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Reddito di cittadinanza

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Academic year: 2021

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(1)

Reddito di cittadinanza

Rapporto Annuale 2020

relativo all’anno 2019

Art. 10, comma 1, del Decreto-legge del 28/1/2019, n. 4, Disposizioni urgenti in materia di reddito

di cittadinanza e di pensioni, convertito con modificazioni dalla Legge 28 marzo 2019, n. 26

(2)

Indice

Indice

Premessa

Lista degli acronimi

1. Introduzione

2. Il Reddito di cittadinanza Rdc

3. I beneficiari

4. Il beneficio economico

5. La presa in carico

6. Il confronto internazionale e gli indicatori di povertà

7. Approfondimenti sui percettori di Rdc

(3)

Premessa

Premessa

• Il Decreto legge n. 4 del 28 gennaio 2019, Disposizioni urgenti

in materia di reddito di cittadinanza e di pensioni, convertito in

Legge 28 marzo 2019, n. 26, ha istituito, al Capo 1 (articoli

1-13), a decorrere dal mese di aprile 2019, il Reddito di

cittadinanza, Rdc «quale misura fondamentale di politica

attiva del lavoro a garanzia del diritto al lavoro, di contrasto

alla povertà, alla disuguaglianza e all'esclusione sociale,

nonché

diretta

a

favorire

il

diritto

all'informazione,

all'istruzione, alla formazione e alla cultura attraverso

politiche volte al sostegno economico e all'inserimento sociale

dei soggetti a rischio di emarginazione nella società e nel

mondo del lavoro».

• Ai sensi dell’articolo 10 del Decreto legge, Il Ministero del

lavoro e delle politiche sociali è responsabile del monitoraggio

dell'attuazione del Rdc e predispone il Rapporto annuale

sull'attuazione.

• Il Rapporto annuale 2020, riferito all’andamento della misura

nel suo primo anno di applicazione, è stato curato dalla

(4)

Lista degli acronimi

Lista degli acronimi

• ATS = Ambiti Territoriali Sociali

• Cpl = Centri per l’Impiego

• DSU = Dichiarazioni Sostitutive Uniche ai fini del calcolo

dell’ISEE

• FSE = Fondo Sociale Europeo

• GePI = Piattaforma per la gestione dei Patti per l’Inclusione

sociale

• LEP = livelli essenziali delle prestazioni

• ISEE = Indicatore della situazione economica equivalente

• Neet = Persone non in formazione, occupate o in training (Not

in education, employment or training)

• PaIS = Patti per l’Inclusione sociale

• Pdc = Pensione di cittadinanza

• PON = Programma Operativo Nazionale

• POR = Programmi Operativi Regionali

• PUC = Progetti Utili alla Collettività

• QSFP = Quota Servizi del Fondo nazionale per la lotta alla

Povertà

• Rdc = Reddito di cittadinanza

• ReI = Reddito di Inclusione

(5)

1.

INTRODUZIONE

(6)

1. Introduzione

Introduzione

Il rapporto consente di effettuare un primo bilancio su una misura che

è ormai cardine delle politiche sociali nel nostro paese, il reddito di

cittadinanza.

Come sapete il Decreto legge 4 /2019 che istituisce il reddito delinea

come questo sia una misura «fondamentale di politica attiva del

lavoro a garanzia del diritto al lavoro, di contrasto alla povertà, alla

disuguaglianza e all'esclusione sociale, nonché diretta a favorire il

diritto all'informazione, all'istruzione, alla formazione e alla cultura

attraverso politiche volte al sostegno economico e all'inserimento

sociale dei soggetti a rischio di emarginazione nella società e nel

mondo del lavoro».

Grazie ad uno sforzo economico, organizzativo e di sistema, che non

ha precedenti negli ultimi decenni nel campo del sociale, l’Italia offre

a quanti sono privi di altri mezzi un sostegno economico che può

arrivare a 780 euro mensili per una persona singola e fino a 1.380

euro per una famiglia. La portata dell’intervento ce la raccontano i

numeri, chiari e incontrovertibili, dei beneficiari.

Considerando sia Reddito di cittadinanza che Pensione di

cittadinanza, dal 1° aprile 2019 al 30 giugno 2020, quasi 3,5 milioni di

individui hanno beneficiato della misura, per un totale di quasi 1,5

milioni di famiglie, che hanno ricevuto in media un ammontare

mensile che va da 525 euro (solo reddito) a 561 euro (reddito e

integrazione per l’affitto) a 641 euro (reddito e integrazione per il

mutuo). Al 30 giugno 2020, 2,7 milioni di individui, per un totale di 1,1

milioni di famiglie, beneficiavano del reddito, mentre ulteriori

137mila individui, corrispondenti a 120mila nuclei familiari,

beneficiavano della pensione di cittadinanza (cfr. tabelle seguenti).

Un dato da segnalare è quello relativo ai minori e ai giovani. Nel solo

2019, sono stati più di 700mila i minorenni coinvolti, quasi 1 milione

le persone beneficiarie di età inferiore ai 25 anni; in tal senso il

reddito di cittadinanza offre una opportunità senza precedenti per

rompere

finalmente

il

meccanismo

di

trasmissione

intergenerazionale delle povertà. Oggi il nostro Paese ha così

l’opportunità di avviare un serio percorso di mobilità sociale.

(7)

1. Introduzione

Introduzione

Il Piano nazionale di contrasto alla povertà e all’esclusione sociale

imperniato

sul

reddito

di

cittadinanza

adotta

il

principio

dell’inclusione attiva. In altri termini, si persegue l’integrazione tra il

sostegno economico e l’adesione ad un progetto personalizzato di

inclusione, definito secondo un approccio multidisciplinare per

sostenere il percorso dei beneficiari con interventi personalizzati volti

ad agire sui bisogni specifici del nucleo familiare.

Progetti personalizzati tarati sui percorsi lavorativi e personali dei

beneficiari, con due azioni dedicate: il “Patto per il lavoro” e il “Patto

per l’inclusione sociale”, definiti dai Centri per l’impiego e dai Servizi

sociali territoriali sulla base delle risorse e dei bisogni delle famiglie,

che includono l’adesione a percorsi formativi, di reinserimento

lavorativo, di inclusione sociale secondo le esigenze che emergono

dalla valutazione individuale ma anche familiare e di contesto.

L’ottica è quella di guidare individui e famiglie verso l’affrancamento

dalla condizione di povertà, assicurare l’accesso a servizi di qualità e a

strumenti uniformi a livello nazionale, costruire progettualità

innovative che accompagnino verso la piena inclusione sulla base

delle esigenze e delle condizioni di ciascuno. In tal senso, come

rappresentato nel Programma nazionale di riforma approvato dal

Parlamento nell’ambito del DEF 2020, «la politica attiva non deve

essere intesa solo come condizionalità per l’erogazione del beneficio

economico, quanto come diritto, in capo ai soggetti in condizioni di

bisogno, ad una presa in carico da parte dei competenti servizi

pubblici, in ambito lavorativo o sociale, ai fini del superamento dello

stato di bisogno» (Documento di economia e finanza 2020, Vol II, p.

66).

Su questa linea si raccorda anche la partecipazione ai PUC, i progetti

utili alla collettività cui i beneficiari del Rdc sono chiamati a

partecipare, attivati dallo scorso 17 luglio dopo il blocco causato dal

lockdown per l’emergenza Covid-19. Questi progetti sono un

momento di partecipazione attiva, durante i quali i beneficiari

riescono anche a valorizzare il proprio ruolo, “restituendo”, in altro

modo, alla collettività una parte di quanto questa ha deciso di

offrirgli.

(8)

1. Introduzione

Introduzione

Inoltre, certifica una volta di più l’attenzione che la stessa ha posto sul

rafforzamento dei centri per l’impiego sulla piena operatività piena

dei servizi sociali territoriali.

Sono snodi essenziali per realizzare politiche attive di contrasto alla

povertà, ma in essi il sistema di welfare italiano sconta ritardi e

problemi strutturali. Per questo proseguirà anche in futuro l’opera già

iniziata volta a rendere il più efficace possibile la presa in carico ai fini

occupazionali e a rafforzare i servizi sociali territoriali, nell’ottica di

garantire prestazioni e livelli di servizio sociale uniformi sul territorio

nazionale.

Nel 2019, l’andamento della povertà sembra avere, finalmente,

invertito la rotta. Come ha scritto l’ISTAT lo scorso 16 giugno 2020, nel

presentare il proprio Report sulla povertà in Italia 2019, “dopo

quattro anni di aumento, si riducono per la prima volta il numero e la

quota di famiglie in povertà assoluta pur rimanendo su livelli molto

superiori a quelli precedenti la crisi del 2008-2009”.

Questi sono i risultati realizzati prima dello scoppio della pandemia.

