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Cos’èla “Ricerca scientifica”?

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Academic year: 2021

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METODOLOGIA DELLA RICERCA

1 – La ricerca scientifica

Prof. Paolo Chiari

Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche Università di Bologna

• “Ho un dubbio!”

• Senza dubbi non c’è crescita, non c’è progresso, non c’è conoscenza!

Il dubbio …

È la parola per passare da una professione basata sulla “certezza” ad una professione basata sul “dubbio”

Conoscere …

• Che cosa ha bisogno di essere conosciuto?

• Quali metodi di ricerca sono necessari per realizzare queste conoscenze?

• Quale metodo di misura deve essere usato?

• Come posso impedire che altri elementi possano interferire con questa misura?

• Quale significato può derivare da queste misure?

Cos’è la “Ricerca scientifica”?

“Indagine sistematica intrapresa per scoprire fatti o relazioni e raggiungere conclusioni usando un METODO SCIENTIFICO”

(Hockey, 1996)

Indagine scientifica

… è un processo attraverso cui i dati osservabili e verificabili del mondo che ci circonda sono raccolti attraverso i sensi, per descrivere, spiegare e prevedere gli eventi.

(A. Gilli – W. Jackson, 2002) ISBN: 9788838646003

Pagine: 432

• … consta di varie fasi che sono rappresentate dalla selezione e definizione di un problema, dalla formulazione delle domande di ricerca o delle ipotesi, dalla raccolta e analisi dei dati e dalla comunicazione dei risultati.

• Due caratteristiche uniche del metodo scientifico sono l’obiettività e l’uso dei dati empirici.

(A Gilli W Jackson 2002)

Approccio scientifico

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Approccio scientifico

• I sensi ingannano …

Faccia di indiano o eschimese ?!?

Le righe sono orizzontali o sono inclinate?!?

Giovane ragazza di schiena o vecchia signora di profilo ?!?

Da un contributo di Mario Bon [mario@mariobon.com]

www.mariobon.com

Il metodo scientifico

• Premessa:

• lo scopo della scienza è ottenere previsioni con errore noto.

• Poi ogni scienza provvederà a meglio specificare i propri scopi contingenti ma senza sfuggire allo scopo primo.

Il metodo scientifico

• Il metodo scientifico

• Il metodo scientifico è stato formalizzato da Galileo Galilei e A. Einstein lo ha sintetizzato in tre passi: Osservazione, Ragionamento, Esperimento

Il metodo scientifico

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• Osservazione, Ragionamento, Esperimento. (figura 1)

• Dove l’osservazione è l’osservazione della realtà.

• Lo scopo del metodo è superare i limiti dell’osservazione (illusoria e fallace già secondo Parmenide) e stabilire un isomorfismo tra l’osservabile (la realtà esterna) e l’osservato (la rappresentazione della realtà). La conoscenza, infatti,

procede per isomorfismi. Figura 1

Il metodo scientifico

• Per superare i limiti dei sensi si utilizzano gli strumenti di misura.

L’osservatore è, in generalo, uno strumento di misura. I sensi (vista, udito, olfatto…) sono strumenti di misura. Altri strumento di misura sono la lente di ingrandimento, lo stetoscopio fino al telescopio spaziale Hubble che consente di osservare lo spazio profondo. Le misure possono essere dirette o

indirette ma sono sempre misure. Figura 1

Il metodo scientifico

Galileo Galilei

• Con Galileo Galilei, il primo a introdurre formalmente il metodo scientifico, furono introdotti una serie di criteri ancora oggi validi: fu abbandonata la ricerca delle essenze primarie o delle qualità, che era il proposito della filosofia aristotelica, con la riduzione della realtà a puro fatto quantitativo e matematico. Al metodo calcolativo, che pure derivava dalla tradizione sillogistica classica, fu inoltre affiancata l'importanza

dell'osservazione empirica, che portò a considerare

"scienza" solo quel complesso di conoscenze ottenute dall'esperienza e a questa funzionali: secondo una celebre formula dello scienziato pisano cioè, il libro della natura è scritto in leggi matematiche, e per poterle capire è necessario eseguire esperimenti con gli oggetti che essa ci mette a disposizione.

Galileo Galilei

• Ancora oggi la scienza moderna fa distinzione tra l'aspetto sperimentale e quello teorico: né uno né l'altro sono preponderanti, poiché fa parte del metodo scientifico che un modello teorico spieghi un'osservazione sperimentale ed anticipi future osservazioni. Uno dei punti basilari è la riproducibilità degli esperimenti, ovvero la possibilità che un dato fenomeno possa essere riproposto e studiato in tutti i laboratori del mondo. (Da Wikipedia)

Sillogismo aristotelico

Partiamo da questi esempi di sillogismo categorico, costituito dalle premesse universali affermative rappresentate dalla formula "tutti gli A sono B" oppure “ogni A è B”:

• A: Tutti gli uomini sono esseri viventi (premessa maggiore)

• B: Aristotele è un uomo (premessa minore)

• C: Aristotele è un essere vivente (conclusione)

Sillogismo aristotelico

• Ecco un'altra dimostrazione:

• A: Tutte le nazioni del mondo hanno un loro confine (premessa maggiore)

• B: L’Italia è una nazione (premessa minore)

• C: L’Italia ha il suo confine (conclusione)

Un ultimo esempio di sillogismo:

• A: Ogni animale vola (premessa maggiore)

• B: L’elefante è un animale (premessa minore)

• C: L’elefante vola (conclusione)

Un elefante può volare solo nei nostri sogni, ovviamente. Si tratta di un sillogismo che porta a una conclusione fasulla, non essendo vero che tutti gli animali hanno la capacità di spiccare il volo, tantomeno un mammifero del genere!

