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Sommario Lotta alla povertà e speculazioni finanziare

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Academic year: 2022

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(1)Sommario Lotta alla povertà e speculazioni finanziare. Introduzione Sergio Marelli. 3. La finanza e l'economia reale. Un rapporto perverso? Paolo Palazzi. 5. PRIMO PIANO. Una tassa equa, giusta e contro le speculazioni Alberta Guerra. 11. Otto meccanismi innovativi per finanziare lo sviluppo The I-8 group. 16. Le Finanze popolari e l’economia sociale Carlos Vinueza. 62. International taxes on financial transactions: responding to global challenges - towards a fairer sharing of costs CIDSE. 67. DOSSIER. CONTRIBUTI DAL SUD. DOCUMENTI. Volontari e Terzo Mondo. 1. n. 1-2, 2010.

(2) Volontari e Terzo Mondo. 2. n. 1-2, 2010.

(3) Sergio Marelli*. Introduzione. “Il processo di mondializzazione (o globalizzazione) del sistema economico internazionale è considerato un elemento di prosperità. La mondializzazione dei mercati finanziari viceversa ha dimostrato i suoi frutti solo sulle economie industrializzate mentre gravi controindicazioni si sono manifestate nelle economie in via di sviluppo. Ne sono esempio le crisi finanziarie avvenute in Messico, nell’Est Asiatico, nella Russia, ecc. Ciò che colpisce di queste crisi è la profondità delle stesse (in confronto la crisi del ‘29 fu di entità e conseguenze meno gravi) e l’assenza di collegamenti diretti con l’andamento dell’economia reale. Le crisi hanno colpito paesi “buoni” e paesi “cattivi” in uguale maniera. Inoltre nulla ci garantisce che crisi del genere non avvengano anche nei paesi ricchi”. Con queste parole iniziava l’introduzione del documento di posizione della Campagna “Tobin Hood: una Tassa per lo sviluppo” che la FOCSIV, insieme ad altre 27 associazioni, promosse nel 2001. Dal lancio della campagna sono passati quasi 10 anni e rileggendo i documenti di quel periodo sembra che nulla sia cambiato, e in alcuni punti ci sembra quasi di leggere un monito profetico per quello che adesso è il nostro presente. Anche il Ministro dell’Economia e delle Finanze italiano è lo stesso di nove anni fa. Forse veramente nessuno poteva prevedere la vera portata della crisi, ma che già da molto si potesse intravedere un processo malato del sistema finanziario internazionale si poteva intuire. James Tobin Premio Nobel per l’economia nel 1981, fin dai primi anni Settanta si era accorto che il sistema, così com’è (e com’era) non poteva funzionare. Dall’inizio della crisi (2008) ad oggi i governi delle più grandi democrazie del mondo hanno prima di tutto tentato di salvare le banche a rischio fallimento con ingenti iniezioni di capitali e, successivamente, hanno provato a stimolare la crescita con politiche fiscali e monetarie espansive. Dopo quasi tre anni di interventi, ancora non si è vista una proposta seria e coercitiva atta ad inibire le speculazioni e a trovare un modo serio e ragionevole per us––––––––––––––––––––––––––––––– cire dalla crisi senza far pagare sempre il conto alle fasce più povere della 1 * Segretario Generale popolazione. Alla vigilia del G20 delle finanze, che ha avuto luogo i primi di FOCSIV-Volontari nel giugno a Busan, l’unica proposta sensata sembrava essere quella francese che mondo proponeva di introdurre nell’Unione Europea una tassa per recuperare gli Volontari e Terzo Mondo. 3. n. 1-2, 2010.

(4) Sergio Marelli. aiuti dati al settore finanziario, ma fin ora non sembra essere arrivato nulla di concreto. Le parole non bastano, abbiamo bisogno di regole per arginare una finanza senza controllo e ripristinare processi economici virtuosi. Fin dal 2001 chiediamo regole certe e condivise a partire dall’introduzione di una tassa sulle transazioni finanziarie internazionali che, oltre a contribuire alla stabilità del sistema finanziario tassando le attività speculative a breve termine, generi risorse nuove da destinare ai programmi di lotta alla povertà e al raggiungimento degli Obiettivi di sviluppo del millennio. Per questi motivi siamo co-promotori della Campagna Zerozerocinque insieme ad un vasto cartello di Organizzazioni della società civile per introdurre “Una piccola tassa sulle speculazioni…Una grande risorsa per tutti”.1 Siamo convinti che tassare le operazioni finanziarie per scoraggiare e regolamentare le speculazioni e i movimenti dei capitali significhi dare un monito ai principali attori economici che, almeno per ora, non sembra si stiano preoccupando troppo delle persone più povere del pianeta ma bensì della “salute” dei loro azionisti, ed affermare che l’interesse generale deve prevalere su quello particolare e che i bisogni di sviluppo devono trionfare sulla speculazione internazionale. In questo numero di Volontari e Terzo Mondo abbiamo cercato di raccogliere alcune riflessioni sugli strumenti innovativi per finanziare lo sviluppo: con le riflessioni del professor Paolo Palazzi, professore ordinario dell’università La Sapienza e membro del comitato scientifico della Campagna promossa dalla FOCSIV nel 2001 e la storia e l’efficacia di una tassa sulle transazioni finanziarie spiegata dalla nostra policy officer Alberta Guerra. Nella parte Dossier abbiamo pubblicato l’estratto di un documento tratto da Innovative financing for development del I-8 Group con otto esempi di meccanismi innovativi per finanziare lo sviluppo. Carlos Vinueza invece, nostro rappresentante in Ecuador, ci parlerà di un progetto a Muisne, nella provincia di Esmeraldas, in sostegno delle comunità contatine locali. Infine, nella parte documenti, abbiamo pubblicato il Position Paper originale della CIDSE sulla Tassa sulle transazioni finanziarie.. ––––––––––––––––––––––––––––––– 1. Volontari e Terzo Mondo. Il testo, le attività e gli aggiornamenti sulla Campagna si possono trovare sul sito www.zerozerocinque.it. 4. n. 1-2, 2010.

(5) PRIMO PIANO. Paolo Palazzi *. La finanza e l'economia reale. Un rapporto perverso?. Il mondo è pieno di denaro. Il denaro (comunemente chiamato moneta) non è altro che potere di acquisto potenziale: cioè viene riconosciuto e quindi accettato come mezzo di scambio con i beni che hanno un prezzo, cioè le merci. Ogni paese, ogni comunità ha avuto e ha bisogno di moneta affinché la sua economia possa funzionare a un livello di complessità che vada al di là delle forme più primitive di vita sociale ed economica. L’elemento fondamentale che deve caratterizzare il denaro è l’accettazione, che deriva dalla fiducia, o ancor meglio dalla sicurezza, che il possesso di moneta possa in ogni momento e per un tempo lungo coincidere con un potenziale possesso di merci.. Il ruolo Con l’ampliarsi dei mercati, con l’aumento delle interrelazioni fra comudella moneta nità e stati, è sorta l’esigenza di avere una forma di moneta che possa essere riconosciuta nel suo ruolo da quanti più paesi e comunità possibili. Attualmente, nonostante l’enorme aumento dell’integrazione dell’economia mondiale, non esiste ancora una moneta internazionale, abbiamo però tante monete di paesi economicamente forti che svolgono questo ruolo nello scambio internazionale. Il problema è che le varie monete forti, per essere tutte accettate come moneta internazionale, debbono scambiarsi fra di loro, devono cioè avere un prezzo di cambio. Nel secondo dopoguerra fino all’agosto 1971 la moneta che svolgeva il ruolo di punto di riferimento per tutte le altre con un sistema di cambi fissi era il dollaro statunitense. Ma da allora, causa una profonda crisi del dollaro, i valori di scambio fra le monete variano continuamente: questo vuol dire che nessuno è sicuro di quale possa essere nel tempo, anche breve, l’effettivo valore nello scambio internazionale della moneta che detiene. Dal punto di vista del commercio internazionale, questa incertezza (ad esempio non si è sicuri di quale sarà l’effettivo prezzo che si dovrà pagare tra il momento della stipula del contratto e il pagamento della merce) si è in parte risolta con meccanismi di assicurazione che, anche se costosi, riducono * Professore ordinario, fino quasi ad annullarlo, il rischio di forti perdite, o guadagni, negli acquisti Facoltà di Scienze Stati- internazionali a causa di movimenti nei cambi. Possiamo dire che, dal punto stiche, Università di di vista del commercio internazionale, almeno per i paesi a moneta forte, l’eRoma “La Sapienza” sistenza di cambi flessibili non ha comportato disagi di rilievo. Volontari e Terzo Mondo. 5. n. 1-2, 2010.

