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2010 ATTO AZIENDALE

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Academic year: 2021

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ASO S. Croce e Carle - Cuneo

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INDICE

TITOLO I

Disposizioni di carattere generale ed elementi identificativi e caratterizzanti l’Azienda: pag. 3

- sede legale - logo - patrimonio

- scopo e missione, dichiarazioni etiche.

TITOLO II

Organi aziendali, organismi collegiali e relative attribuzioni: pag. 8

- Direttore Generale - Collegio Sindacale

- Direttore Amministrativo e Direttore Sanitario - Collegio di Direzione

- Altri (Consiglio dei Sanitari, Organo d’indirizzo, Comitato di Dipartimento).

TITOLO III

Aspetti organizzativi dell’Azienda: pag. 14

- modello organizzativo dell’Azienda

- modalità di identificazione dei dipartimenti e relative aggregazioni;

- modalità di identificazione delle strutture semplici e complesse e criteri per la loro

istituzione;

- esplicitazione del livello di autonomia gestionale e tecnico professionale delle unità

organizzative; criteri e modalità di conferimento degli incarichi.

TITOLO IV:

Modalità di gestione, controllo e valorizzazione delle risorse: pag. 47

- procedure di consultazione al fine della predisposizione degli atti di programmazione; - disciplina dei contratti di fornitura e servizi;

- disciplina dei controlli interni;

- sistema informativo e raccordo con i sistemi di controllo esterni; - gestione e sviluppo delle risorse umane;

- disciplina della funzione qualità;

- previsione della regolamentazione interna;

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TITOLO I

Disposizione di carattere generale ed elementi identificativi e caratterizzanti l’Azienda 1 - Sede legale

L’Azienda Ospedaliera S. Croce e Carle ai sensi e per gli effetti dell’articolo 3, comma 1 bis del d.lgs. n. 229/1999 è costituita in Azienda con personalità giuridica pubblica e autonomia imprenditoriale.

La sede legale dell’Azienda Ospedaliera è in Cuneo, via Coppino 26 Codice fiscale e Partita Iva 01127900049.

La sede amministrativa è in Cuneo, corso Brunet n. 19/a.

Sono Presidi Ospedalieri dell’Azienda: l’Ospedale S. Croce e l’Ospedale A. Carle.

2 - Logo

L’Azienda Ospedaliera è sorta attraverso l’unione di due presidi ospedalieri: Ospedale Civile S. Croce di Cuneo ed Ospedale Pneumologico Antonio Carle di Cuneo. Di questi due enti soppressi si è voluto riconoscerne la passata esistenza tramite l’assunzione dei rispettivi due loghi.

Per quanto riguarda l’ex Ospedale Civile S.Croce in Cuneo, la cui origine risale al 1385, il suo simbolo fu, fin dal secolo XVI, e forse anche prima, una croce greca con punte biforcate.

Allo stato odierno non ci sono pervenuti documenti riportanti l’esatta effigie del simbolo araldico dell’ospedale. Si conservano negli archivi alcuni documenti datati alla prima metà del secolo XVII in cui compare il simbolo dell’antica Confraternita di S.Croce della città di Cuneo. L’emblema è composto da una corona ovale riportante la dicitura “Confraternitas S. Crucis. Civitatis. Cunei”, nel cui interno è disegnata una croce formata da due elementi di eguale dimensione uno disposto in senso verticale, terminante con punte uncinate di colore bianco; ed il secondo disposto in senso orizzontale, anch’esso con le punte uncinate, di colore scuro (probabilmente si voleva richiamare l’attenzione verso il colore rosso). Appesi alle due estremità del traverso orizzontale sono disegnate due nappe con nodi, a testimonianza del legame tra il simbolo della croce ed il crocifisso.

Nel secolo XVIII il logo dell’ospedale mutò leggermente: all’interno di un cartiglio ricco di volute, su di un fondo azzurro, ricompare la croce di origine rinascimentale con l’elemento verticale di colore rosso e quello orizzontale di colore bianco. Questa testimonianza è facilmente individuabile sia sul portale dell’antico ospedale, sia all’interno della chiesa di S.Croce, ubicata nella navata e precisamente sulla chiave di volta degli arconi portanti la cupola.

Sulla rilegatura di un volume databile al secolo XIX dell’archivio storico dell’ex Ospedale Civile di S. Croce, compare nuovamente il simbolo rinascimentale adagiato su una raggiera dorata.

Di queste tre diverse interpretazioni del simbolo dell’Ospedale Civile S. Croce, l’Azienda ha ritenuto di individuare nella simbologia rinascimentale il logo da utilizzare a testimonianza del legame con l’antica istituzione.

Il logo del S. Croce è rappresentato dalla croce greca con punte bipartite di colore bianco e rosso, con il rosso posto nel senso verticale ed il bianco orizzontale, in riferimento ai colori della città di Cuneo. La croce è posata in un campo azzurro la cui presenza è connessa alla profondità del cielo, il tutto racchiuso da una corona a raggi d’oro simboleggiante la presenza dell’Altissimo.

Questa simbologia di chiara derivazione religioso – laica rappresenta il duplice carattere che rivestiva l’istituzione negli anni prossimi al suo sorgere, dove il carattere religioso della Confraternita di S. Croce che, attraverso la propria opera istituiva e gestiva la struttura dell’ospitalità, viene unito al simbolo della città in sui essa opera e del quale se ne ricavano i due colori della croce.

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promossa dallo Stato Italiano a partire dagli anni 1930-31, sovrapposta al profilo di un importante monumento cittadino (monumento alla Resistenza Partigiana), il tutto sovrapposto al profilo delle Alpi Marittime. I colori sono quattro: il rosso della croce di Lorena; il nero per la sagoma del monumento alla Resistenza, il bianco per l’innevamento dei pendii montani; l’azzurro quale sfondo oltre i monti.

Questo logo è nato negli anni ’70 circa, dopo la costruzione di quel famoso monumento, che è stato assunto a simbolo della città di Cuneo, i cui colori bianchi e rossi sono presenti.

3 – Patrimonio

Il patrimonio dell’Azienda è costituito da tutti i beni mobili e immobili a essa appartenenti secondo le risultanze di cui all’inventario ex articolo 9 l.r. n. 8 del 18/01/1995 nonché da tutti i beni comunque acquisiti nell’esercizio delle proprie attività o a seguito di atti di liberalità.

L’azienda ai sensi e per gli effetti del II comma, articolo 5 del d.lgs. n. 229/1999 dispone del proprio patrimonio secondo il regime della proprietà privata fermo restando che i beni mobili e immobili utilizzati per il perseguimento dei fini istituzionali costituiscono patrimonio indisponibile pertanto non possono essere sottratti alla loro destinazione, se non nei modi stabiliti dalla legge. L’Azienda ha provveduto alla classificazione dei beni patrimoniali in disponibili ed indisponibili ai sensi dell’articolo 8, comma 2 l.r. 18.1.95 n. 8.

L’azienda riconosce la valenza strategica del patrimonio quale strumento di potenziamento e di qualificazione strutturale e tecnologica dell’offerta di servizio e, in questa prospettiva, si riserva iniziative di investimento anche mediante processi di alienazione del patrimonio da reddito e di trasferimento di diritti reali previa la necessaria autorizzazione regionale ex articolo 5, comma 2 del d.lgs. n. 229/1999.

4 - Finalità 4.1 Mission dell’A.S.O. S. Croce e Carle di Cuneo

La mission dell’Azienda è principalmente il farsi carico dei bisogni di salute in fase acuta, anche per patologie inguaribili, delle persone che si rivolgono ad una azienda ospedaliera ad alta specializzazione, alla luce delle conoscenze scientifiche costantemente aggiornate, ottimizzando le risorse disponibili, attraverso l’integrazione di linee di comportamento comuni e condivise da tutte le strutture dell’azienda tramite collegamenti con altre strutture idonee ed in collaborazione con operatori sanitari del territorio, nel rispetto del contesto ambientale in cui l’azienda è inserita e della programmazione degli organi sanitari istituzionali.

Inoltre l’Azienda acquisisce, elabora e diffonde conoscenze e competenze in materia di salute, anche attraverso attività di “ricerca e sviluppo” e di “formazione e informazione”.