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Albert Einstein

• Ai primi del Novecento, Einstein (1879-1955) rivoluzionò il metodo scientifico con un approccio che stupì i contemporanei: egli formulò la teoria della relatività partendo non da esperimenti o da osservazioni empiriche, ma basandosi su ragionamenti matematici e analisi razionali compiuti a tavolino. Inizialmente gli scienziati erano scettici, ma le predizioni fatte dalla teoria in effetti non furono smentite dalle misurazioni di Arthur Eddington durante un'eclissi solare nel 1919, che confermarono come la luce emanata da una stella fosse deviata dalla gravità del Sole quando passava vicino ad esso.

Albert Einstein

• Einstein disse in proposito: «Max Planck non capiva nulla di fisica perché durante l'eclissi del 1919, è rimasto in piedi tutta la notte per vedere se fosse stata confermata la curvatura della luce dovuta al campo gravitazionale. Se avesse capito davvero la teoria avrebbe fatto come me e sarebbe andato a letto».

Albert Einstein

• In seguito alle teorie e all'approccio di Einstein, nel tentativo di definire un metodo scientifico valido anche nel campo delle scienze umane, i filosofi hanno cercato nuovi ragionamenti ed un importante contributo è venuto da Karl Popper (1902-1994) e dalla sua pubblicazione Logica della scoperta scientifica. Rifacendosi a Kant, Popper respinse l'approccio induttivo del positivismo logico, affermando che un metodo scientifico, per essere tale, deve essere rigorosamente deduttivo, e ribadì come la conoscenza sia un processo essenzialmente critico.

(Da Wikipedia)

Il criterio popperiano di falsificabilità

• Karl Popper ha quindi elaborato una definizione di metodo scientifico deduttivo basata sul criterio di falsificabilità, anziché su quello induttivo di verificabilità. Gli esperimenti empirici non possono mai, per Popper, "verificare" una teoria, possono al massimo smentirla. Il fatto che una previsione formulata da un'ipotesi si sia realmente verificata, non vuol dire che essa si verificherà sempre. Perché l'induzione sia valida occorrerebbero cioè infiniti casi empirici che la confermino; poiché questo è oggettivamente impossibile, ogni teoria scientifica non può che restare nello status di congettura.

Il criterio popperiano di falsificabilità

• Se tuttavia una tale ipotesi resiste ai tentativi di confutarla per via deduttiva tramite esperimenti, noi possiamo (pur provvisoriamente) ritenerla più valida di un'altra che viceversa non abbia retto alla prova dei fatti. La sperimentazione, dunque, svolge una funzione importante ma unicamente negativa; non potrà mai dare certezze positive, cioè non potrà rivelare se una tesi è vera, può dire solo se è falsa.

Il criterio popperiano di falsificabilità

• E siccome ciò che noi chiamiamo "osservazione" è già in realtà una sorta di "pregiudizio", secondo Popper la formulazione di una teoria scientifica non deriva necessariamente dall'osservazione o descrizione di un dato fenomeno, poiché non c'è un nesso causale tra la percezione sensoriale e le idee della ragione. La genesi di una teoria non ha importanza: essa scaturisce dalle nostre intuizioni, e può avvenire anche in sogno. Mentre l'osservazione, che pure rimane fondamentale, di per sé non offre né costruisce teorie: essa deve avvenire in un momento successivo a quello della formulazione, e serve non a confermare ma a demolire.

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Il criterio popperiano di falsificabilità

• Per il metodo popperiano, quindi, ciò che conta di una teoria scientifica non è la sua genesi soggettiva, ma il fatto che essa sia espressa in forma criticabile e falsificabile sul piano oggettivo.

Il criterio di falsificabilità fu suggerito a Popper dall'audacia della teoria della relatività di Albert Einstein che fu elaborata esclusivamente sulla base di calcoli compiuti a tavolino, con cui il genio tedesco osò sfidare le teorie preesistenti, e persino l'evidenza del senso comune. Popper ne dedusse che una teoria è tanto più scientifica quanto meno teme la falsificazione, ma anzi accetta di misurarsi con essa. Quanto più una teoria sembri a prima vista facilmente falsificabile, tanto più essa rivela la propria forza e coerenza se regge alla prova dei fatti. (Da Wikipedia)

• Da dove viene il metodo?

