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n Mo. Consiglio nazionale (Parmelin). AVS. Urgono adeguamenti alle mutate realtà sociali

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101-05/11.4115n/SGK--CSSS

C u s s e g l d a l s s t a d i s

11.4115 n Mo. Consiglio nazionale (Parmelin). AVS. Urgono adeguamenti alle mutate realtà sociali

12.3553 n Mo. Consiglio nazionale (Gruppo RL). Introdurre rapidamente un freno all'indebitamento per l'AVS

12.4129 n Mo. Consiglio nazionale (Gruppo BD). Maggiori possibilità sul mercato del lavoro per la generazione più anziana

12.4131 n Mo. Consiglio nazionale (Gruppo BD). Adeguare automaticamente l'età di pensionamento alla speranza di vita

13.3313 n Mo. Consiglio nazionale (Schilliger). Rendere trasparente la ridistribuzione dei capitali di copertura LPP

Rapporto della Commissione della sicurezza sociale e della sanità del 1° settembre 2015

Riunitasi il 1° settembre 2015, la Commissione della sicurezza sociale e della sanità del Consiglio degli Stati ha esaminato le mozioni di cui al titolo dopo la conclusione della prima deliberazione dell’oggetto 14.088 s «Previdenza per la vecchiaia 2020. Riforma».

Le mozioni chiedono differenti misure nell’ambito della previdenza per la vecchiaia (LAVS, LPP).

Proposta della Commissione

La Commissione propone all’unanimità di respingere le mozioni.

Relatrice: Maury Pasquier (franc.)

In nome della Commissione:

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La presidente

Liliane Maury Pasquier

Contenuto del rapporto:

1 Testo e motivazione

2 Parere del Consiglio federale del 22 febbraio 2012, 5 settembre 2012, 27 febbraio 2013, 27 febbraio 2013, 7 giugno 2013 3 Deliberazioni e decisione della Camera prioritaria

4 Considerazioni della Commissione

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3

1 Testo e motivazione 1.1 Testo

[11.4115]

Il Consiglio federale è incaricato di procedere ai provvedimenti legislativi necessari alla soppressione del versamento di rendite ai figli dei pensionati AVS, per esempio adeguando l'articolo 22ter LAVS.

[12.3553]

Il Consiglio federale è incaricato di sottoporre al Parlamento, entro la fine del 2012, un progetto, indipendente dalla revisione dell'AVS, volto ad introdurre un freno all'indebitamento per l'AVS. Tale freno dovrà essere impostato secondo le regole budgetarie previste nell'ambito dell'11a revisione dell'AVS.

[12.4129]

Il Consiglio federale è incaricato di proporre, mediante un pacchetto di misure, soluzioni volte ad offrire maggiori possibilità sul mercato del lavoro alla generazione più anziana. A questo scopo valuta anche l'opportunità di un'armonizzazione delle aliquote previste dalla LPP.

[12.4131]

Il Consiglio federale è incaricato di presentare un disegno di atto normativo che introduca un adeguamento automatico dell'età pensionabile - sia legale che effettiva - alla speranza di vita. Oltre a prevedere la stessa età di pensionamento per uomini e donne, il disegno dovrà permettere anche in futuro, entro certi limiti, soluzioni flessibili individuali e a seconda della professione svolta.

[13.3313]

Il Consiglio federale è incaricato di adottare i provvedimenti necessari per obbligare gli istituti di previdenza professionale a informare gli affiliati sull'inevitabile ridistribuzione dei capitali di copertura nel settore obbligatorio. Gli istituti devono indicare negli attestati di previdenza annuali la parte di capitale ridistribuito a svantaggio degli affiliati e in deroga al principio del capitale di copertura per finanziare le aliquote di conversione minime troppo elevate previste dalla legge.

