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REGIONE TOSCANA GIUNTA REGIONALE

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Academic year: 2021

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REGIONE TOSCANA

GIUNTA REGIONALE

ESTRATTO DAL VERBALE DELLA SEDUTA DEL 25-06-2013 (punto N 40 )

Delibera N 503 del 25-06-2013

Proponente LUIGI MARRONI

DIREZIONE GENERALE DIRITTI DI CITTADINANZA E COESIONE SOCIALE

Pubblicita’/Pubblicazione Atto soggetto a pubblicazione su Banca Dati (PBD) Dirigente Responsabile ALBERTO ZANOBINI

Estensore ALBERTO ZANOBINI Oggetto

Linee di indirizzo e finanziamento 2013 per l'Accordo tra Regione Toscana, Università di Firenze, Pisa e Siena e le aziende ospedaliero-universitarie: sviluppo delle attività di ricerca e formazione attraverso il supporto dei DIPartimenti integrati INTeristituzionali (DIPINT).

Presenti

ENRICO ROSSI SALVATORE ALLOCCA ANNA MARSON

GIANNI SALVADORI GIANFRANCO SIMONCINI

STELLA TARGETTI

LUIGI MARRONI VITTORIO BUGLI VINCENZO CECCARELLI

Assenti ANNA RITA BRAMERINI CRISTINA SCALETTI ALLEGATI N°3 ALLEGATI

Denominazion Pubblicazione Tipo di trasmissione Riferimento

A Si Cartaceo+Digitale Offerta formativa prof

sanitarie

B Si Cartaceo+Digitale Sperimentazione clinica nel

SSR

C Si Cartaceo+Digitale Valorizzazione della ricerca

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STRUTTURE INTERESSATE

Tipo Denominazione

Direzione Generale DIREZIONE GENERALE PRESIDENZA

Direzione Generale DIREZIONE GENERALE DIRITTI DI

CITTADINANZA E COESIONE SOCIALE

MOVIMENTI CONTABILI

Capitolo Anno Tipo Mov. N. Movimento Variaz. Importo in Euro

U-24156 2012 Assegnazione 8008 18500000,00

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LA GIUNTA REGIONALE

Visto il Programma regionale di sviluppo 2011-2015, approvato con risoluzione del Consiglio regionale n. 49 del 29 giugno 2011;

Richiamato il D. Lgs. N. 502 del 30 dicembre 1992 e successive modificazioni, inerente il riordino della disciplina in materia sanitaria;

Visto il D.Lgs. n. 517 del 21 dicembre 1999, recante “Disciplina dei rapporti fra Servizio sanitario nazionale ed Università, a norma dell’articolo 6 della legge delega n. 419 del 30 novembre 1998”;

Richiamato, in particolare, l’art. 2 dello stesso D.Lgs. 517/1999, il quale prevede che la collaborazione fra Servizio sanitario nazionale ed Università si realizzi attraverso l’istituzione di Aziende Ospedaliero-Universitarie aventi autonoma personalità giuridica;

Richiamata la legge regionale n. 40 del 24 febbraio 2005 “Disciplina del servizio sanitario regionale” e successive modifiche, ed in particolare l’art. 51 - La rete formativa del servizio sanitario regionale per la formazione continua – che al comma 2 e 3 prevede, al fine di valorizzare le risorse professionali esistenti all’interno del Servizio Sanitario Regionale (SSR) e adeguare la formazione degli operatori al modello produttivo e organizzativo del servizio stesso, l'istituzione da parte della Giunta regionale della rete formativa del servizio sanitario regionale per la formazione continua, che comprende le Aziende Sanitarie e si avvale della collaborazione delle Università toscane;

Richiamato inoltre l’art. 13 della suddetta legge regionale n. 40/2005 e successive modifiche, ove si prevede la elaborazione di Protocolli d’Intesa fra Regione ed Università, e l’art. 33, inerente le Aziende Ospedaliero- Universitarie, che prevede, fra le specifiche funzioni istituzionali delle AOU, le attività di ricerca clinica e preclinica; Vista la deliberazione GR n. 788 del 30.10.2006 “Approvazione di indirizzi per il buon funzionamento dei comitati per la sperimentazione clinica ed approvazione dello schema di protocollo per accordi tra Regione Toscana e aziende farmaceutiche per la promozione di ricerca e qualità”;

Vista la deliberazione GR n. 81 del 9.02.2009 “Indirizzi alle aziende sanitarie per promuovere le sperimentazioni cliniche attraverso il miglioramento di percorsi di qualità”;

Richiamato inoltre il Decreto Legge 13 settembre 2012 n. 158 recante “Disposizioni urgenti per promuovere lo sviluppo del Paese mediante un più alto livello di tutela della salute”, convertito con modificazioni dalla Legge 8 novembre 2012 n. 189 e in particolare il comma 10 dell'art. 12 dello stesso;

Visto il Piano sanitario regionale 2008/2010 che, all’Allegato 5 (Protocollo di intesa tra la Regione Toscana e le Università degli Studi di Firenze, Pisa e Siena), conferma i principi già contenuti nel Protocollo d’intesa approvato con deliberazione della Giunta regionale 481/2005, in attuazione del Piano sanitario regionale 2005/2007;

Dato atto che il P.S.R 2008-2010 resta in vigore, ai sensi dell'art.133 della L.R. 27 dicembre 2011 n. 66, fino all’entrata in vigore dei Piani e Programmi attuativi delle strategie di intervento e degli indirizzi per le politiche regionali individuati dal PRS 2011-2015, tra cui il PSSIR 2012-2015;

Richiamata inoltre la proposta di Piano Sanitario e Sociale Integrato Regionale 2012-2015, approvata dalla Giunta regionale con proposta di delibera al Consiglio regionale n. 38 del 19 dicembre 2011, nella quale si riconferma l'obiettivo “Integrare le funzioni di ricerca, didattica ed assistenza”, nell'ambito delle relazioni fra Regione, Università toscane e Aziende Ospedaliero-Universitarie riconoscendo quale strumento prioritario per la realizzazione di questa sinergica strategia, il Protocollo d'intesa tra Regione Toscana, Università e Aziende Ospedaliero-Universitarie per l’implementazione delle attività di ricerca e di didattica all’interno delle AOU;

Richiamato inoltre l’Atto di indirizzo pluriennale in materia di ricerca e innovazione 2011-2015, approvato con delibera del Consiglio Regionale n. 46 del 6/07/2011, che individua il Protocollo d'intesa tra Regione Toscana, Università e Aziende Ospedaliero-Universitarie per l’implementazione delle attività di ricerca e di didattica all’interno delle AOU, quale strumento prioritario per il perseguimento dell'integrazione e sinergia fra funzioni di ricerca, didattica ed assistenza, in una logica di complementarietà di offerta fra Atenei e Sistema Sanitario;

(4)

