• Non ci sono risultati.

Il '500 alla letteraALESSANDRO ZACCURI

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2021

Condividi "Il '500 alla letteraALESSANDRO ZACCURI"

Copied!
2
0
0

Testo completo

(1)

11

mom,mai '

NEW

E\ffl

1\2

Il '500 alla lettera

ALESSANDRO ZACCURI MENE e

mente

lettere sono più di mille e sette- cento, ma della corrispondenza li-

t t

a nell'anno o,

ma dsecoli fa sopravvi- ve solo un poscritto , vergato per di più dalla rasano di un cancellie-

„ re. Ê una paginetta nella quale Baldassarre Casti- glione si rivolge al suo signo- re, il duca di Urbino Francesco Maria della Rovere , per spie- gargli come si stia «rasonevel- mente » cercando di interve- nire presso papa Leone X in modo da mitigare gli effetti del moniturium pontificio da poco emesso ai danni del me- desimo duca. Vicenda com- plicata, d'accordo, ma è sul- l'avverbio che conviene sof- fermarsi, su quel rasonevel- mente che racchiude in poche

sillabe lo stile e la sostanza della prosa di Ca- stiglione. E del suo operato politico , quindi:

della sua stessa vicenda personale.

Rasonevelrnente, cioè secondo ragione, e in- sieme con equilibrio, con discrezione e sottile sapienza. Sono le virtù del Cortegiano, la figu- ra alla quale Castiglione (nato a Casatico, pres- so Mantova, il 6 dicembre 1478 e morto in Spa- gna, a Toledo, l'8 febbraio 1529) dedica il suo celebre trattato , sul quale ancora pesano in- comprensioni e pregiudizi . Perché il cortegia- no non è affatto il cortigiano untuoso e com- piacente . Al contrario, è il funzionario accorto, il segretario istruito nelle cose della cultura e del mondo, l'uomo di fiducia che, mentre perse- gue gli obiettivi della casata di cui è al servizio, evita di turbare il campo di forze complessivo.

Intellettuale, ma anche condottiero , con non meno di una cinquantina di armati che obbe- discono ai suoi ordini . .imperatore Carlo V, che di Castiglione fu l'ultimo e il più importante referente, ne pianse la scomparsa definendo- lo «uno de los mejores caballeros del inundo».

E caballero, qui, è chi segue e onorale leggi del- la cavalleria, è il consigliere che, convocato dal- l'imperatore in persona come testimone per un duello, può ottenere di essere dispensato da tanto privilegio senza perdere per questo neppure una delle sue prerogative . Non un pa-

ri del re, ma qualcuno che il re, se vuole, tratta da pari. A ben pensarci, il dramma della storia d'Italia è di aver avuto - e di avere - troppi cor- tigiani opportunisti e pochi, pochissimi corte- gianiin senso proprio. Pochissimi civilservant, per adoperare la locuzione anglosassone.

Stampato aVenezia nel novembre del 1527 al termine di una lunga elaborazione, il trattato ha il suo complemento, non solo di natura do- cumentaria, nell'imponente corpus epistolare che scandisce la vita di Castiglione dal 1497, data della prima missiva pervenutaci, fino ai giorni appenaprecedenti la morte, quando pu- re l'autore si rivolge al mantovano Giovar Gia- como Calandra sostenendo di stare «(Dio gra- tia) sano cosa che non sono stato sempre in Hispagna». All'epistolario di Castiglione si era dedicato con straordinaria dedizione Guido La Rocca, al quale si deve la pubblicazione del pri- mo, fondamentale volume delle Lettere, ap- parso nel 1978 nei "Classici" Mondadori. A- desso, a quasi quarant'anni di distanza, il lavoro viene portato a conclusione per l'iniziativa con- giunta di Umberto Morando e di Angelo Stel- la, che firma l'esatto e suggestivo saggio intro- duttivo ai tre volumi delle Lettere famigliari e diplomatiche da poco accolti nei "Millenni" Ei- naudi (La Rocca, gustamente, risulta ancora trai curatori). Edizione sontuosa, fosse anche soltanto perl'apparato iconografico - più che mai opportuno, consideratala consuetudine di Castiglione con i maggiori artisti dell'epo- ca - allestito da Luca Bianco. Ma non meno puntuali sono i contributi di Paolo Pintacu- da e Roberto Vetrugno, ai quali si affianca un'utile nota di Daniela Ferrari sulle traver- sie patite dall'archivio di Castiglione. Basti pensare che nel 1940 molte carte furono ven- dute a uno straccivendolo, fortunosamente recuperate attraverso un intervento ammi- nistrativo e restituite agli eredi, ma solo per essere nuovamente trafugate a metà degli an- ni Settanta e poi riemergere, almeno in par- te, sul mercato antiquario.