• Il metodo scientifico è la formalizzazione di quello che fanno continuamente gli esseri viventi per sopravvivere:

• 1 osservazione: Ho fame

• 2 ragionamento: Se non mangio muoio, devo cercare cibo, mi vesto ed esco

• 3 esperimento: Mi vesto, esco e mi dirigo decisamente verso l supermercato

• 1 osservazione: Sono al supermercato. Vedo del cibo sugli scaffali

• 2 ragionamento: Lo prendo e lo compro

• 3 esperimento: Prendo il cibo dallo scaffale, vado alla cassa e pago

• 1 osservazione: Ho il cibo, è crudo

• 2 ragionamento: Se torno a casa posso cucinarlo

• 3 esperimento: …………..

Il metodo scientifico

• Comunque la si voglia considerare, qualsiasi azione (esperimento) è preceduta da una qualche attività di pensiero (ragionamento) che porta ad una previsione ed ad una decisione, la quale, messa in atto (esperimento) produce un risultato che viene osservato (osservazione) e nuovamente sottoposto a ragionamento. La decisione è il primo passo per la realizzazione della previsione e lo scopo è realizzare la previsione e non prendere decisioni . Quindi il ciclo riprende e si conclude quando si riesce a prevedere con precisione gli esiti

dell’esperimento

Il metodo scientifico

• Il metodo scientifico è l’esatta riproduzione del modo di agire dell’uomo e degli animali. La differenza tra l’uomo e l’ animali sta nella qualità del ragionamento che, nell’ animale, è più pragmatico (Io tigre, io fame, tu gazzella, io mangia te). Anche il modo di operare di un essere unicellulare può essere distinto in Osservazione, Ragionamento ed Esperimento:

basta identificare il “ragionamento” con l’attività che segue lo stimolo e precede la reazione (meccaniche, chimica o istintiva).

Il metodo scientifico

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• L’oggetto dell’osservazione è la realtà esterna.

Non solo i nostri sensi non sono perfetti e ci restituiscono una rappresentazione della realtà non fedele, ma il solo fatto di osservare un sistema (interagire con esso) ne altera lo stato.

Questo aspetto non va sottovalutato perché, in misura diversa, è sempre presente: qualsiasi interazione con il sistema oggetto della misura ne altera lo stato (l’osservazione determina il conoscibile attraverso un processo che muta lo stato dell’osservabile in osservato).

Il metodo scientifico

• La rappresentazione che l’osservatore ottiene della realtà osservabile (direttamente o indirettamente).si chiama “osservato”. La realtà osservabile è detta semplicemente “osservabile”.

• Questo vale per ogni essere vivente

(osservatore). Quello che cambia non è la realtà ma la rappresentazione che ciascuno ottiene della realtà.

Il metodo scientifico

• La parola chiave è rappresentazione. Per applicare il metodo è sufficiente distinguere l’interno dall’esterno.

Tale distinzione è l’unico presupposto che consente di enunciare il Principio di Identità (Identità, è un termine e un principio filosofico che genericamente indica l'eguaglianza di un oggetto rispetto a sé stesso. In relazione ad altri oggetti l'identità è tutto ciò che rende un’entità definibile e riconoscibile, perché possiede un insieme di qualità o di caratteristiche che la fanno essere ciò che è e, per ciò stesso, la distinguono da tutte le altre entità).

Il metodo scientifico

• Quindi c’è un osservatore che osserva l’osservabile e ne ottiene un osservato. Il metodo serve per eliminare le incertezze (o le illusioni) indotte dai sensi ed ottenere quindi una rappresentazione fedele della realtà osservabile. Quanto fedele? Quanto basta per formulare previsioni con l’errore che serve.

Il metodo scientifico

Il metodo scientifico

Il risultato di una osservazione ovvero la rappresentazione che l’osservatore ottiene dell’osservabile. Il risultato della misura.

Colui che osserva ovvero lo strumento di misura.

Una grandezza, un fenomeno fisico, la realtà.

37°C Osservato

Il termometro Osservatore

La temperatura corporea

Osservabile

• Il metodo scientifico consta di tre fasi che

vengono percorse ciclicamente e ripetutamente (figura 1). Nella 2° figura l’osservazione è a sua volta suddivisa per mettere in evidenza osservabile,

osservatore ed osservato. Osservabile ed osservato non sono la stessa cosa e non sono contemporanei.

Il metodo scientifico

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Figura 2

Il metodo scientifico

• L’osservato è la rappresentazione che l’osservatore ottiene dell’osservabile (realtà esterna).

• L’osservatore, in generale, è lo strumento di misura, in particolare l’uomo con i suoi sensi (che sono strumenti di misura anche se imprecisi). L’ atto di osservare muta l’osservabile in osservato.

Il metodo scientifico

• L’interazione tra osservatore ed osservabile può essere talmente forte da mutare lo stato dell’osservabile (per es. Effetto Compton) o talmente debole da non influenzarlo (la misura della lunghezza di un tavolo non altera lo stato del tavolo). Il metodo raggiunge la fine, ed il fine, quando la rappresentazione ottenuta

dell’osservabile è sufficientemente fedele da consentire di ottenere delle previsioni con errore noto.