(6) Paolo Palazzi. C’è però un problema: se analizziamo i dati relativi ai movimenti internazionali di capitali ci appare subito come i movimenti internazionali di moneta causati da effettivo scambio di merci siano una minima parte di tutti i movimenti di capitali finanziari che avvengono nel mondo. Non solo, ma i tassi di crescita di questo fenomeno tendono continuamente ad ampliarlo. Ad esempio negli anni ’90, il commercio internazionale è cresciuto del 63%, mentre il movimento di capitali è cresciuto del 300%, senza nessun rapporto di riferimento con l’aumento di ricchezza reale (il PIL è cresciuto nello stesso periodo del 26%).. Cosa sono, di chi sono, chi li gestisce e perché si muovono questi capitali? Quali sono gli effetti? Si può fare qualcosa per evitarne le conseguenze negative? La risposta a tali domande non è facile, ma sono questi i nodi da affrontare per comprendere cosa succede nei rapporti finanziari internazionali che così grande peso hanno sulla vita di miliardi di persone, specialmente di quelle che vivono in posizioni marginali. Proviamo, ovviamente in modo sintetico, a rispondere.. 1) Cosa sono questi capitali? Il capitale finanziario rappresenta una ricchezza accumulata e tenuta sotto forma di moneta (quindi non di beni). L’origine di tale ricchezza, che non è altro che risparmio accumulato, è essenzialmente dovuta a due motivi: la incapacità e impossibilità di spendere il proprio reddito oppure l’intenzione di differire nel tempo l’acquisto di merci. Il primo fattore è dovuto all’esistenza di redditi superiori alla concreta caLa ricchezza e il sistema opeativo pacità di essere utilizzati per l’acquisto. Per i più ricchi il reddito si trasforma quindi da possibilità di acquisto a potere fine a sé stesso, con un ruolo simile alle antiche, anche se in parte non sparite, ostentazioni di ricchezza attraverso i beni di lusso. Quindi la ricchezza accumulata diventa la possibilità, da parte di imprese o singoli individui, di influenzare, di controllare o di gestire il sistema economico e anche quello politico.. Il secondo fattore ha invece diverse cause e motivazioni ma che essenzialmente possono essere individuate in motivi precauzionali per sé o per i propri discendenti, e motivi di accumulazione per costi di acquisto molto elevati. Ma questi due fattori di creazione di risparmio, dal punto di vista motivazionale molto diversi, hanno qualcosa in comune: in entrambi i casi l’aspettativa è, come minimo, di mantenere inalterato nel tempo il potere di acquisto del loro risparmio, ma tendenzialmente anche la ricerca di un meccanismo che permetta un accrescimento del valore reale nel tempo, un rendimento superiore all’inflazione. Nella stragrande maggioranza dei casi è impossibile per un singolo soggetto (impresa o individuo) avere la possibilità di raggiungere individualmente questo obiettivo, quindi ci si affida a professionisti che si sono specializzati nella gestione dei risparmi e che sono le banche e i vari intermediari finanziari.. Volontari e Terzo Mondo. 6. n. 1-2, 2010.

(7) PRIMO PIANO. L’aumento del risparmio e le disuguaglianze di redditto. / La finanza e l'economia reale. Un rappor to per verso?. 2) Di chi sono questi capitali? Parte dei capitali finanziari accumulati sono essenzialmente delle imprese e dei singoli individui, cioè dei soggetti che in maggior misura possono liberamente risparmiare: i percettori di redditi elevati; infatti una causa di aumento di risparmio è stata l’aumento delle diseguaglianze di reddito in tutti i paesi del mondo. Ciò è avvenuto in modo particolare in quelli che hanno subito enormi modifiche, come i paesi del’est europeo e dell’Asia, in particolare la Cina, ma anche nei paesi avanzati si è verificato un drastico aumento delle diseguaglianze dovuto essenzialmente a politiche di compressione dei redditi da lavoro. Ma questa è solo una parte della storia, esiste infatti un risparmio di fatto obbligatorio, quello relativo all’accumulare risorse per avere a disposizione reddito: 1) nel momento in cui non si ha più la capacità, possibilità o volontà di procurarselo autonomamente in misura sufficiente; 2) nel caso di eventi accidentali che comporterebbero improvvise spese insostenibili. Mi sto riferendo ai fondi pensione e alle assicurazioni. Parte del reddito degli individui, in forma più o meno obbligatoria, viene accantonato per affrontare questi problemi; dal punto di vista formale, tale accumulo di ricchezza rimane di proprietà dei singoli, ma nei fatti è un possesso parziale e condizionato dalle particolari normative che sussistono dietro alle varie forme di fondi pensione e di assicurazioni.. Il risparmio dei singoli individui e quello delle imprese. Mentre il fatto che siano singoli individui a creare risparmio è comprensibile e normale, meno lo è per le imprese che, per loro natura, non dovrebbero detenere ricchezza liquida (moneta) se non in minima parte; anzi, la “normalità” dovrebbe esser quella di avere risparmio negativo, cioè di farsi anticipare potere d’acquisto per mettere in moto il processo produttivo, fare investimenti e in seguito restituire il prestito. Ma negli ultimi anni quasi tutte le grandi imprese, accanto alle usuali attività, hanno messo in piedi aziende finanziarie verso le quali dirottare una parte dei profitti allo scopo di ottenere rendite finanziarie, sia perché queste ultime sono viste di gran lunga più facili ed elevate dei profitti, sia perché nell’ultimo decennio la crescita delle economie mondiali ha subito un forte rallentamento, causando un eccesso di capacità produttiva e una forte riduzione degli investimenti reali. Ma anche le imprese minori, pur non essendo in grado di creare autonomamente proprie imprese finanziarie, hanno dirottato una parte non secondaria dei loro profitti in investimenti finanziari.. 3) Chi gestisce questi capitali? Come già detto, i singoli individui e le imprese minori e indirettamente le imprese maggiori delegano la gestione del proprio risparmio ad agenzie finanziarie che hanno come scopo finale quello di far fruttare il più possibile il risparmio a loro affidato, allo scopo di garantire, dopo aver coperto i loro elevatissimi costi di gestione, un rendimento.. Una deregolamentazione criminale. Con l’aumento enorme della ricchezza finanziaria si è avuto come conseguenza un aumento smisurato di agenzie finanziarie di tutti i tipi e, con loro, un aumento ancora più elevato dei vari strumenti finanziari a disposizione, con l’aiuto della fantasia di finanzieri e accademici senza scrupoli e di una criminale deregolamentazione che ha reso possibile e legale anche meccanismi che si sono rivelati, nei fatti, truffaldini. Non è possibile fare un panorama, neppure sintetico, delle varie forme di agenzie finanziarie e degli strumenti da loro adottati: possiamo però dire che,. Volontari e Terzo Mondo. 7. n. 1-2, 2010.

(8) Paolo Palazzi. salvo alcuni noti casi di vere e proprie truffe, il metodo di gestione e quindi il modo di agire non è molto differenziato e, salvo le limitazioni che alcuni fondi pensione e assicurativi possono avere, le tecniche utilizzate per la gestione dei fondi sono molto simili.. 4) Perché questi capitali muovono? Come si fa a far fruttare il risparmio? È una domanda decisiva, che addirittura potrebbe partire dalla questione di base: ma perché mai il risparmio dovrebbe fruttare? Sta di fatto che il risparmiatore in un mondo capitalistico si aspetta che il risparmio frutti e coloro a cui lo affidano promettono che faranno di tutto per farlo fruttare. Il modo più semplice di farlo fruttare è darlo in prestito a chi ha la possibilità o la speranza di utilizzarlo in modo tale da poter pagare gli interessi e restituire il prestito. In questo caso, dopo un’ampia “cresta” fatta sui rendimenti, le agenzie finanziarie possono trasferire la restante quota di interessi ai risparmiatori.. La nascita della Sembra una cosa facile, ma facile non è quando nell’economia ci sono speculazione sempre meno attività in grado di garantire il pagamento di interessi e la refinanziaria stituzione dei prestiti. Le agenzie finanziarie naturalmente privilegiano il fi-. nanziamento dei debitori che danno migliori garanzie e che in generale sono gli stati attraverso il debito pubblico, le migliori (spesso le più grandi) imprese e i singoli che danno maggiori garanzie reali. Si è però verificato che la quantità di denaro depositata nelle mani del settore finanziario è cresciuta a tassi nettamente superiori alla possibilità di un utilizzo “sicuro” del risparmio. Visto che ogni inutilizzo del risparmio nelle mani del settore finanziario è una perdita, il settore si è visto “costretto” a trovare, in un certo senso a “inventarsi”, nuovi modi per far fruttare in modo redditizio il risparmio da loro gestito. Ecco come nasce la speculazione finanziaria! Intendiamoci metodi, strumenti e attività speculative sono sempre esistite, ma ciò che è cambiato è che tali attività sono diventate componenti strutturalmente “necessarie” nella “normale” gestione del risparmio e ne costituiscono una quota sempre in aumento.. Come già detto, i modi e gli strumenti attraverso i quali opera la speculazione finanziaria sono innumerevoli: la loro conoscenza e la loro gestione è alla base di creazioni di professioni straordinariamente remunerate, in proporzione alla loro capacità di nasconderne la sostanza attraverso la complicazione delle operazioni finanziarie. La speculazione finanziaria ha però una caratteristica comune e indipendente dalle specificità nelle quali si concretizza: avere alla base delle scommesse “binarie” alla “testa o croce” e quindi di costituire per i vari attori nel lungo periodo un gioco a somma zero. Si può scommettere sull’andamento dei prezzi delle materie prime o di altri beni, sull’andamento delle varie borse, sulla dinamica dei tassi di cambio, ecc., ci sarà chi vince e chi perde, quello che è certo che non tutti possono alla lunga vincere. Un difetto di questo sistema è che non ha possibilità di sosta, non si può scommettere una volta sola, bisogna scommettere e giocare continuamente e questo comporta lo spostamento di enormi quantità di capitali in ogni istante in ogni parte del mondo. Capitali che si muovono “virtualmente” attraverso le reti informatiche con ritmi frenetici alla disperata e incessante ricerca di vincite speculative. Volontari e Terzo Mondo. 8. n. 1-2, 2010.