Malgrado gli interventi senza precedenti del Governo a sostegno del

sistema sociale e di quello produttivo, per mitigare le conseguenze

che la crisi avrà in modo particolare su quanti già si trovavano in

condizioni di debolezza è necessario mettere in campo ogni sforzo

possibile. Nell’immediato, per rispondere alla crisi, si è puntato su

strumenti di tutela associati all’attività lavorativa e sul Reddito di

emergenza.

È certo però che il Rdc, che ha mostrato la propria importanza

durante la pandemia, diventerà in maniera ancora più forte uno

strumento di contrasto alla povertà.

Da questo punto di vista, il fatto che l’Italia già disponga del Reddito di

cittadinanza costituisce un elemento importante di resilienza, di

garanzia dell’esistenza di una rete finalizzata a rimettere tutti nelle

migliori condizioni per la ripresa. Non basterà, naturalmente, il solo

Rdc, e già sono stati attivati tavoli per affiancargli nuovi strumenti di

politica salariale e rinnovati strumenti di politica economica, volti al

superamento delle attuali condizioni e alla costruzione di una società

e un’economia più solide ed inclusive.

(9)

Benefici erogati dall’inizio della misura e in corso di erogazione al 30/06/2020

1. Introduzione

benefici in corso di erogazione

benefici erogati da inizio misura

benefici in corso di erogazione

benefici erogati da inizio misura

benefici in corso di erogazione

benefici erogati da inizio misura

benefici in corso di erogazione

benefici erogati da inizio misura

benefici in corso di erogazione

benefici erogati da inizio misura

benefici in corso di erogazione

benefici erogati da inizio misura Piemonte 57.758 70.064 7.751 9.047 65.509 79.111 127.065 159.624 8.371 9.870 135.436 169.494 Valle d'Aosta 966 1.289 168 237 1.134 1.526 2.011 2.815 184 231 2.195 3.046 Lombardia 84.665 103.632 13.194 15.465 97.859 119.097 193.408 247.429 14.409 17.043 207.817 264.472 PA Bolzano 365 488 51 62 416 550 932 1.322 55 68 987 1.390 PA Trento 3.215 4.156 403 508 3.618 4.664 8.051 10.719 426 542 8.477 11.261 Veneto 26.880 33.395 6.396 7.494 33.276 40.889 60.533 79.223 6.923 8.152 67.456 87.375

Friuli Venezia Giulia 10.112 12.634 1.879 2.301 11.991 14.935 19.804 26.075 2.032 2.501 21.836 28.576

Liguria 21.335 25.573 3.652 4.235 24.987 29.808 44.285 55.115 3.984 4.640 48.269 59.755 Emilia Romagna 33.798 42.910 5.064 6.037 38.862 48.947 77.301 103.626 5.502 6.609 82.803 110.235 Toscana 35.595 44.333 5.631 6.675 41.226 51.008 80.629 105.004 6.207 7.446 86.836 112.450 Umbria 10.753 13.026 1.439 1.681 12.192 14.707 24.564 30.850 1.604 1.880 26.168 32.730 Marche 14.310 18.074 2.111 2.491 16.421 20.565 33.663 44.445 2.353 2.800 36.016 47.245 Lazio 97.914 115.056 12.266 14.503 110.180 129.559 219.823 265.755 13.717 16.304 233.540 282.059 Abruzzo 21.700 26.249 2.523 2.988 24.223 29.237 49.005 61.188 2.860 3.397 51.865 64.585 Molise 6.300 7.537 553 661 6.853 8.198 14.165 17.418 630 749 14.795 18.167 Campania 226.741 265.826 18.429 21.829 245.170 287.655 655.427 782.005 21.694 25.805 677.121 807.810 Puglia 101.889 122.037 9.768 11.475 111.657 133.512 259.663 318.465 11.349 13.341 271.012 331.806 Basilicata 9.938 12.293 1.059 1.238 10.997 13.531 21.683 27.859 1.182 1.391 22.865 29.250 Calabria 74.027 87.789 5.942 6.899 79.969 94.688 184.730 224.855 6.943 8.079 191.673 232.934 Sicilia 201.624 234.691 18.460 21.755 220.084 256.446 534.475 633.552 21.014 24.822 555.489 658.374 Sardegna 44.666 52.978 4.538 5.319 49.204 58.297 95.633 116.903 5.132 6.049 100.765 122.952 Rdc + Pdc Individui beneficiari Regioni Rdc Pdc RdC PdC

Nuclei familiari beneficiari

(10)

Caratteristiche delle famiglie beneficiarie e dei trattamenti in corso di erogazione al 30/06/2020

1. Introduzione Nuclei familiari che non ricevono integrazione per affitto e mutuo Nuclei familiari che ricevono integrazione per affitto Nuclei familiari che ricevono integrazione per il mutuo nuclei con tipologia trattamento n.d. Beneficio mensile medio dei nuclei che non ricevono integrazione Beneficio mensile medio dei nuclei con integrazione per affitto Beneficio mensile medio dei nuclei con integrazione per il mutuo Nuclei familiari che non ricevono integrazione per affitto e mutuo Nuclei familiari che ricevono integrazione per affitto Nuclei familiari che ricevono integrazione per il mutuo nuclei con tipologia trattamento n.d. Beneficio mensile medio dei nuclei che non ricevono integrazione Beneficio mensile medio dei nuclei con integrazione per affitto Beneficio mensile medio dei nuclei con integrazione per il mutuo 638.160 426.520 18.804 1.067 €.525,45 €.560,58 €.641,29 62.307 58.610 328 32 €.231,92 €.220,33 €.359,75

Tipologia e importo medio dei benefici economici in corso di erogazione al 30/06/2020 ⃰

RdC

PdC

* I dati si riferiscono ai nuclei beneficiori con beneficio in corso di erogazione al 30/06/2020

nuclei con richiedente italiano nuclei con richiedente di cittadinanza europea nuclei con richiedente di cittadinanza extra-U.E. n.medio componenti famiglie beneficiarie Nuclei familiari con presenza di minori tot.compon enti famiglie beneficiarie di cui componenti con disabilità nuclei con richiedente italiano nuclei con richiedente di cittadinanza europea nuclei con richiedente di cittadinanza extra-U.E. n.medio componenti famiglie beneficiarie Nuclei familiari con presenza di minori tot.compon enti famiglie beneficiarie di cui componenti con disabilità

936.402

102.349

45.800

2,5

430.984 2.706.850

95.136

116.874

3.221

1.182

1,1

10

136.571

27.788

* I dati si riferiscono ai nuclei beneficiari con beneficio in corso di erogazione al 30/06/2020

Caratteristiche delle famiglie con beneficio in erogazione al 30/06/2020 ⃰

(11)

Trattamenti e nuclei beneficiari al 30/06/2020: dati riassuntivi

1. Introduzione 0 200.000 400.000 600.000 800.000 1.000.000 1.200.000 1.400.000 1.600.000

nuclei che hanno beneficiato della misura

di cui con beneficio in corso di erogazione al 30/06/2020

con beneficio decadito o revocato al 30/06/2020

Le famiglie beneficiarie per tipo e stato del beneficio al 30/06/2020 PdC RdC 509,7 € 0,0 € 100,0 € 200,0 € 300,0 € 400,0 € 500,0 € 600,0 € 700,0 € Pie mo nte V alle d' Aosta Lom ba rdi a PA B olzano PA T rento V eneto Fr iul i V . G. Li gur ia Em ili a R . Tosc an a U mbr ia M arc he La zi o Abr uzzo Mol ise Ca mp ani a Pu glia B as ili cata Ca la br ia Sici lia Sar degn a It al ia

Valore medio dei benefici economici in corso di erogazione - distribuzione per Regione

8,8% 3,9% Lombardia PA BolzanoPA Trento Veneto Friuli V. G.Liguria Emilia R.Toscana Umbria MarcheLazio AbruzzoMolise CampaniaPuglia BasilicataCalabria Sicilia Sardegna Tot. Italia

Nuclei beneficiari con Pdc/Rdc in erogazione per nazionalità del richiedente e regione di residenza (in %)

3,5 20,3 96,5 79,7 0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100

Incidenza delle persone con disabilità sul totale degli individui componenti le famiglie

beneficiarie con beneficio in erogazione 111.604

319.390 774.834

(12)

2.

IL REDDITO DI CITTADINANZA

(13)

L’istituzione nel 2019 del Reddito di cittadinanza (Rdc) in

Italia fa seguito alla sperimentazione dal 2017 di una prima

«misura unica a livello nazionale di contrasto alla povertà e

all'esclusione sociale», il Reddito di inclusione (ReI), che, a

sua volta faceva seguito alla sperimentazione in 306 comuni

del Reddito minimo di inserimento negli anni 1999-2007 e

alle successive sperimentazioni della Carta acquisti (2008),

Carta acquisti sperimentale (2014), Sostegno all’inclusione

attiva (2017) e a diverse sperimentazioni a livello regionale.

