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SSOCIAZIONEN
AZIONALEA
RCHIVISTICAI
TALIANAA R C H I V I
Recensioni e segnalazioni
«Archivi», XIII/1 (gen.-giu. 2018)
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andati dispersi o – meglio – riutilizzati come supporti o materiale di rinforzo e lega-tura in quanto ritenuti desueti e soppiantati da edizioni a stampa. Iniziatore di que-sto inebriante filone di ricerca fu senz’altro Cesare Scalon con le sue fruttuose ri-cerche in ambito udinese. I risultati in termini di conoscenze inedite nel campo del-la storia deldel-la cultura e deldel-la tradizione dei testi sono sempre sorprendenti e do-vrebbero rendere sempre più vigili gli archivisti per quanto riguarda campagne dis-sennate di restauri non filologici e metodologicamente scorretti, purtroppo non in-frequenti.
Il volume in oggetto si apre con un’introduzione cui fa seguito un primo capi-tolo dedicato all’analisi del fondo Notarile dell’Archivio di Stato di Cremona. Prose-gue poi con un capitolo sulle biblioteche cremonesi e i loro inventari tra Medioevo ed età moderna (secoli X-XVI). Si passa poi all’analisi dei frammenti rinvenuti: il capitolo III si occupa di quelli liturgici; il capitolo IV di quelli letterari, grammaticali e universitari, prendendo in esame le scuole e i maestri cremonesi tra Medioevo, Umanesimo e Rinascimento, la letteratura e le arti del trivio, il diritto, le scienze mediche, la filosofia, la teologia, l’esegesi biblica, la predicazione e la cura d’anime. Corposo e metodologicamente esemplare è il catalogo, che è suddiviso per tipolo-gie di testi, preceduto dall’illustrazione della struttura delle schede descrittive. Il vo-lume si chiude con l’elenco delle abbreviazioni, la bibliografia e numerosi indici, cu-rati a quattro mani con Angelo Brumana.
Giorgetta Bonfiglio-Dosio
Tollegno 1900. La moda femminile tra gli anni ’50 e gli anni ’70, Torino, Niniqa,
2017, p. 82 (Quaderno n. 2)
La società Tollegno 1900 ha pubblicato nell’estate il nuovo numero della col-lana che prende il nome dall’azienda e che si propone di ripercorrerne la sua storia e quella delle imprese e dei marchi collegati attraverso la documentazione d’archivio, sulla quale da alcuni anni sta investendo con convinzione. Questo qua-derno, elegante, piacevole e colorato, con testo in italiano e in inglese, è curato da Marinella Bianco e Raffaella Simonetti, ideatrici della collana e curatrici dell’archivio, con Annamaria Coda. I testi, di Genni Giatti e Bianco, si soffermano sull’utilizzo della lana (La lana è insostituibile), sui tessuti d’alta gamma e sulle linee di moda negli anni Sessanta; al fondo un utile glossario (bouclé, damier, foulé, gros grain, tricotine...). Le immagini tratte da cataloghi, campionari, giornali, fotografie di moda, cartoline, disegni, bozzetti, cartelle colori, tessuti e carte intestate sono splendide. Questo quaderno segue i due precedenti, entrambi editi nel 2016: il n. 0 intitolato Un futuro fra le carte e il n. 1 dal titolo I calendari della Lana Gatto: un petit
ca-deau di grande valore.
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dei campionari, dei documenti, dell’azienda e dei macchinari. Il secondo fascicolo, che segna l’avvio della collana e l’inizio della numerazione, è dedicato al marchio della Lana Gatto, di cui viene ripercorsa la storia ultracentenaria. Vengono poi mo-strati e raccontati i calendari, autentiche opere d’arte.Il prossimo quaderno sarà dedicato alla moda maschile, ma attendiamo altri volumi ancora.
Bisogna ricordare che nel Biellese ormai da tempo si sta lavorando per la salva-guardia degli archivi e della memoria del tessile. Rappresentano i principali esempi l’attività costante e preziosa del Centro di documentazione dell’industria tessile – DocBi, che ha permesso di preservare patrimoni documentari e immateriali altrimenti destinati alla dispersione (www.docbi.it); la Fondazione Zegna, che con la costituzio-ne del polo archivistico aziendale costituzio-nel 2003 ha avviato una propria politica culturale comunque intrecciata all’attività di produzione (www.fondazionezegna.org); l’Associazione Museimpresa che sta sviluppando, insieme al GIAI di Anai e ad altri, la scheda di descrizione dei campionari e dei prodotti tessili.
In effetti il Biellese ha saputo definire una propria progettualità culturale che vede tutti gli attori locali collaborare – anche grazie all’intervento della Provincia di Biella e della Regione Piemonte – allo sviluppo Centro Rete Biellese Archivi Tessili e Moda attivo dal 2010 (www.archivitessili.biella.it), che propone le schede, gli in-ventari e le collezioni digitali di numerosi archivi, percorsi e approfondimenti, oltre all’Enciclopedia Tessile Biellese, ovvero un insieme di schede dedicate alle persone, alle famiglie, agli enti, ai luoghi, ai temi, alla bibliografia e agli eventi inerenti l’esperienza economica, sociale, architettonica e culturale dell’industrializzazione tessile del Biellese.
L’iniziativa editoriale di Tollegno 1900 spa, inserita in un contesto vivace, co-stituisce oggi un esempio virtuoso di come un’azienda, che produce e dà lavoro, ha anche la sensibilità di riflettere sul proprio passato salvaguardandone la memoria, studiandone i materiali e traendone ispirazione per lo sviluppo delle nuove linee da offrire al mercato.
Dimitri Brunetti
AMEDEO TORALDO,L’Arte della seta a Catanzaro tra il Mezzogiorno e l’Europa
nel Sei e Settecento, Soveria Mannelli, Rubbettino, 2015 (Saggi, 356 -
Storio-grafia), p. 320
Il volume espone i risultati ottenuti dal progetto di ricerca sul tema L’arte della
seta a Catanzaro nel primo Settecento sviluppato nell’ambito del Dottorato di ricerca
“Società, politica e culture dal tardo Medioevo all’età contemporanea” con sede amministrativa presso l’Università La Sapienza di Roma – Dipartimento di Storia, Culture, Religioni.