(9) PRIMO PIANO. / La finanza e l'economia reale. Un rappor to per verso?. 5) Quali sono gli effetti di questi movimenti di capitali? Per un lungo periodo di tempo, con la complicità di governi ed economisti, tutto ciò non solo è stato permesso e tutelato, ma anche incentivato nella presunzione, in buona o cattiva fede (cosa difficile da determinare), che tutto questo potesse avere un effetto benefico non solo per i risparmiatori, ma anche per il sistema economico mondiale nel suo complesso. Purtroppo, prevedibilmente e previsto (anche se da pochi economisti e nessun governo) l’ipotesi si è mostrata drammaticamente falsa, perché si basava sulla capacità del mercato di autoregolamentarsi, selezionando ed espellendo le pratiche finanziarie più pericolose e inaffidabili.. La montiplicazione del rischio. Cosa è successo è ormai noto: la ricerca di rendimenti aveva portato a un allargamento enorme di impieghi del risparmio in prestiti sempre meno solvibili, cosa che non sarebbe grave se avesse colpito solamente gli investitori più imprudenti. Ma grazie a complessi meccanismi di spartizione del rischio, questi prestiti inaffidabili erano stati distribuiti in tutto il mondo tra i più differenti operatori finanziari, con meccanismi che di fatto, invece di ridurre il rischio, lo hanno moltiplicato paurosamente. È bastata una crisi nel settore delle abitazioni negli Stati Uniti per innescare un processo di reazione a catena che ha investito il sistema finanziario di tutti i paesi del mondo. Ancora una volta ci si può però chiedere: ma, se è vero che la speculazione è a somma zero, perché ci si preoccupa tanto? Se qualcuno ha perso altri avranno guadagnato, perché invece tutte le economie sono state investite da una costosa e lunga crisi? Il problema chiave è che, se è vero che la speculazione finanziaria è un gioco a somma zero per i contendenti, è però altrettanto vero che investe, quasi sempre con effetti negativi, il sistema economico mondiale nel suo complesso. La ragione sta nel fatto che oggetto di speculazione sono titoli di credito, azioni e merci che alle loro spalle hanno reali processi produttivi, pubblici nel caso di titoli di debito pubblico e privati nel caso di merci, azioni e obbligazioni private. Gli speculatori hanno la possibilità e capacità di spostare una gran massa di capitali che in molti casi autoalimentano, accelerano o nel peggiore dei casi creano aspettative di difficoltà di stati o imprese.. La Grecia e l’euro. Possiamo prendere come esempio i recenti e ancora attuali fatti relativi alla Grecia e all’euro. L’euro era ed è una moneta molto forte rispetto al dollaro, la sterlina e lo yen, anzi la più forte come solidità e garanzie. Speculare contro l’euro, puntando a una sua svalutazione era una prospettiva irrealistica. Gli speculatori alla ricerca disperata di una “rivincita” rispetto alle sconfitte recenti, hanno però individuato un piccolo e, dal punto di vista quantitativo, insignificante anello debole nell’Europa dell’euro: il debito pubblico greco. Con mosse coordinate, tanto da far pensare a un’operazione preordinata, hanno cominciato a speculare al ribasso sul debito pubblico greco, cosa che ha effettivamente provocato un forte deprezzamento del debito greco. Il grave ritardo nell’intervento e le divisioni politiche europee hanno facilitato e accelerato questo processo e portato addirittura a una svalutazione dell’euro che ha trasformato l’attacco speculativo al debito greco in un attacco speculativo contro l’euro che a tutt’oggi ancora continua. È chiaro che gli effetti negativi dell’operazione non si sono limitati a danneggiare le agenzie finanziarie che non avevano previsto e sfruttato questo tipo di operazione, ma investono e investiranno in modo drammatico i cittadini greci e a catena i cittadini europei. Il danno si avrà attraverso. Volontari e Terzo Mondo. 9. n. 1-2, 2010.

(10) Paolo Palazzi. l’introduzione di politiche fiscali e di spesa pubblica restrittive, e i più colpiti saranno i ceti medio bassi della popolazione. Questo è solo un esempio recente di come la speculazione finanziaria riesca a danneggiare anche, direi soprattutto, coloro che sono ben lontani dal parteciparvi: infatti la storia recente è piena di veri e propri drammi causati dalla speculazione contro alcuni paesi sottosviluppati.. 6) Si può fare qualcosa per evitare gli effetti negativi dei movimenti di capitali? Non è chiaro cosa pensino i governi e gli economisti, ma credo che possa darsi per acquisito, per vasti strati di popolazione nel mondo, un sentimento di avversione verso la speculazione finanziaria e i suoi effetti negativi sul tenore di vita delle popolazioni. Ci possono essere strumenti “normali” di intervento che possano limitare gli effetti negativi della speculazione? A mio parere gli unici strumenti attuabili ed efficaci sono quelli tendenti Rallentare i movimenti dei a un rallentamento quantitativo dei movimenti di capitali finanziari. Una legislativa e regolatoria sul movimento di capitali e sulla finanza in capitali finanziari politica genere che ribaltasse l’ubriacatura liberista avrebbe senza dubbio una certa efficacia, che però sarebbe fortemente amplificata se accompagnata da misure di aumento del costo della speculazione attraverso l’imposizione di un sistema di tassazione delle transazioni finanziarie internazionali. In modo particolare, come abbiamo visto, le speculazioni hanno bisogno di veloci e continui spostamenti finanziari da un paese all’altro, da una valuta all’altra: quindi, anche un’aliquota non elevata su ogni transazione, avrebbe un effetto rilevante sul costo dei movimenti speculativi e debole o nullo sulle transazioni di beni. La ricetta non è nuova e se ne parla da molti anni (la Tobin Tax) ma anche in un periodo come questo, in cui gli effetti negativi della speculazione sono sotto gli occhi di tutti, sembra una cosa difficile da realizzare. Difficoltà tecniche esistono, ma non sono insormontabili, ostacoli maggiori sono politici ed ideologici, molto più difficili da superare. Ma continuare a parlarne, a spingere perché vengano attuate queste misure non è inutile, se non altro perché possono aiutare i cittadini a valutare il proprio sistema economico, quello politico e i propri politici alla luce della loro capacità, se non altro, di difesa e prevenzione dai danni provocati dalla rapacità della speculazione finanziaria.. ––––––––––––––––––––––––––––––– 1. Volontari e Terzo Mondo. 10. n. 1-2, 2010.

(11) Alberta Guerra *. Una tassa equa, giusta e contro le speculazioni. La crisi finanziaria, la speculazione sui prodotti alimentari, il problema dei cambiamenti climatici e le crescenti difficoltà con cui soprattutto i Paesi in via di sviluppo si trovano ad affrontare queste molteplici crisi, hanno fatto si che la proposta di introdurre una tassa sulle transazioni finanziarie tornasse sul tavolo dei decisori. Da qualche mese, infatti, nell’agenda politica essa appare come strumento per accrescere le risorse economiche da destinare al finanziamento dello sviluppo e per ridurre la forte speculazione finanziaria riconosciuta come una delle principali cause di questa crisi. L’idea di una tassa non è nuova. Da molto tempo, le organizzazioni della società civile, le ONG e le organizzazioni sindacali ne hanno fatto oggetto di loro campagne e di proposte di legge lanciate e sostenute a partire da quel lontano 1972, quando l’economista James Tobin la propose come misura per stabilizzare i mercati valutari internazionali.. La tesi di Spahn. Da quella proposta originaria, molte sono state le rielaborazioni ed i perfezionamenti apportati anche in risposta alle ricorrenti critiche circa la sua fattibilità, a quelle mosse in relazione alla necessità di una adeguata area geografica di applicazione, nonché all’impatto che essa avrebbe sui mercati finanziari internazionali. Tra queste, quella elaborata dall’economista Paul Bernd Spahn è essenzialmente costituita da un meccanismo di tassazione basato su due livelli di imposizione sulle transazioni valutarie (Currency transactions tax-CTT)1 modulate sulla criticità del contesto economico e finanziario dove si innestano le azioni speculative al fine di promuovere una più equa redistribuzione della ricchezza generando al contempo risorse da destinare allo sviluppo e stabilizzando i mercati finanziari globali.. La Tassa sulle Il Gruppo di lavoro sulle tasse di scopo per finanziare lo sviluppo ha discusso transazioni dell’opportunità di introdurre una “Tassa sulle transazioni valutarie per lo valutarie per sviluppo” (Currency Transaction for Development Levy - CTDL)”, che lo sviluppo potrebbe essere introdotta con un tasso molto basso, pari alla metà del punto * Policy and Advocacy Officer FOCSIV - Volontari nel mondo e membro del gruppo “Risorse per lo Sviluppo” della CIDSE Volontari e Terzo Mondo. ––––––––––––––––––––––––––––––– 1. CIDSE (2004) Redistribution through Innovative Measures: a Currency Transactions Tax, Bruxelles e CIDSE (2005) New Resources for Development, Bruxelles, www.cidse.org. 11. n. 1-2, 2010.