1.2 Motivazione

[11.4115]

Oggi i figli dei pensionati AVS (o meglio i loro genitori) percepiscono una rendita identica alla rendita per orfani. In un'epoca in cui rifarsi una vita alla soglia della pensione sembra dare un tocco di classe, c'è di che rimanere scioccati. A maggior ragione se alla rendita AVS se ne aggiunge una della previdenza professionale. Come dire che la collettività contribuisce al finanziamento di un compito che i beneficiari sono perfettamente in grado di finanziare da soli. Impegnato nella preparazione della 12a revisione di un'AVS le cui finanze stanno rapidamente scivolando verso il baratro delle cifre rosse, il Consiglio federale dovrebbe cogliere l'occasione per aggiornare l'assicurazione liberandola da gravosi retaggi ormai anacronistici.

[12.3553]

Il Consiglio federale era già stato incaricato dalle Camere di introdurre regole budgetarie vincolanti nella prossima revisione dell'AVS (cfr. mozione 11.3113). Nei suoi obiettivi annuali per il 2012 il Consiglio federale ha previsto di esaminare l'eventuale necessità di introdurre nell'AVS un

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meccanismo d'intervento già prima dell'ampia riforma dell'assicurazione. Nell'ora delle domande ha ora espresso un parere negativo. Mancano ancora circa dieci anni prima che l'AVS registri passivi a causa dell'invecchiamento della popolazione e dell'evoluzione demografica. Contrariamente a

quanto avviene nell'assicurazione invalidità, con le sue incessanti riforme, nell'AVS c'è ancora tempo per intraprendere riforme prima che questa importante assicurazione sociale accusi deficit. La

revisione dell'AVS richiederà tempi lunghi per i dibattiti parlamentari. Più si aspetta, più pesanti saranno le conseguenze in tutti i settori (formazione, sicurezza, assegni familiari, maggiori deduzioni salariali, età di pensionamento nettamente più elevata). Qualora si creasse una nuova situazione di stallo politico e la revisione dell'AVS fosse respinta, un meccanismo di correzione automatico sotto forma di freno all'indebitamento eviterebbe l'accumulo di un enorme debito. Ai fini di una politica lungimirante, è quindi assolutamente necessario introdurre il più rapidamente possibile un freno all'indebitamento per l'AVS.

[12.4129]

Per garantire il mantenimento a lungo termine del sistema di assicurazioni sociali un innalzamento dell'età pensionabile è indispensabile. Il gruppo borghese-democratico ha perciò chiesto

l'introduzione di un meccanismo di adeguamento automatico dell'età pensionabile all'aspettativa di vita.

Tuttavia l'innalzamento dell'età pensionabile ha senso a condizione di poter eliminare la maggior parte dei fattori che sfavoriscono le persone in cerca di impiego più anziane. Oggi chi perde il lavoro poco prima di aver raggiunto l'età pensionabile rimane spesso disoccupato.

Le ragioni di questo fenomeno possono essere di varia natura; tuttavia, il fatto che i contributi da versare alle casse pensione aumentino con l'età è certamente una concausa. Infatti i costi del personale più anziano a carico dei datori di lavoro sono maggiori e, soprattutto nel caso delle PMI, questo aspetto può rivelarsi decisivo: per motivi puramente economici non si assumono le persone in cerca di impiego più anziane, nonostante la loro esperienza e le loro competenze lavorative.

Perciò il PBD chiede un pacchetto di misure finalizzate ad offrire maggiori possibilità sul mercato del lavoro alla generazione più anziana.

[12.4131]

Le varie discussioni circa l'età pensionabile hanno regolarmente evidenziato che gli aspetti politici ed emotivi s'impongono a scapito della realtà economica. Se si analizza la questione razionalmente e si tiene conto degli sviluppi negli altri Paesi, bisogna riconoscere che l'età pensionabile dovrebbe essere fissata in funzione della speranza di vita effettiva. Stabilire un nesso automatico

depoliticizzerebbe la questione imperniandola su premesse logiche ben definite.