Richiamato inoltre l'impegno della Regione Toscana alla costituzione e avvio del Distretto Distretto Tecnologico Regionale Scienze della Vita, secondo gli obiettivi prefissati dagli atti della Programmazione Regionale sopra citati; Dato atto che il Distretto Tecnologico Regionale Scienze della Vita è stato avviato con l'insediamento del Comitato di Indirizzo ad agosto 2011, di cui alla delibera n. 705 dell'1.8.2011 “POR CREO FESR 2007-2013 - PRSE 2007-2010 - Distretti Tecnologici: presa d'atto designazione componenti del Comitato di indirizzo tecnologico.” e con la nomina del suo Presidente, di cui alla delibera 839 del 3.10.2011 “POR CReO FESR 2007-2013. PRSE 2007-2010. Distretti Tecnologici: presa d'atto delle nomine dei Presidenti”;

Premessi inoltre

x il Protocollo d’Intesa, fra la Regione Toscana e le Università della Toscana, approvato con D.G.R. n. 1020 del 1.12.2008, ed in particolare l’art. 4, comma 6, che prevede che la Regione e le Università al fine di promuovere le attività di ricerca e di innovazione, procedono alla regolamentazione della titolarità del diritto di proprietà, delle modalità di sfruttamento economico e dell’equo utilizzo dei risultati prodotti dalla ricerca a favore delle finalità istituzionali del SSR;

x la delibera GR n. 52 del 26/01/2009, con la quale è stato approvato lo schema di Protocollo di Intesa tra Regione Toscana, Università e Aziende Ospedaliero-Universitarie per l’implementazione delle attività di ricerca e di didattica all’interno delle AOU;

x il Protocollo, sottoscritto in data 26/01/2009, che prevede che tra le AOU e le Università siano stipulati appositi atti convenzionali finalizzati all’attuazione del Protocollo stesso, con la definizione di un progetto per la costituzione di un Dipartimento amministrativo integrato interistituzionale (DAI), con la quantificazione delle risorse necessarie e la determinazione del contingente del personale universitario messo a disposizione; x la delibera GR n. 530 del 22.06.2009 che fornisce i necessari indirizzi per la predisposizione delle

convenzioni e provvede all'assegnazione risorse alle Aziende Ospedaliere di Careggi, Pisa e Siena per l'anno 2009 e la successiva delibera GR n. 1274 del 28.12.2009 che assegna all'AOU di Careggi le risorse necessarie per l'implementazione delle attività di ricerca e didattica all’interno della AOU Meyer;

x la delibera GR n. 525 del 17.05.2010 relativa al proseguimento delle attività di implementazione delle attività di ricerca e didattica all'interno delle AOU per l'anno 2010;

Preso atto dell'avvio della prima fase di realizzazione del progetto che ha visto la stipula delle convezioni tra le AOU e le Università e la costituzione dei DIPartimenti Integrati INTeristituzionali per l'implementazione delle attività di ricerca e didattica (DIPINT) presso le AOU di Careggi/Meyer, Pisa e Siena;

Vista la Deliberazione GR n. 1186 del 19/12/2011 recante “Approvazione Schema di accordo tra Regione Toscana, le Università degli Studi di Firenze, Pisa e Siena e le Aziende Ospedaliero-Universitarie per l’implementazione delle attività di ricerca e didattica all’interno delle AA.OO.UU”, in cui è prevista una durata pluriennale dell’Accordo in linea con l’atto di indirizzo regionale in materia di ricerca e innovazione 2011-2015;

Ribadita pertanto l’importanza di rinnovare, anche per l'anno 2013, l’impegno comune alla collaborazione e all’integrazione nei settori della didattica, ricerca e assistenza in campo sanitario, nell’ottica condivisa di accrescere i livelli complessivi di eccellenza, attrazione e qualità della formazione e dell’assistenza al cittadino;

Considerato che, ferma restando l’autonomia della ricerca universitaria, i DIPINT assumono il ruolo di struttura di supporto organizzativo e amministrativo per il raggiungimento degli obiettivi strategici elaborati dalla Regione Toscana in materia di ricerca scientifica, formazione di eccellenza e trasferimento tecnologico nel settore biomedico e farmaceutico, al fine di concorrere alla realizzazione di un insieme coordinato di azioni;

Stabilito di considerare per l’anno 2013 come capisaldi delle azioni previste nel succitato Accordo approvato con deliberazione n.1186/2011:

x le attività di decentramento formativo con particolare riferimento al sostegno della rete formativa di area vasta per i corsi di laurea delle professioni sanitarie mettendo a disposizione la rete formativa rappresentata dal Servizio Sanitario Regionale, secondo gli indirizzi contenuti nell’Allegato A parte integrante della presente deliberazione;

(5)

x le attività di supporto alla valorizzazione della ricerca anche attraverso specifici indirizzi in materia di gestione dei diritti di proprietà intellettuale delle Università e delle Aziende Ospedaliere Universitarie, che possano determinare un interesse in campo biomedico e farmaceutico al fine di garantirne adeguato sviluppo, di cui all'Allegato C parte integrante della presente deliberazione;

Considerato di confermare, per l’attuazione di quanto previsto dall'Accordo approvato con DGR n.1186/2011, relativamente all'anno 2013, la destinazione della somma massima di euro 28.500.000,00 secondo la seguente articolazione:

x Azienda Ospedaliero Universitaria di Careggi euro 12.500.000,00 per DIPINT Firenze (di cui 9.000.000,00 per l'attività della AOU di Careggi e euro 3.500.000,00 per l'attività dell'AOU Meyer, ospedale di riferimento regionale per le attività pediatriche)

x Azienda Ospedaliero Universitaria di Siena per DIPINT Siena euro 8.000.000,00 x Azienda Ospedaliero Universitaria di Pisa per DIPINT Pisa euro 8.000.000,00

Stabilito che i costi connessi con le attività di decentramento formativo sono ricompresi nel finanziamento assegnato ai DIPINT;

Considerato pertanto assegnare, allo scopo, la somma totale occorrente pari a euro 28.500.000,00 nel seguente modo: x Azienda Ospedaliero Universitaria di Careggi (per DIPINT Firenze) un totale di euro 12.500.000,00 di cui

euro 9.000.000,00 a valere sull'impegno 8008/2012 assunto, ai sensi dell'art. 20 del dlgs. 118/2011, con d.d. 6535/2012 sul capitolo 24156 (fondo sanitario indistinto) del bilancio di previsione 2013, gestione residui 2012 e euro 3.500.000,00 prenotando la somma sul capitolo 24156 del bilancio esercizio 2013;

x Azienda Ospedaliero Universitaria di Siena (per DIPINT Siena) un totale di euro 8.000.000,00 di cui euro 4.750.000,00 a valere sull'impegno 8008/2012 assunto, ai sensi dell'art. 20 del dlgs. 118/2011, con d.d. 6535/2012 sul capitolo 24156 (fondo sanitario indistinto) del bilancio di previsione 2013 - gestione residui 2012 e euro 3.250.000,00 prenotando la somma sul capitolo 24156 del bilancio esercizio 2013;

x Azienda Ospedaliero Universitaria di Pisa euro 8.000.000,00 (per DIPINT Pisa) un totale di euro 8.000.000,00 di cui euro 4.750.000,00 a valere sull'impegno 8008/2012 assunto, ai sensi dell'art. 20 del dlgs. 118/2011, con d.d. 6535/2012 sul capitolo 24156 (fondo sanitario indistinto) del bilancio di previsione 2013 - gestione residui 2012 e euro 3.250.000,00 prenotando la somma sul capitolo 24156 del bilancio esercizio 2013;