(12) Alberta Guerra. base (0.005%) e applicabile a tutti gli scambi in una determinata valuta per ridurre le distorsioni del mercato o le opportunità di elusione. Questa versione è stata sostenuta soprattutto durante la Conferenza internazionale di follow-up sul finanziamento per lo sviluppo tenutasi a Doha nel 2008.. La Tassa sulle transazioni finanziarie. Da ultimo, si va affermando la proposta di una Tassa generale sulle transazioni finanziarie (Financial Transaction Tax -FTT), studiata in particolar modo da istituti di ricerca austriaci con il sostegno del governo d’oltralpe. Un tassa prelevata su tutte le transazioni finanziarie (spot come quelle sui derivati) va ben oltre le transazioni valutarie. Includendo titoli, obbligazioni e altri prodotti (interest rate contracts, futures, options), essa avrebbe il grande vantaggio di ampliare la base imponibile generando entrate significative pur ad un tasso di interesse al quanto basso. Inoltre, essa potrebbe contribuire alla stabilità dei mercati finanziari poiché molto più incisiva sulle transazioni a breve. L’idea di questa tassa è accolta con favore crescente tra istituzioni pubbliche e governative. Alcuni stati Europei, tra cui Belgio, Francia, Germania e Regno Unito hanno pubblicamente riconosciuto il valore e sia il Fondo Monetario Internazionale sia la Commissione Europea, hanno recentemente condotto studi sui possibili meccanismi applicativi della tassa attraverso i quali il settore finanziario potrebbe efficacemente contribuire a sostenere i costi della crisi in atto. Tuttavia, i risultati di entrambi i rapporti non hanno dato pieno supporto all’applicazione di una tassa sulle transazioni finanziarie non tenendo in adeguata considerazione i recenti sviluppi sul piano teorico-pratico ed usando spesso argomentazioni incomplete. Ma perché gli stati dovrebbero adottare questa tassa in un momento storico dove il solo evocare la parola “tassa” incute timore tra i cittadini e generalmente provoca una perdita di consenso politico-elettorale?. Distinzione tra TTV e FTT. Una tassa sulle transazioni finanziarie va prima di tutto distinta dalla cosiddetta “Tobin Tax” o TTV. Mentre quest’ultima riguarda nello specifico il commercio cross border di valute, con effetti sui tassi di cambio, una tassa generale sulle transazioni finanziarie coprirebbe tutti i tipi di mercati finanziari generando un maggiore ammontare del gettito. Sia la tassa sulle transazioni valutarie che la tassa sulle transazioni finanziarie, sebbene con ambiti di applicazione diversi, rispondono però alla stessa finalità. Esse infatti possono svolgere funzioni di: 1. Regolamentazione della finanza internazionale Il sistema dualistico (a doppio tasso) della TTV, proposto dal professor Spahn, renderebbe possibile la cooperazione da parte della comunità mondiale, e di singoli governi, per prevedere meglio le rapide speculazioni valutarie, mitigarne l'impatto e, allo stesso tempo, aumentare le risorse destinabili alle attività di sviluppo. Una tassa sulle transazioni valutarie, quindi, agendo da strumento di controllo, potrebbe contribuire alla prevenzione delle crisi valutarie peggiori. Sulla FTT invece, uno studio dell'istituto di ricerca austriaco WIFO2 afferma che l'espansione dei mercati finanziari, con la crescita spropositata dello scambio di derivati (che costituisce fino all'80% delle transazioni finanziarie), è stata piuttosto rapida se paragonata a quella dei mercati di beni e servizi. L'importanza crescente dei sistemi telematici di contrattazione ha. Volontari e Terzo Mondo. 12. n. 1-2, 2010.

(13) PRIMO PIANO. / Una tassa equa, giusta e contro le speculazioni. contribuito fortemente alla volatilità dei prezzi delle attività. L'effetto cumulativo delle transazioni a breve termine sempre più frequenti è piuttosto destabilizzante. Pertanto, l'effetto regolatore e la diminuzione della volatilità sono tra gli obiettivi principali dell'introduzione di una tassa sulle transazioni finanziarie o FTT. La FTT, come è stata proposta, sarebbe applicata ad un ampio numero di transazioni finanziarie nel corso di un'introduzione graduale riguardante tutte le transazioni con “attività finanziarie”, spot e derivati.3 Secondo lo studio WIFO, una FTT come quella appena descritta avrebbe Un ostacolo un effetto regolatore, stabilizzando i mercati finanziari eccessivamente dinaalle transazioni mici. Poiché la base imponibile è il valore teorico, questo progetto implica rischiose che il carico fiscale relativo al denaro investito cresce con l'aumentare dell'effetto leva. Una FTT simile ostacolerebbe proprio quelle transazioni che hanno elevati rischi. In questo modo, più l'orizzonte temporale delle transazioni è limitato, più aumenta il loro costo e, di conseguenza, gli scambi telematici risulterebbero ostacolati. Questo tipo di FTT potrebbe ridurre la liquidità eccessiva causata dalle transazioni a breve termine che potrebbero essere anche destabilizzanti. 2. Regolamentazione dei prezzi e di ridistribuzione. Una giusta distribuzione delle risorse e un sistema fiscale più equo. Una tassa sulle transazioni valutarie sfrutterebbe la crescita continua dei mercati finanziari nell'economia globale. Poiché il volume più ingente di capitale che passa per il mercato finanziario appartiene ad entità che dispongono di ricchezze cospicue, una tassa del genere le obbligherebbe a contribuire allo sviluppo mondiale e ad una distribuzione più giusta delle risorse tra poveri e ricchi, nel Sud e nel Nord del mondo. La tassa sposterebbe, inoltre, l'onere fiscale dai salari e dai consumi in direzione del capitale, rendendo più equo l'intero sistema fiscale. Analogamente, anche la FTT potrebbe fornire una piccola correzione sul carico fiscale squilibrato sul “capitale reale” e sul lavoro. Il suo effetto regolatore sui prezzi di petrolio e generi alimentari è al momento sotto esame. Il riconoscimento della elevata speculazione in atto su questi prodotti manifestatasi nei recenti picchi di prezzi,4 indurrebbe all’instaurazione di meccanismi di calmieramento che porterebbero enormi benefici dei paesi e delle popolazioni più poveri. 3. Creazione di ricchezza Le possibili entrate dipendono dal tasso e dalla misura di loro introduzione. Schmidt nel 2007 ha calcolato che una TTV di 0,5 punti base sulle valute. ––––––––––––––––––––––––––––––– 2. 3. 4. Volontari e Terzo Mondo. Schulmeister, S.; Schratzenstaller, M.; Picek, O. (2008), A General Financial Transaction Tax – Motives and Effects; studio dell'Istituto austriaco per la ricerca economica (WIFO) commissionato dall'Ökosoziales Forum Europa e cofinanziato dal Ministero delle Finanze e dal Ministero dell'Economia e del Lavoro, Vienna. Tutte le transazioni di spot e derivati in mercati organizzati, ad es. scambi di azioni e titoli a tasso d'interesse, così come scambi di future ed opzioni collegate a titoli a tasso d'interesse e merci. Schulmeister sostiene che i picchi nel prezzo del petrolio non sono spiegabili solo con l'aumento della demanda. La richiesta globale di petrolio grezzo è cresciuta solo dell'1,2% all'anno dal 2004, rispetto ad un aumento di prezzo del 250% nello stesso periodo. Lo scambio di future petroliferi è raddoppiato dall'inizio del 2006 ed ammonta a 530 milioni di “barili di carta”: sei volte la produzione mondiale di petrolio “reale”.. 13. n. 1-2, 2010.

(14) Alberta Guerra. principali porterebbe un'entrata annuale di almeno 33,41 miliardi di dollari.5. 655 miliardi di dollari all’anno. Le entrate potenziali generate da una FTT generica sono state calcolate in base a tre aliquote fiscali: 0,1%, 0,05% e 0,01%. Secondo gli studi del WIFO, se la tassa fosse applicata in tutto il mondo, con un prelievo dello 0,05% si potrebbero raccogliere 655 miliardi di dollari in un anno. Sulla loro attuabilità, nel corso del tempo diversi studi hanno dimostrato la fattibilità della TTV a tasso singolo basso. Questa soluzione è stata appoggiata dal rapporto UN WIDER del 2004, dal rapporto Landau sponsorizzato dal governo francese, dal rapporto commissionato congiuntamente da Brasile, Cile, Francia e Spagna, e dalla Banca Mondiale, sempre nel 2004. Benché la sua introduzione a livello globale sia stata giudicata spesso necessaria, ma poco probabile, numerose pubblicazioni hanno dimostrato che è possibile per un gruppo di paesi circoscritto applicare una TTV (cfr. lo studio di Jetin e Denys in 2006).6 Studi più recenti, come A Euro solution7 dell'azienda di consulenza finanziaria internazionale Intelligence Capital Limited, confermano la possibilità di un'introduzione unilaterale di una TTV da parte di qualunque paese o zona economica senza alcun effetto negativo grave o turbamento dei rispettivi mercati valutari. Queste pubblicazioni suggeriscono una “imposta sulle transazioni valutarie (CTDL)” con un tasso molto basso di metà del punto base (0,005%) ed una tassazione basata su tutto il commercio e la valuta in particolare, ovunque avvenga - non in giurisdizioni particolari, come proposto da Spahn - per ridurre al massimo le distorsioni del mercato e l'evasione fiscale.. La prova inglese. La prima prova pratica è stata condotta a maggio 2007 da INTL, un'impresa inglese privata specializzata in valuta estera. Durante una settimana tutte le transazioni valutarie sono state tassate con un tasso dello 0,005%. La compagnia ha ottenuto quasi 4.000 sterline in pochi giorni, tutte devolute ad opere di carità. La ricerca condotta sull'introduzione di un'imposta sulle transazioni, a livello di singolo paese o di aree con valuta unica, ha dimostrato l'attuabilità dell'adozione di una semplice imposta di bollo sulle transazioni di valuta estera, come una Imposta sulle transazioni valutarie a livello nazionale o persino regionale (ad esempio nell'area Euro).8 Tale ricerca ha dimostrato, inoltre, che una simile imposta potrebbe essere applicata grazie agli sviluppi nei mercati di scambio esteri e provocherebbe un disturbo minimo dei mercati valutari, mentre favorirebbe le entrate, con costi minimi. Una tassa sulle transazioni finanziarie sarebbe invece tecnicamente fattibile grazie all’uso generale di sistemi elettronici standardizzati. La tassa potrebbe essere introdotta progressivamente sia in termini di espansione geografica che di copertura dei tipi di transazioni. Data l’alta concentrazione del commercio, nel breve periodo sarebbe sufficiente avere anche solo due grandi ––––––––––––––––––––––––––––––– 5. 6. 7. 8. Volontari e Terzo Mondo. Schmidt R. (2007), The Currency Transaction Tax: Rate and Revenue Estimates, The North-South Institute, Ottawa. Bruno Jetin e Lieven Denys (2006), Ready for Implementation published by WEED, febbraio, Bonn, 2006. Spratt S. (2006) A Euro solution, Intelligence Capital Limited, London; Schmidt R. (2007) The Currency Transaction Tax: Rates and Revenue Estimates, The North-South Institute, Ottawa. Spratt Stephen (2006) A Euro solution, Intelligence Capital Limited, London.. 14. n. 1-2, 2010.