Le precedenti misure, tuttavia, erano di portata limitata, sia

con riferimento alla copertura delle persone e delle famiglie

in stato di bisogno, che con riferimento all’ammontare del

beneficio e alla capacità di offrire ai beneficiari un effettivo

supporto anche di tipo sociale e lavorativo, col risultato di

non assicurare la necessaria assistenza a coloro che si

trovano in condizioni di povertà o a rischio di esclusione

sociale.

Il Rdc una misura fondamentale di politica attiva del lavoro,

di contrasto alla povertà, alla diseguaglianza e all’esclusione

sociale e intende favorire la promozione delle condizioni che

rendono effettivo il diritto alla partecipazione sociale, al

lavoro e alla formazione, attraverso politiche dirette sia al

sostegno economico che all’inserimento sociale e lavorativo

dei soggetti a rischio di marginalità.

Obiettivo del Rdc è di rivolgersi ad una platea più estesa

l’effettività di un diritto alla presa in carico di tipo sociale e/o

lavorativo, a seconda delle esigenze, basata su una

valutazione e una progettualità individualizzate, non a caso

definite

formalmente

come

livelli

essenziali

delle

prestazioni, al pari del beneficio economico.

Il numero dei potenziali beneficiari della misura è diventato

molto più consistente, con un sostanziale incremento dei

nuclei

familiari

monocomponenti

aventi

diritto

e

l’allargamento ai nuclei composti anche da sole persone

anziane, pur eventualmente beneficiarie di altre misure di

sostegno, in particolare l’Assegno sociale e le relative

maggiorazioni, che la Pensione di cittadinanza (Pdc, il nome

che il Rdc assume quando il nucleo è composto solo da

persone con età pari o superiore a 67 anni - o

eventualmente

conviventi con una o più persone in

condizione di disabilità grave o di non autosufficienza) va ad

integrare.

In fase di definizione della norma istitutiva (DL n. 4/2019,

convertito con modificazioni in L. n. 26/2019), si è stimato

che la misura potesse raggiungere una platea di circa

1.250.000 nuclei familiari, calcolati sulla base delle

dichiarazioni ISEE presentate nel 2017, del take-up del ReI e

di altre misure simili attuate in altri Paesi europei (che non

supera mail l’80%) e adottando un parametro espansivo pari

al 15% alla popolazione ISEE in possesso dei requisiti

(14)

È utile evidenziare che dall’analisi della dichiarazione

sostitutive uniche ai fini ISEE (DSU) 2019 rispetto al 2018,

risulta un incremento del 20% delle DSU (con punte del 23,5

nel Sud) e che gli incrementi nel numero di DSU si

concentrano nel periodo marzo-aprile 2019, in coincidenza

con il lancio del Rdc.

Il DL 4/2019 individua, all’art. 2, i diversi requisiti di accesso

alla misura. Con riferimento ai requisiti di cittadinanza,

residenza e soggiorno, il destinatario deve essere cittadino

italiano o di uno dei Paesi facenti parte dell’Unione Europea,

ovvero suo familiare titolare del diritto di soggiorno o di

soggiorno permanente; se cittadino di Paesi terzi, deve

essere in possesso del permesso di soggiorno UE per

soggiornanti di lungo periodo, nonché residente in Italia per

almeno dieci anni, di cui gli ultimi due in modo continuativo.

Per quanto riguarda i requisiti reddituali e patrimoniali, la

norma prevede il possesso di un valore ISEE inferiore a 9.360

€; un valore del patrimonio immobiliare, diverso dalla casa

di abitazione, non superiore a 30.000 €; un valore del

patrimonio mobiliare non superiore a 6.000 €, accresciuta di

€ 2.000 per ogni componente il nucleo familiare successivo

al primo, fino ad un massimo di € 10.000, incrementato di

ulteriori € 1.000 per ogni figlio successivo al secondo e

ulteriormente incrementati di € 5.000 per ogni componente

con disabilità, come definita a fini ISEE, presente nel nucleo;

un valore del reddito familiare inferiore ad una soglia di

6.000 € annui, incrementata a € 7.560 ai fini dell'accesso alla

Pdc e a € 9.360 nei casi in cui il nucleo familiare risieda

in abitazione in locazione. La soglia è moltiplicata per il

corrispondente parametro della scala di equivalenza (pari

ad 1 per il primo componente, incrementato di 0,4 per ogni

ulteriore componente maggiorenne e di 0,2 per ogni

ulteriore componente di minore età, fino ad un massimo di

2,1, ovvero 2,2 nel caso siano presenti componenti in

condizione di disabilità grave o di non autosufficienza).

La norma, fermo restando il possesso dei requisiti, prevede

anche motivi di esclusione. Tra questi, la presenza nel

nucleo familiare di componenti che siano intestatati o

dispongano di autoveicoli (esclusi quelli per disabili)

immatricolati negli ultimi 6 mesi o di grossa cilindrata

immatricolati nei 2 anni precedenti, di navi e imbarcazioni

da diporto. Motivo di esclusione è anche la presenza nel

nucleo familiare di componenti disoccupati a seguito di

dimissioni volontarie nei dodici mesi precedenti la data della

domanda di accesso al Rdc, fatte salve le dimissioni per

giusta causa.

(15)

Il Rdc in pillole: cos’è e come funziona

Si compone di 2 parti

1.

il beneficio economico (erogato attraverso la Carta Rdc):

a.

integrazione del reddito familiare fino a 500 € al mese

b.

contributo per l’alloggio (fino a 280 € al mese per l’affitto; fino a 150

€ al mese per il mutuo)

2.

Il percorso personalizzato di accompagnamento all’inserimento lavorativo e

all’inclusione sociale attraverso:

a.

il Patto per il lavoro

b.

il Patto per l’inclusione sociale (PaIS)

I nuclei familiari in cui sia presente almeno un componente uscito da

poco tempo dal mercato del lavoro o un giovane in cerca di prima

occupazione sono convocati dai Centri per l’impiego per stipulare il

Patto per il lavoro.

I restanti nuclei sono convocati dai Servizi sociali territoriali dei

Comuni per stipulare il Patto per l’inclusione sociale (PaIS),

attraverso una valutazione multidimensionale che identifica i bisogni

dell’intero nucleo familiare.

Gli elementi base del PaIS

(16)

Lo stato di attuazione del Rdc

2. Il Reddito di cittadinanza

AI fini dell’attuazione del RdC è stato necessario porre in essere

una serie di interventi di tipo regolatorio. In particolare sono

stati emanati i seguenti atti, all’occorrenza integrati da circolari,

note esplicative, linee guida ed altro materiale predisposti dal

Ministero del lavoro e delle politiche sociali, dall’INPS,

dall’ANPAL e dall’INAIL:

Ai fini dell’erogazione del beneficio

• Decreto Interministeriale del 19 aprile 2019 - Modalità di

utilizzo della Carta Rdc;

• Accordo Conferenza Stato-città e autonomie locali del 4 luglio

2019 – Definizione delle modalità di verifica da parte dei

Comuni dei requisiti di residenza e soggiorno;

• Nota del Ministero del lavoro e delle politiche sociali 9227 del

25 ottobre 2019 - Indicazioni in materia di controlli anagrafici

• Decreto Interministeriale del 21 ottobre 2019 per

l’individuazione dei Paesi nei quali non è possibile acquisire la

certificazione sulle dichiarazioni ISEE ai fini del Rdc.

Ai fini dell’attivazione dei Patti per il lavoro e per l’inclusione

sociale

• Decreto Ministeriale del 23 luglio 2019 – Approvazione Linee

Guida per la definizione dei Patti per l’Inclusione Sociale

• Accordo Stato-Regioni-Enti Locali sugli esoneri dagli obblighi

connessi alla fruizione del Rdc per alcune categorie di

persone (Conferenza Unificata del 1° agosto 2019);

• Circolare n. 187 del 14 gennaio 2020 - Istruzioni operative in

relazione all’obbligo di partecipazione ad un percorso di

inserimento lavorativo e di inclusione sociale (esoneri) ed alle

modalità di convocazione dei beneficiari Rdc e relativi

allegati.

Per la realizzazione della Piattaforma gestionale GePI

• Nota 4143 del 16 maggio 2019 - Procedure per

l'accreditamento degli amministratori alla Piattaforma

Digitale per il Patto per l'Inclusione Sociale;

• Linee guida accreditamento Piattaforma GePI;

• Schema Convenzione Comuni/Ambiti Piattaforma GePI;

• Decreto Ministeriale del 2 settembre 2019 istitutivo del

Sistema informativo del Reddito di cittadinanza e relativi

allegati.