[13.3313]

Chi lavora sa che l'AVS ha gravi difficoltà di finanziamento. Soltanto pochi sanno però che nella previdenza professionale è in corso una ridistribuzione degli averi delle giovani generazioni ai pensionati contraria al sistema. Le irrealistiche prestazioni minime previste dalla legge minano il principio del capitale di copertura e il secondo pilastro diventa sempre più uno strumento di ridistribuzione. Ogni anno i conti della previdenza professionale delle generazioni attive sono

"alleggeriti" di diverse centinaia di milioni di franchi (in base al rapporto del Consiglio federale sul futuro del secondo pilastro, questa ridistribuzione contraria al sistema ammonta addirittura a 600 milioni di franchi se si include anche il settore sovraobbligatorio). I fondi ridistribuiti mancheranno al capitale di risparmio delle generazioni oggi attive quando andranno in pensione.

Bisogna rendere (nuovamente) consapevoli gli assicurati che una parte dei fondi ridistribuiti proviene dal loro avere di vecchiaia. Per questo motivo i fondi ridistribuiti all'interno di un istituto devono figurare sull'attestato annuale. Quando capiranno che si sta intaccando il loro capitale previdenziale, i giovani inizieranno a difendersi. Dopo il fallimento di diversi tentativi di riforma, la levata di voce dei

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giovani potrebbe dare l'impulso necessario per riuscire finalmente a consolidare a lungo termine il nostro sistema di sicurezza sociale.

2 Parere del Consiglio federale del 22 febbraio 2012, 5 settembre 2012, 27 febbraio 2013, 27 febbraio 2013, 7 giugno 2013

[11.4115]

I beneficiari di rendite AVS (e AI) hanno diritto, per ogni figlio che non ha ancora compiuto il 18º anno di età (o il 25º anno, nel caso sia ancora in formazione), a una rendita aggiuntiva pari al 40 per cento della rendita di vecchiaia. Se entrambi i genitori hanno diritto a una rendita per i figli, le due rendite vengono ridotte qualora la loro somma superi il 60 per cento della rendita massima di vecchiaia.

Con la revisione 6b dell'AI, il Consiglio federale propone un adeguamento della rendita per i figli ai costi effettivamente generati da questi ultimi. La proposta prevede la riduzione del suo importo dal 40 al 30 per cento della rendita di vecchiaia. Qualora entrambi i genitori vi abbiano diritto, la somma delle rendite per i figli non potrà superare il 45 per cento della rendita di vecchiaia. Nella sessione invernale 2011 il Parlamento ha approvato la proposta. Valido anche per l'AVS, l'adeguamento della rendita per i figli porterà all'assicurazione un risparmio di circa 25 milioni di franchi l'anno.

A causa dei mutamenti demografici, a medio termine il finanziamento dell'AVS risulterà insufficiente.

Stando agli scenari finanziari attuali, il patrimonio dell'assicurazione inizierà a erodersi a partire dal 2020. Per evitare che ciò accada, il Consiglio federale sta attualmente preparando le basi per la prossima riforma dell'AVS. Entro la fine dell'anno intende stabilirne le grandi linee basandosi sui risultati di una serie di studi, che dovrebbero essere disponibili alla metà del 2012. Le proposte che ne risulteranno saranno sottoposte al Parlamento presumibilmente nel corso di questa legislatura.

Alla luce di queste considerazioni, il Consiglio federale ritiene prematuro concentrarsi già ora su singole misure concrete, come richiesto dall'autore della mozione. A tempo debito saranno verosimilmente prese in esame anche misure relative alle prestazioni, che però dovranno essere parte integrante di un progetto globale accuratamente elaborato.

[12.3553]

Secondo gli scenari finanziari attuali, l'esigenza di consolidare le finanze dell'AVS si profilerà intorno al 2020. Per questo motivo, nel suo programma di legislatura 2011-2015 il Consiglio federale

prevede di sottoporre al Parlamento progetti di riforma che agiscano al più tardi a quella data.