4. 2 Dichiarazioni etiche

L’Azienda Ospedaliera S. Croce e Carle adotta, in coerenza con la mission condivisa dagli operatori, il Sistema Qualità come tessuto connettivo delle diverse realtà operative dell’Azienda e ne identifica la “politica” a breve e medio termine come di seguito esplicitato:

1. Garantire ai cittadini un’assistenza sanitaria di qualità in continuo miglioramento.

2. Incrementare ed aggiornare la tipologia delle prestazioni adeguandole tempestivamente ai bisogni di salute emergenti.

3. Ottimizzare l’utilizzo delle risorse disponibili, umane, tecniche, strutturali ed economiche. 4. Promuovere la collaborazione ed i collegamenti col territorio.

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6. Rispettare i principi etici ed i valori sociali del contesto ambientale e la normativa. 7. Promuovere la crescita professionale degli operatori.

8. Soddisfare le aspettative dei cittadini e degli operatori.

4.2.1 Garantire ai cittadini un’assistenza sanitaria di qualità in continuo miglioramento

L’Azienda definisce “di qualità” la prestazione sanitaria “efficace”, che ottimizza il rapporto tra risultato raggiunto ed obiettivo prefissato e condiviso dall’utente informato, compatibilmente con le conoscenze scientifiche attuali, “appropriata”, cioè indicata per il paziente, “sicura”, tale da comportare il minimo rischio per il paziente, “tempestiva” ovvero erogata nel momento del bisogno e facilmente “accessibile”.

Definisce altresì di “qualità” la prestazione che armonizzi le tre dimensioni: organizzativo/gestionale, tecnica e percepita.

L’Azienda adotta un sistema di verifica e revisione della qualità per realizzare, attraverso specifiche metodologie il miglioramento continuo della qualità ritenuto indispensabile per la gestione di un’azienda sanitaria.

4.2.2 Incrementare ed aggiornare la tipologia delle prestazioni adeguandole tempestivamente ai bisogni di salute emergenti

La Direzione dell’Azienda si fa carico, dell’analisi dei bisogni della popolazione di riferimento, mediante il confronto con le altre strutture sanitarie presenti sul territorio e con le associazioni di volontariato, adeguando la propria offerta di prestazioni nell’ambito delle più recenti acquisizioni scientifiche, nel rispetto delle indicazioni programmatiche e normative regionali e nazionali ed attivando, ove necessario, gli opportuni collegamenti con altre strutture specialistiche.

4.2.3 Ottimizzare l’utilizzo delle risorse disponibili, umane, tecniche, strutturali ed economiche

La Direzione dell’Azienda si fa carico di implementare l’organizzazione per dipartimenti, dotati di budget dedicato, e conferma ai professionisti che operano all’interno di ogni dipartimento le responsabilità legate al ruolo e l’autonomia decisionale, coerente con l’attività dipartimentale e nel rispetto delle strategie definite dalla Direzione Generale. I Dipartimenti gestiscono e ottimizzano con criteri di flessibilità le risorse umane, tecnologiche, strumentali ed economiche loro affidate favorendo la cooperazione fra le diverse strutture aziendali.

La redazione ed il rispetto delle procedure generali contenute nel Manuale della Qualità dell’Azienda garantiscono la corretta gestione dei rapporti tra le strutture definendo i percorsi più brevi atti ad evitare inutili sprechi di risorse.

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4.2.4 Promuovere la collaborazione ed i collegamenti col territorio

La Direzione dell’Azienda si impegna ad attivare canali di comunicazione che permettano l’ottimizzazione dei percorsi territorio-ospedale-territorio, l’identificazione degli strumenti comuni ad ospedale e territorio per la scelta di linee guida orientate al miglioramento gestionale di malattie croniche ed invalidanti, alla condivisione e partecipazione dei medici del territorio alla gestione dei loro assistiti ricoverati nell’Azienda.

L’Azienda fornisce e mette a disposizione del territorio competenze e informazioni in materia sanitaria curandone l’ottimizzazione e l’aggiornamento anche richiedendo alle strutture presenti sul territorio di poter disporre di tutti quei flussi informativi necessari all’Azienda a fornire adeguata risposta alla richiesta di prestazioni.

4.2.5 Definire e promuovere linee di comportamento condivise e comuni a tutte le Strutture

L’adozione del Manuale e delle Procedure Generali dell’Azienda redatte secondo le Norme UNI EN ISO 9000 permette una risposta univoca ai percorsi trasversali alla struttura; l’adozione per tutte le Strutture dell’Azienda di linee guida diagnostico/terapeutiche comuni permette di affrontare in maniera globale gli iter clinico/terapeutici per i cittadini.

La Direzione Generale si impegna a promuovere la definizione, attraverso la collaborazione condivisa dei dirigenti delle strutture, di elementi comuni irrinunciabili che costituiscono la cartella clinica e, ad integrazione, l’adozione di un modello di cartella infermieristica orientata per problemi; si impegna altresì a promuovere l’adozione, a medio termine, di un modello di cartella clinica unica (per ricovero, day hospital ed ambulatorio) per ogni cittadino e personalizzata per ogni struttura.

La Direzione Generale si impegna inoltre a promuovere la definizione di linee guida elaborate e condivise da tutti gli operatori per la corretta informazione al paziente, individuando competenze e ruoli all’interno di ogni Struttura.

4.2.6 Rispettare i principi etici ed i valori sociali del contesto ambientale e la normativa

La Direzione dell’Azienda, attraverso il rispetto della normativa vigente e degli obiettivi indicati dai piani sanitari nazionale e regionale, ottimizza l’uso delle risorse economiche, potenziando a medio e lungo termine quelle strutture per l’accoglienza e la degenza che siano ritenute insufficienti a soddisfare la domanda da parte della popolazione servita. Si adopera inoltre ad attivare tutti quegli accorgimenti ritenuti indispensabili all’efficacia, efficienza, personalizzazione ed umanizzazione delle prestazioni fornite alla popolazione di riferimento (distribuita su un territorio vasto e dotato di una rete stradale complessa ). Organizza i propri servizi anche tenendo conto delle maggiori richieste di prestazioni stagionali legate al turismo.

4.2.7 Promuovere la crescita professionale degli operatori

L’Azienda si impegna a:

• sostenere la continua crescita professionale dei propri operatori stabilendo, per ogni dipartimento o struttura, un budget specifico per la formazione tecnico/scientifica ed avviando un programma di formazione permanente in Qualità che coinvolga tutti gli operatori;

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ricadute in termini di miglioramento tecnico/scientifico per l’Azienda;

• formare formatori che siano in grado di potenziare l’autonomia professionale di altri operatori dell’Azienda riconoscendone la professionalità specifica;

• privilegiare audit clinici multidisciplinari ed incontri scientifici che coinvolgano le realtà sanitarie presenti sul territorio;

• promuovere la partecipazione attiva a gruppi di lavoro per il Miglioramento Continuo

della Qualità delle prestazioni e del Sistema Aziendale.

4.2.8 Soddisfare le aspettative dei cittadini e degli operatori

L’Azienda, consapevole che fornire salute significa comprendere e rispondere ai bisogni del cittadino che potrebbe non aver solo bisogno di cure, rivolge particolare attenzione alla Qualità Percepita dagli utenti, comprensiva di alcuni aspetti, tra i quali:

• aspetti tangibili (strutture edilizie, attrezzature, personale, strumenti di comunicazione...)

• affidabilità (capacità di prestare il servizio promesso con professionalità )

• capacità di risposta (volontà di aiutare l’utente e di fornire il servizio in tempi adeguati...)

• capacità di rassicurazione (competenza e cortesia degli operatori e loro capacità di ispirare fiducia e sicurezza...)

• empatia (assistenza premurosa ed individualizzata che l’Azienda presta agli utenti...) L’Azienda rivolge particolare attenzione alla Qualità Percepita dagli operatori,

considerandoli la sua maggior risorsa, per una pluralità di aspetti, tra cui:

• autonomia (possibilità di proporre gli obiettivi e alternative per raggiungere gli obiettivi assegnati...)

• informazione (conoscenza degli obiettivi e dei processi...)

• partecipazione (alla gestione degli obiettivi assegnati ed alle decisioni...)

• integrazione/identificazione (accettazione / appartenenza all’organizzazione, interiorizzazione dei valori dell’organizzazione...)

• motivazione (integrazione tra le capacità, le attese, le esigenze degli operatori con quelle dell’organizzazione...)