Per l’attuazione dei Progetti Utili alla Collettività (PUC)

• Decreto Ministeriale del 22 ottobre 2019 sui Progetti utili alla

Collettività (PUC) (GU Serie Generale n. 5 dell'8-1-2020);

(17)

Gli atti dell’ANPAL a supporto dell’attuazione del Rdc

2. Il Reddito di cittadinanza

Circolare n. 3/2019 del 15/11/2019. Prime istruzioni operative

per l’attuazione da parte dei Centri per l’impiego (CpI) delle

disposizioni di cui al DL n. 4/2019. Il testo contiene indicazioni

che chiariscono il ruolo dei CpI in relazione ai beneficiari del

Rdc tenuti alla stipula del Patto per il lavoro e le sanzioni

previste in caso di mancata accettazione di offerte di lavoro

congrue, sottoscrizione del patto stesso, partecipazione

a

misure di politica attiva o presentazione alla convocazione da

parte del CpI.

Delibera del CdA Anpal n. 23/2019 del 12/12/2019. Definisce

le modalità operative e l’ammontare dell’Assegno di

Ricollocazione per i beneficiari del Rdc ai sensi dell’art. 9 del DL

n. 4/2019. Successivo Avviso Pubblico (10/01/2020) rivolto ai

soggetti erogatori dell’Assegno di Ricollocazione per i

beneficiari del Rdc. Erano parti integranti dell’Avviso la citata

Delibera del CdA e la Nota Anpal sulle “Procedure per la

gestione delle sedi operative nell’ambito dell’Assegno di

Ricollocazione con la quale l’Anpal ha definito le modalità di

adesione delle sedi operative idonee all’erogazione del servizio

attraverso le funzionalità messe a disposizione su MyANPAL

(servizio “Gestione Bandi”) il soggetto erogatore che abbia già

manifestato il proprio interesse in relazione ad altre tipologie di

assegno

di

ricollocazione

è

automaticamente

abilitato

all’erogazione dell’Assegno per i beneficiari Rdc.

Nota

operativa

3083

del

26/02/2020

su

rilascio

dell’applicazione web. L’art. 6 del DL 4/2019 dispone

l’istituzione presso Anpal di una piattaforma digitale per il

coordinamento dei CpI, finalizzata alla gestione delle misure di

(18)

3.

I BENEFICIARI

3. I beneficiari

3.1 Quanti sono e dove vivono i beneficiari

(19)

3.1

QUANTI SONO E DOVE VIVONO I BENEFICIARI

(20)

3.1 Quanti sono e dove vivono i beneficiari

La presente sezione descrive la numerosità e la distribuzione

territoriale dei beneficiari della misura. I dati forniti

riguardano sia i beneficiari della Pensione di cittadinanza

(Pdc) che i beneficiari del Reddito di cittadinanza (Rdc) in

senso stretto, inteso in questo caso come la misura rivolta ai

nuclei in cui siano presenti persone di età minore a 67 anni.

Nel 2019 la misura ha interessato oltre 1 milione di nuclei

familiari, pari a più di 2 milioni 700 mila individui, con

maggior incidenza nelle regioni del Sud rispetto al Centro

Nord.

Sebbene in termini assoluti la gran parte dei beneficiari

siano concentrati nelle regioni del mezzogiorno, si osserva

su tutto il territorio una notevole variabilità dell’incidenza

dei beneficiari a livello di ambiti territoriali.

Le regioni del Centro Nord con il maggior numero di

percettori di Rdc/Pdc sono la Lombardia ed il Lazio.

I percettori di Pdc costituiscono complessivamente l’11,4%

dei nuclei familiari beneficiari, pari a 127.514 nuclei (144.493

individui). L'incidenza della Pdc sul complesso dei beneficiari

Rdc/Pdc risulta più consistente nel Nord e nel Centro (oltre il

13% delle famiglie ed il 7% degli individui beneficiari)

rispetto al Mezzogiorno (9% delle famiglie e 4% dei

beneficiari).

(21)

Una misura che ha interessato più di un milione di nuclei nel 2019

• Al 31/12/2019 i nuclei familiari beneficiari di Rdc/Pdc nel corso del 2019 sono stati 1 milione 118 mila, per un totale di 2 milioni 734 mila individui (salgono a 1.436.930, per un totale di 3.475.966 al 30 giugno 2020). • L’incidenza sulla popolazione

residente supera l’8% nelle ripartizioni territoriali del Mezzogiorno (8,3% nel Sud, 9,1% nelle Isole), è di poco superiore al 3% nel Centro ed assume valori pari al 2,5% nel Nord-ovest e all’1,7% nel Nord-Est.

• Nel Nord e nel Centro l’incidenza è leggermente più elevata in termini di famiglie residenti che di popolazione, segno della prevalenza tra le famiglie beneficiarie di nuclei familiari di piccole dimensioni. Il contrario avviene nel Mezzogiorno.

Nota: vengono considerati tutti i nuclei e individui che hanno beneficiato di almeno una erogazione nel corso del 2019, anche laddove siano usciti alla misura nel corso dello stesso anno.

Nuclei familiari Rdc/Pdc Individui Rdc/Pdc

Valore assoluto Incidenza su famiglie residenti Valore assoluto Incidenza su popolazione residente Nord 272.763 2,3% 594.461 2,1% Nord-ovest 182.520 2,6% 397.990 2,5% Nord-est 90.243 1,8% 196.471 1,7% Centro 168.917 3,2% 375.146 3,1% Mezzogiorno 675.923 8,3% 1.764.653 8,6% Sud 434.140 8,0% 1.157.341 8,3% Isole 241.783 8,9% 607.312 9,1% Italia 1.117.603 4,4% 2.734.260 4,5% 0 50.000 100.000 150.000 200.000 250.000 300.000 350.000 400.000 450.000

Nord-ovest Nord-est Centro Sud Isole

Nucl

ei bene

fi

cia

ri

Nuclei familiari beneficiari

0 200.000 400.000 600.000 800.000 1.000.000 1.200.000 N. in di vid ui bene fi cia ri Individui beneficiari 0 2 4 6 8 10 Nor d-ove st Nor d-est Cent ro Sud Isole Italia % nuclei o in di vid ui bene fi cia ri

Incidenza su popolazione residente

Nuclei familiari Individui

(22)

L'incidenza della Pensione di cittadinanza è meno forte nel Mezzogiorno

• Il Rdc ha raggiunto nel corso del 2019 quasi 1 milione di famiglie, coinvolgendo oltre 2 milioni e mezzo di persone.

• La Pdc, dato lo specifico target, riguarda una quota relativamente bassa dei beneficiari complessivi: l’11,4% dei nuclei familiari ed il 5,3% degli individui beneficiari. • L'incidenza della Pdc sul

complesso dei beneficiari Rdc/Pdc risulta più consistente nel Nord e nel Centro (oltre il 13% delle famiglie ed il 7% degli individui beneficiari) rispetto al Mezzogiorno (9% delle famiglie e 4% dei beneficiari)

Nuclei familiari Individui

Tipologia (v.a.) Incidenza Pdc

Tipologia (v.a.) Incidenza Pdc Rdc Pdc Rdc Pdc Nord 231.442 41.321 15,1% 549.103 45.358 7,6% Nord-ovest 156.160 26.360 14,4% 368.987 29.003 7,3% Nord-est 75.282 14.961 16,6% 180.116 16.355 8,3% Centro 146.118 22.799 13,5% 349.448 25.698 6,9% Mezzogiorno 612.529 63.394 9,4% 1.690.766 73.887 4,2% Sud 394.626 39.514 9,1% 1.110.816 46.525 4,0% Isole 217.903 23.880 9,9% 579.950 27.362 4,5% Italia 990.089 127.514 11,4% 2.589.317 144.943 5,3% RdC 88,6% PdC 11,4%

Nuclei beneficiari Rdc e Pdc (in %)

RdC 94,7% PdC

5,3%

Individui beneficiari Rdc e Pdc (in %)

0 5 10 15 20

Nord Centro Mezzogiorno Italia

% nuclei o in di vid ui bene fi cia ri

Incidenza della Pensione di cittadinanza tra i nuclei o individui beneficiari Rdc/Pdc

Nuclei familiari Individui

(23)

Il 40% delle famiglie beneficiarie del Rdc risiede nelle regioni del Sud

• Il 40% delle famiglie beneficiarie di Rdc risiede nelle regioni del Sud, il 22% nelle Isole, il 23% nel Nord (di cui due famiglie su tre nel Nord-ovest) ed il 15% nel Centro. Nord-ovest 15,8% Nord-est 7,6% Centro 14,8% Sud 39,9% Isole 22,0%

Reddito di cittadinanza - distribuzione nuclei beneficiari per macro-area (in %)

Nord-ovest 20,7% Nord-est 11,7% Centro 17,9% Sud 31,0% Isole 18,7%

Pensione di cittadinanza - distribuzione nuclei beneficiari per macro-area (in %)

(24)

La maggior parte di nuclei Rdc e Pdc si concentra in poche regioni

• Campania, Puglia e Sicilia sono le regioni in cui sono maggiormente concentrati i nuclei beneficiari Rdc, mentre per i nuclei beneficiari Pdc le regioni con la più alta concentrazione sono Lombardia, Lazio, Campania e Sicilia.