(15) PRIMO PIANO. / Una tassa equa, giusta e contro le speculazioni. attori in Europa che applicano questo meccanismo, come la Germania e il Regno Unito che da soli ricoprono oltre il 90% di tutto il mercato finanziario europeo. Ciò costituirebbe la base dalla quale procedere ad una graduale introduzione della tassa in tutta l’UE e, più nel lungo periodo, su scala globale.. Finanziare I fondi raccolti attraverso l’applicazione della tassa sulle transazioni figli MDGs nanziarie, dovrebbero essere destinati per il finanziamento dello sviluppo globale, in particolare per il raggiungimento degli Obiettivi di sviluppo del millennio, ma molte campagne oggi chiedono che i fondi recuperati vadano anche a coprire il finanziamento dei costi sociali della crisi economica e per rispondere ad altri imperativi globali come il cambiamento climatico. Questo approccio assicurerebbe una più equa redistribuzione delle risorse al fine di far fronte agli effetti immediati della crisi che hanno colpito più gravemente proprio i paesi poveri e nel lungo periodo si assicurerebbe un incremento del benessere generale.. La necessità di una gestione responsabile dei fondi. Ovviamente, è assolutamente necessario che tali fondi vengano amministrati in maniera responsabile, secondo un sistema rappresentativo e democratico nell’ambito di piattaforme multilaterali con uguali diritti di tutti gli attori e ampia partecipazione di tutti gli stakeholders. A tal proposito si potrebbe pensare alle Nazioni Unite come centro di governance perché essendo un’istituzione rappresentativa a carattere universale avrebbe la legittimità necessaria per amministrare i fondi dedicati ad uno scopo di portata mondiale. Inoltre, con la loro ampia esperienza nell’area dello sviluppo internazionale, le NU sarebbero il luogo migliore per prendere decisioni sull’effettiva allocazione dei fondi e sui rispettivi canali da usare per questo fine. Una tassa sulle transazioni finanziarie rappresenterebbe uno strumento significativo per un’equa condivisione dei costi della crisi e per una risposta congiunta alle sfide globali. Tuttavia, l’Europa sembra continuare a non prendere un impegno concreto e forte in questo senso come mostrano i contenuti del piano d’azione in supporto agli Obiettivi di sviluppo del millennio, adottati recentemente, dove viene fatta una menzione molto generica alle fonti innovative di finanziamento e nulla viene detto in particolare sulla FTT. Eppure le proposte sembrano esserci, oltre alla FTT, portata avandi dalla società civile, si può citare la proposta di una Tassa sulle attività finanziarie del Fondo Monetario Internazionale o l’opzione di una “Bank Leavy” sostenuta invece dagli Stati Uniti. Proposte concrete e supportate da studi di fattibilità. In questo momento storico, più che mai, abbiamo bisogno di questi strumenti per finanziare efficacemente lo sviluppo e frenare la speculazione. Basterebbe segliere.. Volontari e Terzo Mondo. 15. n. 1-2, 2010.

(16) The I-8 group. Otto meccanismi innovativi per finanziare lo sviluppo* Unitaid di George Bermudez (Segretario Esecutivo) e Philippe Douste-Blazy (Presidente del consiglio direttivo). Trovare fondi innovativi per interventi mirati, con lo scopo di stimolare cambiamenti durevoli In pochi mettono in discussione il valore delle fonti finanziarie innovative come parte della risposta globale alla sfida di assicurare finanziamenti costanti per lo sviluppo e della lotta contro la povertà. Con la sua attenzione specifica volta ad un maggiore e migliore accesso a medicinali, strumenti di diagnostica e prodotti correlati per combattere AIDS, malaria e tubercolosi (TB), e mirata ad un'azione diretta sui mercati, l'UNITAID costituisce un esempio importantissimo dei risultati che modelli di finanziamento simili potrebbero raggiungere a breve termine. I suoi interventi catalizzatori dimostrano che l'UNITAID potrebbe galvanizzare con successo gli sforzi volti ad aumentare la spinta necessaria a raggiungere gli Obiettivi di sviluppo del millennio (MDGs); inoltre, la partecipazione sempre più ampia all'UNITAID contribuisce a rovesciare la dicotomia sempre presente tra donatori e beneficiari, tra Nord e Sud. Grazie al suo metodo innovativo con cui raccoglie fondi sostenibili e prevedibili – tramite soprattutto una tassa sui biglietti aerei – e grazie alle sue collaborazioni tattiche, l'UNITAID è realmente addizionale rispetto ai sistemi già esistenti nell'ambito del finanziamento per la salute globale. I suoi precisi interventi sui mercati avvantaggiano prima di tutto i paesi a basso reddito e servono a migliorare l'accesso a medicinali fondamentali, sistemi di diagnostica e beni correlati, tramite la riduzione dei prezzi, lo stimolo a produrre trattamenti migliori e più vicini alle persone e l'accrescimento della loro disponibilità e fruibilità; in questo modo, completa e rafforza gli interventi degli altri attori dello sviluppo.. * Il presente documento è tratto da: “Innovative financing for development”, the I-8 group. Leadin Innovative Financing For equity [L.I.F.E.] New York, 2009. Volontari e Terzo Mondo. Sin dalla sua creazione nel 2006 l'UNITAID, tramite la sua azione diretta sui mercati, ha raggiunto risultati completi, tra i quali ricordiamo: - la riduzione del 50% del prezzo delle medicine contro l'AIDS a seguito di negoziati con le compagnie farmaceutiche (insieme alla Clinton Foundation); - le cure contro l'AIDS di tre bambini su quattro sono finanziate dall'UNITAID, mentre ogni anno vengono curati 100.000 nuovi casi,. 16. n. 1-2, 2010.

(17) DOSSIER. / Otto meccanismi innovativi per finanziare lo sviluppo. sempre tra i bambini (grazie al finanziamento dei programmi della Clinton Foundation); - aumento dei programmi nazionali di prevenzione della trasmissione madre-figlio dell'HIV (PMTCT); - sostegno ai programmi dell'Organizzazione mondiale della sanità sul controllo dei medicinali, per far sì che ai paesi a basso reddito siano fornite solo medicine di ottima qualità; - tempi di consegna della ACT ridotti del 40-50% in caso di emergenze.. L'UNITAID sta anche riducendo i prezzi per i trattamenti dell'AIDS. Tecniche efficaci per la riduzione del prezzo: negoziati volume/prezzo; metodo del costo maggiorato; messa in comune degli acquirenti; previsione delle dinamiche di mercato; condivisione dei brevetti (patent pool) e prezzo di riferimento/massimo. Prima colonna: riduzione del 25-50% del prezzo dei trattamenti di seconda linea [novembre 2006]; seconda colonna: riduzione del 40% del prezzo dei trattamenti antiretrovirali nei pazienti pediatrici [maggio 2006].. La base sicura di finanziamento dell'UNITAID permette una immissione La strategia di UNITAID nei significativa di finanze in un dato mercato. I nuovi produttori sono incentivati ad entrare nel mercato a seguito non solo della promessa di compratori singoli paesi aggiuntivi, ma anche del negoziato proattivo intrapreso con i produttori tramite il modello di approvvigionamento sostenuto dall'UNITAID. In questo modo è incoraggiata la competizione e, con essa, lo sviluppo su larga scala di prodotti migliori e meno costosi. Naturalmente è di fondamentale importanza che queste azioni, incentrate sul rifornimento, siano sempre alla pari con la qualità degli interventi al livello dei singoli paesi. I nuovi farmaci, che hanno un prezzo e hanno superato tutti i controlli, devono essere resi facilmente accessibili a chiunque ne ha più bisogno. Pertanto tutti gli interventi devono essere integrati nei piani sanitari nazionali ed il sistema rafforzato, al fine di assicurarne l'uso appropriato. Questo scambio tra tre parti – l'UNITAID, l'agenzia partner incaricata dell'attuazione ed il paese partner – si rafforza reciprocamente e costituisce la base per la partecipazione di tutti i partecipanti più importanti. I partner dell'UNITAID sono sempre più vari. Fino ad ora abbiamo colIl lavoro con i partner laborato su progetti specifici con Clinton HIV/AIDS Initiative (CHAI),. Foundation for Innovative New Diagnostics (FIND), Global Drug Facility (GDF), il Fondo globale per la lotta all'AIDS, la tubercolosi e la malaria, Green Light Initiative (GLI), UNICEF e OMS; inoltre, continuiamo a cercare una cooperazione sempre più stretta con il programma congiunto delle Nazioni Unite su HIV/AIDS (UNAIDS), Roll Back Malaria (RBM), PEPFAR e la Banca Mondiale, per citare alcuni dei nostri soci internazionali. Volontari e Terzo Mondo. 17. n. 1-2, 2010.