Il metodo scientifico

• La diffusione Compton o effetto Compton (scattering Compton) è un fenomeno di “sparpagliamento”

(scattering) interpretabile come un urto elastico (non si conserva solo la quantità di moto ma anche l'energia) tra un fotone e un elettrone. Il fenomeno, osservato per la prima volta da Arthur Compton nel 1922, divenne ben presto uno dei risultati sperimentali decisivi in favore della descrizione quantistica della radiazione elettromagnetica. (Da Wikipedia)

Effetto Compton

• Tecnicamente ciò corrisponde ad aver stabilito un isomorfismo tra osservabile ed osservato (dove osservabile ed osservato sono visti come insiemi dotati di struttura).

• L’isomorfismo consente di ragionare anche in assenza degli oggetti del ragionamento.

Quest’ultima affermazione sembra banale ma è la differenza che sussiste tra gli enti ordinali e le rappresentazioni astratte.

Il metodo scientifico

• Torniamo al metodo (Osservazione, Ragionamento, Esperimento). Se il metodo viene applicato a partire dall’

osservazione il ragionamento è induttivo. Se il metodo viene applicato a partire dal ragionamento questo è deduttivo. Quando non sussistono elementi per sviluppare un ragionamento induttivo o deduttivo si ricorre al ragionamento euristico (invenzione, intuizione, supposizione, o come la si vuol chiamare). Il

ragionamento euristico deve essere immediatamente sottoposto alla validazione sperimentale (rientrando così nel ciclo stabilito dal metodo).

Il metodo scientifico

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• Esistono quindi quattro tipi di ragionamento:

Induttivo: Quando da un certo numero di osservazioni sperimentali si estrapola un principio generale.

Deduttivo: Quando da un principio generale si ottengono relazioni particolari.

Euristico validato: Quando si usa l’intuito (perché l’induzione o la deduzione non bastano) e se ne verifica sperimentalmente la validità.

Euristico non validato: Quando si inventa una cosa e la si dà per buona senza verificarla. Giove che scaglia i fulmini, la ninfa del ruscello, ecc. Nel ragionamento euristico non validato vale tutto.

Il metodo scientifico

• Senza il ragionamento euristico non si potrebbe scoprire nulla di nuovo. Il ragionamento euristico non validato è un ragionamento non valido. Un ragionamento non valido può essere accettato solo con un atto di fede ed è tipico delle religioni Ne segue anche che qualsiasi teoria basata su ragionamenti euristici non validati è una religione.

Il metodo scientifico

Il metodo induttivo

• Limitandosi al campo delle scienze naturali, fisiche e matematiche, il ciclo conoscitivo induttivo o induzione descrive il percorso seguito per arrivare alla stesura di una legge scientifica a partire dall'osservazione di un fenomeno. Si articola nei seguenti passi, ripetuti ciclicamente:

- Osservazione;

- Esperimento;

- Correlazione fra le misure;

- Definizione di un modello fisico;

- Elaborazione di un modello matematico;

- Formalizzazione della teoria.

(Da Wikipedia)

Figura: Il metodo induttivo

Il metodo deduttivo

• Il filosofo e logico inglese Bertrand Russell (1872-1970) sollevò un importante problema riguardo a quello che venne considerato, fin dai tempi di Bacone, il modo di fare scienza: il metodo dell'induzione.

Secondo questa metodologia, la scienza si baserebbe sulla raccolta di osservazioni riguardo ad un certo fenomeno X, da cui trarre una legge generale che permetta di prevedere una futura manifestazione di X. Ciò che Russell osservò, con classico humour inglese, è che anche il tacchino americano, che il contadino nutre con regolarità tutti i giorni, può arrivare a prevedere che anche domani sarà nutrito... ma "domani" è il giorno del Ringraziamento e l'unico che mangerà sarà l'allevatore (a spese del tacchino)! Questa fu la celebre obiezione del tacchino induttivista.

(Da Wikipedia)

Il metodo deduttivo

• Detto in maniera sintetica, l'induzione non ha consistenza logica perché non si può formulare una legge universale sulla base di singoli casi; ad esempio, l'osservazione di uno o più cigni dal colore bianco non autorizza a dire che tutti i cigni sono bianchi; esistono infatti anche dei cigni di colore nero.

Una problematica analoga venne sollevata dal già citato Karl Raimund Popper, il quale osservò che nella scienza non basta

"osservare": bisogna saper anche cosa osservare. L'osservazione non è mai neutra ma è sempre intrisa di teoria, di quella teoria che, appunto, si vorrebbe mettere alla prova. Secondo Popper, la teoria precede sempre l'osservazione: anche in ogni approccio presunto

"empirico", la mente umana tende inconsciamente a sovrapporre i propri schemi mentali, con le proprie categorizzazioni, alla realtà osservata.

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Figura: Esempio di metodo deduttivo

: non è

l'osservazione a spronare la scienza, bensì il sorgere di problemi

e il tentativo costante di eliminare gli errori.

L'euristica

L'euristica (dalla lingua greca εὑρίσκω, letteralmente "scopro" o

"trovo") è una parte dell'epistemologia e del metodo scientifico.