(25)

Sicilia e Campania dominano per numerosità ed incidenza di nuclei Rdc/Pdc

• Ad eccezione dell’Abruzzo e della Basilicata, nelle regioni del Mezzogiorno almeno il 5% dei nuclei residenti è beneficiario del Rdc o della Pdc.

• Sicilia e Campania, oltre ad essere le regioni con il più alto numero di nuclei beneficiari, sono le regioni con la più alta incidenza sui nuclei residenti: tra il 9% e il 10%.

• La Calabria, pur essendo la sesta regione per numero di nuclei beneficiari, è tra le 3 regioni con l’incidenza più alta.

• Lombardia, Lazio e Puglia hanno in termini assoluti il numero di beneficiari più alto dopo Sicilia e Campania.

(26)

Sicilia e Campania dominano per numerosità ed incidenza di individui beneficiari della

Pdc in rapporto alla popolazione residente di almeno 67 anni di età

• L’incidenza degli individui beneficiari Pdc sulla popolazione residente di età pari o superiore a 67 anni riflette la stessa distribuzione dell’incidenza dei nuclei beneficiari Rdc e Pdc: Campania e Sicilia sono le regioni con la più alta incidenza, seguite dalla Calabria e dalla Sardegna.

• L’incidenza rimane comunque bassa (inferiore al 2,5%), anche date le altre forme di supporto disponibili per i nuclei familiari con componenti dai 67 anni in su (pensioni, assegni sociali, etc.). • In termini assoluti, di nuovo

Lombardia, Lazio e Puglia hanno il numero maggiore di beneficiari dopo Sicilia e Campania.

(27)

Numerosità ed incidenza individui Rdc/Pdc mostrano variazioni a livello di Ambito

Territoriale Sociale (ATS)

• La distribuzione degli individui beneficiari e l’incidenza sulla popolazione residente a livello di ATS mostra le variazioni a livello sub-regionale.

• Le regioni maggiormente popolate del Nord Italia presentano almeno un ATS con più di 6.000 beneficiari, ma pochi ambiti raggiungono un’incidenza del 4-6%.

• La Calabria è la regione con la maggiore percentuale di ambiti con un’incidenza superiore all’8%, mentre Campania, Sicilia e le altre regioni del Mezzogiorno hanno una maggiore variabilità interna.

• Campania, Sicilia e Calabria sono le uniche regioni con ambiti con un’incidenza superiore al 12%.

(28)

3.2

LO STATO DELLE DOMANDE AL 31 DICEMBRE 2019

(29)

Al 31 dicembre 2019 la gran parte dei nuclei cui è stato

riconosciuto il beneficio nel corso del 2019 continua a riceverlo. Tra

marzo 2019 e dicembre 2019 sono state accolte oltre 1,1 milioni di

domande per il Rdc e la Pdc. A dicembre 2019 il 93,5% delle

domande sono ancora in erogazione, mentre il restante 7,5% dei

nuclei è uscito dalla misura nel corso del 2019, per eventi che hanno

comportato la conclusione dell’intervento o, in minima parte, la

revoca della domanda precedentemente accolta. La conclusione

dell’intervento (decadenza) si verifica nel caso di sopravvenuta

perdita dei requisiti, ad esempio a causa del miglioramento della

condizione economica familiare. La revoca si verifica nel caso di

accertamento del mancato possesso dei requisiti dichiarati.

La maggior parte dei nuclei ha fatto domanda per la misura nel

mese di marzo 2019. Tra i nuclei con beneficio in erogazione a

dicembre 2019 oltre il 50% sono entrati nella misura nel primo mese

di attuazione, aprile 2019. Nell'ultimo trimestre del 2019 sono

diventati beneficiari il 12% dei nuclei che ancora percepiscono il

beneficio a dicembre 2019.

È presente una notevole disomogeneità territoriale nell’incidenza

dei nuclei usciti dalla misura per conclusione del beneficio. La

maggior parte dei nuclei usciti dalla misura per sopravvenuto

superamento dei requisiti si trovano nelle regioni del Mezzogiorno,

ma l'incidenza delle domande concluse è più elevata nel Nord Italia,

in particolare nel Nord-Est (9% di domande concluse, contro il 7%

del Mezzogiorno).

La disomogeneità territoriale nell’incidenza dei beneficiari con

conclusa la misura superiore al 10% si trovano nelle regioni del

Centro-Nord, con qualche eccezione nelle regioni del Mezzogiorno.

La disomogeneità territoriale dell’incidenza potrebbe essere

spiegata dai motivi che portano alla perdita dei requisiti. Infatti,

oltre il 50% dei nuclei esce dalla misura per variazioni nella

situazione reddituale del nucleo, elemento che potrebbe essere

collegato ad un maggiore dinamismo del mercato del lavoro al Nord

Italia, ed alla conseguente minore durata della situazione di

necessità di supporto economico.

Tra i nuclei con domanda conclusa e i nuclei con beneficio in

erogazioni sono presenti sia similitudini che differenze nelle

caratteristiche principali. I nuclei usciti dalla misura nel 2019 per

superamento dei requisiti hanno caratteristiche in linea con la

popolazione la cui domanda resta in erogazione per quanto riguarda

la proporzione di richiedenti del beneficio italiani e la proporzione di

beneficiari Pdc. I nuclei con domanda conclusa hanno una più alta

incidenza di nuclei con almeno un componente che lavora al

momento dell’indirizzamento ai servizi, di nuclei indirizzati ai CpI e di

nuclei numerosi. Inoltre, in tale categoria è più elevata la

percentuale di nuclei con ISEE superiore a 2.000 € e di nuclei che

ricevevano un beneficio mensile inferiore ai 100 € (il 23%).

Nota: Per domande concluse si intendono le domande poste in decadenza a causa della sopravvenuta perdita dei requisiti per una delle seguenti motivazioni: rinuncia del beneficiario (8% dei nuclei), variazione della situazione reddituale del nucleo (10%), variazione della composizione del nucleo ad eccezione di nascita e morte (39%) e infine variazione congiunta della composizione e della situazione economica del nucleo (42%). (Fonte Osservatorio sul Rdc INPS Aprile-Dicembre 2019).

Per domande revocate si intendono le domande poste in revoca a causa della sopravvenuta verifica della mancanza dei requisiti di legge dichiarati al momento della DSU

(30)

A dicembre 2019 è in erogazione il 90% delle domande accolte durante l’anno

• Le famiglie che al 31/12/2019 percepivano il Rdc/Pdc erano poco più di 1 milione, pari al 92,5% del totale delle domande accolte, negli altri casi l’intervento si è concluso nel corso dell’anno (7,4% dei nuclei familiari, pari all’8,8% degli individui beneficiari) o è stato revocato (0,4% dei nuclei, 0,14% dei beneficiari).

• La percentuale di interventi conclusi/revocati risulta più limitata nel Mezzogiorno, all’opposto nel Nord-est quasi una famiglia su 10 ed una persona su 8 non risultano più beneficiari al 31/12/2019.

Nuclei familiari

Individui

Stato al 31/12/2019

Totale

Stato al 31/12/2019

Totale

in erogazione

concluse

revocate

in erogazione

concluse

revocate

Nord

250.125

22.303

335

272.763

532.064

61.537

860

594.461

Nord-ovest

168.350

13.913

257

182.520

359.279

38.039

672

397.990

Nord-est

81.775

8.390

78

90.243

172.785

23.498

188

196.471

Centro

155.873

12.890

154

168.917

340.107

34.701

338

375.146

Mezzogiorno

627.871

47.182

870

675.923

1.618.735

143.349

2.569

1.764.653

Sud

403.511

29.924

705

434.140

1.063.051

92.222

2.068

1.157.341

Isole

224.360

17.258

165

241.783

555.684

51.127

501

607.312

Italia

1.033.869

82.375

1.359

1.117.603

2.490.906

239.587

3.767

2.734.260

0 2 4 6 8 10 12 14

Nord-ovest Nord-est Centro Sud Isole Italia

% domande

Incidenza domande concluse o revocate al 31/12/2019

nuclei familiari individui

0 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50 55 1 2 3 4 5 6 7 8 9 % domande N. me si di er og az ione

Domande per numero di mesi di erogazione del beneficio

Nota: solo nuclei con beneficio in erogazione al 31 Dicembre 2019

(31)

L’incidenza di domande concluse nel 2019 è più elevata negli ATS del Nord Italia

• La maggior parte degli ATS in cui più del 10% delle domande presentate nel corso del 2019 sono concluse si trovano nelle regioni del Centro-Nord Italia, con le sole eccezioni di un ambito in Sicilia, uno in Puglia e uno in Basilicata.