• ergonomia (soddisfazione dei bisogni minimi di benessere psico-fisico dell’operatore...)

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TITOLO II

Organi aziendali, organismi collegiali e relative attribuzioni. 1 - Direttore Generale

Il Direttore Generale ha la responsabilità della direzione dell’Azienda ed in particolare è responsabile delle funzioni di indirizzo politico-amministrativo e strategico che si esercitano attraverso la definizione degli obiettivi e dei programmi da attuare e verificando la rispondenza dei risultati dell’attività e della gestione agli indirizzi impartiti. Al Direttore Generale spettano in particolare:

a) le decisioni e l’adozione dei relativi atti di indirizzo interpretativo e applicativo in materia di norme nazionali e regionali;

b) l’adozione di tutti gli atti deliberativi relativi al piano pluriennale di attività;

c) l’adozione di tutti gli atti deliberativi relativi alla programmazione finanziaria e di bilancio, con particolare riferimento alla assegnazione del budget alle varie strutture aziendali;

d) l’adozione di tutti gli atti deliberativi riguardanti la definizione di obiettivi, priorità, piani, programmi e direttive generali per l’azione amministrativa e la gestione, nonché l’acquisizione di quei beni e servizi il cui valore supera la cifra non delegata alla gestione dei Direttori di Dipartimento ovvero dei Direttori di Strutture, del Direttore Amministrativo e del Direttore Sanitario;

e) l’individuazione all’interno della politica del budget delle risorse umane, materiali ed economico-finanziarie da destinare alle diverse finalità;

f) la definizione dei criteri generali in materia di ausili finanziari a terzi e di determinazione di tariffe, canoni e analoghi oneri a carico di terzi;

g) la delega di funzioni di gestione di sua competenza a favore dei dirigenti dell’azienda;

h) le nomine, designazioni e atti analoghi a esso attribuiti da specifiche disposizioni e non delegabili.

Il Direttore Generale è responsabile della gestione complessiva dell’azienda, nomina e revoca i responsabili delle strutture semplici e complesse, nonché delle altre strutture operative dell’azienda. Il Direttore Generale nomina il Direttore Amministrativo e il Direttore Sanitario e revoca, eventualmente, gli stessi nel rispetto di quanto stabilito dall’articolo 3/bis, comma 8, del d.lgs. 229/99.

Il Direttore Generale delega direttamente ai Direttori di Dipartimento ed ai responsabili di strutture complesse, da lui personalmente nominati, propri poteri e compiti, definiti nel presente atto e più specificamente individuati, per singolo dirigente, nei contratti individuali allo scopo stipulati.

2 - Collegio Sindacale

Il Collegio Sindacale:

a) verifica l’amministrazione dell’azienda sotto il profilo economico; b) vigila sull’osservanza della legge;

c) accerta la regolare tenuta della contabilità e la conformità del bilancio alle risultanze dei libri e delle scritture contabili, ed effettua periodicamente verifiche di cassa;

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individualmente.

Il Collegio Sindacale dura in carica tre anni ed è composto da cinque membri, di cui due designati dalla Regione, uno designato dal Ministro del Tesoro, del Bilancio e della Programmazione Economica, uno dal Ministro della Sanità e uno dal Sindaco del Comune di Cuneo. I componenti del Collegio Sindacale sono scelti tra gli iscritti nel registro dei revisori contabili istituito presso il Ministero di Grazia e Giustizia, ovvero tra i funzionari del Ministero del Tesoro, del Bilancio e della Programmazione Economica che abbiano esercitato per almeno tre anni le funzioni di Revisori dei Conti o di componenti dei Collegi Sindacali.

I riferimenti contenuti nella normativa vigente al Collegio dei Revisori delle aziende ospedaliere si intendono applicabili al Collegio Sindacale di cui al presente articolo.

3 - Direttore Amministrativo e Direttore Sanitario

Il Direttore Amministrativo e il Direttore Sanitario coadiuvano il Direttore Generale nell’esercizio delle sue funzioni e partecipano unitamente a esso, che ne ha la responsabilità, alla direzione dell’azienda, assumono diretta responsabilità delle funzioni a essi attribuite e concorrono, con la formulazione di proposte e pareri, alle decisioni della direzione generale.

In relazione a tale caratterizzazione del ruolo che ne comporta il pieno coinvolgimento nell’attività della direzione generale, le funzioni a essi riconosciute sono riconducibili in generale a quelle di indirizzo/controllo nei confronti della dirigenza amministrativa e sanitaria dell’azienda.

In linea generale il governo sanitario dell’azienda fa riferimento al Direttore Sanitario sia per quanto concerne la qualità che l’efficienza tecnica e operativa della produzione di prestazioni, così come la distribuzione dei servizi orientati al singolo o alla collettività. In particolare il Direttore Sanitario sovraintende ai servizi sanitari ai fini organizzativi e igienico-sanitari secondo le modalità proprie dell’”indirizzo/controllo” sui comportamenti dei dirigenti specificamente preposti, con particolare riferimento alle tematiche della qualità e appropriatezza della performance assistenziale e dei percorsi assistenziali, della continuità dell’assistenza, della valutazione, della sperimentazione della ricerca e della formazione, della progettazione delle strutture sanitarie, dell’aggiornamento delle tecnologie. Presiede il Consiglio dei Sanitari, è componente di diritto del Collegio di Direzione e fornisce parere obbligatorio al Direttore Generale sugli atti relativi alle materie di competenza.

Il Direttore Amministrativo dirige, secondo le modalità proprie dell’indirizzo e controllo, i servizi amministrativi negli ambiti previsti dalle leggi regionali, dal d.lgs. 502/92 e successive modifiche ed integrazioni, fatte salve le competenze, le responsabilità e le funzioni individuali dei singoli dirigenti previste dagli articoli 16 e 17 del d.lgs 29/93 e s.m.i..

Tale attività fa riferimento agli aspetti giuridico/amministrativi ed economico-finanziari, al buon andamento e alla imparzialità dell’azione amministrativa, al sistema delle garanzie dell’utenza, alle tecniche di marketing, di informazione e comunicazione interna/esterna alle strategie di gestione del patrimonio, alla integrazione organizzativa.

In linea generale il Direttore Amministrativo ha la responsabilità di: - garantire l’efficienza e lo sviluppo dei servizi informativi;

- permettere la rappresentazione economica e finanziaria dell’attività aziendale;

- assistere, come fornitore interno, ai servizi di produzione, all’acquisizione delle risorse finanziarie e umane;

- garantire la qualità delle procedure organizzative di natura amministrativa e logistica; - garantire la legittimità degli atti amministrativi.

Assume diretta responsabilità delle funzioni attribuite alla sua competenza e non esercitate da distinti uffici.

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‰ Coadiuva il Direttore Generale nell’assicurare il fine della conservazione e valorizzazione del patrimonio dell’Azienda.

‰ Collabora al controllo di gestione dell’Azienda.

‰ Cura l’attuazione delle deliberazioni del Direttore Generale e degli organi di governo

dell’azienda.

‰ Assiste alle aste pubbliche.

‰ Predispone i contratti tramite l’Ufficio Legale.

‰ Sottoscrive i mandati di pagamento e gli ordini di riscossione.

‰ Esprime, con relazione motivata per la parte di sua competenza, il parere sugli incarichi al personale amministrativo.

‰ Promuove iniziative per lo studio di problemi giuridico aziendali. Il Direttore Amministrativo e il Direttore Sanitario esercitano altresì: a) le competenze ad essi delegate dal Direttore Generale in via ordinaria;

b) le competenze ad essi delegate dal Direttore Generale in caso di assenza o di impedimento per il periodo di assenza o di impedimento;

c) le competenze ad essi assegnate specificatamente dalla normativa.

In caso di vacanza dell’ufficio di Direttore Generale le relative funzioni sono svolte dal Direttore fra i due più anziano di età.

Il Direttore Sanitario e il Direttore Amministrativo nell’esercizio delle funzioni proprie o delegate, e segnatamente nell’ipotesi di vacanza dell’Ufficio di Direttore Generale, agiscono in stretta collaborazione per assicurare la massima integrazione operativa fra area sanitaria e area amministrativa dell’Azienda.

4 - Collegio di Direzione

Il Collegio di Direzione, costituito dal Direttore Generale con proprio provvedimento, esercita le sue funzioni nei modi e nei termini stabiliti con successivo regolamento.

