Cap. 2, Le trasformazioni urbanistiche.
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2.6. Previsioni urbanistiche.
“La nostra amministrazione comunale ha avviato, fin dal suo insediamento, una politica rivolta alla valorizzazione della città e del suo territorio partendo dal recupero e dalla piena qualificazione di risorse importanti già presenti al suo interno, da un loro migliore sviluppo nell’intento di proporre soluzioni ad annosi bisogni di più elevati livelli di decoro, di civiltà e di vivibilità.” 1
Partendo dalla strategia di definizione dei ruoli e delle funzioni del luogo, l’intento è quello di realizzare un percorso di interventi integrati che modifichino l’intera zona ai piedi del cavalcavia (retro ferrovia lungo il canale Burlamacca) e le permettano di divenire un centro di sosta e snodo della città.
L’Amministrazione Comunale di Viareggio da tempo opera secondo strategie di governo complessivo delle tematiche di sviluppo locale, abbandonando la logica dei singoli interventi dettati da urgenze specifiche, assenza di programmazione a medio-lungo termine e mancato dell’imprenditoria locale.
I cittadini chiedono maggiore qualità della vita e soluzioni per affrontare un futuro vivibile.
L’urbanistica è sempre meno rivolta agli aspetti
puramente normativi, per porre attenzione alle strategie di programmazione per progetti di ampio respiro funzionale e gestionale.
Il progetto urbanistico dell’AREA SALOV dovrà pertanto essere affrontato in una visione globale estesa alle aree limitrofe, in modo da proporre una soluzione mirata sia al benessere dei singoli abitanti della zona che a tutti i suoi fruitori più o meno assidui. Questo necessiterà di varianti del PRGC in vigore che prevedano cambiamenti di destinazione d’uso dell’area (da zona omogenea industriale D1 a zona omogenea prevalentemente residenziale B4) e di alcune aree ad
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Fabrizio Manfredi, Assessore all’urbanistica, Piano strategico per la riqualificazione
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99 essa limitrofe, scelte fra quelle attualmente più degradate. Occorrerà inoltre modificare i contorni delle zone omogenee individuate dall’attuale PRGC nell’ottica di valorizzare
l’asse mare-monti naturale rappresentato dal canale
Burlamacca, primo motore di sviluppo della città oggi
vanificato.
Dal punto di vista architettonico il progetto affronterà il difficile tema del recupero del patrimonio edilizio esistente all’interno di un’area fortemente industrializzata e fatiscente, e la sua integrazione con complessi edilizi di nuovo impianto che rispondano a esigenze funzionali ed ambientali.
Per attivare i processi di riqualificazione dell’intera zona e per bloccare quei fenomeni di banalizzazione dei luoghi, che si innescano per la mancata cura dei particolari negli interventi privati (facciate degli edifici) e in quelli
in ambito pubblico (piazze, strade, larghi), occorre
recuperare la vera identità della città.
Il canale Burlamacca deve pertanto tornare ad essere un’asse non solo visivo ma anche fruibile, di diretto contatto fra le zone periferiche e quelle del centro, fino al mare. Il sito del vecchio castello (esattamente al centro delle aree in esame) deve tornare al ruolo di cuore della città, risorsa economica e sociale.
La definizione di un progetto che rispetti i propositi esposti precedentemente, ha richiesto un notevole impegno di
ricerca per ricostruire tutte le fasi di sviluppo e
trasformazione della città: dal suo primo insediamento,
attraverso la formazione della città balneare, la sua
industrializzazione, fino all’analisi della città attuale, non ancora attrezzata per svolgere il ruolo di forte polarità territoriale, richiesto dalla vocazione di capoluogo della città di Viareggio. Sono state inoltre recepite le seguenti strategie proposte dall’amministrazione comunale:
1. qualificare la funzione residenziale,
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100 abitativo con progetti unitari e favorendo l’integrazione con i servizi e le attività compatibili con la residenza;
2. riorganizzare la viabilità secondo una gerarchia di ruoli, per migliorare le relazioni fra le parti e ricostruire la trama degli elementi di collegamento e partizione funzionale con la più complessiva struttura urbana;
3. promuovere le attività commerciali, attraverso iniziative e progetti di zona in grado di favorire la raggiungibilità dei luoghi e la permanenza dei pedoni nei percorsi a vocazione commerciale;
4. definire specifici “progetti urbani” tesi a ridare spessore e riconoscibilità agli elementi nodali e a luoghi più rappresentativi (con particolare riferimento agli spazi pubblici e di relazione), per riproporne i contenuti fruitivi e percettivi ed in funzione della stessa ricomposizione insediativa;
5. inserire i beni storico-architettonici e
culturali in una più complessiva offerta “a sistema”, per
riconsiderare le funzioni e rafforzarne i legami,
contestualmente al ripristino dei luoghi per favorire una nuova aggregazione funzionale e spaziale;
6. recuperare gli spazi interstiziali e di risulta e le parti più obsolescenti, per aumentare la dotazione di servizi e di attrezzature pubbliche nella città;
7. organizzare il sistema di accoglienza per il turista qualificandone le relazioni con tutte le parti della città e del territorio.
Una città da visitare e frequentare deve prestare uguale attenzione sia alle grandi scelte strategiche (nuove piazze,
parcheggi, servizi…) sia alla scala del dettaglio
(pavimentazioni, arredo, illuminazione, insegne).
L’analisi qualitativa del progetto è volta ad individuare antichi modelli urbani, metodologie di intervento, materiali e tecniche appartenenti alla tradizione ed alla cultura del
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101 luogo: le matrici dell’identità di Viareggio. Salvaguardare l’identità significa rendere manifesta l’unicità del luogo.
Il fondamentale diritto di abitare l’ambiente, affermando la propria identità non deve essere patrimonio esclusivo di pochi, ma di ogni cittadino e di ogni comunità. La questione urbana e la qualità della vita, costituiscono uno degli snodi più importanti riguardanti i grandi progetti di qualità che possono attuare la ricomposizione delle nostre città e del territorio.