• In valore assoluto le domande concluse si concentrano comunque principalmente nelle regioni del Mezzogiorno.

Nota: Per domande concluse si intendono le domande poste in decadenza a causa della sopravvenuta perdita dei requisiti per una delle seguenti motivazioni: rinuncia del beneficiario (8% dei nuclei), variazione

(32)

I nuclei con almeno 3 componenti sono sovrarappresentati tra le famiglie con domanda

conclusa

• Il 90% dei nuclei con domanda conclusa sono nuclei Rdc, in linea con la % di nuclei Rdc nella popolazione.

• Oltre il 50% dei nuclei

hanno almeno 3

componenti.

• L'87% sono nuclei il cui richiedente ha la cittadinanza italiana.

• Il 12% dei nuclei avevano già sottoscritto il progetto personalizzato per l’inclusione previsto dalla normativa sul ReI ma sono passati nel corso del 2019 al Rdc.

3.2 Lo stato delle domande al 31 Dicembre 2019

0 20 40 60 80 100

Italiana Paesi UE Paesi Extra UE

% i ndi vid ui bene fi cia ri

Cittadinanza del richiedente

Domande concluse Domande in erogazione

0 5 10 15 20 25

Nucleo con Individuo con disabilita' Nucleo ha sottoscritto Patto ReI

% nuclei beneficiari

Caratteristiche dei nuclei beneficiari

Domande concluse Domande in erogazione

0 10 20 30 40 50 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 % nuclei beneficiari N. c omponen ti Numero componenti

Domande concluse Domande in erogazione

0 20 40 60 80 100

Nucleo beneficiario RdC Nucleo beneficiario PdC

% nuclei beneficiari

Caratteristiche dei nuclei beneficiari

(33)

Un quarto dei nuclei con domanda conclusa riceveva un beneficio economico mensile

inferiore ai 100 euro, ed oltre il 50% era indirizzato ai CpI

• Solo il 17% dei nuclei con domanda conclusa ha un ISEE pari a 0 €. Il 70% ha un ISEE oltre i 2000 €.

• Il 23% dei nuclei aveva diritto ad un importo mensile inferiore ai 100 € (contro il 13% nella popolazione totale) ed il 40% aveva diritto anche al supporto per il canone di affitto.

• il 33% era indirizzato ai Servizi sociali, ed il 14% non era tenuto agli obblighi della condizionalità.

• Non sorprendentemente, fra le domande concluse risulta maggiore la percentuale di nuclei con almeno un componente con rapporto di lavoro subordinato al momento dell’indirizzamento ai servizi.

3.2 Lo stato delle domande al 31 Dicembre 2019

0 5 10 15 20 25 30 35 0 1-999 1000-1999 2000-2999 3000-3999 4000-4999 5000-5999 6000-6999 7000-7999 8000-8999 9000-9360 % nuclei beneficiari Cl assi ISEE

Distribuzione Classi ISEE nucleo di appartenenza

Domande concluse Domande in erogazione

0 5 10 15 20 25 30 35 40 Tra 40,01 e 100 Tra 100,01 e 200 Tra 200,01 e 400 Tra 400,01 e 600 Tra 600,01 e 800 Tra 800,01 e 1000 Tra 1000,01 e Max % nuclei beneficiari Cl assi bene fi cio me nsi le

Distribuzione Beneficio mensile

Domande concluse Domande in erogazione

0 10 20 30 40 50 60 Nuclei indirizzati solo ai Servizi Nuclei indirizzati ai CpI

Nuclei non tenuti agli obblighi Nuclei indirizzati ai Servizi Sociali % nuclei bene fi cia ri

Indirizzamento dei nuclei beneficiari ai servizi

0 5 10 15 20 25 30 35 40

Domande in erogazione Domande concluse

% nuclei beneficiari

(34)

3.3

LE CARATTERISTICHE DELLA POPOLAZIONE BENEFICIARIA

3.3 Le caratteristiche della popolazione beneficiaria

3.3.I - Caratteristiche anagrafiche e condizione di disabilità

3.3.II - Individui beneficiari tra i 15 e i 29 anni

3.3.III - Individui beneficiari della Pdc

(35)

Le donne sono maggiormente rappresentate tra gli individui

beneficiari di Rdc/Pdc soprattutto nelle classi di età centrali e in

quelle più avanzate, tanto che tra gli individui beneficiari di Pdc due

su tre sono donne.

Le persone di minore età rappresentano oltre un quarto dei

beneficiari del Rdc/Pdc, con una incidenza sul totale la popolazione

residente superiore al 7%.

L’incidenza sulla popolazione residente è invece molto più bassa, pari

al 2%, tra gli anziani over 65. I beneficiari in questa classe di età

costituiscono il 10% del totale e si ripartiscono quasi equamente tra

percettori di Pdc e Rdc.

La condizione di disabilità riguarda nel complesso il 4,5% degli

individui beneficiari di Rdc/Pdc ed oltre il 25% della componente più

anziana (over 75). Tra gli individui beneficiari di Pdc uno su cinque è

in condizione di disabilità.

Gli individui beneficiari di Pdc sono quasi esclusivamente anziani

con 67 anni o più, di cui la metà con 75 anni o più. Solo il 3.6% è

costituito da persone con disabilità che vivono in nuclei nei quali gli

altri componenti hanno tutti più di 67 anni.

Il 60% dei nuclei beneficiari di Rdc sono composti da soli adulti. I

nuclei beneficiari di Pdc in quasi il 90% dei casi sono

monocomponenti.

I nuclei beneficiari Rdc sono sovra-rappresentati tra i nuclei

mono-genitore (28% a fronte dell'11% fra la popolazione residente), mentre

sono sottorappresentate le coppie senza figli (8% contro il 20%). Tra

le tipologie familiari, quella con la più alta incidenza di nuclei

beneficiari rispetto alla popolazione residente è la mono-genitore

(9%); viceversa, appena l’1,5% delle coppie senza figli risultano

beneficiarie.

Tra i nuclei beneficiari sono sovra-rappresentati rispetto alla

popolazione complessiva quelli numerosi, l’incidenza tende

infatti ad aumentare al crescere della dimensione del nucleo, fino a

toccare il 13% nei nuclei di 6 o più persone.

I richiedenti stranieri sono oltre il 10%, si concentrano tra i

beneficiari di Rdc e sono prevalentemente di nazionalità extra UE.

L’incidenza nel Centro-Nord risulta quattro volte superiore a quella

del Mezzogiorno, in linea con la distribuzione delle forze

lavoro straniere sul territorio. All’interno della UE la nazionalità con

il maggior numero di richiedenti è quella rumena, con il 2,7% dei

nuclei beneficiari sul totale. Fra i paesi extraeuropei la nazionalità

con il maggior numero di richiedenti è quella marocchina, con il 2,1%

dei nuclei beneficiari sul totale.

(36)

3.3.I - Caratteristiche anagrafiche e condizione di disabilità

3.3.I Le caratteristiche della popolazione beneficiaria

(37)

18-34 0,2% 35-64 2,9% 65+ Pensione di cittadinanza

Fra i beneficiari prevalgono donne e bambini

• Il 52,5% degli individui beneficiari sono donne, la presenza femminile risulta nettamente maggioritaria nel caso della Pdc, dove 2 percettori su 3 sono donne, più limitata, ma sempre maggioritaria, tra i beneficiari del Rdc.

• Il 26% dei beneficiari è costituito da persone di minore età (715 mila unità), i giovani tra i 18 ed i 24 anni sono il 9%, il 26% i giovani adulti (24-44 anni) ed il 30% gli adulti tra i 45 ed i 64 anni.

• I beneficiari con 65 anni o più sono il 10% del totale (267 mila unità), un terzo dei quali ultra 75enne. In questa classe di età i beneficiari si ripartiscono tra percettori di Pdc (53%) e beneficiari del Rdc. Tra gli ultra 75enni uno su sette riceve la Pdc.

• Nota: la Pdc viene erogata nel caso di presenza nel nucleo familiare di persone tutte di età pari o superiore ai 67 anni ovvero di queste e uno o più persone con disabilità grave o non autosufficienza. Il raffronto è stato fatto con la classe di età 65+ per migliore confrontabilità con le classi di età

Individui beneficiari di Rdc/Pdc secondo la classe di età (in %)

Individui Beneficiari Distribuzione %

Classi di età Rdc Pdc Rdc Pdc 0-5 228,079 0 8.8 0.0 6-13 325,426 5 12.6 0.0 14-17 161,888 7 6.3 0.0 18-24 241,627 24 9.3 0.0 25-34 321,430 220 12.4 0.2 35-44 394,934 979 15.3 0.7 45-54 434,828 1,817 16.8 1.3 55-64 354,924 1,384 13.7 1.0 65-74 95,501 72,971 3.7 50.3 75+ 30,680 67,536 1.2 46.6 0-17 26,2% 18-34 20,6% 35-64 43,5% 65+ 9,8% Reddito di cittadinanza 47,5 48,4 31,6 52,5 51,6 68,4 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100% Totale RdC PdC % individui beneficiari

Individui beneficiari di Rdc/Pdc secondo il genere

Uomini Donne

(38)

Oltre il 7% dei bambini e adolescenti italiani sono in nuclei beneficiari Rdc/Pdc

• La distribuzione dei beneficiari per genere ed età mostra una elevata diffusione tra le classi più giovani (7,4% dei minori, 8% dei bambini sotto i 6 anni).