Il Collegio di Direzione è un organismo che supporta il Direttore Generale e concorre con la Direzione Aziendale all’individuazione delle strategie, suggerendo e proponendo piani per un corretto utilizzo e gestione delle risorse, allo scopo di ottimizzare il raggiungimento degli obiettivi, nell’ottica di coniugare le istanze poste dagli indirizzi politico-amministrativi con quelle deputate alla produzione dei livelli assistenziali.

Il Collegio di Direzione collabora per:

• l’elaborazione dei programmi di attività dell’Azienda: Piani Attuativi Territoriali (P.A.T.) e i Piani Attuativi Locali (P.A.L.);

• l’organizzazione e lo sviluppo dei servizi, anche in attuazione del modello dipartimentale e per l’utilizzo delle risorse umane.

Il Collegio di Direzione dura in carica tre anni e può essere prorogato dal Direttore Generale.

Il Collegio di Direzione è convocato dal Direttore Generale, a sua discrezione, anche limitatamente ad una parte dei suoi componenti in relazione alla specificità degli argomenti in discussione.

Composizione

Il Collegio di Direzione è presieduto dal Direttore Generale ed è composto da: il Direttore Sanitario

il Direttore Amministrativo i Direttori di Dipartimento

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Al Collegio di Direzione possono essere invitati a partecipare altresì, in relazione alla specificità degli argomenti da trattare, i responsabili delle singole strutture organizzative.

Per una corretta funzionalità viene inoltre nominata da parte del Direttore Generale una segreteria che svolge tutte le attività di supporto necessario al buon funzionamento dell’organo collegiale.

Funzioni

Il Direttore Generale si avvale del Collegio per il governo delle attività cliniche, per la programmazione e valutazione delle attività tecnico-sanitarie compresa la rispondenza agli indirizzi strategici aziendali e di quelle ad alta integrazione sanitaria per l’elaborazione del programma di attività dell’azienda, nonché per l’organizzazione e lo sviluppo dei servizi, anche in attuazione del modello dipartimentale e per l’utilizzazione delle risorse umane. Il Collegio concorre altresì alla formulazione dei programmi di formazione, delle soluzioni organizzative per l’attuazione dell’attività libero-professionale intramuraria e alla valutazione dei risultati conseguiti rispetto agli obiettivi clinici.

La modalità di funzionamento del Collegio di Direzione sono disciplinate dal seguente regolamento:

Art. 1 - COSTITUZIONE

Nell’ambito dell’Azienda Ospedaliera viene istituito ai sensi dell’art. 17 del D. Lgs. 502/92 e s.m.i. il Collegio di Direzione di cui il Direttore Generale si avvale per il governo delle attività cliniche, la programmazione e valutazione delle attività tecnico-sanitarie e di quelle ad alta integrazione sanitaria.

Art. 2 - PROCEDIMENTO PER LE DETERMINAZIONI DEL COLLEGIO DI DIREZIONE.

A) Convocazione: è disposta di regola dal Direttore Generale che svolge funzioni di Presidente del Collegio. Affinché i componenti siano edotti degli argomenti da trattare, l’avviso di convocazione deve contenere l’ordine del giorno con l’indicazione specifica degli argomenti.

L’avviso di convocazione deve essere recapitato entro un termine congruo (almeno tre giorni) prima di quello fissato per la seduta; solo per motivi di urgenza, da specificarsi nell’avviso, si potrà derogare al normale termine, ma, in ogni caso, dovranno intercorre almeno 24 ore.

B) Seduta: requisito di validità della seduta è che sussista il quorum strutturale e cioè il numero minimo di componenti, la cui presenza è indispensabile ai fini della legalità della seduta.

Tale quorum è costituito dalla maggioranza dei componenti del Collegio.

Le sedute non sono pubbliche: il Direttore Generale può richiedere, previo parere favole della maggioranza dei componenti, la consultazione gratuita di esperti esterni.

Il Direttore Generale, in qualità di Presidente, assicura l’osservanza delle disposizioni regolamentari, regola le discussioni e le votazioni proclamando l’esito delle stesse.

C) Discussione: la discussione si apre sugli argomenti posti all’ordine del giorno e secondo l’ordine del medesimo, salva una inversione disposta dallo stesso organo collegiale.

Dopo una breve relazione del Presidente o di un componente nominato relatore, si inizia il dibattito diretto dal Presidente secondo le norme regolamentari.

Quando la discussione si sia svolta con sufficiente ampiezza e nessun componente chieda la parola, il presidente dichiara chiuso il dibattito ed indice la votazione.

D) Votazione: la votazione può avvenire in qualsiasi forma. Solo le deliberazioni concernenti le persone vanno adottate a scrutinio segreto.

Le deliberazioni concernenti persone sono quelle che riguardano persone determinate o perché se ne discutono interessi materiali o perché se ne valutino le qualità personali.

In caso di parità di voti prevale il voto del Direttore Generale. In ordine alla votazione vanno distinte due operazioni:

1°) scrutinio con cui si effettua il conteggio dei voti favorevoli e contrari;

2°) proclamazione del risultato con cui si dichiara ufficialmente, in base alle risultanze dello scrutinio che la proposta è stata accolta ovvero respinta.

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salienti della discussione e i risultati dello scrutinio e della proclamazione. Il verbale deve essere sottoscritto da tutti i componenti il Collegio di Direzione partecipanti alla seduta.

Art. 3 - PERIODICITA’ DELLE RIUNIONI

Il Collegio di Direzione si riunisce almeno mensilmente per la trattazione degli argomenti posti all’ordine del giorno dalla Direzione Generale.

5 - Consiglio dei Sanitari

Il Consiglio dei Sanitari, costituito con provvedimento del Direttore Generale, è un organismo elettivo dell’Azienda con funzioni di consulenza tecnico-sanitaria.

Esso fornisce parere obbligatorio al Direttore Generale per le attività tecnico-sanitarie, anche sotto il profilo organizzativo e per gli investimenti ad essa attinenti, si esprime altresì sulle attività di assistenza sanitaria.

Di norma il Consiglio dei Sanitari si riunisce ogni 2 mesi.

Il parere si intende espresso favorevolmente se il Consiglio dei Sanitari non si pronuncia entro il 15° giorno dalla data di ricevimento della richiesta di parere.

COMPOSIZIONE

Il Consiglio dei Sanitari è presieduto dal Direttore Sanitario dell’Azienda ed è così composto: a) 8 rappresentanti del personale medico eletti da e tra i medici dei presidi ospedalieri dell’Azienda;

b) 3 rappresentanti del personale sanitario laureato non medico, di cui un farmacista, uno psicologo e un biologo o un chimico o un fisico, eletti congiuntamente dal personale dei seguenti profili: Farmacista Biologo Chimico Fisico Psicologo

c) 2 rappresentanti del personale infermieristico eletti da e tra il personale infermieristico assegnato ai presidi ospedalieri dell’azienda:

1. Collaboratore professionale sanitario esperto 2. Collaboratore professionale sanitario

3. Operatore professionale di 2^ categoria esperto

d) 2 rappresentanti del personale tecnico sanitario eletto da e tra il personale assegnato ai presidi dell’Azienda:

Personale Tecnico-Sanitario

Collaboratore professionale sanitario esperto Collaboratore professionale sanitario

Personale della riabilitazione

1. Collaboratore professionale sanitario esperto 2. Operatore professionale sanitario

Personale tecnico della prevenzione

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DURATA

Il Consiglio dei Sanitari dura in carica 5 anni.

Il Consiglio dei Sanitari decaduto conserva le proprie funzioni sino al rinnovo e comunque non oltre i 120 giorni dalla scadenza naturale.

Il Direttore Generale provvede allo scioglimento del Consiglio dei Sanitari qualora lo stesso per tre volte consecutive non abbia raggiunto il numero legale (metà più uno).

I componenti del Consiglio dei Sanitari possono essere eletti per un massimo di due volte consecutivamente.

I componenti che non partecipano al Consiglio, per tre volte, senza aver comunicato il motivo dell’assenza, vengono dichiarati decaduti.

Modalità per lo svolgimento delle elezioni, per la definizione della commissione elettorale e del seggio elettorale, per l’elezione dei componenti, sono disciplinate dalla deliberazione di giunta regionale (DGR n. 81-1701 del 11.12.2000) e dal relativo regolamento aziendale.