Stabilito che il finanziamento assegnato per l’anno 2013, venga erogato secondo le seguenti modalità:

x il 50% a seguito della presente delibera, dietro specifica richiesta da parte dei Direttori Generali delle AOU cui fanno capo i tre DIPINT,

x il restante 50% a seguito di dettagliata rendicontazione delle spese annuali e relazione sull'attività svolta; Stabilito inoltre che quota parte del finanziamento assegnato alle AOU con il presente atto, nella misura di:

x euro 500.000,00 DIPINT di Firenze x euro 300.000,00 DIPINT di Pisa x euro 300.000,00 DIPINT di Siena

dovrà essere utilizzato per la costituzione presso i DIPINT di un Fondo Innovazione e Ricerca clinica, da utilizzarsi per i costi relativi o connessi alla procedura di deposito, rilascio, mantenimento in vita e ad ogni altra spesa relativa ai Diritti di Proprietà Intellettuale ed alle attività di Trasferimento Tecnologico e ai Programmi educativi, secondo le linee d'indirizzo di cui all'Allegato C;

Dato atto che, ai fini di ottemperare a quanto previsto all'art. 8 dell'Accordo approvato con DGR 1186/2011, il presente atto e i suoi allegati sono stati preventivamente concordati e approvati dai firmatari dell'Accordo stesso, in data 29 maggio 2013;

Vista la L.R. n. 78 del 27/12/2012 “Approvazione bilancio di previsione 2013 e bilancio pluriennale 2013/2015”; Vista la D.G.R. n. 1260 del 28/12/2012 “Approvazione bilancio di previsione 2013 e bilancio pluriennale 2013/2015”; Dato atto che il presente provvedimento è soggetto agli obblighi di pubblicità di cui al DLgs 33/2013";

A VOTI UNANIMI

(6)

1. di rinnovare, per l'anno 2013, l'Accordo tra la Regione Toscana, le Università degli Studi di Firenze, Pisa e Siena e le Aziende Ospedaliero-Universitarie (DGR 1186/2011), per le motivazioni espresse in narrativa, dando atto che, ai fini di ottemperare a quanto previsto all'art. 8 dell'Accordo, il presente atto e i suoi allegati sono stati preventivamente concordati e approvati dai firmatari dell'Accordo stesso, in data 29 maggio 2013;

2. di proseguire il progetto di potenziamento dei DIPartimenti Interistituzionali INTegrati DIPINT, di cui alla Deliberazione n. 1186 del 19/12/2011, quali macrostrutture tecnico-amministrative costituite per valorizzare la profonda e sostanziale connessione tra formazione, ricerca e assistenza;

3. di assegnare, allo scopo, la somma totale occorrente pari a euro 28.500.000,00 nel seguente modo:

x Azienda Ospedaliero Universitaria di Careggi (per DIPINT Firenze) un totale di euro 12.500.000,00 di cui euro 9.000.000,00 a valere sull'impegno 8008/2012 assunto con d.d. 6535/2012 sul capitolo 24156 (fondo sanitario indistinto) del bilancio di previsione 2013, gestione residui 2012 e euro 3.500.000,00 prenotando la somma sul capitolo 24156 del bilancio esercizio 2013;

x Azienda Ospedaliero Universitaria di Siena (per DIPINT Siena) un totale di euro 8.000.000,00 di cui euro 4.750.000,00 a valere sull'impegno 8008/2012 assunto con d.d. 6535/2012 sul capitolo 24156 (fondo sanitario indistinto) del bilancio di previsione 2013 - gestione residui 2012 e euro 3.250.000,00 prenotando la somma sul capitolo 24156 del bilancio esercizio 2013;

x Azienda Ospedaliero Universitaria di Pisa euro 8.000.000,00 (per DIPINT Pisa) un totale di euro 8.000.000,00 di cui euro 4.750.000,00 a valere sull'impegno 8008/2012 assunto con d.d. 6535/2012 sul capitolo 24156 (fondo sanitario indistinto) del bilancio di previsione 2013 - gestione residui 2012 e euro 3.250.000,00 prenotando la somma sul capitolo 24156 del bilancio esercizio 2013;

4. di approvare i seguenti allegati, parte integrante della seguente delibera:

x Allegato A “Linee di indirizzo per il decentramento dell'offerta formativa dei corsi di laurea delle professioni sanitarie”,

x Allegato B “Linee di indirizzo per lo sviluppo e la promozione della sperimentazione clinica nel servizio sanitario regionale toscano”,

x Allegato C “Linee di indirizzo per la valorizzazione della ricerca clinica nelle Aziende Ospedaliero Universitarie”;

5. di stabilire che quota parte del finanziamento assegnato alle AOU con il presente atto, nella misura di: x euro 500.000,00 DIPINT di Firenze

x euro 300.000,00 DIPINT di Pisa x euro 300.000,00 DIPINT di Siena

dovrà essere utilizzato per la costituzione presso i DIPINT di un Fondo Innovazione e Ricerca clinica, da utilizzarsi per i costi relativi o connessi alla procedura di deposito, rilascio, mantenimento in vita ed ogni altra spesa relativa ai Diritti di Proprietà Intellettuale nonché alla valorizzazione della ricerca clinica nelle Aziende Ospedaliero Universitarie, secondo le linee d'indirizzo di cui all'Allegato C;

6. di stabilire che il finanziamento assegnato per l’anno 2013 venga erogato secondo le seguenti modalità: x il 50% a seguito della presente delibera, dietro specifica richiesta da parte dei Direttori Generali delle

AOU cui fanno capo i tre DIPINT corredata da un dettagliato progetto coerente con le linee di indirizzo di cui agli allegati A, B e C e con gli obiettivi strutturali ex art. 4 del Protocollo di Intesa del 29 dicembre 2011 e contenente un crono-programma e gli importi previsti per ciascuna linea;

x il restante 50% a seguito di dettagliata rendicontazione delle spese annuali e relazione sull'attività svolta;

Il presente atto, soggetto a pubblicazione ai sensi dell’art. 18, comma 2, lett. A) della L.R. n. 23/2007, in quanto conclusivo di un procedimento amministrativo, regionale, è pubblicato integralmente sulla banca dati degli atti amministrativi della Giunta regionale.

(7)

Il Dirigente Responsabile ALBERTO ZANOBINI

(8)

Allegato A

1

Linee di indirizzo per l’offerta formativa dei corsi di laurea delle professioni

sanitarie in area vasta

Premessa

Obiettivo del presente documento è fornire indicazioni su punti chiave e linee di indirizzo per una fattiva collaborazione tra le Università e il Servizio Sanitario Toscano al fine di avviare percorsi di formazione che integrino gli obiettivi di valorizzazione e diffusione di nuove competenze del territorio.

In Italia la regolamentazione della formazione relativa all’Area delle Professioni Sanitarie prende avvio a seguito dell’emanazione del Regio Decreto del 15 Agosto 1925, n. 1832, che ha determinato la nascita delle prime Scuole di Formazione su dimensione regionale gestite direttamente dagli ospedali.