È la parte della ricerca il cui compito è quello di favorire l'accesso a nuovi sviluppi teorici o a scoperte empiriche. Si definisce, infatti, procedimento euristico, un metodo di approccio alla soluzione dei problemi che non segue un chiaro percorso, ma che si affida all'intuito e allo stato temporaneo delle circostanze, al fine di generare nuova conoscenza. È opposto al procedimento algoritmico.

In particolare, l'euristica di una teoria dovrebbe indicare le strade e le possibilità da approfondire nel tentativo di rendere una teoria progressiva, e cioè in grado di garantirsi uno sviluppo empirico tale da prevedere fatti nuovi non noti al momento dell'elaborazione del nocciolo della teoria. (Da Wikipedia)

Regole per applicare il metodo deduttivo all'osservazione dei fenomeni naturali

• La preoccupazione metodologica scientifica è quella di rispettare una serie di regole imposte dal pensiero logico al fine di salvaguardare la realtà e l'obiettività dei fenomeni studiati.

Le scienze naturali, dette anche scienze empiriche per il loro carattere sperimentale, sono una forma di conoscenza basata su due elementi fondamentali, l'oggetto di studio ed il metodo impiegato.

Questa conoscenza è un sapere empirico, cioè fondato sull'esperienza, descrittivo ed esplicativo, di osservazioni singole e limitate che possono essere sia ripetute che generalizzate.

Regole per applicare il metodo deduttivo all'osservazione dei fenomeni naturali

• L'oggetto di studio della scienza è la realtà sensibile, vale a dire il mondo che ci circonda nei suoi diversi aspetti e ciò che rende ammissibile l'introduzione di un ente nel discorso scientifico, è la sua osservabilità di principio, cioè di registrare mediante strumenti di varia natura l'esistenza di un dato oggetto o di un fenomeno e di descriverli.

Il metodo sperimentale, detto anche galileano o ipotetico-deduttivo, è una procedura conoscitiva articolata in diverse proposizioni, chiamate ragionamento sperimentale. Esso si basa sull'idea che la teoria si costruisce all'inizio, non alla fine.

Regole per applicare il metodo deduttivo all'osservazione dei fenomeni naturali

• Per eseguire osservazioni scientifiche che abbiano carattere di oggettività, è necessario applicare le seguenti regole, proprie del metodo deduttivo:

1 - formulare un'ipotesi;

2 - esprimerla in modo da prevedere alcune conseguenze o eventi, deducibili dall'ipotesi iniziale;

3 - osservare se si produce l'evento previsto;

4 - se l'evento si produce, la teoria non è confermata, semplicemente non è stata smentita e possiamo accettarla solo provvisoriamente.

Regole per applicare il metodo deduttivo all'osservazione dei fenomeni naturali

• Dunque le basi della scienza sono quelle osservazioni di fenomeni naturali che chiunque può ripetere, da qui la preoccupazione di una descrizione dei fenomeni e delle conclusioni in termini selezionati, rigorosi e univoci, in modo che ognuno possa esattamente comunicare ciò che pensa.

Esempi di metodologia scientifica sono:

- le sperimentazioni fatte dai fisici in varie epoche, per dimostrare la natura elettromagnetica e corpuscolare della luce;

- le procedure di Louis Pasteur per dimostrare la teoria dei germi nell'eziologia di alcune malattie infettive. (Da Wikipedia)

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Processi del pensiero astratto

INDUTTIVO

• La cefalea è un alterazione del livello di salute che determina stress

• La frattura ossea è un alterazione del livello di salute che determina stress

• La psicosi è un alterazione del livello di salute che determina stress

• … tutte le alterazioni del livello di salute sono stressanti

Teoria Processi del

pensiero astratto

INDUTTIVO

• Il catetere vescicale applicato la settimana scorsa si è infettato

• Il catetere vescicale applicato da alcuni giorni si è infettato

• Il catetere vescicale applicato venerdì scorso si è infettato

• … tutti i cateteri vescicali dopo alcuni giorni di permanenza si infettano.

Teoria

Processi del pensiero astratto

DEDUTTIVO

Teoria

Premessa

• Tutti gli essere umani sperimentano privazioni

• Gli adolescenti sono esseri umani Conseguenza

• Gli adolescenti sperimentano privazioni

Processi del pensiero astratto

DEDUTTIVO

Teoria

Premessa

• La cute sottoposta a pressione, umidità e frizione si lede

• Gli allettati sono sottoposti a pressione, umidità e frizione

Conseguenza

• La cute degli allettati si lede

Processi del

pensiero astratto Teoria

Affermazione che organizza concetti astratti attribuendo loro un significato in rapporto al mondo reale.

Ad esempio teoria del self-care di D.