Conformemente a questo obiettivo, intende fissare entro la fine di quest'anno le linee generali della riforma della previdenza per la vecchiaia con le quali vuole procedere, come indicato nella sua risposta alla domanda Cassis 12.5248, in maniera globale e tenendo presente l'interdipendenza del primo e del secondo pilastro. Un altro elemento delle linee generali sarà l'introduzione di una regola budgetaria, come già richiesto tra l'altro nella mozione 11.3113 Luginbühl, approvata dalla Camera alta.

Nello stabilire le linee generali, il Consiglio federale deciderà, tenendo conto di tutte le circostanze, se e in che misura occorrerà riunire singoli elementi di riforma in un progetto globale o realizzarli separatamente e successivamente. In questo contesto, non esclude l'introduzione anticipata di una regola budgetaria, ma vuole lasciare aperte tutte le opzioni. Pertanto, non intende sottoporre entro la fine del 2012 un progetto separato per l'introduzione di una regola budgetaria, a prescindere dal fatto che ciò non sarebbe comunque possibile per ragioni di tempo. Inoltre, il Consiglio federale ritiene troppo restrittiva la limitazione alla regolamentazione dell'11a revisione dell'AVS.

[12.4129]

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Il 21 novembre 2012, il Consiglio federale ha definito le linee guida generali della riforma della previdenza per la vecchiaia 2020, nell'ambito delle quali intende proporre una nuova serie di misure per agevolare la partecipazione dei lavoratori anziani al mercato del lavoro, affinché mantengano un'attività lucrativa fino all'età di riferimento di 65 anni, e per ridurre l'attrattiva del pensionamento anticipato. I parametri della riforma della previdenza per la vecchiaia 2020, che verranno elaborati entro l'estate 2013, e il progetto che sarà messo in consultazione alla fine dell'anno

concretizzeranno queste nuove misure. Nel parere in risposta al postulato Vitali 12.3731, "Per una LPP che non svantaggi nessuno", il Consiglio federale aveva già espresso l'intenzione di presentare nuove misure per i lavoratori anziani e riesaminare la graduazione degli accrediti di vecchiaia nel quadro della riforma summenzionata. L'esecutivo persegue dunque lo stesso obiettivo della presente mozione.

[12.4131]

Il 21 novembre 2012 il Consiglio federale ha definito le linee guida generali della riforma della

previdenza per la vecchiaia 2020 e incaricato il Dipartimento federale dell'interno di sottoporgli, entro l'estate del 2013, proposte per concretizzarle. Una di queste consiste, per l'appunto, nell'allineare il più possibile l'età di pensionamento effettiva a quella di riferimento. A tal fine sono state decise diverse misure, tra cui l'introduzione di un'età di riferimento di 65 anni per uomini e donne, la flessibilizzazione coordinata dell'età pensionabile del primo e del secondo pilastro, la creazione d'incentivi al mantenimento dell'attività lucrativa sino al raggiungimento dell'età di riferimento e l'adozione di misure volte a ridurre l'attrattiva del pensionamento anticipato.

In generale, un meccanismo che adegui automaticamente l'età pensionabile alla speranza di vita non può prendere in considerazione sia l'età di pensionamento legale che quella effettiva, in quanto farle coincidere, oltre a essere difficilmente realizzabile, sarebbe in contrasto con l'obiettivo di rendere più flessibile l'AVS. Attualmente, l'età di pensionamento effettiva di uomini e donne si situa al di sotto di quella legale (62,6 per le donne e 64,1 per gli uomini). Il Consiglio federale ritiene che le misure decise nelle sue linee guida permetteranno di innalzare l'età pensionabile effettiva,

mantenendo nel contempo una certa flessibilità.

Stando al Consiglio federale, inoltre, introdurre una disposizione che preveda l'adeguamento automatico dell'età di riferimento alla speranza di vita non è una soluzione adeguata, in quanto la regolamentazione dell'età pensionabile non può dipendere unicamente da fattori demografici, ma deve prendere in considerazione altri aspetti essenziali, quali le realtà sociali o la capacità del mercato del lavoro di assorbire la manodopera.