Negli anni seguenti, le crescenti esigenze di specializzazione palesate dal Sistema Sanitario hanno reso urgenti profonde modificazioni del quadro complessivo richiedendo un coinvolgimento sempre più attivo delle Università. Tale sinergia ha trovato sostanza nei tratti fondamentali del Decreto Legislativo 502/92, che affida la formazione dei Professionisti della Sanità, scientificamente e gestionalmente, all’Università le quali avrebbero costruito la composita Programmazione Didattica dei Corsi di Studio con la partecipazione attiva, non solo nelle attività puramente professionalizzanti, dei professionisti del Servizio Sanitario Nazionale, dietro la stipula di specifici Protocolli d’Intesa con la Regione e le Aziende Sanitarie del territorio.

L’innalzamento del livello di qualità e l’obiettivo di determinare percorsi andragogici fortemente integrati con le realtà del Sistema Sanitario hanno portato a una progressiva riduzione della distanza dei formatori dai soggetti in formazione, stimolando una continua manutenzione delle competenze e valorizzando le eccellenze proprie della storia della struttura di formazione.

Scenario di Riferimento

La ridefinizione dei paradigmi fondativi del nuovo modello di costruzione delle conoscenze ha identificato un nuovo modello alla base del Sistema Toscano, fondato sull’integrazione delle dimensioni connesse della formazione, della ricerca e dell’assistenza, elementi su cui fonda la ragion d’essere delle Aziende Ospedaliero-Universitarie.

L’offerta formativa in sanità degli Atenei toscani

I percorsi formativi universitari (aggiornati o costituiti a seguito della Legge 502/92) dovranno evolvere congiuntamente con lo sviluppo del sistema, adeguando curricula, obiettivi formativi e metodologie didattiche sia a nuovi o rivisitati profili professionali che a esigenze di governance. In tal senso, le Università, in riferimento ai Corsi di laurea delle Professioni sanitarie di cui alla legge 251/2000, sono impegnate a garantire:

x la formazione di professionisti che, seppur tenendo presenti le peculiarità di profilo, abbiano una visione multiprofessionale che valorizzi la conoscenza interprofessionale e interdisciplinare;

x il disegno di percorsi formativi curriculari atti a far acquisire tutte quelle competenze cliniche/assistenziali, tecnico-sanitarie, riabilitative e della prevenzione che permettano agli studenti di rispondere alle necessità di salute espresse dalla popolazione;

(9)

Allegato A

2 alla sanità d’iniziativa.

x una forte integrazione del personale del Servizio Sanitario Regionale con la docenza universitaria nella pianificazione delle Programmazioni Didattiche, al fine di valorizzare il processo di trasferimento di competenze professionali specifiche. Appositi accordi tra Servizio Sanitario Regionale e Università regoleranno le modalità di svolgimento di detta funzione in rapporto all’orario di lavoro. Per garantire una gestione ottimale dei Corsi di laurea si favorisce l’affidamento degli insegnamenti delle materie nelle discipline professionalizzanti afferenti alle aree professionali a docenti dipendenti del Servizio Sanitario Regionale dello stesso profilo del corso;

x la costruzione, in sinergia con le diverse strutture clinico-assistenziali sul territorio, di crescenti percorsi di Tirocinio curriculare. Quest’attività, parte fondamentale della formazione dei Corsi di Studio dell’Area Biomedica, permette al discente di avvicinare la metodologia teorica e le discipline di base alla concreta attività assistenziale, organizzativa, di prevenzione, di riabilitazione e di diagnostica, proprie delle specifiche professioni, valorizzando al contempo gli eventuali sbocchi occupazionali. A questo proposito, sarà compito delle Università promuovere momenti di formazione integrativa, propedeutica all’esperienza professionalizzante; inoltre, gli Atenei e le Aziende Sanitarie di ogni Area Vasta dovranno elaborare un Protocollo Unico di visita preventiva che preceda l’accesso ai Tirocini Curriculari dei Corsi di Studio dell’Area Biomedica;

x la pianificazione di esperienze di tirocinio post lauream in grado di consolidare le conoscenze acquisite e sperimentare competenze e approcci operativi.

Linee di indirizzo per la programmazione

I recenti disposti normativi e l’ambizione di raggiungere livelli di qualità sempre crescenti sia dal punto di vista scientifico-culturale che organizzativo-gestionale stanno determinando sempre di più la necessità di una forte attenzione nella programmazione generale dell’offerta formativa, in termini di risorse umane, logistiche e finanziarie.

Il quadro di riferimento è positivamente influenzato anche dalla esigenza di considerare le necessità professionali delle Aziende Sanitarie, degli Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico, altre strutture del Servizio sanitario nazionale, istituzioni private accreditate e altri soggetti e strutture della rete formativa regionale corroborando l’auspicata connessione tra formazione, ricerca e assistenza.

I punti principali del percorso sono:

1. valutazione analitica della situazione attuale all’interno delle Università toscane, al fine di individuare tutte le possibili situazioni di difficoltà quantitativa e/o qualitativa;

2. possibilità di attivazione di Master di I o II livello o progetti di formazione alternativi; 3. avvio di percorsi di formazione che integrino gli obiettivi di valorizzazione e diffusione di

nuove competenze al territorio. I DIPINT (DIPartimenti Interistituzionali INTegrati), macrostrutture tecnico-amministrative costituite per valorizzare la profonda e sostanziale connessione tra formazione, ricerca e assistenza, potranno coordinare operativamente le proposte presentate, frutto di programmazione congiunta tra il Sistema Universitario e quello Sanitario, avvalendosi della rete formativa regionale;

(10)

Allegato A

3

5. valorizzazione della metodologia di apprendimento in simulazione per migliorare le abilità di studenti e professionisti e aumentare la qualità, la sicurezza e l’evidence del loro intervento;

6. valorizzazione del tirocinio professionale implementandone qualità, valutazione ed efficacia formativa e sviluppando tirocini interprofessionali legati a cronicità, intensità di cura, continuità assistenziale, ecc;

7. valutazione delle potenzialità di Job Placement del “Sistema Integrato” come ulteriore strumento per la programmazione degli accessi ai Corsi di Studio e per il monitoraggio dell’applicazione delle competenze, anche al fine di consolidare i confronti con gli Ordini, i Collegi e le Associazioni riconosciute delle Professioni Sanitarie.

Le Università si impegnano a inserire nell'ambito dei percorsi formativi, come previsto dalle norme sugli ordinamenti didattici, una parte di crediti dedicati all'apprendimento delle competenze trasversali (elementi deontologici, relazionali, sicurezza, etc.), adeguandoli in tal modo alle esigenze dei futuri professionisti e operatori sanitari (ved. Descrittori di Dublino).

Programmazione triennale della formazione in linea con il fabbisogno di personale

Le Università approvano, con cadenza annuale e per la durata degli interi cicli attivati, programmi in cui sono previsti:

x i Corsi di laurea da attivare in relazione al fabbisogno stimato; x le sedi formative per la didattica e/o per il tirocinio.