Orem

Teoria

Verifica della realtà (Ricerca)

Mondo empirico (pratica del nursing)

Abbisogna di misure come, ad esempio, per rilevare la temperatura corporea ed

esprimere lo stato di febbre è necessario ricorrere al

termometro

Verifica della realtà

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Metodo scientifico

Metodo per acquisire e organizzare conoscenze nell’ambito di un contesto scientifico o di ricerca

Obiettività Uso di dati empirici

Riproducibilità Caratteristiche specifiche:

Problema del paziente

Processo di nursing (problem solving)

Esito nullo o incerto e problema non risolto

RICERCA SCIENTIFICA

EBN Esperienza

professionale Intuito Area grigia

Processo di ricerca

Come fai a sapere se un trattamento serve?

- Per tentativi ed errori - Sperimentazione - …

Sono metodi di conoscenza!

Metodi di conoscenza

METODO SCIENTIFICO

Metodo per acquisire e organizzare conoscenze nell’ambito di un contesto scientifico o di ricerca

Caratteristiche specifiche:

•ObiettivitObiettivitàà

•Uso di dati EMPIRICIEMPIRICI (evidenti e documentati)

RIPRODUCIBILITA RIPRODUCIBILITA’

• Le professioni non possono usare come metodo la tradizione o i vari “seguo ordini” o “credo che sia …”

Devono mettere in opera ciò che è PROVATO essere utile e si PROVA con la ricerca

Il valore della prova

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Verifica della realtà (Ricerca)

Mondo empirico (pratica)

Iniettare insulina attraverso i vestiti è

sicuro e conviene?

• 42 pazienti, randomizzati a iniettarsi insulina attraverso i vestiti o dopo disinfezione con alcool

• dopo 20 settimane, nessuna differenza per leucociti, neutrofili, emoglobina glicosilata, reazioni cutanee

Fleming et al. The safety of injecting insulin through clothing. Diabetes care 1997; 20: 244-7.

Esempio

Basato su “PROVE DI EFFICACIA”

o

“ EVIDENCE-BASED ”

• Cioè risultati prodotti e confermati con una metodologia scientifica appropriata, di tipo clinico sperimentale e metodologico

• Passare quindi dai “principi” alle “prove”

dove è possibile

EBP

Concetti, Costrutti, Teorie

• La ricerca affronta problemi del mondo reale, ma gli studi sono concettualizzati in termini astratti. Simili astrazioni sono definite fenomeni o concetti.

• I ricercatori, talvolta, ricorrono anche al termine costrutto per riferirsi a un’astrazione, ma spesso per indicare un termine deliberatamente inventato (o costruito). Per convenzione, spesso un costrutto si riferisce a un’astrazione un po’ più complessa di un concetto.

• La teoria è una spiegazione di particolari aspetti della realtà. In una teoria, i concetti sono saldati gli uni agli altri in un sistema coerente per descrivere o spiegare determinati aspetti del mondo.

Verifica della realtà (Ricerca)

Mondo empirico (pratica)

- Descrivere - Spiegare - Prevedere - Controllare

- Descrivere: lesioni da decubito

- Spiegare: pressione, frizione, umidità, ecc - Prevedere: scala di Norton o Braden - Controllare: Linee guida prevenzione

Ricerca e mondo empirico

PARADIGMI E METODI PER LA RICERCA INFERMIERISTICA

I quesiti formulati dagli infermieri ricercatori, e i metodi impiegati per rispondere, originano dalla visione del ricercatore su come “va il mondo”. Nel linguaggio della ricerca, un paradigma è una visione del mondo, un punto di vista generale delle sue complessità. L’indagine metodica in infermieristica è stata condotta

principalmente nel rispetto di due ampi paradigmi.

Il paradigma positivista

Il positivismo affonda le sue radici nel pensiero del 19°

secolo, sulla scorta di filosofi come Newton e Locke, e discende da un movimento culturale più ampio (modernismo), in cui sono esaltate razionalità e scienza.

Il paradigma che ha dominato la ricerca infermieristica per decenni è definito positivismo

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Il paradigma positivista

Un assunto fondamentale del pensiero positivista è che là fuori esiste una realtà che può essere studiata e conosciuta (per assunto s’intende un principio alla cui veridicità si crede senza necessità di dimostrazione o conferma).

I sostenitori del positivismo assumono che la natura sia ordinata e regolare e che una realtà esista indipendentemente dall’osservazione umana.

In altre parole, presumono che il mondo non sia una mera creazione della mente umana

.

Il paradigma positivista

L’assunto relativo al determinismo poggia sulla credenza dei positivisti, secondo cui i fenomeni non sono casuali, bensì indotti da cause antecedenti. Se una persona è colta da ictus, lo scienziato che coltiva la tradizione positivista presuppone che sussistano una o più cause potenzialmente identificabili.

Nell’ambito del paradigma positivista, gran parte dell’attività di ricerca è finalizzata a comprendere le cause sottostanti dei fenomeni naturali.

Il paradigma positivista

In virtù della loro fede nella realtà oggettiva, i positivisti premiano l’obiettività. Il loro approccio prevede il ricorso a procedure ordinate e metodiche, affiancate da controlli rigorosi sulla situazione della ricerca, per testare ipotesi sulla natura dei fenomeni oggetto di studio e sulle relazioni tra di essi.

Il rigido pensiero positivista è stato contestato e alterato:

pochi ricercatori aderiscono ai principi del positivismo puro

.