6 - Comitato di Dipartimento

Il Comitato di Dipartimento è un organismo di supporto al Direttore di Dipartimento per l’esercizio delle funzioni di coordinamento e controllo esercitato dallo stesso e di “rappresentanza” dei Responsabili delle Strutture inserite nello specifico Dipartimento. Ha funzioni consultive, propositive e di controllo relativamente alle attività svolte da e nell’ambito del Dipartimento.

E’ composto dallo staff stabilito dal Direttore Generale secondo le indicazioni dell’apposito regolamento organizzativo approvato dal Direttore Generale medesimo.

Il Comitato è presieduto dal Direttore di Dipartimento.

Alle competenze del Comitato di Dipartimento già previste nei regolamenti sono aggiunte le seguenti:

o esprimere “proposte” al Direttore di Dipartimento e/o alla Direzione aziendale; o richiedere la presenza e la partecipazione al Comitato di colleghi appartenenti alla

Direzione Aziendale e/o ad altri Dipartimenti;

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TITOLO III

Aspetti organizzativi dell’Azienda

1 - Modello organizzativo dell’Azienda

Il modello organizzativo dell’Azienda, in attuazione delle indicazioni normative di cui al d.lgs. n.229/1999 e in particolare dell’articolo 3, comma 1-ter, in coerenza con gli obiettivi dell’aziendalizzazione del SSN, si fonda sui criteri di efficienza, di efficacia, di economicità, di qualità, di equità e di appropriatezza della “performance” sanitaria, socio-sanitaria e amministrativa, ferma restando la concezione “unitaria” dell’azienda nel quadro dei seguenti principi informatori:

• massima valorizzazione della disciplina dell’organizzazione nel rispetto della normativa aziendale e regionale e della responsabilità di esercizio del potere organizzativo in termini di diretto “autogoverno” dell’azienda;

• netta distinzione tra potere di indirizzo strategico e responsabilità gestionale con chiara determinazione delle competenze e delle responsabilità della direzione generale e strategica dell’azienda e competenze e responsabilità della direzione dei vari livelli organizzativi e operativi dell’azienda;

• valorizzazione, responsabilizzazione e coinvolgimento della dirigenza e delle risorse professionali dell’azienda a tutti i livelli nella logica del “management diffuso”;

• sperimentazione di modelli organizzativi per “processi” a garanzia della integrazione delle competenze gestionali e competenze tecnico-professionali di natura specialistica, nonché della affermazione graduale dell’amministrazione per processi produttivi e per sequenze successive di atti/attività e relative interrelazioni unitariamente finalizzate a obiettivi programmati;

• precisa individuazione nell’ambito della definizione delle competenze dei servizi, degli adempimenti e delle responsabilità collegate alla tutela del cittadino-utente anche mediante scelte di natura strettamente organizzativa.

I princìpi cardine, dai quali non si può prescindere per la riorganizzazione della nuova Azienda Ospedaliera sono rappresentati come segue:

• l’Azienda Ospedaliera è una azienda pubblica e, come ogni azienda destinata a perseguire finalità di servizio pubblico, deve ispirare la propria azione a criteri di economicità e di rispondenza all’interesse pubblico;

• la cresciuta autonomia dell’Azienda ospedaliera e dei poteri della dirigenza (rapportati dalla legge a quelli dell’imprenditore privato) determinano la maggiore responsabilizzazione di questi ultimi, non solo parametrabili in base alla mera legalità formale dei singoli atti, ma soprattutto alla rispondenza dei risultati raggiunti rispetto agli obiettivi stabiliti;

• l’accentuato grado di poteri e responsabilità che interessa la dirigenza dell’Azienda, anche nelle articolazioni di minore importanza, comporta la titolarità delle funzioni di gestione interna delle risorse materiali e umane (centri di responsabilità, budget) con la responsabilità dei risultati relativi;

• nell’ottica del superamento dell’organizzazione gerarchica dei servizi della precedente esperienza, con la rigida attribuzione di competenze, deve privilegiarsi un tipo di strutturazione dell’Azienda come nel sistema privatistico.

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una Direzione strategica e

più Direzioni operative

Peraltro la stessa Azienda Ospedaliera si colloca nei confronti dell’Ente Regione come società di risultato, rispetto al ruolo programmatico e propulsivo di quest’ultimo.

La prevalenza del risultato (raggiungimento degli obiettivi programmati) rispetto ad un ruolo meramente istituzionale dell’Azienda comporta poi la massima flessibilità nell’organizzazione che deve conformarsi, ai bisogni dell’utenza in termini dinamici.

La preferenza per organizzazione dipartimentale, costituisce poi il presupposto per raggiungere il massimo grado di flessibilità e di integrazione per la struttura aziendale.

Per quanto concerne il problema della classificazione degli assetti, nella logica del superamento dei modelli tradizionali, sono da ipotizzare soluzioni che meglio interpretano l’esigenza dell’integrazione delle attività svolte nel rispetto delle previsioni della legislazione già vigente ed in particolare l’articolazione dell’Azienda in:

• Aree omogenee: si intende per area omogenea l’aggregazione funzionale ed anche fisica, laddove possibile, di tutte le discipline che presentino fra di loro omogeneità, affinità e/o complementarietà;

• presidio: il presidio è costituito dagli stabilimenti dell’Ospedale S.Croce e dell’Ospedale A.Carle in ragione della dimensione e complessità dell’attività sanitaria svolta. dipartimento: è il modello ordinario di gestione operativa di tutte le attività dell’Azienda: raggruppa strutture omogenee, complementari ed affini, finalizzato alla razionalizzazione dell’uso delle risorse disponibili presso le diverse strutture ad esso afferenti;

• per struttura si intende l’articolazione interna dell’azienda alla quale è attribuita con il presente l’atto la responsabilità di gestione di risorse umane, tecniche o finanziarie;

• per struttura complessa si intende l’articolazione organizzativa alla quale è attribuita la responsabilità di gestione di risorse umane, tecniche e finanziarie che deve essere coordinata e concordata a livello di dipartimento e la caratterizzazione e identificazione, per quanto riguarda le strutture sanitarie, devono corrispondere a quelle indicate dalla normativa riguardante i requisiti di accesso alle discipline ministeriali di cui al D.M. 30/1/1998 e s.m.i.;

• per struttura semplice a valenza dipartimentale si intende l’articolazione organizzativa con specifiche responsabilità di gestione di risorse umane, tecniche e finanziarie che devono essere coordinate e concordate a livello di dipartimento che vengono costituite limitatamente:

– all’esercizio di funzioni sanitarie strettamente riconducibili alle discipline ministeriali di cui al D.M. 30/1/1998 e s.m.i la cui complessità organizzativa non giustifica l’attivazione di struttura complessa;

– al fine di organizzare e gestire in modo ottimale spazi ed attrezzature utilizzate da più unità operative e personale eterogeneo, appartenente a strutture complesse diverse (esempio: blocco operatorio, pronto soccorso);

• per struttura semplice si intende di norma articolazione organizzativa interna della struttura complessa o di staff alla quale è attribuita responsabilità di gestione di risorse umane e tecniche; • uffici e settori di attività: articolazioni delle strutture per lo svolgimento di attività di particolare

specializzazione.

L’organizzazione dipartimentale è quella che offre una soluzione ottimale per coniugare i due sistemi organizzativi più accreditati:

• l’organizzazione di “line” (o gerarchica) che offre il vantaggio della precisa identificazione degli ambiti di competenza di ciascun assetto e dei rapporti che intercorrono tra gli stessi;

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affrontare tutte le problematiche di un’azienda di grande dimensione e di particolare complessità.

L’organigramma aziendale è determinato tenendo conto degli organi istituzionali previsti dalle vigenti disposizioni, delle strutture complesse e delle strutture semplici di cui al presente atto aziendale.

L’organigramma aziendale è modificabili in funzione delle strategie e delle attività aziendali.

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ARTICOLAZIONI ORGANIZZATIVE - ATTIVITA’

Accanto alle posizioni direttamente collegate al processo produttivo e cioè le unità e gli uffici di “line”, strutture complesse e strutture semplici organizzate nei dipartimenti, sono previsti ruoli di staff, privi di autorità diretta ma con compiti di ausilio tecnico.