• L’incidenza si riduce poi gradualmente al crescere dell’età, manifestando andamenti differenziati tra uomini e donne.

• Si evidenzia una prevalenza del genere femminile nella classe di età compresa tra i 20 ed i 50 anni, così come in quella oltre i 70 anni.

• Nelle classi di età centrali (25-44 anni) l’incidenza media è del 5%, con un punto percentuale di differenza tra maschi e femmine. Sopra i 70 anni l’incidenza tra le donne risulta doppia rispetto a quella maschile.

0 2.000 4.000 6.000 8.000 10.000 12.000 14.000 16.000 18.000 20.000 22.000 24.000 0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100+ N. Indi vid ui bene fi cia ri Età

Individui beneficiari per genere ed età

Uomini Donne 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100+ % in di vid ui bene fi cia ri Età

Incidenza sulla popolazione residente per genere ed età

Uomini Donne

Distribuzione % Incidenza su popolazione residente (in %)

Uomini Donne Totale Uomini Donne Totale 0-5 9,0 7,7 8,3 7,9% 7,9% 7,9% - di cui 0-3 4,5 3,9 4,2 8,4% 8,4% 8,4% 6-13 12,9 11,0 11,9 7,3% 7,2% 7,2% 14-17 6,4 5,5 5,9 7,0% 7,1% 7,1% 18-24 9,0 8,7 8,8 5,3% 6,3% 5,8% 25-34 11,0 12,5 11,8 4,3% 5,5% 4,9% 35-44 13,6 15,3 14,5 4,4% 5,4% 4,9% 45-54 16,1 15,8 16,0 4,3% 4,6% 4,5% 55-64 14,1 12,1 13,0 4,6% 4,1% 4,3% 65-74 6,0 6,3 6,2 2,4% 2,6% 2,5% 75+ 1,9 5,1 3,6 0,9% 1,7% 1,4% Totale 100,0 100,0 100,0 4,4% 4,6% 4,5%

(39)

Il 4,5% dei beneficiari Rdc e Pdc è in condizione di disabilità. Le persone in condizioni di

disabilità sono concentrate nelle fasce di età sopra i 55 anni

Persone con disabilità

3,6%

Reddito di cittadinanza – Persone con disabilità (in %)

Persone con disabilità 20,5%

Pensione di cittadinanza – Persone con disabilità (in %)

0 5 10 15 20 25 30 0-2 3-17 18-24 25-34 35-44 45-54 55-64 65-74 75+ Totale % in di vid ui bene fi cia ri Classi di età

Incidenza persone con disabilità per classi di età

• Il 4,5% dei beneficiari di Rdc/Pdc è in condizioni di disabilità. Le incidenze oscillano tra i valori minimi delle classi di età più giovani (in media il 2% sotto i 34 anni) ed il 10% tra i 65 ed i 74 anni, fino a raggiungere il 26% tra gli ultra 75.

• L'incidenza delle persone con disabilità tra i beneficiari della Pdc è pari al 20%, rimanendo al di sotto del 4% tra quelli di Rdc.

• Un quarto dei beneficiari in condizioni di disabilità percepisce la Pdc, a fronte di un peso del 5% della Pdc sul complesso dei beneficiari.

(40)

3.3.II - Individui beneficiari tra i 15 e i 29 anni

(41)

I beneficiari Rdc tra i 15 e i 29 anni sono in maggioranza donne e non sono iscritti a un

corso di studi

52,4 47,6

Genere degli individui beneficiari tra 15 e 29 anni (in %)

Beneficiario donna Beneficiario uomo

11

89

Individui beneficiari tra i 15 e i 29 anni iscritti ad un corso di studi (in %)

Studente Non-Studente

72 28

Potenziali Neet* tra gli individui beneficiari tra i 15 e i 29 anni (in %)

Potenziale Neet Non-Neet

• Dai dati attualmente a disposizione nel sistema informativo del Rdc del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, emerge che solo l’11% dei giovani tra i 15-30 anni è iscritto ad un corso di studi. • L’incrocio di questa informazione con la situazione occupazionale ci permette di stimare la percentuale massima di Neet tra i giovani tra i 15 e i 30 anni appartenenti a nuclei beneficiari di Rdc, pari al 72%. • Data l’assenza di informazioni su altre attività formative e di lavoro autonomo, questo dato comunque sovrastima la reale percentuale di Neet.

3.3.II Le caratteristiche della popolazione beneficiaria - Individui beneficiari tra i 15 e i 29 anni

(42)

Percentuale potenziali NEET* per regione

Regione

Numero

potenziali Neet*

15-29 anni

% su totale individui

15-29 anni sul totale

degli individui tra i 15

e i 29 anni

Piemonte

15681

70

Valle d'Aosta

282

77

Lombardia

24600

70

Trentino-Alto Adige

1209

69

Veneto

7181

66

Friuli-Venezia Giulia

2588

68

Liguria

5041

66

Emilia-Romagna

10141

68

Toscana

10435

66

Umbria

3173

66

Marche

4447

63

Lazio

26701

69

Abruzzo

6727

68

Molise

2082

71

Campania

105176

74

Puglia

40529

71

Basilicata

3480

69

Calabria

28701

71

Sicilia

86554

77

Sardegna

12744

70

*La stima dei potenziali Neet è stata calcolata incrociando i dati individuali sullo status occupazionale (lavoro subordinato e para-subordinato) e sull'iscrizione ad un corso di studi. La stima quindi sovrastima il numero di Neet, in quanto non sono stati considerati i lavoratori autonomi (per cui mancano i dati) e gli individui iscritti a corsi di formazione.

Due terzi degli individui beneficiari tra i 15 e i 29 anni sono potenziali Neet

(43)

3.3.III - Individui beneficiari della Pdc

(44)

Pensione di cittadinanza: due beneficiari su tre sono donne ed uno su cinque è una

persona con disabilità

• La Pdc viene erogata nel caso di presenza nel nucleo familiare di persone tutte di età pari o superiore ai 67 anni, ovvero di queste e uno o più persone con disabilità grave o non autosufficienza.

• Gli individui beneficiari di Pdc sono quasi esclusivamente over 65: il 50% di essi ha un’età compresa tra i 65 ed i 74 anni ed il 47% è ultra 75enne.

• Se tra gli individui beneficiari di Pdc due su tre sono donne, nella classe di età sopra i 75 anni la proporzione sale a tre su quattro e l'incidenza sulla popolazione residente femminile risulta doppia rispetto alla maschile.

• Il 20% dei percettori della Pdc, a fronte del 3,6% dei beneficiari del Rdc, è in condizioni di disabilità.

• L’incidenza della persone in condizione di disabilità fra i percettori di Pdc è dell’11% nella classe 65-74 anni e del 25% tra gli ultra 75enni (come ricordato, tutti i beneficiari di Pdc sotto i 67 anni di età sono necessariamente disabili) 0 10.000 20.000 30.000 40.000 50.000 60.000 0-64 65-74 75+ N. in di vid ui bene fi cia ri Classi di età Pensione di cittadinanza

Individui beneficiari per genere e classe di età

Uomini Donne 100%; Persone con disabilità 11%; Persone con disabilità 25%; Persone con disabilità 0 10.000 20.000 30.000 40.000 50.000 60.000 70.000 80.000 0-64 65-74 75+ N. Indi vid ui bene fi cia ri Classi di età Pensione di cittadinanza

Individui beneficiari per classe di età e disabilità

0,50 1,00 1,50 65-74 75+ % in di vid ui bene fi cia ri Classi di età Pensione di cittadinanza Incidenza su pop. residente

Uomini Donne

(45)

3.3.IV - Tipologie familiari

(numero componenti e composizione familiare)

3.3.IV Le caratteristiche della popolazione beneficiaria

(46)

Il 60% dei nuclei beneficiari è composto da soli adulti

0 5 10 15 20 25

1 Adulto 2 Adulti 3+ Adulti 1 Adulto + 1

Minore 1 Adulto + 2+ Minori 2 Adulti + 1 Minore 2 Adulti + 2+ Minori 3+ Adulti + 1 Minore 3+ Adulti + 2+ Minori % nuclei bene fi cia ri

Composizione del nucleo familiare

Distribuzione dei nuclei beneficiari Rdc per numero ed età dei componenti

0 20 40 60 80 100

1 Adulto 2 Adulti 3+ Adulti 1 Adulto + 1

Minore 1 Adulto + 2+ Minori 2 Adulti + 1 Minore 2 Adulti + 2+ Minori 3+ Adulti + 1 Minore 3+ Adulti + 2+ Minori % nucl ei bene fi cia ri

Composizione del nucleo familiare

Distribuzione dei nuclei beneficiari Pdc per numero ed età dei componenti

• I nuclei beneficiari di Pdc sono nella quasi totalità dei casi composti da soli adulti e in quasi

l'80% dei casi

sono monocomponente.