[13.3313]

Il Consiglio federale è consapevole che le modalità di finanziamento di numerosi istituti di previdenza generano una solidarietà indesiderata tra gli assicurati giovani e quelli anziani. Occorre tuttavia precisare che per finanziare le rendite dei pensionati non vengono effettuati prelievi sugli averi di vecchiaia degli assicurati attivi, come suggerisce la mozione. Gli assicurati attivi possono trovarsi costretti a partecipare indirettamente al finanziamento delle rendite correnti tramite una riduzione degli interessi accreditati sul loro capitale di risparmio, il quale non è direttamente intaccato, oppure tramite il prelievo di contributi di risanamento. Se il fenomeno della solidarietà indesiderata è noto, la sua quantificazione resta invece problematica.

Vale infatti la pena ricordare che l'aliquota minima di conversione LPP dipende da due parametri fondamentali, ossia la speranza di vita dei pensionati e il tasso d'interesse tecnico, il quale dipende a sua volta dai rendimenti attesi dall'istituto di previdenza. Le incertezze riguardo alla loro evoluzione rendono impossibile una quantificazione precisa della citata solidarietà intergenerazionale: senza sapere qual è il valore "esatto" del tasso d'interesse tecnico e, quindi, dell'aliquota minima di

conversione, è impossibile quantificare i contributi eventualmente versati in più o in meno rispetto al dovuto.

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7

La fattibilità o l'utilità dell'indicazione di un bilancio generazionale sui certificati d'assicurazione inviati ogni anno agli assicurati è pertanto discutibile. La determinazione del deficit teorico nel quadro del calcolo della possibile ridistribuzione intergenerazionale sarebbe praticamente impossibile (e in ogni caso molto onerosa) e non avrebbe alcuna utilità. La stesura di un bilancio generazionale da parte dell'istituto di previdenza e la sua indicazione nei certificati d'assicurazione sono quindi ingiustificate.

La riforma "Previdenza per la vecchiaia 2020" prevede tuttavia una riduzione dell'aliquota minima di conversione a un livello adeguato dal punto di vista attuariale. In questo modo è possibile evitare una ridistribuzione poco trasparente all'interno del sistema della previdenza professionale, come richiesto dell'autore della mozione. Nel quadro di questa riforma, il Consiglio federale proporrà i necessari correttivi e sottoporrà al Parlamento il relativo messaggio entro la fine del 2014.

[11.4115]

Il Consiglio federale propone di respingere la mozione.

[12.3553]

Il Consiglio federale propone di respingere la mozione.

[12.4129]

L'Ufficio propone di accogliere la mozione.

[12.4131]

Il Consiglio federale propone di respingere la mozione.

[13.3313]

Il Consiglio federale propone di respingere la mozione.

3 Deliberazioni e decisione della Camera prioritaria

La Camera prioritaria ha accolto le mozioni come segue:

11.4115: l’11 settembre 2013 con 101 voti contro 74 e 12 astensioni;

12.3553: il 12 settembre 2013 con 123 voti contro 58 e 5 astensioni;

12.4129: il 22 marzo 2013 senza voti contrari;

12.4131: il 5 marzo 2014 con 97 voti contro 73 e 8 astensioni;

13.3313: il 10 settembre 2014 con 132 voti contro 48 e 8 astensioni.

4 Considerazioni della Commissione

La deliberazione della cinque mozioni è stata sospesa dalla Commissione in vista del progetto

«Previdenza per la vecchiaia 2020. Riforma» (14.088 s). Nell’ambito di questo progetto di revisione assai ampio gli argomenti sollevati dalle mozioni sono stati oggetto di deliberazioni approfondite in seno alla Commissione e vi è stata naturalmente la possibilità di presentare proposte in tal senso. La Commissione ritiene che sia stato così soddisfatto quanto chiesto dalle mozioni.

Riferimenti

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