A livello di staff al Direttore Generale, in qualità di Datore di Lavoro, sono collocate le strutture: - S.S. Prevenzione e Protezione

- S.S. Medico Competente

A livello di Direzione Generale (Direttore Generale, Sanitario e Amministrativo) per le competenze descritte al Titolo II (punti 1-3-4) sono collocate le seguenti strutture:

- S.C. Affari Generali, Segreteria, Legale - S.C. OSRU - S.C. Comunicazione - S.S. SITRO TECNOSTRUTTURE: - S.C. Controllo di Gestione - S.C. Ufficio Qualità

- S.C. Sistema Informativo Direzionale S.S. Ingegneria Clinica

S.S. Informatica e reti

DESCRIZIONE ATTIVITA’

AREA DI STAFF AL DIRETTORE GENERALE – DATORE DI LAVORO S.S. SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE

Il servizio di prevenzione e protezione dai rischi professionali provvede:

a) all'individuazione dei fattori di rischio, alla valutazione dei rischi e all'individuazione delle misure per la sicurezza e la salubrità degli ambienti di lavoro, nel rispetto della normativa vigente sulla base della specifica conoscenza dell'organizzazione aziendale;

b) ad elaborare, per quanto di competenza, le misure preventive e protettive di cui all'articolo 28, comma 2, e i sistemi di controllo di tali misure;

c) ad elaborare le procedure di sicurezza per le varie attività aziendali; d) a proporre i programmi di informazione e formazione dei lavoratori;

e) a partecipare alle consultazioni in materia di tutela della salute e sicurezza sul lavoro, nonché alla riunione periodica di cui all'art. 35 del D.Lgs. 81/08;

f) a fornire ai lavoratori le informazioni di cui all'art. 36 del citato decreto. Il servizio di prevenzione e protezione si occupa, inoltre, di fornire:

g) supporto amministrativo al Datore di Lavoro ed all’Esperto Qualificato in riferimento a quanto previsto dalla normativa in materia di tutela dei lavoratori esposti alle radiazioni ionizzanti;

h) consulenza al Datore di Lavoro ed alle strutture aziendali deputate alla gestione dei rapporti con le ditte esterne, per l’individuazione e la valutazione dei rischi di interferenza nonché, per quanto di competenza, per la definizione delle misure preventive e protettive atte alla eliminazione o, ove ciò non sia possibile, alla riduzione al minimo delle interferenze medesime, in riferimento agli obblighi connessi ai contratti d’appalto o d’opera o di somministrazione di cui all’art. 26 del D.Lgs. 81/08, con esclusione di quanto previsto dal Titolo IV del citato decreto legislativo.

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S.S. MEDICO COMPETENTE

La struttura del medico competente svolge i seguenti compiti.:

• collabora con il datore di lavoro e con il Servizio Prevenzione e Protezione alla valutazione dei rischi, anche ai fini della programmazione, ove necessario, della sorveglianza sanitaria, alla predisposizione dell’attuazione delle misure per la tutela della salute e dell’integrità psico-fisica dei lavoratori, all’attività di formazione ed informazione nei confronti dei lavoratori, per la parte di competenza, ed alla organizzazione del servizio di primo soccorso considerando i particolari tipi di lavorazione ed esposizione e le peculiari modalità organizzative del lavoro. Collabora inoltre alla attuazione e valorizzazione di programmi volontari di promozione della salute, secondo i principi della responsabilità sociale;

• effettuare la sorveglianza sanitaria ai fini della valutazione della idoneità dei lavoratori alla mansione lavorativa specifica;

• comunicare ai rappresentanti dei lavoratori i risultati anonimi collettivi degli accertamenti sanitari ed il loro significato;

• informare i lavoratori ed i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza sul significato degli accertamenti sanitari cui sono sottoposti;

• il medico competente visita gli ambienti di lavoro almeno una volta all’anno;

• il medico competente istituisce, aggiorna e custodisce, sotto la propria responsabilità, una cartella sanitaria e di rischio per ogni lavoratore sottoposto a sorveglianza sanitaria. Tale cartella è conservata con salvaguardia del segreto professionale e, salvo il tempo strettamente necessario per l’esecuzione della sorveglianza sanitaria e la trascrizione dei relativi risultati, presso il luogo di custodia concordato al momento della nomina del medico competente.

• Il medico competente informa ogni lavoratore interessato dei risultati degli accertamenti sanitari di cui all’art. 41 del decreto legislativo n. 81/08 e, a richiesta dello stesso, gli rilascia copia della documentazione sanitaria;

• La sorveglianza sanitaria è effettuata dal medico competente secondo quanto indicato nell’art. 41 del d. lgs. n. 81/08.

AREA DI STAFF AL DIRETTORE GENERALE

S.C. AFFARI GENERALI – SEGRETERIA – LEGALE

La struttura provvede alla trattazione degli affari sia generali che particolari e speciali, delle posizioni, degli adempimenti ed operazioni amministrativo - gestionali di interesse dell’azienda e delle sue articolazioni operative e di supporto.

Attività prese in considerazione:

Tenuta del Protocollo in generale ed atti conseguenti dell’archivio generale.

Attività di segreteria della Direzione Generale, della Direzione Amministrativa e della Direzione Sanitaria.

Attività inerenti gli atti assunti dal Legale Rappresentante dell’Ente, alla loro pubblicazione, all’inoltro all’organo di controllo ed attività conseguenti.

Attività inerenti il diritto dei cittadini di visione dei provvedimenti. Attività legale:

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Assicura la diretta consulenza legale dell’Azienda, effettuando studi e ricerche su problemi di particolare complessità;

Vigila sulle pratiche affidate dal Direttore Generale a patrocinatori esterni, provvedendo alla liquidazione delle relative parcelle ed onorari;

Cura la raccolta sistematica di leggi e regolamenti e della giurisprudenza di interesse dell’Azienda, fornendo quanto di competenza ad organi, strutture operative, servizi ed uffici interessati.

Tiene i rapporti di competenza con gli studi legali esterni e con altre Pubbliche Amministrazioni, per quanto attiene ai problemi legali che coinvolgono l’Azienda.

S.C. ORGANIZZAZIONE E SVILUPPO DELLE RISORSE UMANE.

Secondo quanto definito dalle direttive generali sull’organizzazione delle Aziende Sanitarie approvata con D.G.R. n. 69-1458 del 18.09.1995, la Struttura Organizzazione e Sviluppo Risorse Umane si pone come elemento di sintesi e coordinamento delle politiche relative al personale in coerenza con gli obiettivi strategici dell’Azienda. In particolare, questi i settori di attività:

gestione risorse umane: sviluppo professionale e di carriera, valutazione delle prestazioni e dei

potenziali, gestione del sistema premiante ed incentivante individuale, contrattazioni integrative e relazioni sindacali;

formazione e aggiornamento professionale: strategie di formazione, determinazione dei budget

di spesa, gestione diretta dell’aggiornamento obbligatorio, congedi straordinari per studio (150 ore), docenze e modalità di partecipazione alla didattica, formazione dei formatori, gestione dei tirocini effettuati presso l’Azienda, direzione dei Corsi di formazione professionale afferenti, coordinamento e tutorato per i Corsi di Laurea delle Professioni Sanitarie.

• Coordinamento dell’attività di valutazione, procedendo alla verifica annuale dei risultati di gestione del dirigente di struttura complessa ed anche di struttura semplice ove sia affidata la gestione di risorse, nonché alla verifica dei risultati raggiunti da tutti i dirigenti compresi quelli sopra indicati in relazione agli obiettivi affidati ai fini dell’attribuzione della retribuzione di risultato.

• Collaborazione alle attività di comunicazione interna coordinate dalla S.C. Comunicazione. La formazione e l’aggiornamento del personale sono assunti dall’Azienda come strumento di ottimizzazione delle risorse umane e di cambiamento organizzativo. Attraverso la professionalizzazione degli operatori a partire dalla loro formazione di base, infatti, consentono il miglioramento continuo delle culture e dei valori di riferimento ed accompagnano e sostengono i programmi di sviluppo delle articolazioni aziendali (Dipartimenti, Strutture).

La formazione rappresenta una leva strategica per il completamento del processo di aziendalizzazione e viene attuata nel quadro di una coerente integrazione con le politiche di organizzazione del lavoro e del personale alla luce di una attenta previsione dei fabbisogni professionali.