(18) con i quali cerchiamo di dialogare al meglio, per accrescere il nostro valore aggiunto, con lo scopo di concentrare il nostro contributo nelle aree che ne hanno più bisogno e nel modo più efficace.. La mission. Infine, la missione dell'UNITAID è ridurre il numero delle morti evitabili, tramite l'accesso agli strumenti di diagnosi, ai farmaci ed ai beni correlati. Nella lotta contro le pandemie di HIV, malaria e TB, che insieme causano 3,7 milioni di morti ogni anno secondo le stime dell'OMS, i finanziamenti dell'UNITAID sono usati per il trattamento delle popolazioni più colpite, riducendo così la trasmissione e contribuendo all'obiettivo generale di una salute globale migliore. Questo, a sua volta, aiuta ad interrompere il circolo vizioso costituito da malattia, morte e povertà, e le ineguaglianze che colpiscono sia i malati sia la popolazione in generale, poiché cala la loro produttività ed aumenta la dipendenza dagli aiuti. I risultati sostenibili in ambito sanitario si riflettono nel numero delle persone diagnosticate e trattate. I risultati resi possibili dal sostegno finanziario dato dall'UNITAID nel corso del 2008 sono tutt'altro che trascurabili, con un totale di oltre 11,76 milioni di trattamenti effettuati.. Trattamenti effettuati: 11,76 milioni In particolare: - trattamenti antiretrovirali per oltre 195.300 bambini; - 46.000 trattamenti antiretrovirali; - PMTCT: 82.000 donne incinte sottoposte al test dell'HIV; - 10,32 milioni di ACT fornite; - 1.598 trattamenti MDR-TBi; - 117.361 trattamenti pediatrci per la TB; - 451.000 trattamenti di prima linea contro la TB.. Prima colonna: malattie trattate; seconda colonna: trattamenti forniti per ciascuna malattia.. L'UNITAID interviene, tramite i suoi partner, in tutte le regioni del mondo.. Volontari e Terzo Mondo. 18. n. 1-2, 2010.

(19) DOSSIER. / Otto meccanismi innovativi per finanziare lo sviluppo. Prima colonna: HIV/AIDS - 49 paesi: Americhe: Repubblica Dominicana, Haiti, Giamaica Asia: Cambogia, Cina, India, Laos, Papua Nuova Guinea, Vietnam Nord Africa / Medio Oriente:Marocco, Tunisia Africa sub-sahariana:Angola, Benin, Botswana, Burkina Faso, Burundi, Camerun, Ciad, Repubblica Democratica del Congo, Costa d'Avorio, Etiopia, Ghana, Guinea, Kenya, Liberia, Malawi, Mali, Mozambico, Namibia, Nigeria, Rwanda, Senegal, Tanzania, Uganda, Zimbabwe. Seconda colonna: Malaria - 29 paesi: Asia: Bangladesh, Cambogia, Cina, Indonesia Africa sub-sahariana:Angola, Burundi, Repubblica Centrafricana, Congo, Repubblica Democratica del Congo, Costa d'Avorio, Eritrea, Etiopia, Cambia, Ghana, Guinea, Guinea Bissau, Gibuti, Liberia, Madagascar, Mali, Mauritania, Mozambico, Namibia, Nigeria, Somalia, Sudan, Tanzania, Zambia, Zimbabwe. Terza colonna: Tubercolosi 72 paesi: Americhe: Repubblica Dominicana, Haiti, Giamaica Asia: Afghanistan, Azerbaijan, Bangladesh, Bhutan, Cambogia, India, Indonesia, Kazakhstan, Corea, Mongolia, Myanmar, Nepal, Pakistan, Tailandia, Turkmenistan, Ucraina, Uzbekistan, Vietnam Nord Africa / Medio Oriente:Egitto, Iraq, Giordano, Libano, Marocco, Jordan, Lebanon, Morocco, Repubblica Araba di Siria, Yemen Africa sub-sahariana:Angola, Burundi, Repubblica Centrafricana, Congo, Repubblica Democratica del Congo, Costa d'Avorio, Eritrea, Etiopia, Cambia, Ghana, Guinea, Guinea Bissau, Gibuti, Liberia, Madagascar, Mali, Mauritania, Mozambico, Namibia, Nigeria, Somalia, Sudan, Tanzania, Zambia, Zimbabwe.. I risultati raggiunti finora non sono certo da poco, ma ci attendono ancora numerose sfide legate sia al mantenimento dei flussi di finanziamento nell'attuale clima economico, con la costante competizione tra i vari obiettivi per lo sviluppo, sia all'ottimizzazione dell'efficacia del supporto ai finanziamenti dell'UNITAID. L'UNITAID si fonda sui risultati e la sua strategia si basa sul Volontari e Terzo Mondo. 19. n. 1-2, 2010.

(20) controllo e la la valutazione degli interventi che finanzia. L'effetto ottenuto sui mercati è misurato in base al progresso in quattro leve di mercato: -. riduzione o contenimento dei prezzi a lungo termine; migliore qualità dei prodotti; tempi ridotti per la consegna dei prodotti; sviluppo di trattamenti più umani.. La gestione dei La parte dell'UNITAID nei progetti da esso finanziati si limita ai prodotfinanziamenti ti; i partner si assumono la responsabilità ed il finanziamento degli aspetti tecnici dell'intervento al livello del singolo paese. Affinché l'UNITAID possa valutare la propria efficienza, esso deve trovarsi in una posizione da cui poter controllare i progressi fatti non solo nel raggiungimento dell'obiettivo di una salute generale, ma anche quelli fatti nei mercati. Ciò significa che la parte costituita dai prodotti nei vari progetti deve essere controllata e seguita dai partner, come parte del loro ruolo di controllo e valutazione. Questo, però, ha conseguenze sulla valutazione a livello dei paesi. Per l'UNITAID e gli altri donatori è cruciale trovare un equilibrio tra l'impegno di non sovraccaricare i singoli paesi con gli obblighi di reporting – i paesi dovrebbero aderire ad un approccio di controllo coordinato tra agenzie – e far sì che l'UNITAID ottenga i dati necessari per valutare e rifinire con efficacia il suo modello di finanziamento. La co-dipendenza dell'UNITAID dai suoi partner ha molte sfaccettature: riguarda l'affidarsi ai partner per assicurare un approccio olistico e sistematico negli interventi in cui il ruolo dell'UNITAID si limita alla fornitura dei prodotti; riguarda i controlli che consentono all'UNITAID di ottenere i dati per analizzare il suo modello e, allo stesso tempo, per sostenere un approccio sul campo coordinato tra agenzie; infine, riguarda l'aspetto finanziario, non solo per la durata del progetto, ma anche in seguito. Se vogliamo godere a lungo termine dei risultati ottenuti dall'UNITAID nei mercati, i partner devono impegnarsi ad assicurare la transizione dei progetti, in modo tale che i clienti possano proseguire i trattamenti una volta che l'intervento catalizzatore dell'UNITAID abbia raggiunto i suoi obiettivi.. Cambiamenti Senza voler sminuire le sfide appena citate, le lezioni imparate durante i duraturi primi due anni di attività dell'UNITAID dimostrano chiaramente l'impatto senza precedenti che un finanziamento così innovativo può avere, quando viene assunto non solo da un consorzio di donatori e attuatori, ma anche come unione di nuove idee concentrate su un obiettivo comune: stimolare cambiamenti duraturi per la salute di ciascun cittadino del mondo.. Modello di finanziamento dell'UNITAID Su 38 paesi che al momento forniscono fondi all'UNITAID, 15 applicano la tassa sui voli, mentre gli altri governi e la Bill and Melinda Gates Foundation forniscono contributi pluriennali o applicano una tassa sulle emissioni di anidride carbonica. I fondi generati dalla tassa sui voli costituiscono oltre il 70% delle finanze dell'UNITAID.. La tassa sui La tassa sui voli viene pagata dai passeggeri quando acquistano i biglietti biglietti aerei e le compagnie aeree si assumono la responsabilità di dichiarare e devolvere. la somma. Le percentuali sono stabilite in base al reddito dei vari paesi, alla distanza del viaggio ed alla classe del biglietto; vanno da 1 dollaro per la classe economica a 40 dollari per la prima classe e la business. Tradotto in cure. Volontari e Terzo Mondo. 20. n. 1-2, 2010.