Le Lettere di Castiglione sono, semplicemente, il Rinascimento. Per questione di cronologia, certo, dato che parliamo di uno scrittore che fu contemporaneo di Shakespeare e Cervantes, della scoperta dell'America e della Riforma di Lutero, amico personale di Raffaello (a nome del quale compone la lettera sul recupero del- le antichità di Roma indirizzata a Leone X e o- ra riprodotta in appendice nel terzo volume dell'edizione einaudiana) e interlocutore a di-

stanza di Niccolò Machiavelli: l'umanesimo cristiano di cui Il Cortegiano si fa portatore, in- fatti, contiene già un'implicita risposta alla spregiudicatezza del Principe, destinato ad an- dare in stampa dopo la morte di Castiglione ma i cui argomenti sono ben presenti nell'epi- stolario. Al di là della coincidenza delle date, dunque, questo incalzante susseguirsi di di- spacci politici e di messaggi privati si impone come descrizione di una civiltà nella quale la lentezza stessa dei processi di comunicazio- ne garantisce la profondità e il valore dei rap- porti. Sempre elegante nella sua efficacia, la lingua di Castiglione nasce a sua volta da u- na visione del mondo per cui, a dispetto del- lo sfaldarsi dell'ordine preesistente, la ri- composizione degli eventi e dei poteri rima- ne sempre possibile e, di conseguenza, ne- cessaria per il costituirsi di una nuova confi- gurazione del mondo. L'obiettivo del vero cor- tegiano, da ultimo, non è altro che questo:

servire la realtà secondo ragione, opponen- dosi a chi vuole stravolgerla attraverso la ra- gion cinica del realismo a qualsiasi costo.

(2)

Ripubblicate in un'edizione

sontuosa le missive familiari

e diplomatiche dell'umanista

rinascimentale che tratteggiò

le virtù del celebre "Cortegiano"

Riferimenti

Documenti correlati

Il giudice di Bergamo contestava la norma in quanto esclude dal reddito di cittadinanza i titolari di permesso unico di lavoro previsto dall’articolo 5, comma 8.1,

ATTIVITA' DEI SERVIZI DI ALLOGGIO E DI RISTORAZIONE ATTIVITA' IMMOBILIARI ATTIVITA' MANIFATTURIERE ATTIVITA' PROFESSIONALI, SCIENTIFICHE E TECNICHE COMMERCIO ALL'INGROSSO E

(iii) L’insieme dei numeri interi minori di 12 ` e numerabile, in quanto sottosinsieme infinito di un

2^ coppia TELEFONARE : TO PHONE(fòun) e TO CALL(kò:l) entrambi senza il TO 3^ coppia RISPONDERE : TO REPLY(riplài) – vuole il TO del complemento di ternine TO

TO SAY YES / NO (dire di sì / di no) TO TELL THE TIME (dire l’ora) TO SAY HALLO (dire Ciao /..Salutare) TO TELL THE WAY (indicar la strada) TO SAY GOODBYE (dire Addio, Arrivederci)

c) a variação da complementação infinitiva como um todo decresce ao longo do tempo, mas não desaparece. Cada sincronia apresenta uma regência diferente da outra. No período

l'assenza di una componente integrale della via classica, alternativa, o della sequenza terminale può tradursi in una scarsa attivazione del complemento, e nella mancanza

La piazza è stata dedicata alla memoria di Antonio Gramsci, politico e intellettuale italiano 14.. Gli è stata assegnata una supplenza