Nell’ambito della stesura dei programmi di formazione, l’Azienda ricomprende:

• le necessità formative ritenute obbligatorie per il raggiungimento dei propri obiettivi strategici che la stessa ha prefissato anche alla luce dei Piani Sanitari Nazionale e Regionale (aggiornamento obbligatorio intra ed extra-moenia);

• le attività facoltative che possono interessare le singole Strutture con gestione a carico dei singoli Responsabili (aggiornamento facoltativo):

• la gestione di una biblioteca adeguatamente attrezzata e fornita non solo di testi e riviste, ma anche di supporti audiovisivi e informatici (es. accesso on line con banche dati e documentazione scientifica e/o didattica)

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Struttura con funzioni di rilievo nel supporto alla direzione strategica, con attività prioritariamente connesse alla relazione con il territorio, le istituzioni, con il pubblico e con i collaboratori dell’Ospedale. Le funzioni sono altresì articolabili su più livelli: di servizio, di immagine e amministrativo.

Comunicazione pubblica e principio di trasparenza.

La struttura oltre ad occuparsi di tutte quelle attività poste in essere per orientarsi verso l’esterno e quindi per entrare in contatto con il cittadino/utente, comprende anche la funzione di trasparenza ovvero la disponibilità a fornire informazione sul funzionamento interno e sui propri servizi.

Il modello di organizzazione che emerge dal d. lgs 165/2001 è imperniato sul principio di trasparenza dell’azione amministrativa, ossia sulla predisposizione di strumenti e meccanismi atti a consentire ed incentivare un’instaurazione di un rapporto diretto e immediato tra funzionari pubblici e utenti e, quindi a favorire forme di fattiva collaborazione tra gli stessi in sede di risoluzione delle problematiche di volta in volta evidenziatesi.

Emerge pertanto la necessità in materia di uffici di relazioni con il pubblico di garantire la piena attuazione della legge 07.08.1990 n. 241 (modificata dalla legge 15/2005).

Per garantire il diritto di accesso definito dall’art. 22 della citata legge 241/1990 si richiama il d.p.r. 184/2006 che disciplina le modalità di esercizio di diritto di accesso ai documenti amministrativi che deve tener conto anche del diritto alla riservatezza come limite all’accesso (art. 60 d. lgs. 196/2003). Per garantire la trasparenza è presente l’ufficio per le relazioni con il pubblico: tramite tale ufficio è possibile rilevare i bisogni e il livello di soddisfazione dell’utenza per i servizi erogati e porre in essere di conseguenza forme di collaborazione per un miglioramento qualitativo che può essere reso possibile attraverso correttivi per l’ammodernamento delle strutture.

Si fa riferimento inoltre al D.L. 12.5.95 N. 163 convertito in legge 11.7.95 n. 273 che ha previsto che il responsabile dell’Ufficio per le relazioni con il pubblico e il personale da lui indicato possono promuovere iniziative volte anche con il supporto di procedure informatiche, al miglioramento dei servizi per il pubblico, alla semplificazione delle procedure e all’incremento delle modalità di accesso informale alle informazioni in possesso dell’amministrazione.

A seguito di quanto disposto con legge 7.6.00 n. 150 (disciplina delle attività di informazione e di comunicazione delle pubbliche amministrazioni) si deve riorganizzare e ridefinire la struttura e le funzioni dell’URP nel rispetto dei seguenti criteri:

- garantire l’esercizio dei diritti di informazione, partecipazione e accesso ex legge 241/1990; - agevolare l’accesso e l’utilizzazione da parte dei cittadini dei servizi offerti;

- promuovere l’adozione di sistemi di interconnessione telematica.

Da quanto sopra si deduce che tale ufficio è di fondamentale importanza nell’ambito della comunicazione pubblica e segnatamente in un ambito interno nel caso in cui il ruolo operativo dell’ufficio sia riferito alle ricerche analisi della domanda, costruzione di nuovi servizi pubblici, collegamento con altre amministrazioni pubbliche ecc. e, in un ambito esterno, facendo riferimento all’efficacia e all’efficienza dei servizi legata all’informazione, alla comunicazione ed alla relazione fra cittadino e azienda.

Comunicazione interna.

La struttura inoltre si deve occupare anche della comunicazione interna quale processo complesso di comunicazione utilizzata per la diffusione di informazioni, comunicati, dati, compiti all’interno di una organizzazione, destinata al pubblico interno, sia dipendente sia collaboratore (legge 150/2000 art. 4 lett. c).

Riassumendo, la S.C. Comunicazione ha in particolare tra i compiti più significativi quelli qui di seguito indicati:

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• Organizzazione della Conferenza dei Servizi e di momenti di incontro con la popolazione;

• promozione dell’immagine aziendale (anche attraverso organizzazione e predisposizione di servizi radiotelevisivi ed interviste a Direttori di Struttura e di Dipartimento, partecipazione ad eventi e manifestazioni su proposta della Direzione Generale);

• informazione all’utenza e raccolta di segnalazioni, suggerimenti, reclami ed elogi; • redazione della rivista trimestrale Ospedale IN;

• gestione operativa del centralino;

• relazioni istituzionali con la Conferenza dei Sindaci;

• coordinamento per la predisposizione di un Bilancio Sociale Aziendale; • coordinamento attività di comunicazione interna;

• Ufficio Relazioni con il Pubblico (URP) in stretto collegamento con la Direzione Sanitaria; • gestione del sistema Internet ed Intranet aziendale.

Modifica ex D.G.R. 110-9434 del 1.8.08:

S.C. Comunicazione. Tale struttura svolgerà le funzioni di collegamento tra l’A.S.O. e gli interlocutori esterni: dai cittadini agli organi di stampa. Inoltre dovrà curare le relazioni interne dell’azienda per migliorare l’informazione tra gli operatori.

Alla S.C. Comunicazione farà riferimento l’URP. La SC Comunicazione svolgerà un ruolo di coordinamento tra attività diverse avvalendosi della collaborazione di altre strutture. In particolare collaborerà con le strutture Personale e Sistemi informativi, curando il livello di integrazione con le stesse, così da garantire il rispetto delle reciproche competenze.

S.S. SITRO

Il SITRO collabora con la Direzione per la predisposizione ed attuazione delle proposte riguardanti la programmazione, organizzazione e valutazione delle attività e delle risorse implicate nel percorso di assistenza. Inoltre assicura l’integrazione dei processi assistenziali con i processi aziendali, in un’ottica multidisciplinare e di miglioramento continuo della qualità.

TECNOSTRUTTURE

Strutture in staff che svolgono attività riferite ai processi produttivi con particolare riferimento alla definizione di regole e procedure nonché ai risultati ed agli obiettivi, attraverso la definizione di standard. Si tratta di funzioni di particolare rilevanza e consistenza con notevoli risorse assegnate e pertanto sono strutture complesse.

S.C. CONTROLLO DI GESTIONE

Il Controllo di Gestione garantisce l’applicazione della metodica di Budget affinché venga garantita l’efficacia e l’efficienza ai processi di acquisizione e di impiego delle risorse.

Attività prese in considerazione:

Articolazione dell’azienda in Centri di Costo;

Analisi comparativa dei costi, dei rendimenti e dei risultati; Verifica della corretta ed economica gestione delle risorse; Contribuire alla predisposizione dei budget;

Elaborazione di indicatori di produttività e di standards di riferimento; Gestione economica delle attività anche mediante il DRG;

Reporting alla Direzione Generale e Reporting ai servizi;

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S.C. UFFICIO QUALITA’

Funzioni della S.C. UFFICIO QUALITA’ ASO

L’Azienda Ospedaliera S. Croce e Carle di Cuneo, certificata nel suo Sistema Qualità secondo la Norma ISO 9001/2000 con certificato SINCERT n° 2747, nel rispetto di quanto previsto dal DL 502 /92, DL 229/96 , dei Piani Sanitari Nazionale e Regionale e di quanto contenuto nella Norma ISO 9001/2000, considera la Funzione Qualità necessaria ed indispensabile alla corretta gestione della propria organizzazione.