Il paradigma post-positivista

I post-positivisti credono ancora nella realtà e cercano di comprenderla, ma riconoscono l’impossibilità di una totale obiettività.

Ciononostante, considerano l’obiettività come uno scopo da raggiungere e si sforzano di mantenere il più possibile la neutralità e l’imparzialità.

Il paradigma post-positivista

I post-positivisti, inoltre, riconoscono l’esistenza di impedimenti alla conoscenza piena della realtà e tendono, quindi, alla ricerca di evidenze probabilistiche, vale a dire, comprendere in che cosa consiste probabilmente il vero stato di un fenomeno, con un alto grado di verosimiglianza.

Questa posizione positivista modificata persiste come forza dominante nella ricerca infermieristica.

Per semplicità, ci riferiremo ad essa come positivismo.

Il paradigma costruttivista

• Il paradigma costruttivista (talvolta detto paradigma naturalistico) è sorto come corrente di opposizione al positivismo, sostenuto da scrittori come Weber e Kant.

• Il paradigma costruttivista offre un

importante metodo alternativo per la

conduzione della ricerca in infermieristica.

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Il paradigma costruttivista

• Per il sostenitore del pensiero naturalistico, la realtà non è un’entità fissa e immutabile bensì una costruzione, un’elaborazione della mente delle persone che partecipano alla ricerca; la realtà esiste entro un contesto e molte rappresentazioni della realtà sono possibili.

• I naturalisti assumono una posizione relativistica: le interpretazioni della realtà fabbricate dalla mente delle persone sono molteplici; non vi è, quindi, alcun processo attraverso cui possa essere determinata la verità ultima o l’inattendibilità delle costruzioni.

Il paradigma costruttivista

• Il paradigma costruttivista presuppone che la conoscenza sia massimizzata quando la distanza tra il ricercatore e i partecipanti allo studio è ridotta al minimo.

• Le opinioni e le interpretazioni dei soggetti coinvolti nello studio sono essenziali per la comprensione del fenomeno d’interesse e le interazioni soggettive offrono il miglior modo per accedervi.

• I risultati di un’indagine costruttivista sono il prodotto dell’interazione tra il ricercatore e i partecipanti.

Paradigmi e metodi: ricerca quantitativa e qualitativa

• I metodi di ricerca costituiscono le tecniche applicate dai ricercatori per strutturare uno studio e per raccogliere e analizzare le informazioni rilevanti. I due paradigmi corrispondono a diversi metodi di sviluppo delle evidenze.

• Una distinzione metodologica essenziale sussiste tra ricerca quantitativa, più strettamente affiliata al positivismo, e ricerca qualitativa, associata all’indagine costruttivista, benché talvolta i positivisti intraprendano studi qualitativi e i ricercatori costruttivisti raccolgano talvolta informazioni quantitative.

• … è in grado di compiere

generalizzazioni sulla popolazione partendo da osservazioni obiettive effettuate su un campione

Dal campione Alla popolazione

Ricerca quantitativa

Ricerca quantitativa

• Il tradizionale metodo scientifico positivista si affida a un insieme di procedure ordinate per la raccolta delle informazioni.

• Sistematico - s’intende l’avanzamento dello studio dei ricercatori attraverso una serie di fasi, secondo un piano prestabilito.

• Evidenze empiriche, evidenze radicate nella realtà oggettiva e raccolte direttamente o indirettamente attraverso i sensi piuttosto che attraverso le personali credenze o ipotesi.

Ricerca quantitativa

• Le informazioni sono di tipo quantitativo, corrispondono cioè a informazioni numeriche derivate da un certo tipo di misurazione formale sottoposta ad analisi statistica.

• La capacità di generalizzare i risultati di una ricerca ad altri individui diversi da quelli che abbiano partecipato allo studio (definita generalizzabilità) costituisce un obiettivo importante.

• Problemi di misurazione!

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• … utilizza metodi di indagine che enfatizzano le descrizioni verbali e i significati di un’esperienza per un individuo (JM Morse PA Field 1995).

Dall’individuo A sé medesimo

Ricerca qualitativa Ricerca qualitativa

• I ricercatori che aderiscono alla tradizione costruttivista pongono in evidenza la complessità intrinseca dell’uomo e la sua capacità di forgiare e creare le proprie esperienze, e l’idea che la verità è un insieme di realtà composite.

• Gli studi costruttivisti, pertanto, sono fortemente focalizzati sulla comprensione dell’esperienza umana così come è vissuta, attraverso la raccolta e l’analisi scrupolosa dei materiali qualitativi, descrittivi e soggettivi.

• I ricercatori costruttivisti tendono a valorizzare gli aspetti dinamici, olistici e individuali della vita umana e cercano di cogliere questi aspetti nel loro insieme, nel contesto proprio di chi sta vivendo tali esperienze.

Ricerca qualitativa

• La raccolta delle informazioni e la relativa analisi, in genere, progrediscono parallelamente.

• Attraverso un processo induttivo (passando dallo specifico al generale), i ricercatori integrano le informazioni per elaborare una teoria o fornire una descrizione che illumini i fenomeni sottoposti a osservazione.