In merito alla programmazione universitaria, nel rispetto delle reciproche autonomie, la Regione Toscana - attraverso il supporto degli organi istiuzionali previsti dalla L.R. 40/2005 e successive modifiche “Disciplina del servizio sanitario regionale” - coordina e favorisce le relazioni fra le Università, le Aziende Sanitarie, gli Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico e altre strutture del Servizio sanitario nazionale, istituzioni private accreditate e altri soggetti e strutture della rete formativa regionale.

Si ritiene essenziale che la programmazione tenga a riferimento anche la valutazione dei problemi di salute emergenti a livello nazionale e a livello regionale, in modo che i professionisti possano, fin dalla formazione di base, inserirsi negli scenari socio-sanitari che li attendono come professionisti. Tali presupposti sono sicuramente già alla base dell’ordinamento didattico di ogni Corso, ma si ribadisce la trasversalità di analisi critica dei percorsi e la costituzione di una rete di stakeholder mirati.

Risorse

Il finanziamento necessario per il supporto alla gestione dell’Offerta Formativa è assegnato al DIPINT, struttura nata dall’esigenza di supportare il Sistema Integrato nei processi fondamentali di Formazione e Ricerca.

Il finanziamento garantirà il coordinamento organizzativo-gestionale delle attività formative, la copertura delle spese di docenza tenute dal personale del Servizio Sanitario, nonché la messa a disposizione del materiale didattico e dei supporti per la formazione.

Rete regionale per l’offerta formativa

(11)

Allegato A

4

accreditamento universitario per garantire standard qualitativi omogenei regionali, tenuto conto dei regolamenti dei rispettivi corsi di laurea e laurea magistrale.

L’Offerta Formativa dell’Area delle Professioni Sanitarie prevede la costruzione di Corsi di Studio con un’unica Sede Didattica per ciascun Ateneo, articolati sulla Rete Formativa dell’Area Vasta, tenuto conto del contributo della Rete Pediatrica Regionale, non solo in rapporto alle attività professionalizzanti che costituiscono il central core del Tirocinio Formativo, ma anche per quota parte dell’attività didattica frontale, da commisurare in rapporto alla effettiva consistenza dei relativi Settori Scientifico-Disciplinari dell’Università.

(12)

ALLEGATO B

1

Linee di indirizzo per lo sviluppo e la promozione della sperimentazione clinica nel

servizio sanitario regionale toscano

Premessa

Il Piano Sanitario Regionale (PSR) 2008-2010 approvato con D.C.R. n. 53 del 16/07/2008, al punto 4.5 Sviluppo e ricerca, stabilisce che: “la ricerca è una funzione fondamentale, costitutiva e pervasiva di ogni moderno sistema sanitario, poiché, se opportunamente e razionalmente programmata, condotta e monitorata, alimenta lo sviluppo delle conoscenze scientifiche ed operative e la conseguente messa a punto di processi e prodotti innovativi, in grado di migliorare la capacità di risposta del sistema e la sua efficacia in termini di guadagno di salute della popolazione” e che “il servizio sanitario della Regione Toscana sostiene lo sviluppo delle attività di ricerca messe in atto da una pluralità di soggetti pubblici e privati, e promuove il raccordo e l’integrazione tra ricerca di base, ricerca applicata, sperimentazione ed innovazione nelle tecnologie e nell’organizzazione dei servizi”.

Nello stesso PSR al punto 7.2, paragrafo Sviluppare e supportare la ricerca clinica, è detto che: “la Regione intende sviluppare, qualificare e supportare la ricerca clinica attraverso il consolidamento e l’estensione degli strumenti previsti dalla Delibera n. 788 del 30/10/2006, ‘Approvazione di indirizzi per il buon funzionamento dei Comitati per la Sperimentazione Clinica ed approvazione dello schema di protocollo per accordi tra Regione Toscana e Aziende Farmaceutiche per la promozione di ricerca di qualità. La promozione della ricerca clinica è da considerarsi nel quadro dei principi e degli impegni di governo etico del sistema. La qualità della ricerca non può considerarsi scissa dai suoi requisiti etici, garantiti nel sistema regionale dall’attività di coordinamento e di indirizzo dei Comitati Etici svolto dalla Commissione Regionale di Bioetica. È inoltre necessario riconoscere come la possibilità di sviluppare una ricerca clinica di qualità anche sotto il profilo organizzativo rappresenti un fattore di grande attrattività per le aziende farmaceutiche. Nel quadro delle regole sopra ricordate, il sistema sanitario ha in questo una convergenza di interessi poiché la ricerca clinica è veicolo di diffusione delle competenze e dell’innovazione negli ospedali e negli altri centri del sistema, e determina una crescita complessiva della competenza e della capacità critica di lettura dell’innovazione da parte dei professionisti. È quindi intenzione della Toscana continuare ad investire per facilitare la conduzione di studi registrativi presso le strutture sanitarie regionali, anche mettendo in gioco il reperimento di risorse proprie e dai fondi per la ricerca e sviluppo”.

Negli anni seguenti la Regione Toscana ha portato a compimento gli impegni presi con la Deliberazione n. 788/2006 e ciò ha comportato una sostanziale crescita nell’operatività e nella qualità dei servizi offerti nel territorio toscano e, in particolare:

- i tempi di attivazione delle sperimentazioni cliniche sono stati notevolmente ridotti, in osservanza delle disposizioni ai comitati etici per la sperimentazione clinica contenute nell’allegato A;

- con 10 Aziende Farmaceutiche sono stati firmati i protocolli d’intesa previsti all’Allegato B; - sono stati attivati tavoli di lavoro misti Regione-Aziende Sanitarie-Aziende Farmaceutiche

che hanno prodotto significativi strumenti per il miglioramento complessivo del sistema e la sua competitività;

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ALLEGATO B

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Il dialogo costante e la collaborazione con le imprese firmatarie di protocollo, hanno poi reso evidente la necessità di supportare con interventi mirati, non solo la fase autorizzativa delle sperimentazioni cliniche, giunta oggi a livelli competitivi, ma anche la loro corretta esecuzione da parte degli sperimentatori, nei tempi prefissati, sia in termini tecnico-scientifici, sia in termini di adempimenti gestionali-amministrativi, pena inadempimenti contrattuali o comunque minor attrattività per sperimentazioni cliniche successive: a tal fine, con Deliberazione n. 81 del 09/02/2009, in ogni Azienda Sanitaria la Regione ha individuato nella persona del Direttore Generale, o suo delegato, il responsabile dell’attività di facilitazione e supporto per la conduzione di sperimentazioni cliniche presso le proprie strutture, il quale si avvale della figura dei Fixer nominati per garantire operatività e snellezza agli interventi da assumere.

Il Decreto Legge 13 settembre 2012 n. 158 recante Disposizioni urgenti per promuovere lo sviluppo del Paese mediante un più alto livello di tutela della salute, convertito con modificazioni dalla Legge 8 novembre 2012, n. 189, pone oggi nuove sfide al sistema regionale toscano, poiché, imponendo alle Regioni una riorganizzazione dei Comitati Etici per la Sperimentazione Clinica, costituisce ulteriore stimolo a fornire risposte efficienti alle perduranti criticità, utili a rendere il territorio toscano sempre più attrattivo per gli investimenti delle imprese operanti nel settore delle scienze della vita, per le quali la sperimentazione clinica rappresenta un volano di fondamentale importanza.