(21) DOSSIER. / Otto meccanismi innovativi per finanziare lo sviluppo. mediche, un contributo di 2 dollati in Cile permette di acquistare due trattamenti pediatrici per la malaria; un biglietto di business class acquistato in Niger per un viaggio internazionale genera 24 dollari, che consentono di acquistare un trattamento di prima linea per adulti malati di tubercolosi; infine, la tassa di 40 euro su un volo in business class comprato in Francia permette le cure di un anno per un bambino malato di AIDS.. UNITAID ha raccolto somme significative di denaro grazie alla tassa sui biglietti aerei. • 1 miliardo di dollari raccolto in tre anni; • prezzo dei medicinali per i bambini ridotto del 60% in due anni; • 10 nuovi trattamenti per la TB approvati grazie al sostegno dell'UNITAID; • 20 milioni di zanzariere acquistate. La tassa sui biglietti aerei è stata adottata in 15 paesi, che comprendono Francia, Cile, Corea del Sud; altri 23 paesi, tra cui Norvegia, Regno Unito e Brasile, contribuiscono all'UNITAID.. UNITAID in azione. La distribuzione I finanziamenti sostenuti dall'UNITAID sono governati dai principi di dei fondi eleggibilità e addizionalità, presenti nella sua Costituzione. In questo senso l'85% dei fondi UNITAID dovrebbero essere dedicati ai paesi che sono poveri in base alla classificazione della Banca Mondiale; non più del 10% per i paesi a reddito medio basso e non più del 5% per i paesi a reddito medio-alto. La priorità dev'essere data ai paesi con malattie molto diffuse ed ai gruppi vulnerabili. L'esatta attribuzione di fondi in base alle categorie di reddito varia in base alla distribuzione della maggiore incidenza delle malattie. Ad esempio, l'Africa sub-sahariana riceve la maggior parte delle medicine per l'HIV finanziate dall'UNITAID, mentre le cure per la TB seguono percorsi diversi.. Classificazione in basse al reddito dei paesi beneficiari. Nero: paesi con reddito medio-alto; Grigio: paesi a reddito medio-basso; Bianco: paesi a reddito basso. Volontari e Terzo Mondo. 21. n. 1-2, 2010.

(22) Per essere considerato addizionale, il sostegno finanziario dell'UNITAID non deve sostituire né spostare i contributi già esistenti, bensì completare il finanziamento fornito o richiesto tramite altri sforzi nazionali ed internazionali o tramite istituzioni pubbliche e private. L'addizionalità è valutata in base sia ai finanziamenti sia ai trattamenti forniti ai pazienti. Il terzo pilastro dell'UNITAID è il principio della trasparenza nei conIl principio di fronti dei partecipanti diretti e dell'opinione pubblica in generale. La conditrasparenza visione delle informazioni è, quindi, una delle pietre angolari delle iniziative dell'UNITAID, promuovendo la responsabilità ed ampliando il cerchio di coloro che possono beneficiare concretamente dell'esperienza dell'UNITAID, oltre che accrescendo la consapevolezza della posta in gioco. I processi di progettazione e controllo dell'UNITAID sono stati sviluppati – e vengono rivisti – al fine di rendere le operazioni dell'UNITAID sempre più efficienti ed efficaci. Sono stati elaborati piani standard di progettazione ed accordi legali che vengono adattati ai singoli progetti. Per favorire la coerenza e l'analisi dei risultati attraverso il portfolio, si usano formati di spesa e reporting specifici dell'UNITAID; sono in fase di elaborazione un manuale operativo e vari strumenti per la gestione delle proposte e per la convalida dei partner.. Ciclo di un progetto - da sinistra a destra: VALUTAZIONE: impatto sulle dinamiche di mercato, impatto sull'aumento di scala; GESTIONE DELLA PROPOSTA: idee, note e progetto, proposte; GIUDIZIO: analisi SEC, revisione PRC e raccomandazioni; DECISIONE DEL CONSIGLIO: approvazione/non approvazione, nicchia potenziale/strategia di finanziamento; SUPERVISIONE e SOSTEGNO PER L'ATTUAZIONE: piani per il progetto, esborso, relazione, controllo; COMPLETAMENTO e TRANSIZIONE: relazione finale e chiusura.. La Medicines Patent Pool Initiative dell'UNITAID / L'iniziativa dell'UNITAID di un patent pool per i farmaci UNITAID lavora per creare un sistema internazionale per migliorare la disponibilità di farmaci nuovi e più adatti ai pazienti nei paesi in via di sviluppo.. Il sistema Attraverso una struttura di gestione collettiva per i brevetti dei farmaci, “Patent Pool” detta anche patent pool, UNITAID cerca di migliorare l'accesso ai pazienti e. di incoraggiare lo sviluppo e la produzione di medicinali salvavita più economici ed adeguati. Anche se questo meccanismo di condivisione si è già rivelato valido in numerose aree - dall'agricoltura alla information technology - l'iniziativa dell'UNITAID sarà la prima a creare una condivisione dei brevetti dei medicinali.. Volontari e Terzo Mondo. 22. n. 1-2, 2010.

(23) DOSSIER. / Otto meccanismi innovativi per finanziare lo sviluppo. Perché abbiamo bisogno di condividere i brevetti dei farmaci. L’importanza Il principio di un patent pool è quello di migliorare la disponibilità di nuodell’accesso ve tecnologie, facendo sì che i brevetti ed altre forme di proprietà intellettuale alla proprietà siano più facilmente accessibili ad altre entità che non siano i loro detentori. L'effetto sulla sanità globale di un meccanismo simile potrebbe essere intellettuale notevole.. La condivisione dei brevetti dei farmaci potrebbe, ad esempio, facilitare la produzione di nuove medicine indispensabili che uniscano in un'unica pillola svariati composti farmaceutici brevettati da compagnie diverse. Noti come combinazione a dose fissa, questi medicinali si sono dimostrati validi nel trattamento dell'AIDS e più adatti sia ai bambini sia agli adulti; inoltre, hanno incoraggiato le persone a seguire le cure e hanno migliorato i risultati del trattamento. In aggiunta, il patent pool potrebbe rendere più accessibili i nuovi farmaci alle popolazioni dei paesi in via di sviluppo. Benché alcuni medicinali precedenti per il trattamento dell'AIDS siano ora più economici, i prodotti nuovi e meno tossici sono ancora troppo cari. Ad esempio, curare un paziente malato di AIDS con un regime migliorato ed il più economico possibile, per un anno, come raccomanda l'OMS, costa tra i 613 ed i 1.033 dollari, usando i prodotti originator. Ciò costituisce un aumento di almeno otto volte rispetto al costo del vecchio regime, 87 dollari. Con il numero sempre crescente di pazienti che non hanno successo con la terapia di prima linea c'è anche bisogno urgente di trattamenti di seconda linea meno costosi. Inoltre i bisogni dei bambini sono ancora molto trascurati dalla ricerca farmaceutica. Dei 22 antiretrovirali approvati dalla Food and Drug Administration statunitense ed al momento disponibili, sei non sono stati approvati per uso pediatrico e sette non sono disponibili in formulazioni pediatriche. Migliorare l'accesso alla proprietà intellettuale ci aiuterà a rendere più accessibili i farmaci e ad incoraggiare un'innovazione che risponda ai bisogni dei pazienti.. Come sarà il patent pool Il patent pool per i farmaci: - sarà un meccanismo volontario, quindi il suo successo dipenderà in gran parte dalla disponibilità delle compagnie farmaceutiche a prendervi parte ed a consentire la gestione della loro proprietà intellettuale da parte del pool. Altre entità, compresi i produttori generici, saranno in grado di usare i brevetti in cambio del pagamento dei diritti; - sarà un accordo in cui vincono tutti. Le ditte farmaceutiche sono ricompensate per i loro investimenti in ricerca e sviluppo; le compagnie generiche posso accedere alla proprietà intellettuale più velocemente e più facilmente; i pazienti usufruiscono di cure migliori e più economiche; - avrà per obiettivo geografico i paesi in via di sviluppo; - si concentrerà inizialmente sulle medicine per l'HIV, sui quei prodotti necessari ma non ancora sviluppati – come i farmaci di seconda linea ed i trattamenti pediatrici – e sui prodotti esistenti ma con un numero di. Volontari e Terzo Mondo. 23. n. 1-2, 2010.

