85 10 cm Litico Juvenile Saldatura > < vescicolarità vescicolarità 10 cm a) b) c)
Figura 2: “Cored bombs” sezionate in laboratorio.
10 cm Litico Juve nile b) 10 cm10 cm Figura 1: “Cored bombs” aperte in campagna; il nucleo litico è inglobato in un guscio juvenile.
Litico
Juvenile
a) b) c)
4.4 “Cored bombs”
L’ultima campagna (Luglio 2005) è stata dedicata al campionamento di “cored bombs”, prodotti vulcanici costituiti da un nucleo litico rivestito da un guscio (rinds) juvenile di spessore variabile e relativamente saldato al nucleo.
Le “cored bombs” costituiscono infatti uno dei componenti peculiari del deposito (fig. 1).
Sono state campionate e portate in laboratorio otto bombe, altre sono state “aperte” sul posto e fotografate per studiarne le caratteristiche.
La superficie esterna delle bombe si presenta generalmente bitorzoluta con eventuali fratture prodotte da urti (fig. 1c). La forma è in genere equidimensionale, talvolta rotondeggiante suggerendo un’acquisizione di forma per rotolamento.
Le bombe portate in laboratorio sono state tagliate mediante una lama rotante, al fine di osservarne meglio le caratteristiche interne (fig. 2).
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Le caratteristiche osservate comprendono: 1- Natura dei clasti litici formanti il nucleo.
2- Grado di adesione del “guscio” di lava al clasto litico.
3- Zoneografia del “guscio” juvenile (vescicolazione e quenching). 4- Orientazione dei cristalli di plagioclasio.
1- I clasti litici al nucleo sono costituiti da frammenti angolari di lave bollose (non sono mai stati osservati clasti di scorie di lancio). I clasti sono sempre arrossati (ossidati), talvolta cotti fino a produrre una colorazione rosso mattone (fig. 1b). Il loro grado di alterazione è mediamente basso. Le lave hanno generalmente composizione basica (basaltica o andesitica).
2 – Il grado di adesione delle lave sul litico è variabile da forte a molto basso. Quando la saldatura della lava al clasto è assente la lava sembra non mostrare alcuna zonatura (fig. 2c). Una sensibile zoneografia è invece presente quando la lava aderisce bene alla superficie del litico (fig. 2a, b).
3 – Dove il “guscio” di lava fresca aderisce bene al litico si nota spesso la presenza di zonature della bollosità (fig. 2a). In particolare, la porzione immediatamente a contatto del litico non è vescicolata contrariamente a quanto si osserva nelle parti più interne.
4 – In un paio di esempi è stato anche notato un orientamento dei cristalli di plagioclasio con tendenza a disporsi parallelamente alla superficie del litico (fig. 2a, b).
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Le osservazioni sulla natura delle “cored bombs” indicano che:
i clasti litici sono per lo più lave e non sono quindi provenienti dall’area dei crateri dove il materiale dominante è costituito da scorie di lancio. La natura poco alterata ne suggerisce una derivazione da lave che formano il riempimento della Sciara.
Il grado di adesione tra nucleo litico e guscio juvenile riflette l’ambiente di formazione. Le bombe con guscio che “aderisce bene” sembrano presupporre un incorporamento del litico in ambiente sotterraneo pre-eruttivo, in modo da consentire la riequilibratura termica tra clasto e lava. Tali bombe sembra siano state direttamente espulse dall’attività eruttiva. Dopo la loro espulsione le bombe possono aver rotolato sul pendio della Sciara regolarizzando la loro forma e formando delle fratture per urti meccanici.
Le bombe caratterizzate da un’adesione debole o assente del guscio possono essere invece dovute a franamento del deposito di spatter e litici (vedi capitolo 3). In tale deposito sappiamo infatti che il grado di adesione dei litici agli spatter è sempre debole.