Considerata dunque la necessaria riorganizzazione, il ruolo dei Comitati Etici istituiti presso le Aziende Ospedaliero Universitarie sarà ulteriormente valorizzato. Ciò in virtù delle indicazioni dettate dallo stesso Decreto Legge n. 158/2012 il quale prevede, tra le altre cose, che:

- a ciascun comitato sia “attribuita una competenza territoriale di una o più province, in modo che sia rispettato il parametro di un comitato per ogni milione di abitanti, fatta salva la possibilità di prevedere un ulteriore comitato etico, con competenza estesa a uno o più istituti di ricovero e cura a carattere scientifico”;

- le Regioni operino la scelta dei Comitati da confermare tenendo conto del numero dei pareri unici per sperimentazione clinica di medicinali emessi nel corso dell’ultimo triennio.

Nella Deliberazione n. 1186 del 19/12/2011 (punti 1 e 2 dell’Allegato) è poi stabilito che la Regione Toscana, anche attraverso l’implementazione dei DIPINT, partecipi alla definizione degli obiettivi strategici per la crescita e l’innovazione complessiva del sistema per la ricerca scientifica, anche attraverso la promozione di nuovi strumenti gestionali e l’individuazione di soluzioni innovative. Infine, tra le linee di attività che garantiscono l’unitarietà del sistema e attraverso le quali i DIPINT operano, vi è “l’incremento quali-quantitativo delle sperimentazioni cliniche, anche attraverso il reperimento dei risorse da destinare a studi clinici non profit”.

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ALLEGATO B

3 Indirizzi

1. – Migliorare la definizione degli strumenti di gestione scientifica, amministrativa ed economica dei Comitati Etici istituiti presso le Aziende Ospedaliero Universitarie e il loro sempre maggiore raccordo in vista del ruolo che da essi dovrà essere svolto nella riorganizzazione del sistema toscano

A tal fine le Aziende Ospedaliero Universitarie toscane, anche per il tramite dei DIPINT, si impegnano a garantire gli interventi che seguono:

a) la professionalizzazione del personale di supporto all’operatività dei Comitati Etici per la Sperimentazione Clinica, da attuarsi con investimenti specifici;

b) l’istituzione di un autonomo capitolo di bilancio che permetta ai Comitati Etici una gestione trasparente e pubblica delle risorse derivanti dagli oneri fissi versati dai promotori delle sperimentazioni per l’espressione dei pareri;

c) la dotazione dei comitati, e degli organismi di coordinamento, di idonei e innovativi strumenti informatici per la gestione delle attività, la gestione e il monitoraggio dei dati e la realizzazione dei flussi comunicativi tra i Comitati e verso la Regione Toscana;

d) l’istituzione di percorsi condivisi a livello regionale tra i diversi Comitati istituiti presso le Aziende Ospedaliero Universitarie, per definire in prospettiva prassi omogenee e modalità di raccordo sia tecnico che scientifico, con particolare riguardo all’adozione di regolamenti e procedure operative standard regionali;

e) una specifica strutturazione dei Comitati in grado si renderli operativi e affidabili rispetto a nuove realtà emergenti nel panorama della sperimentazione e, in particolare, lo sviluppo di soluzioni gestionali e di coordinamento per la valutazione delle sperimentazione di medical device.

2. – Sempre maggiore qualificazione del sistema regionale in termini di standardizzazione delle prassi, innovazione nelle procedure e sviluppo di specifiche aree della sperimentazione clinica

A tal fine la Regione Toscana e le Aziende Ospedaliero Universitarie Toscane si impegnano a garantire gli interventi che seguono:

a) definire gli indirizzi e realizzare gli strumenti, sia finanziari che regolamentari, necessari per la gestione unificata dei percorsi relativi alla sperimentazione, con particolare riguardo al contratto con il promotore della sperimentazione, che si predilige unico, stipulato anche in forma congiunta tra Azienda Ospedaliera e Università: si rimanda tal fine a successivi indirizzi regionali;

b) costruzione di percorsi coerenti e coordinati per incentivare e sostenere la filiera sperimentazione preclinica /clinica;

c) attività di monitoraggio strutturato e costante sulla corretta conduzione degli studi clinici in osservanza del protocollo approvato e delle GCP, al fine di garantire la tutela dei diritti, della sicurezza e del benessere dei soggetti in sperimentazione e per una sempre più precisa valutazione della idoneità e delle potenzialità dei centri sperimentali della Toscana;

d) valorizzazione della sperimentazione in ambito pediatrico;

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ALLEGATO B

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dell’Allegato A. Per un corretto utilizzo dei fondi devono essere definite procedure precise e trasparenti per la gestione e la loro successiva attribuzione;

f) ottimizzazione, anche tramite i DIPINT, delle risorse bibliografiche.

3. - Coordinamento delle azioni regionali per la valorizzazione e la competitività del sistema attraverso l’istituzione di un Comitato Tecnico Scientifico regionale per la sperimentazione clinica

(a) E’ istituito, al fine di sovrintendere al perseguimento degli obiettivi sopra descritti, il Comitato Tecnico Scientifico regionale per la sperimentazione clinica (d’ora in avanti CTS), quale organo regionale per la promozione, il supporto e l’indirizzo dell’attività di sperimentazione clinica nel sistema sanitario regionale toscano.

(b) Il CTS persegue inoltre i seguenti obiettivi:

¾ promuovere attività specifiche per garantire il corretto reclutamento dei pazienti nella regione: monitoraggio casistica, reclutamento in più centri, attivazione coordinata di centri per raggiungere la casistica necessaria, coordinamento tra i Comitati Etici competenti per i vari centri;

¾ indirizzo regionale e promozione della sperimentazione non profit;

¾ razionalizzazione dei percorsi post registrativi per i farmaci sperimentati in toscana; ¾ indirizzi regionali per la sperimentazione di medical device.

(c) Il CTS è presieduto dall’Assessore al diritto alla salute o da suo delegato ed è così composto: ¾ il Vicepresidente del Consiglio Sanitario Regionale

¾ un rappresentante dell’Ufficio Valorizzazione Ricerca Biomedica e Farmaceutica (UVaR); ¾ i Rettori delle tre Università toscane o loro delegato

¾ i Direttori dei DIPINT o loro delegati

¾ tre Direttori Generali delle Aziende USL o loro delegati

¾ i Presidenti dei Comitati Etici per la Sperimentazione Clinica istituiti presso le Aziende Ospedaliero Universitarie o loro delegati

¾ il Presidente del Distretto Tecnologico Scienze della Vita o suo delegato.

(d) Al CTS partecipano i Dirigenti regionali responsabili per i settori della ricerca sanitaria e della sperimentazione clinica. Qualora i temi trattati siano pertinenti, partecipano alle riunioni anche il Presidente della Commissione Regionale di Bioetica e i referenti della Commissione Terapeutica Regionale.

