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15. Conclusioni

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Academic year: 2021

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15. Conclusioni

La classificazione dei gliomi di alto grado e l’individuazione di classi prognostiche sono presupposti di fondamentale importanza per il clinico, in quanto rappresentano la base delle decisioni terapeutiche e stabiliscono quale sarà l’evoluzione della malattia. Le sole caratteristiche istopatologiche da sempre utilizzate per tipizzare questa neoplasia non sono più considerate sufficienti per determinarne una prognosi accurata; l’individuazione di profili genetici delle singole entità patologiche potrebbe favorire non solo una maggior comprensione della patologia ma anche una miglior suddivisione dei diversi pazienti in base a specifici fattori di rischio, oltre a rendere sempre più coerente il risultato clinico ottenuto con quanto ipotizzato in fase diagnostica. Una ricaduta pratica in tal senso si riscontra nella definizione dello stato di metilazione del promotore di MGMT nei pazienti anziani con GMB, in quanto se confermata l’inefficacia terapeutica di TMZ per assenza di metilazione, si potrà optare per la sola radioterapia adiuvante, evitando di incorrere in tossicità midollari correlate al farmaco, e che potrebbero compromettere lo stato di benessere senza alcun ulteriore beneficio terapeutico. Questo aspetto relativo ad una quota di pazienti a rischio di sviluppare gliomi di alto grado è particolarmente rilevante se consideriamo il progressivo invecchiamento della popolazione con conseguente maggior rischio di sviluppare tale patologia.

Le valutazioni molecolari trovano ampio campo di applicazione anche in riferimento

a nuove terapie a target molecolare, quali i farmaci antiangiogenetici, il cui utilizzo

nella pratica clinica dipenderà dall’esito di studi di fase II e III in corso, che valutano

l’espressione di biomarcatori predittori di sensibilità o resistenza ad inibitori

dell’angiogenesi. La diffusione nello studio dei determinanti molecolari renderà le

diverse metodiche sempre più semplici e standardizzate con minor incidenza di errori

ed abbattimento dei costi di gestione; nel contempo si renderà più complessa ed

indispensabile la comunicazione interdisciplinare per ottimizzare le decisioni

terapeutiche. Il maggior numero di opzioni terapeutiche disponibili e l’ elevata

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specificità dei farmaci utilizzati renderà inevitabile il riferimento a strutture

centralizzate in grado di garantire un idoneo supporto terapeutico a questa malattia

che rimane una neoplasia rara.

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