• I risultati derivati dalla ricerca qualitativa fondano tipicamente nelle esperienze della vita

quotidiana reale di persone con conoscenze dirette di un fenomeno.

La ricerca qualitativa: tradizioni disciplinari

La grounded theory cerca di descrivere e comprendere i processi psicosociali fondamentali che operano in un contesto sociale.

Teorizzata negli anni ’60 da due sociologi, Glaser e Strauss (1967), indaga principalmente su un’esperienza sociale in corso di realizzazione, più propriamente sulle fasi sociali e psicologiche che caratterizzano un particolare evento o episodio.

L’etnografia, la tradizione di ricerca principale in antropologia, fornisce gli strumenti e la basi per lo studio dei modelli, percorsi di vita ed esperienze di un gruppo culturale definito secondo una visione olistica.

Gli etnografi, in genere, compiono un’estesa attività o lavoro sul campo, spesso partecipando, per quanto possibile, alla vita del gruppo culturale oggetto di studio. Gli etnografi cercano di apprendere dai membri di un gruppo culturale, per comprenderne la visione del mondo e descriverne abitudini e regole.

La ricerca qualitativa: tradizioni disciplinari

• La fenomenologia, che affonda le sue radici nella tradizione filosofica nata con Husserl e Heidegger, indaga sulle esperienze vissute dalle persone. La fenomenologia è un approccio volto ad attribuire una valenza e un significato alle esperienze umane.

• La ricerca fenomenologica s’interroga

sull’essenza di un particolare fenomeno vissuto da determinate persone o sul significato attribuito al fenomeno da parte di chi lo vive.

Le attività previste in uno studio qualitativo

• Identificare il problema di ricerca

• Effettuare una revisione della letteratura

• Selezionare e ottenere il permesso di accesso ai siti di ricerca

• Definire un approccio globale (disegno emergente)

• Affrontare le questioni etiche

• Condurre uno studio qualitativo

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Le attività previste in uno studio qualitativo

• Negli studi qualitativi, le attività di campionamento, raccolta, analisi e interpretazione dei dati si susseguono tipicamente in modo reiterato.

• L’effettivo processo di analisi dei dati implica l’aggregazione di tipologie correlate di informazioni narrative in uno schema coerente.

Attraverso un processo di ragionamento induttivo, ricercatori cominciano a individuare temi e categorie, utilizzati per produrre una ricca descrizione o teoria del fenomeno.

• Mentre i ricercatori quantitativi stabiliscono in anticipo il numero di soggetti da includere nello studio, i ricercatori qualitativi sono indirizzati dai dati nelle decisioni relative al campionamento. Molti ricercatori qualitativi adottano il principio della saturazione, che si osserva quando nei dati raccolti i temi e le categorie divengono ripetitivi e ridondanti, al punto che un’ulteriore raccolta dei dati non possa fornire alcuna nuova informazione.

Presupposti comuni ai due paradigmi

• Obiettivi ultimi. L’obiettivo ultimo di una ricerca metodica consiste nel rispondere a quesiti e risolvere problemi.

• Evidenze esterne. Anche se la parola empirismo è ora riconducibile al classico metodo scientifico, i ricercatori di ambedue le correnti raccolgono e analizzano prove con un approccio empirico, attraverso, cioè, l’uso dei sensi.

• Assegnamento sulla cooperazione umana. Per la ricerca infermieristica le evidenze derivano principalmente dagli esseri umani: la cooperazione umana, quindi, è essenziale nella ricerca.

Presupposti comuni ai due paradigmi

• Vincoli etici. La ricerca condotta con gli esseri umani è sorretta da principi etici che, talvolta, interferiscono con gli obiettivi della ricerca.

• Fallibilità. Quasi tutti gli studi presentano dei limiti. Ogni quesito di ricerca può essere affrontato in modi diversi e, inevitabilmente, devono essere raggiunti dei compromessi.

Questo significa che nessuno singolo studio può rispondere mai in modo definitivo a un quesito di ricerca.

Quantitativo Qualitativo

Complementari

•…l’uso contemporaneo del metodo quantitativo e qualitativo

•… l’uso simultaneo di vari disegni di ricerca o strumenti

(JM Morse PA Field 1995)

La triangolazione

RICERCA TRANSAZIONALE

Ricerca bio- medica di base

Sung et al, JAMA 2003;289:1278-86 Trasferimento dalle scienze di base alle scienze

umane

Continuum della ricerca clinica

Migliorare la conoscenza

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Ricerca bio- medica di base

Sung et al, JAMA 2003;289:1278-86 Ricerca

clinica

Trasferimento delle nuove conoscenze nella pratica clinica e nella presa di decisioni sanitarie Trasferimento

dalle scienze di base alle scienze

umane

Continuum della ricerca clinica

Migliorare la salute

Ciclo della ricerca incompleto …

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Ciclo della ricerca completo!

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Paolo Chiari

Corso di Laurea Magistrale in Scienze Infermieristiche e Ostetriche paolo.chiari@unibo.it

www .unibo.it

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