(e) Il CTS, al fine di promuovere il maggior coinvolgimento delle imprese private operanti nel settore, può convocare riunioni congiunte con la Consulta per le Sperimentazioni Cliniche ex Deliberazione n. 788/2006.

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ALLEGATO C

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Linee di indirizzo per la valorizzazione della ricerca clinica nelle Aziende Ospedaliero Universitarie

Obiettivo del presente documento è fornire linee di indirizzo in merito alla valorizzazione della ricerca clinica nelle Aziende Ospedaliero Universitarie, con particolare riferimento alla protezione della proprietà intellettuale ed all'avvio del processo di industrializzazione.

Premessa

x Con il Protocollo di Intesa tra la Regione Toscana, le Università di Firenze Pisa e Siena e le Aziende Ospedaliero Universitarie toscane, approvato con Delibera della Giunta Regionale Toscana n. 52 del 26 gennaio 2009 e rinnovato con l'Accordo approvato con la successiva Delibera della Giunta Regionale n. 1186 del 19 dicembre 2011 e siglato il 29 dicembre 2011, la Regione Toscana, le Università e le AOU hanno avviato un percorso a sostegno delle funzioni di didattica e ricerca già individuate come integrate nelle AOU e per il potenziamento delle attività di ricerca clinica e preclinica di competenza delle medesime AOU negli ambiti biomedico e farmacologico, al fine di valorizzare i risultati della collaborazione interistituzionale e la loro applicazione per la crescita degli obiettivi di salute;

x con l'intento di favorire l’integrazione ed il potenziamento delle funzioni tecniche e amministrative di supporto alle pratiche di valorizzazione dei risultati della ricerca in ambito biomedico e farmaceutico, la Regione Toscana promuove la costituzione di modelli organizzativi condivisi fra Università ed Aziende Ospedaliero Universitarie al fine di contribuire allo sfruttamento dei titoli di Proprietà Industriale, implementando pratiche di trasferimento tecnologico dei risultati della ricerca, anche in ottica di sviluppo d’impresa; x la Regione Toscana, al fine di irrobustire i processi di trasferimento tecnologico ed

innovazione in ambito biomedico e farmaceutico, intende favorire l’integrazione della ricerca pre-clinica e clinica anche razionalizzando e governando i percorsi della loro valorizzazione;

x l'avvio della prima fase di realizzazione del progetto di integrazione, iniziato con il Protocollo del 2009, ha visto la stipula delle convezioni tra le AOU e le Università e la costituzione dei tre Dipartimenti Integrati Interistituzionali per l'implementazione delle attività di ricerca e didattica (DIPINT) presso le AOU di Careggi, Pisa e Siena;

x la Regione Toscana ha provveduto inoltre all'attivazione dell'Ufficio di Riferimento Regionale in materia di valorizzazione dei risultati della ricerca biomedica e farmaceutica (UVaR) presso la Direzione Generale Diritti di Cittadinanza e Coesione Sociale;

x l'Accordo siglato il 29.11.2011 prevede, all'art. 1, l'emanazione, da parte della Regione Toscana, di specifiche linee guida in materia di gestione dei diritti di proprietà intellettuale delle Università e delle Aziende Ospedaliere Universitarie, che possano determinare un interesse in campo biomedico e farmaceutico;

x in data 15 settembre 2011, in coerenza con quanto indicato dalle Delibere Regionali n. 539/2011 e n. 705/2011, si è costituito il Distretto Toscano Scienze della Vita, con la finalità, tra le altre, di compiere azioni atte ad:

a. Utilizzare la Ricerca Clinica come potenziale leva di attrazione di investimenti; b. Rispondere ai gap formativi sia nei confronti dell’alta formazione specialistica, sia

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ALLEGATO C

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c. Proporre politiche di sostegno all’attrazione di imprese non presenti sul territorio e allo start-up di impresa oltreché indicare potenziali azioni per la creazione di un mercato delle idee sull’esempio di “knowledge based district” di successo;

d. Proporre azioni di supporto alla ricerca per la salute dei cittadini: malattie rare, settori di eccellenza (oncologia, cardiovascolare, neurologia e vaccini), dispositivi medici, active ageing e medicina personalizzata;

e. Implementare azioni di supporto allo sfruttamento dei risultati della ricerca e alla valorizzazione dei brevetti;

x le attività di valorizzazione della ricerca biomedica e farmaceutica e di trasferimento tecnologico indicate nelle presenti Linee d'Indirizzo si inquadrano nel più ampio contesto delle attività del Distretto Regionale di Scienze della Vita.

Indirizzi

1. – Viene istituito fra i tre DIPINT e la Regione un Organismo regionale di Monitoraggio sulla Valorizzazione della Ricerca (di seguito “Organismo”) composto dai tre Direttori dei DIPINT, da un rappresentante per ciascuno dei tre Atenei, da un rappresentante UVaR e dal Dirigente Regionale di riferimento nella DG Diritti di Cittadinanza e Coesione Sociale. Tale Organismo, che potrà essere integrato da rappresentanze delle AOU e delle Università in ragione delle materie trattate, avrà lo scopo di armonizzare sui tre DIPINT regionali l’implementazione di quanto indicato al presente Atto.

2. - Ai sensi delle presenti Linee d'Indirizzo, sono: (I) - Diritti di Proprietà Intellettuale:

- i brevetti concessi o allo stato di domanda nazionali, esteri, internazionali (PCT), europei (EPC), nonché altre possibili future forme di protezione e deposito delle invenzioni (i.e.: brevetti comunitari) (d’ora in avanti “Brevetti”);

- i modelli di utilità, modelli o disegni industriali, nazionali o comunitari, nuove varietà vegetali, topografie dei prodotti a semiconduttori, software, banche dati e altre opere dell’ingegno coperte da diritto d’autore, segni distintivi nazionali, internazionali o comunitari, inclusi marchi e domain names afferenti ai Brevetti di cui sopra ed ai risultati di seguito indicati (d’ora in avanti “IPR”);

- le invenzioni e risultati scientifici, know how, altre informazioni e dati per i quali non è stata ancora depositata, o non è possibile depositare, la relativa domanda di brevetto o, in ogni caso, che possano costituire potenziale oggetto di sfruttamento economico (d’ora in avanti “Risultati”);

(II) – attività di Trasferimento Tecnologico:

- la mobilità di personale di ricerca con elevata qualificazione per i rapporti con le imprese;

- la disseminazione e divulgazione dei risultati delle ricerche scientifiche; - le interazioni tra creatori ed utilizzatori di nuova conoscenza;

- i programmi di ricerca sponsorizzati da privati;

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ALLEGATO C

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- le attività imprenditoriali di personale di ricerca;

- le licenze verso imprese esistenti o di nuova costituzione

Le attività di Trasferimento Tecnologico e i Diritti di Proprietà Intellettuale interessati dalle presenti Linee d'Indirizzo sono esclusivamente quelli afferenti al settore biomedico e farmaceutico, nonché alla pratica clinica, con attenzione alle particolarità inerenti la ricerca clinica pediatrica.