(24) fornitori insufficiente a creare un'economia di scala. Una volta avviato, questo meccanismo si espanderà e si occuperà di altre malattie; - farà sì che i produttori che si servono dei brevetti messi a disposizione rispondano a standard di qualità concordati.. Come funzionerà il pool - Gestione collettiva dei brevetti. Un equo utilizzo L'idea dietro la condivisione dei brevetti è che i detentori dei brevetti della proprietà compagnie, ricercatori, università - offrano volontariamente, dietro certe la proprietà intellettuale delle loro invenzioni al Medicines Paintellettuale condizioni, tent Pool. Ogni impresa che vorrà usare la proprietà intellettuale per produrre o sviluppare farmaci, chiederà la licenza al Pool, dietro il pagamento dei diritti d'autore, per produrre medicine destinate ai paesi in via di sviluppo. - Stimolo all'innovazione Senza uno strumento che faciliti la condivisione dei brevetti, una comSemplificazione del processo legale pagnia che voglia sviluppare una combinazione a dose fissa per il trattamendell'AIDS dovrebbe richiedere la licenza ad almeno tre detentori del bree burocratico to vetto per essere in grado di sviluppare, produrre, esportare e vendere il prodotto. Con un patent pool che possiede la proprietà intellettuale, l'utilizzatore munito di licenza o licenziatario dovrà trattare solo con il pool. Il patent pool, infatti, funzionerà da sportello unico per tutte le parti coinvolte; in questo modo, faciliterà il processo legale e burocratico, ridurrà le spese ed accrescerà l'accesso alla proprietà intellettuale necessaria per la produzione di medicinali importanti. - Le medicine saranno più economiche e più veloci da ottenere. Competizione e Il pool contribuirà alla maggiore disponibilità di farmaci nuovi ed a costi prezzi bassi più bassi, perché non ci sarà bisogno di attendere la scadenza del brevetto –. di solito di 20 anni, un lasso di tempo che i pazienti non possono certo permettersi. In cambio dei pagamenti del diritto d'autore ai possessori del brevetto, ogni produttore può creare e vendere il prodotto ben prima della scadenza del brevetto. Con licenze che copriranno un'area geografica molto vasta – economie in via di sviluppo ed emergenti – il mercato raggiungerebbe un'ampiezza notevole, incoraggiando così numerosi produttori a farsi avanti per accedere ai brevetti. Maggiore sarà la competizione, più si dovrebbero abbassare i prezzi dei medicinali.. L'iniziativa del patent pool sarà fondamentale per svolgere questo compito. Agendo da catalizzatore per la riduzione dei prezzi di certi farmaci, il patent pool comporterà che, per la stessa somma di denaro, l'UNITAID sarà in grado di cambiare la vita di molte persone.. L'UNITAID si getta nell'impresa L'UNITAID ha ricevuto l'autorizzazione per creare un patent pool il 3 luglio 2008, quando il suo consiglio esecutivo ha approvato il piano nel principio. I prossimi passi intrapresi dall'UNITAID saranno volti allo sviluppo di un piano operativo per la creazione del patent pool. Volontari e Terzo Mondo. 24. n. 1-2, 2010.

(25) DOSSIER. / Otto meccanismi innovativi per finanziare lo sviluppo. L'International Finance Facility for Immunization [IFFIm]* I parte: IFFIm di Alan R. Gillespie Con il Monterrey Consensus (2002) la comunità internazionale si è impegnata a raggiungere gli ambiziosi Obiettivi di sviluppo del millennio (MDGs), ha promesso di aumentare l'assistenza allo sviluppo (ODA) fino allo 0,7% del Pil entro il 2015 e ha lanciato l'appello per la creazione di strumenti e approcci nuovi per generare fondi aggiuntivi per lo sviluppo. Negli anni seguenti sono state realizzate svariate iniziative molto significative, che hanno raccolto quasi 10 miliardi di dollari. I finanziamenti, come ha rimarcato l'emiro del Qatar a Doha, non sono l'unico elemento chiave per uno sviluppo umano completo, bensì uno degli strumenti più importanti per rendere i poveri capaci di soddisfare i propri i bisogni primari. L'assistenza sanitaria per i poveri ha beneficiato in maniera particolare dei finanziamenti innovativi. Sia il Fondo globale per la lotta ad AIDS, tubercolosi e malaria sia la Alleanza GAVI finanziano una parte sempre crescente del loro lavoro tramite fonti non tradizionali. Tra le sei innovazioni finanziarie realizzate finora, Advanced Market Commitment (AMC) e Debt2Health ricevono fondi dal settore pubblico. La tassa sui voli, creata in Francia, viene dai biglietti aerei. In Germania le entrate dai permessi sulle emissioni di anidride carbonica vengono dall'industria: è un trasferimento di fondi da un “male pubblico” a un “bene pubblico”. Il marchio (RED) porta contributi tramite il margine di profitto dei produttori di beni che vanno dal caffè all'abbigliamento. Questi meccanismi del settore privato – alcuni obbligatori, altri volontari – rappresentano un'addizionalità reale. Finance Facility for Immunisation (IFFIm), di cui è pioL’iniziativa del niereLailInternational Regno Unito, è un approccio ibrido che combina fonti private e pubRegno Unito bliche in un modello finanziario creativo. A seguito di Monterrey, Gordon Brown, allora cancelliere inglese, ha promosso questa iniziativa per la sua potenzialità di raccogliere miliardi a favore del raggiungimento degli MDGs. Il concetto è stato introdotto durante l'incontro dei G8 a Gleneagles nel 2005, durante il quale l'IFFIm è stata assegnata all'immunizzazione dei bambini tramite l'Alleanza GAVI, che era stato avviata dalla Bill and Melinda Gates Foundation ed aveva ancora bisogno di miliardi di dollari. Il presupposto convincente – secondo il quale non ha senso vaccinare un bambino nel 2012 o nel 20105 (quando l'ODA potrebbe essere più alto) se quello stesso bambino morirà quest'anno per malattia – ha spinto sei governi europei a promettere 5 miliardi di dollari per finanziare questo nuovo meccanismo.. * Strumento internazionale per il finanziamento all'immunizzazione, creato per sostenere l'Alleanza globale per i vaccini e l'immunizzazione (Global Alliance for Vaccines and Immunizations o GAVI) Volontari e Terzo Mondo. Gli obblighi nei confronti dell'IFFIm sono sovrani ed irrevocabili, sono strutturati come flussi crescenti di denaro per un periodo di 20 anni e consentiranno all'IFFIm di ottenere un rating AAA. In effetti, gli impegni governativi ventennali si convertono in denaro già oggi, emettendo obbligazioni nei mercati del capitale. Sin dalla sua partenza l'IFFIm ha raccolto un miliardo di dollari da un benchmark bond globale e 220 milioni da un investimento con investitori al dettaglio giapponesi. In questo periodo sono stati pagati solo 230 milioni degli obblighi assunti dai governi. In un mondo in cui la leva finanziaria ha subito un duro colpo, questo meccanismo è senz'altro più costruttivo.. 25. n. 1-2, 2010.

(26) Bambini in salute sono il pilastro di ogni società forte e le risorse dell'IFIl pilastro FIm consentiranno a 500 milioni di bambini in 72 paesi tra i più poveri di della società essere immunizzati da certe malattie. L'IFFIm ha trasformato la capacità di GAVI con il miliardo e 200 milioni di dollari raccolti negli ultimi due anni e già distribuiti in programmi di vaccinazione. L'iniziativa di finanziamento dell'IFFIm dimostra tre cose. Primo: la volontà politica – volontà di innovare, di portare una nuova flessibilità nei finanziamenti pubblici, di accelerare la disponibilità di capitale; volontà di finanziare su una scala (5 miliardi di dollari) e per una durata (20 anni) che non hanno precedenti nel sistema degli aiuti; infine, volontà di lavorare in maniera multilaterale, mettendo in comune le risorse in uno sforzo globale e collettivo. Secondo: l'IFFIm è preciso come l'ago di una siringa – si tratta di un intervento sanitario mirato strettamente alla fornitura dei vaccini ed al rafforzamento dei sistemi sanitari di distribuzione. Questo, come esige Jeffrey Sachs, fornisce dati misurabili e una reale tracciabilità. Terzo: è efficiente sia in termini finanziari sia in termini sanitari. Le obbligazioni dell'IFFIm sono molto appetibili per gli investitori, poiché forniscono un solido credito AAA al loro capitale, un tasso di interesse basato sul mercato ed il “guadagno socialmente responsabile” di sapere che i loro investimenti o risparmi sono usati così bene. Questo doppio vantaggio è la caratteristica vincente dell'IFFIm: unisce investitori di capitale e bambini e tutti ne traggono vantaggio.. Uno sguardo Guardando al futuro, l'impegno di Doha per i governanti nei prossimi sei al futuro anni consiste nel trovare sempre nuovi finanziamenti per lo sviluppo. La cri-. si dei mercati di capitale non deve far venire meno la volontà di usare 125 trilioni di dollari del Fondo globale per finanziare lo sviluppo. Se l'ingegneria finanziaria del capitalismo da casinò è cosa del passato, i governi devono trovare modi nuovi per sfruttare i mercati di capitale.. L'IFFIm ha progettato di affidare le obbligazioni per i vaccini ad investitori privati in Giappone, nel Regno Unito ed in Francia. È incoraggiante che le banche d'investimento offrano la propria creatività per progettare nuove vie per i mercati. I governi dei paesi ricchi dovranno impegnarsi per sostenere lo sviluppo in modi innovativi. Il pensiero e le strutture di ieri, e di oggi, sono ormai obsoleti. È necessaria una flessibilità politica, legislativa, di bilancio e di finanziamento. Dopo tutto, i piani di salvataggio delle banche occidentali sono la maggiore dimostrazione di tale flessibilità. Se possiamo agire con tanta rapidità ed efficacia per salvare noi stessi – misure straordinarie per tempi straordinari – allora i poveri con i quali condividiamo la terra meritano un trattamento altrettanto valido. Infine, è da notare che ciascun meccanismo innovativo di finanziamento rivisto a Doha ha avuto origine in Europa. Non è il momento di farsi le congratulazioni da soli, ma sarebbe bello vedere gli Stati Uniti, sotto la guida di un nuovo presidente, attingere alle loro risorse apparentemente illimitate ed alla loro inventiva finanziaria per contribuire al rinnovamento del finanziamento per lo sviluppo. Vogliamo un piano di salvataggio anche per il miliardo di ultimi!. Volontari e Terzo Mondo. 26. n. 1-2, 2010.

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