• La composizione del nucleo familiare beneficiario di Rdc è più articolata: solo adulti nel 38%, di cui oltre la metà persone sole, ed in un quarto dei casi due persone, non necessariamente coppie.

• I nuclei che vedono la presenza di persone di minore età sono il 40% del totale, oltra la metà dei quali composta da due adulti più minori, il resto ripartito tra un adulto o tre adulti con minori. Anche in questo caso non si possono fare supposizioni circa le relazioni di parentela (tra gli adulti sono compresi i figli maggiorenni).

3.3.IV Le caratteristiche della popolazione beneficiaria

(47)

La maggiore incidenza di beneficiari Rdc si osserva per i nuclei mono-genitore

• Tra i nuclei beneficiari di Rdc si osserva una netta sovra-rappresentazione dei nuclei mono-genitore (28% a fronte dell'11% dei nuclei residenti), mentre sono sotto-rappresentate le coppie senza figli (8% contro il 20%). Tra i nuclei beneficiari di Pdc, oltre alla monocomponente (88%), si rileva un 10% di coppie senza figli ed il rimanente 2% di mono-genitore.

• Tra le tipologie familiari, quella con la più alta incidenza di nuclei beneficiari rispetto alla popolazione italiana è pertanto la mono-genitore (9%). Le coppie senza figli risultano, all’opposto, quelle che accedono di meno alla misura (1,5%), tra queste una su sette beneficia della Pdc.

Nota: per il 5% di nuclei beneficiari non è possibile ricostruire la tipologia familiare. 0 20 40 60 80 100

Persone sole Coppie con figli Coppie senza figli Monogenitore

% nuclei

bene

fi

cia

ri

Distribuzione delle famiglie residenti e dei nuclei beneficiari secondo la tipologia familiare

Famiglie residenti Nuclei beneficiari RdC Nuclei beneficiari PdC

0 2 4 6 8 10

Persone sole Coppie con figli Coppie senza figli Monogenitore

% nuclei

bene

fi

cia

ri

Incidenza sulle famiglie residenti per tipologia familiare

3.3.IV Le caratteristiche della popolazione beneficiaria

(48)

Il 12% dei nuclei beneficiari è composto da 5 o più persone

• La distribuzione per numero di componenti evidenzia, per quanto riguarda il Rdc, una sovra-rappresentazione, rispetto alle famiglie residenti, dei nuclei numerosi. I nuclei beneficiari di Pdc sono invece, nella larga maggioranza, monocomponente (87%).

• L’incidenza dei nuclei beneficiari sulle famiglie residenti tende ad aumentare al crescere del numero dei componenti, fino a toccare il 13% nei nuclei di 6 o più persone. • Nei nuclei monocomponente si

osserva comunque

un'incidenza superiore alla media, dovuta anche all'apporto dei nuclei beneficiari di Pdc (uno su quattro). 0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 1 2 3 4 5+ % nuclei bene fi cia ri o fami gl ie residen ti N. componenti

Distribuzione delle famiglie residenti e dei nuclei beneficiari secondo il numero di componenti

Famiglie residenti Nuclei beneficiari RdC Nuclei beneficiari PdC

0 2 4 6 8 10 12 1 2 3 4 5+ % nuclei bene fi cia ri su f ami gl ie residen ti N. componenti

Incidenza sulle famiglie residenti per numero di componenti

RdC PdC

Fonte: ISTAT, famiglie residenti 2019. La definizione di famiglie residenti utilizzata da ISTAT può differire dalla definizione di nuclei

3.3.IV Le caratteristiche della popolazione beneficiaria

- Tipologie familiari (numero componenti e composizione familiare)

(49)

3.3.V - Cittadinanza dei richiedenti la misura

(50)

L’11,6% dei richiedenti Rdc sono di nazionalità straniera

• I nuclei beneficiari con richiedenti stranieri sono 130mila, pari all’11,6% del totale. Si

tratta quasi

esclusivamente di beneficiari del Rdc, essendo tra i percettori di Pdc molto bassa

l’incidenza di

richiedenti stranieri (3,1%).

• Nel 70% dei casi il richiedente è di nazionalità extra UE.

Valori assoluti

Distribuzione %

Totale

Rdc

Pdc

Totale

Rdc

Pdc

Italiana

988.294

864.714

123.580

88,4

87,3

96,9

Straniera

129.309

125.375

3.934

11,6

12,7

3,1

Paesi EU

38.504

37.515

989

3,4

3,8

0,8

Paesi Extra EU

90.805

87.860

2.945

8,1

8,9

2,3

Totale

1.117.603

990.089

127.514

100,0

100,0

100,0

Italiana 88,4% Paesi EU 3,4% Paesi Extra EU 8,1%

Nuclei beneficiari per nazionalità del richiedente (in %) Rdc/Pdc Italiana 87,3% Paesi EU 3,8% Paesi Extra EU 8,9%

Nuclei beneficiari per nazionalità del richiedente (in %) Rdc Italiana 96,9% Paesi EU 0,8% Paesi Extra EU2,3%

Nuclei beneficiari per nazionalità del richiedente (in %)

Pdc

(51)

L'incidenza di richiedenti stranieri nel Nord e nel Centro è quattro volte più elevata che

nel Mezzogiorno

Valori assoluti Distribuzione %

Italiani Paesi EU Paesi Extra

EU Totale Italiani Paesi EU

Paesi Extra EU Totale Nord 212.202 11.849 48.712 272.763 77,8% 4,3% 17,9% 100,0% Nord-ovest 142.849 8.216 31.455 182.520 78,3% 4,5% 17,2% 100,0% Nord-est 69.353 3.633 17.257 90.243 76,9% 4,0% 19,1% 100,0% Centro 134.906 12.518 21.493 168.917 79,9% 7,4% 12,7% 100,0% Mezzogiorno 641.186 14.137 20.600 675.923 94,9% 2,1% 3,0% 100,0% Sud 408.564 10.198 15.378 434.140 94,1% 2,3% 3,5% 100,0%

• Nel Nord e nel Centro i nuclei beneficiari con richiedente di nazionalità straniera, sono rispettivamente il 22% ed il 20%, incidenze quattro volte superiori a quella osservata nel Mezzogiorno (5%). Il dato rispecchia l'incidenza delle persone di nazionalità straniera tra le forze lavoro: 13,3% Centro-Nord a fronte del 6,2% del Mezzogiorno; tra le persone in cerca di occupazione l'incidenza degli stranieri nel Centro-Nord raggiunge il 25,4%, contro il 6,2% nel Mezzogiorno.

• Le regioni a più alta incidenza di richiedenti stranieri sono Umbria e Trentino-Alto Adige (28% e 27%), seguite da Emilia-Romagna, Lombardia e Marche. Nel Mezzogiorno, l’Abruzzo si distingue dalle altre regioni con una incidenza pari al 14%.

• Quanto alla nazionalità, si osserva una certa stabilità delle incidenze dei richiedenti di nazionalità UE: tutte le regioni sotto il 5% tranne Lazio, Umbria e Piemonte, con valori comunque inferiori al 9%.

• Relativamente alle nazionalità extra europee, le incidenze vanno da un minimo del 3% nel Mezzogiorno, ad un massimo del 19% nel Nord-Est.

• Se nel Mezzogiorno i nuclei familiari di provenienza extra europea sono il 60% dei richiedenti stranieri, nel Nord si supera la soglia dell’80% in cinque regioni su otto del Nord, con punte dell’86% in Liguria ed Emilia-Romagna.

0% 20% 40% 60% 80% 100% ITALIA Pie mo nte V alle d' Aosta Ligur ia Lom ba rdi a Tre nt ino-Al to Adi ge V eneto Fr iul i-V ene zi a Gi ul ia Em ili a-R omagn a Tosc an a U mbr ia Ma rc he La zi o Abr uzzo Mol ise Ca mp ani a Pu glia B as ili cata Ca la br ia Sici lia Sar degn a % nuclei bene fi cia ri

Nuclei beneficiari per nazionalità del richiedente

Italiani Paesi EU Paesi Extra EU

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