Le aree di competenza dell’Ufficio Qualità riguardano:

• Pianificazione annuale per la Qualità (redazione del Riesame della Direzione e del Piano Qualità Aziendale );

• Formazione e informazione capillare su: metodologia di gestione e correzione della Qualità, promozione della Qualità e prevenzione della non Qualità (individuazione e formazione dei formatori, attività di formazione, documentazione dell’attività di formazione in Qualità);

• Mantenimento ed implementazione del Sistema Qualità Aziendale e specifico nelle singole Strutture, secondo le Norme ISO 9000 (stesura, aggiornamento, archiviazione dei documenti del Sistema Qualità ed eliminazione dei documenti obsoleti); mantenimento della certificazione delle UUOO certificate ed estensione della certificazione ad altre UUOO;

• Verifica dell’applicazione delle regole e procedure del Sistema Qualità (raccolta dati del Sistema Qualità e relazione al Direttore Generale);

• pianificazione, conduzione e coordinamento delle verifiche ispettive interne secondo le Norme ISO 9000 e 19011 (piano annuale delle verifiche ispettive interne, effettuazione delle verifiche ispettive, reports finali e loro archiviazione);

• Esecuzione di audit pianificati e periodici sulle attività previste dal Sistema Qualità aziendale (organizzazione, verbalizzazione degli incontri);

• Prevenzione e correzione delle non conformità: monitoraggio dell’effettuazione degli interventi correttivi (raccolta schede di non conformità e verifica periodica dell’efficacia del trattamento delle stesse nel rispetto dei tempi prestabiliti);

• Coordinamento della commissione tecnica per l’Accreditamento istituzionale aziendale,mantenimento dell’accreditamento regionale ed archiviazione della relativa documentazione: consulenza agli operatori delle varie strutture; partecipazione ai gruppi di lavoro Regionali;

• Assistenza ai progetti di Miglioramento Continuo della Qualità (stimolare, seguire, valutare e concludere progetti di MCQ es: informazione al cittadino sul suo stato di salute, valutazione di tecnologie); collaborazione a progetti di miglioramento della qualità proposti da istituzioni regionali , nazionali ed internazionali ( Assessorato alla Sanità, ARESS, Interreg);

• Stesura e aggiornamento della Carta dei Servizi;

• Predisposizione e coordinamento di indagini relative al monitoraggio della soddisfazione del cliente:

• Consulenza alle strutture in materia di metodologia della ricerca (es: di indagini di opinione, predisposizione di percorsi e strumenti; metodologia EBM-EBN).

S.C. SISTEMA INFORMATIVO DIREZIONALE S.S. INGEGNERIA CLINICA

S.S. INFORMATICA E RETI

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• supportare i processi di gestione dell’area sanitaria ed amministrativa

• favorire i processi decisionali di governo dell’Azienda migliorando l'integrazione fra le procedure informative e la comunicazione dei dati intra ed inter aziendali.

Tale sistema deve rispondere al bisogno informativo interno dell'Azienda ma anche a quello esterno cioè verso la regione, lo Stato e gli utenti.

Deve essere garantita l’univocità delle informazioni mediante archivi centralizzati ed una definizione univoca ed organica dei dati, pur perseguendosi un utilizzo decentrato del sistema. La realizzazione operativa di un sistema integrato che risponda alle esigenze gestionali delle singole Strutture, alle necessità della Direzione e delle strutture ed operatori esterni all'azienda prevede: • la realizzazione di una rete informatica aziendale collegata alla rete regionale della pubblica

amministrazione (RUPAR);

• l'individuazione dei bisogni informativi interni dell'organizzazione e delle strutture esterne; • l'ottimizzazione dei flussi informativi aziendali;

• la gestione dei dati sanitari ed amministrativi che eviti la dispersione, la perdita o la duplicazione di informazioni;

• una semplificazione dell'accesso ai dati da parte del personale autorizzato;

• la creazione di una struttura informatica che permetta la comunicazione e la distribuzione delle informazioni intra - inter aziendali anche mediante l'utilizzo di nuove tecnologie quali quella WEB;

• l'integrazione dei dati provenienti dai vari ambienti distribuiti sia sanitari che amministrativi mediante l'interconnessione dei diversi sistemi informatici aziendali utilizzando tecnologie standard per la creazione di un data base per il supporto decisionale (Data Warehouse);

• l'attivazione di sistemi orientati ai processi organizzativi e gestionali;

• la gestione della sicurezza ai dati informatici aziendali come previsto dal D.L. n.196 del 30 giugno 2003 “Codice in materia di protezione dei dati personali” e successivi decreti applicativi;

• la gestione del materiale informatico hardware e delle procedure informatiche dell’area sanitaria, amministrativa e direzionale;

• la gestione delle apparecchiature biomedicali;

• la gestione della rete telefonica interna e della centrale telefonica;

• la gestione degli impianti di controllo accessi e video sorveglianza (Tv circuito chiuso).

Le competenze inerenti al Sistema Informativo - Informatico sono quindi molteplici: organizzative, gestionali e tecniche. La crescente integrazione dei settori informatici, di comunicazione e di strumentazione biomedica ha reso necessario prevedere un coordinamento di queste aree in una sola struttura operativa che ne permettesse la crescita organica. A tale scopo nell'ambito della struttura complessa sistemi informativi direzionali sono confermate:

• la struttura semplice di Informatica e Reti i cui compiti principali sono legati allo sviluppo e manutenzione della rete informatica aziendale, all’acquisizione e manutenzione del materiale informatico hardware, alla gestione operativa dei server e della rete e alla gestione della sicurezza dei dati informatici.

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Funzioni ed attività Sistema Informativo Direzionale:

™ settore sviluppo software

Programmazione, sviluppo e gestione degli applicativi informatici centralizzati : • applicativi per la gestione aziendale sanitaria e di supporto;

• produzione, spedizione e controllo dati della mobilità sanitaria;

• applicativi di comunicazione (protocollo informatico, gestione documentale, posta elettronica, Portale interno all’azienda ed esterno – Intranet, Extranet);

• gestione delle anagrafiche centrali dei vari applicativi. Supporto software: assistenza utenti sulle procedure gestionali

L’attività consiste nella assistenza agli utenti sulle procedure applicative (sia proprie che acquisite da Fornitori esterni):

• consulenza tecnica e formazione sull’uso degli applicativi; • attivazione e configurazione di nuovi profili utenti;

• presa in carico delle segnalazioni di malfunzionamento pervenute dagli utenti, valutazione delle stesse ed attivazione degli interventi correttivi;

• gestione del contratto di consulenza software e dell’attività relativa;

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Sviluppo software:

• Attività di analisi e sviluppo applicativi a fronte di nuove richieste ed esigenze; • Predisposizione capitolati tecnici per procedure in outsourcing;

• Gestione progetti, installazione ed attivazione procedure. ™ SS Informatica e Reti

Gestione operativa server e rete informatica

• Approvvigionamento e installazione di strumentazione informatica; • manutenzione apparecchiature ed impianti di rete;

• progettazione, gestione e manutenzione della rete informatica interna e della connessione tra la rete aziendale e le reti esterne;

• integrazione della rete aziendale con apparecchiature medicali e di diagnosi;

• salvataggio dati data base centralizzati e file system e gestione della sicurezza informatica; • aggiornamento software di base;

• progettazione della rete di cablaggio.

Supporto hardware : assistenza tecnica, valutazione richieste, approvvigionamento L’attività consiste nella assistenza tecnica alle postazioni di lavoro e precisamente: • presa in carico della chiamata di assistenza;

• gestione del contratto di assistenza; • attivazione nuovi posti di lavoro;

• analisi dello stato di obsolescenza delle apparecchiature informatiche; • formazione ai nuovi operatori all’utilizzo delle attrezzature informatiche. Gestione della sicurezza dati informatici aziendali:

Attivazione e controllo delle misure di sicurezza come previsto dal DL 196 del 30 giugno 2003 “Codice in materia di protezione dei dati personali” e successivi decreti applicativi.

• gestione sicurezza della rete (firewall, antivirus, accessi alla rete…). ™ settore telefonia

Telefonia

• Programmazione di centrale e attivazione nuove utenze su richiesta dei responsabili di struttura; • Manutenzione rete telefonica interna (fissa e mobile, sia impianto che apparecchi) e gestione

fornitori;

• Realizzazione e aggiornamento procedure di emergenza; • Gestione dati relativi al traffico telefonico;

• Gestione, assegnazione e manutenzione cellulari e fax;

• Progettazione, gestione e manutenzione del sistema controllo accessi e di videosorveglianza. ™ S.S. ingegneria clinica

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