pasta una linea corta e curva.
Per quanto riguarda i punti impressi, le conchiglie usate risultano essere la Columbella rustica (Fig. 30), il Conus mediterraneus (Fig. 31) e il Laevicardium oblungum (Fig. 26): i punti sono ottenuti con gli apici dei gasteropodi e con l’umbone del bivalve. Il foro che lascia l’apice di Conus è ben riconoscibile per la forma conica e l’impronta delle strie spirali, il foro ottenuto con l’apice della Columbella si presenta più regolare e non riporta l’impronta delle strie spirali. I punti prodotti con l’umbone del Laevicardium si distinguono dai precedenti per il foro poco profondo e la forma regolare e rotonda.
Di seguito verranno descritti singolarmente i reperti ceramici oggetto dell’attività sperimentale. I frammenti per i quali è stata riconosciuta la conchiglia o le conchiglie usate sono in totale 26.
- MOTIVO A FASCI DI LINEE DENTELLATE:
Fig. 34. (n.r. 2240)
strumento: Glycymeris glycymeris
o Laevicardium oblungum
parte utilizzata: bordo
inferiore
inclinazione: 90° movimento: rotazione
Fig. 35. (n.r. 3834)
strumento: Laevicardium
oblungum
parte utilizzata: bordo
inferiore
inclinazione: 90° movimento: rotazione
Fig. 36. (n.r. 4048)
strumento: Glycymeris glycymeris
o Laevicardium oblungum
parte utilizzata: bordo
inferiore
inclinazione: 90° movimento: rotazione
Fig. 37. (n.r. 1173)
strumento: Glycymeris glycymeris parte utilizzata: bordo
inferiore
inclinazione: 90° movimento: rotazione o
Fig. 38. (n.r. 1070)
strumento: Glycymeris glycymeris parte utilizzata: bordo
inferiore
inclinazione: 90° movimento: rotazione
- MOTIVO A BANDA DI LINEE DENTELLATE:
Fig. 39. (n.r. 3825)
strumento: Laevicardium
oblungum
parte utilizzata: bordo
inferiore inclinazione: 90° movimento: rotazione o impressione? Fig. 40. (n.r. 64) strumento: Laevicardium oblungum
parte utilizzata: bordo
inferiore inclinazione: 90° movimento: rotazione Fig. 41. (n.r. 3824) strumento: Laevicardium oblungum
parte utilizzata: bordo
Fig. 42. (n.r. 1391)
strumento: Glycymeris glycymeris parte utilizzata: bordo
inferiore
inclinazione: 90° movimento: rotazione
Fig. 43. (n.r. 4049)
strumento: Glycymeris glycymeris parte utilizzata: bordo
inferiore
inclinazione: 90° movimento: rotazione
- MOTIVO A BANDE DI LINEE DENTELLATE ALTERNATE A BANDE RISPARMIATE
Fig. 44. (n.r. 3840)
strumento: Mysia undata parte utilizzata: bordo
inferiore
inclinazione: 90° o 45° movimento: rotazione
Fig. 45. (n.r. 1627)
strumento: Glycymeris glycymeris parte utilizzata: bordo
inferiore
inclinazione: 90° o 45° movimento: rotazione
Fig. 46. (n.r. 3832)
strumento: Laevicardium
oblungum
parte utilizzata: bordo
inferiore inclinazione: 90° movimento: rotazione Fig. 47. (n.r. 3830) strumento: Laevicardium oblungum
parte utilizzata: bordo
inferiore
inclinazione: 90° movimento: rotazione
- MOTIVI GEOMETRICI
Fig. 48. (n.r. 3819)
strumento: Mysia undata parte utilizzata: bordo
inferiore inclinazione: 90° movimento: rotazione Fig. 49. (n.r. 3836) strumento: Acanthocardia tubercolata
parte utilizzata: margine
dorsale
inclinazione: 90°/45° movimento: rotazione
Fig. 50. (n.r. 4027)
strumento: Acanthocardia
tubercolata
parte utilizzata: margine
dorsale
inclinazione: 90°/45° movimento: rotazione
- FILE DI PUNTI IMPRESSI
Fig. 51. (n.r. 739)
strumento: Conus mediterraneus parte utilizzata: apice inclinazione: 90° movimento: impressione
Fig. 52. (n.r. 2112)
strumento: Conus mediterraneus parte utilizzata: apice inclinazione: 90°o 45°? movimento: impressione
Fig. 53. (n.r. 3822)
strumento: Columbella rustica parte utilizzata: apice inclinazione: 45° movimento: impressione
- MOTIVO A FASCI/BANDE DI LINEE DENTELLATE E PUNTI IMPRESSI
Fig. 54. (n.r. 3837)
strumento: Columbella rustica
per i punti; Laevicardium oblungum per le linee dentellate;
parte utilizzata: apice; bordo
inferiore
inclinazione: 90°
movimento: impressione;
rotazione
Fig. 55. (n.r. 3444)
strumento: Columbella rustica
per i punti; Laevicardium oblungum per le linee dentellate;
parte utilizzata: apice; bordo
inferiore
inclinazione: 90°
movimento: impressione;
rotazione
Fig. 56. (n.r. 2113)
strumento: Columbella rustica
per i punti; Mysia undata per le linee dentellate
parte utilizzata: apice; bordo
inferiore
inclinazione: 90°
movimento: impressione;
Fig. 57. (n.r. 2619)
strumento: Laevicardium
oblungum
parte utilizzata: umbone per i
punti; bordo inferiore per le linee dentellate;
inclinazione: 90°
movimento: impressione;
rotazione
Fig. 58. (n.r. 3381)
strumento: Columbella rustica
per i punti; Laevicardium oblungum per le linee dentellate;
parte utilizzata: apice; bordo
inferiore
inclinazione: 90°
movimento: impressione;
rotazione
- FILE DI IMPRESSIONI TRIANGOLARI
Fig. 59. (n.r. 3817)
strumento: Acanthocardia
tubercolata
parte utilizzata: margine
dorsale
inclinazione: 45° movimento: impressione
L’attività sperimentale effettuata ha messo in evidenza l’utilizzo predominante della conchiglia di Laevicardium oblungum (10 reperti + 2 incerti) per la produzione del motivo a linee dentellate; in un caso la stessa conchiglia è stata usata anche per i punti impressi che si affiancano alla banda di linee. L’assenza di questa specie a Pianosa potrebbe essere un indizio importante per escludere la fabbricazione sul posto della ceramica decorata.
Le altre specie identificate, Acanthocardia tubercolata (3 reperti, ad uno dei quali si possono associare altri tre frammenti ceramici che presentano la stessa decorazione e lo stesso impasto), Glycymeris glycymeris (5 reperti + 2 incerti), Mysia undata (3 reperti), Columbella rustica (5 reperti) e Conus mediterraneus (2 reperti) sono presenti nella malacofauna di Cala Giovanna Piano (BISCONTI 2007) e potrebbero suggerire una eventuale produzione in loco della ceramica “cardiale”, ipotesi che sulla base dei dati a disposizione per il sito in questione non trova una conferma.