3. - Ogni AOU promuove un Programma di Innovazione Clinica al fine di implementare la gestione delle attività di Trasferimento Tecnologico e Diritti di Proprietà Intellettuale ai sensi delle presenti Linee di Indirizzo.

4. – I DIPINT, supportati da UVaR, provvedono ad elaborare e rendere operativo il Programma per l’Innovazione Clinica. Tale Programma dovrà delineare ed implementare le attività e le Standard Operating Procedures (SOP) per la promozione e la gestione dei processi di valorizzazione della ricerca preclinica e clinica, al fine di disciplinare ed organizzare le attività di Trasferimento Tecnologico e di gestione dei Diritti di Proprietà Intellettuale all’interno delle AOU, secondo le buone pratiche sviluppate a livello nazionale ed internazionale.

5. – Resta inteso che i Diritti di Proprietà Intellettuale sviluppati da personale afferente alle Università o alle AOU rimangono di proprietà esclusiva di chi le ha generate e seguiranno gli iter di gestione secondo quanto stabilito dal Decreto Legislativo n.30 del 10 febbraio 2005, e s.m.i., e dai rispettivi Regolamenti in materia.

6. - I Diritti di Proprietà Intellettuale sviluppati da personale universitario convenzionato con l’AOU, nell’ambito dell’attività convenzionata, sono condivisi fra Università ed AOU nella misura del 50%. La gestione amministrativa di tali Diritti di Proprietà Intellettuale, relativamente al deposito, all’estensione, al mantenimento ed alla valorizzazione, è affidata ai DIPINT. Le Università e le AOU si impegnano a cooperare per ottenere la concessione dei Brevetti, per procedere alle eventuali estensioni congiunte in Paesi esteri, per il mantenimento in vita della protezione brevettuale in detti Paesi, e per una loro efficiente valorizzazione.

7. - Le Università e le AOU, in quanto titolari dei Diritti di Proprietà Intellettuale, hanno facoltà di stipulare accordi con terzi (d’ora in avanti “Accordi di Trasferimento”) per mezzo dei quali possano trasferire a questi ultimi, in tutto o in parte, i Diritti di Proprietà Intellettuale a qualsivoglia titolo e in qualsivoglia forma (a titolo esemplificativo: per mezzo di contratti di licenza, contratti di cessione a titolo definitivo, contratti di opzione, contratti di contitolarità, contratti costituitivi di diritti reali, altri contratti atipici o misti quali material transfer agreement, accordi di ricerca e sviluppo, accordi di collaborazione, etc.).

8. - UVaR, in stretta sinergia con il Distretto di Scienze della Vita, e coordinandosi con gli uffici di riferimento operanti nelle Università e con i DIPINT, svolgerà le seguenti attività per la valorizzazione dei Diritti di Proprietà Intellettuale:

(a) analisi dell’oggetto dei Diritti di Proprietà Intellettuale;

(b) individuazione dei settori che costituiscono il mercato di riferimento dei Diritti di Proprietà Intellettuale;

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ALLEGATO C

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(d) analisi di posizionamento, valore commerciale e due diligence tecnologica dei Diritti di Proprietà Intellettuale;

(e) identificazione di partner commerciali per i Diritti di Proprietà Intellettuale;

(f) ricerca e selezione di partner potenzialmente interessati alla conclusione di Accordi di Trasferimento riguardanti i Diritti di Proprietà Intellettuale;

(g) contatto diretto dei partner interessati ai Diritti di Proprietà Intellettuale, offrendo supporto operativo e gestionale nella negoziazione di Accordi di Trasferimento;

(h) supporto operativo e gestionale delle attività connesse alla difesa legale dei Diritti di Proprietà Intellettuale, anche sfruttando i fondi ad esso destinati a questo fine.

Le Università e le AOU riconoscono ad UVaR il diritto non esclusivo di proporre a terzi accordi di licenza o d’acquisto o comunque relativi ai Diritti di Proprietà Intellettuale, nell’espletamento degli incarichi di cui sopra, fatti salvi eventuali contratti in essere. Le Università e le AOU ed i loro Inventori s’impegnano a fornire ad UVaR tutte le informazioni necessarie all’adempimento dei servizi descritti.

Per la gestione dei processi di valutazione e valorizzazione dei Diritti di Proprietà Intellettuale originanti da personale universitario non convenzionato ovvero detenuti dall’Università stessa, l’Università potrà avvalersi delle suddette attività offerte da UVaR, attraverso la stipula di appositi accordi convenzionali. In tal caso quota parte dei proventi economici derivanti da tali attività, al netto della quota spettante all’inventore come da normative e regolamenti vigenti, potrà essere destinata ad implementare il Fondo per l’Innovazione Clinica di cui al punto 15.

9. - Qualora le Università e le AOU stipulino un Accordo di Trasferimento con terzi, si impegnano a destinare eventuali proventi economici direttamente derivanti dal suddetto Accordo di Trasferimento - dedotti costi e spese sostenuti in relazione alla gestione ed al trasferimento dei Diritti di Proprietà Intellettuale oggetto degli Accordi di Trasferimento - agli inventori del Risultato oggetto dei Diritti di Proprietà Intellettuale secondo le quote individuate nei regolamenti universitari vigenti in materia. Qualora l’invenzione sia stata realizzata da più inventori, la percentuale sarà tra di essi divisa in via paritaria pro quota, salvo diverso accordo intervenuto tra gli stessi, o salva diversa previsione nel regolamento di riferimento. I restanti proventi verranno destinati all’implementazione del Fondo per l’Innovazione Clinica di cui al punto 14.

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ALLEGATO C

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insediamento delle attività imprenditoriali potranno essere utilizzate le strutture e gli spazi identificati a tal fine presso strutture universitarie adeguatamente dotate o incubatori d’impresa. 11. – I DIPINT, con il supporto di UvaR, delineano ed implementano Programmi educativi sia per il personale delle Università e delle AOU impegnato nella ricerca clinica, sia per i partner esterni, secondo tre linee principali d’intervento:

- Seminari e workshop interni: disegnati per veicolare opportunità, educare su specifici strumenti e procedure, stabilendo e mantenendo una cultura dell’innovazione. Argomenti, tra gli altri possono essere: protezione della proprietà intellettuale, come accedere a fondi per lo sviluppo traslazionale e commerciale, trattazioni multidisciplinari.

- Programmi di sviluppo integrati: programmi multidisciplinari per lo sviluppo di specifici prodotti (ad es. biomedicali o servizi sanitari), anche con partner finanziari per sviluppare specifici progetti di alto valore aggiunto.

- Offerta pubblica: programmi ed eventi in grado di suscitare interesse in associazioni, professionisti, imprenditori, oltre alla comunità scientifica di riferimento.

14. - I costi relativi o connessi ai Diritti di Proprietà Intellettuale, al Trasferimento Tecnologico e ai Programmi educativi, sono sostenuti dalle AOU nei limiti delle disponibilità dello stanziamento del presente Atto deliberativo sul “Fondo per l’Innovazione Clinica”. Tale Fondo viene istituito presso ciascun DIPINT di riferimento e sarà gestito secondo gli indirizzi dell’Organismo.

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