Da dove esce Guido Rossi?
Il lettore Francesco Poletto propone di parlare di un fenomeno già molto noto, che deriva da una ambiguità sintattica che ha potenziali effetti esilaranti. E' la stessa ambiguità che si riscontra nel famoso cartello: "Vendonsi letti per bambini di ferro con palle di ottone". Il caso è comunissimo sui giornali, che sono scritti di fretta: perché quando si scrive avendo in mente quel che si vuol dire non sempre si tiene conto dei modi alternativi di interpretare la stessa frase. Nella maggior parte dei casi non si tratta di frasi sbagliate, ma tutt'al più di frasi incaute.
Poletto ci sottopone alcuni esempi realmente letti su giornali o ascoltati a radio e tv: "un libro sul razzismo di Ernst Nolte", "L'incontro con i protestanti di questo pomeriggio", "Un docente di italiano precario". Magari qualcuno commenterà: ebbene? cosa c'è che non va? Ci vuole un po' di malizia per notare che la prima frase potrebbe riguardare posizioni razziste di Ernst Nolte. Ce ne vuole un po' di più per pensare che i fedeli che vengono incontrati nella seconda frase sono
protestanti solo da oggi pomeriggio. Ci vuole molta malizia per pensare che nella terza frase si parli di qualcuno che insegna un italiano di cattiva qualità. Non tutte, insomma, sono ambigue allo stesso modo, e l'interpretazione deviante non è probabile (o improbabile) nella stessa misura.
Poletto si sofferma inoltre su titoli di giornali come "Cinese trovato cadavere. E' giallo", e su frasi un poco più complesse: "Un incontro con Gilberto Benetton, suo socio in Olimpia, la scatola che contiene il controllo di Telecom, dal quale è uscito di pessimo umore...". Si parla di Guido Rossi e come postilla il lettore: "Escludendo la scatola, femminile, da dove sarà uscito Guido Rossi? Dal suo socio, dal controllo o dall'incontro?"
Bellissimo questo: "Venditti, dinamico giornalista televisivo, ha raccolto nel carcere di Sulmona, dove sta scontando l'ergastolo, la confessione di Mario Salvo...". Viene veramente da chiedersi come si può essere giornalisti "dinamici" scontando un ergastolo. Conclusione di Poletto: "le frasi equivoche più belle sono quelle che sconcertano i lettori e le lettrici per la loro stupidità": che è a sua volta una frase equivoca. Ma la stupidità non è dei lettori.
Il problema delle frasi equivoche è molto sottile, e lo hanno fatalmente incontrato i semiologi del testo. E' raro che una frase sia perfettamente ambigua, infatti: normalmente una delle due
interpretazioni prevale ed è solo in un contesto di gioco (per esempio enigmistico) o in un contesto umoristico che viene sottolineata l'interpretazione alternativa, specialmente quando fa emergere contenuti tabù. Questo per chi è madrelingua: ma per altri parlanti, o addirittura per macchine di traduzione automatica, la questione è molto meno semplice.
E' per discutere di questi problemi che in un suo trattato di semiotica testuale, Lector in Fabula, Umberto Eco proponeva un esempio di frase ambigua che per me resta il migliore nel suo genere: "Luigi fa l'amore con sua moglie tre volte alla settimana. Anche Mario".
